Questo post sarà il primo che risponde ad una proposta dei lettori di mantenere l'attenzione su un unico argomento per volta, al fine di darsi e dare l'occasione, ed un tempo adeguato, per ogni utile approfondimento. E così farò in modo che questo testo sia il primo ad apparire nella pagina finché arriveranno contributi significativi, continuando ad inserire altri contenuti e notizie che in tal modo non lo sommergeranno, ma potranno esser letti a seguire.
Esso pone una domanda che apre a molteplici implicazioni, a partire dalla missionarietà; ma innanzitutto apre, ineludibile, l'interrogativo su quale Chiesa abbia in mente questo papa quando fa affermazioni del genere di quella sotto riportata. Si tratta di un'affermazione che suona giusta se riferita alle persone e con i dovuti distinguo; ma non a LA Catholica... Inserisco alcune note dopodiché continueremo l'approfondimento, che al termine raccoglieremo in una sintesi.
Esso pone una domanda che apre a molteplici implicazioni, a partire dalla missionarietà; ma innanzitutto apre, ineludibile, l'interrogativo su quale Chiesa abbia in mente questo papa quando fa affermazioni del genere di quella sotto riportata. Si tratta di un'affermazione che suona giusta se riferita alle persone e con i dovuti distinguo; ma non a LA Catholica... Inserisco alcune note dopodiché continueremo l'approfondimento, che al termine raccoglieremo in una sintesi.
Introduzione
Sul medium (twitter) della recente esternazione papale in esame riporto una osservazione di Gnocchi-Palmaro su parole e presenza. Sul contenuto vedremo di seguito.
«Una cosa è unirsi al Corpo Mistico di Cristo cibandosi fisicamente della sua carne e del suo sangue e un’altra cosa è sentirsi parte di una community senza la necessità di mostrare il proprio corpo.L’enfasi sui dieci milioni di follower [a ottobre 2013. Oggi certamente molti di più] raggiunti su Twitter da papa Francesco non contribuisce a tenere separati i piani. Anzi, finisce per sostituire il concetto di conversione con quello di successo, l’unico che il mondo sia in grado di capire e di promuovere. I mezzi di comunicazione, che sono naturaliter mondani, non possono permettersi di trattare merce che comporti fatica come il cambiamento radicale di vita. Tutto deve essere facile e alla portata di tutti: se la chiesa cattolica vuole esserci, deve diventare un fenomeno che possa essere trattato come tutti gli altri. La pax mediatica non si estende oltre i confini e le leggi della mediasfera». [qui]
Non possiamo tuttavia ignorare che la mediasfera, oltre a raggiungere un numero di persone inversamente proporzionale alla forza e alla chiarezza del messaggio, purtroppo dispiega un'efficacia distorcente oltre che massificante.
La Chiesa è Una Santa oltre che Cattolica Apostolica Romana
Non è una novità. Bergoglio lo aveva già detto chiaro durante le Congregazioni generali che hanno preceduto il conclave:
«Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene autoreferenziale e allora si ammala (si pensi alla donna curva su se stessa del Vangelo). I mali che, nel trascorrere del tempo, affliggono le istituzioni ecclesiastiche hanno una radice nell’autoreferenzialità, in una sorta di narcisismo teologico...»Intanto è necessario specificare e ricordare che la Chiesa può essere 'ferita' solo nei soggetti che la compongono, non in se stessa. Con un messaggio del genere si veicola una falsa immagine della Sposa del Signore, Santa e Immacolata: la Gerusalemme che scende dal cielo ed è la nostra Madre oltre che Maestra. Inoltre è altrettanto grave lasciar intuire che la Chiesa "chiusa", cioè non in dialogo col mondo, sia 'malata'. La Chiesa non è mai "chiusa in sé stessa" perché ha, sul mondo e il suo bisogno di Salvezza, le braccia spalancate del suo Signore prima sulla Croce (dove ci ha redenti), poi come Risorto (per cui ci ha ri-generati) e poi Asceso al Cielo (dove ci ha ricollocati alla destra del Padre), donandoci il suo Spirito di Uomo-Dio che, ininterrottamente, anima e rende feconda la Chiesa dall'Unica Pentecoste - che oggi commemoriamo rivivendola - fino alla fine dei tempi.
Non c'è bisogno di nessuna Nuova Pentecoste e neppure l'apertura consiste nel dialogo senza rete e nella prassi senza verità e senza dottrina. Ma, crollata la Verità, crollano inevitabilmente la Liturgia e la Carità perché ontologicamente non possono aderire a costruzioni umane che non possono reggere nel confronto della Verità. Così com'è accaduto mentre l'ideologia imperante non vuole riconoscerlo. Ricordarlo, non implica chiusura, ma chiara e limpida consapevolezza di una Realtà non solo confessata così come il Signore - nell'Ecclesia docens et regens: docente e guida - ce l'ha consegnata ed è giunta a noi attraverso la Tradizione bimillenaria, ma anche vissuta per effetto della sua Grazia, attraverso l'Eccelsia sanctificans mediante i sacramenti. È il triplice munus - profetico, sacerdotale e regale -, inalienabile e immodificabile, che appartiene ad ogni cristiano chiamato col Battesimo ad assolvere il mandato di Cristo: “Egli stesso ti consacra con il crisma di salvezza, perché inserito in Cristo, sacerdote, re e profeta, sia sempre membro del suo corpo per la vita eterna”.
Ma attenzione: non dimentichiamo che sacerdozio ordinario (battesimale) e sacerdozio ordinato, ministeriale (sacramento dell'Ordine) differiscono sia per grado che per essenza. Lo dice anche il concilio (Lumen Gentium 10). Ma l'Assemblea che celebra col suo presidente, ha preso il posto del Signore vero Protagonista e celebrante mediante il Sacerdote che agisce in persona Christi: Azione divino-umana1 di Cristo che precede e su cui si fonda la funzione della Sua Chiesa2. Questa mutazione sancita dalla Riforma di Paolo VI è il fulcro di ogni ulteriore degenerazione.
E attenzione anche al fatto che:
La Chiesa deve 'uscire da se stessa'?
Papa Bergoglio dice alla Chiesa e dunque a noi di uscire da noi stessi. Ma, se è vero che dobbiamo andare verso l'altro, portare all'altro la gioia di essere discepoli di Cristo (quante volte ce lo ha ricordato anche papa Benedetto! E cos'altro è stato insegnato e praticato nei millenni che ci hanno preceduto? E non è la funzione propria del cristiano?), c'è tuttavia una condizione: ognuno sia come persona che come comunità prima di uscire da sé stesso deve sapere chi è, da dove viene, da dove e verso dove procede, che cosa e Chi porta all'altro, deve avere coscienza della sua identità, conoscerla. Se così non è - e dunque si parla e si agisce dalle proprie ferite non sanate (chiesa malata) - chi si porta all'altro, chi e che cosa arriva all'altro?
- Arriva il Cristo della Chiesa cattolica, arriva la fede che la Chiesa ci ha trasmesso ancorata nella Tradizione, nella Sacra Scrittura e nel suo Magistero,
- o arriva il Cristo forgiato da insegnamenti alternativi, disegnato da cattivi maestri e pastori, ribelli all'insegnamento della Chiesa, che hanno sganciato la prassi sentimental-volontaristica dalla verità conosciuta scelta amata e vissuta?
Il refrain è sempre lo stesso. È frequente nelle omelie di Santa Marta e in altre occasioni: Il Papa continua a esortare che chi si avvicina alla Chiesa trovi porte aperte e non controllori della fede. prendiamo un testo che lo riporta con la solita incisività, nella conclusione, già di per sé significativa. Di seguito altre riflessioni.
“Pensiamo oggi a Gesù, che sempre vuole che tutti ci avviciniamo a Lui; pensiamo al Santo Popolo di Dio, un popolo semplice, che vuole avvicinarsi a Gesù; e pensiamo a tanti cristiani di buona volontà che sbagliano e che invece di aprire una porta la chiudono... E chiediamo al Signore che tutti quelli che si avvicinano alla Chiesa trovino le porte aperte, trovino le porte aperte, aperte per incontrare questo amore di Gesù. Chiediamo questa grazia”. [qui]
Da tutte le parole pronunciate dal Papa, si nota come sia molto attento, in maniera preponderante e direi quasi esclusiva alle necessità immediate delle persone. E che ce ne sia estremo bisogno non lo possiamo negare. Il messaggio è chiaro e senza equivoci.
I problemi, però, possono nascere dal fermarsi qui. E possono acuirsi anche dall'enfasi sulla "fede del popolo che non sbaglia perché c'è lo Spirito". Infatti, in nessuna delle sue vibrate omelie il Papa sembra andare oltre l'immediatezza del messaggio e neppure oltre l'orizzonte importante ma non univoco delle "periferie" sociologiche o esistenziali che siano.
Nulla questio sulla stigmatizzazione dell'accoglienza burocratica rispetto a quella empatica, ma il discorso va centrato e anche allargato alla necessità che i ministri del sacro, oltre alla "terapia d'urto" debbano saper somministrare anche la "terapia di mantenimento", cioè il nutrimento sempre ulteriore del quale tutti i fedeli, ognuno nei modi e nei tempi che gli appartengono, hanno assoluto bisogno. E questo ogni sacerdote lo fa esercitando il suo triplice munus sanctificandi docendi et regendi, nutrito dalla formazione ad una fede retta, irrobustita e salvaguardata dall'Adorazione e dall'Eucaristia. Ed ogni fedele fa la sua parte se, altrettanto rettamente formato e costituito e sempre in ulteriore crescita nella Fede, porta il Signore e non se stesso.
Prevale il sentimento e la volontà - o piuttosto velleitarismo - sulla conoscenza
Prevale il sentimento e la volontà - o piuttosto velleitarismo - sulla conoscenza
Ed è questo che va detto e ripetuto e praticato. Altrimenti ci ritroveremo in una Chiesa-carismatica, nel senso dello stile in voga tra i cosiddetti "carismatici" eredi del pentecostalismo con suggestioni gioachimite, ma dimenticando che la Chiesa da sempre e per sempre è stata è e sarà ricolma dei doni dello Spirito: istituzione e carìsma contemporaneamente. E prevale una spiritualità-fai-da-te che forse riduttivamente abbiamo chiamato in alte occasioni sentimental-pop, ma che rischia di non andare molto lontano da questo. Infatti si tratta di parole molto "carismatiche" che vanno ben comprese. Buttiamo a mare tutta la disciplina ecclesiastica che non è per ingabbiare ma per rispecchiare un ordine? E quanto all'accoglienza, va bene, ma per portare dove? Non occorre più aiutare il fedele a uscire dal peccato in cui caso mai si trova?
Quello che manca è il respiro universale de la Catholica.
Dobbiamo andare incontro all'altro per portargli Cristo, ma questi pastori, oggi, lo conoscono ancora? O lo presentano in base ai loro disegni e voleri? Cristo è quello che la Chiesa ci fa conoscere attraverso la sua Tradizione viva di 2000 anni, non quello che meglio si adatta alla sensibilità del momento.
E a proposito di autoreferenzialità della Chiesa, è da 50 anni che la Chiesa non fa altro che parlare di sé invece che di Cristo. In fin dei conti questa è una gravissima accusa alla Chiesa postconciliare. Gli intenti del Concilio, che in teoria doveva avvicinare Cristo a tutti gli uomini, sono stati manipolati da chi invece pretendeva di ridisegnare la figura di Cristo, e quindi della Chiesa, in modo che potesse essere accettato da tutti. E i frutti del Concilio sono questi, ormai evidenti.
Certamente si è andati anche nelle periferie, ma per risolvere i problemi dell'uomo facendo spesso astrazione da Nostro Signore Gesù Cristo. E la povertà spirituale innanzi tutto, ma anche materiale è peggiorata. La Chiesa vien fatta diventare una specie di caravanserraglio in cui radunare eretici, scismatici, atei, pagani, derelitti morali e materiali senza alcun criterio. Invece la veste nuziale (la Fede genuina) è sempre un obbligo, per tutti, anche per chi viene dalle periferie esistenziali e spirituali. il Papa non è solo il "papa dei poveri e delle periferie" è il Papa di tutti: "pasci le mie pecore" (gli apostoli) e "pasci i miei agnelli" (i fedeli). Che poi si debba occupare con particolare premura della pecora ferita e di quella smarrita, benissimo. Ma le altre, chi le "conferma" e coloro che non fanno ancora parte del gregge e che il Signore non lo conoscono?
Non mi pare che la Chiesa si sia arroccata nella propria autoreferenzialità quando è andata a convertire i pagani e gli eretici, ad istruire gli ignoranti, a nutrire gli affamati, a curare i lebbrosi. Lo ha fatto da sempre, senza abdicare alla proclamazione della Verità e dell'esclusività della salvezza in Cristo Signore.
È troppo facile svendere la Fede e la Morale, avvilire il Culto divino, umiliare la dignità sacerdotale e tacere le differenze sostanziali che ci distinguono e ci caratterizzano, in nome di questo pericolosissimo - e peraltro molto vago - uscire da sé.
E infine: se Bergoglio vuole uscire da sé, lo fa per richiamare le pecore smarrite all'unico Ovile di Cristo, o per rassicurarle dicendo loro che in realtà il recinto dell'ovile non c'è più?
Se la Chiesa non riconosce la sua autentica identità non può portare il Signore. Lui che, dopo aver chiamato i suoi discepoli, li ha prima 'costituiti' (cioè ben formati e fondati su di Lui) e poi 'inviati'.
Non sono le parole e le esortazioni né le improvvisazioni sorprendenti, per quanto forti e coinvolgenti, a formare i sacerdoti - e conseguentemente i fedeli da istruire santificare e governare confermandoli o correggendoli - ma una seria formazione in seminari davvero cattolici con santi formatori, possibilmente non modernisti, perché costoro curano soltanto la danza delle parole per trovare di volta in volta il senso alle istanze del momento, trasmettendo unicamente un grande vuoto perché hanno perso la sostanza che le rende feconde e disattendendo il realismo della retta ragione e dell'autentica fede, per il quale è il contenuto che fonda il metodo e non viceversa. In filosofia come in teologia. Parole in libertà che acquistano il senso dalla loro carica emotiva e non dal significato e dunque non sono altro che l'espressione del nuovo linguaggio fluido e non definitorio che, de-dogmatizzando, de-costruisce in chiave antropocentrica e non più Cristocentrica - e in tal modo, alla fine, rischia di dissolvere - una istituzione di origine divina. E per questo molto c'è da soffrire, anche se non praevalebunt!
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1. Divino-umana. Nel Signore coesistono, in unione ipostatica nella stessa persona due nature, quella umana e quella divina ognuna con le sue proprietà. L’umanità di Gesù, vero Dio e vero Uomo, Verbo di Dio incarnato, ha riscattato, come uomo, sulla Croce, la nostra natura umana ferita ed espulsa dalla sfera divina a causa del peccato originale.
2. Esiste uno ius divinum al culto che è il riconoscimento del primato di Dio su ogni cosa. Si realizza facendo convergere su Lui tutte le attività – personali e comunitarie – attraverso la virtù di religione, come ci ricorda la Mediator Dei. Dunque riguarda l’intera esistenza e tutti i suoi ambiti ed è funzione primaria della Chiesa come corpo mistico di Cristo e popolo sacerdotale: pensiamo al sacerdozio battesimale, sia pur distinto in grado ed essenza da quello ordinato. Ristabilisce inoltre il giusto rapporto fra Dio e la Creazione, a Lui ordinata, a partire dall’uomo, unica creatura terrena creata a Sua immagine. Viene espresso anche in atti e riti pubblici. Esiste quindi uno ius liturgicum: la Chiesa ha sempre concepito la liturgia come il suo culto pubblico ufficiale e quindi ha regolato gli atti e i riti che lo sostanziano ed esprimono le verità di fede professate. Tutte le norme sono indirizzate a questo giusto rapporto, dal quale dipende la salvezza del mondo, e così devono essere rispettate come comando di Dio e non come invenzione dell’uomo.
2. Esiste uno ius divinum al culto che è il riconoscimento del primato di Dio su ogni cosa. Si realizza facendo convergere su Lui tutte le attività – personali e comunitarie – attraverso la virtù di religione, come ci ricorda la Mediator Dei. Dunque riguarda l’intera esistenza e tutti i suoi ambiti ed è funzione primaria della Chiesa come corpo mistico di Cristo e popolo sacerdotale: pensiamo al sacerdozio battesimale, sia pur distinto in grado ed essenza da quello ordinato. Ristabilisce inoltre il giusto rapporto fra Dio e la Creazione, a Lui ordinata, a partire dall’uomo, unica creatura terrena creata a Sua immagine. Viene espresso anche in atti e riti pubblici. Esiste quindi uno ius liturgicum: la Chiesa ha sempre concepito la liturgia come il suo culto pubblico ufficiale e quindi ha regolato gli atti e i riti che lo sostanziano ed esprimono le verità di fede professate. Tutte le norme sono indirizzate a questo giusto rapporto, dal quale dipende la salvezza del mondo, e così devono essere rispettate come comando di Dio e non come invenzione dell’uomo.
Cara Mic,
RispondiEliminaQuesta contrapposizione tra Chiesa apperta e chiusa non trova le sue ragioni nel libro di Karl Popper "La società aperta e i suoi nemici" (http://it.m.wikipedia.org/wiki/La_societ%C3%A0_aperta_e_i_suoi_nemici)?
Direi che dopo che la (ex) cattolicissima Eire è passata armi e bagagli dall'altra parte, chiesa compresa, sotto l'imprimatur del famoso "chi sono io per giudicare" qualsiasi altra cosa ormai è una trascurabile inezia.
RispondiEliminaSenza contare la contenuta ma compiaciuta esultanza di quella sorta di polpettone unico che è la chiesa italiana unificata col PD e le sue propaggini mediatiche.
Miles
Karl Popper, juif franc-maçon…
RispondiElimina"Una Chiesa malata perché chiusa in se stessa"…
Dernière découverte de Chi-sono-io, lequel en sait autant, sur l'histoire de l'Église et sur son rôle dans la vie des peuples et du monde, depuis près de 2000 ans, que le dernier des ignorants.
Francesco locuta causa semper apperta est!
RispondiEliminaMolto bene. Molto bene. Era ora che la Chiesa facesse assistenza stradale. Questo sì che significa stare al passo coi tempi.
RispondiEliminaE' chiaro che per Bergoglio "Chiesa aperta ed in uscita" non significa altro che "senza dogmi, dottrine infallibilmente pronunciate ed in generale tuta la Tradizione bimillenaria" e quindi, in realtà, non più Chiesa Cattolica e di Cristo e ciò lo conferma il fatto che riguardo ai temi trattati nel Sinodo ha fatto scrivere dei questionari inviati a tute le diocesi per sapere "cosa ne pensassero" riguardo a questi temi: siamo al delirio più totale.
RispondiElimina... se "Veritas a quocumque dicatur a Spiritu Sancto est", cosa dovrà dirsi? "Error a quocumque dicatur...".
RispondiEliminaSono diventato cattolico il giorno in cui ho ricevuto il Battesimo e voglio morire cattolico. In questa confusione sono ancora in grado di riconoscere le parole che non cambiano, che non cambieranno mai. Ma è sempre più difficile trovare chi queste stesse parole le custodisca e abbia l’autorità, che deriva dall’Ordine, per insegnarle ogni giorno.
RispondiEliminaCosa significa ferita vs malata?
RispondiEliminaPresente sulla strada? Bene: cosa è stato detto sul referendum in Irlanda?
Escludo di prendere l'Ostia della Santa Comunione in mano perchè voglio essere trattato come un bambino imboccato dalla mamma, come un malato imboccato dall'infermiera o dalla suora di carità, non come un adolescente che pretende di avere quel che gli spetta di diritto.
RispondiEliminaMa la cosa più importante è come viene "trattato" il Signore...
RispondiEliminaSi sa che fine fanno le donne che stanno sulla strada, prima o poi... Se si vuol un chiesa ( minuscolo per distinguerla dal Corpo mistico) puttana, basta dirlo, tanto ormai il sesto non esiste più, quindi...chi saremmo noi per giudicare una puttana?
RispondiEliminaAl tempo di Nostro Signore c' erano froci in tutte le società, inclusa quella ebraica, ma nessuno si sognava di unirli in matrimonio, istituto giuridico presente allora appunto in tutte le società civili, greca, persiana, romana...e men che meno di dar loro in pasto dei bambini.
"Chi indebolisce la famigli, indebolisce la società" : è appunto quello che vogliono.
Ma le gerarchie come se lo spiegano il calo dell' otto x mille? Solo con la crisi economica?
Rr
Ma è vero che la Chiesa è "sulla strada", nel senso che è "pellegrina nel tempo... Ma non è meno "sulla strada" e dunque non solo attenta a chi incontra, ma anche "in cammino" verso il Regno, quando chiama l'errore col suo nome e lo rifiuta, mentre riafferma le verità perenni che la rendono quella che è.
RispondiEliminaMic,
RispondiEliminacome viene " trattato"...a pesci in faccia, per primo dal suo "vicario" che NON si inginocchia MAI alla consacrazione. Come ormai fanno molti preti.
Ma a loro ormai interessano altre cose, non Lo considerano manco come un datore di lavoro a cui si dovrebbe del rispetto. I loro datori di lavoro sono ormai altri
Rr
Attenzione. Le prostitute, che esercitano un mestiere socialmente essenziale, ci procederanno nel regno dei cieli.
RispondiEliminaRaoul,
RispondiEliminaPopper ebreo (quelle surprise,eh?) , si, ma franc-macon? Qualche prova ?
Rr
Mic,
RispondiEliminaChi ha un minimo di conoscenza della Storia della Chiesa e della Storia tout court, sa benissimo che la Chiesa è stata sulla strada, nelle periferie, nei lazzaretti, sui campi di battaglia, oltre che nelle Università, nei palazzi e nei conventi, dai signori e dai mendichi, dai filosofi e scienziati e dagli analfabeti, dai principi, re ed imperatori e dai servi della gleba e dagli schiavi.
Solo un ignorante in mala fede, che ha dei conti personali li da saldare con la gerarchia, i teologi ed in
generale tutto ciò che sa di cultura e tradizione, può dire certe cose, intendendole come nuove, originali e salvifiche. E chi gli va dietro e' o un altro ignorante come sopra, o è in perfetta mala fede, che lo usa per i suoi scopi.
Ed ogni giorno lo stiamo toccando con mano.
Rr
La Chiesa che si aspetta Francesco c'è sempre stata se lui viene dalla fine del mondo vuol dire che la Chiesa è arrivata a lui anche grazie a suo nonno .Se parliamo dell'assistenza ai poveri bisogna dire che solo la Chiesa e nessun'altro ha fatto molto per loro. Nei sottotitoli dei suoi interventi la "Chiesa malata" è quella che è ancorata alla tradizione.
RispondiEliminaEffettivamente Rosa, ascoltando papa Bergoglio, e i suoi pappagalli ventriloqui, si direbbe che la Chiesa se ne è stata durante 2013 anni rinchiusa dietro le fortificazioni vaticane, che mai sia andata nel e per il mondo ad evangelizzare, che mai ci siano stati martiri, anonimi o saliti agli altari, che non sia stata la Chiesa ad aprire ospedali, a trovarsi al capezzale dei più bisognosi, non se ne può più di quel linguaggio non solo demagogico e populista ma per di più menzognero, e che solo persone in malafede o ignoranti possono ingoiare e poi ripetere.
RispondiEliminaSulla strada, Rr, non ferma ai trivi ad attendere i passanti eventuali clienti.....il problema è che dagli anni '90 tutta l'Europa è stata investita da una propaganda battente, insinuante ed insidiosa attraverso tutti i potenti mezzi di comunicazione a disposizione, così, poco a poco, le menti anestetizzate hanno cominciato a prendere tutto come oro colato; l'Irlanda è un'isola in mezzo al mare, alla deriva, come la GB, noi siamo attaccati ad un ex continente un tempo faro e guida per l'occidente, poi sono arrivati, anni '70, i pieds noirs, poi piano piano, in silenzio, tutte le loro numerosissime parentele, sicché ora la Francia è di fatto una nazione islamica, Islanda ed Irlanda sono state comprate ed hanno eseguito gli ordini dei pagatori, in Germania la Volkswagen ha chiamato mln. di turchi a lavorare con paghe basse ed ora lì stanno e non se ne vanno più, noi sudici sudisti, beh, ci stanno affogando con immigrati che io non ritengo in fuga da guerre neppure sotto tortura, nessuno li vuole perché ormai il continente ne è saturo e sono un bomba atomica ormai disinnescata, inoltre abbiamo ai posti di comando di molti stati, compreso il vaticano, una congerie di incapaci,supini e stupidi servi delle lobbies che tutto comprano perché tutto ha un prezzo.......dove finiremo Dio solo lo sa, viene da chiedersi se lo sanno anche i kapoccioni ekklesiastici che dio è, se a-cattolico, irenista, uno per tutte le stagioni, uno per tutti e tutti per uno, basta che non interferisca nei piani del NWO......abbiamo assunto dosi massicce di soma, tutti quanti, e chi ha letto The brave new world di Aldous Huxley, sa di che parlo, ormai solo un intervento dall'alto ci potrà salvare, nel frattempo preghiamo per noi e le nostre anime e quelle dei nostri cari, nelle catacombe non ci vanno i gay, ma noi non allineati, presto riapriranno i gulag, non necessariamente in Russia.....a buon intenditor poche parole. Buona Pentecoste, non per le strade, ma in unione con Gesù Cristo nostro Salvatore, di molti, non di tutti. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaLuisa,
RispondiEliminaChe la Chiesa non abbia copiato centinaia di testi della classicità, al lume di candela, al freddo dei monasteri, per consegnarceli, che la Chiesa non abbia suscitato anche artisti geniali che ci hanno lasciato cattedrali, pitture, sculture, musiche, liriche e prose TUTTORA inarrivabili, che abbia annoverato tra i suoi clerici Copernico, Mendel, Boscovich, Spallnzani, per citarne solo alcuni...
Appunto solo persone in mala fede e/o in preda al maligno e/o malate di mente possono credere e divulgare certe cose.
Domanda a Vanessa: sarebbe quale il mestiere socialmente essenziale ? quello di schiave( la maggior parte) del sesso ? Se ci precederanno in Cielo, sarà
solo perché appunto schiave. Per altro, se ben ricordo, alla Maddalena venne detto di non peccare più, non di continuare ad essere socialmente essenziale.
Io ho l' impressione, ma magari mi sbaglio, che sono gli appartenenti alla" Chiesa" che vogliono stare per strada a prostituirsi al mondo in tutti i modi possibili ed immaginabili, non la Chiesa.
Rr
Pro multis, bravo anonimo 15:22, non pro omnibus, come hanno manipolato la liturgia i modernisti (una fra le tante loro porcherie del rinnovamento liturgico, in realtà una falsificazione della liturgia per accontentare ebrei e protestanti). Sarà vero che "non sanno quello che fanno" questi esseri? non ne sarei molto sicuro, una parte opera sicuramente in mala fede, un'altra ha messo il cervello all'ammasso, una terza è opportunista, una il coraggio non ce l'ha e non se lo sa dare (come diceva don Abbondio), e così via.
RispondiEliminaI piani del NWO...come quelli sostenuti dal Sacks nuovo consiglieri del VdR, che, sec.lui, quando sarà in USA a settembre sconfesserà i principi dei Founding Fathers, in favore di principi più alti e nobili alla base di una governance mondiale di tutto e tutti.
RispondiEliminaRr
Durante la crisi ariana, Papa Liberio, incontrò sulla sua strada Atanasio, - un Santo - e quel Santo riuscì a fermare il disastro dell'epoca opponendosi a Liberio.
RispondiEliminaOggi ci sarà di nuovo un Santo che potrà opporsi a questi nuovi carnefici della Chiesa Cattolica?
Se c'è, non abbia paura e si faccia avanti e gridi dai tetti, affinchè tutti possano ascoltare e capire che la Dottrina, quella vera e Cattolica, e non quella modernista, stà distruggendo milioni di anime.
E' bastato un solo uomo, ma Santo, in quell'epoca a smascherare i falsi profeti e rimettere sui binari giusti la Chiesa, e non ha avuto paura del pericolo per la sua vita.
Oggi abbiamo ancora alcuni grandi Pastori, sia Vescovi che Cardinali che possono mettersi di traverso a questi nuovi barbari del Trono di Pietro, e non manca neppure un piccolo gregge che li segue per la retta Dottrina Apostolica.
Rosa - une précision : c'est le père de Karl Popper qui était un franc-maçon notoire.
RispondiEliminaKarl Popper, dont j'ignore s'il avait été, lui aussi, "initié", était membre de plusieurs organisations, comme la "Société du Mont-Pèlerin", d'inspiration et d'orientation clairement maçonnique.
Merci, Raoul. Mais il suffisait d' être juif pour être pour une société ouverte...pour les autres. Pour eux, une société toujours fermé.
RispondiEliminaRr
Per i predicatori (e la gerarchia) della Chiesa 2.0 c'è stata (nei decenni) questa virata: dal leggere la storia alla luce del vangelo a leggere il vangelo alla luce della storia.
RispondiEliminaO anche: non è più la Chiesa a servire la Rivelazione, bensì è la Rivelazione a servire alla Chiesa, perchè la reinterpreti in modo sempre meno oggettivo e relativistico.
Questo ha fatto sì che i pastori-protagonisti della versione 2.0 abbiamo sempre meno bisogno della Grazia e sempre di più della maggioranza e si trovino a loro agio nel manipolare mediaticamente e nell'istituire commissioni, comitati, assemblee, sempre più "democratiche".
In realtà un credente si accorge che gli sta accadendo qualcosa di speciale quando smette di ragionare secondo il mondo.
La difesa dell'identità non è una lotta armata al mondo, ma contro noi stessi qualora ci accorgessimo, per merito dello Spirito santo, di ragionare come il mondo.
Il "diodigesùcristo" caro a certi teologi modernisti si riduce a uno stadio di "coscienza cristica" che può ridursi all'anonimato o al secondo me, accessibile all'umanità di ciascuno, senza fare i conti con la Verità, anche dogmatica, del vangelo. Gesù, il maestro, un uomo speciale (e solo quello) è veicolo di una coscienza cosmica, un'illuminazione spirituale che tende a fare dell'uomo l'autosalvatore, in un utopico rendez-vous di religioni ed etica, popoli e interessi, uniti nel mettere l'uomo al posto di Dio, ridotto non a essere letto nella natura con l'intelligenza e l'unione dei saperi, anche religiosi. Per ogni massone c'è un maestro, un proprio mediatore, da seguire tanto quanto non si ritenga di dirlo l'Unico, pena l'essere ritenuti intransigenti, intolleranti, integralisti, quindi espulsi dal consesso civile. E' la MASSONERIA, l'anima del 2.0.
E' sempre più evidente. Da quando la Chiesa, evidentemente anche per qualche vescovo, non è più cattolica...
@ Bernardino. Possibile che non ci si renda conto di quanto la situazione sia diversa rispetto ai tempi di Atanasio e papa Liberio? In quel tempo la concezione generale del mondo era comunque religiosa ( platonismo, neoplatonismo, dualismo manicheo... ) e così sarebbe stato ancora almeno mille anni. Invece lo sfondo e il terreno di coltura del laicismo moderno, con o senza Massoneria, è
RispondiEliminal'umanesimo agnostico e ateo innescato dal criticismo razionalistico e soprattutto dalla tecnoscienza da cui l'eccesso di fiducia nelle
capacità e prospettive dell'uomo.
Comunque il Diavolo c'entra perchè, come dice Marshall McLuhan, "è un ottimo ingegnere elettronico".
A giudicare dagli interventi, l'argomento è di per sé esaurito. I termini sono chiari e non sono emersi elementi tali da giustificare il mantenerlo in evidenza.
RispondiEliminaInizieremo i nostri tempi prolungati di evidenza e di analisi con un altro tema.