Marco Tosatti su
La Stampa.
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Villa Malta, Sede romana dei Gesuiti e de La Civiltà cattolica |
Domani [oggi] saranno rivelate le nuove procedure per il Sinodo sulla Famiglia, previsto per ottobre; e secondo quanto scrive Edward Pentin non c’è da aspettarsi molta trasparenza: gli interventi dei Padri sinodali non dovrebbero essere resi pubblici, come è avvenuto l’anno scorso, in totale rottura con la prassi di sempre, i lavori dei Circuli Minores anch’essi segreti, o riassunti e filtrati dagli addetti stampa.
Scrive Pentin inoltre che non ci saranno né un documento intermedio, né un messaggio finale. “Il Papa non vuole niente di scritto dai Padri sinodali”. Forse per essere il più libero possibile di decidere senza nessun tipo di legame o suggerimento. Un po’ come è avvenuto per il Motu Proprio sui processi di nullità, dove gli uffici competenti della Santa Sede non sono stati neanche consultati.
In questo contesto, ci giunge la notizia che da una dozzina di giorni una trentina di persone, quasi tutti gesuiti, con qualche argentino, stanno lavorando intorno ai temi del Sinodo, in maniera molto riservata, sotto il coordinamento di padre Antonio Spadaro, il direttore della Civiltà Cattolica, che passa molto tempo a Santa Marta, in consultazione con il Papa.
La discrezione sui lavori si estende anche ai gesuiti della stessa Casa, la villa della Civiltà Cattolica, Villa Malta, sul Pincio, dove viene svolto una parte del lavoro. Un’ipotesi è che la “task force” lavori per fornire al Papa gli strumenti per un eventuale documento post-sinodale in tema di eucarestia ai divorziati risposati, conviventi e coppie dello stesso sesso.
RispondiEliminauna trentina di persone, quasi tutti gesuiti, con qualche argentino, stanno lavorando intorno ai temi del Sinodo, in maniera molto riservata,
Come mai la cosa mi sembra preoccupante ?
La fiaccola non doveva stare sopra il moggio, ben visibile a tutti ?
E questi invece lavorano al buio ed in cantina....
Claudio.
scusate l'off topic ma mi sembra doveroso, poi la moderazione valuterà
RispondiEliminaA riguardo della sparatoria avvenuta nel college in Oregon.
Ecco qualcosa che i media si guarderanno bene dallo "strombazzare" troppo
"Per loro nessuno scampo. Il killer è entrato classe per classe. Ogni volta - secondo una prima ricostruzione - ha fatto alzare in piedi le persone all'interno chiedendo loro di che religione fossero. "Ha chiesto loro se fossero cristiani. Se la risposta era sì, gli sparava alla testa, se era no, gli sparava alle gambe", ha raccontato una ragazza"
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2015/10/01/usasparatoria-in-college-molte-vittime_7b110b7d-b15c-454f-8a0e-822c37607502.html
"The gunman, while reloading his handgun, ordered the students to stand up and asked if they were Christians, Boylan told her family.
"And they would stand up and he said, 'Good, because you're a Christian, you're going to see God in just about one second,' Boylan's father, Stacy, told CNN, relaying her account.
"And then he shot and killed them"
http://edition.cnn.com/2015/10/02/us/oregon-umpqua-community-college-shooting/
se il killer fosse stato un musulmano staremmo a parlare di terrorismo
se fosse stato un cristiano ad ammazzare deliberatamente atei/islamici.. apriti cielo
siccome si tratta di un ateo, non è terrorismo.. solamente un ragazzo "fuori di testa"
Importante sulla mafia di Saint-Gall:
RispondiEliminaNel suo roman à clefs Windswept House (1996), Malachi Martin ha descritto un complotto di cardenali satanisti per distruggere la Chiesa e trasformarla in una chiesa dell'uomo, povera, gay friendly, pro aborto e divorzio. la strategia era forzare la rinuncia di GP2. Il romanzo è sempre stato considerato profetico, perchè aveva rivelato in anticipo la rete di pedofilia - diretta da questi stessi cardinali satanisti - che anni dopo causarebbe la tsunami di scandali sessuali in America. Oggi, colla rivelazione della mafia di Saint-Gall, il suo potere profetico è decuplicato: nella lista delle chiavi delle identità dei personaggi del romanzo che da anni si pu`trovare su internet (p. es. http://www.traditio.com/tradlib/wind.txt), per lo meno 4 dei mafiosi di Danneels sono presenti: lo stesso Danneels, Silvestrini (importantissimo nel libro, uno dei capi satanisti), Martini e Basil Hume. Guarda caso. Secondo Malachi Martin, si tratta di un complotto colossale che impegna la più alta massoneria, le finanze mondiali, ecc., sotto la reggia di Satana in persona. Quante coincidenze. Come dico sempre, la valida, lecita, paterna e misericordiosa rinuncia di Benedetto XVI, seguita dalla non meno valida, lecita, paterna e misericordiosa elezione di Jorge Bergoglio, l'Ortodosso, (oggi in versione 2.0, conservatrice) è una meraviglia probabilistica, il primo grande miracolo della nuova chiesa post conciliare.
come i congiurati...o la Carboneria...o la MAssoneria
RispondiEliminaRR
Non è mia abitudine, credo, esprimermi in questo modo ma vi vien solo da dire: che schifo.
RispondiEliminaAnonimo RR ha detto...
RispondiEliminacome i congiurati...o la Carboneria...o la MAssoneria
RR
2 ottobre 2015 12:13
O forse come i gesuiti?
http://ilsismografo.blogspot.it/2015/10/vaticano-briefing-per-fornire.html#more
RispondiEliminaMetodologia sinodale
A partire dall’esperienza maturata durante la III Assemblea Generale Straordinaria dell’ottobre scorso e tenendo conto di diversi suggerimenti venuti da più parti, specialmente dai Padri sinodali, la Segreteria Generale del Sinodo ha elaborato una nuova metodologia da applicare all’Assemblea Generale Ordinaria, che il Santo Padre ha approvato nella riunione del Consiglio Ordinario di Segreteria del 25-26 maggio 2015.
1. Considerando la metodologia dei precedenti Sinodi, la maggioranza dei Padri ha suggerito che l’Assemblea Generale Ordinaria sia resa più dinamica e partecipata attraverso la distribuzione degli interventi in aula dei singoli membri in tempi successivi, in modo da poter dedicare maggiore attenzione ad ogni contributo. Inoltre, i Padri hanno richiesto di valorizzare il lavoro nei Circuli Minores, ove si verifica una partecipazione più attiva alla discussione, un confronto più diretto ed immediato tra i Padri nella propria lingua, nel quale eventualmente possono intervenire gli Uditori e i Delegati Fraterni.
2. Il frutto della prima tappa sinodale, maturato nell’Assemblea Generale Straordinaria scorsa, è stato la Relatio Synodi, la quale è divenuta, insieme ad una serie di domande annesse, i Lineamenta dell’Assemblea Generale Ordinaria consegnati alle Chiese particolari e a tutti gli altri soggetti aventi diritto. L’Instrumentum Laboris, risultato dalla composizione della Relatio Synodi e delle risposte ad essa collegate, è il documento base dei lavori sinodali di questa Assemblea.
3. Nella sessione inaugurale, il Presidente Delegato rivolge il suo saluto al Santo Padre, che apre i lavori. Intervengono quindi il Segretario Generale e il Relatore Generale con le loro rispettive Relazioni. Di seguito, il Relatore Generale presenta i temi della Prima Parte (“L’ascolto delle sfide sulla famiglia”; cf. Instrumentum Laboris, nn. 6-36). Dopo la testimonianza di una coppia di coniugi
Uditori, hanno inizio gli interventi dei Padri sinodali nelle Congregazioni Generali, il cui apporto costituisce uno sviluppo integrativo del testo base.
Seguono poi le sessioni dei Circoli minori, in cui i Padri riflettono sul testo base arricchito dai contributi emersi in aula, allo scopo di elaborare i “modi” con cui il testo matura ulteriormente. Al termine delle sessioni, il relatore di ciascun Circolo presenta in aula una breve relazione del lavoro svolto e nel frattempo consegna i modi che vengono inseriti nel testo base. Le relazioni dei Circoli Minori saranno rese pubbliche.
Il medesimo procedimento si ripete per la Seconda Parte (“Il discernimento della vocazione familiare”; cf. Instrumentum Laboris, nn. 37-68) e la Terza Parte (“La missione della famiglia oggi”; cf. Instrumentum Laboris, nn. 69-147), durante le due successive settimane.
RispondiEliminaLa Commissione per l’Elaborazione della Relazione Finale, nominata dal Santo Padre, in cui sono rappresentati i cinque continenti, è così formata: Sua Eminenza il Cardinal Péter ERDŐ, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria), Relatore Generale; il Segretario Generale; Sua Eccellenza Monsignor Bruno FORTE, Arcivescovo di Chieti-Vasto; Sua Eminenza Cardinal Oswald GRACIAS, Arcivescovo di Bombay (India); Sua Eminenza Cardinal Donald William WUERL, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d'America); Sua Eminenza Cardinal John Atcherley DEW, Arcivescovo di Wellington (Nuova Zelanda); Sua Eccellenza Monsignor Victor Manuel FERNÁNDEZ, Arcivescovo titolare di Tiburnia, Rettore della Pontificia Università Cattolica Argentina (Argentina); Sua Eccellenza Monsignor Mathieu MADEGA LEBOUAKEHAN, Vescovo di Mouila (Gabon); Sua Eccellenza Monsignor Marcello SEMERARO, Vescovo di Albano (Italia); Padre Adolfo NICOLÁS PACHÓN, S.I., Preposito Generale della Compagnia di Gesù, in rappresentanza dell’Unione dei Superiori Generali.
Tale Commissione ha il compito di seguire ogni fase di avanzamento del progetto; pertanto, si riunisce al termine dei lavori su ogni parte e per la redazione finale. Al termine delle tre tappe di lavoro, detta Commissione sovrintende all’elaborazione del progetto della Relazione finale, che viene presentato in aula. Tenendo presente che tale progetto risulta dalla composizione di tre testi che hanno già recepito i modi collettivi dei Circuli minores – le cui relazioni sono state lette in Aula e pubblicate–, ulteriori interventi devono essere avanzati nel rispetto del lavoro collegiale sin qui condotto.
Successivamente, la suddetta Commissione sovrintende all’elaborazione del testo definitivo della Relatio finalis, che nel mattino di sabato 24 ottobre viene presentato in Aula e nel pomeriggio sottoposto al suffragio dell’Assemblea.
Conformemente alla natura del Sinodo, questo documento, frutto del lavoro collegiale dei Padri (cf. Codex Iuris Canonici, Can. 343), viene consegnato al Santo Padre (cf. Ordo Synodi Episcoporum, Art. 23 § 4), al quale competono le decisioni in merito.
4. Considerato l’alto numero di quanti hanno diritto di parola (318 tra Padri, Delegati Fraterni e Uditori) e il maggiore spazio riservato ai Circuli minores (13 sessioni), ogni oratore ha la facoltà di parlare in Aula per tre minuti e di intervenire ampiamente nei Circuli. Come già in passato, nelle Congregazioni Generali sono previsti dei momenti, della durata di un’ora ciascuno, dedicati agli interventi liberi dei Padri. Inoltre, è sempre possibile presentare alla Segreteria Generale, oltre alla versione cartacea e informatica dei testi pronunciati in Aula, altri testi in forma scritta.
RispondiElimina5. Considerando che la comunicazione mediatica e l’informazione durante la scorsa Assemblea Generale Straordinaria è stata abbondante ed esauriente, anche per questa Assemblea Generale Ordinaria viene impiegata la medesima modalità. Al riguardo, si tiene presente il criterio fondamentale ricordato dal Santo Padre varie volte: il Sinodo deve essere uno spazio protetto perché vi possa agire lo Spirito Santo; in modo che i Padri abbiano la libertà di esprimersi con parresia.
Durante le tre settimane, come base per l’informazione si mantiene il Briefing che viene ampliato con una maggiore presenza di Padri sinodali, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione disponibili. I Padri sono liberi di comunicare con i media a loro discrezione e responsabilità. Le varie fasi di elaborazione del documento base rimangono riservate, considerando che i testi, nel corso del cammino sinodale, sono suscettibili di continui sviluppi fino alla redazione finale. Saranno invece
pubblicate le relazioni dei Circoli minori relative alle tre parti dei lavori sinodali. Un’apposita Commissione, insieme con la Sala Stampa, cura opportunamente, come di consueto, l’informazione sul Sinodo.
Ulteriori informazioni
RispondiEliminaSabato 17 ottobre, dalle ore 9.00 alle 12.30, avrà luogo la Commemorazione del 50esimo Anniversario del Sinodo dei Vescovi, presso l’Aula Paolo VI. Oltre ai partecipanti al Sinodo, l’evento è aperto a tutti coloro che vorranno prendervi parte. Nella mente del Beato Paolo VI, che lo istituì il 15 settembre 1965, il Sinodo doveva perpetuare nella Chiesa lo spirito del Vaticano II, affinché anche dopo la conclusione di quell’Assise «continuasse a giungere al Popolo cristiano quella larga abbondanza di benefici, che durante il Concilio felicemente si ebbe dalla viva unione [del Sommo Pontefice] con i Vescovi»1
Dopo l’introduzione del Segretario Generale, la Relazione commemorativa è affidata al Cardinal Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna e Presidente della Conferenza Episcopale dell’Austria. Seguiranno le comunicazioni di cinque Presuli in rappresentanza di tutti i continenti (il Cardinale Vincent Gerald Nichols, Arcivescovo di Westminster e Presidente della Conferenza Episcopale d’Inghilterra e Galles, per l’Europa; Sua Eccellenza Monsignor Francisco Chimoio, Arcivescovo di Maputo, per l’Africa; il Cardinale Ricardo Ezzati Andrello, Arcivescovo di Santiago del Chile e Presidente Episcopale del Cile, per le Americhe; Sua Beatitudine Louis Raphael I Sako, Patriarca di Babilonia di Caldea e Capo del Sinodo della Chiesa Caldea, per l’Asia; il Cardinale Soane Patita Paini Mafi, Vescovo di Tonga e Presidente della Conferenza Episcopale del Pacifico, per l’Oceania). Infine il Santo Padre terrà il Discorso conclusivo.
Domenica 18 ottobre, alle ore 10.30, nella Basilica Vaticana, avrà luogo la Santa Messa per la Canonizzazione, tra gli altri, dei Beati coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin, genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù.
Nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, il Popolo di Dio è invitato ad accompagnare con la preghiera i lavori sinodali, invocando la protezione della Salus Populi Romani e dei Beati coniugi Martin, le cui reliquie sono ivi esposte. Ogni giorno si celebrerà il Santo Rosario alle ore 17 e la Santa Messa alle 18. Nella prima settimana si prega per i figli, nella seconda per i genitori, nella terza per i nonni.
Nei pressi dell’Aula sinodale è predisposta, come al solito, una cappella per la preghiera dei partecipanti al Sinodo, dove sono esposte le reliquie di Santa Teresa del Bambino Gesù, dei suoi genitori e dei coniugi Beltrame Quattrocchi.
Comunque si chiuderà il sinodo, passerà il messaggio che l’ordine sempiterno che regge la famiglia è disponibile all’autorità costituita. Come intendere altrimenti la scelta di un papa di consentire che si possano pubblicamente mettere in discussione verità rivelate, conservate dalla Tradizione, definite da papi e concili di tutti i tempi? Il positivismo (di cui se non ricordo male parlava l’amico Mirabelli) fa breccia nelle legge di Dio. Il danno sarà fatto comunque, anche laddove le tesi eretiche non passeranno, perché non più Dio sarà la fonte della verità salvifica, ma il sinodo o il papa del momento. Puro occasionalismo giuridico. Verità sì, ma fino al prossimo sinodo o al prossimo motu proprio.
RispondiEliminaE’ questo, credo, anche il senso dell’ultimo editoriale di Don Alberto.
La riunione dei "congiurati" secondo Vatican Insider
RispondiEliminaSeminario sulla riforma della Chiesa a «La Civiltà Cattolica»
L'incontro a porte chiuse tra teologi, storici ed esperti di pastorale si è concluso oggi
Dal 28 settembre al 2 ottobre si è tenuto a Roma presso la sede della rivista «La Civiltà Cattolica» un seminario di studio con trenta ecclesiologi, storici, ecumenisti, canonisti ed esperti di pastorale provenienti da 13 Paesi: Argentina, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Filippine, Francia, Germania, Italia, Olanda, Repubblica Democratica del Congo, Spagna e Stati Uniti.
Il tema del seminario, si legge in un comunicato «è stato "La riforma e le riforme nella Chiesa". La questione della Ecclesia semper reformanda è stato sviluppato considerando il rinnovamento richiesto dal Concilio Vaticano II nei suoi aspetti vitali e strutturali, considerando chiaramente anche la dottrina della Chiesa. Oltre alle relazioni, ogni giorno ci sono stati tre momenti di dialogo tra i partecipanti che hanno permesso uno scambio reale e schietto».
«Lo scopo dell’incontro è stato quello di offrire, con umiltà e audacia, un contributo di ispirazione ai processi che la Chiesa sta vivendo in questo tempo sotto la guida del Pontefice».
Il seminario ha avuto un carattere «non ufficiale» ed è stato curato da p. Carlos Maria Galli, membro della Commissione Teologica Internazionale, e p. Antonio Spadaro, direttore de «La Civiltà Cattolica».
Dopo relazioni introduttive sulla «visione che Papa Francesco ha della riforma della Chiesa alle luce della sua esperienza di gesuita e di figlio della Chiesa latinoamericana», si sono susseguiti interventi su questi temi: il rinnovamento della Chiesa nel Concilio Vaticano II; le lezioni della storia circa la riforma della Chiesa; la comunione sinodale come chiave della vita e del rinnovamento del popolo di Dio; le riforme della Chiesa universale e delle chiese particolari; l’unità dei cristiani e la riforma della Chiesa; indicazioni verso una Chiesa più povera, fraterna e inculturata.
Il seminario ha espresso «alcune indicazioni comuni su come approfondire e istituzionalizzare le riforme della Chiesa. Sono stati raccolti inoltre criteri di azione e ipotesi concrete». Tutte le relazioni saranno pubblicate in un volume.
Questo l'elenco dei partecipanti:
Antonio Spadaro SI (Italia), Carlos Maria Galli (Argentina), Hermann Pottmeyer (Germania), John O’Malley SI (Stati Uniti), Andrea Riccardi (Italia), Giancarlo Pani SI (Italia), Angelo Maffeis (Italia), Hervé Legrand OP (Francia), Dario Vitali (Italia), Alphonse Borras (Belgio), Gilles Routhier (Canada), Silvia Scatena (Italia), Severino Dianich (Italia), Salvador Pié-Ninot (Spagna), Myriam Wijlens (Olanda), Massimo Faggioli (Stati Uniti), Carlos Schickendantz (Cile), William Henn OFM Cap. (Stati Uniti), Piero Coda (Italia), Joseph Famerée SCI (Belgio), Peter De Mey (Belgio), Jorge Scampini OP (Argentina), Juan Carlos Scannone SI (Argentina), Diego Fares S.I. (Argentina), Serena Noceti (Italia), Mario de França Miranda SI (Brasile), Léonard Santedi Kinkupu (Repubblica Democratica del Congo), José Mario C. Francisco SI (Filippine), Mary Melone (Italia), mons. Victor Manuel Fernández (Argentina).
Sembra che quanto paventato da Pentin e rilanciato da Tosatti non fosse fondato.
RispondiEliminaAnzi, sembra che sulla carta si voglia parresia interna e maggiore trasparenza informativa.
https://www.facebook.com/notes/la-civilt%C3%A0-cattolica/presso-la-civilt%C3%A0-cattolica-un-seminario-sulla-riforma-della-chiesa-ita-eng/10156182231835245
RispondiEliminaI temi affrontati sono stati ricchi e complessi. Dopo relazioni introduttive sulla visione che Papa Francesco ha della riforma della Chiesa alle luce della sua esperienza di gesuita e di figlio della Chiesa latinoamericana, si sono susseguiti interventi sui seguenti temi:
1) Il rinnovamento della Chiesa nel Concilio Vaticano II
2) Le lezioni della storia circa la riforma della Chiesa
3) La comunione sinodale come chiave della vita e del rinnovamento del popolo di Dio
4) Le riforme della Chiesa universale e delle chiese particolari
5) L’unità dei cristiani e la riforma della Chiesa
6) Indicazioni verso una Chiesa più povera, fraterna e inculturata.
Il seminario ha incluso una riflessione sulle fonti permanenti del rinnovamento della Chiesa e ha espresso alcune indicazioni comuni su come approfondire e istituzionalizzare le riforme della Chiesa. Sono stati raccolti inoltre criteri di azione e ipotesi concrete. In un tempo successivo tutte le relazioni e le conclusioni dei lavori saranno pubblicate in un volume e condivise con il pubblico più ampio.
Su "La Civiltà Cattolica" del 10 ottobre 2015:
RispondiEliminaArticolo. L'EMIGRAZIONE DEI CRISTIANI MEDIORIENTALI NELL'EPOCA CONTEMPORANEA -
Articolo. IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA E DELLA RICONCILIAZIONE. TRA MEDIOEVO ED ETÀ MODERNA -
Articolo. IL MEDITERRANEO, AMBIENTE MUSICALE. LA CANZONE ITALIANA DI MARE -
Focus. UNA DICHIARAZIONE ISLAMICA SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO -
Focus. «CORSA ALL'AFRICA». GLI INTERESSI DI STATI UNITI, CINA ED EUROPA -
Vita della Chiesa. PAPA FRANCESCO RIFORMA IL PROCESSO CANONICO MATRIMONIALE -
Profilo. TERESA D'ÁVILA: L'IMPEGNO DELLA CONTEMPLAZIONE -
Rivista della Stampa. TERRORE MEDIATICO: TRA PAURA E CULTURA -
Rassegna bibliografica. RASSEGNA BIBLIOGRAFICA -
PAPA FRANCESCO RIFORMA IL PROCESSO CANONICO MATRIMONIALE
di Ottavio De Bertolis S.I.
Abstract - Papa Francesco, con due Lettere in forma di motu proprio, ha rinnovato la disciplina del processo matrimoniale canonico per le Chiese latina e orientale. È una riforma di portata storica, perché abolisce l’istituto della «doppia conforme» e istituisce la possibilità, per alcuni casi, di un «processo più breve» ad opera del Vescovo diocesano. Le novità tecniche apportate svolgono i princìpi giuridici della sussidiarietà e del ruolo centrale del vescovo diocesano anche nell’amministrazione della giustizia, e sono un segno della rinnovata attenzione della Chiesa alla vita di molti fedeli, una risposta a quell’appello alla «conversione» fatto dal Pontefice: esso passa anche attraverso il diritto.
RispondiElimina" Sembra che quanto paventato da Pentin e rilanciato da Tosatti non fosse fondato.
Anzi, sembra che sulla carta si voglia parresia interna e maggiore trasparenza informativa."
Ma certo, eccome!
Era o no quella riunione segreta?
Certo che una volta la notizia uscita sono corsi ai ripari.
Basta poi leggere i nomi di chi ha partecipato a quella riunione per capire che quel che vogliono non è una riforma ma la rivoluzione.
Un nome fra tutti: quello di "Tucho" Fernandez il teologo di Bergoglio, da lui fatto molto rapidamente (maggio 2013) arcivescovo.
E per favore non si prenda in giro chi ha ancora qualche neurone in esercizio, tutto è fatto per canalizzare l`informazione, siamo ben lontani dalla trasparenza.
@hr,
RispondiEliminavedo che, pur mettendo il link, spesso riporti degli articoli per intero, non credi che sarebbe preferibile, visto che c`è il link all`articolo ,estrarre dei passaggi piuttosto che riscrivere tutto il testo? Grazie.
Tucho Fernandez è proprio dappertutto, è anche nella commissione di dieci padri sinodali incaricata di seguire ogni fase di avanzamento dei lavori.
RispondiElimina@ Stan: sarò un temerario. Dall'8 settembre c.a. Ho iniziato a pregare per il nuovo Papa. Che Dio mi conceda la grazia di vederlo eletto. Non sono più giovanissimo. Che il nuovo Papa ci venga donato e non inflitto. E che abbia il coraggio di abrogare i due mp del vdr che sono e rimangono in molte parti solo dei mostri giuridici.
RispondiEliminaPerché i due mp dell'8 settembre sono e rimangono solo di diritto bergogliano, non contengono ne' alcunché di divino ne' qualcosa che si possa ricondurre alla Tradizione. Occorre ricordarlo. Anche a Tornielli
RispondiEliminaViviamo una situazione difficilissima. Un vdr al quale mancano gli elementi di teologia, metafisica, filosofia, diritto canonico. I modernisti che tentano di farci diventare tutti anglicani. Loro hanno portato i voti al vdr. Solo un intervento dall'Alto può salvare questa Chiesa allo sbando.
RispondiEliminaComunione ai divorziati risposati. Questo era già una vecchia battaglia di Kasper, Lehman e compagnia. Con Wojtyla e Ratzinger codesta musica non passava. Quando invece hanno eletto il vdr, egli si è subito mostrato sensibile assai a codesto tema. Ed ecco che la prima falla si aperta nella morale familiare. Poi dopo che il vdr si era mostrato molto sensibile a certe sirene tedesche, i modernisti hanno aggiunto il resto. Nozze gay, favorevole il porta voti Danneels, e l'altra aquila Schoenborn, e tutto ciò che ne consegue ulteriormente. E' di oggi la precisazione di Lombardi sull'incontro del vdr a Washington in nunziatura. L'impressione che ne ho avuto e' che sia una sorta di excusatio petita dai poteri forti, di una presa di distanza da ... Ma non sarebbe stato meglio starsene zitti?
RispondiEliminahttp://edition.cnn.com/2015/10/02/us/pope-gay-washington/index.html
RispondiEliminaIn USA i papa ha incontrato coppie omosessuali
@ Mirabelli
RispondiEliminaSolo un papa può restaurare integralmente la verità, e con essa la fede. Oppure - cosa che non sappiamo, ma che per questo non possiamo neppure escludere - siamo innanzi alla grande apostasia e si appropinqua il tempo escatologico.
Caro Mirabelli, ma come può pensare che quella congrega che ha eletto Bergoglio possa eleggere un antibergoglio, un Sant'Anastasio? George Mario Bergoglio è il frutto delle loro posizoni eretiche, moderniste. Da quegli alberi non verranno mai buoni frutti, come non ne verranno da coloro che hanno formato, lavandogli il cervello con le loro assurde teorie moderniste, e neppure da preti e vescovi pavidi, timorosi, opportunisti. Ci vuol ben altro per salvare la Chiesa di Cristo. Ce la può fare solo l'Immacolata, Regina delle Vittorie, Fortezza inespugnabile (dai modernisti), magari aiutata da qualche coraggioso e intrepido laico, tipo Gnocchi, Deotto, Vassallo, Viglione, Guarini, ecc. Siamo nelle loro mani, in buone mani (otime quelle della nostra madre Celeste).
RispondiEliminaSu Repubblica c'è il video dell'incontro tra il suo ex allievo gay e il suo compagno da 19 anni!. Che tristezza !
RispondiEliminaLaura
@ Cattolico. La mafia di Danneels il 13 marzo 2013 ha vinto solo perché ha venduto bene la fuffa alla palude cardinalizia. Palude che è' composta in maggioranza di ignavi.
RispondiEliminaAlessandro,
RispondiEliminaappunto, ignavi. E credi che cambierebbero?
Dubito assai.
Ma cero al Signore nulla è impossibile...pure di incenerirli, mentre stan chiusi in conclave.
I 150 anni concessi a Satana staran per finire, o no ?
Rr