Quanto tradotto di seguito lo scrive Damian Thompson, firma di prestigio del settimanale inglese The Spectator, a proposito del caos in cui è immersa la chiesa causato, a suo giudizio, dal Pontefice in persona [qui].
The Spectator, alla guerra del “Papa contro la Chiesa”, ha dedicato la copertina dell’ultimo numero (immagine a lato).
The Spectator, alla guerra del “Papa contro la Chiesa”, ha dedicato la copertina dell’ultimo numero (immagine a lato).
Le sue riforme alla cieca e le sue affermazioni anticonformiste lo fanno apparire fuori dal controllo della Chiesa Cattolica tradizionaleDomenica scorsa, il quotidiano Repubblica ha pubblicato un articolo di Eugenio Scalfari, uno dei più celebri giornalisti del paese, in cui questi sosteneva che Papa Francesco gli aveva detto che «alla fine di percorsi più o meno lunghi, tutti i divorziati che avessero chiesto di ricevere la Santa Comunione l’avrebbero ottenuta».
I cattolici erano sbalorditi. Il Papa aveva appena presieduto in Vaticano per tre settimane il Sinodo dei Vescovi, che è stato nettamente diviso sull'opportunità di consentire ai cattolici divorziati risposati di ricevere il sacramento. Alla fine, il voto è stato espresso in termini reticenti.
Lunedì, il portavoce del Papa, padre Federico Lombardi, ha detto che la ricostruzione di Scalfari era “in alcun modo affidabile” e “non può essere considerata il pensiero del Papa”.
In buona sostanza lo si può pensare. Scalfari ha 91 anni. Non prende appunti per queste interviste né le registra. È ovvio che non sia 'affidabile'. Ma questo non ha soddisfatto i media. Essi hanno sottolineato che il Papa sapeva esattamente quello che stava facendo.
Il problema è che questa è la quarta volta che il Papa ha scelto di concedere un’intervista a un uomo che si basa sulla sua memoria di novantenne. Nel loro ultimo incontro, secondo Scalfari il Papa avrebbe detto che il due per cento dei preti cattolici è pedofilo, inclusi vescovi e cardinali. Il povero Lombardi aveva dovuto ancora una volta rimediare. Allora, i cattolici avevano concesso a Francesco il beneficio del dubbio, ora molti di loro dicono: lasciando perdere Scalfari, come si può avere fiducia in quel che dice il Papa? Un vescovo di Roma che appare a molti «fuori controllo».
Siamo a due anni e mezzo di questo pontificato. Ma è solo il mese scorso che i cattolici comuni, conservatori, al contrario dei tradizionalisti intransigenti, hanno iniziato a dire che Papa Francesco è fuori controllo. Da notare 'fuori controllo'. Non 'sta perdendo il controllo', che non è cosa da poco.
Nessun Pontefice a memoria d’uomo ha lasciato spazio alla paura che ora sta avvolgendo la Chiesa: che il magistero conferito a Pietro da Gesù non è sicuro nelle sue mani.
I media non cattolici devono ancora cogliere la natura mortale della crisi di fronte al papa argentino. Essi possono osservare che il suo stile pubblico è rilassato e avventuroso; essi concludono da sue osservazioni a braccio che è liberale (rispetto agli standard papali) su questioni delicate della morale sessuale, e che considera i vescovi conservatori duri di cuore come gli ipocriti.
Tutto ciò è vero. Ma i giornalisti - e milioni di fan secolari del papa - prendono male la cosa. Essi arguiscono, dal suo fare abbordabile e dalla preferenza per il titolo modesto di 'Vescovo di Roma', che Jorge Bergoglio rivesta l'ufficio di Sommo Pontefice con leggerezza.
Chiunque lavora in Vaticano vi dirà che non è così. Francesco esercita il potere con una sicurezza di sé degna di san Giovanni Paolo II, il papa polacco la cui guerra santa contro il comunismo si è conclusa col crollo del blocco sovietico.
Ma è qui che finiscono le somiglianze. Giovanni Paolo non ha mai nascosto la natura della sua missione. Era deciso a chiarire e consolidare gli insegnamenti della chiesa. Francesco, al contrario, vuole muoversi verso una chiesa più compassionevole, ma meno legata alle regole. Ma si rifiuta di dire fino a che punto è disposto ad andare. A volte assomiglia a un automobilista che guida a tutta velocità senza mappa o retrovisore. E quando si impantana, come è accaduto al sinodo di ottobre sulla famiglia, fa il 'trasformista' e si mette a colpire il cofano con un bastone. [egli come Basil Fawlty comincia a colpire disperatamente il cofano della propria auto con un bastone (celebre scena comica di una nota sitcom britannica, ndt) : dalla traduzione de Il Foglio].
I non cattolici erano molto più interessati alle dichiarazioni "storiche" di Francesco sul cambiamento climatico di quanto non lo fossero del sinodo, dominato da dispute sulla ammissibilità dei cattolici divorziati risposati a ricevere la comunione.
Ciò è un controsenso. L'Enciclica del Papa Laudato Si' ha temporaneamente entusiasmato gli attivisti del clima. È stata l'assise sulla famiglia ad essere storica, ma non in senso buono. Durante il Sinodo, gli ordinari cattolici devoti hanno cominciato ad aver dubbi sul giudizio di Francesco oppure se egli sia una persona molto più strana di quanto la sua spensierata immagine suggerisce.
Nei circoli ecclesiastici le preoccupazioni sono iniziate nel mese di ottobre dello scorso anno, quando il Papa ha organizzato un Sinodo 'straordinario' preparatorio che è crollato davanti ai suoi occhi. A metà strada durante l'assemblea, gli organizzatori - scelti personalmente da Francesco - hanno annunciato di favorire l'abolizione del divieto della comunione e di voler riconoscere gli aspetti positivi delle relazioni omosessuali.
I media di regime hanno esultato, finché non è emerso che gli organizzatori stavano parlando di robaccia. I vescovi sinodali, tra i quali i cardinali anziani, non ne hanno favorito l'andamento. Il cardinale George Pell, il conservatore australiano che funge da Prefetto per la Segreteria dell'economia, ha perso le staffe - e quando Pell è arrabbiato chi lo conosce sa cosa significa. La votazione finale ha abbandonato entrambe le proposte. Francesco, però, ha chiesto che il Sinodo di quest'anno dovesse rivedere la questione della comunione ai divorziati.
Questa prima fase del Sinodo non era solo umiliante per il Papa; era anche strana. Perché Francesco ha permesso che i suoi luogotenenti, il Cardinale Lorenzo Baldisseri e l'Arcivescovo Bruno Forte, organizzassero un resoconto che in fondo ha detto bugie?
Qualsiasi altro Pontefice avrebbe inviato Baldisseri e Forte in parrocchie in Antartide dopo aver rovinato tutto così malamente. Invece, tra lo stupore generale, il Papa li ha invitati ad occuparsi della Sessione conclusiva del mese scorso. Il Cardinale Walter Kasper, l'82enne teologo tedesco ultra-liberista che vuole spazzare via tutti gli ostacoli perché i divorziati risposati ricevano la comunione, è stato nuovamente invitato.
Per farla breve, Francesco ha fatto capire che era d'accordo con Kasper. Ma sapeva anche che la maggior parte dei vescovi presenti al Sinodo di quest'anno hanno voluto mantenere l'embargo sulla comunione. Allora perché ha insistito che discutessero l'argomento, dato che non sarebbero mai pervenuti a votare la sua visuale?
I Cardinali anziani erano sconcertati - e crucciati che un sinodo su una crisi globale nella vita familiare fosse dominato da diverbi su questo tema. Una settimana prima del suo inizio, 13 cardinali guidati da Pell hanno scritto una lettera al Papa chiedendogli di non permettere che ciò accadesse - esprimendo anche il loro sospetto che le procedure del Sinodo fossero state manipolate in modo da dare il massimo risalto alla minoranza favorevole alla visuale-Kasper.
Come previsto, il Sinodo ha rigettato rapidamente lo schema di Kasper - ma ha lasciato ancora aperta la possibilità di qualche cambiamento, perché nei mesi precedenti l'inizio del Sinodo Francesco ne aveva alterato l'equilibrio, invitando un maggior numero di vescovi che condividevano le sue idee liberali.
Questo ci porta ad un dettaglio inquietante che ha minato gravemente la fiducia in Francesco. Tra questi invitati personalmente c'era il molto liberale cardinale belga Godfried Danneels, che cinque anni fa cadde in disgrazia quando una registrazione su nastro ha rivelato che aveva chiesto di tacere ad una persona abusata da un vescovo.
Il vescovo era lo zio della vittima. In altre parole, Danneels ha cercato di coprire abusi sessuali all'interno di una famiglia. Papa Francesco lo sapeva - ma ugualmente ha deciso di dargli un posto d'onore in un sinodo sulla vita familiare.
Perché, per l'amor di Dio? 'Per ringraziarlo per i voti in conclave', hanno detto i conservatori - una calunnia, forse, ma non ha giovato il fatto che Danneels si era appena vantato di aver favorito l'elezione di Bergoglio [vedi qui - qui - qui].
Il Sinodo si è concluso in maniera confusa, con un documento che può o non può consentire la revoca del divieto della comunione in circostanze particolari. Entrambe le parti pensavano di aver vinto - e poi il Papa, nelle parole di un osservatore, 'si è offeso profondamente'.
Nel suo discorso conclusivo, Francesco si è scagliato contro i 'cuori chiusi che si nascondono dietro gli insegnamenti della chiesa' e 'i punti di vista con i paraocchi', aggiungendo che 'i veri difensori della dottrina non sono quelli che ne sostengono la sua lettera, ma lo spirito'.
L'implicazione era chiara. Il clero che con tutto il cuore ha sostenuto il divieto alla comunione rappresentava i farisei rispetto al Gesù di Francesco. Il Papa ha inviato insulti in codice per almeno la metà dei vescovi del mondo - e, a quanto pare, ha anche dato facoltà ai sacerdoti di mettere in discussione l'insegnamento sulla comunione e il divorzio.
Un sacerdote vicino al Vaticano è stato sconvolto ma non sorpreso. 'Stai vedendo il vero Francesco' ha detto. 'È uno che rimprovera. Non riesce a nascondere il suo disprezzo per la sua Curia. Inoltre, a differenza di Benedetto, questo tizio premia i suoi compagni e punisce i suoi nemici'.
Normalmente un chierico non si riferisce al Santo Padre come 'questo tizio', anche se non gli piace la sua teologia. Ma questa è una delle descrizioni più misurate di Francesco da parte di conservatori; altre non sono stampabili in una rivista rivolta alle famiglie.
Mai prima d'ora la chiesa cattolica era apparsa così simile alla Comunione anglicana, che si sciolse perché credenti ortodossi, soprattutto in Africa, credevano che i loro vescovi avessero abbandonato gli insegnamenti di Gesù.
Nel caso del Cattolicesimo, la crisi incombente è in scala notevolmente più grande.
Per milioni di cattolici, la grande forza della chiesa è la sua certezza, coerenza e immutabilità. Essi guardano al Vicario di Cristo in terra per preservare la stabilità. Se i papi si presentano come figure nobili e lontane, è perché è necessario, al fine di scongiurare lo scisma in una chiesa globale che ha radici in tante culture diverse.
Ora, improvvisamente, il successore di Pietro si comporta come un politico, raccogliendo gli scontri con gli avversari, stuzzicando il pubblico con slogan e telefonando ai giornalisti con citazioni sorprendenti che il suo addetto stampa può poi agevolmente ritrattare. Egli sta anche facendo intuire di essere in disaccordo con gli insegnamenti della sua chiesa.
Ma un Papa non può comportarsi in questo modo senza cambiare la natura stessa della Chiesa. Forse è ciò che Francesco intendeva fare, ma questo lo si può solo immaginare, visto che deve ancora articolare un programma coerente di cambiamento e non è chiaro se è intellettualmente attrezzato per farlo. I cattolici fedeli credono che l’ufficio di Pietro sopravviverà a prescindere da chi lo detiene. Gesù l’ha promesso. Ma dopo il caos dell’ultimo mese, la loro fede è messa alla prova fino al punto di rottura. Jorge Bergoglio sembra rivelarsi l’uomo che ha ereditato il papato e l’ha distrutto.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
I media non cattolici devono ancora cogliere la natura mortale della crisi di fronte al papa argentino. Essi possono osservare che il suo stile pubblico è rilassato e avventuroso; essi concludono da sue osservazioni a braccio che è liberale (rispetto agli standard papali) su questioni delicate della morale sessuale, e che considera i vescovi conservatori duri di cuore come gli ipocriti.
Tutto ciò è vero. Ma i giornalisti - e milioni di fan secolari del papa - prendono male la cosa. Essi arguiscono, dal suo fare abbordabile e dalla preferenza per il titolo modesto di 'Vescovo di Roma', che Jorge Bergoglio rivesta l'ufficio di Sommo Pontefice con leggerezza.
Chiunque lavora in Vaticano vi dirà che non è così. Francesco esercita il potere con una sicurezza di sé degna di san Giovanni Paolo II, il papa polacco la cui guerra santa contro il comunismo si è conclusa col crollo del blocco sovietico.
Ma è qui che finiscono le somiglianze. Giovanni Paolo non ha mai nascosto la natura della sua missione. Era deciso a chiarire e consolidare gli insegnamenti della chiesa. Francesco, al contrario, vuole muoversi verso una chiesa più compassionevole, ma meno legata alle regole. Ma si rifiuta di dire fino a che punto è disposto ad andare. A volte assomiglia a un automobilista che guida a tutta velocità senza mappa o retrovisore. E quando si impantana, come è accaduto al sinodo di ottobre sulla famiglia, fa il 'trasformista' e si mette a colpire il cofano con un bastone. [egli come Basil Fawlty comincia a colpire disperatamente il cofano della propria auto con un bastone (celebre scena comica di una nota sitcom britannica, ndt) : dalla traduzione de Il Foglio].
I non cattolici erano molto più interessati alle dichiarazioni "storiche" di Francesco sul cambiamento climatico di quanto non lo fossero del sinodo, dominato da dispute sulla ammissibilità dei cattolici divorziati risposati a ricevere la comunione.
Ciò è un controsenso. L'Enciclica del Papa Laudato Si' ha temporaneamente entusiasmato gli attivisti del clima. È stata l'assise sulla famiglia ad essere storica, ma non in senso buono. Durante il Sinodo, gli ordinari cattolici devoti hanno cominciato ad aver dubbi sul giudizio di Francesco oppure se egli sia una persona molto più strana di quanto la sua spensierata immagine suggerisce.
Nei circoli ecclesiastici le preoccupazioni sono iniziate nel mese di ottobre dello scorso anno, quando il Papa ha organizzato un Sinodo 'straordinario' preparatorio che è crollato davanti ai suoi occhi. A metà strada durante l'assemblea, gli organizzatori - scelti personalmente da Francesco - hanno annunciato di favorire l'abolizione del divieto della comunione e di voler riconoscere gli aspetti positivi delle relazioni omosessuali.
I media di regime hanno esultato, finché non è emerso che gli organizzatori stavano parlando di robaccia. I vescovi sinodali, tra i quali i cardinali anziani, non ne hanno favorito l'andamento. Il cardinale George Pell, il conservatore australiano che funge da Prefetto per la Segreteria dell'economia, ha perso le staffe - e quando Pell è arrabbiato chi lo conosce sa cosa significa. La votazione finale ha abbandonato entrambe le proposte. Francesco, però, ha chiesto che il Sinodo di quest'anno dovesse rivedere la questione della comunione ai divorziati.
Questa prima fase del Sinodo non era solo umiliante per il Papa; era anche strana. Perché Francesco ha permesso che i suoi luogotenenti, il Cardinale Lorenzo Baldisseri e l'Arcivescovo Bruno Forte, organizzassero un resoconto che in fondo ha detto bugie?
Qualsiasi altro Pontefice avrebbe inviato Baldisseri e Forte in parrocchie in Antartide dopo aver rovinato tutto così malamente. Invece, tra lo stupore generale, il Papa li ha invitati ad occuparsi della Sessione conclusiva del mese scorso. Il Cardinale Walter Kasper, l'82enne teologo tedesco ultra-liberista che vuole spazzare via tutti gli ostacoli perché i divorziati risposati ricevano la comunione, è stato nuovamente invitato.
Per farla breve, Francesco ha fatto capire che era d'accordo con Kasper. Ma sapeva anche che la maggior parte dei vescovi presenti al Sinodo di quest'anno hanno voluto mantenere l'embargo sulla comunione. Allora perché ha insistito che discutessero l'argomento, dato che non sarebbero mai pervenuti a votare la sua visuale?
I Cardinali anziani erano sconcertati - e crucciati che un sinodo su una crisi globale nella vita familiare fosse dominato da diverbi su questo tema. Una settimana prima del suo inizio, 13 cardinali guidati da Pell hanno scritto una lettera al Papa chiedendogli di non permettere che ciò accadesse - esprimendo anche il loro sospetto che le procedure del Sinodo fossero state manipolate in modo da dare il massimo risalto alla minoranza favorevole alla visuale-Kasper.
Come previsto, il Sinodo ha rigettato rapidamente lo schema di Kasper - ma ha lasciato ancora aperta la possibilità di qualche cambiamento, perché nei mesi precedenti l'inizio del Sinodo Francesco ne aveva alterato l'equilibrio, invitando un maggior numero di vescovi che condividevano le sue idee liberali.
Questo ci porta ad un dettaglio inquietante che ha minato gravemente la fiducia in Francesco. Tra questi invitati personalmente c'era il molto liberale cardinale belga Godfried Danneels, che cinque anni fa cadde in disgrazia quando una registrazione su nastro ha rivelato che aveva chiesto di tacere ad una persona abusata da un vescovo.
Il vescovo era lo zio della vittima. In altre parole, Danneels ha cercato di coprire abusi sessuali all'interno di una famiglia. Papa Francesco lo sapeva - ma ugualmente ha deciso di dargli un posto d'onore in un sinodo sulla vita familiare.
Perché, per l'amor di Dio? 'Per ringraziarlo per i voti in conclave', hanno detto i conservatori - una calunnia, forse, ma non ha giovato il fatto che Danneels si era appena vantato di aver favorito l'elezione di Bergoglio [vedi qui - qui - qui].
Il Sinodo si è concluso in maniera confusa, con un documento che può o non può consentire la revoca del divieto della comunione in circostanze particolari. Entrambe le parti pensavano di aver vinto - e poi il Papa, nelle parole di un osservatore, 'si è offeso profondamente'.
Nel suo discorso conclusivo, Francesco si è scagliato contro i 'cuori chiusi che si nascondono dietro gli insegnamenti della chiesa' e 'i punti di vista con i paraocchi', aggiungendo che 'i veri difensori della dottrina non sono quelli che ne sostengono la sua lettera, ma lo spirito'.
L'implicazione era chiara. Il clero che con tutto il cuore ha sostenuto il divieto alla comunione rappresentava i farisei rispetto al Gesù di Francesco. Il Papa ha inviato insulti in codice per almeno la metà dei vescovi del mondo - e, a quanto pare, ha anche dato facoltà ai sacerdoti di mettere in discussione l'insegnamento sulla comunione e il divorzio.
Un sacerdote vicino al Vaticano è stato sconvolto ma non sorpreso. 'Stai vedendo il vero Francesco' ha detto. 'È uno che rimprovera. Non riesce a nascondere il suo disprezzo per la sua Curia. Inoltre, a differenza di Benedetto, questo tizio premia i suoi compagni e punisce i suoi nemici'.
Normalmente un chierico non si riferisce al Santo Padre come 'questo tizio', anche se non gli piace la sua teologia. Ma questa è una delle descrizioni più misurate di Francesco da parte di conservatori; altre non sono stampabili in una rivista rivolta alle famiglie.
Mai prima d'ora la chiesa cattolica era apparsa così simile alla Comunione anglicana, che si sciolse perché credenti ortodossi, soprattutto in Africa, credevano che i loro vescovi avessero abbandonato gli insegnamenti di Gesù.
Nel caso del Cattolicesimo, la crisi incombente è in scala notevolmente più grande.
Per milioni di cattolici, la grande forza della chiesa è la sua certezza, coerenza e immutabilità. Essi guardano al Vicario di Cristo in terra per preservare la stabilità. Se i papi si presentano come figure nobili e lontane, è perché è necessario, al fine di scongiurare lo scisma in una chiesa globale che ha radici in tante culture diverse.
Ora, improvvisamente, il successore di Pietro si comporta come un politico, raccogliendo gli scontri con gli avversari, stuzzicando il pubblico con slogan e telefonando ai giornalisti con citazioni sorprendenti che il suo addetto stampa può poi agevolmente ritrattare. Egli sta anche facendo intuire di essere in disaccordo con gli insegnamenti della sua chiesa.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Piano piano lo capiranno tutti se vogliono restare fedeli a Dio
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RispondiEliminaNel suo discorso conclusivo, Francesco si è scagliato contro i 'cuori chiusi che si nascondono dietro gli insegnamenti della chiesa' e 'i punti di vista con i paraocchi', aggiungendo che 'i veri difensori della dottrina non sono quelli che sostengono la sua lettera, ma il suo spirito'.
È sua abitudine scagliarsi contro i suoi bersagli favoriti, lo fa sempre partendo dal Vangelo con una sua personale lettura e interpretazione del messaggio di Nostro Signore.
Anche oggi, partendo dal Vangelo, Bergoglio ha bastonato i dottori della legge, i ricchi, egoisti, duri e senza cuore a prescindere, e poi, riferendosi al recente scandalo, ha detto:
«triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi»
" Con il sostegno di tutti voi" è solo una delle frasi di cui Bergoglio usa, se non abusa, per raccogliere lo scontato applauso della folla, in realtà egli sa che al contrario quel sostegno è sempre meno unanime e incondizionato, se mai lo è stato.
Detto questo ben venga quel lavoro di riforma se concerne l`amministrazione della Curia, la trasparenza delle finanze, la lotta contro privilegi e privilegiati che tanto male hanno fatto alla Chiesa e in particolare a Benedetto XVI, ma temo che Bergoglio nella sua onnipotenza sia convinto di poter riformare anche la Dottrina della Chiesa.
Quel che pensano lui e i suoi collaboratori più fidati che parlano e scrivono molto (vedi Spadaro, Tucho Fernandez ecc.) lo abbiamo capito ma per poter attuare i loro piani dovranno raggirare se non calpestare la Dottrina, la Parola del Signore, hanno il potere e l`astuzia per riuscirci, hanno già cominciato a farlo, ma a poco servono e serviranno le frasette demagogiche strappa-applauso, non siamo tutti fessi senza cervello e coscienza.
Purtroppo il potere è nelle sue mani, ci ha già mostrato che non ammette ostacoli, che sa come raggirarli, pensate ad esempio alla commissione ad hoc che ha creato, con esperti di cui non si conoscono i nomi, per imporre quel che viene chiamato "divorzio cattolico", il percorso di discernimento con decisione caso per caso per l`ammissione dei divorziati risposati è un`altra strategia per vanificare la Dottrina cattolica.
Vedremo fino dove Jorge Bergoglio si spingerà nella costruzione di una chiesa a sua immagine.
OT. Torrent migratoire : le président tchèque dénonce une invasion organisée et appelle au déploiement de l'armée.
RispondiEliminahttp://breizatao.com/2015/11/07/torrent-migratoire-le-president-tcheque-denonce-une-invasion-organisee-et-appelle-au-deploiement-de-larmee/
Colpisce la copertina dello Spectator: quel che non è riuscito fino in fondo neanche in Inghilterra-pochi, ma Cattolici ce n'è anche li- sta riuscendo al "capo" ( minuscolo apposta) della Chiesa.
RispondiEliminaE lo Spectator è una rivista letta dai cattolici anglofoni, certo non i modernisti alla " Tablet", e non solo da loro.
Rr
Grazie,Mic. E' un testo citato da Socci. Ma non tutti hanno possibilità di leggere dall'originale.
RispondiEliminaE' un testo citato da Socci
RispondiEliminaE' proprio da Socci che ho letto la citazione e il rinvio al testo integrale, che quindi abbiamo tradotto.
E Socci rinvia non solo questo, ma anche ad altri articoli, ovviamente da fonti che non sono "di regime".
"...Bisogna avere le idee chiare sulla Chiesa. Forse il Concilio Vaticano II non ha sottolineato abbastanza la sostanziale estraneità della Chiesa al mondo. ... Il mondo non potrà mai espellere, distruggere la Chiesa, però le si oppone, talora con la persecuzione violenta, talaltra tentando di assimilarla a sé, di digerirla, e questa sarebbe la vittoria più tremenda del Maligno. I cristiani di oggi corrono il terribile rischio di diventare solo un mezzo della vita mondana. Ora io non nego che la storia sia importante, ma nego che la Chiesa possa essere digerita, assimilata al mondo, perché essa invece gli è irriducibile. ... E' grave che non vi sia la percezione di questa lotta subdola con cui il mondo tenta di "svirilizzare" la Chiesa. Bisogna vivere desti nella fede, per capire quale pericolo ci minacci. ... Io non ho mai capito come si potesse essere così duri con Mons. Lefevbre (la cui questione tra l'altro si pone su un mero piano disciplinare,e per tanti aspetti comprensibilissimo) e lasciar correre chi, come Kùng, Curran, Schillebeeckxx, metteva in discussione il dogma. Oggi invece si vorrebbe fare della Chiesa uno strumento della vita sociale, ridurla al mondo, una Chiesa che va bene a tutti...Guai se non ci si desta...!"
RispondiElimina(Servo di Dio don Divo Barsotti, tratto da intervista di A. Socci, Il Sabato, 23 settembre 1988)
L' avversione, per non dire peggio, a Monsignor Lefebvre è di natura ne' teologica, ne' morale, ma puramente ideologica: se sei un modernista, piu' o meno convinto di esserlo, e per di piu' un marxista, NON puoi NON esser contro il Monsignore, che NON era modernista, e tanto meno marxista. E' quando alla Fede si sostituisce l'ideologia, che nascono i problemi. iL CVIInon e stato, in realtà, ne' dogmatico, ne' pastorale, è stato puramente idoelogico. Forse nin era stato indetto per questo, ma è diventato il mezzo per riabilitare il modernismo, celebrare il neomodernismo ed inoculare quanti più germi marxisti si potesse nella Chiesa. Il marxismo che sembrava allora trionfante.
RispondiEliminaOggi si raccoglie quel che si è seminato.
Don Barsotti, essendo un uomo di Fede, non poteva capire, perché ignorava l'ideologia, o meglio non ragionava in fermini ideologici, ma appunto da uomo di Fede. In termini ideologiic: o sei con noi, o sei contro di noi. In termini di Fede: anxhe se sei contro di noi, io pregherò il Signore affinché col Suo aiuto e la Ssua Ggrazia, possa convertirti a Lui, che noi serviamo.
Rr
http://www.cattoliciromani.com/63-l-osservatorio-di-cattolici-romani/57161-le-nomine-di-papa-francesco/page88
RispondiEliminaFrancesco "governa" la Chiesa attraverso i mass media. Quando vuole dire qualcosa alla Curia, ai Cardinale, vescovi... lui fa dei mass media il suo ragazzo di messagi. È un padre che fere la propria famiglia e è "un papato stampalità", dei mass media usati come mezzo di coagire gli uomini di Chiesa, del marketing personale che torna questo Papa un mito per il mondo, in quanto ferisce la propria Chiesa.
RispondiEliminaFrancesco per più di una volta ha parlato che vuole una Chiesa sporca. Qundi, non se tratta di lavare i panni sporchi in casa, ma di sporcare i panni puliti in pubblico per la propria promozione. Il problema è che quando lui parla dicendo:
"Cuori chiusi che si nascondono dietro gli insegnamenti della Chiesa" e "i veri difensori della dottrina non sono quelli che sostengono la sua lettera, ma il suo spirito".
Nessuno cardinale o vescovi fa niente. Quello discorso sulle malatie della Curia Romana è stato una cosa ridicola. Sembra il presentatore di una versione ecclesiale del Grande Fratello che fa la correzione dei partecipante al vivo. La privacità è stata bene diminuta in questo pontificato, se sta perdendo la distinzione tra pubblico e privato.
Caro Gederson: il parallelo tra la chiesa di Francesco e il Grande fratello è geniale.
RispondiEliminaNon ho mai visto una puntata della trasmissione più sciocca che esista... ma vivo ogni giorno la Chiesa che si sta rincitrullendo grazie al golpe sudamericano.
E' bene che si scriva della situazione eccezionale e non si taccia.
RispondiEliminaE' male che la tempesta, da una parte all'altra del globo, travolga anime. Di questo renderanno conto davanti a Dio, la cui ira è finanche proverbiale.
Sono curioso di vedere come Iddio spazzerà via Bergoglio e i suoi Lysenko e i suoi Beria annidati qua e là.
RispondiEliminaLa chiesa del vdr può essere paragonabile solo al grande sfracello, altro che fratello, per l'ennesima volta si ripete a reti unificate che rubare documenti al papa è reato e che verrà fatta giustizia, evidentemente quando c'era l'altro papa era cosa buona e giusta per farlo andare via perché inadeguato ai tempi che cambiano, causa età avanzata, glielo hanno fatto leggere pure coram populo in un messaggio scritto in un latino che nemmeno Folengo,ok, allora visto che i 2 libri dicono solo vecchie palle che già si sapevano, infatti sono solo resoconti finanziari, ma alla fine la gang of NewIor non verrà minimamente toccata e neppure sfiorata, che i gay stanno gaiamente lì in Vaticano e se ne aggiungeranno misericordiosamente anche altri, che el Jefe dice 'ghe pensi mi' e che la gente lobotomizzata intervistata in p.zza ripeteva meccanicamente 'Lui sì che cambia la chiesa, la ribalta' ah sì? Ancora più di così, non immaginavo che bisognasse aspettare che arrivasse wonderpope per tacitare tutto e tutti, e c'è chi beve qualsiasi cosa, chi se ne frega, e chi ci guadagna come quei giornalai da 2 soldi che campano sulle menzogne, falsità ed invenzioni, ma tutto va per il meglio e se dici che forse all'orizzonte c'è un enorme iceberg che ti viene incontro, ti danno dello sfattone, ormai il popolo bue-rana Chomsky è bell'e che bollito e non ascolta più. In Inghilterra i cattolici chiamano se stessi the remnants e la dice lunga sulla loro posizione......Loro (gerarchia), non credono nell'aldilà, tantomeno all'ira di dio che per loro tutto/i perdona, staremo a vedere.Anonymous.
RispondiEliminaUna copertina che vale un intero trattato sul pontificato di Bergoglio. Sorriso compiaciuto e macerie comprese lì c'è tutto quello che c'è da sapere per comprendere cosa sta avvenendo e quale sarà l'esito finale.
RispondiEliminaMiles
OT. La nouvelle église de la FSSPX à Madrid. Une horreur. A commencer par la statue de la Sainte Vierge, vraiment inquiétante.
RispondiEliminaLe promoteur de ce chef-d'œuvre ? Mgr de Galarreta en personne.
Serait-ce un premier résultat du rapprochement (en cours d'accélération) entre Menzingen et le nouveau Vatican divorciste et communieux ?
http://brasildogmadafe.blogspot.mx/2015/11/the-disgusting-new-church-being-built.html
Sauve-qui-peut !
Mamma mia, pazzesca quella chiesa di Madrid fatta edificare dalla FSSPX; la statua della Madonna, poi, è allucinante. Ma come è potuto succedere? qualcuno ne sa qualcosa ?
RispondiEliminaEffettivamente Raoul, un orrore, speravo in una bufala e invece quelle foto sono sul sito della Fraternità.
RispondiEliminaMa cos'è un'epidemia di orrore ed orrori?
RispondiEliminaViene proprio in mente l' Apocalisse.
Rr
"hanno iniziato a dire che Papa Francesco è fuori controllo". No, lui e sotto controllo, sotto controllo dei potenti di questo mondo che vogliono distruggere la Chiesa. Lo stessi che hanno organizzato la campagna contro il suo predecessore per costringerlo ad andare via e poi lo hanno installato sul trono di Pietro.
RispondiEliminaAngel
Rosa, quelque chose est vraiment à bout de souffle, dans cette Église.
RispondiEliminaNon l'Évangile, qui ne passera jamais, mais la représentation que s'en font désormais trop d'hommes d'Église, qu'il s'agisse de Bergoglio ou de… Galarreta, et qui ne relève plus de la théologie, dont ils n'ont cure, mais de quoi, alors ? De la tératologie ?
Ô Esprit-Saint, viens, viens vite, nous t'en supplions, et remplis de nouveau le cœur de tes fidèles !…
Caro Tralcio, credo che il pontificato di Bergoglio (e anche gli ultimi 50 anni) sia paragonabile tanto al programa della TV, come al romanzo di George Orwell. Nel Sinodo abbiamo guardato la "psicopolizia" di Francesco che ha fatto e fa tutto per distruggere l'opozione al partito. Per ricordare un po del romanzo, un tratto dell'articolo di D. Curzio Nitoglia "Mondialismo, Benson, Orwell e il Cardinale Newmann":
RispondiElimina"La prima figura del romanzo è quella del “Grande Fratello”, che si trova affissa in forma di gigantografia in ogni parte del mondo e scruta coi suoi occhi che si muovono tutti i movimenti dei cittadini. La figura è accompagnata dalla scritta “Il Grande Fratello vi guarda” (p. 5). Inoltre in ogni casa vi è una specie di teleschermo che spia ogni movimento, ogni respiro dei suoi abitanti. Nulla sfugge al potere centrale del “Grande Fratello”, il quale si serve di una “psicopolizia” per perseguire soprattutto i reati di opinione anche non espressi esplicitamente, ma intuiti tramite lo schermo onnipresente e dalle “spie” che occupano quasi ogni spazio del “nuovo mondo”(p. 6). Il pensiero o la filosofia della società globalizzata è un inno alla guerra continua, alla schiavitù e alla ignoranza, contro la pace, la libertà e la fortezza d’animo (p. 9). Tuttavia il personaggio principale del romanzo, Winston Smith, o “l’unico uomo libero in Europa”, inizia a scrivere un diario, che lo porterà a prendere coscienza della sua realtà individuale, intelligente e libera. Tutto ciò lo condurrà alla persecuzione e alla distruzione da parte del Partito, che vuol schiacciare ogni uomo intelligente, libero e responsabile dei suoi atti, che voglia mantenere un granello di personalità umana per renderlo un automa agli ordini del Partito (p. 10). Vi è anche un nemico del “Grande Fratello”, un certo Goldestein, che ha tradito gli ideali totalitaristici del Partito ed è il “Nemico del Popolo” per eccellenza, da abbattere costi quel che costi (p. 15). Il mondo è diviso, ancora per poco, in tre immensi super-Stati: l’Oceania (Stati Uniti e Impero Britannico), l’Eurasia (Europa e Russia) e l’Estasia (Cina e India). L’Oceania, con capitale Londra, è governata dal “Grande Fratello” secondo i principi del socialismo inglese (“Socing”, nella neo-lingua), per il quale tutto è apparentemente permesso, nulla è esplicitamente proibito, tranne pensare col proprio cervello. Il “Grande Fratello” è presentato come una sorta di nuovo “Salvatore” (p. 19), ma malvagio, che fa pensare vagamente all’Anticristo di Benson, del quale non ha nessuno dei tratti umanitaristici.
La caratteristica dei personaggi del “nuovo mondo” globalizato è la «stupidità sconfortante, l’entusiasmo imbecille, la cieca obbedienza al Partito» (p. 25). Solo così possono vivere indisturbati in un mondo tanto piatto e contraddittorio, che non ha di mira la salvezza eterna nell’aldilà, ma unicamente l’instaurazione di un regno messianico terreno e materiale nell’aldiquà. Cercare di pensare e di volere essere liberi e responsabili delle proprie azioni umane è considerato uno “psicoreato”, punibile prima con la tortura psicologica atta ad annientare la coscienza personale e poi con la morte fisica (p. 37). Winston Smith avendo iniziato a scrivere un diario personale è già un uomo morto psicologicamente e, fisicamente, prossima preda della “psicopolizia”. La propaganda del Partito è volta a sconfiggere la memoria individuale per controllare la realtà e indurre l’uomo ad una sorta di “bipensiero”: credere fermamente di dire la verità, mentre pronunciano le menzogne più artefatte, ritenere valide due affermazioni che si contraddicono e si annullano a vicenda, fare uso sofistico della logica contro la logica, negare la morale proprio nell’atto stesso di affermarla (p. 38). Il passato, la storia non solo sono stati modificati, ma distrutti completamente. La “menzogna di Ulisse” è costante e continua, senza termine. L’unico spazio in cui ci si può rifugiare è la propria memoria, la quale però è messa a dura prova dagli schermi onnipresenti attraverso i quali il “Grande Fratello” osserva ogni minimo gesto che possa riflettere un pensiero autonomo: il minimo guizzo negli occhi è un “voltoreato” e come tale può essere fatale (p. 39).L’importante è non pensare, essere “persone al di sotto di ogni sospetto” poiché al di sotto della natura umana, intelligente e libera. Questo è l’unico modo di poter continuare a vivere nella “Repubblica universale”. Per distruggere le capacità intellettive dell’uomo il Partito ha inventato una “neolingua” ridotta all’osso, che aiuta a non avere opinioni proprie veicolate, invece, dall’ “archeolingua” troppo ricca di sfumature e quindi psicologicamente e socialmente pericolosa. L’ortodossia del Partito significa non pensare, non aver bisogno di pensare, ossia totale inconsapevolezza ed ebetudo mentis (p. 57):“Chi capisce troppe cose, parla con troppa chiarezza, non piace al Partito e un giorno sparirà” (p. 57). L’ortodossia di Partito impone mancanza assoluta di autocoscienza; quindi è meglio non leggere e tacere. In mezzo a un mondo di lobotomizzati, Winston è attanagliato da qualche dubbio sporadico: “possibile che solo io abbia la memoria? Non è questo l’inizio della pazzia?”. In effetti in un mondo anormale, in un mondo al contrario o sottosopra, il normale è un pazzo, un pericolo da eliminare. Tuttavia Winston riesce ad uscire da questo atroce dubbio in quanto “non lo disturba il pensiero di essere pazzo o eccentrico in tale mondo appiattito, sarebbe più orribile non esserlo, non poter avere opinioni personali: poter ancora pensare che 2 + 2 = 4 anche se il Partito dice che fa 5 oppure 3” (p. 85).
RispondiEliminaIl senso comune, il buon senso costituiscono la grande eresia, non bisogna credere ai propri occhi, alle proprie orecchie, né all’evidenza, ma solo alla voce del “Partito” o del “Grande Fratello”: “Bisogna difendere tutto ciò che è ovvio, sciocco” (p. 86). Persino la predilezione per una certa solitudine, fare due passi da soli, è pericoloso, è segno di “vitimprop” (vita in proprio, in “archeolingua”), ossia di individualismo, eccentricità, senso della realtà (p. 87). Infatti la “neolingua”, che veicola il “bipensiero”, deve aiutare a negare “ogni realtà oggettiva”; l’incapacità di comprendere aiuta a vivere in tranquillità col Partito e la mancanza della più pallida idea di cosa sia l’ortodossia aiuta a mantenersi perfettamente ortodossi ossia acefali; la perdita del senso della realtà è propedeutica all’accettazione pacifica della enormità di quanto viene chiesto dal “Grande Fratello”, per non entrare in conflitto con la propria coscienza è necessaria l’incapacità di comprendonio: guai a porsi domande, a chiedere spiegazioni! (p. 163).Alla fine Winston è scoperto dalla “psicopolizia”: egli è “l’ultimo uomo” (p. 277) che ha cercato di ragionare e volere liberamente e razionalmente, quindi va liquidato. “Tu sei fuori dalla storia, non esisti” gli dice il capo della “psicopolizia”, che, dopo averlo “psicotorturato”, lo annienta “vaporizzandolo” affinché di lui non resti nessuna traccia, nessun ricordo, nessuna memoria. La “psicopolizia” non vuole far martiri, vuole annichilare l’uomo libero". http://www.doncurzionitoglia.com/mondialismo_orwell_e_newman.htm
RispondiEliminaMolti di noi abbiamo conosciuto la tradizione della Chiesa facendo un diario come il personaggio del romanzo 1984.
"OT. La nouvelle église de la FSSPX à Madrid. Une horreur. A commencer par la statue de la Sainte Vierge, vraiment inquiétante".
RispondiEliminaSe l'arte "cattolica" moderna è presentata come un'evoluzione della arte Cattolica, abbiamo una prova che l'evoluzione non è una cosa buona.
Mi trovo in questi giorni, per la prima volta a Londra per lavoro. Libero dagli impegni non poteva mancare la visita alla Torre di Londra. Ho provato una grande emozione e profonda commozione nel leggere e posare la mia mano sui grafiti lasciati dai cattolici che a partire dal XVI secolo furono qua Imprigionati a motivo della loro fede. É rassicurante leggere ancor oggi la lori speranza nell'unica fede cattolica, la loro determinazione di rimanere fedeli fino all'estremo; incarcerati per difendere il sacramento del matrimonio. Rimarranno nel mio cuore le parole scolpite con tanta fede: "Gesù abbi misericordia di me, Maria proteggi la mia famiglia, solo in te la nostra speranza". Il vescovo di Roma ricusa apertamente questi martiri.. come lo si potrà giustificare? Jayme
RispondiEliminaEn matière d'art sacré, nous aurions beaucoup à apprendre, aujourd'hui, des "orthodoxes", russes notamment, qui ont reconstruit, ces dernières années, des milliers d'église, selon les normes de la tradition et de la symbolique première du temple chrétien. Ils ont d'excellents architectes, fresquistes, sculpteurs, iconographes. Pourquoi ne pas s'adresser à eux, demander conseil, échanger des idées ?
RispondiEliminaParce qu'ils sont "orthodoxes" ? Et que, en tant que tels, nous n'avons rien, nous, catholiques romains, à recevoir d'eux ? Quelle étroitesse d'esprit !
Et je ne parle pas de leurs travaux de théologie dédiés à ce même art sacré. Qui connaît, en Occident, les ouvrages d'Ouspensky, de Vladimir Lossky, de Paul Evdokimov, pour ne citer qu'eux ? Saint Pie X demandait que l'on prie "sur de la beauté". Déjà l'horreur, comme l'erreur, avait envahi nos églises. Les "orthodoxes", grâce à Dieu et à la sagesse de quelques maîtres, ont su et pu, dans une grande mesure, se prémunir contre ces fléaux.
Certo che se anche la FSSPX si allinea all'andazzo dei tempi, costruendo chiese di questo tipo, siamo veramente messi male. L'arte sacra trasmette una teologia, una visione di Dio piuttosto che un'altra. Non e' solo esteriorita'!
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RispondiEliminaPadre nostro...
http://www.asianews.it/notizie-it/La-lobby-gay-e-i-consoli-d%E2%80%99occidente-contro-il-vescovo-di-Hong-Kong-35812.html
http://www.iltimone.org/33874,News.html
Mons.Ravasi , anima benedetta .......era il caso ?
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/milano/expo-vaticano-raccoglie-solo-68mila-euro-padiglione-costato-1163879.html?mobile_detect=false
Troppo bello per non intervenire!
RispondiEliminahttp://traditioliturgica.blogspot.it/2015/11/autorita-contro-tradizione.html
“Ru-ba-re è un reato”, dice. Ormai pienamente orizzontale, nemmeno gli passa per la testa di ricordare che “rubare è un peccato”. Reato, vuoi mettere, è molto più grave, per uno che fa’ “le riforme”.
RispondiEliminaestratto da :
http://www.maurizioblondet.it/el-papa-avanti-con-le-riforme-come-mario-monti/
"Il vescovo di Roma ricusa apertamente questi martiri.. come lo si potrà giustificare? " : cara Jayme, sicuramente quando arriverà nell al di là (non si vive in eterno qui, anche se si è papi) questi martiri gli faranno una bella accoglienza, Saint Thomas More per primo, poi Padre Nicholas Milchami, priore del Santuario mariano di Walsingham, ucciso e appeso alla facciata del santuario dagli sgherri di Enrico VIII.
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