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venerdì 12 febbraio 2016

Venerdì 12 febbraio. Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].
Oggi è anche il Primo venerdì del mese.

Su Riscossa Cristiana potrete trovare alcuni avvisi [qui].

Avendo a mente che ogni peccato è un’offesa al Sacro Cuore di Gesù, preghiamo in questa settimana in riparazione delle gravi affermazioni fatte da Bergoglio che, come ampiamente riportato, ha suscitato scandalo lodando due ben noti peccatori, Napolitano e la Bonino, che pur avendo commesso gravissimi peccati non hanno mai manifestato alcun pentimento. Gravi offese alle verità di Fede sono state commesse anche, come sappiamo, dal vescovo di Ragusa e dal parroco di Fiumicello. Preghiamo anche per la conversione di tanti pastori che hanno dimenticato la Fede e la responsabilità del gregge a loro affidato e per tutti i fedeli che rischiano di essere sviati da discorsi di ecclesiastici che desiderano il plauso del mondo anziché il trionfo di Cristo.

Come lettura di formazione, questa settimana proponiamo un estratto della “Vita di Antonio”, di Sant’Atanasio di Alessandria.
Di seguito, trovate il programma dell'incontro del 2 maggio 2016 a Linarolo
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Dalla Vita di Antonio
di Sant’Atanasio di Alessandria

Inizia la grande catechesi ai monaci
16.1. Un giorno uscì e tutti i monaci gli vennero incontro e lo pregarono di tenere loro un discorso. Ed egli rivolse loro queste parole in lingua egiziana.
« Le Scritture sono sufficienti alla nostra istruzione, ma è bello esortarci vicendevolmente nella fede e incoraggiarci con le nostre parole. 2. Voi, dunque, come figli, portate al padre quello che sapete e ditemelo; io più anziano di voi, vi affiderò quello che so e che ho imparato dall’esperienza. 3. Per prima cosa sia questo lo sforzo comune a tutti: non cedere all’indolenza dopo che abbiamo iniziato, non scoraggiarci nelle fatiche e non dire: “Da molto tempo pratichiamo l’ascesi”; piuttosto, accresciamo il nostro zelo come se incominciassimo ogni giorno. 4. L’intera vita dell’uomo è brevissima a paragone dei secoli futuri, tutto il nostro tempo è niente di fronte alla vita eterna. 5. Ogni cosa nel mondo viene venduta secondo il suo prezzo e scambiata con altre cose che sono di pari valore, ma la promessa della vita eterna si compra a un bassissimo prezzo. 6. Sta scritto: I giorni della nostra vita sono settanta anni, ottanta se vi sono le forze e la maggior parte è pena e fatica. 7. Quand’anche avessimo perseverato nell’ascesi tutti gli ottanta o i cento anni, non regneremo per cento anni, ma, invece di cento anni, regneremo nei secoli dei secoli e, 8. dopo aver lottato sulla terra, non è sulla terra che otterremo l’eredità, ma riceveremo la promessa nei cieli e, deposto il corpo corruttibile, ne riceveremo uno incorruttibile.

Esorta ad abbandonare tutto in vista del Regno
17.1. E così, figli miei, non scoraggiamoci e non pensiamo di dar prova di perseveranza o di fare grandi cose. Le sofferenze del tempo presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. 2. Non crediamo, guardando al mondo, di aver rinunciato a grandi cose: la terra intera è piccolissima a confronto di tutto il cielo. 3. Se anche fossimo padroni di tutta la terra e vi avessimo rinunciato, neppur questo sarebbe degno del regno dei cieli. Come se uno disprezzasse una dracma di bronzo per guadagnarne cento d’oro, così chi fosse padrone di tutta la terra e vi rinunciasse, lascerebbe ben poco e riceverebbe cento volte tanto. 4. Se, dunque, neppure la terra intera è degna del regno dei cieli, chi lascia poche arure di terra, anche se lascia la sua casa e una buona quantità di oro, si può dire che non perde niente e non ha motivo di inorgoglirsi o di rattristarsi. 5. Dobbiamo pensare piuttosto che, se non abbandoniamo i beni per virtù, li lasceremo poi, alla nostra morte, e spesso accadrà di lasciarli a persone a cui non volevamo, come ci ricorda l’Ecclesiaste. 6. Perché, dunque, non li abbandoniamo per amore della virtù al fine di ricevere in eredità il regno? Perciò nessuno di noi si lasci dominare dal desiderio di possesso. Quale guadagno vi è nell’acquistare quello che non porteremo via con noi? 7. Perché non cerchiamo piuttosto di acquistare quello che possiamo portare con noi e cioè la prudenza, la castità, la giustizia, la forza, l’intelligenza, la carità, l’amore per i poveri, la fede in Cristo, la mitezza, l’ospitalità? Se acquisteremo questi beni, li troveremo là, davanti a noi, pronti ad accoglierci come ospiti nella terra dei miti.

Necessità della perseveranza
18.1. E così ciascuno si convinca a non perdersi d’animo, soprattutto pensando di essere servo del Signore e di dover servire il Signore. 2. Come il servo non osa dire: “Oggi non lavoro perché ho già lavorato ieri”, e non misura il tempo passato per smettere di lavorare nei giorni successivi, ma ogni giorno, come sta scritto nel Vangelo, dà prova del suo zelo per piacere al suo Signore e non trovarsi in pericolo, così anche noi dobbiamo perseverare nell’ascesi ogni giorno, sapendo che, se siamo negligenti anche un giorno solo, il Signore non ci perdonerà a causa del tempo passato, ma si adirerà con noi a motivo della nostra negligenza. 3. Così sentiamo dire anche nel libro di Ezechiele. Così anche Giuda, per una sola notte, perse anche le fatiche del tempo passato.

Vivere come se ogni giorno fosse l’ultimo
19.1. Figli, dedichiamoci dunque all’ascesi e non lasciamoci vincere dallo scoraggiamento. Abbiamo il Signore quale nostro aiuto in questa lotta, come sta scritto: Dio coopera nel bene con chi ha scelto il bene. 2. E per non perderci d’animo è bene meditare la parola dell’Apostolo: Ogni giorno muoio. Se vivremo così anche noi, come se ogni giorno dovessimo morire, non peccheremo. 3. Questo significa che ogni giorno, quando ci svegliamo, dobbiamo pensare che non arriveremo fino a sera, e di nuovo, al momento di coricarci, dobbiamo pensare che non ci sveglieremo più. La nostra vita è incerta per natura ed è misurata giorno per giorno dalla Provvidenza. 4. Se ci comporteremo così e se così vivremo giorno per giorno, non peccheremo, non proveremo desiderio di nulla, non ci adireremo con nessuno né accumuleremo tesori sulla terra, ma, aspettandoci di morire ogni giorno, non possederemo nulla e perdoneremo tutto a tutti; 5. non saremo dominati dalla concupiscenza per la donna o da altro piacere impuro, ma ce ne allontaneremo come da cose destinate a passare, lottando sempre e tenendo davanti agli occhi il giorno del giudizio. Sempre, infatti, un grande timore e il pericolo dei tormenti dissolve la dolcezza del piacere e rinsalda l’anima vacillante.

La perseveranza nella virtù
20.1. Perciò, dal momento che abbiamo cominciato a percorrere la via della virtù, tendiamo verso la meta. Nessuno si volga indietro, come la moglie di Lot, tanto più che il Signore ha detto: Nessuno che abbia messo mano all’aratro e poi si volta indietro, è adatto al regno dei cieli. 2. Voltarsi indietro non significa altro che mutare d’avviso e pensare nuovamente alle cose del mondo. Non temete sentendo parlare di virtù e non stupitevi di questo nome, 3. perché essa non è lontana da noi, non nasce fuori di noi; il lavoro avviene in noi ed è facile compierlo, se lo vogliamo. 4. I greci lasciano la loro terra e attraversano il mare per apprendere le lettere; noi non abbiamo bisogno di lasciare il nostro paese per trovare il regno dei cieli, né dobbiamo attraversare il mare per raggiungere la virtù. Il Signore ci ha prevenuto e ci ha detto: Il regno dei cieli è dentro di voi. 5. La virtù, dunque, non ha bisogno che della nostra volontà, dal momento che si trova in noi e nasce dentro di noi. Se l’anima custodisce la sua facoltà spirituale conforme alla natura, allora nasce la virtù. 6. La custodisce conforme alla natura quando essa rimane tale e quale è stata creata, ed è stata creata bella e retta al di là di ogni misura. Per questo Giosuè, figlio di Nun, esortando il popolo diceva:Indirizzate il vostro cuore al Signore Dio di Israele, 7. e Giovanni: Raddrizzate i vostri sentieri. L’anima, infatti, è retta quando custodisce la facoltà spirituale conforme alla natura così come è stata creata; quando, invece, devia ed è distorta rispetto alla natura, allora si parla di malvagità dell’anima. 8. La cosa, dunque, non è difficile: se perseveriamo nello stato in cui siamo stati creati, dimoriamo nella virtù; se, invece, meditiamo cose perverse, saremo giudicati malvagi. 9. Se dovessimo cercare la virtù fuori di noi, sarebbe davvero difficile, ma poiché si trova dentro di noi, teniamoci lontani dai pensieri impuri e, come se avessimo ricevuto un deposito, custodiamo la nostra anima per il Signore affinché riconosca la sua opera trovandola tale e quale l’aveva creata.
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Programma dell’incontro del 2 maggio 2016 a Linarolo (PV)

Cari amici,
il secondo Incontro Nazionale della “Lega cattolica per la preghiera di riparazione” avrà per tema la Regalità Sociale di Nostro Signore. Una realtà oltraggiata ogni giorno di più fuori e dentro la Chiesa che chiama il nostro impegno di riparazione. Ma, come sempre, si può riparare solo ciò che si ama e si può amare solo ciò che si conosce e per questo riteniamo di doverne parlare almeno nelle linee essenziali. Lo faremo nelle tre conversazioni del mattino: nella prima se ne mostrano i fondamenti teologici e spirituali; nella seconda si analizzano le tappe attraverso cui è stata aggredita nella società contemporanea; nella terza si mostra come nella Chiesa ci si sia arresi agli attacchi del mondo accettando, anche nella liturgia, di parlare il suo linguaggio e sacrificando quindi il canto gregoriano. Il pomeriggio sarà dedicato all’intrattenimento letterario: attraverso gli scritti di Guareschi, Chesterton e Tolkien, si mostra come il tema della riparazione può diventare alta letteratura accessibile a tutti.
secondo incontro nazionale della

LEGA CATTOLICA PER LA PREGHIERA DI RIPARAZIONE
Domenica 1° Maggio 2016
Parrocchia di Sant’Antonio Abate
via Roma 4, Linarolo (Pavia)
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Dalle 9,15 alle 10,00: Arrivo dei partecipanti e registrazione
Dalle 10,00 alle 12,30 interventi di:
Don Marino Neri: La Regalità sociale di Cristo: attualità dell’enciclica “Quas primas”.
Elisabetta Frezza: Dal divorzio al gender: le tappe della dissoluzione in una società che rifiuta Dio.
Mattia Rossi: presentazione del libro “Le cetre e i salici. Riflessioni sull’eclissi del canto gregoriano nella Chiesa postconciliare”.
Moderatore: Mauro Faverzani
– 13,00: Pranzo (primo piatto, secondo, dolce e acqua. Il vino potrà essere acquistato sul luogo o portato da casa).
pomeriggio
– 15,00: “Sono tornato a casa. La meravigliosa avventura di Guareschi, Chesterton e Tolkien”. Intrattenimento letterario musicale a cura di Fabio Trevisan, Paolo Gulisano, Alessandro Gnocchi, Emanuel Tribbia
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– 17,00: Santa Messa in Rito Romano antico
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– Durante tutta la giornata saranno aperti stand librari
– È previsto il servizio di assistenza per bambini e ragazzi
– Si chiede a ogni partecipante un contributo di 15 euro (da versare all’atto della registrazione) per il pranzo e spese di organizzazione
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Per facilitare l’organizzazione, vi preghiamo di comunicare al più presto la vostra adesione, specificando il numero dei partecipanti, con una mail a legariparazione@email.it

8 commenti:

  1. Miserere mei , Deus12 febbraio, 2016 11:10

    Un Dio pazzo d'amore
    http://intuajustitia.blogspot.it/2016/02/la-vita-di-s-alfonso-e-stata-segnata.html#more

    " sono, una creatura fragile, fatta di terra e destinata alla terra, ma anche fatta ad immagine di Dio e destinata a Lui. Polvere, sì, ma polvere amata, plasmata dal suo amore, animata dal suo soffio vitale, capace di riconoscere la sua voce e di rispondergli; libera e, per questo, capace anche di disobbedirgli, cedendo alla tentazione dell’orgoglio e dell’autosufficienza. "
    http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2010/documents/hf_ben-xvi_hom_20100217_ceneri.html

    Pietà di me, o Dio,
    secondo la tua misericordia;
    nella tua grande bontà
    cancella il mio peccato.
    Lavami da tutte le mie colpe,
    mondami dal mio peccato.

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  2. E intanto il cardinal Bagnasco ha dovuto comunicare che Bergoglio non andrà al Congresso eucaristico nazionale di settembre, per "impegni all'estero".
    Quali saranno quegli impegni?
    Ne parlano Socci e il Mastino.

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  3. Mi è stato segnalato questo articolo di Vat Ins

    http://www.lastampa.it/2016/02/11/vaticaninsider/ita/speciale/giubileo-2015/a-anni-dalla-rinuncia-di-ratzinger-paglia-lo-spinse-la-misericordia-dE9U6CvdBXzES2I0iyRjkK/pagina.html

    e così sarebbe la misericordia ad aver spinto Benedetto XVI a rinunciare, non ci son orami più parole nuove per esprimere il disgusto che suscitano le "uscite" della gerarchia "cattolica".

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  4. Preghiamo per riparare al nuovo abberrante video di Bergoglio e la sua Rete di preghiera mondialista.

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  5. Si inizia con i fuochi di Paglia... e si rischia il fuoco inestinguibile (Mc 9)

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  6. Mi viene da chiedere: la "misericordia" che ha sospinto Benedetto XVI è la stessa "misericordia" che ispira la chiesa-tangheira (o tanghera...): tutto si spiega.
    Chiamasi tangheramente misericordia la voglia di dire e fare ciò che piace, togliendo di torno quelli che ostacolano, ma mai palesandosi come determinati: solo "misericordiosi". E' la versione ecclesiale delle "bombe intelligenti" con le quali si bombarda (pietosi, progrediti, civili e democratici) per "portare libertà" a chi non ci somiglia.

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  7. Febbraio 12, 2016 Luigi Amicone
    Anziché i filmati zuccherosi sui sentimenti delle “nuove famiglie”, perché non ci mostrano la catena di montaggio con cui i bambini vengono selezionati, ordinati, prodotti?

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  8. Anonimo 18.33,
    basta fare un giro sul web, e se ne trovano a decine.
    Il "prodotto" costa dai 40.000 ai 100.000 dollari, ma se aumenta la richiesta, i costi lieviteranno. Infatti, se passa la legge, poi chiederanno che i costi siano sostenuti dal Sistema sanitario nazionale.Cosi non sarà più una cosa solo per ricchi senatori, cantanti e compagnia bella.
    Rr

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