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venerdì 11 novembre 2016

Cardinal Burke: La vittoria di Trump è un’ammonizione per i politici statunitensi

Edward Pentin, corrispondente romano del NCRegister, ha intervistato il Cardinale Raymond Leo Burke, del quale avevamo raccolto l'invito a recitare una speciale Novena iniziata il 15 agosto e completata il 7 ottobre. L'invito era evidentemente rivolto agli USA; ma abbiamo voluto trarne ispirazione e condividere, visto che la storia del tempo presente ci accomuna a livello sia socio-politico che ecclesiale. Per questo lo abbiamo ripreso [qui], ricordando che il Santo Rosario, la Santa Messa, l'adorazione, la preghiera sono potenti armi spirituali che appartengono alla Chiesa di Cristo Signore, la nostra Chiesa cattolica apostolica romana. Armi che, nella temperie attuale, dovremo impegnarci ad impugnare con sempre maggiore fedeltà.
Di seguito, nella nostra traduzione, il testo dell'intervista.

Il patronus del Sovrano Ordine Militare di Malta ha affermato che i cattolici devono continuare a far sentire la loro presenza come durante il processo elettorale.
CITTÀ DEL VATICANO — Il Cardinal Raymond Burke ha affermato che l’elezione di Donald Trump di giovedì è un segno del fatto che i leader politici statunitensi devono ascoltare di più il popolo e salvaguardare di nuovo la vita, il matrimonio, la famiglia e la libertà religiosa.

In un’intervista esclusiva con il Register del 9 novembre, il patronus del Sovrano Ordine Militare di Malta ha affermato di essere convinto che Trump sarà in grado di comporre le divisioni presenti nel paese e che egli abbia una “grande disponibilità” ad ascoltare la posizione della Chiesa sulle leggi morali. Burke spera inoltre che Trump “seguirà i principi e i dettati della nostra Dichiarazione di Indipendenza e la Costituzione”. Tuttavia, consapevole delle inevitabili divergenze con l’insegnamento della Chiesa, il Cardinal Burke ha enfatizzato la necessità che i cattolici continuino a opporsi in modo esplicito ogni volta che sia necessario.

Eminenza, qual è stata la Sua reazione alla notizia dell’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti?

Penso che si tratti di un chiaro segno della volontà del popolo. Comprendo che il cambiamento scelto dagli elettori sia stato più brusco del solito, e penso che il popolo americano ha finalmente realizzato in quale grave situazione si trova per quanto riguarda il bene comune, le esigenze fondamentali che costituiscono il bene comune stesso, sia che si tratti della protezione della vita umana sia dell’integrità del matrimonio e della famiglia o della libertà religiosa. Il fatto che un candidato come Donald Trump – che era completamente al di fuori del circuito tradizionale della politica – sia stato eletto è la dimostrazione del fatto che i nostri leader politici devono ascoltare con più attenzione il popolo e, secondo me, adottare di nuovo i principi basilari che salvaguardano il bene comune e che sono stati chiaramente enunciati nel momento della fondazione del paese nella Dichiarazione di Indipendenza e nella Costituzione.

Si sente di affermare che si sia espressa la volontà di una maggioranza silenziosa?

Certo. È evidente.

C’è chi afferma che questa sia un’opportunità grandiosa per la Chiesa, in particolare per via delle posizioni di Trump sui temi che riguardano la vita e la libertà religiosa.

Esatto. Quanto egli ha affermato su temi pro-life, sulla famiglia e sulla questione della libertà religiosa rivela una grande disponibilità ad ascoltare la Chiesa su questi temi e a comprendere che si tratta di questioni fondamentali delle leggi morali e non di questioni confessionali. Sono questioni di leggi morali cui la religione, all’interno del paese – così come i Padri Fondatori hanno stabilito sin dall’inizio –, deve dare il suo supporto e il suo sostegno. Il governo ha bisogno dell’aiuto dei leader religiosi per potersi attenere a norme etiche.

Pensa che Trump sia sincero quando si esprime su questi temi? Recentemente, per esempio, ci si è preoccupati per il fatto che durante un raduno abbia sventolato la bandiera arcobaleno che rappresenta gli omosessuali.

È normale che dopo ogni elezione ci si ponga la grande domanda: il candidato si manterrà fedele alla parola data, compirà le sue promesse? Dobbiamo sperare che lo faccia e pregare per questo. Una cosa importante che ho sentito dire su di lui è che ha l’abitudine di circondarsi di consiglieri molto saggi, e sono convinto che lo farà.

Durante la campagna elettorale ha nominato 34 figure eminenti del cattolicesimo per dargli consigli sui temi ecclesiastici.

Sì. Alcuni di loro li conosco bene. Sono persone molto brave. È un buon segno.

La sua elezione implica anche che sarà praticamente inevitabile che la contraccezione obbligatoria che l’amministrazione Obama ha cercato di imporre all’EWTN e ad altre organizzazioni cattoliche sarà abbandonata.

Lo voglio ben sperare, poiché si tratta veramente di una questione fondamentale di coscienza. Confido nel fatto che Trump affronterà i vari temi morali connessi all’assicurazione sanitaria obbligatoria che è stata imposta in questi ultimi otto anni.

Subito dopo le elezioni, 35 insigni cattolici hanno firmato una lettera aperta prima ancora della sua nomina, affermando che Trump è “manifestamente inadatto a ricoprire la carica di presidente degli Stati Uniti”. Dichiarano: “La sua campagna elettorale ha già fatto precipitare la nostra politica a livelli ancor più bassi di volgarità. Il fatto che utilizzi le paure e i pregiudizi razziali ed etnici è offensivo per chiunque sia dotato di una sensibilità autenticamente cattolica. Ha promesso di ordinare al personale militare statunitense di torturare i sospetti terroristi e di uccidere le famiglie dei terroristi – azioni che sono condannate dalla Chiesa e politiche che sarebbero un’onta per il nostro paese”. I cattolici devono preoccuparsi di ciò?

Certamente, dobbiamo stare allerta su questi temi, così come lo dovremmo stare con qualsiasi altro presidente americano, e dobbiamo continuare a promuovere quanto è moralmente giusto. Ma penso che fosse legittimo per i cattolici votare per Donald Trump in buona coscienza poiché in tutto quanto egli ha affermato vi era comunque l’intenzione di promuovere in un modo o nell’altro il bene comune della nazione. Ma per quanto riguarda questi temi censurabili, se una persona vota in coscienza per un candidato con cui condivide non tutti i principi morali, ma sicuramente quelli più importanti, sarà poi suo dovere esplicitare le sue obiezioni su possibili posizioni scorrette del candidato.

Ma per quanto riguarda il tema principale, quello della vita, anche se all’inizio si sono nutrite alcune preoccupazioni (in passato Trump è stato un sostenitore del diritto all’aborto), sembra che Trump sia adeguato?

Sì, sui temi relativi alla vita, è assolutamente adeguato.

Che dire invece dell’immigrazione, sulla quale il suo punto di vista diverge dalla posizione comune adottata dai vescovi statunitensi? Papa Francesco ha anche affermato, facendo dei commenti che sono stati interpretati come una critica al progetto di Trump di costruire un muro lungo la frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti per impedire l’afflusso di immigranti clandestini, che dovremmo costruire dei ponti invece di costruire delle mura.

Non penso che il nuovo presidente sarà ispirato dall’odio nel suo operato sul tema dell’immigrazione. Si tratta di questioni delicate – quale tasso di immigrazione un paese può sostenere responsabilmente, cosa si intende per immigrazione, da quale paese provengono gli immigranti –, questioni che hanno a che vedere principalmente con la responsabilità che un paese ha nei confronti dei propri cittadini. Tutte queste questioni devono essere affrontate, e ovviamente i vescovi degli Stati uniti le hanno considerate in modo scrupoloso, così come sono sicuro che lo farà anche Trump. Ha con sé i consiglieri cattolici che abbiamo menzionato prima: almeno alcuni di loro, ne sono sicuro, sono molto ben informati su queste questioni, e non posso pensare che non faranno sentire la loro voce.

Un cristiano non può chiudere il suo cuore a un vero profugo: si tratta di un principio insindacabile. Ma si deve rimanere aperti con prudenza e autentica carità. La carità è sempre intelligente e vuole sapere: chi sono esattamente questi emigranti? Si tratta veramente di profughi? Quali comunità possono sostenerli?

Qual è la Sua opinione sulle accuse di fomentare la divisione e di abbassare il livello del dibattito politico e della cultura? Alcuni, particolarmente persone appartenenti al fronte della Clinton, hanno accusato Trump di questo.

Penso che non sia affatto vero. Penso che la campagna in sé, da entrambe le parti, abbia contribuito a questo fatto, e credo – per quel che ho sentito affermare a Trump, anche se non ho ascoltato il suo discorso di accettazione della presidenza – che egli opererà per l’unità del paese. Ma dovrà essere unità dalle basi ben salde, che dovranno essere rappresentate da quei principi morali che devono sempre guidare la vita di una nazione. Quindi credo che ci riuscirà. Voglio dire, ci si può facilmente rendere conto che non si tratta di uno stupido; egli è ben cosciente del fatto che una cosa è competere per la presidenza, altra cosa è diventare presidente, e sarà sicuramente consapevole delle pesanti responsabilità che gravano sulle sue spalle.

Un’altra paura sorta durante la campagna, ingigantita dagli avversari di Trump, è stata la sua possibile inaffidabilità nella gestione delle armi nucleari.

È una questione che non mi preoccupa. Penso che il nuovo presidente, in conformità con la lunga tradizione di presidenti americani, seguirà un cammino di cooperazione e comunicazione con le potenze straniere, e dubito fortemente che vorrà intraprendere delle azioni unilaterali che possano mettere in pericolo il mondo. Sono convinto che saprà negoziare con gli altri paesi su una vasta gamma di temi di politica estera.

In generale, quali sono le Sue speranze riguardo a questa nuova presidenza?

Spero che Trump segua i principi e i dettami della nostra Dichiarazione di Indipendenza e della Costituzione – e, ovviamente, che si riveli un buon presidente e che sani le divisioni presenti all’interno del paese (difatti, ha già dichiarato che ci troviamo in un’epoca in cui non si può essere divisi) in modo che vi sia una comprensione incondizionata, ossia unità, tra tutti i cittadini americani.

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

6 commenti:

  1. Trump al Wall Street Journal: "Se state combattendo contro la Siria, e la Siria sta combattendo contro l'Isis, dovete sbarazzarvi dell'Isis". Se gli Usa attaccano Assad, "finiremo col combattere contro la Russia, contro la Siria". Poi ha detto di aver ricevuto messaggi dai leader di molti Paesi, tranne la Cina. "Bellissima" la lettera di Putin.

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  2. C'è da restare esterrefatti, anche dal solo punto di vista per così dire diplomatico, a pensare come la Chiesa Cattolica di Bergoglio e Bergoglio stesso si siano schierati apertamente a favore della Clinton, con tutti i mezzi di comunicazione cattolici al seguito, considerando che la Clinton oltre ad essere ultra abortista, sostenitrice di una politica estremamente aggressiva in termini di espansionismo militare, in una parola guerrafondaia, è espressione di quei Poteri Globali che hanno impoverito se non ridotto in miseria intere classi sociali sia in USA che in Europa arricchendo a dismisura ristrette oligarchie che sono le medesime che poi sostengono con vagoni di denaro imposizione del Pensiero Unico, guerre interminabili, colonizzazione, campagne gender, eutanasia e quant'altro. La Chiesa Cattolica e Bergoglio anche in questo caso come in tutti gli altri si sono rivelati perfettamente in sintonia e ligiamente conformi con i suddetti nefasti e mortiferi Poteri Globali che sentitamente ricambiano. Il tutto naturalmente ammantato con tonnellate di ipocrisia "per i poveri" (che gli amici di Bergoglio creano su scala industriale...) e "la pace" (250.000 morti in Siria causati dalla eversione avviata dalla precedente amministrazione USA). Permettetemi un attacco di voltastomaco.
    Miles

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  3. Se quanto si legge e' vero allora forse aveva visto lungo quella mia amica che l'aveva così fotografato : il vecchio che avanza .
    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-scalfari-portavoce-del-papa-ormai-e-un-fatto-18012.htm

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  4. http://www.ilgiornale.it/news/politica/papa-eletto-anti-trump-tycoon-piace-ai-cattolici-1330626.html

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  5. https://southfront.org/donald-trump-turkey-looks-like-theyre-on-the-side-of-isis/

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  6. Interessante , da leggere .
    http://www.econopoly.ilsole24ore.com/2016/11/12/la-fine-del-contratto-sociale-che-spiega-trump-brexit-e-marine-le-pen/

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