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mercoledì 15 marzo 2017

2017. L'orrore della rivoluzione genetica - Roberto Dal Bosco

Scioccante ma ineludibile. La rivoluzione genetica è oggi alla pari con un'altra delle più grandi sfide che il cristianesimo si sia mai trovato ad affrontare: quella dell’intelligenza artificiale, o “AI” (Artificial Intelligence). La stampa estera se ne occupa. A breve sarà disponibile la traduzione di un articolo recentemente apparso su CRUX, in base al quale sto costruendo una mia riflessione.

Nota a cura di Cristiano Lugli 
Oltre ad essere prima di tutto un amico, Roberto Dal Bosco è anche un bravissimo giornalista, capace di interessarsi di ciò a cui, purtroppo, e quanti fra i cattolici, non si interessa nessuno.
Al convegno di Civitella del Tronto Dal Bosco ha trattato di un argomento quanto mai vitale per la buona battaglia cattolica, ovverosia la "rivoluzione genetica", materia di cui Satana si serve e si è servito, con grande abilità, per entrare dalle finestre e così fregando tutti coloro i quali lo attendevano davanti alla porta. 
Pensare che il sacrificio umano richiesto dal Demonio si limiti alla legalizzazione dell'aborto è non aver fatto i conti con qualcosa di dimensioni nettamente più grosse: è la vita umana per intero che vuole essere messa in discussione, è la stessa umanità che vuol essere cancellata per creare una generazione di mostri, una civiltà transumana che conosca zombie ambulanti e non più normali esseri umani. È la battaglia della Morte contro la Vita, verso cui l'Antico Avversario ha rivoltato tutte le potenze infernali.
Di questo si è parlato a Civitella nell'intervento di Roberto Dal Bosco, che è bene proporre ai lettori per la sua efficacia e la sua - possiamo pur dirlo - esclusività di argomenti.
* * *
2017 - L'ORRORE DELLA RIVOLUZIONE GENETICA 
di Roberto Dal Bosco 

Dunque, in questo 2017, anno del centenario di Fatima snobbato dal Vaticano a favore del mezzo millennio della catastrofe del Porcus Saxoniæ (così, un tempo, i cattolici chiamavano l’infame Lutero), ci ritroviamo a parlare di rivoluzione, avendo in mente la rivoluzione russa.
Si tratta di un ricordo lontano perché in Russia oggidì non vi è più l’abominio comunista, ma - evidentemente - la speranza geopolitica e financo, mi spingo a dire, spirituale dell’umanità tutta.
Il comunismo era un nemico allo stato solido. Aveva un volto, un pensiero, un territorio dove imperava.

Ora ci troviamo innanzi alla fase gassosa dell’opera di Satana sul mondo: il nemico si è infilato in ogni pertugio, come un vapore mefitico. Ha avvelenato, talvolta di colpo, talvolta con lentezza omeopatica, tutta la terra.

Ha espugnato perfino il Soglio, e questo lo sappiamo già dai tempi di Paolo VI: il fumo di Satana è entrato nella Chiesa. La Madonna di Akita disse alla veggente Suor Agnese Sasegawa che non si trattava solo del fumo - Akuma, il diavolo stesso, sarebbe entrato a San Pietro. Tutto intero.

Nostra Signora anche qui, come a Fatima, ha avuto ragione.

Pensate al gender, che è in primis un problema ecclesiastico: a menare le danze, con e sopra a Bergoglio, c’è una cricca. Facciamo i nomi: Battista Ricca, per esempio, l’ospite del Papa, mai scalfito neanche per isbaglio dagli scandali dello IOR, di cui pure è prelato. Pensate all’affresco con orgia sodomita presso Terni commissionato da Mons. Paglia. Pensate al ciellino Don Inzoli graziato nonostante la serqua di abusi sui ragazzini per cui lo stato italiano lo ha condannato a 4 anni.

Ragazzini - perché chiaramente questo è il tema, questi toccano i bambini.

Un “vasto fenomeno psichiatrico”, come dice il film Spotlight. Un fenomeno nato e prosperato, guarda guarda, dopo l’orrore del concilio, quando si sono spalancate le porte di quella che negli Stati Uniti chiamano “Mafia della Lavanda”.

Con una simile Chiesa [direi meglio con simili prelati, perché la Chiesa resta sempre LA Chiesa], pensare che vi sia una possibile opposizione alla genderizzazione della Scuola, della TV, della Società tutta è pressoché ridicolo.

Senza il katekhon, questo nemico allo stato gassoso si infila negli asili, nelle case, nelle menti della popolazione innocente, rendendola perversa, dannata.

Il gender, che è una parolina anglofona per descrivere la sodomizzazione del creato, è solo uno di questi gas.
Povertà, disperazione, aborto, eutanasia, droga: la disgrazia è multiforme ed onnipervadente, ma mai totalmente visibile, occultata ai più.

C’è davvero da rimpiangere il comunismo: quello uccideva il corpo, ma molti riuscivano a salvarsi l’anima. Come martiri, come membri della Chiesa clandestina, come uomini di buona volontà.

Il gulag interiore di oggi è infinitamente peggiore. Infinitamente.
Perché è il sistema operativo dell’uomo che è stato infettato, disorientandolo e lasciandolo in balia della tempesta.
Uccide i propri figli per andare in vacanza. Uccide se stesso perché, vigliaccamente, teme di soffrire. Sacrifica in provetta embrioni a milioni per il quadretto della famiglia borghese.

Ma vorrei dire qualcosa di più:

La rivoluzione comunista era preferibile perché aveva a che fare con “uomini”. Cioè, sic et simpliciter, “esseri umani”.

Quello che rischiamo di aver innanzi a noi oggi, e non domani, è un mondo non più fatto di umani.
È quello di cui vorrei parlarvi quest’oggi. E non si tratta, purtroppo, di un discorso che avete già sentito.

Perché riguardo all’abominazione che sto per raccontarvi il mondo prolife è muto, inebetito, o forse solo ebete.
Il Vaticano, invece, è complice.

Vorrei parlarvi del CRISPR. Detto per esteso, il CRISPR-CAS9.
Se volete la definizione, il CRISPR sta per clustered regularly interspaced short palindromic repeats, e cioè in italiano con brevi ripetizioni palindrome raggruppate e separate a intervalli regolari. Il nome attribuito a segmenti di DNA contenenti brevi sequenze ripetute, scoperti all'interno di cellule procariote.

In pratica, il CRISPR è la porta, già totalmente aperta, per la prossima rivoluzione che infesterà il mondo: la rivoluzione genetica.

Nella sua opera più famigerata, Rivoluzione e Contro-rivoluzione, il controverso pensatore carioca Plinio Corrêa de Oliveira ha sostenuto che vi siano state quattro rivoluzioni di segno anticristiano: la Riforma protestante e il Rinascimento; l’Illuminismo e la Rivoluzione francese; il Comunismo e la Rivoluzione di Ottobre; il 1968, su quello culturale.

Al termine di queste quattro rivoluzioni, non senza un temibile momento chiamato francofonicamente bagarre, sarebbe arrivato il «risorgimento tradizionale», che qui a Civitella potrebbe suonare come un ossimoro non bellissimo, tipo la “provvida sventura” manzoniana, o “la viva morte e il “dilettoso male” petrarcheschi, “l’intelligente Quagliariello”, ma tant’è.

Il Plinio, che ancora oggi viene celebrato come oracolo dai circoli dei suoi eredi materiali, non ci aveva visto lunghissimo. Del resto, se l’albero si giudica dai frutti, io dal banano di Introvigne o del Brasile odierno divenuto crassamente protestante non assaggio alcunché.

C’è una quinta rivoluzione che non è in arrivo, è già arrivata: la rivoluzione genetica.

Tradizione, famiglia e proprietà - tutti concetti che hanno a che fare con il codice genetico, che si tramanda ai famigli in modo unico - avranno davanti un mondo umanoide.

No, non avremo più a che fare con uomini.

Dico rivoluzione genetica, e non “eugenetica”, perché il prefisso eufemico c’entra oramai poco. Nell’arco di questi ultimi tre anni le discipline genetiche hanno subito un’accelerazione esponenziale.

Il CRISPR altro non è che la tecnica che ha reso l’ingegneria genetica un processo estremamente preciso.
Editing genetico: è possibile rimuovere e scambiare un gene con esattezza, e in assoluta economia di strumenti.

Per la bioingegneria si tratta di un salto quantico. "The CRISPR Craze", hanno cominciato a chiamarla i media del settore: il tormentone del CRISPR. In effetti, non c’è biologo molecolare che non ne stia parlando.

Jennifer Doudna e Emmanuelle Charpentier, due ricercatrici francesi di stanza a Berkeley in California, re-ingegnerizzarono questa proteina, il CAS9 (CRISPR associated protein) studiando i batteri dello yogurt.

Contemporaneamente, al Broad Institute, un ente di ricerca animato e da Harvard e dal Massachusetts Institute of Technology, i ricercatori Feng Zhang e George Church descrissero in una pubblicazione l’uso del CRISPR CAS9 nell’editing del genoma non sullo yogurt, ma su cellule umane coltivate in vitro. Come dire, il salto è già stato fatto.

Due settimane fa si è concluso il primo round del processo brevettuale per il CRISPR. Hanno vinto Zhang e Church, ma state sicuri che la questione non è chiusa.

Attraverso il brevetto del CRISPR infatti non passerà solo l’ingegnerizzazione del cibo, delle bestie, delle piante.
È chiarissimo, e lo saprebbe dire meglio di me Mario Palmaro se fosse qui, che non si fermeranno qui, il piano inclinato già esercita la sua forza di gravità.

Attraverso il CRISPR passerà la produzione di esseri umani.
È già così: le inventrici in pubblico si dicono preoccupate dall’uso germline del CRISPR, cioè dalla possibilità che gli esseri creati con l’editing genomico possano passare tali modifiche ai loro figli. Ma davvero sono chiacchiere. Prese di sorpresa dall’avvento del CRISPR, le accademie della scienza di USA, Regno Unito, Cina ai primi di dicembre 2015 si trovarono e decisero una moratoria che escludesse l’impiego del CRISPR sul genoma umano.
Non è passato nemmeno un anno prima che Lu You, oncologo dell’università dello Sichuan, cominciasse a fare esperimenti sugli umani.

Ogni figlio sarà concepito sinteticamente per essere al riparo dalle tare di famiglia, dagli effetti non desiderabili che angustiano quella che al momento si chiama “vita umana”: sei basso? Sei troppo alto? Non sei sportivo abbastanza? Non sei intelligente abbastanza? Tuo figlio, fatto in provetta con il CRISPR, sarà migliore di te, e se non lo farai in provetta te ne sarà fatta una colpa, dapprima dai tuoi simili, poi magari dallo stato. Il sesso come sistema di riproduzione è finito. Nel suo libro “The End of Sex”, il professor Henry Greely, anche lui di Harvard, prevede che tra venti o quarant’anni il sesso cesserà semplicemente di esistere.
Come scriveva la vera grande ideologa del gender Shulemith Firestone «la riproduzione della specie verrà rimpiazzata dalla riproduzione artificiale, (...) e “la tirannia della famiglia biologica sarà finalmente spezzata».
È bene che ce lo ficchiamo in testa tutti quanti: il fine del gender non è l’omosessualizzazione della società, ma la rivoluzione genetica. La tecnicizzazione totale della vita umana, e la sua definitiva trasformazione: sarà permessa solo se pianificata.

Discutiamo degli uteri in affitto, ma sappiamo che al Comitato Nazionale di Bioetica siede un signore che ha già sperimentato, da pioniere, l’utero artificiale. Che significa: non solo fecondazione extracorporea (fecondazione in vitro), ma gravidanza extracorporea. Per inciso, prima magari passeremo per la xenogravidanza, ossia l’uso di scrofe come madri surrogate per i figli dei gay, come annunciato nella rivista gay The Advocate, quella che due anni fa mise Bergoglio in copertina come uomo dell’anno.

Discutiamo di eterologa, quando il mondo scientifico si prepara ad una nuova rivoluzione, la riproduzione senza cellule sessuali. La chiamano gametogenesi: in pratica una qualsiasi cellula del corpo potrà essere trasformata in cellula sessuale. Vi sono già startup che vogliono creare ovuli a partire dalle cellule staminali, ma l’esperimento giapponese celebrato lo scorso ottobre è andato molto oltre: hanno ottenuto topini a partire da cellule della pelle.

Credo che capiate l’abisso che si apre qui: la coppia borghese diversamente fertile non deve più far masturbare il futuro “papà” (chiunque egli sia) in un tubetto di plastica; al contempo, l’ovodonazione, questa cosa difficile che fa male alle donne ma bene alle ministre della salute e alle sgherre cielline, diverrà obsoleta. Che liberazione! Gli sterili in festa!

In festa anche le lesbiche, e poco più tardi i sodomiti: potranno avere figli fra loro senza ricorrere a genomi di estranei - sapete poi che gli invertiti usano questa roulette spermatica per figliare: scelgono, come ha fatto Vendola, un bell’ovulo di bionda dolicocefala occhiocerulea da un catalogo, poi mischiano il loro seme, di modo che i dottori possano prendere uno spermatozoo a caso e fecondare l’ovocita acquistato. Fine di quest’incubo!

George Cohen, un professore di diritto, già si prefigura un mondo dove si raschia un po’ di materiale dal letto dove ha dormito Brad Pitt, e si può avere un figlio da lui, o anche un suo clone.

Brad Pitt non si spaventi. Queste fantasie di figliolanza hitlerjugend saranno presto superate. C’è chi già prevede che a breve ciascuno di noi, singolarmente - nemmeno più la coppia! - potrà generarsi, se vuole, almeno un centinaio di embrioni, li terrà in freezer e ne farà dei bambini quando vuole, secondo le caratteristiche scelte.

Li chiamano Designer Babies, che è un nome carino e un po’ spregiativo, che epperò ha il merito toglie dalla mente l’altro effetto immediato che avrà l’arrivo della rivoluzione genetica nello stato liberale: la creazione di supersoldati, logica conseguenza della professionalizzazione e finanche della privatizzazione delle forze armate. È la logica crostacea dello Stato democratico terminale: pensate agli Stati Uniti, che all’interno allevano un’umanità molle e femminiella, mentre all’esterno sono protetti dal testosterone e le armi atomiche di un esercito di nerboruti spacconi sempre più psicopatologici. Una polpa di pappemolle (“snowflake”, li chiama oggi l’America di Trump che gli si sta rivoltando contro) e un guscio supersolido bioingegnerizzato con il CRISPR. Considerando i problemi dei soldati americani quando divengono veterani, oso pensare che i supersoldati creeranno superproblemi.

Sono colpevole qui di fare i conti senza l’oste. Il prezzo da pagare per tutto questo è immane: si tratta di miliardi di embrioni creati e scartati al di fuori di ogni legge naturale. Un sacrificio umano che gli aztechi si sognano. L’Oceano della micromorte che si fa infinito, che si fa condizione della nascita umana.

Voi capite, che di fronte a queste prospettive, la Bioetica mi pare davvero una barzelletta. La Bioetica con i suoi istituti, i suoi sapientoni, i suoi libri, i congressi, gli articoli di giornale, le Pontificie Accademie sono giochini per perdere tempo, schiacciapensieri, salvaschermi.

Aveva ragione Richard Neuhouse: la bioetica è un “permission office”, un bonario ufficio permessi che appena ritarda burocraticamente l’inevitabile facendo finta di pensarci su.

È inutile altresì cercare qualcuno che nel mondo comatoso dei prolife italiani vi parli di queste cose, perché già prolife è una parola sbagliata: essere provita significa essere anche a favore della vita sintetica di cui vi ho parlato?
Molto probabilmente, sì. Il Vaticano, con la sua orrenda propaggine chiamata CEI, è colpevole. Con Carlo Casini, il vero trascinatore del catto-transumanesimo, hanno sdoganato la fecondazione in vitro, paletto dopo paletto: parlo della legge 40, adorata dai Ruini, dai Ferrara e dalle Roccelle.

La fecondazione in vitro è già eugenetica - scelgono l’embrione migliore - il CRISPR aggiunge solo precisione e funzionalità. Rammentiamo così, en passant, che oggidì il numero di aborti è molto inferiore a quello di embrioni ammazzati dalla legge 40.

L’aborto è retroguardia pura. L’aborto era solo un trampolino che il nemico ha usato per arrivare all’umanità sintetica. Un’umanità che forse non è più figlia di Dio.

Ricordiamolo, in contemporanea con la Marcia per la Vita 2016, in Cappella Sistina si teneva un convegno internazionale per la bioingegnerizzazione delle cellule staminali.

Credete questa cosa sia lontana? O credete che sia troppo grossa per potervela vendere?
A pochi chilometri da qui, a Perugia, c’è un laboratorio che per conto di un ente inglese sta contribuendo alla creazione delle zanzare sterili. “Daughterless”, dicono, senza figlie: in pratica, con il CRISPR stanno allevando delle zanzare che nell’ambiente si accoppieranno con altre zanzare e avranno solo figli maschi: in pratica l’estinzione in una generazione (ricordo un libro degli anni Trenta edito da Solfanelli, 'Il mondo senza donne' di Virgilio Martini: parla proprio di questo scenario, ma sugli esseri umani).

Gli esperimenti antizanzara in Sudamerica sono già partiti, con molti insetti già liberati. I fondi, che vengono anche chissà perché dalla fondazione Bill e Melinda Gates, sono nell’ordine delle centinaia di milioni di dollari.
Del resto, lo sapete bene, c’è la malaria. C’è il virus Zika. Allarme.

Alle Hawaii vogliono fare la stessa cosa con i ratti, che hanno offeso l’equilibrio degli uccelli locali.
In Nuova Zelanda vogliono eliminare sempre i ratti.
Il giochino è semplice: cominciamo a far passare il CRISPR e la bioingegnerizzazione della vita dalle specie più infime, più fastidiose - quelle che talvolta ci fanno esclamare che i tramonti sono bellissimi ma il Creatore i parassiti poteva risparmiarseli.

Ma i roditori non spariranno del tutto: nei laboratori, dove operano come cavie, è prossima la loro fusione genetica con l’uomo. È notizia di due mesi fa la creazione dell’ibrido uomo-suino presso il Salk Institute di San Diego, sempre in California.

Anche qui Chimere: esseri transpecifici, un po’ uomo un po’ bestia. Anche di questo ne sentirete parlare tanto, anche se quasi per nulla dai preti o dai Gandolfini.

Lasciamoci interrogare dalla chimere: cosa intendiamo per umano, davanti ad un essere che non è geneticamente più tale?

Devo dirvi che le chimere non sono nemmeno la storia più allucinante che gira per i laboratori, oggi.
George Church, genetista tra i pionieri del CRISPR, ha nel cassetto un altro sogno: creare la vita dal niente, prendendone le proteine essenziali e rovesciandone la struttura (quello che in chimica si chiama chiralità). Da qui, creare degli esseri umani biochimicamente diversi da noi, di modo che più nessun batterio, patogeno, virus possa creare danno. Una specie mai vista in natura, difficile anche ad immaginarsi, ma che - assicura il Church - non sarà biocompatibile con gli umani. Nessun trapianto tra le due specie, nessuna compatibilità sessuale.

Li chiama mirror-humans, specchi umani. Si tratta del vero fine della Biologia Sintetica, la creazione della Vita dalla non vita. Non Crediate che anche questo sia un orizzonte lontano: a Trento, l’onorevole Dellai - democristiano abortista grande favorito dei vescovi - ha favorito la creazione di un super-centro di biologia sintetica, importando scienziati americani e camuffando il tutto sotto l’etichetta “studio dell’origine della vita”.

“Dove andremo a finire?” vi chiederete.

Non lo so. So dove dovrei essere finito io stamane. Qualche giorno fa Andrea, un caro amico di giovinezza, si è lanciato da un palazzo. Ha lasciato un bambino di due anni e mezzo, e un vuoto mostruoso dentro di noi. Oggi c’è stato il suo “funerale”, tra virgolette perché non m’è riuscito di capire di che tipo di cerimonia si trattasse, ho preferito comunque, dolorosamente, non partecipare - perché non mi riesce di non accusare la Chiesa che ha tolto l’inferno dall’orizzonte di un ragazzo che sta in cima ad un tetto.

La Chiesa che ha detto che l’inferno è vuoto ha creato l’inferno sulla terra, lo sappiamo.
Ma c’è di più: la Chiesa che spinge il transumanismo questo inferno terrestre lo vuole pure popolare di dèmoni: bambini-soldato, bambini-maiale, bambini-specchio - esseri che è difficile definire umani.

Siamo innanzi ad una guerra assoluta contro Dio e contro la sua immagine. Una guerra contro il Corpo di Dio - che in questo stesso momento è oltraggiato e dato persino agli adulteri - e contro la Sua Immagini, il concepito.

Et incarnatum est: davanti al concepito, nella messa antica, ci si pone in ginocchio.

Siamo tutti Quisling di questa occupazione demoniaca.
Sono qui per dire a chiunque di voi voglia reagire sono pronto a farlo con voi.

Difendersi dalla rivoluzione genetica è difendere Dio, e l’umanità fatta Sua Immagine.
Ci tocca farlo.
Perché noi siamo, letteralmente, gli ultimi uomini.

5 commenti:

  1. L'unica alternativa: accettare con sincerità il limite nel quale Dio, Uno e Trino, ci ha posti e puntare alla Santità, cioè all'unione con Lui. Lui ci farà superare tutti i limiti. Per assolvere i compiti che ci affiderà.Combattiamo la superbia, primo campo di battaglia il nostro cuore.Abbiamo lasciato troppo spazio ai piccoli vizi. Ora sono legione. Torniamo ai fioretti. Piccole azioni offerte per tanti fratelli che non vedono, non odono, non capiscono. Un martirio silenzioso sconosciuto. Due uomini davanti il seguace di Cristo e l'anticristo con i suoi seguaci.Due presenti in ogni cuore. Forse tutto non è perduto. Quanto del male presente dipende dai tiepidi. Devo dire che queste preghiere di riparazione per me sono molto difficili, perchè sono molto adirata. Molto. Mi riesce difficilissimo amare il prossimo in senso lato ed anche in senso stretto. Però sono certa che l'umile preghiera, per quella certa testa di cxzzx, funziona.Non mi posso mettere in competizione con questi sapientoni, di cui nulla mi interessa. Sono più per gruppi alternativi, oranti veri, nascosti tra la folla. Bisogna ricostruire la civiltà cristiana dopo che i cristiani hanno distrutto quella cristiana che c'era.

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  2. Questa rivoluzione genetica è l'ennesima punizione che il Signore ci manda. Metà uomini e metà bestie,lo siamo da un pezzo. Ora il Signore ci sta facendo la dimostrazione pratica:dove conduce la nostra superbia. Le dure cervici lo chiamano progresso, quelli di noi un po' svegli, regresso, follia. Prima il Signore mandò il diluvio, ora questo fenomeno, ancora senza nome, di umanoidi che ci seppelliranno.
    Le dure cervici si applicano e si sono applicate, per la distruzione, come al solito.Noi siamo qui incantati, soggiogati, dal progresso. Onestamente al Regno dei Cieli non crediamo, neanche un po'. Noi se fossimo stati coerenti, avremmo dovuto essere avanti di molto alle dure cervici. Davanti alle loro magie, alle tecnologie, danze e allisciamenti, restiamo inebetiti, poi ci mettono il sesso in mano e siamo contenti. Chi vuole continuare su questa via larga, avanzata e progrediente si accodi alle dure cervici e vada. Gli altri cattolici rimasti, non si facciano distrarre da altro e non vogliano sapere altro che Gesù Cristo morto e risorto.

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  3. @ Uno spunto da ampliare, la critica a Plinio Correa de Oliveira

    Articolo molto interessante, anche per le precise informazioni che offre su argomenti non facilmente avvicinabili da parte nostra.
    Tra gli spunti che offre, un accenno di critica a Plinio Correa de Oliveira, pensatore di riferimento, a quanto sembra, di un'ampia parte della "galassia tradizionalista"odierna. La critica sarebbe da approfondire.
    Il Plinio infatti presenta a mio avviso una nozione imbalsamata di Tradizione, un Medio Evo da cartolina illustrata, visto come una società perfetta (egli trova eccellente anche la servitù della gleba) costituente il modello della società cosiddetta tradizionale, mantenutasi sino alla Riv. Francese, distrutta dal complotto massonico naturalmente, come se non ci fossero state altre cause, e ben più gravi, all'origine della rivoluzione. C'è da chiedersi se abbia mai letto Tocqueville ("L'Antico regime e la Rivoluzine") o, se l'abbia letto, che cosa ne abbia capito.
    Tra le "rivoluzioni" anticristiane ricordate dal PLinio, egli dimentica quella scientifica, che non nacque come rivoluzione anticristiana ma finì col diventarlo, anche per colpa di una iniziale risposta non appropriata della Chiesa, sul piano culturale.
    Accenno solamente ad un altro grave difetto del "pensiero" del Plinio: quello di contrapporre al razionalismo cartesiano all'origine del pensiero moderno la supposta validità di un pensiero c.d. "tradizionale", che opera per simboli e immagini, in modo sostanzialmente irrazionale. Quest'erronea concezione sembra esser penetrata ampiamente presso i tradizionalisti nostrani. Bisogna ribadire, invece, che all'astrattezza ed unilateralità del soggettivismo di origine cartesiana bisogna opporre la razionalità del senso comune, come formulata filosoficamente nella metafisica classica, termine con il quale si intende qui il patrimonio di pensiero che da Platone-Aristotele si estende a san Tommaso d'Aquino (aristotelo-tomismo).
    PP

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  4. Fermate , voglio scendere .
    http://www.tempi.it/perfetta-trinita-contemporanea-figlio-genitore-1-e-2#.WMrE5xLhB7M

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  5. L'unico che potrà far saltare l'algoritmo super tecnologico o quello manipolatorio della genetica sarà Gesù Cristo. Nessuno, nemmeno il più geniale di questi devoti alla religione tecnologica, potrà mai essere invincibile per sempre.

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