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mercoledì 10 maggio 2017

Tra localismo e globalità - Magdi Cristiano Allam

È finita l'era dei partiti tradizionali. Lo scontro è tra il fronte globalista e quello sovranista. Perché è a rischio la democrazia
Macron e gli sfondi emblematici: la piramide del Louvre
e l' 'Inno alla gioia' europeo prima della Marsigliese
(Il Giornale, 8 maggio 2017) - Le elezioni presidenziali in Francia segnano la fine non solo dei partiti tradizionali di destra, di centro e di sinistra, ma del partito stesso concepito come l'istituzione che veicola il consenso dei cittadini, sostanzia l'attività politica, legittima la democrazia. È vero che ormai dal crollo del Muro di Berlino i partiti hanno perso la loro connotazione ideologica e si sono trasformati in meri ricettacoli di potere, al punto da condividere gli stessi contenuti a prescindere dalla loro collocazione politica.

Ma ora siamo ad una svolta sul piano dell'identità, della ragion d'essere e degli obiettivi. Ci troviamo di fronte ad un bivio che impone una scelta epocale: la salvaguardia degli Stati nazionali sovrani, di un modello di sviluppo che affida l'economia reale alle micro, piccole e medie imprese, un modello di società che mette al centro la famiglia naturale e la rigenerazione della popolazione autoctona, un modello di civiltà laico e liberale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umanistiche e illuministiche; oppure la confluenza degli Stati nazionali negli Stati Uniti d'Europa, il fagocitamento dell'economia reale nella grande finanza speculativa, l'omologazione dell'umanità nel meticciato antropologico promuovendo l'immigrazionismo e l'omosessualismo, l'affermazione dell'ideologia globalista incentrata sul relativismo valoriale e religioso.

Il duello tra Macron e la Le Pen ha sostanziato lo scontro tra il globalismo e il localismo, tra la macro e la micro dimensione, tra il Nuovo Ordine Mondiale e la sovranità nazionale, tra due concezioni diametralmente opposte della vita stessa.
I partiti tradizionali sono comunque morti. Da un punto di vista economico sono delle società fallite, alla ricerca spasmodica di voti e di consenso da monetizzare per mantenersi a galla. Così come politicamente hanno perso credibilità, come ormai da anni attestano gli indici di gradimento dei cittadini, al punto che ormai si votano i leader più che i partiti.

Anche in Italia dobbiamo orientarci al confronto tra due schieramenti, quello globalista che aspira agli Stati Uniti d'Europa, e quello localista che difende l'Italia sovrana. Oggi i rapporti di forza sono decisamente a favore dei globalisti. Macron non ha vinto per meriti propri, ma per una straordinaria mobilitazione contro la Le Pen, che ha visto convergere tutti gli altri principali partiti, il Presidente della Repubblica, i mezzi di comunicazione di massa, la Chiesa cattolica, i protestanti, i musulmani, gli ebrei, i massoni, la grande finanza e l'Unione Europea.

In questo contesto si modifica radicalmente la stessa sostanza della democrazia, perché sono troppi i condizionamenti che i cittadini subiscono nel processo di formazione della corretta conoscenza della realtà e della successiva elaborazione della libertà di scelta. È in atto un terremoto politico che ha già sepolto i partiti tradizionali e rischia di dare il colpo di grazia alla democrazia.

13 commenti:

  1. Il meglio Nobel del bigoncio.
    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-perche-mai-dovremmo-applaudire-obama-19795.htm

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  2. DUE NOTIZIE DA LEGGERE INSIEME. SU DROGHE E MIGRANTI.
    Maurizio Blondet 9 maggio 2017

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  3. I globalisti vinceranno finché tra gli elettori cosiddetti moderati (la cui moderazione non significa saggezza, ma viltà) prevarrà la paura - spontanea o indotta - dell'ignoto rispetto al disgusto del noto. Ma la prima sta scemando, e il secondo crescendo.

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  4. "Un modello di società che mette al centro la famiglia naturale e la rigenerazione della popolazione autoctona, un modello di civiltà laico e liberale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umanistiche e illuministiche".

    Questa valutazione, completamente distorta e miope, è il corrispondente in politica dell'erroneo assunto secondo il quale, in abito ecclesiale, il modello cui dovrebbero aspirare i conservatori ed i tradizionalisti sia da ricercarsi nell'equa e moderata applicazione del Vaticano II.

    Anche in questo caso, infatti, "il fagocitamento dell'economia reale nella grande finanza speculativa, l'omologazione dell'umanità nel meticciato antropologico promuovendo l'immigrazionismo e l'omosessualismo, l'affermazione dell'ideologia globalista incentrata sul relativismo valoriale e religioso" non vengono considerati come logiche e necessarie conseguenze del modello laico, liberale, giudaico-massonico, umanitarista ed illuminista posto dalla Rivoluzione, ma come eccessi che viceversa contraddirebbero tale modello.

    Non si dimentichi che il progetto globalista è di matrice massonica ed illuminista, e che ebbe inizio con l'attacco alle Monarchie di diritto divino e con il delirio democratico sancito dalla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo. Una volta accettato il postulato che sia la volontà popolare a decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, senza alcuna sottomissione alla Legge divina per chi governa e chi è governato, si aprono le porte a qualsiasi aberrazione. Il popolo, non più suddito di un Monarca che regna nel nome di Dio, si trova in balia di élite che presto si mostrano nel loro aspetto tirannico, non appena ne hanno l'opportunità. Così, da sudditi, essi divengono schiavi e quand'è ormai troppo tardi credono di potersi sottrarre ai poteri cui si sono consegnati.

    Una valutazione equanime ed imparziale, scientifica e documentata degli eventi storici e politici - così come di quelli ecclesiali - dimostra invece il rapporto di strettissima causalità tra Rivoluzione e problemi attuali, tra Concilio e crisi della Chiesa. Magdi Cristiano Allam sta alle presenti vicende politiche come molti moderati Prelati conservatori - inutile menzionarli - stanno alle presenti vicende ecclesiali. Entrambi deplorano gli effetti ma si rifiutano di riconoscere le cause, perché - e questo è il problema vero - entrambi sono ideologicamente influenzati da un pregiudizio che impedisce loro di riconoscere l'errore nel quale si trovano.

    Duole constatare che, pur con le migliori intenzioni, siamo bel lungi dalla soluzione del problema, tanto in ambito politico quanto in ambito religioso.

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  5. tutto vero. Ma anche tutto scontato. Basti ricordare Fatima e l'ennesimo - ultimo ? - richiamo alla conversione. Tutto quindi conseguenza della NOSTRA - non altrui, la nostra anzitutto - mancata conversione. Adesso solo Dio può fare, e Dio farà: ricordate l'angelo con la spada infuocata? Maria si tirerà da parte: anzi, noi la stiamo tirando da parte, per abbracciarci fra noi in nome del peccato travestito da libertà. Aspettiamo pregando e con fiducia. La nostra vita è eterna, non dimentichiamolo. Qualsiasi cosa accada

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  6. Come a livello geopolitico abbiamo il duello "globalismo-localismo", dove a rimetterci le penne è senz'altro quest'ultimo, a livello ecclesiale abbiamo un altro binomio: "inclusivismo-esclusivismo".
    L'inclusivismo prevede ogni genere di concezione ecumenisitica e la polverizzazione di ogni concetto teologico e spirituale che porta alla supremazia di una religione o di una Chiesa sulle altre. E' indubbio che l'inclusivismo sia fortemente voluto dagli stessi centri di potere che lavorano per il globalismo fino a piegare la teologia e le fonti cristiane facendole dire quello che non hanno mai detto.
    Il fine del Concilio di Creta, stabilito per il mondo cristiano-ortodosso, è esattamente quello di sintonizzare la parte restante del Cristianesimo nella grande corrente globalista-inclusivista.
    Tutto questo, però, comporta la stessa alterazione che abbiamo constatato trionfare nel Cristianesimo occidentale da molto tempo. Non a caso il Concilio di Creta è stato definito un "Vaticano II" per gli ortodossi.
    Ovuque è sempre la stessa mano che lavora dietro le quinte, con gli stessi effetti e le medesime residuali opposizioni...

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  7. ""Un modello di società che mette al centro la famiglia naturale e la rigenerazione della popolazione autoctona, un modello di civiltà laico e liberale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umanistiche e illuministiche"".

    Questa valutazione, completamente distorta e miope, è il corrispondente in politica dell'erroneo assunto secondo il quale, in abito ecclesiale, il modello cui dovrebbero aspirare i conservatori ed i tradizionalisti sia da ricercarsi nell'equa e moderata applicazione del Vaticano II. "Un modello di società che mette al centro la famiglia naturale e la rigenerazione della popolazione autoctona, un modello di civiltà laico e liberale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umanistiche e illuministiche".


    Ne siamo consapevoli. Ma c'è da apprezzare l'onesta intellettuale che fa difetto in tanti contesti. Del resto, la sincera conversione di Magdi Allam ha avuto la sua crisi ineludibile proprio nel dover riconoscere - senza disporre di guide affidabili - la tremenda crisi della Chiesa. Ma è una persona che ascolta e non si chiude e sono certa che non mancherà di approfondire...

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  8. @ Mic

    Non parlerei di onestà intellettuale, perché essa si limita a deplorare gli effetti, ma a continuare a negarne le cause. Diciamo che se non altro - come nel caso di alcuni Prelati in ambito ecclesiale - si inizia a infrangere il tabù secondo cui la globalizzazione è un idillio. E questo è già un passo avanti. Ma sono anni, ormai, che sentiamo deplorare gli effetti del Vaticano II o della globalizzazione, senza che questa e quello vengano minimamente toccati.

    Non vi è alcun modello laico e liberale, né alcuna radice ebraico-cristiana, e ancor meno umanistica e illuministica: laicità e liberalismo sono errori teologici e filosofici ancor prima che politici. L'ebraismo è stato soppiantato dal Cristianesimo, e il primo si ostina a negare il secondo. Umanesimo e illuminismo si sono dimostrati nella loro componente anticristiana e andrebbero confutati anziché esser elogiati come modelli cui ispirarsi.

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  9. @ una definizione riduttiva

    Definire "cristianesimo occidentale" la Chiesa cattolica, come se fosse da mettere sullo stesso piano di un "cristianesimo orientale", che è quello dei grecoscismatici ed eretici, alias "ortodossi", non è accettabile. La grave crisi attuale della Chiesa cattolica, l'unica vera Chiesa di Cristo, non deve servire da alibi per equiparazioni illegittime. A noi del Concilio di Creta poco deve importare, sono affari loro, degli "Ortodossi". La nostra crisi va combattuta in nome dei nostri valori tradizionali, senza lasciarsi fuorviare da modelli estranei, che portano fuori strada, alla maniera di quelli che al Novus Ordo contrappongono la liturgia "ortodossa" invece di propugnare il ritorno all'Ordo Vetus della Chiesa Latina.
    PP

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  10. Battaglia in mare tra ONG e marina libica per riprendersi i 'migranti'

    http://m.ilgiornale.it/news/2017/05/11/battaglia-in-mare-ong-marina-libica-volevano-prendersi-i-migranti/1395700/

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  11. Osservo che le aspettative di chi accoglie non coincidono con le pretese di chi arriva. Ci saranno conseguenze. Dure conseguenze per tutti.

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  12. 12 5 2017
    Dopo la Caduta del Muro di Berlino, la fine della Unione Sovietica - e la fine dei Partiti Comunisti storici Italiano ed Europei - sarebbe ora di capire che c'è un Vuoto Storico da colmare, un Vuoto che ha messo il Potere tutto nelle mani della Grande Finanza Internazionale. Sarebbe ora che i Cristiani capiscano che è proprio la Fine del Comunismo a dare il Potere tutto nelle mani del grande Capitale. E non è questa l'ora di creare un grande Movimento "Politico-culturale"- a carattere spirituale e cristiano - che combatta Politicamente e Socialmente il Grande Capitale dopo il Fallimento di una Opposizione atea e sottomessa al Capitale? E in fondo non era anche il Nazional-socialismo un tentativo - diabolico e suicida come quello Comunista - di combattere il grande Capitale? Ora il Grande Ordine Mondiale fondato sulla Tecnica e sulla Finanza si sta alleando con le grandi Potenze Islamiche. Questo è il vero Progetto massonico-Liberale. Eliminare ogni presenza Cattolica dall'Europa. Eliminare tutta la Tradizione occidentale cristiana. E per fare questo - il Grande Capitale - è disposto anche ad allearsi con la Religione più integralista e anti-liberale che esista. Una tattica simile all'alleanza con l'Unione Sovietica per sconfiggere Nazismo e Fascismo. Il grande Capitale usa tutto per distruggere ogni Memoria del Cristianesimo, dell'antica Grecia e dell'antica Roma. E' un odio anti-cristiano strategico e indefettibile. Non è possibile non vedere all'opera - a fianco del grande Capitale e dei suoi schiavi - la presenza preternaturale di un Angelo cattivo.
    Rosario del Vecchio su Fb

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  13. "Siamo al paradosso di considerare un atto rivoluzionario l'affermare una ovvietà giuridica, ovvero il primato della legge nazionale sulla legge straniera all'interno del nostro territorio nazionale". Nel mio intervento alla trasmissione "Dentro i fatti" del TGCom24 ho apprezzato la recente sentenza della Cassazione, che di fatto si scontra con l'ideologia del multiculturalismo prevalente in Europa che immagina che il governo della pluralità etnica, culturale e religiosa possa avverarsi limitandoci a elargire a piene mani diritti e libertà senza chiedere in cambio l'ottemperanza dei doveri e il rispetto delle regole, e senza un comune collante valoriale e identitario. Questa sentenza riafferma il concetto di "casa nostra" e del nostro doveroso amor proprio. (Magdi Cristiano Allam, "Dentro i fatti", TgCom24, martedì 16 maggio 2017)

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