Quoniam non intellexerunt opera Domini
et in opera manuum eius, destrues illos et non ædificabis eos (Sal 27, 5).
et in opera manuum eius, destrues illos et non ædificabis eos (Sal 27, 5).
Nella Vulgata non è un’imprecazione, ma una costatazione di dolente preveggenza. Quanti non hanno compreso le opere del Signore, né sono penetrati in esse con l’intelletto, saranno da Lui distrutti piuttosto che edificati, cioè abbandonati al vuoto da loro scelto e all’inconsistenza dei loro vaneggiamenti. Purtroppo questo risultato, anche prima del giudizio finale, è già visibile nella condotta di molti chierici, che sfigura il volto della Chiesa militante e ne destituisce la credibilità dell’annuncio. La “fortuna” è che, finché siamo quaggiù, possiamo ancora cambiare, con la grazia di Dio. Chi scrive lo riconosce con umiltà e gratitudine: la consacrazione alla Madonna, compiuta per la prima volta diciotto anni fa, ha portato frutti che mai avrebbe immaginato. È tuttavia necessario che ogni ministro prenda coscienza del bisogno che ha di essa per corrispondere alla volontà di Dio e che faccia la scelta di realizzarla.
Il seminario, pur appellandosi ossessivamente alla Parola, non ci ha formati in base al Vangelo, ma ci ha incastrati in uno stampo che corrispondeva alla visione del rettore di turno, ai suoi chiodi fissi e alle sue affinità elettive. Così, a seconda dell’ambiente in cui ci siamo formati, siamo venuti fuori con un tipo diverso. Il più comune sembra quello di un uomo che si gode la vita da buon viveur e propone un cristianesimo bonario, rilassato e gaudente in cui preghiera e penitenza sono termini del tutto desueti. Di riparazione ed espiazione vicaria, neanche a parlarne: Dio è misericordia e perdona tutto con un colpo di spugna, come recita un mantra che non è certo comparso solo quattro anni fa. Un altro ripete che Dio ti ama così come sei (ma proprio perché ti ama – bisognerebbe aggiungere – non ti lascia così come sei, egoista e peccatore, giacché in questo modo il Suo amore rimane senza frutto e rischi di dannarti; se invece lo riconosci e, con il Suo aiuto, ti decidi seriamente a cambiare, la grazia ti trasformerà e potrai addirittura farti santo).
Questa immagine del prete è quella che si impone in molte attività estive con giovani e ragazzi, che purtroppo ne escono spesso ancor più diseducati e corrotti, se mai ce ne fosse bisogno. In molti casi, tuttavia, a ciò che soddisfa l’interesse immediato della natura decaduta si somma qualcosa di più nobile, conformemente agli orientamenti del Pastore: può essere una forma di preghiera che titilla l’emotività e il sentimentalismo senza nemmeno scalfire coscienze assuefatte al peccato grave… oppure una riflessione esistenziale con cui si contempla il proprio ombelico alla ricerca del senso della vita, dimentichi di quello che il Creatore e Redentore già le ha impresso… oppure ancora un servizio volontario che nasce da motivazioni puramente ideologiche e si restringe all’ambito strettamente materiale, come se il bisogno principale dell’uomo non fosse quello di conoscere la verità e di trovare la via della salvezza eterna (che – detto per inciso – è una sola ed è quella che noi cristiani, per grazia, conosciamo e ci sforziamo di seguire).
La “forma” assunta da un prete si riconosce da ciò che propone. Non ne parlo per il gusto di criticare o con spirito di superiorità, essendo debitore a Dio più di chiunque altri. È l’esperienza di san Paolo: «Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua longanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere la vita eterna» (1 Tm 1, 15-16). Scrivo con dolore e speranza al tempo stesso. I falsi maestri ci hanno deformati interiormente, ma la consacrazione al Cuore immacolato di Maria può operare veri miracoli. Per questo vi chiedo di raccomandarla ai vostri sacerdoti con audacia e convinzione; se vi ascoltano, ve ne saranno grati per tutta l’eternità, come io lo sono alla parrocchiana che, mossa da un’ispirazione divina, senza saper nulla della mia situazione me ne parlò per la prima volta in un momento esiziale della mia vita, nei primissimi anni di ministero… e la Madonna mi preservò dalla rovina morale e spirituale.
Il più grosso ostacolo che impedisce a un sacerdote moderno di abbandonarsi all’opera plasmatrice dello Spirito Santo per le mani dell’Immacolata è il suo attaccamento alla propria visione del mondo e della Chiesa, che si frappone tra la sua coscienza e la realtà pura e semplice. L’opera di Maria consiste dunque anzitutto nel riportarci dolcemente alla realtà, dissolvendo a poco a poco i filtri intellettuali con cui la guardiamo e abilitandoci di nuovo a quella conoscenza diretta che nei bambini è ancora intatta. La capacità di cogliere l’evidenza del reale ci riserva molte sorprese, sia sul piano naturale che su quello soprannaturale. La falsa scienza e la cattiva teologia sono filtri che oscurano l’intelletto e lo privano delle sue potenzialità originarie, già compromesse dal peccato originale. Ma quale meraviglia quando la mente si riapre alla luce, liberata dalle bende che le sono state imposte con il pretesto di renderla adulta!
Non saper leggere dentro le opere di Dio è la peggiore delle povertà. L’uomo, fatto a Sua immagine per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita e goderlo eternamente nell’altra, si rattrappisce in una miseria degradante, diventando progressivamente insensibile al Vero, al Buono e al Bello e riducendosi di conseguenza a gustare con avidità quanto c’è di più ripugnante e vergognoso… Ecco la radice della corruzione del clero, che – secondo le parole attribuite alla Vergine da Mélanie Calvat, la veggente della Salette – sarebbe diventato una cloaca di impurità. Gesù, mio Dio, come devi aver sofferto con tua Madre davanti a questo triste spettacolo, contemplato dall’alto della croce…! Pur essendo nella gloria, sulla terra voi continuate entrambi a soffrire e a versare lacrime di sangue, sia perché la vostra Passione continua nelle membra del Corpo mistico, sia perché le vostre sofferenze hanno un valore eterno, permanente, e diventano presenti in ogni Messa.
Sacerdote, fratello mio, ascolta l’appello di uno che si è visto salvato da Cristo per mezzo di Maria. Consàcrati al Suo Cuore immacolato e, dovunque tu sia, anche in fondo a una pozza di fango, fatti prendere per mano da Lei: sarà il trionfo della grazia, purché tu faccia la tua parte per combattere il peccato e cooperare con essa. Non si cambia la Chiesa con piani pastorali fatti a tavolino o verbosi progetti educativi che rimangono regolarmente lettera morta. Comincia dal riformare te stesso, pregando, digiunando e correggendo con fermezza quanto nel tuo stile di vita non è gradito a Dio. Non ci vogliono libri o dottorati, ma molta umiltà e perseveranza; libri e dottorati, eventualmente, saranno utili soltanto se ti aiuteranno a conoscere meglio Gesù in Maria e a conformare la tua esistenza alla Loro. Quanto ai testi nocivi, che non sono in continuità con la sana Tradizione, gettali via senza ripensamenti. Non è devozionalismo fuori moda: i Cuori di Gesù e Maria sono un libro senza fine che vale più di tutti i corsi e le conferenze che potrai mai seguire.
"...verbosi progetti educativi che rimangono regolarmente lettera morta..."
RispondiEliminaPochi giorni fa si è iniziato di nuovo,nei commenti, a parlar di educazione e della necessità di cominciare a darsi da fare. Maria ha proposto di scambiarci gli indirizzi, da parte mia ho rilanciato proponendo un incontro con chi è interessato e disponibile. Avendo azzardato un parallelo tra liturgia e pedagogia (non deve essere un parto della mia mente) ho ripreso in mano, sulla liturgia, il libro di Martin Mosebach, mentre quello di J. Ratzinger attende sul comodino. Ora sto armeggiando con questi pensieri; ritengo tuttavia che un uomo consacrato, un sacerdote, è la guida migliore per rispondere a questa impellente necessità, se questo è anche il suo compito. Tutta la mia disponibilità ad andare avanti c'è.
Amen, caro don Elia! Amen!
RispondiEliminaCon una puntualizzazione per l'ambiguità alla quale si presta la parola riforma.
Quella protestante fu eretica e a distanza di 500 anni resta capace di far danno.
Negli esercizi spirituali di sant'Ignazio, più ispirati, si individuano due movimenti attorno alla riforma: deformata-reformare e reformata-confirmare, in cui la riforma è un punto di passaggio verso l'unità in Cristo, trasformando l'esercitante. Oggi, guarda un po', sono i gesuiti a non credere più alla trasformazione, limitandosi alla riforma...
La consacrazione a Maria del cuore di un consacrato (ma anche di ogni battezzato) esprime bene il desiderio di una tale trasformazione e la disponibilità ad abbandonarvisi, arrendendosi a Dio con la meraviglia di chi scopre le grandi cose che Dio può fare in noi.
La consacrazione al cuore immacolato consiste nelle testuali parole che il vangelo ci consegna come le ultime tra quelle pronunciate da Maria, che certamente disse molto altro. Poco prima del miracolo di Cana, anticipazione dell'ORA del Figlio, l'umile ancella del Signore il cui cuore purissimo vede Dio, si rivolge ai servi: "fate quello che vi dirà".
L'abbandono riforma trasformando. Bisogna consacrarsi a lei per avere questa umiltà.
Altrimenti faremo le nostre riforme. Ne è piena la storia. La storia è sotto il dominio di un principe ribelle, anche lui "riformatore" della volontà di Dio. Tra le creature ci sono Maria e il principe di questo mondo. L'unica riforma che salva passa dal cuore di Maria.
La posta in gioco è altissima. Serve un atto di abbandono, con fede, in umiltà perchè avvenga la trasformazione che cambia la situazione. Non basta transignificare qualcosa...
Grazie don Elia.
Non basta transignificare qualcosa...
RispondiEliminaGrazie tralcio!
'Transignificare' non passa attraverso la concretezza della carne, non incide la realtà fino in fondo... 'Transignificare' sono le parole senza le opere o le opere che non coincidono con "quello che vi dirà" (un futuro che porta con sé il senso di un'azione ininterrotta nel tempo). Ma le opere secondo la volontà di Dio sono frutto della trasformazione e mostrano una Presenza Reale che dall'altare raggiunge il cuore e la vita.
La Parola di Dio oggi sembra scritta apposta per chiarire di quali "riforme" si tratta!
RispondiEliminaPrima, seconda e vangelo.
https://onepeterfive.com/professor-theology-students-would-be-thrown-out-for-attending-tlm/
RispondiEliminaISPIRAZIONE E LITURGIA, alle radici dell'odierna desolazione liturgica
RispondiEliminahttp://traditioliturgica.blogspot.it/2017/09/ispirazione-e-liturgia-alle-radici.html
Grazie per l'attenzione.
Nel vangelo odierno Gesù presenta un "piano di riforma" dei discepoli che è tanto articolato quanto scarno:
RispondiElimina1-Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!
2-Se qualcuno vuol venire dietro a me...
3-rinneghi se stesso,
4-prenda la sua croce e
5-mi segua.
6-Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?
7-Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.
Chiaro, senza giri di parole e senza bisogno di lauree a Tubinga.
Chi, pur con le migliori intenzioni, ragionasse secondo il mondo è di inciampo.
Se (Gesù non obbliga, ma rimane possibilista) lo si vuol seguire servono servono le condizioni 3-4 e 5 (tutte e tre, non una o due...). Rinnegare se stessi (morire a noi stessi) è esattamente l'abbandono necessario per abituarsi a fare la volontà di Dio e non la nostra, che il mondo ci insegna come diritto inalienabile. Che cosa fa chi muore a se stesso, rinnegandosi un po'? Sventola la "bandiera del rinnegato", la croce e porta le sofferenze che in questa vita costituiscono il fardello necessario per mortificarci un po'. Dove le porta? Dove va Gesù: sul Calvario. Ecco la vera essenza della Santa Messa, l'offerta, la riparazione, secondo la Volontà del Padre. Unica destinazione è il Calvario, non la pizzata in compagnia.
Ma, e qui viene il bello, quella morte crocifissa, che agli occhi del mondo sarebbe la fine -ingloriosa- di tutto (punto 6) è la porta che si apre sull'eternità: oltre la storia!
E ancora a quel punto si fanno i conti con ciò che siamo stati (punto 7): le opere contano, con buona pace di ogni fideistico luteranesimo. La pizzata in compagnia incappa nell'auto-giudizio che ci saremo dati: come non è Dio a mandare le croci, non è Dio a giudicare le nostre opere. Faremo da soli... E sarà meglio aver fatto fruttare bene quel SE vogliamo essere suoi discepoli e avremo interpretato con sufficiente zelo i passi indicati nel programma di riforma, l'unico piano pastorale che non scimmiotta le deliberazioni mondane.
PS: la Madonna (con San Giuseppe) l'ha fatto fin dal concepimento di Gesù. L'incarnazione del Verbo è costata il portare la croce fin dal grembo della Madre. Così va il mondo... Ma SE vogliamo essere suoi discepoli non si può ragionare secondo gli uomini.
(liberamente tratto dall'omelia odierna di un bravo sacerdote)
Oggi la Neo-Chiesa non può salvare,
RispondiEliminaè chiusa per restauro
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2111_Falcometa_La_nuova_chiesa_non_salva.html
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13227810/papa-francesco-donna-comunista-mi-ha-insegnato-politica.html
RispondiEliminaLa Madonna , che incanto !
RispondiEliminaLa Madonna avrebbe potuto anche alzare la voce , magari qualche volta prendere decisioni al posto di Giuseppe , visto che Lei era " la prescelta ", invece la troviamo sempre umile sposa sottomessa a Giuseppe . Quando c'era da prendere qualche decisione grave l'Angelo non andava da Maria ma andava da Giuseppe e la Madonna e il Bambino ubbidivano al capofamiglia . Quando Gesu' fu ritrovato nel Tempio dopo tre giorni , la Madonna nel Vangelo non dice : " Io e tuo padre angosciati Ti cercavamo " bensì :
" Tuo padre ed Io angosciati Ti cercavamo ".
Premesso che secondo i requisiti di Bergoglio non so più nemmeno se mi posso ancora considerare cattolico, da semplice (ex?) fedele mi manca la spiritualità di una volta del tutto assente e detestata in questa Nuova Chiesa tutta ideologia, politica, materia. Tutta conforme alla materialità del Mondo.
RispondiEliminaMiles
"Premesso che secondo i requisiti di Bergoglio non so più nemmeno se mi posso ancora considerare cattolico"
RispondiEliminaQueste semplici ma dure parole di Miles hanno una forte risonanza in me, non potrei più dirmi cattolica se dovessi seguire i criteri di Bergoglio, e quelli della sua corte, corifei e turiferari vari, cloni o manipolatori che vengono senza scrupoli e pudori allo scoperto per venderci una chiesa che non sembra più essere quella di Cristo ma una chiesa frutto di menti e volontà umane, una chiesa che è nel mondo e del mondo, una chiesa mondana che si inginocchia davanti al mondo e le sue perversioni.
Sono consapevole che Bergoglio non è che la ciliegina su una torta avvelenata che è da decenni preparata con cura e perfidia da chi vuole svuotare la nostra fede della sua essenza, mi sono allontanata, sono ritornata, e sto di nuovo allontanandomi da una chiesa alla quale mi sento estranea, ma sono anche consapevole che la mia fede non può dipendere da uomini che essi siano "buoni" o "cattivi", pastori fidati e sicuri o "geni del male", la mia fede in Cristo è intatta, sono nata e morirò cattolica malgrado chi guida la chiesa, malgrado i pastori incuranti del bene e del salvezza delle loro pecore, malgrado l`insicurezza e la confusione che seminano, malgrado la mia assenza di stima e rispetto per chi tradisce la Parola del Signore.
Se mi sento estranea a questa chiesa tutta all`orizzontale che ha messo da parte il Signore, la sua Verità e la sua Giustizia, che ha fatto di Nostro Signore Gesù Cristo un bonaccione che perdona tutti e tutto senza mai giudicare e senza mai nulla chiedere in ritorno, so anche che la Chiesa è di Cristo, è questa la sola certezza che mi porta.
È già stato riportato in un altro post ma riporto qui un commento alla confessione intima di Bergoglio:
RispondiElimina"Specchietti per catto-allodole"
di Giovanni Donini
http://www.campariedemaistre.com/2017/09/specchietti-per-catto-allodole.html
L^articolo si conclude così:
"Per concludere e non dilungarmi ulteriormente: da quanto riportato emerge la figura non di un cristiano, ma di un radicale che usa metodi di temporeggiamento per applicare una agenda ideologica di estrema sinistra. Non c’è nulla di cristiano in queste dichiarazioni, ma noi cattolici su che discutiamo? Sul fatto che Bergoglio andò dall’analista per 6 mesi. Qui c’è da chiedersi se il Papa sia cattolico, e invece ci si concentra sulla sua vita privata. Ma se ai cattolici normalisti va bene un apostata radical chic che li guida, ricordo loro una frase di Joseph de Maistre: "ogni popolo ha i governanti che merita".
Nell'articolo "Specchietti per catto-allodole" si evidenziano alcune domande e si traducono alcune risposte :
RispondiEliminaQual è il messaggio gesuiticamente sottaciuto? “Ora tocca agli europei soffrire per mano degli africani”.
Riflessione :
Mi sembra di poter dedurre che tutto il pensiero del Reverendo si diparta da questo : " Il senso di colpa " .
Si e' sviluppato in Occidente e in Italia in particolare e questo spiega anche tanti omicidi come ad esempio la morte del piccolo Charlie . Da dove nasce il senso di colpa ? Dopo che si sono confessati i peccati , soprattutto i mortali , c'e' uno che chiameremo l'innominato che lavora molto sul senso di colpa , e cerca di ritoglierti la pace appena ritrovata per farti ricadere subito togliendoti la fiducia nella Misericordia di Dio . Chi e' ?
Riflessione :
https://it.aleteia.org/2017/04/19/difficolta-provare-gioia-papa-benedetto-spigazione-motivo/
Per interv. ore 20:47
RispondiEliminaDa quel che conosciamo solo alle nozze di Cana la Vergine Madre fa valere il suo ruolo , il ruolo di Madre , ed e' stupendo il colloquio tra Madre e Figlio :
VANGELO SECONDO GIOVANNI - Capitolo 2
Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la Madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».
E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».
La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
La Vergine Madre per amore del prossimo anticipa l'ora del Figlio e il Figlio per amore alla Madre e al prossimo sembra essere seccato da tale richiesta ma ...volentieri cede .
A prescindere dal discorso degli "specchietti per catto-allodole", leggo da questo link:
RispondiEliminahttps://it.aleteia.org/2017/04/19/difficolta-provare-gioia-papa-benedetto-spigazione-motivo/
citazione di Benedetto XVI:
“La gioia semplice, genuina, è divenuta più rara. La gioia è oggi in certo qual modo sempre più carica di ipoteche morali e ideologiche. […] Il mondo non diventa migliore se privato della gioia, il mondo ha bisogno di persone che scoprono il bene, che sono capaci di provare gioia per esso e che in questo modo ricevono anche lo stimolo e il coraggio di fare il bene. […] Abbiamo bisogno di quella fiducia originaria che, ultimamente, solo la fede può dare. Che, alla fine, il mondo è buono, che Dio c’è ed è buono. Da qui deriva anche il coraggio della gioia, che diventa a sua volta impegno perché anche gli altri possano gioire e ricevere il lieto annuncio”.
Non posso fare a meno di rilevare che
se è vero che, oltre ad esserci, "solo Dio è buono" (come ci ricorda Gesù nel Vangelo), non è vero che "il mondo è buono". Il mondo ha bisogno di essere risanato, redento e proprio il Signore lo ha fatto una volta per tutte. Ma la Sua azione redentrice DEVE essere accolta e vissuta da ogni fedele ed è questo trasforma il cuore e la vita di chi Lo accoglie e, solo attraverso questa azione divino-umana del Signore, anche il mondo viene redento e trasformato.
In ogni caso che la salvezza viene solo da Gesù è ben espresso nella citazione da Paolo:
"Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore". – Romani 8:38-39
Quello che manca è il "come" che ho evidenziato sopra. E non è ininfluente perché, alla fine, ci si accorge che quando l'ineludibile espiazione, posto il peccato, non viene esplicitata, si resta su un discorso generico più sentimentale che su un autentico insegnamento che lascia il segno del 'focus' della verità che veicola.
La Vergine Madre per amore del prossimo anticipa l'ora del Figlio e il Figlio per amore alla Madre e al prossimo sembra essere seccato da tale richiesta ma ...volentieri cede .
RispondiEliminaPiccola mia risonanza.
Non penso che il Figlio sia o sembri 'seccato' nei confronti della Madre. Semplicemente dà conto di una difficoltà di fronte alla richiesta che appare inadeguata perché fuori tempo: "non è ancora venuta la mia ora". Tuttavia ciò che segue dimostra come il Signore non disdegni ma ascolti la potente e sollecita intercessione della Madre Sua e nostra...
Sì lo ammetto , il mio vocabolario e' limitato , e' quello che volevo esprimere e la ringrazio per avermi corretto .
RispondiEliminaTornando all'articolo di Padre Elìa , trovo che abbiamo tutti , chi piu' chi meno , estremo bisogno di essere " formati in base al Vangelo " e , aggiungo io , anche ri-formati . Altrove ad esempio si parla di atteggiamenti di doppiezza ( che non sono solo appannaggio dei politici ) e che non consideriamo piu' come peccati :
http://infocatolica.com/?t=opinion&cod=30337
Cana…
RispondiEliminaRagionando “secondo il mondo” Gesù è soprattutto un uomo ed è soprattutto l’uomo a essere al centro.
Gesù è talmente poco ritenuto vero Dio che un eccesso di devozione a Maria diventa un “fare ombra” a Gesù!
E’ proprio il ragionamento umano a non capire la sproporzione che c’è tra l’uomo e Dio.
E’ la nostra meschineria a ritenere impossibile quel che a Dio impossibile non è: trasformare la realtà.
Il nostro uno viene considerato da pari a pari con l’uno di Dio, senza pensare che uno rispetto a infinito è trascurabile.
Questo ragionare umano, moralistico, può intendere come rimprovero quel “donna” con cui Gesù si rivolge alla madre a Cana.
Invece la Madre non ragiona così. Lei contempla ed adora, si fida, è umile e teme (come dono dello Spirito) Dio: è piena di grazia.
Ella intercede presso il Figlio per allietare gli sposi senza vino, anche se non sarebbe ancora l’ora. E il Figlio il miracolo lo fa!
Anche in questo caso il miracolo trasforma la realtà; l’acqua diventa vino! Davvero, non “simbolicamente”. E lo bevono, e buono.
Il “donna” di Gesù a Maria non è una “diminutio”: è il compimento della storia infestata dal peccato, la Nuova Eva che muta le sorti.
Se, scrisse S. Agostino, a motivo del peccato Eva fu la madre dei morienti (e non dei viventi), in Maria torna la Madre dei viventi.
Padre Thomas Tyn (che qui riprendo in una sua meditazione) si stupiva della vicinanza della santità al peccato. Tanto i santi quanto i peccatori vogliono essere come Dio.
Ma c’è un abisso a separarli in questa comune aspirazione: la sfumatura che fa la differenza è l’umiltà (o viceversa l’orgoglio).
E’ vero: non c’è un’altra via verso il Padre, se non Gesù (dialogando interreligiosamente quanto si vuole).
E non c’è altra via per Gesù se non Maria (dialogando ecumenicamente quanto si vuole).
Dio poteva perdonarci per i peccati e liberarci dalla schiavitù in tanti modi, ma ha scelto l’Incarnazione. Ha scelto Lui così.
La Beata Vergine si pone come “quasi forma Dei”, la theotokos: lo pensò Sant’Agostino, lo riprese il Montfort.
Maria speculum iustitiae: rispecchia per la sua purezza limpida d’umiltà i raggi di Colui che è Sole di Giustizia, Luce nelle tenebre.
Ma non bisogna ragionare secondo il mondo, compresi i "suoi", che non l'accolgono.
«Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano».
RispondiElimina«Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, io Ti adoro profondamente e Ti offro il Preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i Tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi ed indifferenze con cui Egli stesso ê offeso. E per i meriti infiniti dei Suo Cuore Santissimo e dei Cuore Immacolato di Maria, Ti domando la conversione dei poveri peccatori».
Dal 1° al 7° giorno :
http://www.stellamatutina.eu/sofferenze-madonna/
http://www.stellamatutina.eu/2-giorno-sofferto-per/
http://www.stellamatutina.eu/3-giorno-per-amore/
http://www.stellamatutina.eu/4-giorno-cuore-filiale-cuore-insensibile/
http://www.stellamatutina.eu/5-giorno-cuore-mite-cuore-duro/
http://www.stellamatutina.eu/6-giorno-cuore-umile-cuore-superbo/
http://www.stellamatutina.eu/7-giorno-cuore-puro-cuore-impuro/
"Cercati in me" (G.Russo) 2008.
RispondiEliminaCanzone ispirata da testi di Santa Teresa D'Avila.
https://www.youtube.com/watch?v=nwPSTBwJIyI