Riceviamo e condividiamo, oggi, ricorrenza della Natività delle Vergine Madre del Signore e nostra, la riflessione che segue, dono del lettore tralcio.
Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei Genitrix. Nostras deprecationes ne despicias in necessitatibus nostris, sed a periculis cunctis libera nos semper, Virgo gloriosa et benedicta.
(Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche nelle nostre necessità, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta).
Leggendo il vangelo è evidente che Satana “creda in Dio”.
Il diavolo è una creatura angelica che prima della ribellione godeva della visione di Dio da una posizione di primaria importanza. Cacciato dal Cielo e precipitato nella materia terrena, come serpente antico, gli resta l’intelligenza angelica con la quale può ingannare le creature, muovendole al dubbio su Dio e al peccato con il quale ci rende suoi schiavi. Il diavolo sa che Dio c’è, sa chi è, conosce la missione del Verbo incarnato.
Il diavolo ha rifiutato l’obbedienza e vuole disordinare il creato, ribellandolo al Creatore, odiando il creato e le creature e invidiando la possibilità che quelle spirituali possano raggiungere la visione beatifica di Dio.
Dialogare con il diavolo è consegnarsi alla sua intelligente astuzia, mentre non crediamo abbastanza alla bontà di Dio e non ci consegniamo a Lui, affidandoci felici di fare la Sua volontà. Dio ci lascia liberi.
Siamo liberi di credere che il diavolo non esista e che non esista l’inferno. Oggi, basta essere presenti ad un funerale “cattolico”, non si crede più al purgatorio e ogni defunto è descritto come un santo… Basta essere presenti a un battesimo “cattolico” per comprendere che al peccato originale non crede nessuno. E basta frequentare una scuola “cattolica” per apprendere che deriviamo dalle scimmie e che il racconto di Genesi è allegorico. Tempo un paio d’anni e anche il matrimonio “cattolico” sarà sfumato in una vaga promessa, trascinando con sé il destino di ogni professione perpetua da parte dei religiosi. Pare già segnata anche la sorte della liturgia “cattolica” e quindi del culto eucaristico nella Santa Messa.
Ѐ sempre lui, che sapienti romanzieri descrissero all’inizio del XX secolo come l’anticristo, l’uomo che rende culto all’uomo, che idolatra se stesso, ecologista, pacifista, filantropo ed ecumenico… Persino il capo delle FARC (così riportano le cronache) è tutto preso dal culto dell’uomo e in quello confida.
Ѐ molto sottile il discrimine tra verità e inganno nell’uomo che ha perso lo stupore per l’alterità di Dio. L’uomo che crede al falsario e all’omicida, finisce con il ragionare secondo la morte. L’uomo che crede al superbo, insuperbisce. Per questo non sa più misurarsi con il proprio peccato e si crede già salvo o salvato, persino dicendo di credere a Gesù, uomo saggio, maestro di moralistici inviti al bene comune.
Chi pecca e chi cerca la santità sono entrambi rivolti a Dio. Anche Satana è rivolto a Dio. Ma su Satana Dio ha già detto l’ultima parola. L’uomo è sulla via, basta poco per essere tratti in inganno. Serve lo stupore che viene dall’umiltà e oggi, compleanno della Beata Vergine Maria, serve stupore per festeggiare Lei in questo contesto che è tutto fuorchè umiltà e purezza, ma anzi celebra luci artificiali, cattiveria e presunzione dei "buoni".
Vi prego cortesemente di vedere a questo link la foto di Bergoglio, in Colombia, nella cappela davanti al Santissimo, tutti i sacerdoti in ginocchio, lui in piedi. Incredibile. Davvero, come ho detto altre volte, prima di parlare dei Dubia, occorrerebbe chiedere pubblicamente a Bergoglio perché davanti ad un mussulmano o ebreo o evangelico si inginocchia e davanti a Dio no.
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/prluckhurst/posts/1647604688646822
Ad integrazione del precedente commento riporto un pensiero di Papà BXVI
RispondiElimina" Chi impara a credere, impara a inginocchiarsi; una fede o una liturgia che non conoscano più l’atto di inginocchiarsi, sono ammalate in un punto centrale. Dove questo gesto è andato perduto, dobbiamo nuovamente apprenderlo, così da rimanere con la nostra preghiera nella comunione degli apostoli e dei martiri, nella comunione di tutto il cosmo, nell’unità con Gesù Cristo stesso". ( BENEDETTO XVI)
Molte volte, a chi, in ambito tradizionalista, mi voleva convincere che BXVI è GPII erano uguali a Bergoglio, fieramente, convintamente ed in modo sdegnato ho sempre ribattuto che vi era una differenza abissale, abissale. I primi due amavano Cristo Gesù Vero Dio è Vero Uomo è lo Confessavano e amavano la Chiesa Cattolica. Questo non toglie che abbiano potuto commettere errori o permettere che si aprissero fessure poi diventate voragini...ogni volta che vedevo Bergoglio non inginocchiarsi davanti al Santissimo mi torna in mente questo racconto su Giovanni Paolo II....che mi fa dire che non vi era dubbio che GPII era autentico Vicario di Cristo, così come BXVI.
RispondiEliminaDurante la sua ultima celebrazione del Corpus Domini, da lui presieduta nel 2004, il Papa non era più in grado di camminare, sicché fu necessario fissare la sua poltrona alla piattaforma del veicolo previsto per la processione. Davanti a lui, al di sopra dell’inginocchiatoio, era esposto l’ostensorio con il Santissimo Sacramento. Poco dopo la partenza Giovanni Paolo II si rivolse a un cerimoniere e gli domandò se poteva inginocchiarsi. Questi gli spiegò, con delicatezza, che era troppo rischioso, dato che il percorso era piuttosto accidentato e questo riduceva la stabilità del veicolo. Trascorsi alcuni minuti, il Papa ripetè:
– “Vorrei inginocchiarmi”.
Gli risposero di aspettare che il fondo stradale migliorasse. Alcuni istanti dopo il Papa disse:
– “Lì c’è Gesù… per favore!”.
I due maestri delle cerimonie lo aiutarono a inginocchiarsi nell’inginocchiatoio. Dato che non riusciva a reggersi sulle gambe, il Papa tentò di aggrapparsi alla sua estremità ma, quasi subito, dovettero farlo di nuovo sedere.
RispondiEliminaImpressionante:
"Migliaia di cittadini stanno protestando contro una scultura di nove metri chiamata "Sincretismo" che combina immagini di Nostra Signora di Guadalupe e della divinità azteca della morte "Coatlicue" a Guadalajara, Messico. La scultura è stata installata dal governo della città che ha pagato un equivalente di 290.000 Dollari americani (circa 250.000 Euro).
Il cardinale di Guadalajara Francisco Robles Ortega ha difeso la scultura sui media locali: "Le persone più semplici e più umili, con una devozione religiosa all'Altissima Vergine, che sono abituate a vedere la sua unica, classica immagine, beh, sembra che siano turbati, confusi, da questa interpretazione che cerca di essere artistica".
Robles ha detto ai giornalisti che non richiederà la rimozione della scultura."
https://gloria.tv/article/9K1FCfQwCkUk1srWH6UE4JHV7
Memoráre, o piíssima Virgo María, non esse audìtum a sǽculo, quémquam ad tua curréntem præsìdia, tua implorántem auxìlia, tua peténtem suffrágia, esse derelíctum. Ego tali animátus confidéntia, ad te, Virgo Vìrginum, Màter, curro, ad te vénio, còram te gémens peccàtor assisto. Noli, Màter Verbi, verba mea despícere; sed áudi propìtia et exáudi. Amen.
RispondiEliminaRicordati, o piissima Vergine Maria, non essersi mai udito al mondo che alcuno abbia ricorso al tuo patrocinio, implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione e sia stato abbandonato. Animato da tale confidenza, a te ricorro, o Madre, Vergine delle Vergini, a te vengo e, peccatore contrito, innanzi a te mi prostro. Non volere, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma ascoltami propizia ed esaudiscimi. Amen.
A proposito della statua sincretista: ho ragione, io, a dire che il Cattolicesimo è una semplice vernice sul paganesimo di fondo degli Indios. Basta grattare appena appena, e salta fuori il paganesimo. E si capiscono molte cose, incluso il VdR.
RispondiEliminaDa settembre in Austria proclamare la dottrina Cattolica sulla omosessualità è reato. A quando in Italia? Se non ci svegliamo, molto presto...
RispondiEliminaDi seguito il link alla notizia
https://gloria.tv/article/1Sb6JysE1xYZ2eTZmkEEvhiAG
RispondiEliminaBenedetto XVI sull'inginocchiarsi quando si prega
Giusti rilievi quelli del papa di allora. Con la preghiera entriamo in comunione con i Santi, con Cristo stesso. Per quanto possibile, dobbiamo inginocchiarci. Non del tutto chiaro sembra però il riferimento "a tutto il cosmo". La supposta dimensione "cosmica" della nostra preghiera individuale riecheggia Teilhard de Chardin più che la Tradizione della Chiesa.
Z.
Ad anonimo 16:40
RispondiEliminaProvo una bozza di interpretazione e se mi sbaglio mi correggerete, io non ho studiato teologia purtroppo
Dal momento che Dio è il creatore e il cosmo tutto è da Lui creato, come la natura tutta è sottomessa a Lui, e a Lui essa si sottomette, così anche il cosmo, che sembra anche dai progressi scientifici non "propriamente inerte ed inanimato, ma "vivente" e in ogni caso fatto di energia. In questo senso, pregando ed inginocchiandovi davanti a Dio, come creature, ci sottomettiamo a Dio ci uniamo a tutto il creato "cosmo" che è sottomesso anche esso a Dio.
In questo senso non ci vedrei nulla di strano nella affermazione di Papa BXVI, ma ripeto sono ingnirante, mi scuso in anticipo e potrei avere detto una eresia o una scemenza...
Circola foto del vdr che si pone al di là dell'inginocchiatoio per restare in piedi davanti all'altare.......no comment.
RispondiElimina"Chi impara a credere, impara a inginocchiarsi; una fede o una liturgia che non conoscano più l’atto di inginocchiarsi, sono ammalate in un punto centrale. Dove questo gesto è andato perduto, dobbiamo nuovamente apprenderlo, così da rimanere con la nostra preghiera nella comunione degli apostoli e dei martiri, nella comunione di tutto il cosmo, nell’unità con Gesù Cristo stesso". (Benedetto XVI)
RispondiElimina... per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra. Efesini 1,10
Instaurare omnia in Christo, motto di Papa San Pio X, che mise in guardia dal relativismo modernista operando per ricristianizzare la società in fuga da Dio in nome di uno scientismo autonomo dal Creatore.
San Paolo, San Pio X e l'umile Benedetto XVI focalizzano la stessa realtà...
Eppure c'è sempre un anonimo che vi scorge il fantasma di Teilhard de Chardin, o più probabilmente vede i propri fantasmi...
RispondiEliminaIl fantasma di Teilhard de Chardin, aleggia sicuramente sulla concezione "cosmica" dell'Eucaristia propagandata da Giovanni Paolo II, che sarebbe poi il papa del bacio pubblico al Corano e delle infami Giornate di Preghiera di Assisi, non meno "cosmiche" della sua visione "cosmica" della Messa (Messa Novus Ordo, si capisce).
Mettere Benedetto XVI sullo stesso piano di un papa veramente santo, come Pio X, e di san Paolo, è come minimo di cattivo gusto, visto che stiamo parlando di un Papa che, a parte le sue carenze dottrinali, se l'è squagliata proprio quando si trattava invece di contrare l'avanzata di un personaggio come l'attuale e regnante.
En passant, il motto di san Pio X, "instaurare omnia in Christo" è frase paolina: Efesini, 1, 10. Tante volte qualcuno ne credesse autore san Pio X, hai visto mai...
Z.
NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA
RispondiElimina1 Ant. Natívitas gloriosæ * Vírginis Maríæ ex semine Abrahæ, ortæ de tribu Juda, clara ex stirpe David.
Ant. È la Natività della gloriosa * Vergine Maria discendente da Abramo, nata dalla tribù di Giuda, dell'illustre stirpe di David.
2 Ant. Natívitas est hódie * sanctæ Maríæ Vírginis, cujus vita ínclita cunctas illústrat ecclésias.
Ant. Quest'oggi è la Natività * della santa Vergine Maria, la cui vita gloriosa è l'ornamento di tutte le chiese.
3 Ant. Regáli ex progénie * Maria exórta refúlget; cujus précibus nos adjuvari, mente et spíritu devotíssime póscimus.
Ant. Nata da regal progenie, * Maria rifulge; per le cui preghiere noi domandiamo devotissimamente colla mente e col cuore d'essere aiutati.
4 Ant. Corde et ánimo * Christo canámus glóriam in hac sacra solemnitáte præcélsæ Genetrícis Dei Mariæ.
Ant. Col cuore e coll'anima * cantiamo gloria a Cristo in questa sacra solennità dell'augusta Madre di Dio Maria.
5 Ant. Cum jucunditáte * Nativitátem beátæ Mariæ celebrémus, ut ipsa pro nobis intercédat ad Dóminum Jesum Christum.
Ant. Con gioia * celebriamo la Natività della beata Maria, affinch'ella interceda per noi presso il Signore Gesù Cristo.
Ant. Benedictus Ad Laudes
Nativitátem hodiérnam * perpetuæ Vírginis Genitrícis Dei Maríæ solémniter celebrémus, qua celsitúdo throni procéssit, allelúja.
Ant. Benedictus Alle Lodi
Quest'oggi celebriamo la Natività * della Madre di Dio Maria sempre Vergine, da cui è nato colui che troneggia nel cielo, alleluia.
Ant. Magnificat Ad Vesperas
Natívitas tua, * Dei Génetrix Virgo, gáudium annuntiávit univérso mundo: ex te enim ortus est sol justítiæ, Christus Deus noster: qui solvens maledictiónem, dedit benedictiónem; et confúndens mortem, donávit nobis vitam sempitérnam.
Ant. Magnificat Ai Vespri
La tua Natività, * o Vergine Madre di Dio, annunziò la gioia al mondo intero: perché da te è sorto il sole di giustizia, Cristo, l'Iddio nostro: il quale, togliendo la maledizione, ha dato la benedizione; e confondendo la morte, ci ha donato la vita eterna.
Salve sancta parens
RispondiEliminaEnixa puerpera Regem
Qui cælum terramque regit
In sæcula sæculorum
Eructavit cor meum
Verbum bonum
Dico ego opera mea Regi
Gloria patri et filio
Et spiritui sancto
Sicut erat in principio
Et nunc et semper
Et in sæcula sæculorum
Amen