Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 20 settembre 2018

22 settembre a Bergamo. Sessantotto e Humanae vitae. Antropologie a confronto

Sabato 22 settembre 2018, ore 15:30 
 Convento dei Frati Minori Cappuccini 
 (Bergamo – via Cappuccini, 8/A) 
 SESSANTOTTO E HUMANAE VITAE
 Antropologie a confronto 

Intervengono: 
  • dott. Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta: «La Rivoluzione culturale: ribellione contro il Logos»;
  • prof. Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio internazionale Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa: «Humanae Vitae: aspetti sociali dell’enciclica sull’amore coniugale».

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando la signora Gruber ha detto che temeva d'essere denunciata, ha dichiarato il timore d'essere denunciata perché sono state affermate delle verità pubbliche presenti anche su Wikipedia. Certo, lei poteva non essere al corrente, non tutti hanno studiato il personaggio in questione, ma in tutti i casi un conduttore non può mai essere coinvolto. Quindi il timore di essere se non denunciata, ripresa, per aver permesso la mia presenza, dimostra come l'argomento sia intoccabile. Una persona malpensante ( non io, per carità, riporto ipotesi altrui, non posso essere denunciata) potrebbe vedere in questo la prova definitiva che in Italia non esiste la libertà di parola, che ci sono argomenti intoccabili. E quindi che non tutti hanno gli stessi diritti. Il signor Floris è scoppiato a ridere: ci sono diverse ipotesi sul motivo. In tutti i casi sono riuscita a parlare in prima serata di quello che la maggioranza degli italiani ignora.
Silvana De Mari

Anonimo ha detto...

In Svezia un docente di neurofisiologia è sotto inchiesta per avere detto che esistono differenze biologiche tra maschi e femmine: dal politicamente corretto all'elettroencefalogramma piatto, il passo è sempre più breve. Ma è in momenti come questo che sono felice di aver scritto un libro come «Cavalieri e principesse». È assurdo un mondo in cui la difesa è assicurata anche ai peggiori criminali, ma non alle verità fondamentali.
Giuliano Guzzo

Anonimo ha detto...

"Quando il Logos viene a mancare, subentrano al suo posto la forza suggestiva delle immagini, delle emozioni, dei soggettivismi e dei narcisismi: un problema di cui la chiesa non è ancora ben consapevole”. Ciò ha a che fare con il modo in cui la chiesa annuncia il Vangelo e lo predica nel mondo moderno: “La chiesa, e lo stesso ordine dei domenicani, non hanno ancora sufficientemente compreso questo problema del contrasto tra il Logos (così come ne parla il prologo di Giovanni 1, 1-18) e le immagini, gli eidola, anche se a livello pragmatico si serve ormai ampiamente dei nuovi strumenti della suggestione, cioè di immagini, simboli ambivalenti, video e internet per fare presa sulle masse a livello emotivo".
(da un' intervista di Matteo Matzuzzi a Wolfgang Spindler O.P., 7 Gennaio 2017)

fabrizio giudici ha detto...

La sagra del manicomio-gulag procede: dopo Le Pen, ora tocca ad un prete della diocesi di Chicago. Qualche giorno fa ha compiuto un esorcismo e ha staccato la bandiera arcobaleno esposta sull'altare di una chiesa, poi l'ha bruciata. Ora il suo vescovo - il card. Cupich ovviamente - avrebbe decretato che non è sano di mente. Da un tweet di ChurchMilitant:

Msgr. Denny Lyle and Fr. Jeremy Thomas visited Fr. Paul Kalchik at Resurrection Parish in Chicago today & said (on Cdl Cupich's order) that he be sent to St Luke's Hospital for confinement over his "psychiatric" issues. Kalchik is the one who burned the LGBT flag. Pray for him.

Silente ha detto...

La Corte di Strasburgo (cosiddetta Corte Europea dei diritti umani) ha dato ragione alla giustizia tedesca che aveva condannato un militante pro-vita che aveva equiparato l'aborto all'omicidio. Per la verità e i suoi sostenitori, gli spazi di libertà di pensiero e di parola si stanno restringendo di giorno in giorno. Eppure la Chiesa tace, le conferenze episcopali tacciono, i giornali presunti cattolici tacciono, i parroci tacciono, i conservatori tacciono. Noi l'avevamo capito dal "vietato vietare" dei sessantottini, poi sprangatori, poi, brigatisti rossi, poi assassini, poi socialisti, poi liberal, poi professori universitari, poi giudici, poi direttori di giornali, poi giornalisti televisivi e della carta stampata, poi registi, poi attoripreminobel, poi...Sì, anche preti, vescovi, cardinali e...
Il sessantotto è stato una "rivoluzione necessaria" per il demoniaco ribaltamento e negazione dei valori tradizionali, della legge naturale, della famiglia, della gerarchia, del sapere, delle competenze, del merito.
Come sempre (come nella malefica rivoluzione francese), il "libertarismo" rivoluzionario si è necessariamente trasformato (era nelle sue premesse) in una feroce dittatura di una infernale inversione dei valori, dove chi predica la Verità e il Bene viene perseguitato, come capita alla bravissima Silvana De Mari, a cui va la nostra totale solidarietà per l'ignobile persecuzione (giudiziaria e no) a cui è sottoposta.
Silente

Anonimo ha detto...



Quando, negli anni Settanta, ci fu in Italia il disgraziato referendum sull'introduzione del libero aborto, diverse personalità laiche si pronunciarono contro l'introduzione. Tra di esse ricordo, oltre a
Oriana Fallaci, NOrberto Bobbio, Natalia Ginzburg e P.P. Pasolini. Equipararono tutti l'aborto ad un omicidio, puro e semplice.
Da mettere tutti in ospedale psichiatrico? I Bobbio, le Natalie Ginzburg? Al tempo, erano autentiche icone della cultura laica, per chi se lo ricorda. Molto autorevoli.
Pasolini era purtroppo afflitto dall'omosessualità in maniera patologica, ma aveva conservato la capacità di ragionare e di distinguere, almeno per quanto riguardava certi valori fondamentali. Oltre ad esser rimasto al fondo un uomo intellettualmente onesto.

RR ha detto...

E tutta la canea contro il giudice scelto da Trump per la Corte suprema (non so quanti di voi stiano seguendo ?) è perchè è un convinto prolife (come il presidente del resto), e tutti coloro che incassano miliardate di soldi pubblici e privati, uccidendo bambini soprattutto neri ed ispanici (Planned Parenthood, tanto per non far nomi) hanno paura che si ridiscuta il diritto all'aborto - che in USA non è sancito da nessuna legge votata in Parlamento, ma da una malefica sentenza della Corte suprema - e possano quindi rimetterci il bottino.

RR ha detto...

Per altri motivi in Francia si è scatenata nuovamente la caccia ad Eric Zemmour con una campagna sui "social" per non farlo più apparire in TV o impedirgli di pubblicare articoli o libri.

Anonimo ha detto...

<< Napoli: arriva l'ufficiale giudiziario ad intimare lo sfratto ad un disoccupato con problemi di disabilità, che vive con l'anziana madre.
Lui tenta un gesto estremo. Provoca una forte esplosione. La madre muore nell'incidente. La palazzina viene evacuata.
Donne e bambini passano ore per strada dopo il trauma. Nessun pullman che li va a prendere per trasportarli in un centro accoglienza.
Non possono rientrare in casa propria per prendere le loro cose, i loro soldi. Restano per strada senza nulla.
Nessuna organizzazione né istituzione interviene.
A pochi passi c'è il palazzo del Comune di Napoli, quello gestito da chi era disposto ad aprire i propri porti per solidarietà anche contro il parere del Ministro dell'Interno. Ma che oggi si dimentica di aprire i portoni ai suoi cittadini.
Nei pressi c'è anche un circolo del Pd, quelli della sinistra solidale, quelli che decantano di essere al servizio dei più deboli purché non siano bianchi ed italiani.
Agli sfollati viene concesso di stare in un'unica palestra, tutti insieme. Le donne lamentano che non hanno biancheria, né cuscini né lenzuola. Tra loro c'è una donna incinta alla quale è stato riservato il medesimo trattamento.
Dove sono gli alberghi pagati dallo Stato pur di accogliere? Dove sono i centri? Dove sono le cooperative? Dove sono le Tv che trasmettono le immagini dei malcapitati mentre vengono accolti in un posto sicuro?
Una delle donne è stata colta da malore perché il figlio era rimasto coinvolto nell'esplosione. Dove sono i medici inviati a spese dello Stato a fare tutte le visite mediche a chi è bisognoso di accoglienza ?
Gli sfollati sono rimasti senza soldi, costretti ad una piccola raccolta nel quartiere per organizzare le colazioni.
Dove sono le paghette che lo Stato elargisce, solitamente, a chi viene accolto?
Ma soprattutto dov'è l'indignazione di Saviano per questi suoi compaesani trattati come bestie? E come l'hanno presa la notizia gli altri radical chic della sinistra italiana? Ma soprattutto l'avranno presa la notizia? Non vedo indignati. Tranne la recita della D'urso che da Pomeriggio Cinque fa sapere che, purtroppo, non ha nessuno a Napoli che possa portare lenzuola a quei poveri malcapitati e quindi lancia un appello per dei cuscini.
Che sfortuna alle volte essere povero, italiano e bianco. Non fai notizia. Ma soprattutto aiutarti non crea business.

Allora mi rivolgo a lei caro Sindaco, chiuda i porti. Apra i portoni per questa gente. A Napoli di realtà del genere ne abbiamo in ogni dove.
Mi rivolgo anche a lei caro Saviano. Lei che deve tutto a questa città. Averla sputtanata agli occhi del mondo le ha fruttato miliardi. E deve qualcosa anche a noi giornalisti di cronaca napoletani. Se quelli come noi non avessero scritto, quelli come lei non avrebbero avuto denunce per plagio ma neanche soldi e successo.
Devolva un milionesimo dei suoi introiti a queste famiglie che rimarranno per settimane nel corridoio di una palestra.
Lo so. Lei si batte solo per gli ultimi. Questi, invece, sono i dimenticati perché il loro colore della pelle non fa notizia; la loro nazionalità non crea business.
Ma io vi assicuro, caro Saviano, caro Sindaco, cari sostenitori dell'accoglienza ad ogni costo, della solidarietà, che queste persone fuggono anch'esse da una guerra ogni giorno quindi non c'è da meravigliarsi se qualche volta, come in questo caso, qualcosa gli scoppia addirittura in casa.
Io non voglio provocarvi, invitandovi ad aderire al motto #primagliitaliani. Che ne dite, però, se intanto lanciamo tutti insieme l'hashtag #oratoccaagliitaliani>>

Francesco Amodeo

fabrizio giudici ha detto...

Per altri motivi in Francia si è scatenata nuovamente la caccia ad Eric Zemmour con una campagna sui "social" per non farlo più apparire in TV o impedirgli di pubblicare articoli o libri.

Non l'hanno ancora minacciato di metterlo in manicomio?

Rr ha detto...

Fabrizio,
quello sarà il passo successivo. Rispetto a Marine, non è un francese “de souche”, quindi è ancora relativamente protetto. Ma per poco ancora.