Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 14 novembre 2018

Il card. Zen vola a Roma per consegnare al Papa una lettera sulla crisi della Chiesa in Cina

Nella nostra traduzione da UcaNews riprendiamo la notizia di una ulteriore iniziativa del Card. Zen, che non si arrende nel difendere la causa della Chiesa cattolica in Cina. Purtroppo anche in questo caso assistiamo ad un papa ed una curia sordi e muti agli appelli dei Pastori che difendono la vera fede. E le dichiarazioni del cardinale rendono palpabile il dramma che ne consegue.
Indice dei precedenti sulla questione cinese qui (in calce ad un messaggio del Card. Zen).

Il cardinale Joseph Zen Ze-kiun è volato a Roma e ha consegnato una lettera di sette pagine a Papa Francesco richiamando la sua attenzione sulla crisi della chiesa clandestina in Cina. 

Lo scorso 8 novembre il vescovo emerito di Hong Kong ha detto a ucanews.com che i sacerdoti gli hanno lanciato un grido di dolore dopo l’accordo tra Vaticano e Cina sulla nomina dei vescovi. Il Cardinale riferisce che essi “hanno detto che i funzionari li hanno costretti ad aprirsi, ad aderire all’Associazione patriottica cattolica cinese e ad ottenere un certificato di sacerdote in virtù dell'accordo provvisorio sino-vaticano  firmato dal papa”.

Egli afferma che alcune parti dell’accordo non sono state rese pubbliche, il che significa che i fratelli e le sorelle della chiesa sotterranea non sanno cosa fare. “Alcuni sacerdoti sono fuggiti, altri sono scomparsi perché non sanno cosa fare e sono turbati. L’accordo non è rivelato, e non sanno se ciò che dicono i funzionari sia vero o no”, ha detto.

Il cardinale Zen ha detto che la Chiesa cinese sta affrontando nuove persecuzioni e la Santa Sede sta aiutando il Partito comunista cinese a sopprimere la comunità clandestina.

È volato a Roma dal 29 ottobre al 1° novembre per consegnare la sua lettera al Papa. Ha detto: “Voglio parlare di nuovo con il Papa e spero che riconsideri la questione, ma questa potrebbe essere l’ultima volta”.

Nella lettera ha descritto come la chiesa clandestina abbia visto confiscati soldi, con il clero che ha avuto parenti turbati dalle autorità, che finiscono in carcere o addirittura perdono la vita per la fede. Il cardinale Zen ha dichiarato: “Ma la Santa Sede non li sostiene e li considera un problema, riferendosi a loro come coloro che provocano guai e non sostengono l’unità. È questo che causa loro più dolore”.

La lettera afferma anche che la Chiesa cinese non ha la libertà di eleggere i vescovi. E dice ancora il cardinale: “Il Papa ha detto che i membri della Chiesa cinese dovrebbero essere i profeti e talvolta criticare il governo. Sono molto sorpreso che non capisca la situazione della Chiesa cinese”.

Il 26 settembre, quattro giorni dopo la firma dell’accordo provvisorio, il Papa ha scritto un messaggio ai cattolici cinesi e alla Chiesa universale spiegando le ragioni della firma dell’accordo: promuovere l’annuncio del Vangelo e stabilire l’unità della comunità cattolica in Cina.

Inoltre, dopo la sua visita pastorale in Lituania, Lettonia ed Estonia dal 22 al 25 settembre, il Papa, durante il volo di ritorno, ha dichiarato ai media che la gente dovrebbe “rendere omaggio a coloro che hanno sofferto per la fede”, specialmente in quei Paesi brutalmente calpestati dai nazisti e dal Partito comunista. Queste parole del Papa - dice il card. Zen ad ucanews.com - gli hanno fatto sentire che egli “sembra non sappia che la loro storia è anche la storia della Chiesa cinese e della situazione attuale”. Sospetta che il papa sia stato ingannato da persone della sua cerchia che non gli hanno rappresentato la situazione reale della Chiesa cinese [lo sosteneva già qui].

Il cardinale Zen ha criticato il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che ha negoziato con il governo cinese, dicendo: “È molto esperto. Vede anche il lato negativo della Cina e sa che non c'è ragionevolezza. Infatti, non si fida degli interlocutori cinesi. Li usa solo per raggiungere lo scopo di stabilire relazioni diplomatiche”.

Il cardinale ha ribadito che le lettere scritte alla Chiesa cinese durante il regno di papa Benedetto XVI erano fuori contesto, soprattutto per quanto riguarda l’esistenza della chiesa sotterranea. Ha detto: “Papa Benedetto XVI non parlava dell’anomalia della chiesa sotterranea stessa, ma la situazione in Cina non è normale. L’intervento del governo significa che la chiesa non può essere integra e porta all’anomalia, così i vescovi, i sacerdoti e i fedeli entrano nella clandestinità”.

Il cardinale dunque dice che poiché il governo cinese interferisce ancora con la Chiesa, e i membri della Chiesa vogliono mantenere integra la loro fede, è impossibile chiedere che la chiesa ufficiale e  quelle sotterranee si uniscano.

Ha aggiunto: “Il punto è il Papa. Non possiamo attaccarlo. Se questa volta il Papa sbaglia, spero che ammetta l’errore; se non lo ammetterà, spero che il futuro papa evidenzi l’errore. Ma, in definitiva, si tratta della decisione finale del Papa. Se non lo si segue allora manca il fondamento, quindi i fratelli del continente non devono ribellarsi”.

Il cardinale Zen si era già recato a Roma in gennaio consegnando al papa una lettera, questa volta per esprimere preoccupazioni verso la Santa Sede che chiedeva a due vescovi riconosciuti di farsi da parte e lasciare il posto ai vescovi illeciti.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

19 commenti:

irina ha detto...

Bergoglio, evidentemente anche vanitoso, ha creduto di essere stato scelto dalla Mafia di San Gallo (vedere su internet gli articoli in merito che provengono da ogni dove) per le sue altissime doti.

Quando i componenti della Mafia di San Gallo si riunivano, erano loro stessi che usavano questo nome per indicare il loro gruppo.

Martini che, era una delle menti del gruppo, si preoccupò PRIMA del programma. E sul programma si convogliarono gli sforzi della Mafia di San Gallo.

In un secondo tempo uscì fuori Bergoglio che poverino, non essendo preparato a dovere, sarebbe stato un fedele esecutore del programma messo a punto dalla Mafia di San Gallo,la quale annoverava cognomi di teologi aggiornati, 'pesanti'.

Con la Cina, come con la maggior parte degli ambiti da lui toccati, credo che segua la linea che gli è stata 'consigliata', infarcendola con 'del suo'. I risultati sono ormai evidenti.

In Cina però si scontra con la durezza di un regime realmente autoritario, fino al dispotismo, che del suo autoritarismo si fa un baffo. E fin qui nulla da dire se non, ben gli sta.

Però neanche capisce che, in questa sua personale recita su canovaccio, agiscono persone vere, reali, credenti già provati, per i quali la fede non è spettacolo da offrire ad un pubblico dal palato grosso ma, la loro Fede è ragione di vita e cagione di prigionia, tortura, manipolazione, persecuzione e morte.

Queste cose non le capisce. E' stato programmato, dalla Mafia di San Gallo, per distruggere la Chiesa e la Fede cattolica in 5 anni. A questo programma e a questa tempistica fece riferimento Theodore Mc Carrick sei mesi dopo l'elezione di Bergoglio al soglio pontificio (https://gloria.tv/article/8Y9pWjfvaTek2mkZpu3sVDVTS)

Onore al Card. Zen Ze-kiun, la Madre di Dio, Maria Santissima, protegga sempre la Chiesa Cinese e lui.

Anonimo ha detto...

Ci sarà un cardinale, uno che si alzi e dica basta?!? No, per loro il male maggiore è lo scisma, meglio una parvenza di unità, anche se la Chiesa in USA è al collasso, in Cina la Chiesa fedele a Gesù sta morendo e congregazioni di frati e suore vengono fatte fuori al netto di tutto il resto. Il Giudizio di Dio arriva anche per voi preti.
Francesco Maria Dalfini

Silvano Motta ha detto...

Atto dovuto prima della battaglia , il card. Zen persona santamente determinata

Catholicus ha detto...

Il Giudizio di Dio arriva anche per voi preti. : caro Francesco, come non concordare con queste sue parole, come non auspicare che almeno un cardinale (Burke?, Schbieder?, o chi altri?) dichiari apertamente eretico Bergoglio e la sua ciurma di apostati distruttori di quel poco che resta di cattolico nella Chiesa di Cristo (anche se, a parer mio, ormai la Chiesa di Cristo è stata completamente eclissata da questa controchiesa gnostica e massonica, passata armi e bagagli al servizio del Nemico di Dio e e nostro). Quando qualcuno lo farà, forse sarà troppo tardi. Ci consolano però le parole della Madonna "quando tutto sembrerà perduto, allora Io sarò con voi ... alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà". Riflettendo su queste sante parole dell'Immacolata, vien proprio da pensare che nessun consacrato, nessun vescovo o cardinale si ribellerà apertamente, che ormai essi abbiano fatto la loro scelta, una scelta irreversibile (poveri loro!).

Anonimo ha detto...

Questi sono gli esiti del positivismo papale in cui ci si ritrova da svariati decenni: si preferisce lasciare che i fedeli vengano ridotti ad atei o modernisti piuttosto che prendere atto di uno scisma che di fatto c'è già e che il Papa (o "papa") si trova dalla parte sbagliata di esso (scisma capitale).
Hanno paura di creare un precedente?
Sarebbe AUSPICABILE che venga creato un precedente: LA VERA CHIESA SARA' QUELLA CHE HA CONSERVATO LA VERA DOTTRINA ed i futuri Papi ci penserebbero bene prima di abbracciare l'ecumenismo, il liberalismo ed il modernismo: occorre che i fedeli capiscano che il Papa è soltanto il custode e non il creatore della dottrina, ma finché i cardinali belano invece che reagire come dovrebbero il gregge sarà sempre esposto ai lupi.
Spariamo che insieme al modernismo venga estirpato anche l'ultramontanismo che, insieme ad esso, ha reso possibile tutta la attuale devastazione!

Anonimo ha detto...

"prendere atto di uno scisma che di fatto c'è già e che il Papa (o "papa") si trova dalla parte sbagliata di esso (scisma capitale)....."
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ma non si capisce allora questa notizia.....
https://it.aleteia.org/2018/11/13/scomunica-per-don-alessandro-minutella-parroco-palermo/
don Minutella che critica apertamente la Chiesa odierna, con la sua pastorale permissiva e contraria alla Tradizione e alla sana Dottrina, aperta a tutti i peccati senza correzioni, specie con AL causando quindi traviamento dei fedeli, e ritiene i vertici del clero attuale indegni del ruolo di pastori, ha ricevuto in questi giorni dal suo Vescovo la scomunica per delitto di "eresia e scisma".
allora aiutateci a capire: chi è nello scisma ? e dove si trova la vera Chiesa ?
se concordiamo (anche solo spiritualmente) con don Minutella siamo tutti scismatici ?

viandante ha detto...

La grande paura e il grande dilemma penso sia proprio legato allo scisma.
Che la maggior parte della gerarchia che ha usurpato i posti chiave della Chiesa sia eretica, penso che lo sappiano e lo intuiscano in molti. E anche quella minoranza di cardinali e vescovi che ancora sussiste, magari in doloroso silenzio.

Il problema dello scisma invece sembra più difficile da affrontare.
Forse perchè intrisi della medicina della misericordia si crede veramente che oggi sia più importante proporre il Vangelo (a parte il fatto che non lo fanno!) invece che condannare le idee che lo contraddicono.
Sicuramente c'è poi il fatto che molti presumono di fare più danno dichiarando uno scisma e dando per persi milioni di anime, piuttosto che cercare di impedire che altre si infettino. Ma anche qui sono in ballo milioni di anime!
Decisioni comunque non facili per una persona di vera fede e di responsabilità. Guardate solo il dolore e la sofferenza che ha dovuto vincere mons. Viganò per denunciare, giustamente, quel che andava denunciato!

Certamente non spetta a noi prendere certe decisioni. A noi laici penso si addica meglio un'azione di sostegno concreto a favore di coloro che cercano di vivere la fede cattolica senza lasciarsi intaccare dal modernismo. In pratica sostenere tutte quelle realtà, religiose e laiche, all'interno della Chiesa che possono essere il germe di una rinascita e ancor prima, a tempo debito, la forza motrice da cui partirà la lotta per la liberazione dagli usurpatori. Nella Chiesa sono ancora troppo poche le forze in grado di resistere ad una battaglia aperta. Le truppe tradizionaliste, se vogliamo chiamarle così, almeno alle mie latitudini sono ancora inconsistenti. È necessario rinvigorirle con una chiara dottrina e con una vita spirituale che sappia veramente corroborare le anime prima di partire in battaglia.
La nostra prima battaglia è quindi quella di arruolare (convertire, riconvertire) coloro che sono attorno a noi, anzi iniziando proprio da noi stessi.
Fermo restando che la sola forza determinante per sovvertire le immani forze avversarie, è quella di Dio.

Abbi pieta' di noi Signore , abbi pieta' di noi ! ha detto...

Ah la CEI , se non ci fosse bisognerebbe inventarla !
Oggi 15 novembre 2018 in coda al tg su rai3 : non si dira' piu' "Non ci indurre in tentazione " nel Pater noster perche' "equivoco" ( e aggiungo io , siamo così grati che loro si prendano tanta cura di noi che siamo così sensibili ) e si dovra' dire "Non ci abbandonare alla tentazione" ( novita' peraltro gia' ventilata da tempo e nonostante la non ufficialita' immediately accolta - sentita con le mie orecchie proprio oggi in una radio cattolica nel rosario in diretta e due domeniche orsono da Don Mario durante la celebrazione della Messa mentre tutti dicevano "indurre"- eh , si vede che gia' lo sapeva ).
Evviva,evviva,sei volte evviva !

Pater noster, qui es in cælis:
sanctificétur Nomen Tuum:
advéniat Regnum Tuum:
fiat volúntas Tua,
sicut in cælo, et in terra.
Panem nostrum
cotidiánum da nobis hódie,
et dimítte nobis débita nostra,
sicut et nos
dimíttimus debitóribus nostris.
et ne nos indúcas in tentatiónem;
sed líbera nos a Malo.
Amen.

Mi viene solo da ridere per non piangere, ri-pensando a Mons. Arinze che lamentava le lungaggini estenuanti delle traduzioni e il piu' delle volte della mancanza di senso delle stesse rispetto al testo originale latino o greco . Ma finalmente per la collegialita' qui si e' fatto prestissssimo .

Anonimo ha detto...

La nuova edizione del Messale Novus Ordo marcia sempre più verso il luteranesimo. Menomale che ho ripudiato il Messale Novus del '69 appena in tempo.
Solo Santa Messa di San Pio V (tridentina) fino alla morte!

mic ha detto...

http://www.marcotosatti.com/2018/11/15/super-ex-la-sinodalita-fake-di-papa-bergoglio-il-caso-americano-e-altri-esempi-di-incoerenza-programmata/

Anonimo ha detto...

"Agli uomini di buona volontà"....

Hanno ufficialmente cambiato "e pace in terra agli uomini di buona volontà" con "a coloro che Dio ama".
Ovvio: nella prima formula, quella del Vangelo, quella di sempre, si richiede la nostra buona volontà (ovvero, uno sforzo verso il Bene e un rifiuto del male, del peccato: si richiede insomma il bene),e soprattutto si lascia intendere che vi sono uomini "non di buona volontà", i quali quindi non meritano la pace di Dio (quindi si presuppone un Dio che castiga).
Questo è inaccettabile per il clero modernista, in quanto appunto suppone un "giudizio di Dio" e una divisione tra i salvi e i non salvi. Per la stessa ragione con la riforma liturgica del 1969 hanno cambiato, dopo diciannove secoli, il Canone della Consacrazione eucaristica, inventando una formula che non esiste da nessuna parte, tanto meno nel Vangelo: "... versato per voi e per tutti".
Nel vangelo Gesù dice "per voi" e "per molti", ma non usa la parola "tutti", proprio a significare che non tutti saranno salvi, ma molti.
Loro, lo hanno cambiato, perché evidentemente Dio "si sbagliava", non seguiva i criteri del mondernismo, e così lo hanno corretto: tutti si salvano.
Esattamente, come ora, con questa ulteriore modifica, non c'è più divisione tra chi merita la pace (gli uomini di buona volontà) e chi non la merita.
Perché Dio ama tutti.
Il loro Dio, però. Quello che non risulta nel Vangelo, quello superato della prima Pentecoste.
Tra poco cambieranno l'Ave Maria (ricordatevi di me, voi che ora sorridete ironici, quando lo faranno): al posto di "adesso e nell'ora della nostra morte" metteranno "adesso e per sempre".
Voi direte: "E chi te lo ha detto?". Me lo ha detto Don Matteo, in una puntata, con il suo sguardo marpione.
"E che adesso la dottrina la stabilisce don Matteo?", direte voi ridendo ironici...
"Non avete capito niente", dico io serio. Don Matteo parla a decine di milioni di italiani, più di ogni altra persona al mondo (l'attuale clero darebbe un braccio per raggiungere qualche migliaia di persone...). Figuriamoci se non parla a nome loro, come ogni puntata testimonia. E' la loro eco.
Inoltre, la parola "morte" è bandita non solo da questo clero, ma proprio da questa società, dalla mentalità individualista - e ora nichilista - che non può accettare l'idea della sconfitta suprema dell'uomo. Pertanto, cambieranno l'Ave Maria. Sapendo perfettamente che tanto gestiscono il loro popolo bue come meglio vogliono. Dai furbastri carrieristi ai gli scrupolosi senza rimedio.
Comunque, don Matteo a parte, superfluo dire che dalle mie parti si continuerà a seguire il Vangelo e le parole di Dio, quello di sempre. Ave Maria compresa.
Come sempre ripeto, e sempre con continue conferme, sono i giorni delle grande scelte. (MV)

Anonimo ha detto...

Ricevuto da un sacerdote che si chiama don Luigi e lo giro a tutti voi.

ATTENZIONE ALLE PAROLE DI CONSACRAZIONE CHE SENTITE NELLE VOSTRE PARROCCHIE, PERCHE' LE STANNO CAMBIANDO,USCITE DA QUELLE PARROCCHIE,PERCHE' LA PRESENZA REALE DI CRISTO NON C'E' PIU'.

PAROLE SACRILEGHE ALLA MESSA DI VERONA:

SBAGLIATO “Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo """dato""" per voi”.

La preghiera della Chiesa, invece, è la seguente:

GIUSTO “Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi”.

Per la consacrazione del vino, le parole usate sono state le seguenti:

SBAGLIATO “Questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, """sparso"""" per voi e """" per tutti in perdono """" dei peccati. """"Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato"""". Questo fate in memoria di me”.

La preghiera di consacrazione usata dalla Chiesa dice:

GIUSTO “Questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per molti .
in remissione dei peccati, fate questo in memoria di me”

Hanno aggiunto e cambiati termini e quindi la transustanziazione non c'è stata !! Fate attenzione.

Anonimo ha detto...

Cambiate quelle zucche bacate da figli dei fiori post-concilio invece delle preghiere.

Anonimo ha detto...

L'intervento del card. Parolin, Segretario di Stato vaticano, al Simposio internazionale della Fondazione “Diritti fondamentali e conflitti fra diritti” - http://www.fondazioneratzinger.va/content/fondazioneratzinger/it/news/contributi.html

Chissa'.. ha detto...

Il testo della nuova edizione sarà ora sottoposto alla Santa Sede per i provvedimenti di competenza,
http://blog.messainlatino.it/2018/11/cei-ecco-come-sara-il-nuovo-messale.html

Aspettiamo con un cero turbamento spirituale il nulla osta....ci sara' ?......non ci sara'....?

Anonimo ha detto...

Prendiamo dunque il versetto in questione dal testo originale greco: “καὶ μὴ εἰσενέγκῃς ἡμᾶς εἰς πειρασμόν”. La parola di interesse è “εἰσενέγκῃς” (eisenekes), che per secoli è stata tradotta con “indurre”, ed invece nella nuova traduzione vediamo “non abbandonarci” (come i cavoli a merenda). Il verbo greco “eisenekes” è l’aoristo infinito di “eispherein” composto dalla particella avverbiale eis (‘in, verso’, indicante cioè un movimento in una certa direzione) e da phérein (‘portare’) che significa esattamente ‘portar verso’, ‘portar dentro’. Per di più, è legato al sostantivo peirasmón (‘prova, tentazione’) mediante un nuovo eis, che non è se non il termine già visto, usato però qui come preposizione.

Tale preposizione regge naturalmente l’accusativo, caso di per sé caratterizzante il “complemento” di moto a luogo. Anzi, a differenza di quanto accade ad esempio in latino e in tedesco con la preposizione in, eis può reggere solo l’accusativo.

Come si vede, dunque, il costrutto greco presenta una chiara “ridondanza”, ossia sottolinea ripetutamente il movimento che alla tentazione conduce, per cui è evidentemente fuori luogo ogni traduzione – tipo “non abbandonarci nella tentazione” – che faccia invece pensare a un processo essenzialmente statico.

Il latino “inducere”, molto opportunamente usato da san Girolamo nella Vulgata (traduzione della Bibbia dall’ebraico e greco al latino fatta da Girolamo nel IV secolo), essendo composto da ‘in’ (‘dentro, verso’) e ‘ducere’ (‘condurre, portare’), corrisponde puntualmente al greco eisphérein; e naturalmente è seguito da un altro in (questa volta preposizione) e dall’accusativo temptationem, con strettissima analogia quindi rispetto al costrutto greco.

Quanto poi all’italiano indurre in, esso riproduce esattamente la costruzione del verbo latino da cui deriva e a cui equivale sotto il profilo semantico.

Dunque la traduzione più giusta, che rimane fedele al testo è quella che è sempre stata: “non ci indurre in tentazione”. Ogni altra traduzione è fuorviante, e oserei dire anche grottesca.
Don Nicola Bux

Anonimo ha detto...

Altra vana iniziativa a vuoto. Esattamente come i Dubia.

Questi cardinali fanno solo ammuina e mentre l'eresia dilaga loro continuano
a fare conferenze, rilasciare interviste e scrivere letterine.

Per il resto si preoccupano solo di amministrare le loro trippe
tra cene di gala e sonnellini.

Anonimo ha detto...

Si legge:

L'arresto di monsignor Shao è solo l'ultimo esempio di come l'accordo «provvisorio» tra Cina e Santa Sede sulla nomina dei vescovi reso pubblico lo scorso 22 settembre che ha dato carta bianca al regime, non solo non migliora ma addirittura peggiora le condizioni dei cattolici in Cina, lasciati completamente alla mercé del regime.

Come dimostra una testimonianza pubblicata da Asianews, nelle chiese cominciano inoltre ad essere appese le foto del «nuovo Mao», il presidente Xi Jinping. Ma a questo si deve aggiungere la lunga lista di chiese chiuse o rase al suolo, di croci rimosse, oltre al divieto di andare in chiesa per i minori di 18 anni. E tutto questo nel silenzio totale della Santa Sede.

http://m.ilgiornale.it/news/2018/11/18/cosi-il-papa-ha-tradito-i-cattolici-cinesi/1603647/

Anonimo ha detto...

Il regime cinese nomina i vescovi. Ma continua a sequestrare i preti cattolici e a farli sparire. La Santa Chiesa calpestata dalla NuovaChiesa di papa Francesco e dal dragone cinese.