Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 16 novembre 2018

Venerdì 16 novembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalla «Lettera ai Corinzi»
di san Clementi I, Papa

(Capp. 30, 3-4; 34, 2 - 35, 5; Funk, 1, 99, 103-105)
Seguiamo la via della verità

Rivestiamoci di pace, di umiltà, di castità. Teniamoci lontani da ogni mormorazione e maldicenza, e pratichiamo la giustizia non a parole, ma nelle opere. È scritto infatti: Chi parla molto, sappia anche ascoltare, e il loquace non creda di salvarsi per le sue molte parole (cfr. Gb 11, 2). 
Bisogna dunque che ci mettiamo di buon animo a fare il bene, poiché tutto ci è dato dal Signore. Egli ci avverte in precedenza: Ecco il Signore, e la sua ricompensa è con lui, per rendere a ciascuno secondo le sue opere (cfr. Ap 22, 12). 
Perciò ci esorta a credere in lui con tutto il cuore e a non essere pigri, ma dediti ad ogni opera buona. Lui sia la nostra gloria e in lui riposi la nostra fiducia. Stiamo soggetti alla sua volontà e consideriamo come tutta la moltitudine degli angeli stia alla sua presenza, a servizio della sua volontà. 
Dice infatti la Scrittura: «Mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano» e «Proclamavano l'uno all'altro: Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la creazione è piena della sua gloria» (Dn 7, 10; Is 6, 3). 
Anche noi dunque uniamoci nello stesso luogo nella concordia dei sentimenti, e gridiamo continuamente a lui come con una sola bocca, per essere partecipi delle sue grandi e gloriose promesse. 
È detto infatti: Occhio mai non vide, né orecchio udì né mai entrarono in cuore d'uomo quelle cose che Dio ha preparato per coloro che lo aspettano (cfr. 1 Cor 2, 9). Come sono pieni di beatitudine e ammirabili i doni del Signore! La vita nell'immortalità, lo splendore nella giustizia, la verità nella franchezza, la fede nella confidenza, la padronanza di sé nella santità: tutto questo è stato messo alla portata delle nostre capacità. 
Quali saranno allora i beni che vengono preparati per coloro che lo aspettano? Solo il creatore e padre dei secoli, il santissimo ne conosce la quantità e la bellezza. 
Noi dunque, per aver parte ai doni promessi, facciamo di tutto per trovarci nel numero di coloro che aspettano il Signore. E a quali condizioni potrà avvenire questo, o miei cari? Avverrà se il nostro cuore sarà saldo in Dio con la fede, se cercheremo con diligenza ciò che è gradito e accetto a lui, se compiremo ciò che è conforme alla sua santa volontà, se seguiremo la via della verità, rigettando da noi ogni forma di ingiustizia.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Buona notte. Gloria in excelsis Deo e pace in terra agli uomini di buona volontà. Che Dio ci protegga e non ci induca in tentazione.

Luisa S. ha detto...

Eccellente commento, mi associo

Anonimo ha detto...

Continuerò a dire il Pater in latino e sottovoce, come anche il "non sum dignus".
Anche perché, nel frattempo, pro multis rimane "per tutti", la casa del centurione rimane "la tua mensa", e "qui tollit" rimane "Colui che toglie", invece che "prende su di sé", tutti errori da matita blu, che dimostrano che di migliorare la traduzione non gliene frega una cippa. Fanno esattamente come i protestanti e i testimoni di Geova: traduzioni farlocche per sostenere teologie farlocche.

Anonimo ha detto...

16 Novembre - San Giuseppe Moscati

“Quali che siano gli eventi, ricordatevi di due cose: Dio non abbandona nessuno. Quanto più vi sentirete solo, trascurato, vilipeso, incompreso, e quanto più vi sentirete presso a soccombere sotto il peso di una grave ingiustizia, avrete la sensazione di un’infinita forza arcana, che vi sorregge, che vi rende capaci di propositi buoni e virili, della cui possanza vi meraviglierete, quando tornerete sereno. E questa forza è Dio!
Di un’altra cosa dovete ricordarvi, ed è che non bisogna accasciarsi, ma mettere in pratica una delle quattro virtù cardinali, la fortezza. Accasciarsi significa giustificare le ragioni, che gli altri accampano per imporci un orientamento piuttosto che un altro”.

Catholicus-1 ha detto...

Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.
2Gv 1a,3-9

Anonimo ha detto...

"ma ho potuto prepararmi molto bene alla morte. Abbiate coraggio e sopportate ogni cosa per amore di Dio, affinché possiamo incontrarci di nuovo in Cielo"
http://www.iltimone.org/news-timone/un-documentario-padre-gapp-sacerdote-martire-affronto-hitler/

Il fine del viaggio : tornare a casa , dal Padre .

Anonimo ha detto...

Ti sono di peso , ti preoccupano le mortificazioni di qua ?
Non ti angustiare , riceverai le mortificazioni di la'.......

Anonimo ha detto...

Cambia il Padre nostro per volere del papa. Preghiamo che cambi il papa per volere del Padre nostro.

Per favore correggetemi se sbaglio . Grazie ha detto...

Disposizioni per trar profitto dalla S. Messa
https://cordialiter.blogspot.com/2018/11/disposizioni-per-trar-profitto-dalla-s.html

3) Col Pater incomincia la preparazione alla Comunione. Membri del corpo mistico di Gesù, ripetiamo la preghiera ch'Egli stesso ci insegnò, il Pater, offrendo con lui i nostri doveri religiosi e le nostre umili suppliche, domandando particolarmente quel pane eucaristico che ci libererà da tutti i nostri mali e ci darà, col perdono dei peccati, la pace dell'anima e l'unione permanente con Gesù, "et a te nunquam separari permittas". Allora, protestando, come il centurione, la propria indegnità e chiedendo umilmente perdono, il sacerdote e, dopo di lui, il popolo fedele mangia e beve il corpo e il sangue del Salvatore, s'unisce dal profondo dell'anima all'intiero Gesù, ai più intimi suoi sentimenti; e per mezzo suo a Dio stesso e alla SS. Trinità. Il mistero dell'unione è compìto: noi non facciamo più che una cosa sola con Gesù, e non facendo egli che una cosa sola col Padre e col Figlio, la preghiera sacerdotale del Salvatore nell'ultima Cena è avverata: "Io in loro e tu in me, affinchè siano perfetti nell'unità: Ego in eis et tu in me, ut sint consummati in unum".

Queste per me utilissime riflessioni fanno scaturire una domanda : tutte le semplificazioni succedutesi (quelle che mi vengono in mente) a cominciare dalla permanenza dei catecumeni per tutto il rito , all'astinenza dalla mezzanotte per la Comunione , al non mangiar carne nel venerdì sostituita a piacere con un'altra piccola penitenza , alle mani non piu' giunte ma aperte verso il cielo per il Pater , al non inginocchiarsi piu' basta un cenno della testa....ecc.ecc.ci hanno via via abituati al lassismo al "lassez faire", non ultima la traduzione dell'"indurre" che secondo me denota 2 cose : 1 l'ignoranza ormai conclamata del latino e del greco ( le nostre radici) , 2 di chi ci si e' preoccupati ? Della comprensione dell'uomo ma Dio conosce gia' i nostri pensieri prima ancora che li formuliamo . Era necessario ? E' inutile che lucidiamo il bicchiere e non ci preoccupiamo del contenuto .
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto ......

Con il sudore...della volonta' ha detto...

Il cristiano deve tendere alla perfezione… parola di padre Adolphe Tanquerey
http://itresentieri.it/il-dovere-di-tendere-alla-perfezione-cristiana/