Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 2 novembre 2018

Venerdì 2 novembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalla «Lettera a Proba»
di sant'Agostino, vescovo

(Lett. 130, 9, 18 - 10, 20; CSEL 44, 60-63)
I tempi fissi della preghiera

    Manteniamo sempre vivo il desiderio della vita beata, che ci viene dal Signore Dio e non cessiamo mai di pregare. Ma, a questo fine, è necessario che stabiliamo certi tempi fissi per richiamare alla nostra mente il dovere della preghiera, distogliendola da altre occupazioni o affari, che in qualche modo raffreddano il nostro desiderio, ed eccitandoci con le parole dell'orazione a concentrarci in ciò che desideriamo. Facendo così, eviteremo che il desiderio, tendente a intiepidirsi, si raffreddi del tutto o si estingua per mancanza di un frequente stimolo.
    La raccomandazione dell'Apostolo: «In ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste» (Fil 4, 6) non si deve intendere nel senso che dobbiamo portarle a conoscenza di Dio. Egli infatti le conosceva già prima che fossero formulate. Esse devono divenire piuttosto maggiormente vive nell'ambito della nostra coscienza. Esse, poi, devono contare su un atteggiamento fatto di fiduciosa attesa dinanzi a Dio, più che ambire la manifestazione reclamistica dinanzi agli uomini.
    Stando così le cose, non è certo male o inutile pregare a lungo, quando si è liberi, cioè quando non si è impediti dal dovere di occupazioni buone o necessarie. Però anche in questo caso, come ho detto, si deve sempre pregare con quel desiderio. Infatti il pregare a lungo non è, come qualcuno crede, lo stesso che pregare con molte parole. Altro è un lungo discorso, altro uno stato d'animo prolungato. Consideriamo come del Signore stesso sia scritto che passava le notti in preghiera, e che nell'orto pregò a lungo. Ed in ciò, che altro intendeva, se non darci l'esempio, egli che nel tempo è l'intercessore propizio, mentre nell'eternità è, insieme al Padre, colui che ci esaudisce?
    Sappiamo che gli eremiti d'Egitto fanno preghiere frequenti, ma tutte brevissime. Esse sono come rapidi messaggi che partono all'indirizzo di Dio. Così l'attenzione dello spirito, tanto necessaria a chi prega, rimane sempre desta e fervida e non si assopisce per la durata eccessiva dell'orazione. E in ciò essi mostrano anche abbastanza chiaramente che non si deve voler insistere in un prolungato sforzo di concentrazione, quando si vede che non può durare oltre un certo tempo, e d'altra parte non si deve interrompere alla leggera o bruscamente la preghiera, quando si vede che la presenza vigile della mente può continuare.
    Lungi dunque dalla preghiera ogni verbosità, ma non si tralasci la supplica insistente, se perdura il fervore e l'attenzione. Il servirsi di molte parole nella preghiera equivale a trattare una cosa necessaria con parole superflue.
    Il pregare consiste nel bussare alla porta di Dio e invocarlo con insistente e devoto ardore del cuore.
    Il dovere della preghiera si adempie meglio con i gemiti che con le parole, più con le lacrime, che con i discorsi. Dio, infatti, «pone davanti al suo cospetto le nostre lacrime» (Sal 55, 9 volg.), e il nostro gemito non rimane nascosto (cfr. Sal 37, 10) a lui che tutto ha creato per mezzo del suo Verbo, e non cerca le parole degli uomini.

8 commenti:

Catholicus ha detto...

«Anime sante del Purgatorio, noi ci ricordiamo di voi per alleggerire la vostra purificazione con i nostri suffragi; voi ricordatevi di noi per aiutarci, perché è vero che per voi stesse non potete far nulla, ma per gli altri potete moltissimo. Le vostre preghiere sono molto potenti e giungono presto al trono di Dio. Otteneteci la liberazione da tutte le disgrazie, le miserie, le malattie, le angosce e i travagli. Otteneteci la pace dello spirito, assisteteci in tutte le azioni, soccorreteci prontamente nei nostri bisogni spirituali e temporali, consolateci e difendeteci nei pericoli. Pregate per i Santi Sacerdoti, per la glorificazione della Santa Chiesa, perché i principi cristiani siano amati e rispettati da tutti i popoli, per la conversione dei pecatori e di quelli che ancora non hanno incontrato l'amore di Dio e fate che un giorno possiamo venire con voi nella Pace e nella Gioia del Paradiso»

3 Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto, sicut erat in principio, et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.

3 Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luce at eis. Requiescant in pace. Amen.

Servus Mariae ha detto...

Maria Mater Gratiae, ora pro animis in purgatorio.
(Chiesa dell'Addolorata, Ferrandina - Matera)

Orazione di San Gregorio Papa in suffragio delle Anime Purganti - Recitare per un intero mese questa preghiera consecutivamente. Anche quell'anima che sarebbe condannata fino al giorno del Giudizio, verrà pure liberata lo stesso giorno (al termine del mese)

"O Signore Gesù Cristo, questa orazione sia fatta a lode della Tua ultima agonia, e di tutte le Tue piaghe, i Tuoi dolori, i Tuoi sudori che Tu per dolor delle pene soffristi sul Calvario per tutti. Ti prego che tutto il Tuo sudore, il Tuo sangue, le Tue piaghe li offri al Tuo Celeste Padre per i peccati commessi da quell'anima N. N.

Pater, Ave.

O Signore Gesù Cristo, questa orazione sia fatta a lode della Tua ultima agonia, delle grandi pene e martirii e per tutto ciò che hai sofferto specialmente allorché si spezzò il Tuo Cuore. Ti prego che Tu voglia offrire i martirii e le pene tue al Tuo Celeste Padre per tutti i peccati che ha commesso l'anima N. N. in pensieri, parole, opere ed omissioni.

Pater, Ave.

O Signore Gesù Cristo, questa orazione sia in lode offerta al Tuo grande amore che ti sforzò a venire dal Cielo in terra a patire pene, martirii e la morte stessa. Ti prego, per quell'amore che aprì il paradiso all'uomo che col peccato aveva perduto, Ti degni offrire al Tuo Celeste Padre di liberare quell'anima N. N. da tutte le pene e i martirii del Purgatorio.

Pater, Ave e tre De Profundis

De Profundis

Dal profondo io grido a te, Signore! Mio Signore, dammi ascolto!

Si porgano attenti gli orecchi tuoi al mio supplice grido.
Se tu le colpe ricordi, o Signore, chi potrà starti innanzi?

Ma presso di te si trova il perdono, perché a te si ritorni.
Io confido, o Signore, confida il cuor mio nel tuo verbo.

Attende l'anima mia il mio Signore, più che i vigili l'alba.
Sospirano i vigili, l'alba, Israele, il Signore.

Ché presso al Signore è la clemenza, e abbonda il perdono. Egli redimerà Israele, da tutte le colpe.

L'eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.

Amen

OFFERTA (da recitarsi dopo i tre De Profundis)

Amabilissimo mio Gesù, Ti offro quell'anima N. N. ed imploro sopra di lei ad uno ad uno tutti i momenti, i patimenti, azioni, virtù, sospiri e gemiti della Tua Vita Santissima: la Passione e Morte penosissima della Croce, il Sacro Sangue che spargesti per la nostra salute e Redenzione, con tutti i meriti del Tuo Cuore Divino, di Maria, di San Giuseppe ed i meriti di tutti i Santi.

Amen

Pater, Ave, Requiem per i propagatori di questa devozione

Anonimo ha detto...

La Commemorazione dei defunti è molto di più di un semplice ricordo dei cari che non ci sono più: è un appuntamento fra radici e frutti della stessa pianta, tra antenati e discendenti, memoria e futuro. È la riscoperta di un legame invisibile eppure quotidiano, un caldo filo di luce che non è mai stato spezzato.
Giuliano Guzzo

Anonimo ha detto...

Non vogliamo, o fratelli, che ignoriate la condizione di quelli che dormono nel Signore, affinché non siate tristi come quelli che non hanno speranza (I Tess. 4, 12). La Chiesa ha oggi lo stesso desiderio che aveva l'Apostolo quando scriveva ai primi cristiani. La verità a riguardo dei morti mette in mirabile luce l'accordo della giustizia e della bontà in Dio, sicché anche i cuori più duri non resistono alla caritatevole pietà che questo accordo ispira, e, nello stesso tempo, offre la più dolce delle consolazioni al lutto di quelli che piangono. Se la fede ci insegna che esiste un purgatorio dove i peccati da espiare costringono i nostri cari (morti in stato di grazia), ci insegna anche che noi possiamo essere loro di aiuto (Concilio di Trento, Sess. XXV) ed è teologicamente certo che la loro liberazione, più o meno sollecita, è nelle nostre mani.

Da P. GUÉRANGER, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 1234-1245. (Scansione Una Voce Venetia)

Anonimo ha detto...

Una lacrima per i defunti evapora.
Un fiore sulla loro tomba appassisce.
Una preghiera per la loro anima la raccoglie Iddio.
S. Agostino

mic ha detto...

Preghiera Riparatrice

Eterno Padre, per le mani di Maria addolorata, ti offro il Sacro Cuore di Gesù con tutte le sue sofferenze e con tutti i suoi meriti.

Per espiare tutti i peccati che ho commesso quest' oggi e durante la mia vita passata.
Gloria al Padre

Per purificare il bene che ho mal fatto quest' oggi e durante tutta la mia vita passata.
Gloria al Padre

Per supplire al bene che ho trascurato di fare quest' oggi e durante tutta la mia vita passata.
Gloria al Padre

Una povera clarissa defunta apparve alla sua abadessa che pregava per lei e le disse: "Sono andata dritta al cielo perché, avendo recitato ogni sera questa preghiera, ho pagato tutti i miei debiti e sono stata preservata dal purgatorio".

Anonimo ha detto...

I monasteri hanno questo di particolare : se il bene che vi regna non e' difeso attentamente, presto decade , mentre il male , se vi entra , non si discaccia che assai difficilmente . In poco tempo si tramuta in costume , e così si generalizza l'abitudine di commettere ogni mancanza .(Manoscr.Escor.) S.Teresa d'Avila

mic ha detto...

Atto di riparazione

IESU dulcissime, cuius effusa in homines caritas, tanta oblivione, negligentia, contemptione, ingratissime rependitur, en nos, ante altaria tua provoluti, tam nefariam hominum socordiam iniuriasque, quibus undique amantissimum Cor tuum afficitur,
peculiari honore resarcire contendimus.

Attamen, memores tantae nos quoque indignitatis non expertes aliquando fuisse, indeque vehementissimo dolore commoti, tuam in primis misericordiam nobis imploramus, paratis, voluntaria expiatione compensare flagitia non modo quae ipsi patravimus, sed etiam illorum, qui, longe a salutis via aberrantes, vel te pastorem ducemque sectari detrectant, in sua infidelitate obstinati, vel baptismatis promissa conculcantes, suavissimum tuae legis iugum excusserunt.

Quae deploranda crimina, cum universa expiare contendimus, tum nobis singula resarcienda proponimus: vitae cultusque immodestiam atque turpitudines, tot corruptelae pedicas innocentium animis instructas, dies festos violatos, exsecranda in te tuosque Sanctos iactata maledicta atque in tuum Vicarium ordinemque sacerdotalem convicia irrogata, ipsum denique amoris divini Sacramentum, vel neglectum vel horrendis sacrilegiis profanatum, publica postremo nationum delicta, quae Ecclesiae a te institutae iuribus magisterioque reluctantur.

Quae utinam crimina sanguine ipsi nostro eluere possemus! Interea ad violatum divinum honorem resarciendum, quam Tu olim Patri in Cruce satisfactionem obtulisti quamque quotidie in altaribus renovare pergis, hanc eandem nos tibi praestamus, cum Virginis Matris, omnium Sanctorum, piorum quoque fidelium expiationibus coniunctam, ex animo spondentes, cum praeterita nostra aliorumque peccata ac tanti amoris incuriam firma fide, candidis vitae moribus, perfecta legis evangelicae, caritatis potissimum, observantia, quantum in nobis erit, gratia tua favente, nos esse compensaturos, tum iniurias tibi inferendas pro viribus prohibituros, et quam plurimos potuerimus ad tui sequelam convocaturos.

Excipias, quaesumus, benignissime Iesu, beata Virgine Maria Reparatrice intercedente, voluntarium huius expiationis obsequium nosque in officio tuique servito fidissimos ad mortem usque velis, magno illo perseverantiae munere, continere, ut ad illam tandem patriam perveniamus omnes, ubi Tu cum Patre et Spiritu Sancto vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.