Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 9 febbraio 2019

Cardinale Müller: “Ecco il mio appello a difesa della vera fede”

Non è certo un caso che si moltiplichino appelli e riaffermazioni dei principi della fede cattolica. Ora appare anche quello del card. Gerhard L. Müller, già Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede dal 2012-2017. Non mi soffermo sull'analisi; ma lo metto e disposizione e lo esamineremo insieme. Qui la petizione di sostegno lanciata da LifeSiteNews.

Manifesto della Fede
«Non sia turbato il vostro cuore!» (Gv 14,1)

Dinanzi a una sempre più diffusa confusione nell’insegnamento della fede, molti vescovi, sacerdoti, religiosi e laici della Chiesa cattolica mi hanno invitato a dare pubblica testimonianza verso la Verità della rivelazione. È compito proprio dei pastori guidare gli uomini loro affidati sulla via della salvezza, e ciò può avvenire solamente se tale via è conosciuta e se loro per primi la percorrono. A proposito ammoniva l’Apostolo: «A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto» (1Cor 15,3). Oggi molti cristiani non conoscono più nemmeno i fondamenti della fede, con un pericolo crescente di non trovare più il cammino che porta alla vita eterna. Tuttavia, compito proprio della Chiesa rimane quello di condurre gli uomini verso Gesù Cristo, luce delle genti (vedi LG 1). In questa situazione, ci si chiede come trovare il giusto orientamento. Secondo Giovanni Paolo II, il Catechismo della Chiesa Cattolica rappresenta una «norma sicura per l’insegnamento della fede» (Fidei Depositum IV). Esso è stato scritto allo scopo di rafforzare i fratelli e le sorelle nella fede, una fede messa duramente alla prova dalla «dittatura del relativismo»[1].
1. Dio uno e trino, rivelato in Gesù Cristo
L’epitome della fede di tutti i cristiani risiede nella confessione della Santissima Trinità. Siamo diventati discepoli di Gesù, figli e amici di Dio, attraverso il battesimo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. La distinzione delle tre persone nell’unità divina (254) segna una differenza fondamentale nella fede in Dio e nell’immagine dell’uomo rispetto alle altre religioni. Riconosciuto Gesù Cristo, i fantasmi scompaiono. Egli è vero Dio e vero uomo, incarnato nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo. Il Verbo fatto carne, il Figlio di Dio è l’unico Salvatore del mondo (679) e l’unico mediatore tra Dio e gli uomini (846). Per questo, la prima lettera di Giovanni si riferisce a colui che nega la sua divinità come all’anticristo (1Gv 2,22), poiché Gesù Cristo, Figlio di Dio, dall’eternità è un unico essere con Dio, suo Padre (663). È con chiara determinazione che occorre affrontare la ricomparsa di antiche eresie che in Gesù Cristo vedevano solo una brava persona, un fratello e un amico, un profeta e un esempio di vita morale. Egli è prima di tutto la Parola che era con Dio ed è Dio, il Figlio del Padre, che ha preso la nostra natura umana per redimerci e che verrà a giudicare i vivi e i morti. Lui solo adoriamo in unità con il Padre e lo Spirito Santo come unico e vero Dio (691).
2. La Chiesa
Gesù Cristo ha fondato la Chiesa come segno visibile e strumento di salvezza, che sussiste nella Chiesa cattolica (816). Diede alla sua Chiesa, che «è nata dal cuore trafitto di Cristo morto sulla croce» (766), una struttura sacramentale che rimarrà fino al pieno compimento del Regno (765). Cristo, capo, e i credenti come membra del corpo sono una mistica persona (795), per questo motivo la chiesa è santa, poiché Cristo, unico mediatore, l’ha costituita sulla terra come organismo visibile e continuamente la sostiene (771). Attraverso di essa l’opera redentrice di Cristo diventa presente nel tempo e nello spazio con la celebrazione dei SS. Sacramenti, soprattutto nel Sacrificio eucaristico, la S. Messa (1330). La Chiesa trasmette con l’autorità di Cristo la divina rivelazione, «che si estende a tutti gli elementi di dottrina, ivi compresa la morale, senza i quali le verità salvifiche della fede non possono essere custodite, esposte o osservate» (2035).
3. L’Ordine sacramentale
La Chiesa è in Gesù Cristo il sacramento universale della salvezza (776). Essa non riflette sé stessa ma la luce di Cristo, che splende sul suo volto, e ciò avvenire solo quando il punto di riferimento non è l’opinione della maggioranza né lo spirito dei tempi, ma piuttosto la Verità rivelata in Gesù Cristo, che ha affidato alla Chiesa cattolica la pienezza di grazia e di verità (819): Egli stesso è presente nei sacramenti della Chiesa.

La Chiesa non è un’associazione creata dall’uomo, la cui struttura può essere modificata dai suoi membri a proprio piacimento: essa è di origine divina. «È Cristo stesso l’origine del ministero nella Chiesa. Egli l’ha istituita, le ha dato autorità e missione, orientamento e fine» (874). Ancora oggi è valido l’ammonimento dell’Apostolo secondo cui maledetto è chiunque proclami un altro Vangelo, «anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo» (Gal 1,8). La mediazione della fede è inscindibilmente legata alla credibilità umana dei suoi annunziatori: essi, in alcuni casi, hanno abbandonato quanti erano stati loro affidati, turbandoli e danneggiando gravemente la loro fede. Per loro se realizza la parola della Scrittura: «non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci» (2 Tim 4,3-4).

Compito del Magistero della Chiesa nei riguardi del popolo di Dio è quello di «salvaguardarlo dalle deviazioni e dai cedimenti» affinché possa «professare senza errore l’autentica fede» (890). Questo è particolarmente vero per quanto riguarda i sette sacramenti. La S. Eucaristia è «fonte e culmine di tutta la vita cristiana» (1324). Il sacrificio eucaristico, in cui Cristo ci coinvolge nel suo sacrificio della croce, è finalizzato alla più intima unione con Lui (1382). Per questo la Sacra Scrittura ammonisce riguardo alle condizioni per ricevere la santa Comunione: «chiunque mangia il pane o beve il calice del Signore in modo indegno, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore» (1Cor 11, 27), dunque «Chi è consapevole di aver commesso un peccato grave, deve ricevere il sacramento della Riconciliazione prima di accedere alla Comunione» (1385). Dalla logica interna del sacramento si capisce che i divorziati risposati civilmente, il cui matrimonio sacramentale davanti a Dio è ancora valido, come anche tutti quei cristiani che non sono in piena comunione con la fede cattolica e pure tutti coloro che non sono debitamente disposti, non ricevano la santa Eucaristia fruttuosamente (1457), perché in tal modo essa non li conduce alla salvezza. Metterlo in evidenza corrisponde a un’opera di misericordia spirituale.

Il riconoscimento dei peccati nella santa confessione almeno una volta all’anno è uno dei precetti della Chiesa (2042). Quando i credenti non confessano più i loro peccati ricevendone l’assoluzione, si rende vana la salvezza portata da Cristo, Egli infatti si è fatto uomo per redimerci dai nostri peccati. Il potere del perdono, che il Risorto ha conferito agli Apostoli e ai loro successori nell’Episcopato e nel Sacerdozio, rimette i peccati gravi e veniali commessi dopo il Battesimo. L’attuale pratica della confessione evidenzia come la coscienza dei credenti non sia oggi sufficientemente formata. La misericordia di Dio ci è data, affinché adempiamo i suoi comandamenti per conformaci alla sua santa volontà e non per evitare la chiamata alla conversione (1458).

«È il sacerdote che continua l’opera di redenzione sulla terra» (1589). L’ordinazione, che conferisce al sacerdote «un potere sacro» (1592), è insostituibile perché attraverso di essa Gesù diventa sacramentalmente presente nella sua azione salvifica. I sacerdoti scelgono volontariamente il celibato come «segno di questa vita nuova» (1579). Si tratta della donazione di sé stesso al servizio di Cristo e del Suo Regno che viene. Al fine di conferire validamente l’ordinazione nei tre gradi di questo sacramento, la Chiesa si riconosce vincolata alla scelta compiuta dal Signore stesso, «per questo motivo l’ordinazione delle donne non è possibile» (1577). A tale riguardo, parlare di una discriminazione della donna dimostra chiaramente una erronea comprensione di questo sacramento, che non riguarda un potere terreno ma la rappresentazione di Cristo, lo Sposo della Chiesa.
4. La legge morale
Fede e vita sono inseparabili, poiché la fede senza le opere compiute nel Signore è morta (1815). La legge morale è opera della sapienza divina e conduce l’uomo alla beatitudine promessa (1950). Di conseguenza, la «Legge divina e naturale mostra all’uomo la via da seguire per compiere il bene e raggiungere il proprio fine» (1955). La sua osservanza è necessaria a tutte le persone di buona volontà per conseguire la salvezza eterna. Infatti colui che muore in peccato mortale senza pentimento rimarrà per sempre separato da Dio (1033). Ciò comporta delle conseguenze pratiche nella vita dei cristiani, tra le quali è opportuno richiamare quelle oggi più frequentemente trascurate (cfr 2270-2283; 2350-2381). La legge morale non è un peso ma fa parte di quella verità liberatrice (cfr Gv 8,32) attraverso la quale il cristiano percorre la via della salvezza e non deve essere relativizzata.
5. La vita eterna
Molti si chiedono oggi per quale motivo la Chiesa esista ancora se gli stessi vescovi preferiscono agire da politici piuttosto che da maestri della fede proclamare il Vangelo. Lo sguardo non deve soffermarsi su questioni secondarie, ma è più che mai necessario che la Chiesa si assuma il suo compito proprio. Ogni essere umano ha un’anima immortale, che alla sua morte si separa dal corpo,però con la speranza della risurrezione dei morti (366). La morte rende definitiva la decisione dell’uomo a favore o contro Dio. Tutti devono affrontare il giudizio personale subito dopo la morte (1021): o sarà necessaria ancora una purificazione oppure l’uomo andrà direttamente verso la beatitudine celeste e gli sarà permesso di contemplare Dio faccia a faccia. Esiste però anche la terribile possibilità che una persona, fino alla fine, resti in contraddizione con Dio: rifiutando definitivamente il Suo amore, essa «si dannerà immediatamente per sempre» (1022). «Dio, che ci ha creati senza di noi, non ha voluto salvarci senza di noi» (1847). L’eternità della punizione dell’inferno è una realtà terribile, che – secondo la testimonianza della Sacra Scrittura – riguarda tutti coloro che «muoiono in stato di peccato mortale» (1035). Il cristiano attraversa la porta stretta, «perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano» (Mt 7,13).

Tacere su queste e altre verità di fede oppure insegnare il contrario è il peggiore inganno contro cui il Catechismo ammonisce vigorosamente. Ciò rappresenta l’ultima prova della Chiesa, ovvero «una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia della verità» (675). È l’inganno dell’Anticristo, che viene «con tutte le seduzioni dell’iniquità, a danno di quelli che vanno in rovina perché non accolsero l’amore della verità per essere salvati» (2Ts 2,10).

Appello

Come lavoratori nella vigna del Signore, noi tutti abbiamo la responsabilità di ricordare queste verità fondamentali aggrappandoci a ciò che noi stessi abbiamo ricevuto. Vogliamo dare coraggio per percorrere la via di Gesù Cristo con determinazione, così da ottenere la vita eterna seguendo i Suoi comandamenti (2075).

Chiediamo al Signore di farci conoscere quanto è grande il dono della fede cattolica, attraverso il quale si apre la porta alla vita eterna. «Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi» (Mc 8,38). Pertanto ci impegniamo a rafforzare la fede confessando la verità che è Gesù Cristo stesso.

L’avvertimento che Paolo, l’apostolo di Gesù Cristo, da al suo collaboratore e successore Timoteo è rivolto in modo particolare a noi, vescovi e sacerdoti. Egli scriveva: «Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero» (2Tm 4,1-5).

Possa Maria, Madre di Dio, implorarci la grazia di aggrapparci alla confessione della verità di Gesù Cristo senza vacillare.

Uniti nella fede e nella preghiera
Gerhard Cardinale Müller
Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede dal 2012-2017

[1] I numeri nel testo si riferiscono al Catechismo della Chiesa cattolica.

44 commenti:

Anonimo ha detto...

COME PRETE DELLA CHIESA CATTOLICA APOSTOLICA E ROMANA SOTTOSCRIVO IL MANIFESTO DI FEDE FORMULATO DALL'EX PREFETTO DELLA DOTTRINA DELLA FEDE IL CARD. MULLER, E RIPUDIO, COME TESTIMONIANZA PER IL POPOLO DI DIO E A SALVEZZA DELLA MIA ANIMA, OGNI DOTTRINA AD ESSO DIFFORME, FOSSE ANCHE SOSTENUTA, ANNUNCIATA O PROMULGATA DA UN ANGELO.
Mario Proietti

lister ha detto...

Dice:"Oggi molti cristiani non conoscono più nemmeno i fondamenti della fede, con un pericolo crescente di non trovare più il cammino che porta alla vita eterna"
Ma da che pulpito vengono queste parole?!
Ricordiamo chi è Muller:
Costui nega il dogma della verginità di Maria affermando che "la verginità non riguarda le «caratteristiche fisiologiche del processo naturale della nascita di Gesù (come la non apertura della cervice, l’assenza di lacerazione dell’imene o l’assenza dei dolori del parto), ma l’influsso salvifico e redentore della grazia di Cristo nella natura umana".
Nega il dogma della transustanziazione dichiarando che "corpo e sangue di Cristo non significano le parti fisiche dell’uomo Gesù durante la sua vita o nel suo corpo glorificato. Corpo e sangue significano qui piuttosto una presenza di Cristo nel segno mediato dal pane e del vino".
Secondo lui, i protestanti fanno parte della Chiesa esalando (!) che “il battesimo è il carattere fondamentale che ci unisce sacramentalmente a Cristo, agli occhi del mondo, in una sola Chiesa visibile. Noi cristiani, cattolici e protestanti, siamo dunque già uniti in ciò che noi chiamiamo la Chiesa visibile. In senso stretto, non vi sono più Chiese, che esisterebbero le une a fianco delle altre, ma esistono delle divisioni, delle rotture all’interno di un unico popolo e di un'unica casa di Dio".
"Ma fatelo tacere!" direbbe Scarpia...

Anonimo ha detto...

dal CATECHISMO DI GPII (per completezza)

841 Le relazioni della Chiesa con i musulmani.
« Il disegno della salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in primo luogo i musulmani, i quali, professando di tenere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale ». 332

Catholicus ha detto...

Concordo con lei Lister, ma dissentì da GP II quando dice che cattolici e musulmani adorano lo stesso Dio, ma quando mai? E Cristo non è Dio egli stesso? E lo Spirito Santo cos'è? Veleno modernista, farina del diavolo, rinnegamento della Chiesa preconciliare, da respinger

Anonimo ha detto...

Mueller, Schneider, Brandmueller, 3 ne mancano solo 7 per non essere distrutti dall'ira divina, possibile che non si trovino?

Amen.Amen.Amen. ha detto...

All'indirizzo cardinalburke.com il noto cardinale americano ha lanciato la sua presenza su internet.
https://cardinalburke.com/

Benissimo direi , sfida a singolar tenzone in campo aperto a colpi di Dottrina .
Ci voleva proprio , ne ripasseremo e studieremo e rumineremo ancora , se Dio vorra' !

mic ha detto...

Non lo cita esplicitamente, ma le critiche e «correzioni» sono precise e mirate: nel «Manifesto della Fede» il cardinale Müller, che si firma «Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede dal 2012-2017», attacca duramente la dottrina di papa Francesco. Il suo documento è pubblicato e rilanciato in sei lingue - insieme a una petizione di sostegno - da Lifesitenews, il sito conservatore americano che già diede ampio risalto alla richiesta di dimissioni al Pontefice da parte di monsignor Carlo Maria Viganò.

Dunque, è una nuova offensiva organizzata contro Jorge Mario Bergoglio.
.....
https://www.lastampa.it/2019/02/09/vaticaninsider/il-manifesto-della-fede-lattacco-di-mller-alla-dottrina-del-papa-0420IpIptcRSI1iLdUHSBI/pagina.html

La "correzione" diventa "nuova offensiva"....

Anonimo ha detto...

Ma quale attacco a quale dottrina? Müller ha semplicemente citato il catechismo della Chiesa Cattolica e la Sacra Scrittura per ribadire le verità fondamentali della nostra fede...

irina ha detto...

Bene che inizino a prendere pubblica posizione ma, il tragico verrà proprio adesso.
Sono tutti cresciuti entro il CVII. Solo il Cardinale Walter Brandmüller (Ansbach, 5 gennaio 1929) potrebbe avere una prospettiva diversa

mic ha detto...

....Il riferimento nel manifesto non è rintracciabile, ma pare abbastanza deducibile. Anche se nessuno, a oggi, ha scritto che il documento di Mueller è stato pubblicato a mo' di critica diretta nei confronti del pontefice della Chiesa cattolica. Il cardinale ha giustificato la pubblicazione di questo testo, sottolineando che a chiederglieli d'intervenire sono stati dei vescovi. E il "fronte tradizionalista". stando ai commenti che comparsi sui social network, ha già interpretato questa mossa come finalizzata a sgombrare il campo dalla "confusione dottrinale" che impererebbe di questi tempi.

Lo stesso cardinale, all'interno della presentazione, ha scritto, come si legge su Aci Stampa, che: "...è con chiara determinazione che occorre affrontare la ricomparsa di antiche eresie che in Gesù Cristo vedevano solo una brava persona, un fratello e un amico, un profeta e un esempio di vita morale". La verità della fede, in sintesi, sarebbe in pericolo. Il porporato, di recente, si è in parte sganciato dal papa per quanto riguarda gli scandali legati agli abusi. Bergoglio ha individuato nel "clericalismo" la causa scatenante, mentre per Mueller, come per altri, bisognerebbe porre l'accento sul presunto legame esistente tra quanto emerso, in negativo, nel corso di questi anni, e l'omosessualità.

http://m.ilgiornale.it/news/2019/02/09/il-cardinale-muller-ha-pubblicato-un-manifesto-contro-il-papa/1642701/

mic ha detto...

Le manifeste pour la foi du cardinal Müller: une quasi 《correction》 du pontificat du pape François

http://belgicatho.hautetfort.com/archive/2019/02/09/face-a-la-confusion-qui-se-repand-dans-l-enseignement-de-la-6127525.html

Anonimo ha detto...

https://infovaticana.com/2019/02/09/3178151/

Müller hace una profesión pública de fe “ante la creciente confusión”

mic ha detto...

La Repubblica: stessa "narrazione" de La Stampa
"Il Manifesto del cardinale Müller per attaccare la dottrina di Francesco"

https://www.repubblica.it/vaticano/2019/02/09/news/cardinale_mu_ller-218700536/

mic ha detto...

Dall'articolo di Repubblica apprendiamo:
L’intenzione del cardinale era di pubblicare il manifesto il 10 febbraio. La data è la vigilia dell’anniversario dell’annuncio” della rinuncia di Benedetto XVI al pontificato e insieme “la vigilia dell'ordinazione del cardinale al sacerdozio”. Tuttavia, “un sito web polacco ha rotto l’embargo e quindi il documento è stato rilasciato oggi”.

Anonimo ha detto...


Bisogna guardare al lato positivo del Manifesto

L'art. 332 del CCC citato in un commento, circa i musulmani, è una citazione praticamente letterale del Concilio (LG 16). In molti degli articoli del CCC citati dal cardinale ci sono frasi, parole ed espressioni del Concilio, era inevitabile. Compresa l'inadeguata espressione della Chiesa che ha la "pienezza" dei mezzi della salvezza, quando bisognerebe dire che ne ha l'unicità, l'esclusivo ed unico possesso (al di fuori della Chiesa non c'è salvezza, se non individualmente, per opera del battesimo di desiderio, implicito o esplicito). La "pienezza" è nozione del tutto insufficiente.
Emergono comunque verità di fede e della morale che si sono in qualche modo conservate.
Finalmente un chiaro richiamo ai Novissimi.
Anche senza nominarlo, la critica alle deviazioni e omissioni del Papa c'è.
La spiegazione del perché le donne non possono esser ordinate appare in verità poco chiara, ma tant'è. Nel clima di oggi, non poteva dire che il Signore non le ha volute ordinare perché il sacerdozio non è adatto alla mentalità, alla psiche, alle caratteristiche femminili, le cui specifiche qualità possono servire Dio e le anime in altro modo, come suore e monache, in posizione più defilata, più umile, anche se sempre essenziale nell'economia della salvezza.
PP

Stefano Gizzi ha detto...

Un Manifesto non basta più, di fronte alla demolizione della Fede Cattolica promossa da Bergoglio!

Catacumbulus ha detto...

PP ha detto: "Bisogna guardare al lato positivo del Manifesto"

Concordo, perché si tratta comunque di una reazione che contribuisce a creare "massa critica" nella giusta direzione. Sempre vigilmente critici, onde non farsi intrappolare in un recinto inteso a "governare" e a neutralizzare il dissenso, ma anche capaci di azioni concrete, altrimenti si resta paralizzati. Quando tutto sta crollando, chi non cercherebbe (in modo moralmente lecito) di compiere opere di "puntellamento", pur consapevole che si tratta di azioni interlocutorie?

E in primo luogo sortite come quella del Card. Mueller richiamano alla legittimità di un dissenso basato sul richiamo alla dottrina! Cosa per nulla ovvia, purtroppo, in un tempo storico in cui accade sempre il contrario: essenza nichilistica del relativismo massonico è infatti un dissenso basato sulla preminenza di una coscienza del puro desiderio sulla verità.

mic ha detto...

https://campariedemaistre.blogspot.com/2019/02/muller-corregge-francesco.html

Giovanni Evangelista ha detto...

Già, proprio così, senza considerare i milioni di battezzati che sono divenuti atei, buddisti, o islamici e che per lo stesso principio da Muller enunciato fanno tutti parte dell'unica Chiesa. È incredibile notare quanto Rahner c'è nella zucca di questi pastori...
Mi unisco poi all'appello del Barone Scarpia in attesa di gridare il "vittoria, vittoria" finale con l'unica Chiesa di Cristo, quella Cattolica.

Anonimo ha detto...

Poco efficace a cagione dell'assenza di fede nella Verginità perpetua della Madonna, sia nel testo, sia nel autore del testo...

irina ha detto...

"...perché il sacerdozio non è adatto alla mentalità, alla psiche, alle caratteristiche femminili, le cui specifiche qualità possono servire Dio e le anime in altro modo..."

Si è sempre letta questa diversità con lo specchio deformante del potere e di una inferiorità della donna rispetto all'uomo; sono più di cento anni che si fa di tutto per dimostrare l'uguaglianza, su tutti i fronti, tra l'uomo e la donna. Snaturando l'uomo, snaturando la donna.

Riporto come posso, a memoria, un'immagine di Konrad Lorenz(già citata), forse dall'Anello di Re Salomone, descrizione delle caratteristiche maschili e femminili tra gli animali, forse prendendo spunto dai canidi. Nella stessa razza il maschio è sempre più grande, il pelo più ricco, il colore più brillante. L'imponenza e la bellezza del maschio sono funzionali alla lotta, alla caccia, alla difesa della prole. La femmina è più piccola, i colori attenuati, adatta a nascondersi e confondersi tra la vegetazione, meno adatta all'attacco, ma non alla resistenza, alla fatica che richiede il custodire la vita nel suo sviluppo, gravidanza, allattamento, allevamento ed educazione dei cuccioli. Ricordo a questo proposito un documentario sugli orsi; arriva il momento quando, per istinto, la madre sa che deve lasciare ormai il giovane orso,così lo spinge su un albero, ed ogni volta che questo cerca di scendere per tornare con la madre, essa lo morde finché il giovane capisce che non deve scendere. Quando questo accade la madre si allontana per sempre. Lui scenderà spinto dalla fame ma, ricco del sapere che ha acquistato nel tempo, seguendo ed imitando la madre.

Credo che bisogna essere consapevoli di queste diversità, sono queste a farci apprezzare nel loro pieno valore sia il maschio, sia la femmina. All'interno di questo sintetico quadro del regno animale si muove, con infinita ricchezza, l'essere umano. Riguardo al pensiero maschile e femminile, il mio parroco diceva che il maschio focalizzava velocemente e la femmina sembra non arrivare mai al punto; ritengo che questo tipo di pensiero femminile sia quello proprio della custode della vita che tiene conto di tutti i dettagli, i particolari, le minuzie che tengono insieme la vita. Mi butto dicendo che forse il pensiero dell'uomo è più analitico, mentre quello della donna insiemistico. Mah?!

mic ha detto...

La scelta dell'uomo per il sacerdozio ha a che fare con il sacrificio....
Appena trovo il testo metto il link

Maurizio ha detto...

Il Cardinale Müller in passato è sembrato tenere il piede in due staffe, ma in questo Appello ho notato una cosa quasi miracolosa: non cita MAI il Concilio Vaticano II!!!
E questo mi infonde una gioia difficilmente esprimibile...!!

Anonimo ha detto...

La verginità perpetua di Maria venne definita dal concilio Lateranense (649) convocato da papa Martino I. Il terzo canone del concilio si esprime così: “Se qualcuno non confessa secondo i santi padri che la santa e sempre vergine e immacolata Maria… (non abbia) partorito senza corruzione (incorruptibiliter), permanendo anche dopo il parto la sua indissolubile verginità, lo stesso Dio Verbo, nato dal Padre prima di tutti i secoli, sia condannato” (Mansi, 10, 1151-1152).
Il Concilio lateranense non è stato un concilio ecumenico. Ma Martino I è convinto dell’obbligo di accettare quella che chiama “pia definizione della fede ortodossa” e perciò invia lettere ai vescovi d’oriente e d’occidente perché tutti ne accolgano i canoni. Pertanto, almeno in forza dell’autorità del papa, la perpetua verginità di Maria è verità di fede definita.

Anonimo ha detto...

Esiste una simbologia che risale a tempi antichi in cui il sacerdote (uomo) è simbolo del Cielo ed è il collegamento tra Cielo e terra. Non a caso Cristo è uomo. La donna è simbolo della fertile terra, non a caso a lei si riferisce la gestazione, il parto e la cura della prole. Entrambe le dimensioni sono importanti e l'una è per l'altro esattamente come l'anima è per il corpo e viceversa. Nessuno si sogna di rivendicare una "superiorità" dell'anima sul corpo, essendo entrambi dono di Dio e nonostante l'anima prosegua la sua vita dopo il corpo. Il culto assume questi significati simbolici che riflettono un kòsmos ben ordinato in cui ogni sua parte risponde ad un preciso lògos voluto da Dio. Nel momento in cui, per disobbedienza e cieca illusione, in tale kòsmos si introduce il kaos imperversano forze sovvertitrici. Il simbolo, come ho sempre detto, ha una forza che ancor oggi è intatta. Infatti il rovesciamento del simbolo (far fare alla donna TUTTO quello che fa l'uomo e viceversa) finisce per rovesciare pure la natura umana. Ma queste cose in quel di santa Marta stanno ben attenti a non dirle, dal momento che si preferisce percorrere in modo palese o nascosto le vie del kaos...

Catacumbulus ha detto...

Nel lontano 1994 posi direttamente al compianto Padre Cornelio Fabro proprio una domanda relativa alle differenze tra intelletto maschile e femminile, dato che egli ebbe vasta esperienza come docente universitario sia all'interno di istituzioni vaticane che di quelle statali. La risposta fu che a livello assoluto l'intelligenza maschile non è necessariamente superiore a quella femminile, ma che, ciò nonostante, si tratta di due tipi diversi di intelligenza, la cui specificità si riscontra in modo particolarmente evidente nel filosofare (che è materia eminentemente teoretica, ossia necessitante un continuo ripensamento approfondente): l'intelligenza maschile tendenzialmente non è mai appagata e ritorna spesso sullo stesso genere di problemi, magari in tempi diversi, per approfondirne l'analisi in modo costante; mentre l'intelligenza femminile, di carattere più pratico, una volta compresa una valida spiegazione, tende a passare ad altro.

Anonimo ha detto...

https://www.antoniosocci.com/ecco-perche-un-papa-puo-essere-eletto-su-ispirazione-dello-spirito-santo-e-un-altro-su-pressione-dei-poteri-mondani-a-proposito-di-una-frase-di-san-vincenzo/

fabrizio giudici ha detto...

Bisogna apprezzare e sostenere il card. Mueller in questo frangente. La reazione scomposta dei turiferari (anche Faggioli, Ivereigh, ecc...) mostra che ha colpito nel segno. Bisogna dare molto spazio ai titoli della Stampa e di Repubblica: "attacca la dottrina di Francesco". Appunto: di Francesco, non della Chiesa. È l'ammissione esplicita che sono due cose diverse.

fabrizio giudici ha detto...

Commento di Dreher:

https://www.theamericanconservative.com/dreher/the-age-of-antichrist/

fabrizio giudici ha detto...

Se volete farvi due risate, leggetevi la critica di Kasper a Mueller:

https://www.katholisch.de/aktuelles/aktuelle-artikel/kardinal-kasper-kritisiert-glaubensmanifest-von-kardinal-muller

Se Google Translate mi ha riportato correttamente la traduzione inglese, Kasper in conclusione afferma che Mueller darebbe dell'Anticristo al Papa dunque si comporterebbe da... Lutero!

Da Fb ha detto...

Il cattolicesimo odierno si è liberato dell'impalcatura metafisica (ereditata dalla forma del pensiero greco) con la quale sosteneva la sua riflessione teologica e descriveva con la massima precisione le profondità e gli asserti della fede pensando, in tal modo, di rendere più autentico il Vangelo. Come al solito le previsioni si sono rovesciate: il Vangelo si è così trasformato in qualcosa di sociologico, di politico e di emozionale e quindi tendenzialmente irrazionale; e il cattolico si è trasformato da sapiente a stupido cocchiere di tutte le altre visioni del mondo appena le percepisce come "umane".
Tutto ciò è reso possibile dalla sfiducia della visione di Cristo come Logos, fondamento dell'esistenza fisica e metafisica, quindi fondamento della natura delle cose e della razionalità, visione abbandonata per abbracciare la visione di un Cristo sentimentalistico e istintivo, "rivoluzionario" contro tutto ciò che è ordine, quando in realtà Cristo è ordine e fonte di ogni vero ordine.

Fin qui Piero Mainardi. Aggiungo io: senza una impalcatura propria, il cristianesimo emotivo si installa sulle ideologie di moda al momento.
Riccardo Zenobi

GloriaTv ha detto...

Il teologo di corte di Bergoglio, il cardinale Walter Kasper (85 anni), relativista radicale, ha attaccato il Manifesto della Fede del cardinale Ludwig Müller.

Il testo di Kasper è stato pubblicato dal sito degli eterodossi vescovi tedeschi, katholisch.de (10 febbraio).

Nel suo attacco, Kasper lamnta che il cardinale Müller definisca la dottrina della Santissima Trinità una "differenza fondamentale" che separa la Chiesa da Ebrei e Musulmani. Per Kasper, questa posizione mette in pericolo la "pace mondiale". Pertanto, la chiama una "mezza verità".

Per Kasper non è nemmeno accettabile la dichiarazione di Müller che "il sacerdote continui sulla terra l'opera di redenzione", perché (non è uno scherzo) tale dichiarazione urterebbe la sensibilità delle vittime di molestie.

È ovvio che Kasper contraddice l'insegnamento Cattolico, riaffermato dal cardinale Müller, che i divorziati risposati non possano ricevere la Santa Comunione.

Alla fine, Kasper gioca la carta emotiva dicendo di essere "totalmente inorridito" dal fatto che il cardinale Müller citi "l'inganno dell'Anticristo" (2 Ts 2,10). Questo riferimento innocente e vero a San Paolo ricorda a Kasper "quasi letteralmente le argomentazioni di Martin Lutero". Da quando citare San Paolo è "Luterano"?

Il filo-luterano Kasper suggerisce anche che il cardinale Müller è un "Lutero redivivo", un "Lutero rinato" - come se proclamare la Fede Cattolica fosse "Luterano".

Lo si accusa di essersi impegnato in riforme "senza e contro" il Papa. Ma questo non è Müller, questo è Kasper, che nel luglio 1993 ha sfidato pubblicamente la dottrina Cattolica e papa Giovanni Paolo II permettendo agli adulteri di ricevere la Santa Comunione.

Rimane un mistero di iniquità il perché, meno di dieci anni dopo, Giovanni Paolo II abbia fatto cardinale questo pericoloso liberale.

fabrizio giudici ha detto...

Le comiche (Cascioli su LNBQ):

Fortunatamente ai tempi degli apostoli non c’era neanche Avvenire altrimenti, per non mettere in subbuglio l’animo dei cristiani, la notizia sarebbe stata che «Tra San Paolo e San Pietro si conferma piena identità di vedute». Basti vedere i due articoli dedicati al Manifesto della Fede del cardinale Müller: nel primo un vaticanista deduce che il Papa non c’entri niente perché non viene neanche nominato; nel secondo un docente di teologia fondamentale ci spiega che quanto scrive Müller è esattamente quanto sempre sostenuto da papa Francesco. E il lettore avrebbe a questo punto tutto le ragioni per chiedersi che necessità avesse il cardinale Müller di scrivere il Manifesto della Fede, domanda a cui Avvenire ovviamente non risponde.


E poi prosegue:

Ora è chiaro che il problema della crescente «confusione nell’insegnamento della fede» che fa da prologo al documento di Müller non è da imputare semplicemente a Papa Francesco: è un processo che viene da lontano e che in questo pontificato sta dando i suoi frutti tanto maturi quanto avvelenati, ma sostenere che il cardinale Müller affronti la questione allo stesso modo del Papa significa prendere i lettori per deficienti.

È questo il punto (che diceva anche ieri Irina): qui continuano a prenderci per deficienti. Questo anche perché buona parte del popolo cristiano si fa prendere per deficiente. Forse perché lo è davvero? Perché lo hanno fatto diventare tale? Curioso, perché il CVII doveva essere proprio il momento di una maggior presa di coscienza e responsabilità del popolo. Allora perché trattarlo così?

irina ha detto...

"...questo è Kasper, che nel luglio 1993 ha sfidato pubblicamente la dottrina Cattolica e papa Giovanni Paolo II permettendo agli adulteri di ricevere la Santa Comunione....

"...Rimane un mistero di iniquità il perché, meno di dieci anni dopo, Giovanni Paolo II abbia fatto cardinale questo pericoloso liberale."

Da Wikipedia: Walter Kasper 'Il 21 febbraio 2001 fu elevato alla porpora cardinalizia, con il titolo di Ognissanti in Via Appia Nuova (diaconia).

(Papa Giovanni Paolo II (in latino: Ioannes Paulus PP. II, in polacco: Jan Paweł II, nato Karol Józef Wojtyła[?·info], IPA /'karɔl 'juzef vɔj'tɨwa/; Wadowice, 18 maggio 1920 – Città del Vaticano, 2 aprile 2005)

'... Nel corso della benedizione natalizia del 1995 fu costretto ad interrompere il suo discorso per un malore. La stampa allora parlò di una recidiva del tumore asportatogli tre anni prima, ma solo dopo si seppe che, come confermato dal suo medico personale dott. Renato Buzzonetti, si trattava di un attacco di appendicite acuta, il quale venne curato efficacemente attraverso una terapia medica fino all'intervento programmato di appendicectomia al quale fu sottoposto nell'ottobre del 1996.

Il papa inoltre si ammalò di Parkinson. I primi sintomi, sempre secondo il dott. Buzzonetti in un'intervista a L'Osservatore Romano, apparvero alla fine del 1991 con un lieve tremore della mano sinistra, progredendo nel tempo e rendendo sempre più difficoltosi i movimenti e la pronuncia delle parole[33]. Con l'avanzare dell'età fecero comparsa anche problemi osteoarticolari, tra cui un'artrosi acuta al ginocchio destro, che a partire dal 2002 rese sempre più difficoltoso per il papa il camminare e lo stare in piedi a lungo. Fu costretto per questo a utilizzare prima una pedana mobile e poi una sedia a rotelle. Nonostante questi disagi, continuò a girare il mondo. Disse di accettare la volontà di Dio che lo faceva papa e così rimase determinato a mantenere la carica fino alla morte, o finché non sarebbe diventato mentalmente inabile in maniera irreversibile. Coloro che lo hanno incontrato dicono che, sebbene provato fisicamente, sia sempre stato perfettamente lucido[34][35].

Nel settembre 2003, il cardinale Joseph Ratzinger, spesso considerato la «mano destra» di papa Wojtyła[36], disse «dovremmo pregare per il Papa», sollevando serie preoccupazioni circa lo stato di salute del pontefice...'

Conclusione personale, quando il gatto non c'è i topi ballano. In particolare i topi cortigiani (razza dannata), traditori.

fabrizio giudici ha detto...

Seifert:

If he does not do this [ndr correggere il grave errore delle "religioni diverse volute da Dio"], I am afraid that Canon Law may apply according to which a Pope automatically loses his Petrine office when professing heresy, especially when he professes the sum-total of all heresies.

https://www.corrispondenzaromana.it/international-news/grave-concerns-about-pope-francis-abu-dhabi-document-by-professor-josef-seifert/

Anonimo ha detto...

Così titola La Stmpa: "Manifesto della fede. Müller corregge la dottrina del papa.

QUANDO I TITOLI TRADISCONO IL RETROPENSIERO DI CHI CONTROLLA I MEDIA

E' davvero interessante notare come Vatican Insider, nel titolo sul Manifesto della Fede del cardinale Müller, afferma che esso corregge «la dottrina del Papa», avallando l’idea – certamente non cattolica – che sia il Papa a fare la dottrina.
Quanti preti e Vescovi cadranno nella trappola di una guerra ideologica?
"E avverrà che ci saranno Vescovi contro Vescovi e preti contro preti...." il seguito si conosce..
Mario Proietti

Joshua ha detto...

Siamo al paradosso. Si parla che proprio Kasper abbia stilato il documento ecumenico sulla dottrina della giustificazione del 1999, un documento nel quale con orgoglio si proclama che le condanne del Concilio di Trento sono decadute, naturalmente è implicito, su Lutero e diavoli al seguito. E poi Lui da filo-protestante qual'è che con tutto quello che ha fatto per demolire la dottrina cattolica sarebbe finito sicuramente al rogo durante la santa Inquisizione, lui accusa di essere Lutero proprio Muller che difende la dottrina cattolica? È come se satana accusasse uno di essere satana al suo posto. Più mentitore e falsario di lui chi può essere? Satana stesso che accusa gli uomini davanti a Dio, vedasi il libro di Giobbe dell'antico Testamento.

Anonimo ha detto...

Chi difende la Tradizione Cattolica e osa contestare Bergoglio? ... per Giuseppe Savagnone sono solo Populisti e Xenofobi retrogradi da Medioevo.. ma sarà proprio vero?

Di seguito alcune frasi estratte dal suo editoriale.

La pubblicazione, in questi giorni, di un “Manifesto della fede”, firmato dal cardinale Gehrard Muller, ex prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, non è un gesto casuale.
Non lo è innanzi tutto per il momento scelto – la vigilia dell’anniversario della rinuncia di Benedetto XVI al pontificato.
Non lo è per il luogo della pubblicazione – il sito conservatore americano Lifesitenews, lo stesso che lo scorso agosto ha rilanciato con grande enfasi la richiesta di dimissioni chieste a Francesco da parte dell’ex nunzio a Washington Carlo Maria Viganò.
Non lo è, soprattutto, per l’intento dichiarato dello scritto, volto a denunciare «la crescente confusione sulla dottrina della fede», una denuncia che, senza mai citare direttamente papa Francesco, coinvolge però evidentemente la sua linea dottrinale e pastorale. [...]. Resta la sorpresa di fronte all’opposizione nei confronti di questo papa da parte di settori consistenti della Chiesa, con uno stile che non può non richiamare quello del populismo, basato sulla virulenza dei social. Una contestazione dal basso, anche se pilotata da qualche alto prelato, che mai si era verificata, in età contemporanea, e per cui bisogna risalire alla fine del medio evo.
Ma forse la sorpresa si attenua quando si scopre che ai motivi dottrinali – veramente inconsistenti – se ne associano altri, collegati all’ondata di un altro populismo, quello xenofobo, che sta devastando il mondo occidentale, un tempo depositario della civiltà cristiana. [...]. quello che colpisce non è l’esistenza di un dibattito interno alle comunità cristiane – che sarebbe, se garbato e rispettoso, espressione di un legittimo pluralismo –, ma la violenza inaudita, l’arroganza e la presunzione con cui ci si impanca a giudici del pontefice, dall’uno o dall’altro punto di vista, sopperendo alla propria incompetenza e alla propria mancanza di informazione con la forza del numero e con l’esasperazione dei toni. [...].

Tratto da CHIAROSCURI del 9 febbraio 2019 di Giuseppe Savagnone, Direttore Ufficio Pastorale della Cultura dell'Arcidiocesi di Palermo, Scrittore ed Editorialista.

Anonimo ha detto...

Mario Dionisotti:

Lettera inviaia ai giornali

Il Documento sulla fraternità umana per la pace e la convivenza mondiale

È indubbio che la Dichiarazione sulla Fratellanza umana (ll Documento sulla fraternità umana per la pace e la convivenza mondiale), sottoscritto ad Abu Dabhi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, il 4 febbraio scorso dal vescovo di Roma e da Sheik Ahmad el-Tayeb, grande Imam dell’Università al-Azhar, del Cairo, abbia un significato ideologico che va ben oltre, tradendo, il concetto di vera fratellanza. Ed è quindi palese che susciti anche alcune forti perplessità su alcuni punti. Esse sono state tali da spingere il Vaticano, e Bergoglio stesso, a rassicurare sulla ortodossia degli stessi. Si è detto che i contenuti sono in perfetta continuità con l’insegnamento del Concilio Vaticano II. Ma questo è falso. Tra l’altro, la Dominus Iesus, ovvero la Dichiarazione "Dominus Iesus" circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa, che è un documento dottrinale emesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 6 agosto 2000, a firma dell'allora prefetto della Congregazione della dottrina per la fede, il cardinale Joseph Ratzinger, smentisce completamente il pensiero dell’Inquilino di Santa Marta e dei suoi gregari.

Il punto che, infatti, ha destato più perplessità e critiche, è stato il seguente:
“La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi. Per questo si condanna il fatto di costringere la gente ad aderire a una certa religione o a una certa cultura, come pure di imporre uno stile di civiltà che gli altri non accettano”.

Orbene, le varie religioni dicono cose incompatibili su chi è Dio e come vuole essere venerato o adorato. Quindi non possono essere tutte vere. Perciò Dio, che è verità, non può volere tutte le religioni. L’affermazione “sapiente volontà divina” è quindi falsa, ingannatrice. E se per l’Imam Ahmad el-Tayeb l’inganno è consentito, in quanto la dissimulazione è giustificata dal Corano, non altrettanto si può dire dell’auto-proclamatosi vescovo di Roma. Il quale non perde mai occasione per tradire, con ingiurie e sacrilegi, Gesù Cristo. A iniziare dal Sua affermazione “Non esiste un dio cattolico”; prova, inequivocabile, come numerose altre, di apostasia.
./.

Anonimo ha detto...

...segue
Marco 16:15-18 Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Giovanni 16:15-18 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto.
Il liberalismo in campo religioso, cioè la dottrina secondo cui non c’è alcuna verità positiva nella religione, ma un credo vale quanto un altro, era già stato condannato vigorosamente, tra gli altri, dal cardinale John Henry Newman, figura di spicco del Cristianesimo, durante il pontificato del grande Papa Leone XIII. “Un errore che si estende come trappola mortale su tutta la terra…” era stato definito da Newman.
Vale più che mai il pensiero del Sommo Pontefice Benedetto XVI, secondo il quale nessun dialogo teologico può avvenire tra religioni diverse; tra le quali è invece possibile, nonché doveroso, nel rispetto comune, un dialogo sincero di carattere culturale.

In merito alla “Fratellanza umana”, a meno che si voglia intendere il concetto massonico di fratellanza della Rivoluzione francese, espresso dalla parola fraternitè, che ha giustificato una delle più sanguinose rivoluzioni anti-cristiane, vale il pensiero di Sant’Atanasio, il quale ci lasciò una semplice e allo stesso tempo precisa spiegazione della differenza tra lo stato naturale degli uomini come creature di Dio e la gloria dell’essere figli di Dio in Cristo. Sant’Atanasio sviluppa il suo pensiero partendo dalle parole del santo Vangelo secondo Giovanni, che dice: “Egli ha dato potere di diventare figli di Dio a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (Gv 1, 12-13).
Purtroppo, la marcia in direzione dell’unica religione mondiale (l’ateismo universale), funzionale al Nuovo Ordine Mondiale (egemonia delle elite) prosegue ininterrottamente. D’altronde, proprio per questo era stato eletto, nell’ultimo conclave, il cardinal Bergoglio. Il quale, pur non essendo - per diverse ragioni che non lo consentono - Vicario di Cristo è, disgraziatamente, considerato tale dal mondo. Proprio quel mondo per la salvezza del quale Cristo si è sacrificato; verrebbe quasi da dire: invano.

Anonimo ha detto...

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/siamo-guerra-teologica-cardinale-gerhard-muller-ex-prefetto-195230.htm

mic ha detto...

Secondo Mueller, come riporta Der Spiegel, non è possibile che la Chiesa sia condotta secondo le regole dell’Ordine dei Gesuiti, a cui appartiene Papa Francesco. Il Pontefice finisce anche per essere “dipendente da chi riferisce informazioni e dai motivi generalmente indegni” che muovono queste persone.

Quello che il Papa dice come una persona privata, dice Mueller, “non ha nulla a che fare con l’infallibilità in materia di fede”. Per il cardinale, le interviste sono un campo minato per il Pontefice: “Sarebbe auspicabile che non entrasse nelle questioni mondane”.  adnkronos

mic ha detto...

Cos'è una sorta di marcia indietro? Anche ci fossero 'cattivi consiglieri' che del resto si è scelto, di chi è la responsabilità ultima di dichiarazioni e azioni?

mic ha detto...

E anche se sappiamo bene che ciò che dice come persona privata non ha nulla a che fare con l'infallibilità un materia di fede, di fatto ne vediamo gli effetti pratici nella Chiesa e nelle anime. E questo può lasciarci tranquilli?