Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 19 agosto 2019

Il Papa emerito Benedetto XVI avrebbe risposto ai Dubia

Nella nostra traduzione da The Catholic thing proponiamo una riflessione sul saggio del Papa emerito Benedetto XVI sulla Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali pubblicato nell'aprile scorso [qui]. Secondo l’autrice dell'articolo, Elizabeth A. Mitchell, che riprende molte riflessioni apparse sui social a commento del testo, tra le righe ci sarebbero le risposte ai Dubia posti da alcuni Cardinali a Papa Francesco su Amoris Laetitia, ai quali non è mai stata data risposta in modo organico ed ufficiale. Peccato che la comunicazione indiretta, proprio perché tale, non possa dispiegare la dovuta efficacia. Si continua a navigare a vista, sulla base di supposizioni e interpretazioni più o meno fondate. E l'ambiguità resta la cifra dei pontificati post-conciliari, ad eccezione dell'ultimo in cui tutto è rovinosamente precipitato. Di seguito l'articolo.

Ai Dubia è stato risposto

Forse perché Notre-Dame de Paris stava bruciando. Forse perché il posto migliore per nascondere qualcosa perché non lo si veda è metterlo proprio in bella vista. O forse è perché cerchiamo la potenza nel vento nel terremoto e nel fuoco, ma ci sfugge il “mormorio” di Dio quando passa. (1 Re 19, 11-13) Qualunque sia la ragione, il mondo ha guardato, letto e ignorato le risposte ai Dubia proposte dal Papa Emerito Benedetto XVI nel suo saggio di aprile “La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali“.
Offrendo una risposta in tre parti alla crisi della Chiesa, egli risponde indirettamente ai cinque dubbi che i Cardinali Brandmüller, Caffarra, Meisner e Burke avevano presentato anni fa a Papa Francesco. Il papa emerito ha adempiuto a un dovere, mentre Francesco invece non mantiene i vescovi e i fedeli nell'unità dell'insegnamento costante della Chiesa in tema di fede e di morale.
Che cosa ha detto il Papa emerito? Egli offre alla Chiesa e al mondo degli inequivocabili no, sì, sì, sì e sì.

Cinque le domande poste dai Dubia, cinque le risposte

? Primo dubium
Si chiede se, a seguito di quanto affermato in "Amoris laetitia" nn. 300-305, sia divenuto ora possibile concedere l’assoluzione nel sacramento della Penitenza e quindi ammettere alla Santa Eucaristia una persona che, essendo legata da vincolo matrimoniale valido, convive "more uxorio" con un’altra, senza che siano adempiute le condizioni previste da "Familiaris consortio" n. 84 e poi ribadite da "Reconciliatio et paenitentia" n. 34 e da "Sacramentum caritatis" n. 29. L’espressione "in certi casi" della nota 351 (n. 305) dell’esortazione "Amoris laetitia" può essere applicata a divorziati in nuova unione, che continuano a vivere "more uxorio"?
Benedetto XVI risponde: NO - “Corriamo il rischio di diventare maestri di fede invece di essere rinnovati e dominati dalla Fede. Consideriamo questo per quanto riguarda una questione centrale, la celebrazione della Santa Eucarestia. Il nostro modo di trattare l’Eucaristia non può che destare preoccupazione... Ciò che predomina non è una nuova venerazione per la presenza della morte e della risurrezione di Cristo, ma un modo di trattarLo che distrugge la grandezza del Mistero... L’Eucaristia è declassata ad un semplice gesto cerimoniale quando è scontato che la cortesia esiga che venga distribuita a tutti gli invitati per la ragione della loro appartenenza al parentado, in occasione di feste familiari o eventi come matrimoni e funerali... Ѐ chiaro che non abbiamo bisogno di un’altra Chiesa inventata da noi. Quel che è necessario è invece il rinnovamento della Fede nella realtà di Gesù Cristo che ci è stata donata nel Santissimo Sacramento. E dobbiamo fare di tutto per proteggere dall'abuso il dono della Santa Eucarestia”.
? Secondo dubium
Continua ad essere valido, dopo l’esortazione postsinodale "Amoris laetitia" (cfr. n. 304), l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II "Veritatis splendor" n. 79, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, circa l’esistenza di norme morali assolute, valide senza eccezioni, che proibiscono atti intrinsecamente cattivi?
Benedetto XVI risponde: SÌ
“Papa Giovanni Paolo II, che conosceva molto bene la situazione della teologia morale e la seguiva da vicino, promosse un’enciclica che potesse rimettere a posto queste cose... Fu pubblicata con il titolo Veritatis splendor ...e in effetti conteneva l’affermazione secondo cui ci sono azioni che non possono mai diventare buone.... Sapeva che non poteva e non doveva esserci alcun dubbio che la morale fondata sul principio del bilanciamento di beni deve rispettare un ultimo limite.”
? Terzo dubium
Dopo “Amoris laetitia” n. 301 è ancora possibile affermare che una persona che vive abitualmente in contraddizione con un comandamento della legge di Dio, come ad esempio quello che proibisce l’adulterio (cfr. Mt 19, 3-9), si trova in situazione oggettiva di peccato grave abituale (cfr. Pontificio consiglio per i testi legislativi, Dichiarazione del 24 giugno 2000)?
Benedetto XVI risponde: SÌ
“Una società nella quale Dio è assente – una società che non Lo conosce e lo tratta come inesistente – è una società che perde il suo criterio... La società occidentale è una società in cui Dio è assente nella sfera pubblica e per la quale non ha più nulla da dire. E per questo è una società nella quale si perde sempre più il criterio e la misura dell’umano...  In alcuni punti, allora, a volte diviene improvvisamente percepibile che è divenuto addirittura ovvio quel che è male e che distrugge l’uomo.”.
? Quarto dubium
Dopo le affermazioni di “Amoris laetitia” n. 302 sulle “circostanze attenuanti la responsabilità morale”, si deve ritenere ancora valido l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II “Veritatis splendor” n. 81, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, secondo cui: “le circostanze o le intenzioni non potranno mai trasformare un atto intrinsecamente disonesto per il suo oggetto in un atto soggettivamente onesto o difendibile come scelta”?
Benedetto XVI risponde: SÌ
“Ci sono beni che sono indisponibili. Ci sono valori che non è mai lecito sacrificare in nome di un valore ancora più alto e che stanno al di sopra anche della conservazione della vita fisica. Dio è di più anche della sopravvivenza fisica.... Dio è di più anche della sopravvivenza fisica. Una vita che fosse acquistata a prezzo del rinnegamento di Dio, una vita basata su un’ultima menzogna, è una non-vita..”
? Quinto dubium
Dopo “Amoris laetitia” n. 303 si deve ritenere ancora valido l’insegnamento dell’enciclica di San Giovanni Paolo II “Veritatis splendor” n. 56, fondato sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione della Chiesa, che esclude un’interpretazione creativa del ruolo della coscienza e afferma che la coscienza non è mai autorizzata a legittimare eccezioni alle norme morali assolute che proibiscono azioni intrinsecamente cattive in virtù del loro oggetto?
Benedetto XVI risponde: SÌ
“La crisi della morale... si affermò ampiamente la tesi che la morale dovesse essere definita solo in base agli scopi dell’agire umano... Perciò non poteva esserci nemmeno qualcosa di assolutamente buono né tanto meno qualcosa di sempre malvagio, ma solo valutazioni relative. Non c’era più il bene, ma solo ciò che sul momento e a seconda delle circostanze è relativamente meglio....   E tuttavia c’è un minimum morale che è inscindibilmente connesso con la decisione fondamentale di fede e che deve essere difeso, se non si vuole ridurre la fede a una teoria e si riconosce, al contrario, la pretesa che essa avanza rispetto alla vita concreta. Da tutto ciò emerge come sia messa radicalmente in discussione l’autorità della Chiesa in campo morale. Chi in quest’ambito nega alla Chiesa un’ultima competenza dottrinale, la costringe al silenzio proprio dove è in gioco il confine fra verità e menzogna.”.
E dunque
La risposta di Benedetto pone termine al silenzio assordante sulle questioni fondamentali della fede affrontate dai dubia.
Egli risponde ai Dubia in modo chiaro ed inequivocabile. Sa che l’ora è tarda. Benedetto ci avverte che la stessa fede della Chiesa viene messa in discussione.
È molto importante contrapporre alle menzogne e alle mezze verità del diavolo tutta la verità: sì, il peccato e il male sono presenti nella Chiesa. Ma ancora oggi la Santa Chiesa è indistruttibile... Anche oggi Dio ha i suoi testimoni (“martyres”) nel mondo. Dobbiamo solo essere vigili per vederli e ascoltarli.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

26 commenti:

Valeria Fusetti ha detto...

Elizabeth Mitchell all' inizio afferma che il Papa emerito "risponde indirettamente" ai famosi dubia,a cui è stata negata una risposta. Alla fine afferma che "Egli risponde ai dubia in modo chiaro ed inequivocabile." Non penso che una risposta indiretta sia una risposta chiara ed inequivocabile. Penso che una risposta indiretta, sempre ammesso che ci sia questa famosa risposta, sia una risposta ambigua, che ognuno può interpretare e riempire come vuole. Il contrario del famoso si si no no.Che dire ? Meglio fermarsi qui.

gianlub ha detto...

Bergoglio, con il suo silenzio sui dubia, ha involontariamente indicato chi è il Pontefice regnante tenuto a rispondere: Benedetto XVI.

mic ha detto...

Ma dai! È la solita solfa...

mic ha detto...

Esattamente? Valeria. È quel che ho evidenziato nell'incipit sull'ambiguità e dunque sull'inefficacia delle risposte indirette. E comunque ogni tipo di comunicazione indiretta è malsana.

Anonimo ha detto...

La cosa che ho apprezzato di più nell'intervento di Maria Guarini nel corpus del thread è stato ammettere che

"l'ambiguità resta la cifra dei pontificati post-conciliari".

Io, a dire il vero, avrei scritto ben altro che "ambiguità", ma come minimo "tratti assai vicini all'eresia pura, quando non veri e propri sconfinamenti in essa in più e più casi", con conseguenze devastanti che hanno portato all'attuale terribile de profundis, o quasi, della chiesa visibile.

Purtuttavia, conoscendo la sua antica e indefessa stima per Ratzinger, credo non sia stato semplice ammettere neanche la semplice "ambiguità" di TUTTI i pontificati dopo il concilio...

mic ha detto...

Valeria, esattamente senza il punto interrogativo....

pinco ha detto...

secondo quanto scritto nel " il Concilio Vaticano Secondo -una storia mai scritta " , SI POTREBBE CHIEDERE al -giustamente- emerito Benedetto XVI il perché della decisione di adottare, nei lavori conciliari, il metodo discorsivo IN CONTRAPPOSIZIONE ALLE PROPOSIZIONI DOGMATICHE DI AFFERMAZIONE O DI CONDANNA.

Non è vero?

Anonimo ha detto...

Nel ribadire la dottrina cattolica bimillenaria, si dà una risposta, non ambigua, a certi " accomodamenti dottrinari". Trattasi dei famosi " principi non negoziabili " sempre ribaditi da Papa Benedetto! E per fortuna che Benedetto c'è! 
Elio Mascia

mic ha detto...

il perché della decisione di adottare, nei lavori conciliari, il metodo discorsivo IN CONTRAPPOSIZIONE ALLE PROPOSIZIONI DOGMATICHE DI AFFERMAZIONE O DI CONDANNA.

Il punto nodale è tutto qui. E li abbiamo detto una infinità di volte...

Anonimo ha detto...

Già mic. È dal 2009 da quando apristi il blog che in tanti qua ci sgoliamo, Io non più perché ormai non ce la faccio più e ho abbandonato la lotta contro i mulini a vento, ma vi ammiro per la costanza.

Anonimo ha detto...

http://blog.ilgiornale.it/spirli/2019/08/16/francesco-un-papa-da-dimenticare/

pinco ha detto...

Gentile Dottoressa Mic,

il punto nodale non sta nel metodo dei lavori del concilio ma nello scopo del concilio.

Anonimo ha detto...

Tiriamo per i capelli la verità e le facciamo dire quel che si vuole dimostrare? Ovvero quando servirà dire il contrario non sarà faticoso trovare negli scritti di Ratzinger, sia da giovane che da biancovestito, una somma di eresia senza pari.

mic ha detto...

il punto nodale non sta nel metodo dei lavori del concilio ma nello scopo del concilio

E cos'hanno fatto (e continuano a fare) se non realizzare uno scopo attraverso un metodo?

Anonimo ha detto...

"E l'ambiguità resta la cifra dei pontificati post-conciliari, ad eccezione dell'ultimo in cui tutto è rovinosamente precipitato."

Tra i due mali, qual è il peggiore?
Quello nascosto dissimulato mescolato al bene,
oppure
quello dichiarato apertamente?

Da quale veleno è possibile salvarsi più facilmente?
Da quello mescolato nascostamente nella confezione recante l'etichetta di medicina,
oppure
da quello apertamente sbandierato per quel che realmente è, sebbene sull'etichetta risulti ancora come fosse medicina?

Anonimo ha detto...


Le risposte indirette ai Dubia attribuite a Ratzinger non
rispondono, sono dichiarazioni di carattere generale
su come si deve considerare la Comunione, certi valori
non negoziabili. L'unica risposta ai Dubia è la prima, concernente
l'autorizzazione o meno data dal Papa alla Comunione ai
divorziati risposati conviventi. Le altre quattro conseguono
automaticamente alla prima. Alla prima Bergoglio ha
risposto con la famosa Lettera ai vescovi argentini,
dicendo che l'unica interpretazione valida a quello che lui
ha scritto implica l'autorizzazione alla Comunione ai
suddetti divorziati risposati. Questa risposta, fatta
pubblicare sugli Acta, taglia
la testa al toro e qualifica Bergoglio come eretico.

Circa Ratzinger, si deve notare che definisce l'Eucaristia
secondo lo spirito del Novus Ordo, come mistero pasquale
che celebra la morte e la resurrezione del Signore, messe
sullo stesso piano. Ma questo non è il vero concetto della
Eucarestia cattolica: essa celebra la passione e la morte
in Croce, rinnovando in modo incruento il Sacrificio ad
opera del sacerdote agente in persona Christi, per l'espiazione
e il perdono (propitiatio, misericordia) dei nostri peccati.
La risurrezione viene ricordata nello Ordo Vetus ma in posizione
giustamente secondaria (nella anamnesi).
La citazione di R. fa qui riemergere la sua visione non ortodossa
della Messa. R. è solo in apparenza fedele alla Tradizione della
Chiesa.

Anonimo ha detto...

Sarebbe anche da chiedere ma che valore hanno le dichiarazioni di un papà emerito il cui ruolo non e' stato normato. Ufficialmente nella "declaratio" ha abdicato. Piu' verosimilmente queste affermazioni sono fatte da un teologo, come tanti. Non da un papa!

Anonimo ha detto...

Sarebbe anche da chiedere ma che valore hanno le dichiarazioni di un papà emerito il cui ruolo non e' stato normato. Ufficialmente nella "declaratio" ha abdicato. Piu' verosimilmente queste affermazioni sono fatte da un teologo, come tanti. Non da un papa!

Anonimo ha detto...

Nessuno mai si è chiesto e chi se lo è chiesto non ha trovato risposta, che cosa ha tenuto tanti attaccati alla pagina ratzingeriana, come mosche alla carta moschicida.

mic ha detto...

Attribuiscono ai cattolici, a seconda delle fonti, di essere contro il papa (ma in genere si tratta di chi lo critica con equilibrio motivando le storture) o col papa contro Salvini (ma in questo caso si tratta di chi come lui è accecato dall'ideologia progressista e globalista).
E anche questi di CL passano per cattolici:

"Il Meeting di CL è passato, presente e futuro. Il passato inascoltabile è Vittadini. Il presente d'avanguardia le "magnificenze" del 5G, presentate in fiera. Il futuro è il transumanesimo, la nuova religione che ha deciso di abbracciare CL. L'uomo che si fa Dio e piano piano abbandona la biologia, la chimica del carbonio, per diventare una macchina, un cyborg, un robot. Transumanesimo&Affari. "

Anonimo ha detto...

... . questa distinzione essenziale del barbaro era un’idea greca, molto anteriore all’Impero di Alessandro. Sin da un tempo molto antico il greco seppe distinguere il barbaro proprio per il suo senso collettivista della vita, per la mancanza di ogni senso dello humor e di ogni spirito agonale tipico del mondo greco. Benché la forza di una potenza esotica potesse fare impressione sui greci, questa mancanza di spirito agonale non cessava di essere pietra di paragone per accusare il tratto caratteristico dei barbari. La stessa tattica bellica dei greci esponeva questo loro modo di essere se confrontata con la tattica di massa, per esempio, dei persiani, in base alla quale non erano persone, esseri dotati di personalità, coloro che combattevano, ma masse di uomini fungibili, anonimi, greggi di sudditi armati.

- Álvaro d'Ors, Ordo Orbis, Instituto de Estudios Politicos, Madrid 1948, p. 42

Anonimo ha detto...

Il generale dei Gesuiti ammette: «C'è un piano per fare dimettere Papa Francesco


Martedì 20 Agosto 2019

13:38

di Franca Giansoldati

Città del Vaticano  - Anche il Papa 'nero', il generale dei Gesuiti, conferma quello che sembra essere il segreto di Pulcinella, arrivare a snervare dall'esterno il pontificato in corso per costringere Papa Francesco a lasciare. Al Meeting di Cl padre Arturo Sosa, preposito generale della Compagnia di Gesù, ammette che «ci sono settori fuori e dentro il Vaticano che premono per far dimettere Papa Francesco, con lo scopo ultimo di fare in modo che il prossimo pontefice agisca in senso contrario alle linee guida espresse dall'attuale pontificato».


«Ci sono persone, dentro e fuori dalla Chiesa, che vorrebbero che Papa Francesco desse le dimissioni, ma il pontefice non lo farà - assicura padre Sosa - Credo che la strategia finale di questi settori non sia tanto 'costringere' Papa Francesco a dimettersi, quanto incidere sull'elezione del prossimo pontefice, creando le condizioni affinché il prossimo Papa non continui ad approfondire il cammino che Francesco ha invece indicato e intrapreso».

Per il superiore dei Gesuiti, «è invece essenziale che questo cammino continui, secondo la volontà della Chiesa espressa chiaramente nel Concilio Vaticano II, di cui Papa Francesco è figlio legittimo e diretto». 
https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_dimissioni_complotto_gesuiti_vaticano_sosa-4685282.html

Anonimo ha detto...

Dovrebbero dimettersi tutti e due i papi, in maniera chiara, con esplicita menzione del "munus" nel testo delle dimissioni e non solo del "ministerium" come ha fatto Benedetto. Tornare entrambi a vestire da cardinali e trasferirsi in un monastero fuori dal Vaticano. Spero che abbiano maggiore risonanza le affermazioni di Mons.Ganswein e del Card. Danneels riguardo alla mafia San Gallo. Che Gotti Tedeschi e gli altri si facciano avanti per chiarire quanto è accaduto poco prima delle dimissioni di Benedetto con il blocco di ogni movimento bancario in Vaticano e l'esclusione dello IOR dallo SWIFT. Che ci siano più Viganò di turno a mettere allo scoperto la lobby omosessuale.
Non esiste uno stato d'eccezione con un "ministero allargato" del Sommo Pontefice. I risultati del Pontificato di Bergoglio lo dimostrano chiaramente. Forse dovremo aspettare che il Sinodo Panamazzonico inserisca il panteismo in un documento ufficiale, che si abolisca l'obbligatorietà celibato ecclesiastico e che nasca una figura ambigua come quella delle diaconesse. Allora forse un vero e proprio scisma potrebbe scuotere la coscienza di questi due "papi" e i cardinali potrebbero svegliarsi e capire che è l'ora di eleggere un vero pontefice, capace di condannare l'errore, di distinguere tra il vero e il falso e operare l'unica vera riforma di cui ha bisogno la Chiesa: la sua restaurazione.

È la preghiera che ha costruito le grandi e splendide cattedrali, è l’inginocchiarsi che ha generato una civiltà. ha detto...

Non a caso, Benedetto XVI, da grande padre e uomo di fede, qualche giorno fa ci ha detto: “Un mondo senza Dio può essere solo un mondo senza significato”, e “Una società senza Dio – una società che non lo conosce e lo tratta come inesistente – è una società che perde la sua misura.”

“In realtà, la morte di Dio in una società significa anche la fine della libertà, perché ciò che muore è lo scopo che fornisce la direzione. E perché scompare la bussola che ci indica la giusta direzione insegnandoci a distinguere il bene dal male. La società occidentale è una società in cui Dio è assente nella sfera pubblica e non ha più nulla da offrire. Ed è per questo che è una società in cui la misura dell’umanità è sempre più perduta. In momenti particolari diventa improvvisamente evidente che ciò che è male e distrugge l’uomo è diventato ovvio.”

“Un compito fondamentale, che deve risultare dagli sconvolgimenti morali del nostro tempo, è che noi stessi ricominciamo a vivere di nuovo per mezzo di Dio e verso di Lui. Soprattutto, noi stessi dobbiamo imparare di nuovo a riconoscere Dio come fondamento della nostra vita, invece di lasciarlo da parte come una frase in qualche modo inefficace”.

https://www.sabinopaciolla.com/e-la-preghiera-che-ha-costruito-le-grandi-e-splendide-cattedrali-e-linginocchiarsi-che-ha-generato-una-civilta/

Anonimo ha detto...

UN VESCOVO SENZA VALORI CONSEGNÒ PECS AI TURCHI. MEDITATE…
http://www.marcotosatti.com/2019/08/22/rvc-dallungheria-un-vescovo-senza-valori-consegno-pecs-ai-turchi-meditate/

Ravviso la urgenza da parte nostra di pregare e riparare per i Pastori "sviati" e per tutti gli altri Pastori che' piu' di noi sono circuiti dall'omicida sin dal principio . Amen .

Giuseppe peppe Costa ha detto...

Da qllo che ho capito,che capisco poco di teologia,Benedetto a Amoris Laetitia ha opposto veritas splendor,ammesso che Lui sia lucido,o chi xLui-Poi ha chiuso che la Chiesa è indistruttibile,xke è sulla roccia di Pietro