Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 25 settembre 2019

L'ennesima deriva disumanizzante. La Consulta apre al 'suicidio assistito'

Ignobile la decisione della Corte Costituzionale sulla punibilità dell'aiuto al suicidio, perché stabilisce la non legittimità, in alcune condizioni, dell'articolo 580 del Codice penale che punisce l'istigazione o l'aiuto al suicidio con pene tra i 5 e i 12 anni di carcere. Si parla del cosiddetto 'suicidio assistito', edulcorato linguaggio orwelliano che introduce l'eutanasia. La questione era stata sollevata dalla Corte d'Assise di Milano nell'ambito del processo per la morte di Dj Fabo, in cui era  coinvolto un esponente del partito radicale, contesto sciaguratamente apripista per le peggiori derive promosse attraverso i supposti 'diritti' secondo un'etica falsificata.
È una vergogna che il coro unanime del politically correct tenti di impedire o soffocare la reazione negativa  di uomini e donne dotati di ragione, non necessariamente “cattolici”, ma capaci di comprendere e di fronteggiare con coraggiosa determinazione la mutazione antropologica che siamo costretti a subire, adottando una ferma obiezione di coscienza. In un quadro politico sfilacciato - in cui resta la parola al legislatore ma prevalgono strategie secondo un'allucinante inversione etica - non sarà facile.  È questo, però, anche in ambito civile, il tempo del coraggio dagli effetti ristrutturanti e non di un nuovo umanesimo disumanizzante perché senza Cristo. (Maria Guarini)

50 commenti:

Anonimo ha detto...

checché ne dica la Cirinnà, le condizioni previste dalla Corte sono così stringenti che è molto difficile possano verificarsi. Ci vuole, infatti: a) un proposito suicidario (e non, per es., una mera lamentela delle sofferenze); b) che questo proposito si sia formato autonomamente e liberamente (cioè senza l'influenza di alcuno!); c) che il soggetto sia tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale; d) sia affetto da patologia irreversibile; e) la patologia sia fonte di sofferenze psicologiche e fisiche (non alternative, ma entrambe!); f) che il paziente giudichi intollerabili tali sofferenze; g) che il soggetto sia capace di intendere e volere (sia capace di asssumere decisioni libere e consapevoli); i) siano rispettate le modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua; l) la struttura sanitaria verifichi le condizioni e le modalità del proposito suicidiario; m) sia sentito il comitato etico competente sulle condizioni e sulle modalità.
Insomma, ci sono una decina di condizioni e cautele - le quali devono ricorrere tutte insieme - che rendono, di fatto, la scriminante, ovvero la causa di non punibilità, davvero difficile da realizzarsi, giacché è sufficiente che non ci sia, in tutto o in parte, una sola di queste condizioni perché la stessa non venga ad operare.
Francesco Patruno

Anonimo ha detto...

Tempo dieci anni e i malati terminali saranno eliminati con grande risparmio per lo stato.

Anonimo ha detto...

La depenalizzazione del suicidio assistito è un regresso antropologico prima che sociale, medico o giuridico avallando il quale i giudici della Corte Costituzionale si assumono una gravissima responsabilità. Soprattutto, è una profonda ferità alla libertà. Alla libertà di tanti che, da oggi, si vedranno indicare la strada della morte anticipata con molta più insistenza di quella della cura – alzi la mano chi, in tempi di spending review, pensa sia possibile il contrario -, e alla libertà dei medici, che da oggi, da guardiani della vita, si troveranno a dover essere cooperatori di morte. Non c’è infatti diritto a cui non corrisponda il dovere. A proposito, il primo dovere ora è uno: quello di parlare chiaro. Il suicidio assistito è una schifezza immonda, un orrore da denunciare senza mezzi termini. Ci hanno già preso in giro abbastanza.
Giuliano Guzzo

A proposito di regresso antropologico ha detto...

https://www.theyouth.in/2019/08/12/a-controversial-bill-passed-in-iran-it-allows-men-to-marry-daughters-draws-flak-from-other-nations/

Anonimo ha detto...

il Parlamento poteva legiferare e non ha fatto nulla, nessuno lo impediva, semplicemente non c'è stata la volontà di fare una legge, neppure quando il governo era giallo verde
teresa

Sempre peggio ha detto...

Bergoglio : “Mescolare ci fa crescere, il meticciato dà vita ai popoli”

“Mescolare ti fa crescere, ti dà nuova vita. Sviluppa incroci, mutazioni e conferisce originalità. Il meticciato è quello che abbiamo sperimentato, ad esempio, in America Latina”. Così Papa Francesco, intervistato da Repubblica, ha voluto esaltare il meticciato condannando fermamente chi a suo dire fa di tutto per impedirlo. Di più, secondo Bergoglio mescolarsi serve a crescere, perché evidentemente chi non provvede a farlo resta un barbaro legato alla propria identità. Il Papa ha dunque colto l’occasione per attaccare i “populisti xenofobi”. “La xenofobia e l’aporofobia (ovvero la paura per la povertà o per i poveri, ndr) oggi sono parte di una mentalità populista che non lascia sovranità ai popoli”, ha detto Bergoglio.

Contro le radici
“La xenofobia distrugge l’unità di un popolo, anche quella del popolo di Dio. E il popolo siamo tutti noi: quelli che sono nati in un medesimo Paese, non importa che abbiano radici in un altro luogo o siano di etnie differenti. Oggi – ha dichiarato il Papa – siamo tentati da una forma di sociologia sterilizzata. Sembra che si consideri un Paese come se fosse una sala operatoria, dove tutto è sterilizzato: la mia razza, la mia famiglia, la mia cultura, come se ci fosse la paura di sporcarla, macchiarla, infettarla”.

Non c’è spazio dunque, nella sua visione del mondo, per chi semplicemente è orgoglioso delle proprie radici, senza per questo odiare altri popoli. Peccato che sia vero il contrario, perché soltanto se si mantiene la propria identità culturale si è in grado di confrontarsi con le altre. Altrimenti, di fronte all’appiattimento globale, all’unicum umano, non c’è più nulla di diverso, non esiste più un altro da sé con cui relazionarsi

Meticciato “creatore di popoli”
Eppure per Bergoglio si deve accelerare il processo di destrutturazione dei popoli, nel nome paradossalmente dell’unità del popolo. “Si vuole bloccare quel processo così importante che dà vita ai popoli e che è il meticciato”, ha tuonato il Papa. “Costruire muri significa condannarsi a morte. Non possiamo vivere asfissiati da una cultura da sala operatoria, asettica e non microbica”, ha precisato. Peccato che Bergoglio non consideri proprio il significato di Pontifex, quel costruttore di ponti che proprio lui dovrebbe essere. Perché se abbatti i confini e cancelli le differenze, non c’è più niente da congiungere. Sarà già tutto fermo, piatto, asettico appunto.
Alessandro Della Guglia

https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/papa-francesco-mescolare-crescere-meticciato-vita-popoli-131183/

Anonimo ha detto...

E questa? se non è un mondo impazzito...

"Creatable World", le bambole dai colori della pelle diversi e "contro gli stereotipi di genere" che superano la Barbie

Sono tutti i benvenuti. Che abbiano i capelli corti e la gonna o le chiome fluenti e i bermuda sportivi. Si chiamano "Creatable World" e sono la prima versione di bambola inclusiva prodotta dalla Mattel. Niente a che vedere con la Barbie ma una nuova produzione tutta incentrata sul rispetto della diversità e sullo scavalcamento del genere. Non hanno il trucco disegnato sul viso e i boccoli biondi, non hanno il seno sporgente o i muscoli sugli addominali, hanno corpi neutri sui quali i bambini possono applicare l'abbigliamento e le decorazioni preferite, tra le quali anche un set di parrucche. ...

Don Marino ha detto...

Ecco bella e servita, papale papale, l'eutanasia.

A quando un bel monumento a Hitler, l'inventore?

D. Marino Tozzi

Sempre piu' in alto (come la grappa B..) 34°-35°-39°......full.........! ha detto...

L’immigrazionismo dettato dalla Massoneria esoterica

Taroni sostiene la necessità di accogliere gli immigrati, perché si ha «un conto aperto con l’Africa e con il Medio Oriente», e perché respingerli vorrebbe dire consegnarli alla morte. Taroni cita addirittura Papa Francesco secondo il quale «Respingere gli immigrati è un atto di guerra» e raccomanda prudenza nel gestire il fenomeno migratorio. Eppure vien da dubitare del suo modo di intendere la prudenza allorché egli condivide in pieno la «proposta di legge presentata dai Radicali» che prevede tra l’altro «l’abolizione del reato di clandestinità».

A sostegno dell’immigrazione Taroni vuole «l’appoggio e l’intervento effettivo delle Nazioni Unite e dell’Europa intera». Inoltre, come il PD e la CEI, egli vuole lo «ius soli».

Le seguenti parole del Sovrano Taroni 33° mostrano il sostrato iniziatico, ovvero ideologico, del suo immigrazionismo: «Ci vogliono idee, forti e mirati investimenti economici e persone, ma soprattutto capire che l’accoglimento è necessario non solo alla gente che fugge, ma che può essere utile anche a noi, come insegna la simbologia del rituale del IX Grado del R.S.A.A. nel quale “lo straniero rappresenta tutto l’insieme di conoscenze e di progresso già raggiunto prima di noi, e di cui ci si deve valere per procedere più oltre: un’opportunità per trarre profitto dall’esperienza offerta anche da ciò che non fa parte della nostra Tradizione”».

Chiaro? Taroni ci fa capire che bisogna accogliere lo Straniero perché lo Straniero rappresenta colui che è depositario della Gnosi ....
https://www.maurizioblondet.it/limmigrazionismo-dettato-dalla-massoneria-esoterica/

Anonimo ha detto...

Un mondo senza Dio Trinitario, porta alla cosificazione dell'essere umano, cioè al mondo che abbiamo costruito intorno a noi allo scopo di stare 'meglio', di apparire migliori, rifuggendo dal diventare migliori seguaci di Gesù Cristo.

Tuttavia non siamo così sprovveduti dal non considerare e studiare la Filosofia Perenne, che è in particolare anche il titolo di un libro di Aldous Huxley: "Philosophia Perennis, la definizione fu coniata da Leibniz ma la cosa in sé è universale e al di fuori del tempo. E' una metafisica che riconosce una Realtà divina consustanziale al mondo delle cose, delle vite, delle menti; è una psicologia che scopre nell'anima qualcosa di simile alla Realtà divina o addirittura di identico ad essa; è un'etica che assegna all'uomo la conoscenza del Fondamento immanente e trascendente di tutto ciò che è..." (Dalla quarta di copertina del libro di A.Huxley edito da Adelphi)

Leggere con attenzione su Wikipedia le schede su Huxley e Leibniz

Tre mie note:
1)Gesù Cristo tra gli altri saggi, va benissimo, compromettersi con Lui solo, no.
2)Approfondire le diversità tra il pensiero protestante autentico e quello cattolico autentico, che portano a mio avviso in mondi completamente diversi.
3)Questo puntare lo sguardo su ciò che unisce è stato per il Cattolicesimo non solo un imbastardimento ma, una vera e propria perdita di sé. Peggio che peggio se questo perseguire ciò che unisce è in mano ad ignoranti. Ed ignoranti anche se non lo si è, lo si diventa perché si finisce con l'essere nessuno, nè cattolici , nè protestanti, finendo entrambi col diventare nichilisti, in un mondo nichilista.

Anonimo ha detto...

Adolf ritorna con Aktion T4... Tanatokrazia liquida? NO! Etsi omnes ego non!
Domenico Pennino

Anonimo ha detto...

Nn sto leggendo neanche un post di amarezza di sacerdoti o suore.Solo se c'era da dare addosso a Salvini andavano in fibrillazione
Rosy Blasi

mic ha detto...

Ho letto che l'unico giornale che non riporta la notizia è L'Osservatore Romano...

Anonimo ha detto...


La nostra Corte Costituzionale è un organo in buona parte di nomina politica. La maggioranza dei giudici provengono dalla sinistra (possono persino essere le mogli di un deputato del Pd, persone scelte perché amiche della famiglia Napolitano ecc.) : hanno introdotto nel nostro ordinamento l'eutanasia non in ossequio alla Costituzione, ma al loro credo politico. La decisione era scontata. Tanto più con la certezza di avere un governo amico.
Francesco Agnoli

Anonimo ha detto...

Insieme all'eutanasia

Giulio Meotti:
Il gender, come il green, è il nuovo oppio dei popoli. Nello stesso giorno in cui il governo francese annunciava i giocattoli gender free, la Mattel tirava fuori la prima Barbie gender free. Ci sarebbe da ridere, se la questione non fosse tremendamente seria. I nuovi ingegneri sociali che rispondono a un misto di mercato e pensiero unico, come un tempo quelli stalinisti, vogliono cloni ideologici.

Anonimo ha detto...

San Nilo da Rossano: «non basta gridare contro le tenebre, bisogna accendere una luce».

Anonimo ha detto...

Questo travaso di persone è prima di tutto a r t i f i c i a l e. Non è qualcosa che nasce naturalmente. E questo naturalmente dovrebbe essere ben compreso in particolare dagli ecologisti che della Natura si sono eletti unici sacerdoti. Questo travaso è voluto, è indotto da uomini senza scrupoli che, ritenendosi superiori a Dio, Uno e Trino, vogliono ridare nuova forma all'essere umano, secondo quello che la loro testa, piena di sabbia e segatura, ha concepito. Tutte le meraviglie del meticciato che molti, compreso il papa J.M.Bergoglio, ripetono alla nausea non hanno alcun fondamento né di buon senso, né scientifico, nè di semplice osservazione di chi hanno attorno.

Per il buon senso possiamo prendere ad esempio una semplice ricetta di un dolce, che può rappresentare la società, se le giuste dosi non son rispettate e vengono aggiunti o tolti, con l'aborto e l'eutanasia, a casaccio altri componenti, quello che esce fuori, non è più il dolce voluto ma può diventare una pappa disgustosa, se non proprio velenosa.

Dal punto di vista scientifico vediamo che l'ibridazione è stata usata ampiamente dall'uomo sia per le piante, sia per gli animali. Per gli animali, di solito l'ibridazione, che esalta un carattere, va a detrimento degli altri, cioè l'animale diventa debole, delicato, meno resistente nello spettro complessivo delle sue caratteristiche vitali. Lo si può vedere ad esempio nei cavalli da corsa che sono molto delicati e necessitano grande attenzione e cura. Lo si può vedere anche con i cani e con le nuove razze che a getto continuo vengono immesse sul mercato e nel fatto che, spesso, le caratteristiche fisiche ibridate vanno a detrimento dell'istinto che quasi si spegne in una civiltà umana lontana, mille miglia, da quella nella quale la razza originaria era nata e si era forgiata.

Per quanto riguarda l'esperienza, basta che uno guardi, fin che può, il suo albero genealogico per vedere le caratteristiche che si manifestano nei piccoli, alcune di queste richiamano quel parente vivente, altre quel certo avo di cui ancora si parla; queste caratteristiche possono essere buone o cattive, fisiche o di temperamento o spirituali, e non è detto che ognuna di esse si manifesti solo nella infanzia o nell'adolescenza. Quando un italiano sposa un'italiana, anche se in modo sommario e forse inconsapevole ha un quadro del patrimonio antropologico italiano, parimenti per un marito o una moglie europea, si conosce, anche se si ignora nel dettaglio, la storia, la cultura da cui quella persona che amiamo esce fuori. Nonostante ciò, pur restando in ambito italiano ed europeo,le diversità della sola educazione possono essere talmente grandi che la convivenza diventa un calvario.

Ognuno ha tutti i suoi esempi da aggiungere, ed è bene guardare i propri esempi, che sono quelli che confermano o bocciano le visioni del mondo, quelle dettate dal buon senso e quelle dettate dall'ideologia.

Anonimo ha detto...

Salvini: "Sono e rimango contrario al suicidio di Stato imposto per legge. La vita è sacra e non tornerò mai indietro"

Anonimo ha detto...

E la Repubblica fondata sul lavoro assolve Mr Morte Cappato.
Andrea Sandri

Vita & Famiglia ha detto...

COMUNICATO STAMPA - DECISIONE CORTE COSTITUZIONALE

Eutanasia, Pro Vita & Famiglia: “Pericoloso precedente in sintonia con strategia dei radicali”

Roma, 25 settembre 2019
La decisione presa dalla Corte Costituzionale sul caso Dj Fabo “è la fine della tutela del diritto alla vita, fino ad oggi costituzionalmente garantito e protetto. La Corte ha accettato il principio che non va combattuto il dolore, ma eliminato il sofferente che a questo punto si sentirà un peso per tutti: per lo Stato, per la famiglia, per gli amici” è il commento di Pro Vita & Famiglia, onlus che da settembre ha promosso una campagna con manifesti choc e camion vela sul tema del fine vita, dopo che la Consulta ha deciso sul caso Dj Fabo in tema di suicidio assistito assolvendo Marco Cappato dal reato di aiuto al suicidio.

“La Consulta formalmente ha chiesto al parlamento di intervenire con una legge, ma di fatto ha legiferato, creando un drammatico precedente: il caso per caso. Il tutto in perfetta sintonia con la strategia dei radicali, cioè di trasformare la cronaca in regola ideologica. Infatti, il testo è chiaro: non tutti i casi sono punibili e nella fattispecie, l’aiuto al suicidio a Dj Fabo è stato addirittura legittimato. Non a caso Cappato canta vittoria, la vittoria della morte sulla vita” hanno proseguito Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia e già organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona.

“Noi continueremo ad opporre i dati empirici allo storytelling di Cappato & Co. L’eutanasia e il suicidio assistito rimangono una vergognosa pratica incivile e da adesso in poi sarà più facile risparmiare o agevolare la morte del pensionato che pesa sullo Stato e sulla sanità” hanno concluso Brandi e Coghe.

Anonimo ha detto...

E LA CHIAMANO LIBERTÀ
di Francesco Ognibene

Mancano cure palliative, terapia del dolore, sostegno ai pazienti a domicilio, assistenza ai disabili gravi, diritti per i caregiver familiari, fondi per le prestazioni minime ai malati cronici... Ma la Corte costituzionale ha in mente un altro Paese, e pensa che il problema da risolvere oggi sia invece come concedere il diritto a farsi uccidere dal Servizio sanitario.

La responsabilità dei giudici è però meno grave di chi ha fatto credere a tutti che questa fosse la priorità e che ha portato un Paese per tradizione e cultura solidale e amante della vita a trovarsi in casa il suicidio assistito legale senza neppure accorgersene, privando con abile furto gli italiani dell'elementare diritto democratico a un dibattito pubblico. Ora questi registi dei colpi di mano ideologici e i loro sodali ormai privi di cultura e di memoria esultano stoltamente perché siamo finalmente liberi di morire, senza aver speso una parola decente per la libertà di vivere.

Ci hanno portati a oltrepassare una frontiera di tenebra, facendo credere che sia un giorno luminoso. Malati, disabili e famiglie che gridano disperati per supplicare un aiuto vero sono serviti: ora si può morire a comando. Quando non ce la fai più non chiedere allo Stato il diritto di curarti: perché ti ha appena piazzato la sua grottesca caricatura, il diritto di morire, nell'anestesia generale delle coscienze.

E la chiamano libertà.

Anonimo ha detto...

«La sentenza della Corte costituzionale è una doppia sconfitta. È una sconfitta per la politica e il Parlamento, che hanno deciso di abdicare al loro ruolo e di non decidere. È una sconfitta per la Nazione, perché quella dei giudici costituzionali è una decisione che apre un varco alla possibilità di legalizzare il suicidio assistito e introdurre l’eutanasia nel nostro ordinamento».

Scenario sconcertante
«È uno scenario preoccupante e sconcertante che Fratelli d’Italia contrasterà con forza e decisione. Per noi la vita è sacra ed è degna di essere difesa dall’inizio alla sua fine». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Anonimo ha detto...

Questa legge é stata voluta da chi, come tanti notai (basta fare un giro su internet) trarrà grandi benefici economici dall' indotto di queste pratiche di morte. Mi risulta che già un anno fa alcuni "professionisti" si fossero mossi in tal senso, organizzando pseudo dibattiti in cui in realtà pubblicizzavano la possibilità di rivolgersi a loro per atti ufficiali riguardanti le "ultime volontà" dei malcapitati relativamente alla propria sorte. Massoneria e Mammona dietro a tutto, e la cosa più schifosa é che ammantano di ideale una vera porcheria come questa.

Anonimo ha detto...

L'avevo detto che Giuseppi aveva la leggina già in tasca, il bacia tutto, mani e santini.......a proposito di padre Pio, racconto un fatto capitato ad un mio parente devotissimo figlio spirituale di p.Pio, che tutte le settimane andava in Puglia per confessarsi e comunicarsi, ma p.Pio l'aveva bene inquadrato e l'aveva ammonito di non andare più in quanto la sua era pura latrìa e non devozione, ciononostante lui andava lo stesso, nascondendosi tra la folla, ma il santo lo avvertiva e una volta corse verso di lui col bastone alzato minacciandolo di brutto e così, capita l'antifona, non ci andò più. Dopo la digressione di cui mi scuso, la leggicchia è una highway a 8 corsie per l'apertura all'omicidio di stato, come è stato per l'aborto, prima si passa dai casi pietosi, poi si passa all'azione coi vecchi soli,i malati troppo costosi per il SSN, praticamente come succede in UK, solo l'anno passato circa 2.800 pazienti 'aiutati' a passare dall'altra parte, aveva ragione RR che ha capito tutto e sarà anche peggio dopo il suicidio Brexit; tornando a capocchia, che altro sperare da una gerarchia clericale dove un alto esponente si fa ammazzare, pardon, 'accompagnare sedato',perché ha paura della morte o forse dell'aldilà e forse anche del Giudizio? Ai posteri, e okkio alle prossime elezioni in Umbria......Lupus et Agnus.

Anonimo ha detto...

Cesare Sacchetti:
L'aspetto più grave della sentenza sul suicidio assistito è che la corte costituzionale si è sostituita di fatto al legislatore. Il mandato della corte è quello di verificare la costituzionalità delle leggi, non crearne nuove. La corte costituzionale ha violato la Costituzione.

Anonimo ha detto...

Però c'era da aspettarselo. E' la logica del 'mondo'. Ciò che davvero può produrre un cambiamento efficace è la sana educazione delle nuove generazioni al rispetto alla vita in tutti i suoi momenti e in tutte le sue accezioni. Possibilmente partendo dal cuore delle famiglie. Come cristiani dobbiamo saper testimoniare quanto è bello e possibile vivere diversamente da ciò che dice il mondo nichilista contemporaneo...

Anonimo ha detto...

Consulta, schiaffo ai pro-eutanasia. Federazione dei Medici: “Non possiamo collaborare a suicidio”

«I medici possono stare accanto al malato fino alla fine, ma non devono collaborare in alcun modo al suicidio assistito. La morte non è un presidio terapeutico, sarebbe innaturale per noi. La professione medica tutela la vita». Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, commenta così a Tempi.it la sentenza della Corte costituzionale che ieri, in modo confuso e incoerente, ha depenalizzato il suicidio assistito in Italia a certe condizioni.

Interessante l’intervista rilasciata sul sito della rivista.
https://www.tempi.it/non-possiamo-collaborare-al-suicidio-assistito-i-medici-tutelano-la-vita/

Anonimo ha detto...

Lavoreremo di notte per pagare il suicidio assistito con le tasse, l'aborto, l'invasione ond e acquisire schiavi futuri e ridurre gli europei schiavi….lavoreremo, mangeremo e non figlieremo, per quello basteranno i laboratori ed i cloni dei superuomini.

Anonimo ha detto...

La sentenza della Consulta rende di fatto lecita l'eutanasia, se volontaria. E rende di fatto lecito aiutare qualcuno ad ammazzarsi. Tutto in questo in nome dell'individualismo più estremo, che si presenta come libertario ma significa nichilismo. Marco Pannella è morto, ma di fatto è il vero trionfatore dell'evoluzione del costume e del diritto in Italia. Si afferma così quella cultura della morte che è il vero lato nascosto dell'edonismo e del libertinismo. Eros (nel senso puramente pulsionale, istintuale ) e thanatos sono due facce della stessa medaglia. Bisogna vivere per fottere e per consumare, e poi morire "dolcemente" come le scimmie bonobo.
Mora Martino

Da Fb ha detto...

Con la sentenza di ieri siamo UFFICIALMENTE in un TOTALITARISMO. E non perché si legittima l'uccisione dei cittadini, bensì perché per fini ideologici SI VIOLANO IN MODO BARBARO i principi costituzionali. Come mostra il prof. Ronco su 'Avvenire', la sentenza della Corte Costituzionale, rimandando ai singoli giudici le decisioni in merito, DISTRUGGE il principio FONDAMENTALE della tassatività delle norme penali, sancendo definitivamente l'EVERSIONE rispetto al sistema costituzionale dell'istituto di un giudice delle leggi che, senza alcun contrappeso (nomina TOTALE dei giudici da parte di organi rappresentativi dei cittadini), può imporre scelte di politica criminale agli unici titolari di tali scelte (le Camere) senza che alcuno possa controllare le SUE gravissime violazioni di principi costituzionali. Attendiamo con ansia costituzionalisti prezzolati osare difendere tale BARBARIE TOTALITARIA.

Don Marino ha detto...

Caro Francesco Patruno,
è inutile illudersi.
Anche l'aborto era stato introdotto solo per alcuni casi estremi, e poi vediamo come è finita.
Vediamo ora le 4 condizioni poste dalla corte costituzionale:
- 1 - proposito di suicidio autonomamente e liberamente formatosi. Chi lo appura? Non dicono niente i vari Cappato che affiancano il soggetto?
2 - paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale. Tutti siamo trattenuti in vita da sostegni di trattamento vitali: cibo e bevande.
3 - affetto da patologia irreversibile: lo siamo tutti: ogni uomo è mortale
4 -sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili. Cioè tutte, se è il soggetto che giudica. Le sofferenze psicologiche poi chi le valuta?
Ma adesso c'è un altro problema: chi farà il boia? I medici si tirano indietro.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da
piangere.

Don Marino della Terra del Sole

Anonimo ha detto...

Sebastiano Mallia:
Esultanza -stamani- dei 'paladini' di quella che chiamano 'libertà' ed 'autodeterminazione' per la pronuncia della Consulta di ieri sul suicidio assitito.

Mi chiedo, però, dove erano questi 'paladini' quando -nel pieno della sua libertà ed autodeterminazione- Vincent Lambert implorava piangendo di ricevere acqua e cibo per continuare vivere e mentre il Leviatano macroniano glieli negava ripetutamente.

Anonimo ha detto...

Leggo e volentieri condivido.

“"Commovente questa testimonianza letta su fb:

Ho accompagnato un’amica a morire. Eravamo in tanti, a dire il vero. Lei era malata di cancro, da anni. Guariva e poi questo tornava. E ogni volta era un calvario di chemio, radio, sondini, ambulanze. E poi le braccia e le gambe e la faccia che si gonfiano a dismisura, mentre i capelli cadono e il peso si fa di piuma. Dolori, atroci. Tanti su e giù d’umore, ogni giorno era a se’. Avrebbe potuto mollare, farsi portare in qualche clinica all’estero e chiuderla lì. Invece accadeva, nel lento seguire delle settimane, una cosa strana. Una vita. Intorno a lei s’era creato un piccolo capannello di amici che si era allargato sempre di più cosicché non potesse mai essere sola. Così che non potessero essere soli suo marito e suo figlio. Gente che la accompagnava a comprare le mele bio al mercato o la cameretta per il figlio che cresce, chi le massaggiava i piedi, chi come me non potendo offrire nulla passava ogni tanto da casa sua con i bimbi a portare della gran confusione e qualche risata. Tutti pregavano. Lei stessa, pregava. E chiedeva di guarire, oh se lo chiedeva. Si incazzava tanto quando la malattia non dava tregua: il dolore da’ certi ceffoni ragazzi!!! Col tempo la rabbia ha ceduto il posto a un inesauribile desiderio di felicità. Gli ultimi mesi sono stati straordinari: la sua casa era un andirivieni di gente e lei accoglieva tutti, suo marito accoglieva tutti! Avanti, c’è posto. Sapeva negli ultimi tempi di essere inguaribile, ma non incurabile. E ha lasciato che i medici curassero e che ogni istante che le era ancora concesso diventasse un dono per tutti noi. Mentre lei moriva, la nostra piccola Bianca Maria nasceva: si sono sfiorate per qualche mese e io in questo ho visto il grande Mistero che è la nostra vita. Sono grata per gli ultimi mesi della mia amica. Non amerei i miei figli e mio marito così, se non avessi avuto da guardare come lei ha amato la sua famiglia. Se non avessi visto che è possibile fiorire anche nel dolore ed essere amati, immensamente amati fino all’ultimo respiro. Diranno che è facile “per chi ha fede”, diranno che “a lei è andata così ma non tutti hanno la forza”. No, non è più facile morire per chi ha fede e no, non è una questione di forza di volontà. È questione di generosità e di stupore, quella che ti fa riconoscere che la vita non te la sei data e puoi solo restituirla fino all’ultimo secondo. Roberta è morta il 9 luglio, era in pace e non era sola. Il suo funerale è stato una festa, con tanti lacrimoni ma una festa. Ora che ci penso non l’abbiamo accompagnata a morire. L’abbiamo accompagnata a vivere. Lei ci ha accompagnato a vivere."

Anonimo ha detto...

Standing ovation per A.17.47.mi ha ricordato la vicenda di una carissima amica morta tempo fa allo stesso modo, gioiosamente e accompagnata da un immenso affetto, aveva chiesto di non piangere al funerale, lei era sempre allegra e disponibile e si faceva voler bene da tutti. Si chiama(va) Giuseppina detta Giusi. Grazie per il bellissimo inno alla vita.

Anonimo ha detto...

La Corte costituzionale ha preso in giro tutti. Ha preso in giro il Parlamento, del quale ha dichiarato «indispensabile» un intervento legislativo anche secon la pronuncia di ieri – pur non essendo stato dichiarato incostituzionale l’articolo 580 del Codice penale – una legge c’è ed è quella che, a certe condizioni, consente il suicidio assistito. Ha preso in giro gli italiani ai quali ha fatto credere d’aver fissato dei paletti – la consapevolezza del paziente sottoposto a trattamenti salvavita e la presenza di patologie irreversibili con sofferenze fisiche e psicologiche – ad una pratica che una volta introdotta si presta a innumerevoli abusi, come prova l’esperienza non di uno ma di tutti i Paesi dove ciò è avvenuto.
Ha inoltre preso il giro lo stesso buon senso quando, nella nota stampa, ha parlato di non punibilità di chi «agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formato»: ma quando mai un proposito di morte – in un mondo dove se sei malato o disabile passi sempre più come un peso – si forma «autonomamente e liberamente»? Forse accade nelle favolette dei radicali, ma la realtà è un’altra cosa. Come se non bastasse, la Consulta ha preso in giro pure i malati quando si è detta preoccupata per i «rischi di abuso nei confronti di persone specialmente vulnerabili»: peccato che questi «rischi» non siano accidentali o collaterali ma connaturati al cosiddetto diritto di morire.
Non è un caso che quando, nel maggio 2018, lo Stato di New York ha discusso un disegno di legge sul suicidio assistito a protestare non siano stati dei cattivoni fondamentalisti bensì dei disabili. A guidare la mobilitazione per conto di Not Dead Yet, per l’esattezza, c’era Anita Cameron, 53 anni, Lgbt di colore colpita da disabilità multiple (sclerosi multipla, atassia cerebellare congenita e diabete). Queste le sue parole: «La mia prima ragione di opposizione a questo disegno di legge e ad altri simili è che esso costituisce una minaccia per le persone disabili, di colore e del ceto popolare». Il suicidio assistito è solo un modo per toglierci dalle spese, ha insomma urlato ai quattro venti la Cameron.
Ne sanno qualcosa in Canada, dove hanno addirittura già fatto i conti. Uno studio apparso nel 2017 sul Canadian Medical Association Journal ha infatti stimato in 138 milioni di dollari annui il risparmio cui, a regime, potrebbe portare l’eutanasia. Per maggiori informazioni, rivolgersi ai parenti di Sean Tagert, un malato di Sla di 41 anni della British Columbia che poche settimane fa ha chiesto ed ottenuto la «medically-assisted death» non perché piegato dalla sofferenza, ma perché abbandonato dallo Stato in condizioni critiche senza potersi pagare l’assistenza domiciliare. Perciò ha preferito morire. Andate quindi a parlare ai parenti di Tagert di «rischi di abuso», cari giudici, vediamo che vi rispondono.
E se il Canada pare troppo distante, beh, allora guardate l’Olanda e rivolgetevi ai cari di Godelieva De Troyer, uccisa nell’aprile 2012, a 65 anni, da un medico solo perché depressa – e senza neppure che i figli ne fossero prima informati. Oppure chiedete alla dottoressa Berna van Baarsen, medico e bioeticista olandese che, dopo anni di servizio ha abbandonato il suo comitato etico regionale perché disgustata dalle troppe spine staccate senza alcuna richiesta di consenso: forse saprà dirvi qualcosa sui «rischi di abuso». Anche se ormai è tardi, dato che la Consulta ha già preso in giro tutti e non ci resta che l’amarezza per tutta quell’ignoranza bioetica che ha ormai fatto il nido nelle corti più alte. 
Giuliano Guzzo

Anonimo ha detto...

Una semplice domanda: se non ci fossero stati il Concilio Vaticano II e tutti suoi prodotti, avrebbero trionfato divorzio, aborto ed eutanasia? Quanta responsabilità su tanto sfacelo ha la neochiesa?

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, dimentichi una cosa: lavoriamo di notte per tutte queste brutture più una: pagare ai trans il "taglio"...sono incavolato nero, viene il vomito, non se ne può più.

Anonimo ha detto...

https://www.centrostudilivatino.it/il-suicidio-di-stato-e-la-deriva-verso-la-mercificazione-della-vita/

RR ha detto...

La colpa è anche nostra: abbiamo voluto il welfare state, ed ora lo Stato si occupa di tutto, di chi deve nascere e morire, chi può sposarsi e chi no, chi può far figli e chi no, chi aiutare e chi no.
Lo Stato etico, cioè quello fascista: oh bella, ma la Repubblica non è antifascista per nascita ?

Certo che ci saranno abusi, Lupus, perché è sempre stato così, v. il divorzio, l’aborto, l’equiparazione dei figli legittimi ed illegittimi, il veloce passaggio dai diritti di ereditarietà e comproprietà per coppie omo alle unioni civili e le famiglie arcobaleno, ecc.ecc.
Se togli un paletto, vengon via tutti gli altri, più o meno velocemente e casca giù tutto.

Spero di esser ancora viva quando Cappato girerà tutte le cliniche ed ospedali del mondo per farsi curare fino alla fine. Spero trovi un medico non obiettore.
RR

Anonimo ha detto...

«Possibile che il Papa non dica nulla a difesa della vita? Possibile che non abbia nulla da dire sulla sentenza della Consulta che apre le porte al “suicidio di Stato”?. Non possiamo lasciare che a decidere della vita sia un Tribunale con una sentenza di morte!». Ad indignarsi contro un verdetto storico e molto controverso, tra gli altri, è un Vittorio Sgarbi che chiama in causa Papa Francesco, che su una questione sensibile che tocca la carne viva delle persone, non ha fatto sentire la sua voce.

Silvio Brachetta ha detto...

"La sentenza della Corte costituzionale sull’assistenza al suicidio è inaccettabile secondo molti esponenti del mondo cattolico a partire dalla stessa CEI. Ma sono reazioni che nascondono valutazioni molto diverse sul da farsi e ricostruzioni molto distanti su cosa si doveva fare. E poi c'è anche chi applaude alla decisione della Corte. Come il giurista D'Agostino e Lucetta Scaraffia, i quali svelano una inquietante deriva eutanasiaca per via cattolica".

Stefano Fontana

Anonimo ha detto...

Dedicato a tutti quelli che esultato per la Sentenza sul "fine vita".
(Jacques Attali, “La médicine en accusation“, in AA.VV., L’avenir de la vie, Seghers, Paris 1981, pp. 268-274):
“Quando si sorpassano i 60-65 anni, l’uomo vive più a lungo di quanto non produca e costa caro alla società. L’eutanasia sarà uno degli strumenti essenziali delle nostre società future. Il diritto al suicidio, diretto o indiretto, è perciò un valore assoluto in questo tipo di società. Macchine per sopprimere permetteranno di eliminare la vita allorché essa sarà troppo insopportabile, o economicamente troppo costosa”...

Utilizzeranno l'eutanasia per abbattere pensionati, malati terminali e spesa pubblica. Questo, in sostanza, dice l'ideologo di Macron.
Giuseppe Palma

Anonimo ha detto...

"Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo."
Giuramento di Ippocrate, V -IV sec. a. C.

Anonimo ha detto...


Paragonare questo Stato allo "Stato etico" del fascismo?

A ben vedere non è possibile. Cerchiamo di precisare, al di là dell'uso polemico di questo termine, come lo si trova nei media. Intanto lo "Stato etico" era un concetto elaborato soprattutto da Giovanni Gentile, una concezione ideale dello Stato visto come la dimensione etico-spirituale nella quale si superava l'individualismo edonistico della tradizione liberal-democratica-parlamentare e al particolarismo italiano del passato. La dimensioen dello "Stato" era quella nella quale l'io empirico, legato al "particulare", andava oltre i propri limiti e concepiva la sua vita all'insegna dello "io transcendentale", cioè del suo io che si inverava nella superiore dimensione della collettività (parola non gentiliana),dimensione rappresentata dallo Stato e improntata a ideali di dovere, Patria, sacrificio, giustizia sociale etc.(incluso l'"umanesimo del lavoro" di Gentile).

Su un piano meno elevato (e meno astratto) lo Stato "etico" fascista era uno Stato autoritario (più che effettivamente totalitario) che promuoveva la natalità, aiutava le famiglie, educava la gioventù (non c'erano solo le bolse adunate e il Sabato fascista, roba degli ultimi anni del regime), creava una serie di istituti per l'assistenza dei ceti meno abbienti, degli operai, del popolo. L"Opera Nazionale Maternità ed Infanzia era un modello nel suo genere, altro che "diritto all'aborto" o "al suicidio"! Le donne italiane, ancora cattoliche come la gran massa della popolazione, avevano un tasso di natalità attorno al 3, qualche cosa, e senza manipolazioni chimiche...
Questo, per rispetto della verità storica. Una democrazia corrotta come questa (in Occidente, non solo in Italia) non si è mai vista, credo, nella storia, nemmeno nei peggiori momenti della crisi della democrazia ateniese, la cui impietosa critica è rimasta nelle pagine di Platone.
H.

Anonimo ha detto...

La fine naturale della vita, come che sia, è l'opportunità che ci viene offerta per purificare noi stessi e per aiutare gli altri, bambini, giovani, adulti, altri anziani con la nostra offerta, con la nostra preghiera e il nostro consiglio se richiesti. L'anziano è una batteria carica di spiritualità, anche se non è stato proprio uno stinco di santo, ora vecchio, ha più facilità a comprendere quanto prima non ha voluto o potuto comprendere. Anche il solo ragionare, tra sé e con le persone che gli son accanto, sull'attualità, riordinando i pensieri dei giovani adulti coinvolti nella vita attiva e correggere mentalmente le ideologie, le mistificazioni che ora riconosce all'impronta, anche questo lavoro è essenziale per la vita caotica che si va svolgendo fuori della sua finestra, è antidoto al veleno che ogni giorno producono gli uomini sotto la sferza del lavoro automatizzato e della dissoluzione che viene loro imposta. Ma non solo l'anziano, anche il malato, l'infermo il gravemente invalido tutti sono un assegno in bianco che loro stessi offrono agli altri giovani, scattanti, pieni di forze, con dure cervici e cuori di pietra, che si godono la vita al sole senza sapere chi quella vita spensierata la stia loro pagando. Evidentemente dietro queste leggi, vi è un orizzonte non solo materialista, ma angusto e superficiale. Roma, che ben sappiamo quanto possa essere greve, ha dei modi di dire che ben sintetizzano la condizione dell'uomo moderno, e mo' t'attachi ar cxzzx ma, nun ce sta cxzzx che tenga. Cioè questo fare affidamento sulla materia, per quanto affascinante e ricca e feconda essa possa risultare, essa non risponde a tutte le esigenze dell'essere umano immagine
di Dio, vi è nel mondo un'economia dell'anima, dello spirito che non trova in modo assoluto risposta nel limite umano dell'altro uomo e nei limiti che l'altro uomo vuol tracciare a suo capriccio secondo i suoi stessi limiti e le mode del momento.

Anonimo ha detto...

Alcune considerazioni sulla “libertà di scelta”. Di Stefano Martinolli, medico chirurgo

Le esperienze degli altri paesi insegnano quanto segue:

1) non esiste vera libertà di scelta in un ambiente culturale che pesantemente fa percepire la sofferenza, la malattia e la morte come assolutamente negativi;
2) non esiste libertà di scelta in un ambiente culturale che parla della dignità della vita secondo parametri esclusivamente utilitaristici (se funziono bene o sono ancora “attivo”, allora valgo); chi stabilisce il livello di “dignità”? Ognuno per sé?
3) essendo la sofferenza e il dolore visti come negativi, allora qualsiasi motivazione (anche una semplice depressione o una mancanza della voglia di vivere che mi fa vedere tutto come indegno) possono giustificare la richiesta di suicidio;
4) non c’è libertà di scelta in un ambiente culturale dove, alla fine, le scelte, fatte per compassione, per diritto o per progresso sociale, in realtà nascondono motivi economici: popolazione sempre più anziana e spese sanitarie insostenibili;
5) la medicina, nata per guarire, cosa farà ora? L’esatto contrario?
6) chi ci dice che l’elemento fondante l’arte medica, ovvero l’ostinata ricerca delle novità anche terapeutiche, non verrà meno? Tanto, questi malati sono “perduti”, non hanno dignità di vivere e quindi non vale la pena investire di loro!
7) i malati sono fragili e si affidano al “clima culturale” che li circonda; quale messaggio stiamo dando? Quello del dogma dell’autodeterminazione?

Chi vi scrive, lavora ogni giorno con questi problemi. Quindi li vede e li “respira”.

Anonimo ha detto...

Maurizio Belpietro:
L'organo, costituito quasi esclusivamente da esponenti della sinistra, ha dato via libera al commercio della morte, che si aggiunge a quello della vita con gli uteri in affitto. Pure la Chiesa ha grandi responsabilità, per aver passato anni a curarsi solo degli immigrati.

Anonimo ha detto...

...una considerazione che non riguarda la nuova disciplina normativa, bensì l’ambito entro cui si è articolata la sentenza così come sintetizzata dal comunicato stampa emesso ieri (ci vorrà tempo per leggere la sentenza nella sua interezza).

La Consulta ha giocato a fare il legislatore. Infatti i giudici non si sono limitati a dichiarare incostituzionale parte dell’art. 580 cp che sanziona l’aiuto al suicidio laddove, ad esempio, non tiene conto di alcune situazioni soggettive meritevoli di tutela demandando al legislatore la specificazione di questi casi, ma sono scesi nel particolare articolando una depenalizzazione parziale del reato che indica con minuzia le condizioni perché non scattino le manette.
Una sentenza che è quindi una vera e propria legge. Naturalmente i giudici hanno così operato perché il Parlamento è rimasto inerte nonostante le ripetute sollecitazioni della Consulta.
In questo senso l’“indispensabile intervento del legislatore” invocato dalla Corte in realtà non è per niente indispensabile perché è già tutto scritto in questa pronuncia. Semmai il parlamento farà un copia incolla oppure, scenario non improbabile, la maggioranza giallo-rossa aggiungerà alla legittimazione del suicidio assistito così come disegnato dai giudici anche la legittimazione di altre pratiche mortifere come la iniezione letale.

A margine: Cappato, sotto processo perché ha aiutato Dj Fabo a morire, va assolto perché, leggiamo nel comunicato stampa, “rispetto alle condotte già realizzate, il giudice valuterà la sussistenza di condizioni sostanzialmente equivalenti a quelle indicate”. Poteva andare in modo diverso?
Tommaso Scandroglio

Cives humiliatus ha detto...

Chi frequenta Facebook avrà certo visto una foto di Cappato che abbraccia calorosamente (e trionfalmente) un giudice della Consulta davanti ad altri giudici sorridenti...
Anche qui, potevamo aspettarci qualcosa di diverso?

Anonimo ha detto...

Quando l'individuo prende se stesso come unico valore assoluto , che non riconosce alcun principio superiore che lo trascenda, finisce per suicidarsi. Con il "suicidio assistito" non è più soltanto una metafora.
Mora Martino