Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 4 novembre 2019

La testimonianza autentica: "Ho gettato gli idoli pagani nel fiume Tevere!"

Ne abbiamo parlato qui. Per approfondire: indice articoli sul Sinodo dell'Amazzonia.
La rabbia e l'orgoglio. E la fede. Si chiama Alexander Tschugguel. È un ragazzo austriaco e ha poco più di venti anni. Dio lo benedica.


Trascrizione
Salve, mi chiamo  Alexander Tschugguel e sono la persona che ha gettato l’idolo Pachamama nel Tevere. Perché l’ho fatto?
Dovete sapere che ho seguito molto da vicino quello che stava accadendo a Roma al sinodo sull’Amazzonia, e ho pensato che avrei dovuto avere più informazioni. Per questo mi sono recato a Roma all’inizio del sinodo per partecipare ad alcune conferenze e avere più informazioni, da vicino, su tutte le problematiche relatve all’Amazzonia delle quali si discuteva.
Ho visitato la chiesa di Santa Maria in Traspontina, che si trova proprio tra Castel Sant’Angelo e la basilica di San Pietro. In quella chiesa, in due cappelle preparate per i visitatori del sinodo sull’Amazzonia, c’erano simboli della cultura e dell’area amazzonica. E tra questi vi erano le statue della cosiddetta Pachamama.
I volontari che erano lì mi hanno spiegato che erano simboli della fertilità, della Madre Terra, dell’ecologia integrale, e quando siamo andati avanti nella conversazione mi hanno detto che il sinodo non era soltanto una questione religiosa ma era di più, una questione politica. Ho chiesto loro  se i popoli nell’Amazzonia venissero battezzati dai missionari, e mi hanno risposto di no, che normalmente non è parte della loro cultura e così via.
Alcuni di noi sono rimasti sconvolti. Così io e un mio amico che capiva il portoghese siamo ritornati per avere maggiori informazioni. E dalle informazioni che ho avuto ho capito che il tutto era contro il primo comandamento, che era sbagliato, che quel simbolo era la dea della fertilità,  la Madre Terra, quindi contro il primo comandamento che dice: “Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro dio all’infuori di me”, che non ti prostrerai davanti a un’immagine idolatrica come invece si vede nel video girato durante la cerimonia nei giardini vaticani, in cui i presenti si prostravano davanti a questa immagine.
Una volta ritornato in Austria ho pensato e ripensato a questa cosa, se fosse giusta, così con i mie amici siamo arrivati alla conclusione che avremmo dovuto farlo, che saremmo ritornati a Roma, che avremmo dovuto tirare fuori gli idoli dalla chiesa, che le statue non appartengono alla Chiesa cattolica, che sarebbero dovute stare fuori dalla chiesa.
Per questo siamo partiti e siamo arrivati lì davanti alla Chiesa al mattino presto. Ci siamo alzati, abbiamo bussato alle 6:30, ha risposto una certa Tina, ma apparentemente la chiesa non era aperta. Abbiamo girato un po’.  Seduti su una panchina, vicino alla chiesa, abbiamo pregato un rosario. Poi siamo entrati in chiesa, abbiamo guardato a entrambe le cappelle per vedere dove fossero le Pachamama. Dopo aver visto dove stavano, abbiamo fatto in modo di prenderne quante più possibili. Abbiamo preso cinque statue, ci siamo recati verso Castel Sant’Angelo, sul ponte dell’Angelo, vicino alla statua dell’Angelo, e abbiamo gettato le statue nel Tevere una dopo l’altra. È stato un grande successo.
Per la verità sul momento non ce ne siamo resi conto. È stato qualche ora più tardi che ci siamo accorti del grande impatto che il gesto ha avuto sulla Chiesa cattolica e sul sinodo. Tutti vedevano che cosa stava accadendo al sinodo e hanno incominciato a informarsi su cosa fossero le Pachamama, che cosa sono effettivamente, che cosa rappresentano, a capire che non sono cattoliche. Abbiamo ricevuto tantissimo supporto e fantastiche persone hanno pregato per noi, penso, milioni di rosari, e sono così contento che sia accaduto, perché, lo sapete, senza le preghiere l’un per l’altro nulla funziona.
Per questo ho deciso di rendere la cosa pubblica, perché non voglio che si pensi che sia stata un’azione codarda. Non siamo usciti allo scoperto prima perché volevamo che parlasse l’azione stessa, che la gente parlasse del gesto e non di chi l’aveva compiuto.
Dopo due settimane, e una dalla fine del sinodo, siamo pronti a fronteggiarli. A dimostrare che siamo dei laici, che ci siamo alzati, che non ci piace quello che sta accadendo nella Chiesa cattolica. Ora siamo ritornati a Vienna, nella nostra stupenda città, e siamo pronti per un maggior impegno su questo. Iscrivetevi a questo canale YouTube e avrete nelle prossime ore o giorni un ulteriore video con maggiori informazioni sulle carenze del Sinodo.
Alexander Tschugguel

45 commenti:

Anonimo ha detto...

Che Dio benedica i coraggiosi autori di quel magnifico e doveroso gesto!
E' stato molto coraggioso fare questa testimonianza nonostante Bergoglio e modernisti vari abbiano condannato quell'azione (contraddicendosi spesso l'un l'altro).
Ora gli autori si preparino ad andare fino in fondo e ad ignorare eventuali sanzioni canoniche prese contro di loro: è assai improbabile che ci saranno ma è importante sottolineare che sarebbero assolutamente nulle ed invalide: non può esserci nessuna pena senza la colpa.
La distruzione degli idoli pagani è un opera molto benemerita: se modernisti e scribacchini prezzolati non riescono a capirlo sono problemi loro!

Anonimo ha detto...

I giovani son la nostra speranza, Alexander ed i suoi amici sono inoltre la nostra gioia.

Grazie, Signore Gesù Cristo; Grazie, Madre Santissima, custodite e moltiplicate questa gioventù affinché costruiscano un mondo migliore di quello che noi non siamo stati capaci di migliorare.

Anonimo ha detto...

Ha fatto bene a gettare gli idoli pagani nel Tevere. Magari ci avesse buttato anche la statua di Lutero!...
Giovanni Virelli

Silente ha detto...

Che Dio lo benedica. E che questo gesto ci insegni che talvolta servono azioni forti e persino apparentemente illegali. Potessimo avere migliaia di cattolici che buttano fuori dalla chiese simboli pagani, presepi con immigrati/invasori, immagini pseudo-sacre con rappresentazioni cripto-marxiste, vaneggiamenti multirazziali e terzomondisti e via vaneggiando.
Che Dio benedica questo giovanotto.
Silente

Anonimo ha detto...

Se aspettavamo le azioni ordinate dei cerchiobottisti stavamo freschi. Per fortuna qualcuno comincia a capire che con le chiacchiere o peggio i silenzi si risolve nulla. Altro che acies ordinata e addormantata.

Ave Maria ! ha detto...

Anche a nome mio : Grazie Alessandro / David il Grande , per la forte Fede e per l'ardente cuore .
Riconosco nel tuo gesto la nostra amata Europa , l'Europa cristiana !
Dio ti Benedica !

Anonimo ha detto...

Grazie a Dio per le azioni di questo ragazzo e per la sua presenza.

Valeria Fusetti ha detto...

Bene, ora so per chi prego, almeno un nome di chi ha fatto quello splendido gesto di FEDE ora ce l'ho ! Un nome ed un viso schietto, pulito, sereno, il viso di un giovane che ognuno vorrebbe come amico dei propri figli e nipoti. Un giovanotto con le idee molto chiare. Molto più chiare dell'Anonimo delle 15.35 che si permette, con la scusa di elogiare Alexander, di denigrare chi prega pubblicamente e per lo stesso scopo. Non sono due azioni aut-aut, sono due azioni spiritualmente complementari, et-et, come direbbe Messori. A persone diverse il Signore ha dato doni diversi, e che perciò li usano in modi e situazioni diverse, ma sempre a maggior gloria Sua.Dalle parole di Alexander apprendiamo che hanno agito dopo aver pregato il Santo Rosario... e questo dice tutto su Chi ha loro ispirato tanta lucidità di ragionamento e di fede. La Santa Vergine continuerà ad ispirarli ed a proteggerli.

fabrizio giudici ha detto...

Secondo questa notizia (da confermare), papa Francesco avrebbe affidato al card. Sarah l’incarico di studiare il “rito amazzonico”.

https://ocnoticias.com.br/rito-amazonico-papa-confia-estudo-ao-cardeal-sarah/

Anonimo ha detto...

Purtroppo, mi aspettavo che non fosse stato un italiano. Troppo idealismo in un gesto così nobile. La reazione alla stoltezza del potere ingiusto non è nel nostro DNA. Comunque, Dio benedica questo ragazzo e chi lo ha aiutato.




Da Fb ha detto...

Ora l'eroe sconosciuto ha un nome: Alexander.
Dio ha benedetto lui e il suo amico e ha benedette le loro mani, perché con esse hanno dato gloria a Nostro Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. Hanno distrutto gli idoli, la superbia di Satana e l'orgoglio di chi ha adorato quei pezzi di legno. La Sempre Vergine Maria li ha accompagnati e protetti, poiché Lei non può non sorridere alle piccole vittorie dei suoi figli.

Anonimo ha detto...


Purtroppo mi aspettavo che non fosse stato un italiano...

Smettiamola di autodenigrarci per principio.

mic ha detto...

Anonimo 15:35
Altro che acies ordinata e addormantata.

Non sono parole di un credente. Perché un'acies schierata, se è in preghiera e lo testimonia coram populo, non può essere addormentata, mentre la preghiera non rimane senza effetti, comprese le decisioni di chi è nella situazione di agire.

Anonimo ha detto...

https://www.veritatemincaritate.com/2019/11/s-carlo-borromeo-le-corrette-disposizioni-per-accostarsi-alleucarestia/

Naufragio (peccato), sacramenti dei morti (Battesimo, Penitenza), Eucaristia (sacramento dei vivi) con il Corpo, Sangue, Anima e Divinità, realmente presente, di Cristo -Dio- lì presente. Accostandosi all'altare con grande devozione, ricevendo Colui che ha fatto il cielo e la terra, e mi ha salvato amandomi fino a morire per me e giudicherà ogni cosa.

NB San Carlo è santo anche per aver contrastato la riforma di Lutero.

NB i peccati veniali non fanno perdere la grazia, ma raffreddano l'amore per Dio.
San Carlo si confessava ogni giorno.

NB al mistero della Santa Messa ci si prepara senza arrivare trafelati all'ultimo (o dopo).

Che San Carlo ci aiuti a prendere sul serio l'Eucaristia.

mic ha detto...

Fabrizio, a proposito di Sarah, leggi qui
https://www.marcotosatti.com/2019/11/03/loreto-via-la-festa-della-traslazione-ma-perche-card-sarah/

Anonimo ha detto...

.....
Resta da capire come questo cardinale Sarah, difensore della fede e della dottrina, possa convivere con l’altro cardinale Sarah, quello che, nella sua veste di prefetto della Congregazione per il culto divino, abroga la festa della traslazione miracolosa della Santa Casa di Loreto, celebrata come festa liturgica da centinaia di anni; quello che, intervistato dal Corriere della sera, dice che “ogni Papa è giusto per il suo tempo”, che tra Benedetto XVI e Francesco c’è “una grande continuità” e che “chi è contro il Papa è ipso facto fuori dalla Chiesa”. Come se ricordare a Pietro quali sono i suoi doveri, a partire dal confermare i fratelli nella fede, equivalesse a schierarsi “contro il Papa”.

Aldo Maria Valli

fabrizio giudici ha detto...

mic e anonimo, visto. Credo che se la notizia verrà confermata si può iniziare ad intuire il motivo per cui Sarah si è comportato in un certo modo recentemente.

Probabilmente la sua idea è quella di farsi affidare lo studio del "rito amazzonico" per farlo deragliare, ma è una strategia rischiosa. Speriamo che funzioni. Oltretutto se va storta non solo farà un danno alle anime, ma demolirà la propria credibilità. Preghiamo per lui.

fabrizio giudici ha detto...

Pachamama bruciate in Messico:

https://infovaticana.com/2019/11/04/la-pachamama-arde-en-ciudad-de-mexico/

Valeria Fusetti ha detto...

Fabrizio, non so ma mi sembra più un bel sogno... sarebbe strano che il card Sarah, per farsi affidare lo studio del rito amazzonico, per farlo deragliare, avesse, tra le altre cose,fatto "deragliare" la Santa Casa di Loreto ! Avanzo dubbi in proposito... ma felicissima di dichiarare, se sarà il caso, di essermi sbagliata .

Diego ha detto...

Nell'ambito del mondo avrebbe un senso
Il sabotaggio, il manchurian candidate,la quinta colonna etc sono tutte tecniche validissime per sconfiggere il nemico. Solo che qui la lotta è contro Principi e Potestà e servono i mezzi di Dio. Umanamente sarebbe corrette, cristianamente sarebbe un fallimento anche se portasse un temporaneo successo. Una vittoria ottenuta usando le armi dell'Avversario in campo spirituale è una vittoria di Pirro, una Pearl Harbor. Mi sorprenderebbe se il card.Sarah facesse un tale errore.

fabrizio giudici ha detto...

@Diego, @Valeria

Non sono particolarmente ottimista, in effetti. Comunque, la questione della Casa di Loreto ha un precedente: Sarah firmò anche il decreto che permette la lavanda dei piedi alle donne. Non è pensabile che fosse realmente d'accordo.

Stiamo a guardare cosa succede e capiremo.

Anonimo ha detto...


Io sarei per l'interpretazione più lineare

Sarah non vede la contraddizione, è cresciuto in una Chiesa dove il principio
di non contraddizine è stato abolito, assieme alla formazine sulla metafisica
aristotelico-tomistica. Se a questo si aggiunge una concezione cieca della
obbedienza al Papa, capiamo ancora meglio.
E non dimentichiamo che per lui la Messa è soprattutto la Celebrazione della
Resurrezione, l'ha scritto in un documento pubblicato da Mic. E'appunto lo
spirito della Nuova Messa, uno spirito non cattolico.
Ma questo il cardinale Sarah evidentemente non lo vede.
Non penserei pertanto a strategie complicate da parte sua, non mi pare
il tipo.
Restando più terra terra, c'è poi il fatto che Bergoglio fa paura,
è un duro, un vendicativo. Basta vedere come ha fatto fuori i Francescani
dell'Immacolata, che avevano criticato pesantemente e giustamente le
esternazioni demenziali del card. Martini SI e cominciato a criticare il
Concilio in modo serio. E lo stesso card. Burke, a ben vedere. E come spietatamente Bergoglio colpisca tutti gli ordini che vogliano ripristinare la Tradizione
(mentre ha liberato subito da ogni addebito le madri superiore filoabortiste e
gay-friendly americane).
Incidentalmente, su tutta la vicenda dolorosa e obbrobriosa dell'adorazione degli idoli in Vaticano e dintorni, il Papa Emerito...? Non pervenuto...?
Z.

fabrizio giudici ha detto...

Il prete che ha bruciato la pachamama in un esorcismo, Hugo Valdemar Romero, è il portavoce della diocesi di Città del Messico. Ha eseguito il rito in riparazione anche della presenza della preghiera alla pachamama contenuta nel materiale stampato a cura della CEI (non c'è che dire, complimenti ai nostri vescovi, sono diventati famosi).

Il vescovo emerito Rene Henry Gracida (texano, da un po' di tempo è uno di quelli che si fanno sentire frequentemente) ha riportato alcune dichiarazioni di Valdemar Romero, che si riferiscono anche ad una dichiarazione di un esorcista: la pachamama incinta sarebbe la parodia satanica della Madonna e di Cristo; ovvero, il bimbo che la pachamama porta in grembo sarebbe l'Anticristo.

“The most blessed Virgin [Mary] of Guadalupe, as we know, is a young woman who is pregnant. She has Jesus in her womb whom is to give birth to the new continent (the new world). She says that she comes to grant her love to all the inhabitants of this entire continent (not just Mexico). She is pregnant and carries Jesus who will bring us the Gospel and drive away the darkness of idolatry and the devil.” Then, Fr. Hugo, taking the statue of pachamama say: “A friend exorcist says that this idol (pachamama) is actually the figure of the antichrist; is a blasphemy and parody of Mary. Pachamama is pregnant but carries the antichrist to give birth to him in the masonic church: to destroy the sacraments which is to return to idolatry and superstition. So, this antichrist who is to give birth to a church with an amazonian face is an abomination, it is a contradiction to church doctrine, which is the dynamic into which these idolaters want to enter into now. So, in sign of repugnance to the offenses that they made to the most blessed virgin Mary in Rome, in her church of Transpontina, we, as a protest and as a sign of reparation, burn this satanic idol of the pachamama”

https://abyssum.org/2019/11/04/bravo-father-hugo-valdemar/

fabrizio giudici ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
fabrizio giudici ha detto...

PS Gracida è l'emerito della diocesi di... Corpus Christi.

Anonimo ha detto...

Cara mic non crederai veramente che il giovane che ha buttato nel tevere le ignobili statue lo abbia fatto ispirato dalla acies ordinata vero? Sarebbe ridicolo.
Qua coram populo si testimonia solo di dormire altro che ciarle, se non siamo neppure più in grado di stabilire con ragionevolezza i nessi di causa effetto allora è meglio farla finita di perdere tempo con qualunque iniziativa.

La preghiera serve eccome, ma con la preghiera e basta le pachamama nel Tevere non ci finivano proprio, se non capisci questo è inutile andare avanti e non è questione di avere o meno la patente di credente (che per fortuna non rilasci tu) è questione di riconoscere o meno i fatti per quello che sono. Pregare e basta va bene per le monache contemplative, ai laici è richiesto altro, specie in questo momento tragico in cui leggo ancora commenti di chi si illude che si possa continuare a sperare in cerchiobottismi cardinalizi alla Sarah. La verità è che continuare anche solo a chiamare papa il sordido sudamericano idolatra e apostata è una bestemmia. Anche quà se butti le pachamama nel Tevere e poi chiedi scusa all'impostore che se le prega nei giardini vaticani agisci in modo dissociato e ti dimostri incapace di coerenza.
Buona giornata.

@Anonimo 15:35
Altro che acies ordinata e addormantata.

Non sono parole di un credente. Perché un'acies schierata, se è in preghiera e lo testimonia coram populo, non può essere addormentata, mentre la preghiera non rimane senza effetti, comprese le decisioni di chi è nella situazione di agire.

mic ha detto...

Cara mic non crederai veramente che il giovane che ha buttato nel tevere le ignobili statue lo abbia fatto ispirato dalla acies ordinata vero? Sarebbe ridicolo.

Cos'è questa giravolta che mi fa dire quello che non ho detto?
Ho semplicemente reagito alla definizione dell'acies ordinata come "addormentata". E ricordato l'efficacia della preghiera che appartiene all'acies quanto all'intero corpo mistico di Cristo.
Quanto a Sarah siamo tutti trasecolati.
E chi è che ha chiesto scusa a chi?

mic ha detto...

Continuo ripetendo per l'ennesima volta che sia ai laici che ai consacrati, oltre ovviamenre alla preghiera, è richiesto quanto posdibile nella loro situazione e secondo la loro responsabilità.
E mi piacerebbe sapere cosa fanno o si ripromettono di fare tanti leoni da tastiera...

mic ha detto...

Laus Deo anche per il vescovo Gracida!

Anonimo ha detto...

Sarah credo sia uno di quegli esempi dove troppo si è preteso da un essere umano e dalla sua capacità di assimilarsi a norme sempre nuove e in via di rinnovamento perpetuo e contraddittorio. Non credo assolutamente sia in malafede, credo ad un collasso nervoso, non avvertito neanche da lui stesso. Questo sforzo immane di tenere insieme due mondi, due culture, una fede divisa in due, tre, quattro...parti, in aggiunta entro un corpo fine e delicato, credo abbia logorato, consumato qua e là la sua capacità di resistenza.

Anonimo ha detto...

...Vaticano e dintorni, il Papa Emerito...? Non pervenuto...?

...forse discretamente con Ruini...

Anonimo ha detto...

Prendo spunto dalla diagnosi vergata alle 7.12 per il paziente Sarah Robert (Ourous 15/6/1945), il quale (accreditato di assoluta buona fede), sarebbe inconsapevole d'esser malato. E' collassato, ma non lo sa. Dal 2015 ha scritto tre libri (a mio avviso in un crescendo di lucidità logica e di purezza della fede) che meriterebbero un'umile approccio alla loro lettura, prima di definire il cardinal Sarah collassato inconsapevole.
Amare la Chiesa significa reggerne le membra urenti ed infiammate, senza pensare innanzitutto all'amputazione. Così tra l'altro si espresse Nostro Signore in più di un'occasione (es. parabola del grano e della zizzania).
Per stare nella volontà di Dio bisogna saper riconoscere il primato di Dio Padre: quando manca non può esserci nulla di buono. L'approccio spirituale alle cose della Chiesa dovrebbe sempre sovrastare quello più passionale e carnale, per essere cielo e non terra e perché il Regno di Dio Padre venga in terra come è (già) in cielo. Se dentro di noi non c'è cielo, ma solo terra, allora sì probabilmente collasseremo, al suolo. Zizzania e grano buono riguardano la vicenda di ciascuno di noi. Personalmente, nel mio piccolo, nel semplice essere un cristiano cattolico, avverto da anni la lacerazione di quello che è venuto crescendo dentro la Chiesa, da me percepito come zizzania che soffoca il grano.
Ma non me ne vado dal campo (e dove?), né sta a me falciare. Quello che posso fare è stare con Gesù, nutrirmi (spiritualmente) di Lui, custodendo il seme e portando il peso della croce che mi è stata assegnata, senza mettermi a randellarla sulle teste altrui.
Sant’Agostino in un suo commento a questo passo scrisse che “molti prima sono zizzania e poi diventano buon grano” e che “se costoro, quando sono cattivi, non venissero tollerati con pazienza, non giungerebbero al lodevole cambiamento”.
Leggiamo con più attenzione i libri del cardinal Sarah (che qualcuno, molto terra-terra, ha destinato alla spazzatura indifferenziata...) e scopriremo tesori di sapienza spirituale utili a tutti noi, in questa temperie.

fabrizio giudici ha detto...

Hugo Valdemar Romero non è più portavoce della diocesi di Città del Messico, ma dal 2018 è penitenziere.

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2019/11/05/il-nuovo-decreto-sulla-santa-casa-di-loreto-ovvero-come-ti-occulto-il-miracolo/amp/

mic ha detto...

Laus Deo anche per Valdemar Romero e per Gracida!

Anonimo ha detto...

Papa Emerito non pervenuto....
Brandmueller, Mueller, Voderholzer, Woelki, Ruini, Sarah a mezzo servizio perché ancora ricopre un incarico 'prestigioso' in Vaticano, poi ci sono i soliti Schneider e Burke, altri non ne vedo e cmnq. nella sua posizione non può fare molto in maniera troppo scoperta. Due cose, il ragazzo ha sbagliato, gli idoli andavano bruciati ipso facto, per il resto in Vaticano vige la terreur e si sa che i monsignori/ni non hanno molta spina dorsale, a ben vedere gli opponenti sono tutti con una certa età.Che Dio ce la mandi buona.

Anonimo ha detto...

@ Anonimo
5 novembre 2019 09:15

Come spesso accade il bue dice cornuto all'asino. Nelle mie cinque righe è presente quattro volte il verbo credo accompagnato nella subordinata dal modo congiuntivo, il modo del probabile, del possibile, dell'incertezza, del dubbio. La ringrazio per avermi implicitamente fatto rileggere con più attenzione quanto da me scritto ed esplicitamente la invito a rileggere il suo scritto. Cordiali saluti.

fabrizio giudici ha detto...

https://www.lifesitenews.com/blogs/how-to-properly-use-righteous-anger-about-the-amazon-synod

Anonimo ha detto...


Non sta a me falciare né randellare sulle teste altrui...

Certo, vige la divisione sociale del lavoro, parlando in generale. E c'è un tempo per
ogni cosa, come dice l'Ecclesiaste, ora chiamato Qoeleth, per smania d'archeologismo.
C'è chi prega e c'è chi mena. Dipende dalle inclinazioni personali. Ma valga il vero: la separazione è in realtà falsa perché quelli che si espongono con il metaforico randello non è che rinunciano alle loro devozioni private e quindi a pregare.
Solo che dalla preghiera ottengono diverse ispirazioni, conformi anche al loro temperamento.
Fuor di metafora. Quando è in ballo la fede, messa gravemente in pericolo dagli stessi pastori, è perfettamente lecito ai semplici laici o chierici sottoposti intervenire pubblicamente contro i pastori fedifraghi, non per insultarli ma per convincerli del male che stanno facendo. Ci sono almeno due precedenti illustri:
-- l'incidente di Antiochia, cosiddetto, richiamato ormai tante volte, quando s. Paolo affrontò s. Pietro a viso aperto perché con un comportamento erroneo su una questione apparentemente solo formale (il rispetto delle purità esteriori ebraiche) stava invece compromettendo il futuro stesso del cristianesimo.
-- La sollevazione di gran parte dell'opinione pubblica cattolica contro Papa Giovanni XXII,
che, in perfetta buona fede, stava sostenendo un'eresia circa la visione beatifica delle anime subito dopo la morte. L'opinione pubblica, con la quale si scherarono cardinali e vescovi, convinse alla fine il papa a ritrattare sul letto di morte.
Quando c'è di mezzo il destino stesso della fede, tradita dai sommi pastori, trarsi da parte con l'argomento che a noi laici spetta solo pregare e affidarci a Nostro Signore, è argomento falso e fallimentare, smentito dagli esempi storici appena ricordati.
Criticare il card. Sarah, che non si è in realtà schierato con i critici del Sinodo Amazzonico, perché all'improvviso appare assolutamente schierato sulle posizioni di Bergoglio, tanto da firmare il decreto che si è visto sulla Santa Casa di Loreto, è cosa perfettamente legittima.
Z.

Anonimo ha detto...

il ragazzo ha sbagliato, gli idoli andavano bruciati ipso facto.
NO. Dicono gli esorcisti che il modo migliore di distruggere gli oggetti satanici è proprio buttarli nel fiume. Per bruciarli dovrebbero prima essere esorcizzati (o almeno benedetti, non è sempre, necessariamente, la stessa cosa). Altrimenti c'è il rischio che i fumi diffondano maleficio, in primis verso chi li bruciati, se, per caso, li dovesse respirare .

Anonimo ha detto...

Non contraddico gli esorcisti, però adesso che gli idoli sono stati ripescati sono stati messi ancora in qualche chiesa, allora, cosa è peggio, i fumi dell'incendio o gli idoli satanici in luoghi consacrati?

Maurizio ha detto...

Dicono gli esorcisti che il modo migliore di distruggere gli oggetti satanici è proprio buttarli nel fiume
Non vanno bruciati? La cosa migliore, allora, è frantumarli con una mazza da baseball e poi buttarli a fiume ... a titolo di cautela contro un eventuale loro ripescaggio che li rendesse nuovamente fruibili ...!

Anonimo ha detto...


Il coraggioso ragazzo austriaco ha sbagliato, doveva far questo e quest'altro

Sempre a cercare il pelo nell'uovo. Non ha sbagliato niente.
Il tuffo nel fiume era il modo più semplice e lineare di riparare allo scandalo.
Per bruciarli avrebbe dovuto portarsi lattina etc. E poi bruciarli dove,
senza correre il rischio di fare dei danni? Per strada?
Lui e i suoi amici, hanno agito nel modo più semplice dal punto
di vista logistico. Il più logico, avendo il Tevere a due passi.
Il fatto che gli idoli siano stati ripescati in tutto o in parte
non toglie nulla alla validità del loro gesto. Che ha fatto
una certa impressione su scala internazionale.

Anonimo ha detto...

Prostituzione ed idolatria sono intimamente legati, nel Vecchio Testamento furono le donne, mogli e concubine, che portarono i loro idoli da adorare sulle alture e non pochi re, loro mariti ed amanti, si allontanarono da Yahweh a causa di questi idoli con conseguenze che andarono ben oltre la vita del singolo re e della singola moglie o concubina che fosse. San Pietro e Santa Maria in Traspontina devono essere riconsacrate.

Anonimo ha detto...

Matteo 12, 30-31

30 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. 31 Perciò io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.

https://www.amicidomenicani.it/cosa-intende-gesu-per-peccato-contro-lo-spirito-santo/
...
. Secondo la classificazione catechistica i peccati contro lo Spirito Santo, sono sei: l’impugnazione della verità conosciuta e l’invidia della grazia altrui, la disperazione della salvezza e la presunzione di salvarsi senza merito, l’ostinazione nel peccato e l’impenitenza finale.

5. In generale si può dire che i peccati contro lo Spirito Santo manifestano la sistematica opposizione a qualunque influsso della grazia e questo comporta disprezzo e rifiuto di tutti gli aiuti offerti da Dio per la salvezza.
Vengono detti contro lo Spirito Santo perché è attribuita allo Spirito Santo l’opera della conversione e della santificazione.

6. Per san Tommaso i peccati contro lo Spirito Santo sono tanti quanti sono i modi di disprezzare l’aiuto di Dio per trattenere l’uomo dal peccato.
Dice che le remore al peccato possono provenire da tre fonti: dal giudizio di Dio, dai suoi doni e dal parte del peccato stesso.

Quando si oppongono al giudizio di Dio abbiamo i due peccati contro la speranza teologale: la disperazione della salvezza e la presunzione di salvarsi senza merito.

Quando si oppongono alla conoscenza della verità rivelata e all’aiuto della grazia abbiamo l’impugnazione della verità conosciuta e l’invidia della grazia altrui.

Quando non si considera la bruttezza del peccato e la brevità dell’esperienza presente abbiamo l’impenitenza finale (intesa nel senso di perdurare nel peccato fino alla morte) e l’ostinazione nel peccato (S. Tommaso, Somma Teologica, II-II, 14, 2).