Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 10 maggio 2020

I vescovi non possono imporre la Comunione "alla mano", né proibire la Comunione "alla lingua"

Alla luce del "Protocollo" dell'imposizione arbitraria della Comunione "alla mano" da parte della Chiesa Patriottica Italiana con la scusa del virus, riportiamo qui sotto una nostra traduzione di un articolo di Peter Kwasniewski pubblicato il 6 maggio 2020 su OnePeterFive.

I vescovi non possono imporre la Comunione "alla mano", né proibire la Comunione "alla lingua"
6 maggio 2020 - P. Kwasniewski

Col graduale allentamento delle restrizioni sugli assembramenti, alcune diocesi hanno cominciato a diramare nuove normative per la celebrazione delle Messe. Queste normative spesso includono una dichiarata preferenza per la Comunione "alla mano" o addirittura un divieto per la Comunione "alla lingua".

In questo articolo dimostrerò due cose: primo, riguardo alla "forma Ordinaria", i vescovi, sebbene liberi di esprimere una preferenza, non hanno autorità di comandare la ricezione "alla mano" o di proibire la ricezione "alla lingua" (e pertanto, a fortiori, nessun parroco potrebbe avere tale autorità). Secondo, riguardo alla "forma Extraordinaria", la Comunione può essere amministrata solo "alla lingua".

Prima di addentrarci nelle questioni canoniche, è importante notare che non c'è alcuna dimostrazione che la maniera tradizionale di ricevere la Comunione - cioè "alla lingua" - sarebbe meno igienica o più pericolosa per la salute pubblica rispetto alla Comunione "alla mano". Un canonista mi ha scritto: "Molti hanno sottolineato che i germi si diffondono più facilmente attraverso i contatti frequenti delle mani rispetto al porre l'ostia alla bocca (che, se il sacerdote sa quel che sta facendo, non dovrebbe comportare rischi di trasferimento di saliva)".

L'arcidiocesi di Portland, lo scorso 2 marzo, ha rilasciato un comunicato che fra le altre cose afferma:
Abbiamo consultato due medici su questo caso, uno dei quali è uno specialista in immunologia per lo Stato dell'Oregon. Hanno convenuto che la ricezione della Santa Comunione "alla lingua" e "alla mano", fatte propriamente, pongono più o meno lo stesso livello di rischio. Il rischio di sfiorare la lingua e passare la saliva ad altri è ovviamente un pericolo; comunque è ugualmente probabile la possibilità di toccare la mano di qualcuno, e le mani hanno una maggiore esposizione ai germi.
Il vescovo Athanasius Schneider, alla fine dello scorso febbraio, aveva fatto osservazioni simili:
La comunione nella mano non è più igienica della comunione in bocca. In effetti, può essere pericoloso per il contagio. Da un punto di vista igienico, la mano trasporta un’enorme quantità di batteri. Molti agenti patogeni vengono trasmessi attraverso le mani. Sia agitando le mani di altre persone o toccando frequentemente oggetti, come maniglie delle porte o corrimano e maniglioni nei trasporti pubblici, i germi possono passare rapidamente da una mano all’altra; e con queste mani e dita non igieniche le persone toccano spesso il naso e la bocca. Inoltre, a volte i germi possono sopravvivere sulla superficie degli oggetti toccati per giorni. Secondo uno studio del 2006, pubblicato sulla rivista “BMC Infectious Diseases”, i virus dell’influenza e virus simili possono persistere su superfici inanimate.

Molte persone che vengono in chiesa e poi ricevono la Santa Comunione nelle loro mani hanno prima toccato maniglie delle porte o corrimano e afferrano le barre nei trasporti pubblici o in altri edifici. Pertanto, i virus sono impressi sul palmo e sulle dita delle mani. E poi durante la Santa Messa con queste mani e dita a volte si toccano il naso o la bocca. Con queste mani e dita toccano l’ospite consacrato, imprimendo così il virus anche sull’ospite, trasportando così i virus attraverso l’ospite nella loro bocca.

La comunione in bocca è certamente meno pericolosa e più igienica rispetto alla Comunione nella mano. In effetti, il palmo e le dita della mano, senza un lavaggio intenso, contengono innegabilmente un accumulo di virus.
Un altro studio, dall'Inghilterra, dello scorso novembre, presentava scoperte inquietanti:
È probabile che la prossima volta che ti fermi da un McDonald's vorrai evitare i nuovi chioschi per gli ordini self-service, visto che uno studio recente ha trovato materia fecale su ogni touchscreen esaminato in quella catena di fast food. Lo studio, condotto a novembre [2019] dal giornale inglese Metro, ha prelevato campioni dagli schermi di otto McDonald's diversi tra Londra e Birmingham, e tutti i chioschi degli ordini self-service sono risultati positivi ad una quantità di pericolosi germi.
Padre John Zuhlsdorf aveva così riassunto l'esperienza di tutti i sacerdoti con cui si era parlato di questa questione:
Nella mia esperienza di quasi trent'anni di distribuzione della Comunione in entrambi i modi, "alla mano" e "alla lingua", a intere assemblee quasi esclusivamente "alla mano" e con poche eccezioni, e anche ad intere assemblee quasi esclusivamente "alla lingua" e con poche eccezioni durante il Novus Ordo e senza eccezioni durante le Vetus Ordo, è che raramente - raramente - le mie dita sono finite in contatto con le lingue ma molto spesso, quasi sempre, c'è stato contatto delle mie dita. Fatemelo ripetere: nel distribuire la Comunione direttamente "alla lingua", raramente - raramente - c'è stato un qualsiasi contatto con la lingua. Nel distribuire "alla mano", c'è stato spesso, abbastanza spesso, contatto con le dita o palme dei comunicanti... Quando entrambe le modalità sono eseguite propriamente, laddove avviene spesso un contatto nel caso della Comunione "alle mani", virtualmente non avviene mai contatto nel caso "alla lingua".
Legislazione pertinente nella forma Ordinaria

Nell'Ordinamento Generale del Messale Romano promulgato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti il 12 novembre 2002, al paragrafo 161 si legge:
161. Se la Comunione si fa sotto la sola specie del pane, il sacerdote, eleva alquanto l’ostia e la presenta a ciascuno dicendo: Il Corpo di Cristo. Il comunicando risponde: Amen, e riceve il sacramento in bocca o, nei luoghi in cui è stato permesso, sulla mano, come preferisce. [...]
A sostegno di ciò, l'importante Istruzione Redemptionis Sacramentum della stessa Congregazione, promulgata il 25 marzo 2004, nel paragrafo 92 afferma:
[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. [...]
La Congregazione si è espressa almeno in tre casi in risposta a situazioni dove erano avvenuti tentativi di imporre l'obbligo della Comunione "alla mano". In una lettera del 3 aprile 1985 alla Conferenza Episcopale Americana (all'epoca NCCB, oggi USCCB), si legge:
La Santa Sede, a partire dal 1969, mentre conservava l'uso della maniera tradizionale di distribuire la Comunione, ha garantito a richiesta ad alcune Conferenze Episcopali la facoltà di distribuire la Comunione ponendo l'ostia nelle mani del fedele [...] I fedeli non sono obbligati ad adottare la pratica della Comunione "alla mano". Ognuno è libero di comunicarsi in un modo o nell'altro.
Un responso della Congregazione, pubblicato su Notitiae di aprile 1999, affermava:
Q: si chiede se nelle diocesi dove è permesso distribuire la Comunione "alla mano", un sacerdote o ministro straordinario della Santa Comunione possa obbligare i comunicanti a ricevere la Comunione solo "alla mano" e non "alla lingua".

R: è certamente chiaro dagli stessi documenti della Santa Sede che nelle diocesi dove è concesso di fare la Comunione "alla mano", il diritto dei fedeli di riceverla "alla lingua" rimane intatto.
Pertanto, coloro che vogliano imporre ai comunicanti di ricevere la Santa Comunione solo "alla mano" stanno agendo contro le norme, così come coloro che rifiutano ai fedeli il diritto di riceverla "alla mano" nelle diocesi a cui è stato concesso questo indulto.
Più di recente, durante la pandemia influenzale "suina" del 2009-2010, padre Anthony Ward S.M., sottosegretario della stessa congregazione, scrisse in una lettera del 24 luglio 2009 (prot. 655/09/L):
Questa congregazione... accusa ricezione della vostra lettera datata 22 giugno 2009 riguardo al diritto dei fedeli di ricevere la Santa Comunione "alla lingua". Questo Dicastero osserva che l'istruzione Redemptionis Sacramentum (25 marzo 2004) chiaramente afferma che "ogni fedele ha sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca" (n.92), e non è lecito negare la Santa Comunione a qualsiasi fedele che non sia impedito dalla legge canonica a ricevere la Santa Eucarestia (cfr. n.91).
Lo scorso febbraio, quando c'è stata la prima ondata di direttive locali, mi sono consultato con un canonista che mi ha risposto:
Dal mio punto di vista, un vescovo non può esigere che un fedele riceva la Comunione "alla mano". Perfino nella Forma Ordinaria, è prescritta [cioè è norma] la Comunione "alla lingua", col diritto [rescrittivo] di riceverla "alla mano". La norma è norma, ed è basata sul diritto del fedele di scegliere come adorare Dio in quel momento della Messa che per sua natura è profondamente personale e non comunitario. La mia opinione è basata sulla rilevante giurisprudenza dalla Santa Sede nella difesa dei diritti del cattolico di ricevere la Comunione "alla lingua" e in ginocchio durante una Messa nella Forma Ordinaria, perfino se il suo vescovo avesse legiferato in contrario. Tali legiferazioni sono considerate, per loro natura, come suggerimenti, non come obbliganti. Dato che sul piano legale ciò è valido per un vescovo, a fortiori è vero anche per un sacerdote in parrocchia. Ad un laico non può essere negato il Sacramento a meno che non sia un notorio pubblico peccatore. Un sacerdote che di sua iniziativa dicesse ai fedeli che devono ricevere "alla mano" sta violando la legge canonica e inducendo i fedeli a violarla a loro volta.
Per evitare qualsiasi possibile confusione, mi sia consentito di ripetere che tutta la legislazione sopra citata si applica solo alla Forma Ordinaria, cioè al Novus Ordo Missae.

Legislazione pertinente nella Forma Extraordinaria

Oltre che non avere autorità di cambiare la legislazione ecclesiastica universale sulla maniera di ricevere la Comunione nella Forma Ordinaria, i vescovi non hanno autorità di modificare la legislazione che governa la Forma Extraordinaria. Il documento legislativo pertinente, l'istruzione Universae Ecclesiae, determina quanto segue (n.24 e n.28):
24. I libri liturgici della forma extraordinaria vanno usati come sono. Tutti quelli che desiderano celebrare secondo la forma extraordinaria del Rito Romano devono conoscere le apposite rubriche e sono tenuti ad eseguirle correttamente nelle celebrazioni.

28. Inoltre, in forza del suo carattere di legge speciale, nell’ambito suo proprio, il Motu Proprio Summorum Pontificum, deroga a quei provvedimenti legislativi, inerenti ai sacri Riti, emanati dal 1962 in poi ed incompatibili con le rubriche dei libri liturgici in vigore nel 1962.
Non c'è mai stato il più piccolo dubbio su quanto stabiliscano queste leggi: nella Forma Extraordinaria, i laici che si accostano a ricevere la Comunione devono riceverla "alla lingua"; non vengono considerati né consentiti altri modi. Per aggiungere una nuova modalità (quod Deus avertat), un vescovo o una conferenza episcopale dovrebbe richiedere e ottenere dalla Congregazione per la Dottrina della Fede un rescritto, così come vescovi e conferenze episcopali ebbero da chiedere a Roma un rescritto per permettere la Comunione "alla mano" decenni fa. Per di più, anche nel caso che un vescovo ottenesse tale rescritto, ciò non cambierebbe il diritto del fedele di scegliere la modalità con la quale ricevere.

Dal punto di vista psicologico sarebbe un abuso dire ai Cattolici legati alla Forma Extraordinaria (con la sua grandissima riverenza per l'Eucarestia) di contraddire ogni uso e rubrica dell'antica versione del Rito Romano, di porre fuori le proprie mani e prendere l'ostia in una maniera che (nella convinzione tradizionale) solo al sacro ministro è consentito di fare perché in persona Christi.

Chiunque può comprendere che possono sussistere situazioni di emergenza che potrebbero temporaneamente impedire ai cattolici di ricevere i sacramenti. I vescovi hanno comunque un solenne obbligo di ridurre quanto possibile tali periodi. Indubitabilmente starebbero abusando della loro autorità episcopale qualora ponessero regole arbitrarie che non solo contraddicono la legislazione universale della Chiesa, ma tornano a svantaggio di alcuni membri del gregge, come quelli che aderiscono all'antica forma del rito Romano.

Conclusione

Le precedenti considerazioni, per quanto importanti, restano sul piano naturale e legale. Una considerazione esaustiva dovrebbe tener conto anche della dimensione soprannaturale della dovuta riverenza a Nostro Signore nel Santissimo Sacramento, che non riguarda le nostre preoccupazioni sanitarie, e che le leggi della Chiesa intendono proteggere e promuovere. Come ha detto il vescovo Schneider, il pastore e il gregge della Chiesa saranno condannati per mondanità se sono disposti a scendere a compromessi riguardo al trattamento appropriato da riservare al Corpo di Cristo qualora siano in gioco le loro vite mortali e periture. Verremmo giustamente condannati per aver dato priorità a noi stessi e non al regno di Dio:
Se la Chiesa ai nostri giorni non si impegna nuovamente con il massimo zelo per aumentare la fede, la riverenza e le misure di sicurezza per il Corpo di Cristo, tutte le misure di sicurezza per gli umani saranno vane. Se la Chiesa ai nostri giorni non si convertirà e non si rivolgerà a Cristo, dando il primato a Gesù, e in particolare a Gesù eucaristico, Dio mostrerà la verità della Sua Parola che dice: "Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode" (Salmo 126, 1-2).

36 commenti:

E.P. ha detto...

Mala tempora currunt!
Se sommate insieme:
- l'avversione viscerale al Vetus Ordo da parte di Bergoglio e dell'episcopato
- il ridicolo protocollo governativo che impone norme liturgiche come la Comunione "alla mano"
- il tal francescano Viola, modernista DOCG, a sostituire il cardinal Sarah (spoil system)
- le colorite avvisaglie sull'abolizione del Summorum Pontificum
la frittata è piuttosto completa.

Fiat Voluntas Sua ! ha detto...

Forse si può dire che, anche in quel caso, non era il coraggio la loro nota caratteriale dominante. E giusto per completare la narrazione (cfr. un certo librino di chi scrive), ricordo che gli “obbedienti” al clero che consegnarono le armi e tornarono nelle loro abitazioni furono quasi tutti presi casa per casa e massacrati; i “disobbedienti”, che non le consegnarono le armi e rimasero in clandestinità o ripararono all’estero (evidentemente conoscevano bene i loro polli social-massonici), scamparono la vita e furono buoni per continuare la resistenza.

E così oggi, mutatis mutandis. Totalmente proni ad un governo – da loro voluto e sostenuto quasi con entusiasmo -, che direi di estrema sinistra se non dovessi dire con maggior verità d’idioti (ma certo, come capita sempre agl’idioti [ Sal 14,1] , nemico di Dio e dell’uomo), si sono prima fatti avanti quasi a suggerirgli di chiudere le porte a Cristo; poi hanno subito senza dire né bi, né ba, questa chiusura negando Messa e sacramenti a quel che resta del popolo fedele; infine hanno concluso e festeggiato un “accordo” che fa del governo italiano – potenzialmente di ogni governo italiano – un nuovo Giuseppe II, che per le sue intromissioni regolatrici della vita della Chiesa, liturgia compresa, fu detto “re sacrestano”.
https://www.marcotosatti.com/2020/05/10/prete-in-crisi-non-voglio-prendere-gesu-con-il-preservativo/

Vescovi , vi si richiede uno scatto di reni !
Pensate alla dignita' ( e responsabilita' )di cui siete stati investiti dal Sommo Sacerdote !

Anonimo ha detto...

Summorun Pontificum o non Summorum Pontificum l'unica cosa che conta veramente è che il Messale di San Pio V NON può essere legittimamente abrogato da nessuno (checché ne dica un certo sacerdote pseudo-conservatore il cui video che parla dell'argomento è un'accozzaglia di imprecisioni teologiche e di clamorose omissioni su ciò che gli faceva comodo non dire...ma quello è un tizio che elogia Vauro Senesi ed al contempo insulta i cattolici fedeli alla tradizione e ciò la dice lunga sulle sue competenze teologiche).
I modernisti si mettano il cuore in pace: ci saranno sempre Sacerdoti che celebreranno il Vetus Ordo!
Ed inoltre, se il Summorum Pontificum venisse abrogato aumenterebbero di moltissimo i fedeli che andranno a messa dai Lefebvriani e dall'IMBC: Begoglio ed i suoi sodali modernisti e super-ecumenisti sono disposti a rischiare uno scisma (in cui fra l'altro si troverebbero dalla parte sbagliata)?

Anonimo ha detto...

La cura di Don Bosco per il colera (lettera di un amico)
Maurizio Blondet 6 Maggio 2020

Caro Maurizio,
quando abbiamo capito che mia moglie aveva elevate possibilità di avere COVID19 ci siamo domandati come ridurre il rischio contagio, ed una certa paura l’avevo. Il medico mi suggerì di evitare il più possibile i contatti, cosa impossibile se devi aiutare un malato, ed in ogni caso di proteggermi con guanti tuta mascherina ecc. Avevo solo due mascherine di cui una già utilizzata; ed avessi avuto tuta ecc. non avrei potuto mettere e togliere il paludamento in continuazione senza contaminarlo.
Allora mi è venuto in mente San Giovanni Bosco che promise ai ragazzi disposti ad aiutarlo ai tempi dell’epidemia di colera che, se si fossero mantenuti in grazia, il buon Dio li avrebbe protetti. Non si ammalò nessuno.

Quindi mi sono limitato alle precauzioni di buon senso pensando che il Padreterno non ci abbandona nella necessità; e che se anche il contagio fosse avvenuto, sarebbe stato per un bene maggiore.

Questo pensiero mi ha rincuorato, alla fine questa vita è solo la palestra per arrivare a quella vera: peccato che questa Chiesa non ci parli più di Vita Eterna, e si guardi bene dal dirci come raggiungerla. Perciò la morte fa ancor più paura, perché dopo sembra non esserci altro. Questa epidemia non è stata letta dal clero in chiave spirituale, non dico come castigo dei peccati ma quantomeno come una riflessione sulle cose ultime ed un invito alla conversione

La Chiesa dovrebbe insegnarci la via del Paradiso, invece per cercare di salvare il corpo, comunque destinato a morire, si dimentica totalmente dell’anima. E ci lascia senza la S.Messa che non è proprietà del clero né diritto dei fedeli ma, per entrambi, dovere di rendere culto a Dio…. pregandolo anche di concederci grazie spirituali, guarigione, consolazione e coraggio.

Su questo il silenzio della gerarchia è inquietante: è diventata sale insipido o volutamente non si cura delle anime e lascia che si perdano?
Fabio

E.P. ha detto...

Certo sarebbe una notevole vittoria per i modernisti il riuscire a imporre la Comunione "alla mano" anche nelle liturgie tridentine. Sapete, con la scusa dell'ubbidienza...

La neochiesa conciliare è al capolinea. Ma nel frattempo ci tocca farne le spese. Immaginate cosa succederà dal 18 maggio a riguardo delle Messe tridentine, tra chi si piegherà a gettare la manata d'incenso ai nuovi idoli, e chi invece ne patirà le conseguenze.

Anonimo ha detto...

Vescovi , rendetevi conto una buona volta !
State gettando alle ortiche la potesta' di governo della vostra area di competenza , dell'area di vigna che l'Eterno Padre vi ha assegnato !
State gettando i vostri vignaioli ( Preti)nella fossa dei leoni , esattamente come fu fatto a Daniele .
Destatevi !

Anonimo ha detto...

Sono cattolico. Credo nella presenza reale di Cristo nell'Eucarestia. Non faro' MAI la Comunione alla mano, per nessun motivo, senza se e senza ma. Se non potro' riceverla sulla lingua, saro' costretto a non farla, se non spirituale. Gesu' capira', non e' orgoglio, ma solo amore e devozione per Lui.

Josh ha detto...

Ne vedremo delle brutte

Anonimo ha detto...

Né bocca, né mano

Per "prudenza" e per "rispetto" la comunione dovrebbe semplicemente essere deposta su un piattino personale che il comunicando poi potrà portare autonomamente alla bocca evitando ogni ulteriore contatto

Riguardo al colera

Consiglio certi personaggi, prima di sputare sentenze, di farsi un giro nei reparti d oncologia pediatrica e altri ancora, vedranno genitori che non hanno più lacrime da asciugare e che si sono consumati le ginocchia pregando che il loro figlio addirittura morisse, non potendo più guarire, purchè non soffrisse più così tanto

Un bambino di tre, quattro, dieci anni anni che anima si deve salvare? Pensare prima di parlare è sempre una buona regola soprattutto di fronte al dolore altrui

Pico

E.P. ha detto...

Ne vedranno delle brutte anzitutto i Mercenari Episcopali, sale senza sapore, buono solo ad essere calpestato dagli uomini. E ci dispiacerà vederli calpestati dal mondo che hanno bramato di servire, ma non potranno dire di non essersi meritato il castigo divino.

«Mercenari», come apprendiamo dal Vangelo, sono i pastori a cui non importa niente delle pecore. Infatti Nostro Signore comanda di «pascere» il gregge, e loro lo hanno messo alla fame con la scusa del virus e dell'ubbidienza al «Decisore Politico», che è il loro novello redentore. Dopotutto, se hanno portato trionfalmente la Pachamama in Vaticano, significa che per loro è passato di moda persino il Primo Comandamento...

Ci dispiacerà molto di più per le anime che non avendo le colpe di tali Mercenari, pagheranno le conseguenze delle vergognose decisioni di questi ultimi. Le stanno (stiamo) già pagando, a cominciare da questi ultimi due mesi di ferrea astinenza dai sacramenti - dopotutto, ci dicevano, avete youtube e la Comunione Spirituale...

Anonimo ha detto...

NOI NON DISOBBEDIAMO! SEMPLICEMENTE IGNORIAMO.
Totalmente proni ad un governo, che direi di estrema sinistra se non dovessi dire con maggior verità d’idioti, i pastori si sono prima fatti avanti quasi a suggerirgli di chiudere le porte a Cristo; poi hanno subito senza dire né bi, né ba, questa chiusura negando Messa e sacramenti a quel che resta del popolo fedele; infine hanno concluso e festeggiato un “accordo” che fa del governo italiano – potenzialmente di ogni governo italiano – un nuovo Giuseppe II, che per le sue intromissioni regolatrici della vita della Chiesa, liturgia compresa, fu detto “re sacrestano”.
Mario Proietti

Kyrie eleison ha detto...

S.Raffaele Arcangelo , passa in ogni vescovado e per favore guarisci gli occhi di questi Vescovi affinche' vedano !
Spirito Santo : fai il resto !

Anonimo ha detto...

Per chi è sensibile al modo di ricevere la Santa Comunione, si prepari a un lungo e doloroso martirio bianco, quello di non potere ricevere la Comunione.
Non è un "vedere nero", è la pura e semplice realtà, come dimostra questo tweet di mons. Rick Stika, vescovo statunitense di Knoxville, Tennessee.
Dice mons. Stika: «Sì, non verrà data loro la Comunione sulla lingua in base alle mie istruzioni. E se una persona farà una scenata, le sarà chiesto di andarsene e di non ritornare fino a che tutto questo sarà passato. La ricezione dell'Eucaristia non verrà utilizzata come affermazione di devozione personale. La protezione degli altri...» poi probabilmente il testo prosegue in un altro tweet, ma non è per noi importante. Importante è il concetto espresso in questo breve testo.
Prepariamoci a dimostrare invece come la nostra venerazione per la santità dell'Eucaristia ci impedisce di riceverla in modo non degno, e dimostriamo loro che sappiamo vivere questa pesante Croce con amore.
Da una parte non dobbiamo farci ingannare da discorsi pseudo-devoti quali quello dell'obbedienza - la Comunione sulla mano è la quintessenza della disobbedienza nella Chiesa.
Dall'altra non dobbiamo cedere allo spirito di polemica e di protesta, ma viviamo questa prova offrendo la sofferenza. E parlando quando è necessario, ma sempre e solo con amore.
La Santa Messa è la Santa Messa, non è luogo di scenate. Sapete quando riconosciamo che offriamo la sofferenza per amore? Quando in noi c'è una forte sofferenza, ma non la polemica e la protesta.
Ribadisco: offriamo la nostra sofferenza del non poter fare la Comunione perché non cediamo ai ricatti della pseudo-protezione degli altri, per un'anima tra i nostri cari e conoscenti che vive normalmente così, senza sacramenti.
E il Signore ascolterà la nostra preghiera, ma solo se lo faremo con amore.
Guido Villa su Fb

Ireneo ha detto...

per Pico:

da Cattolico, Lei certamente saprà che le vie del Signore sono infinite, come San Giovanni Bosco sapeva. Se Papa Francesco non sa spiegare il sacrificio dei più innocenti, riprenda il Vangelo ed il martirio dei Santi Innocenti al momento della nascita di Cristo, oppure i casi italiani e recentissimi di Manuel e di Sara -basta su Youtube fare qualche veloce ricerca - o di Santa Giacinta Marto, e si chieda:
quante anime hanno salvato con il loro sacrificio?
per la perfetta Giustizia di Dio cosa di più puro del sacrificio di innocenti ( e del suo stesso dilettissimo Figlio ) per attirare a sè milioni di cuori ormai freddi come la morte?
e se questi piccoli innocenti stessero adesso vivendo l'eternità della visione beatifica, non sarebbe meraviglioso?

Anonimo ha detto...

la nostra fine
https://www.youtube.com/watch?v=NYJyd8Y0d-E&t=3s


Anonimo ha detto...

https://www.lanuovabq.it/it/pdf/benedetto-papato-spirituale-vs-dittatura-anticristica
QUALCUNO NON VUOLE CHE IO PENSI? SONO I POTERI ANTICRISTICI ED ALLORA…. IO MI TAGLIO LA TESTA PE R COMBATTERLI

Se c'è una logica ha detto...

Riassumendo

Possiamo tranquillamente mangiare pizze da asporto (fatte non si sa da chi e come) ma dobbiamo temere di morire ricevendo Nostro Signore Gesù Cristo sacramentato.
Ben venuti in manicomio!

Anonimo ha detto...

Consiglio certi personaggi, di farsi un giro nei reparti d oncologia pediatrica .
"Il cancro pediatrico è la prova che Dio non [sic!] esiste " (Umberto Veronesi).
"Piuttost direi, è la prova prova che Lei, esimio Professore, NON è DIO"(Mario Giordano).

Anonimo ha detto...

Ireneo guardi che io non volevo affatto entrare in questo tema. Rilevavo appunto la contraddizione di quei fedeli cattolici che hanno aderito alla proposta di Don Bosco a condizione che fosse stata offerta guarentigia e chi invece mette in gioco la propria vita coscientemente pronto ad accettare il "martirio per un bene maggiore".

In mezzo c'è chi non può scegliere e viene scelto

Sfioro l'argomento della sofferenza delle creature innocenti, perchè queste tragedie silenziose, che avvengono in tanti luoghi discreti, gettano nella disperazione più nera i congiunti e non mi consta che promuovano la fede, semmai il contrario (parlo di testimonianze)

In ogni caso esiste poi una quantità di innocenti nel mondo che viene mutilata, stuprata, schiavizzata in ogni modo e che non fa notizia e che consuma la fiammella di una vita atroce nell'anonimato più totale

Questo è il mondo, in cui il dolore accompagna tutta la catena alimentare dal vegetale all'uomo. A Pasqua il creato non è in festa, fa festa solo la specie umana gozzovigliando a tavola

D'altronde seguendo la sua logica consolatoria tanto varrebbe troncare le vite dei bambini così s'eviterebbe che, una volta cresciuti operassero scelte sbagliate a detrimento della loro anima. In questo caso la salvezza sarebbe assicurata dalla loro non imputabilità.

Pico (non è una risposta polemica, è la foto di un paesaggio dell'anima)

Anonimo ha detto...

È stato riportato semplicemente un fatto: se non le piace protesti pure con Don Bosco!
In teoria si può commettere un peccato mortale già a sette anni ed infatti per molto tempo la prima Confessione è stata fatta proprio a quell'età.
Cerchi di essere meno aggressivo e più riflessivo.

Catholicus ha detto...

http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/storia-e-identita/storia-moderna/8950-la-lotta-e-finita :
“A vele spiegate verso la dittatura di un Nuovo Ordine Mondiale “.
Il quadro tenebroso tracciato da Lamendola non deve però indurci alla disperazione, allo sconforto ed allo scoraggiamento. Sappiamo infatti per fede che il male non avrà l’ultima parola, non l’avrò vinta sul Bene, cioè su Cristo Re .Per quanto infimo e insignificante, il “piccolo resto” esiste, seppur disperso ai 4 angoli della terra, nella diaspora. Il “Non praevalebunt” è il nostro faro nella notte, le parole di Maria SS.ma, poi, ci confortano e ci rincuorano “Quando tutto sembrerà perduto, allora Io sarò con voi…alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà”. La strana “chiesa” intravista dalla Emmerick, dove non c’era niente di santo, dove tutti venivano accolti, tutti tranne i veri cattolici, derisi e perseguitati, si identifica perfettamente con la “chiesa” attuale di Bergoglio e della sua ciurma di pirati. Corrono tutti come impazziti, questi gerarchi, dando l’impressione di gente che sa di avere poco tempo per condurre a termine il compito loro affidato dal loro nuovo signore e padrone, il Principe di questo mondo. Ma più forte corrono, più forte sarà il botto che faranno quando andranno a sbattere contro “la pietra scartata dai costruttori”, la famosa “testata d’angolo” contro cui finiranno per sfracellarsi.

Anonimo ha detto...

Quello che mi dà un profondo fastidio é che conosco moltissime persone della stessa religione di Veronesi che si dicono atee. Se uno ha un minimo di coerenza e di onestà intellettuale, invece che nascondersi dietro il paravento dell'ateismo, non dovrebbe avere problemi a dichiarare quali sono i propri valori e principi. Ma la disinformazione da parte di certe categorie é sistematica...parliamo di uno che si dichiarava vegano e che fu sorpreso a mangiarsi un bel filetto, con conseguente polemica pubblica da lui schivata con la supercazzola di rito ad uso di noi fessi.

Anonimo ha detto...

Anch'io, che non sono niente e nessuno, farò così. In mancanza di un padre spirituale accorto e prudente, mi vedo costretto ad agire secondo il mio cuore. Il Signore vi legge dentro...se sto sbagliando o dando involontario scandalo con questo mio commento, chiedo perdono. Però anch'io sento così. Che Conte e casalino intervengano sulle modalità di rapporto fra me e DIO, scusate, no.

Anonimo ha detto...

Hai ragione, questo è solo l'inizio.

Josh ha detto...

Attenzione

https://www.facebook.com/ilgrandeinganno1/videos/186807308988271/

c'è chi parla di 'vaccini' per correggere menti mosse da geni che darebbero una certa impostazione religiosa....

Programma..programma..programma.. ha detto...

L’Unione Europea ha pubblicato a marzo 2019 la roadmap per la diffusione obbligatoria e universale dei vaccini; un piano completo comprendente le tecniche di persuasione per vincere le “esitazioni” di parte della popolazione. Potete vederlo qui:

2019-2022_roadmap_en (1)

https://www.maurizioblondet.it/commissione-ue-ecco-il-suo-progetto-di-vaccinazione-totale/

Anonimo ha detto...

Che radici Cristiane profonde può avere un Paese passato dalla Messa tradizionale a quella "beat"?

A proposito di regime ha detto...

Il problema dei Carabinieri è che stanno perdendo sempre più la loro storicità. L'Arma precede la Costituzione repubblicana, la sua fondazione risale a un tempo anteriore all'unità d'Italia. Nella storia si è legata più al popolo italiano che allo Stato, non si è mai completamente costituzionalizzata ed è apparsa in molte occasioni parte di quella struttura politica che Pessoa nei suoi scritti politici sulla crisi portoghese definiva "colonna vertebrale [non costituzionale] di una nazione". Oggi sembrano lasciarsi fagocitare dal governo e trasformarsi in una qualsiasi amministrazione statale, al pari della Polizia di Stato. Sempre più costituzionalizzati, organi esecutivi del Governo, dei dictat europei e internazionali. Perderanno la fiducia del popolo. (Andrea Sandri)

mic ha detto...

https://www.informazionecattolica.it/2020/05/11/portogallo-3500-guardie-repubblicane-impediranno-lingresso-al-santuario-di-fatima/

Anonimo ha detto...

Se questa non e' opera del maligno dimmi tu cos'e' !?

Anonimo ha detto...

Tristi e bui sono i tempi nei quali viviamo; la recente epidemia di CoViD che peraltro sembra adesso in calo nel nostro paese, e più ancora il clima di panico che hanno voluto creare, ha aggravato molte situazioni già critiche e si può ben dire che ha piovuto sul bagnato. Tutti, chi in un modo, chi in altro, abbiamo sofferto ed ancora soffriremo per una situazione nella quale abbiamo visto stravolgere le nostre abitudini di vita, ci siamo viste sottrarre molte libertà, abbiamo subito danni ingenti sotto il profilo economico e diverse persone, specialmente al Nord Italia, hanno purtroppo subito la perdita dei loro cari senza neppure poter dare loro un degno saluto. Chi, come il sottoscritto, è medico ed anche cattolico, si è trovato da un lato a lavorare in contesti che non sono stati di massima sicurezza, s’è dovuto abituare a convivere con una situazione di alto rischio vivendo tutte le difficoltà immaginabili nel dover rientrare in casa con la consapevolezza di poter essere ogni volta possibile fonte di contagio per i familiari. Ha dovuto affrontare tensioni, disagi ed anche incomprensioni. Da cattolico ha sofferto la mancanza delle S. Messe e tutto quel che oggi ne segue con la tanto auspicata riapertura, ma a “numero chiuso” e con una serie di condizioni che sono quanto meno discutibili, pur nella comprensione della opportunità di norme di sicurezza.
Un effetto sicuramente negativo ha avuto l’accordo CEI- commissione tecnico scientifica che ha portato ad un pasticcio sull’Eucaristia che suona mancanza di rispetto verso Cristo, disturba una serena partecipazione e non piace sicuramente a diversi sacerdoti. Questi ultimi, quelli che hanno un maggiore rispetto della sacralità della liturgia, vivono indubbiamente momenti difficilissimi, posti come sono tra incudine e martello: o celebrare obtorto collo nel rispetto delle regole imposte per aprire la liturgia ai fedeli, o fare le cose come Cristo comanda, ma in tal caso con la quasi certezza che ci sarà qualcuno tra i presenti che o per paura o per servilismo farà la spia con tutte le conseguenze che immaginiamo. Sui social c’è stata una certa discussione, non poche volte scorretta, anche da parte mia, ed espressione della frustrazione che tutti proviamo. Ma occorre rientrare in sé stessi, comprendere quanto oggi sia necessario pregare e specialmente per tanti sacerdoti che si sentono soli nel carico delle proprie responsabilità ed hanno bisogno del nostro aiuto.
Una cosa sola chiederei, e credo sia dovere dei nostri pastori risponderci. Devo io ritenermi in obbligo come cattolico di osservare il precetto festivo a queste condizioni? Le S. Messe richiederebbero una prenotazione, la possibilità di partecipazione a tutti coloro che lo vogliono sarà preclusa, le famiglie con bimbi piccoli non potranno partecipare se devono mantenere le distanze di legge, gli anziani che magari hanno qualche problemetto cronico di salute potrebbero vedersi oggetto di sguardi minacciosi dai presenti nel caso sfuggisse loro un colpetto di tosse. Da ultimo ci saranno fedeli che si sentiranno in “forte imbarazzo” al vedere il Corpo del Signore distribuito coi guanti da sacerdoti/ministri mascherati. Insomma, diteci se possiamo supplire con un buon rosario recitato in unità di preghiera con la Chiesa e se è possibile risparmiarci almeno questo supplizio finchè le cose, se e quando a Dio piacerà, torneranno alla normalità.

Va bene , ma... ha detto...

"ingressi contingentati alle messe"

Che significa , chi arriva prima entra ?
Bisognera' prendere il numeretto come per i prelievi di sangue ? Potra' verificarsi che ci sara' chi entrera' sempre e chi non riuscira' ad entrare mai ?Se non si riuscira' ad entrare "almeno" la Domenica e sara' impedita l'osservanza del III Comandamento , la Cei paghera' per questo ?Forse sarebbe il caso di dare ai parrocchiani interessati alla Messa la possibilita' di prenotarsi , così come gia' fanno( facevano ) per la benedizione delle case , in modo da suddividerli nelle varie Messe ?

Anonimo ha detto...

Perchè la Domenica è necessario andare a Messa.
Ne parlerà Don Nicola #Bux su Radio Maria
Martedì 12 Maggio ore 21.00.

Anonimo ha detto...

Il protocollo per le Messe umilia e statalizza la Chiesa
di Camillo Langone, 9 Maggio 2020

Per quanto mi riguarda, quella di domani non sarà la penultima domenica senza messa. I cattolici sono dispensati dal precetto festivo per problemi di età o di salute e io credo di rientrare nel secondo caso perché quando ho letto i dettagli del nuovo rito catto-tecno-scientifico mi sono sentito soffocare. Al posto del messale un protocollo, da celebrarsi, anzi da ottemperarsi, sotto la spada di Damocle dello stato poliziotto.
Non ho capito cosa c’entri il ministero dell’Interno con la liturgia ma ho visto che ha messo becco perfino sui cori e sulle offerte. La chiesa italiana umiliata e statalizzata, la chiesa che ha svenduto il Concordato inchinandosi ai comitati governativi, sta offrendo uno spettacolo osceno, e di fronte all’oscenità di una persona amata la Bibbia insegna a voltarsi, come fecero Sem e Iafet con il padre Noè denudatosi nell’ubriachezza. Oggi io mi volto dall’altra parte. Continuerò ad andare in chiesa come ho fatto in tutti questi giorni, ma in orari diversi, extra-statali, a pregare il liberatore di “quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù” (Ebrei 2,15).

Viator ha detto...

https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/l-ostia-con-i-guanti-mi-rifiuto-il-parroco-top-gun-contro-i-divieti-1.5145141

Anonimo ha detto...

Gesù istituendo l'Eucaristia disse: "Prendete e mangiate" Per lungo tempo i primi cristiani "presero e mangiarono". Si trattava della Pasqua ebraica.
Io per comodità la prendo sulla lingua ma, se non si può, so che non è un sacrilegio riceverla sulle mani.
Mi infastidisce piuttosto l'obbligo dei guanti per il sacerdote e l'intrusione che hanno permesso allo Stato nelle cose di Chiesa.