Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 27 settembre 2020

L’alleanza tra Viganò e Trump è il bastione contro il Nuovo Ordine Mondiale

Potete trovare qui l'indice dei precedenti interventi e correlati.
Un’intervista profonda e molto dettagliata che affronta tutti i temi più rilevanti del momento. 
È quella che l’arcivescovo italiano, monsignor Carlo Maria Viganò, ha rilasciato al giornalista Marco Tosatti [da noi ripresa qui]. 
Si parte dalla crisi di valori del mondo moderno fino ad arrivare alle prossime elezioni degli Stati Uniti che l’arcivescovo crede vedranno un intervento della Divina Provvidenza per consegnare la vittoria a Trump e tenere così l’America e il mondo lontani dallo spettro della morsa totalitaria che l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale porterebbe. 
L’aspetto più importante dal quale parte Viganò è la crisi della Chiesa cattolica precipitata nella deriva modernista ormai da molto tempo. Per comprendere le cause di questo declino è imprescindibile, come fa correttamente notare lo stesso arcivescovo, risalire al Concilio Vaticano II del 1962.

Il Concilio ha di fatto segnato l’inizio della fine della Chiesa cattolica. Lo spirito conciliare è significato di fatto l’apertura al mondo da parte della Chiesa. 
Un’apertura che ha portato conseguentemente l’istituzione cattolica ad adattarsi alle leggi del mondo e a cercare di piacere e compiacere il potere temporale, quando il magistero della Chiesa avrebbe dovuto avere la funzione opposta. 
La Chiesa ha una storia millenaria proprio perché essa non ha cercato la legittimazione di monarchie e repubbliche, ma al contrario ha sempre ribadito la sua autorità morale e i suoi principi eterni che non si adattano al cambio delle stagioni. 
Il Vangelo di Cristo non deve rincorrere lo spirito del tempo, ma piuttosto è il tempo che deve cercare di preservare intatto il suo messaggio. 

Il Concilio: la Chiesa modernista si piega allo spirito del mondo

Il Concilio ha posto fine a quella che è stata la Chiesa per quasi 2000 anni. Da quel momento in poi, l’istituzione cattolica ha preferito adattarsi al mondo e ai suoi fini. 
C’è infatti in questo senso uno stretto legame tra la Chiesa conciliare e i movimenti di protesta sessantottini. 
Viganò osserva che i secondi non sarebbero stati possibili senza una sorta di benedizione della prima. 

Così come i movimenti di quegli anni arrivarono a mettere in discussione ogni singola istituzione della civiltà europea e cattolica, di rimando i vescovi dell’epoca misero in discussione l’autorità papale. 
Lo spirito della ribellione e soprattutto della rivoluzione nasce in seno al Concilio e raggiunge la società di allora che a sua volta si scaglia con ferocia contro tutti i valori della tradizione cristiana. 
La famiglia naturale è sicuramente il primo nemico della rivoluzione sessantottina perché essa è l’architrave dello Stato nazionale. 
Se si indebolisce il nucleo della famiglia, si indebolisce di conseguenza la nazione stessa perché vengono meno le solide fondamenta della civiltà stessa. 

Il femminismo in questo senso ha assunto un ruolo disgregativo senza precedenti perché piuttosto che esaltare la femminilità della donna ne ha negato la sua natura. 
L’orribile e disumano slogan “il corpo è mio e me lo gestisco io” è stato l’atto più crudele che si potesse fare contro la donna, incoraggiata a praticare l’orribile trauma dell’aborto e a disfarsi della vita che porta in grembo come se fosse una zavorra. 

Bergoglio dunque non è giunto per caso.
Bergoglio è il pontefice figlio diretto dello spirito eversivo e rivoluzionario del concilio e dei movimenti sessantottini. La sua missione è quella di plasmare la Chiesa alle leggi liberali e anticattoliche del mondo per poter favorire così l’avanzata del mondialismo e dei poteri massonici che invece dovrebbe respingere. 
Tutto questo non è accaduto per una mera fatalità della storia. È stato un processo di infiltrazione studiato a tavolino dai nemici tradizionali della Chiesa, su tutti la massoneria. 

La strategia del mondialismo per infiltrare e governare la Chiesa

Per favorire l’avvento di un Nuovo Ordine Mondiale, occorreva mettere le mani sul soglio di Pietro.
Il Nuovo Ordine Mondiale assume senz’altro le caratteristiche una dottrina politica, ma soprattutto è ancora di più una vera e propria religione i cui principi si richiamano apertamente alle antiche religioni misteriche in aperto e completo contrasto con i principi del cristianesimo. 

Per comprendere chiaramente quali sono i principi spirituali che animano l’idea di costruire un unico governo mondiale occorre comprendere la teosofia, che per le sue caratteristiche può essere considerata la religione del Nuovo Ordine Mondiale
Madame Blavatsky, l’occultista fondatrice di questa religione e presidente della società teosofica nel 1875, sosteneva che Lucifero ha in realtà le doti di un Dio “buono” in quanto avrebbe, a suo dire, donato agli uomini la conoscenza, mentre il Dio della Bibbia veniva visto come un tiranno oppressore. 

La teosofia dunque è fondata su una inversione dei valori della cristianità, nella quale il bene diventa male e viceversa. 
Soprattutto, a differenza della religione cristiana, crede che la salvezza non passi attraverso la fede in Cristo, ma piuttosto nella conoscenza. 
Questa religione assume una valenza fondamentale nel Nuovo Ordine Mondiale, ed è uno dei successori di Madame Blavatsky alla guida della società teosofica a spiegarlo, ovvero Alice Bailey nella sua opera “L’esteriorizzazione della gerarchia.” Alice Bailey, oltre a succedere alla Blavatsky, fondò l’associazione “Lucifer Trust” il cui nome fa già intuire chiaramente a chi si ispira. 

Successivamente il nome fu cambiato in Lucis Trust e oggi questa associazione gode di uno status privilegiato se si pensa che all’ONU riveste la funzione di consulente presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, una circostanza che aiuta ancora a comprendere ancora meglio a quali principi si ispira la stessa ONU, considerata dalle élite la base del futuro governo mondiale. 
La Bailey nel suo libro spiega chiaramente che la divinità religiosa che dovrà ispirare e guidare la formazione dello Stato globale sarà Sanat Kumara, che è l’anagramma di Satana. 
La presidente di Lucis Trust descrive poi la strategia attraverso la quale questa religione esoterica dovrà diffondersi e appunto esteriorizzarsi definitivamente. 

Nella sua idea, le istituzioni che dovevano avere il compito di portare avanti questo nuovo culto pagano sono principalmente tre: le logge massoniche, la scuola e la Chiesa. 
Prendersi la Chiesa dunque era assolutamente imprescindibile per i vertici del mondialismo. 
La Chiesa è l’istituzione che custodisce e difende la Rivelazione e se smette di assumere questa funzione, gli ostacoli verso un governo mondiale e una religione globale vengono virtualmente del tutto rimossi. 
Ma la guerra alla Chiesa non è stata combattuta frontalmente. I suoi nemici hanno scelto un’altra tattica più efficace e diabolica, ovvero quella dell’infiltrazione nelle sue gerarchie. 
Non è un processo che si è consumato nell’arco di pochi mesi, ma di decenni. 

Bella Dodd, una dissidente del partito comunista americano poi convertitasi al cattolicesimo, raccontò come già negli anni’50 le file della Chiesa erano state infiltrate da membri della sinistra atea e comunista. 
Bergoglio, come si diceva sopra, non è dunque il risultato di un processo casuale. 
È il diretto risultato di quella strategia di infiltrazione che oggi ha portato la Curia ad essere il principale sponsor del Nuovo Ordine Mondiale che in realtà dovrebbe combattere. 
La società contemporanea che governa il mondo e le istituzioni terrene assomiglia purtroppo sempre più terribilmente a quella contro la quale mise in guardia Leone XIII che definì la massoneria una “personificazione permanente della Rivoluzione” che mira ad instaurare “una sorta di società alla rovescia il cui unico scopo è quello di esercitare un dominio occulto sulla società per come la conosciamo.” 

Oggi i vertici della Chiesa si dichiarano cattolici, ma sono i loro stessi comportamenti e contiguità con gli ambienti del partito democratico americano dimostrano che questa è solo una dichiarazione di facciata che non corrisponde alla sostanza dei loro atti. 
Monsignor Viganò sta denunciando a gran voce questa falsa chiesa che non si prostra davanti a Cristo, ma piuttosto davanti ai suoi nemici. 

L’alleanza tra Trump e Viganò indispensabile per combattere il deep state e la deep church

Se è senz’altro vero che la battaglia che sta conducendo Trump negli Stati Uniti è fondamentale per fare in modo che l’America continui a combattere il globalismo, è senz’altro vero che la battaglia dell’arcivescovo lo è altrettanto e forse lo è ancora di più perché senza la Chiesa dalla sua parte, non potrà mai nascere la religione pagana del Nuovo Ordine Mondiale. 

È indubitabile che il deep state di Washington, nemico di Trump, sia profondamente legato alla deep church di Bergoglio.  Allo stesso tempo, la sponda tra Trump e Viganò potrebbe costituire quel contrappeso indispensabile per combattere sia il primo che la seconda. 
Per mettere un freno al mondialismo, l’America è indispensabile ma lo è anche preservare la vera Chiesa cattolica che non vuole che il mondo precipiti nell’oscurità di un regime così ferocemente nemico dell’umanità come mai si era probabilmente visto nella storia. 
È per questo che l’incontro ideale tra questi due uomini non sembra essere stato il frutto di una mera casualità. 

Monsignor Viganò nella sua intervista alla fine sembra essere convinto che Dio permetterà a Trump di restare altri quattro anni alla Casa Bianca e di continuare la sua missione per rendere gli Stati Uniti una nazione indipendente e non sottomessa ai desideri della cabala. 
L’arcivescovo italiano invece sembra avere un’altra missione, probabilmente ancora più decisiva per le sorti comuni. Impedire che la chiesa di Bergoglio intrisa dallo spirito della massoneria continui nell’opera di scioglimento di questa istituzione sull’altare della futura religione mondiale. 
A Trump dunque sarebbe stato assegnato il compito di schiacciare la testa politica del serpente. 
A Viganò invece sembra essere stato assegnato il compito di schiacciare la testa religiosa del serpente. 
La figura dell’arcivescovo è sicuramente la più autorevole e ferma contro la deriva dei disvalori che stanno consumando la civiltà occidentale. 

Mentre la chiesa di Bergoglio ha di fatto sostituito il culto di Cristo con quello del migrante, prosegue intanto la esteriorizzazione della gerarchia anticristiana di cui parlava Alice Bailey. 
Tutto ciò che è cristiano e sopratutto cattolico è sotto attacco. 
Le chiese vengono bruciate, i simboli cristiani oltraggiati e si fa sempre più largo l’aberrante pratica della pedofilia. 
Tra gli esempi più recenti di questo inquietante fenomeno c’è senza dubbio quello della serie tv Cuties del canale Netflix nel quale vengono mostrate bambine danzanti seminude. 
Non si è levata una singola voce di protesta né di indignazione sui cosiddetti media mainstream. Bergoglio, ancora una volta è rimasto in silenzio di fronte a tale oltraggio, e al contrario sembra ormai abbandonato ad una sorta di edonismo che lo spinge più ad interessarsi dei piaceri della vita che a governare la Chiesa di Cristo. 

Lo stesso sta accadendo nella cosiddetta “pandemia” più anomala della storia che piuttosto che produrre malati, continua a sfornare enormi quantità di sani. Nelle scuole e nella società ha preso piede il vero virus, quello del distanziamento sociale che spinge a considerare il prossimo e il proprio compagno di banco come un nemico. 
Le giovani generazioni verranno inculcate sin dall’infanzia a crescere con la paura di chi gli sta accanto dando vita ad una società dell’odio e del sospetto permanente. 
In Europa, innocenti cittadini finiscono agli arresti per non aver indossato delle mascherine non in quanto queste siano efficaci a prevenire qualsivoglia contagio di un agente virale, ma piuttosto per punire coloro che hanno osato dissentire dai diktat della nascente dittatura mondiale e al contempo mandare un segnale a tutti gli altri. 

Il regime è spietato e non perdona.

Non una singola voce si è levata dalle gerarchie vaticane contro questa deriva autoritaria che sembra superare in quanto a metodi repressivi i più feroci totalitarismi del secolo scorso. Al contrario, la voce della Chiesa di Bergoglio si è levata a benedire questa malvagia ferocia senza precedenti.
Tra le gerarchie ecclesiastiche la voce di Viganò è stata una delle poche, se non la sola, a condannare la deriva di questa nuova dittatura sanitaria. 

L’ex nunzio apostolico ha compreso perfettamente quanto è importante in questo momento che Trump resti alla Casa Bianca e allo stesso tempo ha chiaramente compreso che occorre respingere con forza la via del compromesso. Piuttosto è giunto il momento di richiamarsi all’insegnamento dei Vangeli. 
Sia il vostro parlare chiaro “si, si; no; no”, e non incerto e contraddittorio su questione sulle quali non può esserci ambiguità, ma solo chiarezza e linearità di scelta. 
Se dunque il presidente degli Stati Uniti appare oggi indubbiamente come un baluardo politico contro l’avanzata del Nuovo Ordine Mondiale, specularmente l’arcivescovo appare come un presidio spirituale imprescindibile in questa lotta. 

C’è un passo nella Bibbia che descrive perfettamente la natura della guerra che il mondo sta attraversando ed è quello citato nella lettera agli Efesini di San Paolo. “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.” 
Sono gli spiriti del male che in questo momento stanno flagellando l’umanità e sono quegli stessi spiriti ai quali si ispirano i governanti corrotti e schiavi di questo culto di morte che odia Dio e gli uomini. 
Questa inedita alleanza tra l’America, la vera Chiesa cattolica e potenzialmente anche la Russia di Putin, sembra essere il più solido bastione per frenare la rapida ascesa del mondialismo e preservare le nazioni e la cristianità. 

Dunque forse non è stato affatto un caso che Trump sia diventato presidente degli Stati Uniti, così come non è stato affatto un caso che Viganò abbia iniziato una corrispondenza con lui. 
Per vincere questa guerra occorre combattere gli agenti del mondialismo nelle istituzioni terrene ma soprattutto occorre combattere gli elementi eversivi e anticattolici che hanno preso il controllo della Chiesa e l’hanno trasformata nella cassa di risonanza della nuova religione anticristiana. 
Se davvero esiste un disegno divino che ha affidato a questi due uomini il compito di impedire l’ascesa della dittatura più disumana della storia, lo si scoprirà molto presto. 

Nel frattempo, chi ha a cuore il proprio futuro e quello delle giovani generazioni, continui a prepararsi spiritualmente. Soprattutto, preghi perché l’alleanza tra Trump e Viganò riesca a squarciare una volta per tutte le tenebre che sono calate sul mondo [vedi]. (Cesare Sacchetti - Fonte)

17 commenti:

Anonimo ha detto...

"...Questa inedita alleanza tra l’America, la vera Chiesa cattolica e potenzialmente anche la Russia di Putin..."

Sì, questa è l'alleanza trainante.

Anonimo ha detto...

Certo che considerare Ciro - Trump l'uomo della provvidenza e affidargli il ruolo di difensore dal nuovo ordine mondiale, mi sembra un pensiero un tantinello  audace, così com'è audace l'idea che la mafia russa possa contribuire a questa opera di disinfezione.

Vorrei ardentemete che fosse così ma credo che si sbatterà contro l'ennesimo muro.
Dobbiamo rassegnarci e considerare quali forze son odietro a questi fenomeni che vanno oltre il limite umano e le sue possibilità di combattimento


"IL NUOVO ORDINE MONDIALE" - QUESTO SCRIVEVA L'ALLORA CARDINALE RATZINGER GIA' VENT'ANNI FA...
"Ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali. Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell’ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell’uomo nuovo e del mondo nuovo. Una filosofia di questo tipo non ha più la carica utopica che caratterizzava il sogno marxista; essa è al contrario molto realistica, in quanto fissa i limiti del benessere, ricercato a partire dai limiti dei mezzi disponibili per raggiungerlo e raccomanda, per esempio, senza per questo cercare di giustificarsi, di non preoccuparsi della cura di coloro che non sono più produttivi o che non possono più sperare in una determinata qualità della vita.
Questa filosofia, inoltre, non si aspetta più che gli uomini, abituatisi oramai alla ricchezza e al benessere, siano pronti a fare i sacrifici necessari per raggiungere un benessere generale, bensì propone delle strategie per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, affinchè non venga intaccata la pretesa felicità che taluni hanno raggiunto. La peculiarità di questa nuova antropologia, che dovrebbe costituire la base del Nuovo Ordine Mondiale, diventa palese soprattutto nell’immagine della donna, nell’ideologia dell’ “Women’s empowerment”, nata dalla conferenza di Pechino. Scopo di questa ideologia è l’autorealizzazione della donna: principali ostacoli che si frappongono tra lei e la sua autorealizzazione sono però la famiglia e la maternità. Per questo, la donna deve essere liberata, in modo particolare, da ciò che la caratterizza, vale a dire dalla sua specificità femminile. Quest’ultima viene chiamata ad annullarsi di fronte ad una “Gender equity and equality”, di fronte ad un essere umano indistinto ed uniforme, nella vita del quale la sessualità non ha altro senso se non quello di una droga voluttuosa, di cui sì può far uso senza alcun criterio."
Joseph Ratzinger, dall'introduzione al libro "Nuovo Disordine Mondiale", 2000

mic ha detto...

Trump sceglie la giudice Barrett per la Corte Suprema. Ma per la stampa Usa ha un difetto: è cattolica



https://www.secoloditalia.it/2020/09/trump-sceglie-la-giudice-barrett-per-la-corte-suprema-ma-per-la-stampa-usa-ha-un-difetto-e-cattolica/

Da Fb ha detto...

Ha un curriculum pazzesco - nel senso di carriera brillante - è donna, giovane (meno di cinquanta anni), è cattolica, ha sette figli di cui due adottati ad Haiti, quindi di colore, MA è antiabortista, confermata dal fatto che ha un figlio down (e quindi non ha abortito), e QUINDI secondo la sinistra americana non può far parte della Corte Suprema americana, e QUINDI Marco Cappato l’ha potuta definire ‘fondamentalista cattolica’.
Se si fosse dichiarata cattolica E a favore dell’aborto (una ovvia contraddizione ma ce ne sono che si dichiarano così) tutti l’avrebbero sostenuta. La verità è che Amy Barrett, cioè una donna cattolica E contro l’aborto, non ha per definizione pari opportunità rispetto a una donna di qualsiasi religione E a favore di leggi abortiste. Questo secondo la sinistra, non solo americana, cioè secondo quelli che dicono di battersi sempre e comunque contro le diseguaglianze....

Anonimo ha detto...

Amy Coney Barrett è stata nominata giudice della Suprema Corte U.S.A.

Un tenuto un discorso di una linearità sconcertante. In 7 minuti ha descritto se stessa come donna, moglie e madre. Ha rivolto il suo pensiero al marito e ai suoi 7 figli.

Non ha elencati i pur numerosi titoli conquistati, non ha ostentato nulla.
Ha ricordato le cose più ovvie, semplici e naturali: essere donna, essere moglie, essere madre al servizio del suo Paese.
Ha ricordato l’importanza del valore della vita.

Ebbene proprio questa ovvietà, questa linearità ha scatenato l’ira del contorto progressismo, falso mondo delle femministe, dei gay, delle sinistre fucsia.

Anonimo ha detto...

FAMIGLIA NATURALE ADDIO! LA MODA ATTUALE? IL POLIAMORE

In America spopola il poliamore. L’auspicio del “New York Times”: sostituire per sempre il modello di famiglia tradizionale. Tralasciando le questioni affettive: come e da chi nasceranno i bambini?

Uno dei più blasonati quotidiani del mondo il New York Times ha lanciato la campagna del modello di famiglia poliamorosa, quella con più mogli e più mariti, auspicando, dice il quotidiano, che possa sostituire del tutto il modello di famiglia tradizionale. Il che vuol dire che ci sarà anche un modello di genitorialità poliamorosa per i figli. A metà agosto la giornalista Debora Spar si è augurata il successo delle tecnologie che porteranno alla nascita di bambini e bambine con tre/quattro genitori e la fine della famiglia naturale. La società poliamorosa pare sia il nuovo traguardo di “progresso civile” e, nonostante le difficoltà e i nodi legali, secondo il NY Times questa forma di non-legami pare sia in crescita e si desidera promuoverla. Benedetto XVI parlava di capricci che divengono diritti da esaudire e legalizzare.

“The Poly-Parent Households are Coming”, il titolo dell’ultimo articolo, prevede che si possa consentire in tutto il mondo la nascita di bambini creati da gameti (spermatozoi e ovuli) fabbricati attraverso un processo chiamato gametogenesi in vitro (IVG) anche con l’inclusione di materiale genetico di più di due “genitori”. Se c’è il poliamore i genitori devono essere tutti i componenti del gruppo!

L’IVG, che crea gameti maschili e femminili a partire da cellule staminali, indipendentemente dal sesso del donatore, per ora funziona solo nei topi, ma nel prossimo futuro sarà possibile trasferire le tecniche sugli uomini, così auspica il blasonato quotidiano americano, già noto anche per il suo appoggio incondizionato all’aborto in “qualsiasi momento” della gravidanza. Aborto che sembra il cavallo di battaglia dei Democratici americani.

Queste tecnologie porterebbero alla nascita di un bimbo “proprietà” dei tre o quattro genitori. Il NY Times e la sua autrice propongono che l’IVG sia un passo avanti nella distruzione della famiglia tradizionale.

L’abbiamo sempre detto: quando ogni desiderio emotivo diventa un obbligo da esaudire, anche per legge, non ci sono più limiti. Ovviamente sempre i diritti dell’adulto, perché quello che conta, dicono, è che io sia felice. È la logica del famoso concetto sbandierato quasi ovunque, e che vuole zittire tutti, “love is love”. Chi si oppone con motivazioni scientifiche è ridicolizzato e, forse, anche denunciato.

di Gabriele Soliani - puntofamiglia.net

Anonimo ha detto...

Come poi lei ha giustamente detto...
"I giudici non sono dei politici, non devono far valere le loro opinioni, ma applicare la legge così come è scritta»"
Amy Coney Barrett

Ma il solo fatto di avere in questo ruolo delicato del Paese più importante del mondo occidentale una persona normale, una che non parte dal postulato che progresso significa stravolgere l'ordine naturale delle cose è già di per sé una garanzia per tutti.

"La nomina di Amy Coney Barrett per la Corte Suprema è la migliore scelta che il presidente Trump potesse fare, ed è una scelta decisiva.
Il futuro della civiltà occidentale, dei suoi principi, delle sue libertà passa attraverso la riaffermazione del diritto alla vita, fondamento dell'umanesimo ebraico-cristiano e del liberalismo.
O le società occidentali lo capiscono e cambiano rotta rispetto a una concezione tribale e cannibalistica dei "diritti" come desiderio e status dei più forti, o sono destinate ad estinguersi in breve tempo, affogate nella denatalità, nell'autoreferenzialità, nella paura del futuro, soppiantate da civiltà impermeabili alla sacralità dell'essere umano".
Cit. Eugenio Capozzi

Anonimo ha detto...

In piccolo ed in modo rustico le Comuni sessantottarde questo nei fatti finirono con l'essere. Ne visitai una dove alcuni amici si erano raccolti, certi tutti quanti di essere ad un livello superiore. Bastò pochissimo tempo che scoppiarono dissidi da duello rusticano, in particolare per il giro delle compagne e dei compagni che si volevano accoppiare diversamente dal chi con cui erano entrati/e.

Vidi poi molti anni dopo un film e/o documentario inglese; questo esaminava una Comune droga/dipendente. Qui oltre ai vari personaggi veniva mostrata la condizione dei neonati e/o piccolissimi, quelli che cominciano a gattonare per intenderci. Come tutti sanno, solo guardando gli animali domestici, la cura del bambino piccolo necessita di attenzione desta continuativa della madre o di chi ne fa le veci. Come spesso accade quando si è in presenza di più adulti questi finiscono coll'essere talmente presi dai loro discorsi, affari che del bambino si dimenticano. Così accadde a quel bambino che gattonava dentro e fuori il cerchio degli adulti, madre, padre, amanti della madre, del padre non si sa, passato del tempo qualcuno si accorse dell'assenza del bambino, ma fu troppo tardi.

Esperienze da cui imparare il tempo ne ha squadernate centinaia e centinaia. Le tragedie familiari di ogni tipo riempiono la cronaca nera dacché esistono i quotidiani. Noi non siamo migliori dei nostri nonni e bisnonni, siamo solo più superbi ed indifferenti alla vita e alla morte perché non conosciamo il significato nè dell'una, né dell'altra. E questo vuoto di sapere, di sentire e della responsabilità che ne discende dipende dall'assenza della chiesa.

Antonio ha detto...

La nomina di Amy Coney Barrett mi fa molto felice ma l’espressione “umanesimo giudaico-cristiano” (di cui lei sarebbe il baluardo) mi suona più o meno come potrebbe suonare “democrazia fascio-comunista”. Un ardito triplice ossimoro.

Anonimo ha detto...

Al commentatore 9,03 contro Trump che parla di mafia russa, vorrei far notare che si parla nell'articolo di Putin e non di mafia, che ci sia il deep state russo con la sua mafia è noto come esiste in Italia e America e nel mondo intero. Bene venga Trump, si vede che Dio ha scelto Ciro una volta e Trump oggi per salvare la Chiesa, ma come rileva Sacchetti acutamente è mons.Viganò la persona principale in questa guerra, oggi. Al commentatore 14,20. Giudaico-cristiana è una realtà, il cristianesimo è stato l'adempimento delle promesse del Messia a quel popolo, che purtroppo le voleva riservare a sè solo, ma gli Apostoli furono tutti di quel popolo. Inoltre se si legge Sacchetti parla di cabala contro cui si combatte. Quindi gli esponenti della cabala ci sono ma ci sono anche nella Chiesa dove si sono infiltrati, come han sempre fatto dai tempi del peccato originale, portando al paganesimo allora come oggi.

Anonimo ha detto...

Ad anonimo 2020
Mah prendo la sua osservazione mafia - Putin come una battuta di spirito


Riguardo a queste isteriche marmellate cabala/massoneria/"paganesimo" (che vorrà poi dire "paganesimo" non mi è chiaro visto che tutto il mondo dall'origine è stato "pagano") e altro sono i soliti sacchi neri in ci si butta di tutto un pò dicendo tutto senza dire niente. La Kabballah, come ermeneutica, è parte integrante dell'ebraismo e non un'eresia ebraica e quindi...


Se lei poi è un fan del terzo tempio, per carità, è liberissimo di esserlo, ma saprà certamente quali conseguenze può comportare questa opzione.

Anonimo ha detto...

Anonimo 2020

Ops mi era sfuggito
Riguardo a Trump   traggo dal sito Salpan queste tre perle L'altro "Vangelo" di Mons. ViganÒ La fine del mondo e i falsi profeti di Lisa Zuccoli

1) Donald Trump ha divorziato due volte e si è sposato tre volte. Secondo “la fede di sempre” è un peccatore pubblico; per lo stesso peccato il Re d’Inghilterra Enrico VIII fu scomunicato dal Papa Clemente VII nel 1533. 

2) Donald Trump è un protestante presbiteriano. Secondo “la fede di sempre” è un eretico. La Chiesa condanna l’eresia con l’anatema: questo significa che se qualcuno muore nell’eresia senza avere abiurato, a prescindere dai suoi meriti e dalle sue buone opere, è inevitabilmente condannato all’inferno.

3) Nella lettera di Monsignor Viganò sono espressi contenuti incompatibili con la “fede di sempre”. Scrive Viganò che è in corso una battaglia tra “i figli della luce e i figli delle tenebre” e che “questi due schieramenti, in quanto biblici, ripropongono la separazione netta tra la stirpe della Donna e quella del Serpente”; infine conclude dicendo che “È necessario che i buoni, i figli della luce, si riuniscano(1) e levino la voce”.

mic ha detto...

Il futuro della civiltà occidentale, dei suoi principi, delle sue libertà passa attraverso i fondamenti dell' "umanesimo greco-romano fecondato dal cristianesimo". Ben sapendo che il cristianesimo è compimento dell'ebraismo puro (e non, ad esempio, di quello spurio del giudaismo talmudico)...

Anonimo ha detto...

Mic


Non ci inventiamo le cose che non esistono


"Nella tradizione religiosa, così cime nella tradizone apollinea, conoscere se stessi equivale a conoscere il proprio essere divino eterno, in ultima istanza l'identità suprema che sussite tra l'essere dell'anima, e l'Essere assoluto, o l'Uno in quanrto Uno Apollon. Non si tratta perciò di diventarre "simiii a Dio", ovvero di divenire quello non si è fin da principio ma svelare ciò che si è da sempre per natura, ossia il Dio supremo" (cfr Plotino Ennadi VO . 9, 9, 59)

"Considerata in se stessa , nella sua essenza, òìanima è immurabile ed eterna, è ingenerata, increata, increabile, ciò anche per la più rigorosa metaficica cristiana che si rifà a Maesteo Eckhart che è debitore nei confronti dei maestri platonici (non a caso considerati da Eckhart superiori allo stesso San Paolo"

Per conseguenza la continuità è proponibile se si entra nel solco della mistica renana Eckhart, Taulero Silesius altrimenti è una forzatura non accettabile, in quanto le due visioni quella ebraico.cristiana e quella classica sono pressochè incompatibili

pincorealista ha detto...

"Ben sapendo che il cristianesimo è compimento dell'ebraismo puro (e non, ad esempio, di quello spurio del giudaismo talmudico) "

Vorrei sapere se , nell'universo giudaico o ebraico che dir si voglia, esiste una qualche setta che riconosca il cristianesimo quale proprio compimento.

D'altra parte Gesù, per noi il vero Cristo, il vero Olocausto, ha detto di sé che sarebbe stato una pietra di inciampo.

Poi, se per la "pace nel mondo" si vuole obliarlo…..WCC e CV2!!

Prosit!!

Ancora d'altra parte, sarebbe utile sapere di quale "mondo" si intende parlare, se come civiltà cristiana o NEWilY ORDINATED

Anonimo ha detto...

Giudaico-Cristiana

Per non cascare in trappola conviene studiare la seguente opera:

Mons. Henri Delassus: L'AMERICANISMO E LA CONGIURA ANTICRISTIANA Edizioni Effedieffe

Io sono Cattolico e basta. E non giudaico-cristiano.

E voi?

Anonimo ha detto...

Beh sul tema del giudeo cristianesimo si può leggere il sottolindicato scritto che, appunto, narra dei giudeo cristiani contro "il resto del mondo". Credo che costituisce l'aggiornamento all'altro maxi testo di Testa che risale al 1969 che era intitolato significativamente "Nazareth giudeo cristiana" Studium biblicum francescanun Gerusalemme

Presentazione

"Il campo della storiografia ebraica si è allargato notevolmente in questo ultimo secolo. Specialmente dopo l’ultimo conflitto mondiale, uno studio sempre più numeroso di studiosi si è impegnato in questo campo di ricerche con l’intento di ricostruire – sulla traccia di nuovi ritrovamenti archeologici e di documenti inediti e rari – le vicende ed il sistema di vita della popolazione palestinese nei primi secoli della nostra era. Tra gli studiosi non ebrei che hanno intrapreso tale genere di ricerche occupa un posto notevole, per i suoi lavori di indagine sulle comunità giudeo-cristiane, Padre Emmanuele Testa dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. L’introduzione storica che correda il volume avverte che la teologia giudeo-cristiana, dal primo al secondo secolo, amò manifestare la propria fede più che con formule teologiche e metafisiche (come farà invece quella greco-latina), con un sistema simbolico di segni, quasi a proiezione della fede creduta. Tale sistema suscitò nei cuori dei fedeli una tendenza pronunziata a una diagnosi più profonda e ad un sentito amore del mistero. Il notevole contributo di P. Testa a questo interessante ramo di studi, non vuole essere soltanto un isolato lavoro di indagine storica; esso tende invece alla “riscoperta” delle varie comunità giudeo-cristiane scomparse nel fatale processo storico sotto la duplice pressione dell’Ebraismo ufficiale e del movimento etnico-cristiano più forte e meglio organizzato".

Autore
Emmanuele Testa (Maceratola di Foligno, 1923 - Assisi 2011). Laureato in Teologia (Pontificia Università Urbaniana, 1959) e in Sacra Scrittura (Pontificio Istituto Biblico, 1962), è stato professore di Teologia biblica ed Esegesi dell'Antico Testamento presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme; è stato professore alla Pontificia Università Urbaniana e negli anni 1975-84 anche rettore.