Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 22 gennaio 2021

Successo e declino Usa: Polibio ne aveva già intraviste le cause.

Riprendo la riflessione del dott. Maurizio Ragazzi, da Washington, sullo stato delle cose negli Stati Uniti e il suo stretto legame con la perdita della fede nonché con la distruzione operata dai democratici del sistema di bilanciamento fra i vari poteri.

Successo e declino Usa:
Polibio ne aveva già intraviste le cause
.


La trattazione della storia della letteratura greca di Raffaele Cantarella ha accompagnato gli studi liceali della mia generazione. Le pagine stringate[1] che Cantarella dedica a come Polibio avesse affrontato la questione dell’affermazione e poi del declino delle grandi potenze non è solo una sintesi convincente del pensiero del grande storico greco di ventidue secoli fa, ma anche uno spunto ideale per valutare il significato del tristissimo insediamento di un’amministrazione Democratica a Washington il 20 gennaio. 
Polibio vede la causa dell’affermazione prodigiosa di Roma nel mondo antico innanzitutto nella sua costituzione, “mirabilmente equilibrata” fra monarchia (consoli), aristocrazia (senato) e democrazia (plebe). Ebbene, anche in America, gli osservatori più perspicaci (compresi i visitatori stranieri come Tocqueville)[2] hanno sempre attribuito gran merito, non solo alla coordinazione fra livello federale e statale, ma anche a quell’equilibro di potere legislativo, esecutivo e giudiziario, oggi noto dovunque con l’espressione anglosassone di checks and balances. Ma è proprio questo mirabile equilibrio che i Democratici hanno preso di mira, trasformando il sistema elettorale (vera spina dorsale di ogni assetto costituzionale) in una barzelletta, contestando da tempo il sistema di elezione del presidente attraverso i collegi elettorali (punto focale, assieme al numero dei senatori, della parità fra grandi e piccoli stati dell’Unione), e facendo circolare proposte sull’incremento del numero dei giudici alla Corte Suprema, che così diventerebbe un organo del tutto politicizzato, frustrando il concetto stesso di equilibrio dei poteri. 

L’altra componente, vero segreto del successo di Roma, è per Polibio la sua organizzazione militare, sia in quanto a tecnica e sia, soprattutto, in quanto “alle grandi virtù dell’onore e del sacrificio e della devozione alla patria”. Anche qui c’è un’analogia con l’orgoglio e l’affetto che gli americani hanno storicamente avuto per le loro forze armate. Ma, anche qui, c’è un totale scollamento con quanto i Democratici sono andati seminando da anni. Basti solo pensare
  1. al tour di scuse internazionali intrapreso da Obama all’inizio della sua presidenza (che, nella sua assurdità, conferma come sia buona norma chiedere scusa per i propri peccati invece che per quelli degli altri),
  2. alla pervicacia dei Democratici nel perseguire politiche favorevoli al transessualismo nell’esercito, come se da queste dipendessero i successi militari, e
  3. alla guerra dichiarata dagli stessi Democratici e dai loro sostenitori a tutto quanto sia patriottico, come dimostrano la distruzione di statue da parte di teppisti invasati e la cancellazione della propria cultura, che porta i progressisti a riscrivere la storia americana attraverso la lente deformante di un “razzismo sistemico” inventato di sana pianta, del quale oggi non c’è prova, per non parlare dei vaneggiamenti in merito ad un non meglio identificato “suprematismo bianco” che, a sentir loro, sarebbe il principale problema degli Stati Uniti.
Polibio metteva in guardia che le stesse eccellenze cui Roma doveva i suoi successi non l’esimevano dal destino di tutte le cose umane: “Che tutto ciò che esiste debba soggiacere a rovina e a mutamento, è cosa che non abbisogna di parole; e la stessa necessità di natura è sufficiente a confermare tale verita’. E due sono i modi, secondo i quali avviene la naturale corruzione di ogni organismo politico: quello che viene dall’esterno e quello che è ingenerato”. A questa legge non è alla fine sfuggita Roma, e prima o poi non le sfuggiranno neanche gli Stati Uniti. È già arrivato il tempo del declino irreversibile? 

Da decenni, è in atto quella crisi di fede in Dio e di ricerca della verità, che ha condotto alla degenerazione morale americana (e dell’intero occidente), dal divorzio all’aborto all’edonismo contraccettivo all’omosessualismo. La brillantissima presidenza Trump ha segnato il sussulto della parte migliore dell’America contro la prospettiva di arrendersi al declino (make America great again). L’amministrazione che adesso s’insedia darà invece il colpo di grazia ai già martoriati Stati Uniti? Sarà Biden (seppur improbabile in un ruolo di tale nobiltà tragica) il novello Scipione che piange sulla rovina degli USA, distrutti primariamente, a differenza di Cartagine, dallo stesso Biden e dai suoi compari piuttosto che da nemici esterni? O, nonostante i Democratici, gli americani riusciranno ancora a sollevarsi (pacificamente, s’intende!), confidando nell’aiuto della Madre di Dio? La risposta che sapranno dare a questa domanda basilare segnerà in gran parte il futuro di tutto l’occidente. (Maurizio Ragazzi -  Fonte)
_________________________
[1] La letteratura greca dell’eta ellenistica e imperiale (nuova edizione, 1968), pp. 153-156. 
[2] Tocqueville tratta espressamente della costituzione federale nella Prima Parte, Capitolo 8, della sua celebre opera La democrazia in America del 1835 (undicesima edizione italiana a cura di Giorgio Candeloro, 2017), giudicata, con un po’ d’enfasi, “ad un tempo il miglior libro mai scritto sulla democrazia ed il miglior libro mai scritto sull’America” (a pagina xvii dell’introduzione di Mansfield e Winthrop alla traduzione inglese del libro di Tocqueville, pubblicata a Chicago nel 2000).

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Washington sarebbe dunque una Roma degenerata e traviata dai Democratici cattivi (quelli moderni).

Io non lo credo (ma fortunatamente io non sono nessuno).

Anonimo ha detto...

Sì sapeva già, ma noi lo ripetiamo per i Dem-enti che credevano in Biden.

Secondo il Jerusalem Post Biden starebbe pensando di fermare il ritiro dall'Iraq deciso da Trump e anzi di aumentare le truppe sul terreno per combattere "la minaccia terrorista".

Inoltre, sempre Vicino Oriente:

"Un importante convoglio americano è entrato nella Siria orientale."

"Biden è meglio del kattivissimoh Trump":
Sin da subito notiamo gli effetti benefici di Biden-Harris: finalmente il livello di democrazia nel mondo sta tornando a livelli normali. Si inizia con una doverosa invasione della Siria, una manovra probabilmente volta a ridurre le 'forever wars', come aveva dichiarato Joe in campagna elettorale.
Ovviamente i twitter di Trump avrebbero generato guerre (cit. Repubblica nei commenti), mentre Biden salva lapacenelmondo.
Ovviamente non è mai accaduto, tanto per dirne una, che l'appoggio Obama-Biden alla destabilizzazione della Siria sia divenuto appoggio all'ISIS e abbia contribuito a perpetrare (i più analfabeti funzionali direbbero 'creare') la situazione disastrosa nel Vicino Oriente.

"Eh, ma Trump poteva scatenare la terza guerra mondiale..."

Gabriele Casari ha detto...

"Contro la stupidità gli stessi dei combattono invano " Schiller .
Rimane validissimo per i Dem-menti!

Anonimo ha detto...


Spigolature

- Ottimo il richiamo alla filosofia della storia di Polibio, sempre valida nelle sue
intuizioni. Si potrebbe aggiungere che la teoria della Ankyclosis o ritorno ciclico
in forma simile delle stesse forme di Governo transienti dall'una all'altra mediante la decadenza della migliore in peggiore (monarchia si corrompe in tirannide, che si appoggia sulla massa abbrutita; dalla tirannide il governo degli ottimati che poi degenera in oligarchia, cui si contrappone la democrazia, la cui degenerazione è rappresentata dal governo della massa bruta ossia da quell'anarchia che Machiavelli chiamava licenza - il ciclo, qui sommariamente delineato può iniziarsi da ogni forma). Questa teoria fu ripresa da Machiavelli e approfondita.
-- Decadenza degli eserciti americani non solo per il transessualismo ma anche per l'immissione massiccia delle donne, la cui presenza massiccia in tutte le istituzioni, improntata non tanto a spirito di patria quanto a spirito di rivalsa contro l'uomo e quindi intesa a portare avanti una agenda
femminista cioè sovvertitrice di tutti i valori, è oggi una delle cause principali della decadenza americana e nostra e contro la quale siamo impotenti, a quanto pare.
-- Il Corr d. Sera mostra un dr. Fauci sorridente dopo che se ne è andato Trump. Finalmente si può parlare di scienza, ha detto. Ovvio, fa capire: è andato via un ignorante come Trump, che pretendeva di curarsi con la hidroclorochina (scusate se lo scrivo malamente, di fretta). Ma questo medicamento il governo svizzero non lo regala gratis nelle farmacie? Ignoranti anche loro?
E non è stato proposto da preparati medici di base, peraltro inutilmente? Il Corriere e quelli come Fauci si sentono superiori, sarebbero la "cultura". Essi però appoggiano i c.d. cambiamenti di sesso e non battono ciglio di fronte alla filosofia gender, secondo la quale il sesso non apparterrebbe alla natura ma alla "cultura" ossia all'orientamento che ognuno di noi potrebbe/vorrebbe dargli! E simili demenziali tesi, sarebbero "cultura"? Chi è qui l'ignorante? Chi le sostiene o un uomo di modesta cultura (formalmente) ma ricco di buon senso come Trump, che non le accettava?
Gran parte delle Università oggi dovrebbero essere chiuse e i corsi comunque ripuliti e ridotti a quelli veramente necessari. Oggi le università sono spaventose fabbriche di incultura, pessimi costumi, pregiudizi ideologici di ogni tipo. Lo sono sempre state ma mai come oggi e in particolare in America (ma in tutto l'ex Occidente).
Sp

tralcio ha detto...

Vangelo del giorno.

Gesù chiama i suoi con queste tre funzioni:
-perché stessero con lui
-per mandarli a predicare
-con il potere di scacciare i demòni.

Oggi:
-si sta con chiunque, in dialogo, quasi nascondendo Lui
-non si predica affatto, ma anzi si parla ragionando secondo il mondo
-i demòni non li scacciamo: o non crediamo che ci siano o li invitiamo!

Infatti si vede che non accade quel che dovrebbe accadere: la conversione.
Ma senza conversione si vanifica la misericordia di Dio.
E se si vanifica la misericordia è inutile parlarne.
Perciò, l'eterno rischio (l'idolatria) invece di essere evitata, viene propalata.
E con l'idolatria viene il contrario del fidarsi di Dio.
Satana, fondamentalmente, è una creatura che vuole mettersi al posto di Dio.
E' invidioso dell'uomo e la sua attività preferita è di portare l'uomo a fare come lui.
Così chi non si guarda dall'idolatria e dal peccato con Gesù non ci sta.
Non ci sta anche se è un "incaricato religioso".
Come chi, fresco di liberazione, mentre Mosè è con Dio sul monte, fabbrica vitelli d'oro.

Anonimo ha detto...

Ancora sulla decadenza degli Stati, delle civiltà, tema purtroppo attualissimo

Ci siamo dentro sino al collo. La corruzione dei costumi radicata e ramificata è sicuramente causa di decadenza. Ma in genere non opera con un taglio netto, nel senso che ad essa si contrappongono anche per lungo tempo forze vive. Nascono così periodi di lotte culturali e anche civili e guerre civili. La decadenza del mondo romano originario cominciò nel I sec AC con le guerre civili che portarono alla fine all'instaurazione del pincipato di Augusto. Ma fu una lunga decadenza, contrassegnata da periodi di forte ripresa. Con lo stesso Augusto, con gli Antonini, con la monarchia militare. Con l'impero si affermò una classe media urbana transnazionale. Nel III secolo la crisi fu terribile, l'impero fu assalito simultaneamente dal Reno ai confini con la Persia, ma inaspettatamente si riprese, sia pure militarizzandosi nelle istituzioni. Poi crollò, ma in Occidente; in Oriente resistette e continuò come impero greco, bizantino, un altro Stato, che ebbe momenti di grande splendore e contribuì validamente alla civilizzazione degli slavi, nonché a bloccare l'avanzata musulmana per secoli, fino al prevalere dei turchi ottomani.
Accanto alle cause morali della decadenza, ci sono quelle economiche, istituzionali e infine quelle occasionali, come appunto le pestilenze, che travagliarono il mondo romano nel 165-80 AD e 251-66 AD, e continuarono secondo gli storici moderni per circa 500 anni ad intervalli (forse morbillo e vaiolo). Quindi la popolazione non diminuì solo per i vizi e il femminismo (le donne non volevano più fare 6 o 7 figli in media come ai tempi della grandezza di Roma). Ci furono le malattie endemiche e in aggiunta le stragi compiute dai barbari, per esempio durante la crisi del III secolo. La debolezza militare dell'Occidente dipendeva anche dalle periodiche lotte per il potere imperiale, brevi guerre civili tra eserciti contrapposti, che falciavano gli uomini validi. In Occidente il crollo fu dovuto alla mancanza di un esercito nazionale. Gli imperatori assoldavano negli ultimi tempi solo capitribù germanici con il lor seguito e uno di questi, Odoacre, si mise in proprio, rimandando le insegne imperiali a Costantinopoli (476 AD). Gli italici da tempo non erano più reclutati. Denatalità, vizi o motivi politici?
Massenzio, sconfitto da Costantino a Ponte Milvio, aveva reclutato un esercito locale numeroso, di romani e italici, tra i quali certamente anche cristiani, però meno addestrato delle legioni di Costantino, che si giovavano anche di ausiliari germanici. La battaglia fu accanita e feroce ma quello che può considerarsi l'ultimo esercito nazionale romano-italico fu alla fine sconfitto dalle legioni ormai romane quasi soltanto di nome. Le ironie della storia.
La decadenza, proprio pensando all'antica Roma, non è mai indolore, come non lo sono i cambi di regime autentici. Ci sono sempre disordini gravi o vere e proprie guerre civili, guerre, invasioni straniere. Per questo il cambio di regime della Russia Sovietica, quasi pacifico e fatto da un giorno all'altro dalla stessa classe dirigente, qualche dubbio lo solleva, soprattutto considerando la tradizionale vocazione russa alla violenza e all'estremismo. È un bene che non sia quasi scorso il sangue in ERussia, ovviamente. Il popolo russo attuale del resto deve ancora riprendersi dalla crisi demografica e morale provocata da guerre mondiali, guerre civili, stermini staliniani. Tanta voglia di menar le mani non credo l'abbia. E la crisi del marxismo, già come ideale, era reale. La mummia di Lenin però è sempre al suo posto e il marxismo non è stato ufficialmente ripudiato.
Per la nostra decadenza, colpevole della ribellione contro il vero Dio, è arrivato il tassello dell'epidemia, manca ancora quello della carestia, della fame.
Invece di agitarsi tanto per i vaccini, dovrebbero abrogare le loro leggi infami contro la famiglia e la morale e chiedere perdono a Dio, come i niniviti.
Forse la decadenza si arresterebbe.
H.

Anonimo ha detto...


Ancora sulla decadenza. Le università americane fomiti di subcultura afro e femminista.

La decadenza comincia con la decadenza della cultura. Quando una cultura comincia a prodursi come subcultura o sottocultura.
Restando all'America. Il dilagare del politicamente corretto nelle Università ha rappresentato il prevalere della subcultura. Che significa? I neri nelle università furono inizialmente imposti con le quote fisse da JF Kennedy. Come studenti e professori. Ma si cominciarono ad imporre certi settori di studi: cultura e tradizione africane etc. Idem con il femminismo. Si sono alla fine creati i "Women Studies", corsi insegnati da donne sulla storia delle donne, la cultura delle donne, il feminino nella storia, etc. il tutto improntato, come si può immaginare, all'ideologia omosessualista e anticristiana delle femministe. Questi rami di "studio" erano inizialmente secondari ma hanno contribuito a creare una mentalità sulla quale si sono inseriti intellettuali di taglio marxista-terzomondista per mettere sotto processo l'intera cultura occidentale, da Omero a noi, perché fatta da uomini, da uomini bianchi [sissignore, che avevano la colpa di essere bianchi], per le élites e non per il popolo, misogini, etc.
Siamo arrivati al punto che da un certo tempo nelle università USA ci si rifiuta di studiare classici del pensiero liberale come Locke, J.S.Mill etc perché, vien detto, non si vuol perder tempo con "vecchi uomini bianchi". (Vuoi mettere qualche racconto di qualche scrittore nero della generazione beat o della protesta negra del recente passato o i comizi di Malcom X, famoso estremista afroam mussulmano morto ammazzato, che faceva finire la II guerra punica alla battaglia di Canne, perché diceva, Annibale, africano e quindi nero, lì aveva battuto i Romani e vinto la guerra contro di loro?). (Al punto che Biblioteche possono rififutare l'omaggio di un testo su Mozart con l'impiegato nero che ti dice in faccia - non accettiamo libri su anziani bianchi - però la ripulsa non è razzista perché fatta da un afroamericano, elementary Watson!).
Insomma questa pseudocultura, sempre più arrogante ed aggressiva, non contenta di abolire i nostri classici togliendone i libri dagli scaffali e dai corsi, l'ultimo è stato Omero mi pare nel Massachussetts, si è messa anche a bruciar quartieri di città e ad abbattere statue, simbolo della nostra cultura. Contro questa mostruosa e infame decadenza dobbiamo continuare a batterci con "le armi della critica", come diceva Marx, preparandoci però, nello stesso tempo, a batterci con "la critica delle armi", sempre per parafrasare il medesimo Marx, in una sua frase un tempo molto citata.
H

Decadenza e resa ha detto...

Francia multato il sindaco che fa il presepe, ma i musulmani possono pregare per strada5.000 euro al giorno al comune di Beaucaire. Ma la legge contro il burqa in pubblico non la fanno mai rispettare. Laiconi forti con il cristianesimo e pavidi con l'Islam

https://meotti.substack.com/p/in-francia-multato-il-sindaco-che

Decadenza e resa ha detto...

Francia multato il sindaco che fa il presepe, ma i musulmani possono pregare per strada
5.000 euro al giorno al comune di Beaucaire. Ma la legge contro il burqa in pubblico non la fanno mai rispettare. Laiconi forti con il cristianesimo e pavidi con l'Islam

https://meotti.substack.com/p/in-francia-multato-il-sindaco-che

Anonimo ha detto...

L'aver abbandonato il servizio militare obbligatorio è stato un grande errore, quanto avrebbero potuto giovare la forza giovanile di generazioni e generazioni di maschi addetti a tutto ciò che il territorio italiano richiede.

Un amico è tornato a vivere in Italia, dove è nato ed ha vissuto fino alla laurea, dalla neutrale Svizzera. La sua vita ora scorre in un paesino italiano dove ogni giorno compie lunghe passeggiate. Non incontro mai nessuno, mi diceva ultimamente, e se incontro qualcuno non saluta. Volente o nolente il confronto con la Svizzera è uscito spontaneo. Credo che la differenza stia proprio nel servizio militare, compiuto in gioventù e rinnovato poi con richiami brevi periodici che rende gli svizzeri cosi familiari alla loro terra che finiscono per conoscere ed amare come parte di se stessi.

In questo momento di deboscia morale, di ottundimento tecnologico credo che il servizio militare, ben fatto e ben calibrato senza ore oziose sulla branda, potrebbe essere una sorta di educazione civica pratica dopo la scuola dell'obbligo. Questo periodo potrebbe essere l'inizio del punteggio pensionistico che ognuno porterebbe con sé nella vita. Durante il servizio militare tutti dovrebbero acquisire una conoscenza del territorio italiano, montagne pianura coste isole, dal punto di vista morfologico, antropico, economico, che nei richiami nel tempo sarebbe approfondito secondo le competenze acquisite all'università e nel lavoro.

Per quanto riguarda la presenza femminile nell'esercito, non potendo ora fare un taglio netto, se fossi ministro dell'Interno la volgerei verso quelle mansioni più femminili tipo Florence Nightingale, quindi infermiere specializzate, ostetriche, puericultrici che siano in grado di aiutare a partorire le donne che si trovano in località lontane o in caso di emergenza, ed in grado si saper accogliere i bambini in un ambiente estraneo ma comunque reso con tocco femminile accogliente.

Nell'esercito sarebbe importante la banda ed il coro, si dovrebbe terminare il servizio militare con la conoscenza di una robusta parte dei canti patriottici e delle tradizioni regionali. Questo manca. Lo stesso inno d'Italia pochissimi lo conoscono dall'inizio alla fine. I parlamentari Francesi cantano la loro Marsigliese per intero tutti insieme in alcune particolari occasioni. Questa sarebbe una buona abitudine da prendere.

Il servizio militare potrebbe essere parte di quel cemento che tiene insieme un popolo fondamentalmente pacifico, ignaro ancora della sua terra, delle sue tradizioni, della sua gente, delle sue arti e dei suoi mestieri.Il servizio militare dovrebbe avere anche queste materie ed attività accanto allo sviluppo della muscolatura d'attacco.

Anonimo ha detto...

L'aver abbandonato il servizio militare obbligatorio è stato un grande errore, quanto avrebbero potuto giovare la forza giovanile di generazioni e generazioni di maschi addetti a tutto ciò che il territorio italiano richiede.

Un amico è tornato a vivere in Italia, dove è nato ed ha vissuto fino alla laurea, dalla neutrale Svizzera. La sua vita ora scorre in un paesino italiano dove ogni giorno compie lunghe passeggiate. Non incontro mai nessuno, mi diceva ultimamente, e se incontro qualcuno non saluta. Volente o nolente il confronto con la Svizzera è uscito spontaneo. Credo che la differenza stia proprio nel servizio militare, compiuto in gioventù e rinnovato poi con richiami brevi periodici che rende gli svizzeri cosi familiari alla loro terra che finiscono per conoscere ed amare come parte di se stessi.

In questo momento di deboscia morale, di ottundimento tecnologico credo che il servizio militare, ben fatto e ben calibrato senza ore oziose sulla branda, potrebbe essere una sorta di educazione civica pratica dopo la scuola dell'obbligo. Questo periodo potrebbe essere l'inizio del punteggio pensionistico che ognuno porterebbe con sé nella vita. Durante il servizio militare tutti dovrebbero acquisire una conoscenza del territorio italiano, montagne pianura coste isole, dal punto di vista morfologico, antropico, economico, che nei richiami nel tempo sarebbe approfondito secondo le competenze acquisite all'università e nel lavoro.

Per quanto riguarda la presenza femminile nell'esercito, non potendo ora fare un taglio netto, se fossi ministro dell'Interno la volgerei verso quelle mansioni più femminili tipo Florence Nightingale, quindi infermiere specializzate, ostetriche, puericultrici che siano in grado di aiutare a partorire le donne che si trovano in località lontane o in caso di emergenza, ed in grado si saper accogliere i bambini in un ambiente estraneo ma comunque reso con tocco femminile accogliente.

Nell'esercito sarebbe importante la banda ed il coro, si dovrebbe terminare il servizio militare con la conoscenza di una robusta parte dei canti patriottici e delle tradizioni regionali. Questo manca. Lo stesso inno d'Italia pochissimi lo conoscono dall'inizio alla fine. I parlamentari Francesi cantano la loro Marsigliese per intero tutti insieme in alcune particolari occasioni. Questa sarebbe una buona abitudine da prendere.

Il servizio militare potrebbe essere parte di quel cemento che tiene insieme un popolo fondamentalmente pacifico, ignaro ancora della sua terra, delle sue tradizioni, della sua gente, delle sue arti e dei suoi mestieri.Il servizio militare dovrebbe avere anche queste materie ed attività accanto allo sviluppo della muscolatura d'attacco.

Anonimo ha detto...

Senza por tempo in mezzo
https://www.maurizioblondet.it/senza-por-tempo-in-mezzo/
Gli sceriffi dell'industria bellica si stavano arrugginendo..

Anonimo ha detto...

THE NEW WORLD ORDER : OGNI GIORNO UNA MASCHERA IN MENO

joe Vislak, meglio noto come Mr MONSANTO è il nuovo ministro americano dell’agricoltura.

Lo ha scelto Biden il nuovo presidente americano vissuto da tutti come il messia della democrazia, inclusività e partecipazione di base.

La Monsanto ha il 30% del mercato mondiale, è l’inventrice degli OGM e la maggior beneficiaria delle sovvenzioni all’agricoltura che sono il doppio delle sovvenzioni della UE con cui viene schiacciata l’agricoltura dei paesi che un tempo venivano chiamati “ in via di sviluppo.”

Quelli che non moriranno sotto i bombardamenti USA verranno intossicati dalle sostanze chimiche che ci propineranno, se viviamo nell’opulenza occidentale o di fame se siamo produttori agricoli dei paesi del terzo mondo.

L’agrindustria italiana coi suoi consorzi di qualità può considerarsi già defunta; la Barilla potra marchiare come “ made in Italy” la pasta prodotta nel suo stabilimento USA e l’Oregon potrà produrre vino con marchio Chianti.

Lo scopo è di staccare Trump dai suoi fans della corn belt ( cintura del grano) del middle west.

Il prezzo lo pagherà il resto del pianeta.
Se finora vi siete lamentati per la crisi economica, allegria!
Avete finito di soffrire.

Ci vediamo alla fila della caritas dove saremo serviti per le feste.
(Antonio de Martini)

Anonimo ha detto...


Esercizi di fantapolitica, per ora: come dovrebbe essere il servizio militare del futuro, possibilmente prossimo e non remoto. Inutile pensarci finché domina la ginecocrazia.

Giusta l'idea di rimettere il servizio militare. Ma come? Un punto essenziale va stabilito: la futura naia deve esccludere le donne. Basta con l'attuale promiscuità nelle forze armate, che crea tanti problemi, anche di costi, indebolisce la disciplina, mortifica l'addestramento, dato che le donne per natura "non ci hanno il fisico" per certe fatiche. Etc. Ovviamente, se vogliamo fare un servizio militare serio. Deve escludere anche gli appartenenti alla galassia arcobaleno, la cosa va da sé, sempre se vogliamo fare una cosa seria. Già queste due condizioni preliminari rendono impossibile oggi solo pensare a una leva obbligatoria degna di questo nome.
Ma lavorare di fantasia non è peccato, purché si lavori bene, razionalmente. Le cose umane poi sono mutevoli e la presente ginecocrazia con annessi e cnnessi dovrà pur finire. Le suffraggette presenti anche tra le cattoliche pie e devote si arrabbiano a sentir dire queste cose sulle donne di oggi: ma vedi una come la cosiddetta cattolica Pelosi (oggi la vera padrona della politica americana) che sta facendo di tutto per far scoppiare la guerra civile in America, mossa da un evidente astio personale nei confronti di Trump.
La nostra utopia: servizio militare di un anno solamente per tutti i maschi fisicamente validi, a 18 anni, appena finite le scuole. Dedicato soprattutto all'addestramento intenso, tenendo presente che il "mestiere" del soldato è la guerra, non la protezione civile: deve imparare a combattere bene (cosa non facile) e quindi esser mentalmente pronto ad uccidere, si intende sempre secondo le regole del codice militare e del diritto. E mentalmente pronto ad esser ucciso o ferito, anche gravemente o preso prigioniero. È la faccia crudele e malvagia della vita che viene qui fuori e che deve esser disciplinata, in funzione del bene comune.
Ulteriore utopia: si stabilisce che chi non fa questo servizio militare non può poi fare la carriera politica. Così eliminiamo lo scempio di parlamenti composti da gente che non capisce nulla delle questioni militari e non sa provvedere alle vere esigenze delle forze armate, della difesa collettiva. Inoltre, si preclude in tal modo alle donne la carriera politica in senso formale, vantaggio non piccolo, direi, per l'intera società. (I parlamentari dovrebbero avere conoscenze obbligatorie di economia, diritto, storia, filos. della politica).
Se l'ex Occidente non riporta le donne sotto controllo, è inutile pensare a una sia pur minima rinascita. Ma le cose si sono talmente deteriorate, che solo un governo deciso all'uso della forza, potrebbe costringere le esagitate alla giusta disciplina, all'esercizio dei doveri che hanno verso la società e il popolo.


Anonimo ha detto...

I democratici americani e quindi non solo gli americani democratici  hannno la memoria corta, paurosamente corta


Si sono presi terre non loro sterminando i popoli autoctoni in vari modi e maniere, quelli che non hanno ammazzato li hanno chiusi nelle riserve, nei manicomi e/o li hanno sterilizzati

Hanno osannato per decenni il duce il cui docufilm è stato nelle sale amerivane per anni e ha fatto incassi eccezionali


Sono stati i maggiori cultori del razzismo biologico. Un testo dell'avvocato Madison Grant è stato una sorta di bibbia dell'eugenetica americana degli anni trenta ed è reperibile in italia nella sua edizione integrale

Il tramonto della grande razza. Le basi razziali della storia europea. Ediz. integrale (edizione Thule Italia)

In questo libro Grant sosteneva che gli Stati Uniti in particolare i nordici di questo paese erano messi in pericolo geneticamente dagli immigrati bassi di statura, scuri di pelle ed economicamente poveri, che arrivavano in quantità enormi dall’Europa dell’Est e del Sud. Quindi l’unico modo per salvare gli Usa, era mettere in vigore delle leggi per sterilizzarli e limitarne l’accesso.


Madison Grant, da vero figlio dell’amoralità capitalistica e del giustificazionismo calvinista, propugnò l’eliminazione dei deboli o disadatti, “iniziando sempre con criminali, malati e folli, passando poi gradualmente ai… tipi razziali inferiori”.


Ma di che multiculturalismo vanno cianciado solo perchè  un'ispano americana Jennifer Loperz ha cantato un verso in spagnolo



Ma mi faccia i piacere! Diceva quello

mic ha detto...

Io non sono americanista; ma non misurerei il caleidoscopio della cultura americana su Madison Grant.
Non ho il tempo di approfondire qui un discorso su una cultura forgiatasi - e certo non su basi ideali - in una realtà complessa e variegatissima. Ma non andiamo ad alimentare l'etichetta strumentale del suprematismo bianco che va per la maggiore tra i nuovi barbari blm...

Anonimo ha detto...

Comunicazione alle anime belle della “vittoria pulita” senza imbrogli e della grande svolta democratica. Uno degli ordini esecutivi del primo giorno di Biden prevede il censimento di tutti i presenti sul territorio statunitense (non solo cittadini, anche stranieri e clandestini). Da questo censimento deriverà la ripartizione dei grandi elettori degli Stati alla Presidenza. Insomma: non se hai più cittadini, ma se hai più clandestini ti danno più elettori. Già questo è un assurdo perché l’elezione è collegata alla cittadinanza. Ma c’è di peggio: non si vota con tessere identificative: indovinate quanti non aventi diritto potranno andare a votare influenzando il voto in Stati-chiave pompati con più elettori dal censimento... la truffa ce l’hanno nell’anima. Fanno di tutto per dimostrarvelo ma voi vi girate dall’altra parte.

Anonimo ha detto...


Ha ragione Mic, cerchiamo di evitare gli stereotipi antiamericani, che portano fuori
strada e non ci aiutano a capire.
Ma questo Madison Grant, chi sarebbe?
Mai sentito.
Più noto il Madison Square Garden, dove si svolgevano gli incontri di pugilato per i
campionati mondiali. Vi combatté se non mi sbaglio anche Nino Benvenuti, conquistando
due volte il titolo di campione mondiale dei pesi medi, in memorabili incontri.
Che tempi, quelli, ragazzi. L'Italia, nonostante tutto, c'era ancora.
O.

Anonimo ha detto...

Lei è americanista?

Non si preoccupi, non è una malattua mortale, ha un decorso lungo ma prima o poi si guarisce

Anonimo ha detto...

Se essere anti-americano vuol dire essere contro i princìpi massonici su cui si fondano gli Stati Uniti, rivendico con orgoglio di esserlo, anti-americano.

E che in America accidentalmente vivano un sacco di persone timorate di Dio e sim. non cambia di una virgola il fatto sostanziale del fondamento e sostegno degli USA sui 'valori' massonici di (falsa) libertà, (falsa) fratellanza e (falsa) uguaglianza.

Anonimo ha detto...


Ma quale "americanista"?
NOn diciamo fesserie.
L'antiamericanismo di destra fabbrica anch'esso i suoi
stereotipi. Come si fa a dire che gli americani "la truffa
ce l'hanno nell'anima?". Sembra di sentire quegli stranieri
che dicono: gli italiani sono tutti mafiosi.
Non sapevo che in passato avessero applaudito per
decenni (?) un documentario sulla vita del duce.
Ma che accusa è? Roba da far ridere i polli.
La critica alla democrazia americana va fatta, è
doverosa, soprattutto ora che la sua decadenza
minaccia di travolgere anche noi.
Ma va fatta a ragion veduta e senza generalizzare.

Anonimo ha detto...

Vorrei tranquillizzare tutti sui convogli militari USA in Siria.
Si tratta di carri armati ibridi e auto elettriche.
Saranno sganciate solo bombe ecosostenibili e proiettili all’uranio riciclato il tutto rigorosamente progettato da team multiculturali e prodotto in stabilimenti gender e Carbon neutral...

Anonimo ha detto...

Io più che preoccuparmi che Rachel Levine, la nuova sottosegretaria alla sanità nominata da Joe Biden, sia transgender, mi soffermerei sul fatto che ha un curriculum vitae "interessante": ha fatto le scuole ebraiche, ha frequentato le shul conservatrici, ha lavorato per anni al Mount Sinai Beth Israel Hospital ed è membro della Pennsylvania Jewish Community.

Il sospetto che sia vicina all'AIPAC e a tutto l'apparato sionista americano rende quest'operazione di pinkwashing ancora più colorata. Rainbow direi.
R.Russo

Anonimo ha detto...

La Siria ha chiesto il disimpegno e un ritiro totale delle truppe US dalla Siria. “La nuova amministrazione US deve arrestare gli atti di aggressione e occupazione, smettere di saccheggiare le ricchezze del mio paese, ritirare le forze che lo occupano, e deve smettere di sostenere le  milizie separatiste, le entità illegali e i tentativi di ricattare la sovranità, l’unità e l’integrità territoriale della Siria.” Ha detto Jaafari.
I disordini in Siria iniziarono con delle proteste di massa attraverso il mondo arabo, che ebbero inizio un decennio fa, e che portarono a conflitti fra le forze dell’ordine e i ribelli. Biden, che all’epoca era vice presidente sotto Barack Obama, era a favore delle dimissioni del Presidente Siriano Bashar al Assad, siccome l’America con altri partners regionali davano sostegno all’opposizione e accusavano il leader Siriano di abusi ai diritti umani. 
L’attenzione poi si è spostata nella lotta contro i gruppi jihadisti tipo lo Stato Islamico, una campagna lanciata da Obama e ereditata dal Presidente Donald Trump. Oggi, con i militanti quasi del tutto sconfitti, l’America mantiene un centinaia di truppe, stimati fra i 600 e 900, nel nord est della Siria, in una parte del territorio controllato in maggioranza dalle forze Kurde Siriane Democratiche.
Alle truppe hanno chiesto di mantenere il controllo sugli impianti di petrolio e gas dove l’amministrazione Trump aveva cercato di di fare entrare delle compagnie americane di energia. Ma l’America e altre forze militanti, operano senza il permesso del governo Siriano, e sono sostenuti  dalla Russia e dall’Iran, per la continua lotta contro i ribelli e i jihadisti.