Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 16 febbraio 2021

Card. Raymond Leo Burke. Tutti, anche i laici, hanno il dovere di combattere la menzogna nella Chiesa

"Il termine migliore per descrivere lo stato attuale della Chiesa è confusione, che ha la sua origine nel mancato rispetto della verità. Ognuno di noi, secondo la sua vocazione nella vita e i suoi doni particolari, ha l'obbligo di dissipare la confusione e di manifestare la luce che viene solo da Cristo..."
Lo stesso card. Burke ma anche mons. Schneider hanno detto e ripetuto più volte che il nostro ruolo non è tacere, ma riaffermare la verità servendoci di ogni mezzo a disposizione, tecnologie comprese... il blog è pieno di loro insegnamenti ed esortazioni. E qui il Cardinale ribadisce che è una menzogna affermare che Dio vuole la pluralità di religioni. Si riferisce direttamente alla Dichiarazione di Abu Dhabi che aveva già confutato qui (Indice frgli interventi qui). Il problema è che sia i pastori illuminati che noi laici da diversi fronti continuiamo a confutare e a riaffermare la verità; ma quella che si diffonde anche grazie alla grancassa mediatica è la menzogna, i cui effetti dissolutori vengono esponenzialmente accresciuti dalle iniziative anche a livello mondiale continuamente messe in atto (esempio qui - qui)... Il che rende la nostra testimonianza efficace solo per chi ha orecchie per intendere e la Chiesa visibile continua a vivere il suo periodo più buio. E non possiamo ignorare le conseguenze che dall'ordine metafisico passano a quello reale: tant'è che anche il mondo civile attraversa una crisi mai vista... Vedo la grande responsabilità di chi ha autorità; meno chiare le soluzioni... (M.G.)

Tutti, anche i laici, hanno il dovere di combattere la menzogna nella Chiesa 
card. Raymond Leo Burke

Il termine migliore per descrivere lo stato attuale della Chiesa è confusione; confusione che spesso confina con l'errore. La confusione non è limitata all'una o all'altra dottrina o disciplina o aspetto della vita della Chiesa: riguarda l'identità stessa della Chiesa.

La confusione ha la sua origine nel mancato rispetto della verità, o nella negazione della verità o nella pretesa di non conoscere la verità o nella mancata dichiarazione della verità che si conosce. Nel suo confronto con gli Scribi e i Farisei in occasione della Festa dei Tabernacoli, Nostro Signore parlò chiaramente di coloro che promuovono la confusione, rifiutando di riconoscere la verità e di dire la verità. La confusione è opera del Maligno, come insegnò Nostro Signore stesso, quando disse queste parole agli scribi e ai farisei: «Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità». (Gv 8, 43-45).

La cultura della menzogna e la confusione che genera non ha nulla a che fare con Cristo e con la Sua Sposa, la Chiesa. Ricordate l'ammonizione di Nostro Signore nel Discorso della Montagna: «Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno» (Mt 5,37).

Perché è importante per noi riflettere sullo stato attuale della Chiesa, segnato com'è da tanta confusione? Ognuno di noi, come membro vivente del Corpo Mistico di Cristo, è chiamato a combattere la buona battaglia contro il male e il Maligno, e a mantenere la corsa del bene, la corsa di Dio, con Cristo. Ognuno di noi, secondo la sua vocazione nella vita e i suoi doni particolari, ha l'obbligo di dissipare la confusione e di manifestare la luce che viene solo da Cristo che è vivo per noi nella Tradizione vivente della Chiesa.

Non dovrebbe sorprendere che, nello stato attuale della Chiesa, coloro che tengono alla verità, che sono fedeli alla Tradizione, siano etichettati come rigidi e come tradizionalisti perché si oppongono all'agenda prevalente della confusione. Essi sono dipinti dagli autori della cultura della menzogna e della confusione come poveri e carenti, malati che hanno bisogno di una cura.

In realtà, noi vogliamo solo una cosa, cioè poter dichiarare, come San Paolo alla fine dei suoi giorni terreni: «Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione» (2 Tim 4, 6-8).

È per amore di Nostro Signore e della sua presenza viva con noi nella Chiesa che lottiamo per la verità e per la luce che essa porta sempre nella nostra vita.

Oltre al dovere di combattere la menzogna e la confusione nella nostra vita quotidiana, come membri viventi del Corpo di Cristo, abbiamo il dovere di far conoscere le nostre preoccupazioni per la Chiesa ai nostri pastori – il Romano Pontefice, i Vescovi e i sacerdoti che sono i principali collaboratori dei vescovi nella cura del gregge di Dio. Il canone 212, uno dei primi canoni nel Titolo I, "Obblighi e diritti di tutti i fedeli", del Libro II, "Il Popolo di Dio", del Codice di Diritto Canonico recita:
«§1. Consapevoli della propria responsabilità, i fedeli cristiani sono tenuti a seguire con cristiana obbedienza le cose che i sacri pastori, in quanto rappresentano Cristo, dichiarano come maestri della fede o stabiliscono come governanti della Chiesa
 §2. I fedeli cristiani sono liberi di far conoscere ai pastori della Chiesa le loro necessità, soprattutto spirituali, e i loro desideri.
 §3. Secondo la conoscenza, la competenza e il prestigio che possiedono, hanno il diritto e talvolta anche il dovere di manifestare ai sacri pastori la loro opinione su questioni che riguardano il bene della Chiesa e di far conoscere la loro opinione al resto dei fedeli cristiani, senza pregiudicare l'integrità della fede e dei costumi, con riverenza verso i loro pastori e attenti al comune vantaggio e alla dignità delle persone».
Le fonti del can. 212, che è nuovo nel Codice di Diritto Canonico, sono gli insegnamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II, specialmente il n. 37 della Costituzione Dogmatica sulla Chiesa, Lumen gentium, e il n. 6 del Decreto sull'Apostolato dei Laici, Apostolicam actuositatem.

Come sottolinea la legislazione canonica i fedeli laici sono chiamati a far conoscere le loro preoccupazioni per il bene della Chiesa, anche rendendole pubbliche, rispettando sempre l'ufficio pastorale come è stato costituito da Cristo nella fondazione della Chiesa attraverso il Suo ministero pubblico, soprattutto attraverso la Sua Passione, Morte, Risurrezione, Ascensione e Invio dello Spirito Santo a Pentecoste. Infatti, gli interventi dei fedeli laici con i loro pastori per l'edificazione della Chiesa non solo non diminuiscono il rispetto dell'ufficio pastorale ma, di fatto, lo confermano (cfr. Lumen Gentium no.37).

Purtroppo, oggi, da alcuni nella Chiesa, la legittima espressione di preoccupazioni circa la missione della Chiesa nel mondo da parte dei fedeli laici, è giudicata come una mancanza di rispetto per l'ufficio pastorale.

La già formidabile sfida presentata da una secolarizzazione sempre crescente e più aggressiva è resa ancora più formidabile da diversi decenni di mancanza di una sana catechesi nella Chiesa. Soprattutto, nel nostro tempo, i fedeli laici guardano ai loro pastori per esporre chiaramente i principi cristiani e il loro fondamento nella tradizione della fede come è trasmessa nella Chiesa in una linea ininterrotta.

Una manifestazione allarmante dell'attuale cultura della menzogna e della confusione nella Chiesa è la confusione sulla natura stessa della Chiesa e sul suo rapporto con il mondo. Oggi si sente dire sempre più spesso che tutti gli uomini sono figli di Dio e che i cattolici devono rapportarsi alle persone di altre religioni e di nessuna religione come figli di Dio. Questa è una bugia fondamentale e fonte della più grave confusione.

Tutti gli uomini sono creati a immagine e somiglianza di Dio, ma, dalla caduta dei nostri primi genitori, con la conseguente eredità del peccato originale, gli uomini possono diventare figli di Dio solo in Gesù Cristo, Dio Figlio, che Dio Padre mandò nel mondo, affinché gli uomini potessero diventare di nuovo suoi figli e figlie attraverso la fede e il Battesimo. È solo attraverso il sacramento del Battesimo che diventiamo figli di Dio, figli e figlie adottivi di Dio nel Suo unigenito Figlio. Nelle nostre relazioni con persone di altre religioni e di nessuna religione, dobbiamo mostrare loro il rispetto dovuto a coloro che sono stati creati a immagine e somiglianza di Dio ma, allo stesso tempo, dobbiamo testimoniare la verità del peccato originale e della giustificazione attraverso il Battesimo. Altrimenti, la missione di Cristo, la sua Incarnazione Redentrice e la continuazione della sua missione nella Chiesa non hanno senso.

Non è vero che Dio vuole una pluralità di religioni. Egli ha mandato il Suo Figlio unigenito nel mondo per salvare il mondo. Gesù Cristo, Dio Figlio Incarnato, è l'unico Salvatore del mondo. Nelle nostre interazioni con gli altri, dobbiamo sempre dare testimonianza della verità su Cristo e sulla Chiesa, affinché coloro che seguono una falsa religione o non hanno alcuna religione possano ricevere il dono della fede e cercare il Sacramento del Battesimo.

23 commenti:

tralcio ha detto...

Se ogni volta che una sentinella o un controllore esprime una perplessità o un allarme per ciò che osserva fosse da considerare sfiducia e mancanza di rispetto nei confronti dell'assessore, del sindaco, del presidente della provincia, del governatore regionale, del prefetto, del presidente del consiglio, di quello della repubblica, della UE e dell'ONU... beh, elimineremmo le sentinelle o le sceglieremmo solo cieche, sorde e mute. E guai a chiamare il 112, turbando la quiete del migliore dei mondi possibili, mai stato meglio!

Paradossalmente, nella bolla d'ansia ansiogena in cui ci stanno intrappolando, circondati da medicalizzazioni e vincoli sanitari, profezie di scioglimento di ghiacciai, meteoriti, epidemie e sfighe varie, guai a dire che c'è qualcosa che non va ad un pastore... Sei un rigido passatista ancorato a vecchi schemi, avanzo di armadi, naftalina in libera uscita.


Se Dio è Padre siamo tutti figli di Dio e pure fratelli.
Ma se Dio non è Padre (e questo lo dice solo il Figlio, fattosi uomo), chi sono io per Dio?
Fratelli tutti in nome di chi?
Se fratelli perché la madre è la terra, va bene il titolo di parentela, ma non in Dio.
E il battesimo a che cosa serve? A igienizzare la pelle?
Che cosa lava il battesimo? Ciò che c'è o ciò che non c'è? Nel corpo o nello spirito?
L'acqua è santa perché benedetta nel nome di Cristo o perché è acqua e bagna?

La confusione porta a dire delle bugie o la bugia è detta per confondere?

La creazione fatta da Dio era perfetta. Noi perfetti non siamo. Siamo gli stessi di allora?
La somiglianza con Dio non è solo l'immagine, perché l'apparenza inganna, come sanno tutti.
La somiglianza con Dio viene dalla comunione con la Sua volontà, di bene e di amore.
Ma se io faccio quello che è peccato (cioè ciò che Dio non vuole) come posso somigliargli?
E se Dio mi ama fino a farsi uomo e a morire in croce per salvarmi, mi fido o no di Lui?

E se tutte le religioni sono uguali, perché solo una dice e spiega queste cose?

Quindi la sentinella deve far notare che si stanno dicendo cose non vere.

La verità rende liberi. Se no siamo schiavi di un nugolo di poteri arroccati tra le loro mura, costretti a vivere sotto i loro ponti, colpevoli di non applaudirli e punibili per questo nell'unico tempo che loro interessa, questo, passeggero come loro, con la scadenza.

mic ha detto...

Lo stesso card. Burke ma anche mons. Schneider hanno detto e ripetuto più volte che il nostro ruolo non è tacere, ma riaffermare la verità servendoci di ogni mezzo a disposizione, tecnologie comprese... il blog è pieno di loro insegnamenti ed esortazioni.

mic ha detto...

E qui ribadisce che è una menzogna dire Dio vuole la pluralità di religioni. Si riferisce direttamente alla Dichiarazione di Abu Dhabi che aveva già confutato qui
https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2019/02/cardinal-burke-la-dichiarazione-del.html

mic ha detto...

Il problema è che sia i pastori illuminati che noi laici da diversi fronti continuiamo a confutare e a riaffermare la verità; ma quella che si diffonde anche grazie alla grancassa mediatica è la menzogna, i cui effetti dissolutori vengono esponenzialmente accresciuti dalle iniziative anche a livello mondiale continuamente messe in atto... Il che rende la nostra testimonianza efficace solo per chi ha orecchie per intendere e la Chiesa visibile continua a vivere il suo periodo più buio. E non possiamo ignorare le conseguenze che dall'ordine metafisico passano a quello reale: tant'è che anche il mondo civile attraversa una crisi mai vista...
Vedo la grande responsabilità di chi ha autorità; meno chiare le soluzioni...

Anonimo ha detto...

"Chi vede tutto nero e teme sempre il peggio e prende le sue misure in questo senso, non si sarà sbagliato tanto spesso quanto colui che dà alle cose un colore e una previsione serena."
Arthur Schopenhauer

Non esiste nessuna soluzione. La loro vittoria è irreversibile.

Anonimo ha detto...

"...meno chiare le soluzioni..."

Non è una tua incapacità. Le pretese soluzioni proposte da esperti e politici non sono altro che fumo negli occhi delle persone, altri polveroni, ad immagine di soluzioni dei problemi, per nascondere ulteriori trappole innestate, sotto il polverone, in cui far cadere più persone possibili affinché queste non possano cogliere, riconoscere le menzogne, gli inganni, la mala/ fede, con cui vengono abbindolate in ogni ora del giorno. Tutta questa confusione, confusa e confondente di giorno in giorno intenzionalmente, ha per scopo di potere concretizzare le idee loro sussurrate dal Nemico re anche dell'alta tecnologia sua serva.

mic ha detto...

Non esiste nessuna soluzione. La loro vittoria è irreversibile.

La loro vittoria sembra irreversibile sul piano umano. Ma sul piano umano e divino il Signore ha già vinto ... e i Suoi in Lui. Ciò che conta è vincere la "buona battaglia" che, dal livello personale, alimenta quello comunitario nel corpo mistico di Cristo.
Se noi siamo "pietre vive", rese tali dal Signore, la costruzione è la Sua e non sempre e non tutti riusciamo a conoscerne i tempi o a vederne i dettagli e la struttura... ma solo in Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo (At 17,28)

Anonimo ha detto...

In questo periodo è scattata la seconda fase dei sinodi diocesani.Invito tutti i fedeli a rispondere ai sacerdoti delle parrocchie ribadendo la verità.Onde avere con noi l'Autorità di vera Gerarchia come Burke,Schneider,Viganò si può rispondere con loro citazioni.Mons.Viganò ci ha dato armi notevoli.

mic ha detto...

"Sinite parvulos venire ad Me"... buona festa del Volto Santo!

Anonimo ha detto...

Certo che polemizzare con Bergoglio senza citarlo e utilizzando i testi del Vaticano II non mi sembra una grande strategia. E poi questo invito ai laici cosa significa? Cosa dovrebbero fare, aprire blog? Scrivere lettere? Mah. Il cardinale si condanna da solo ad essere insignificante.

Tommaso Irlanda

mic ha detto...

Ho notato anch'io la citazione dei testi del Vaticano II ed è abituale sia per il card. Burke che per Mons. Schneider, i quali tuttavia sono ben consapevoli dei 'bachi' dei documenti conciliari, tant'è che le loro citazioni se ne tengono lontane. Anche se, purtroppo, manca il passo ulteriore di una condanna più esplicita di quello che mons. Gherardini chiamava il gegen-geist, cioè lo "spirito del concilio" con tutte le conseguenze di fatto sovversive, riconosciute all'origine della crisi attuale...
Sta di fatto però che i loro insegnamenti e il loro impegno pastorale in tutto il mondo sono esemplari!

Anonimo ha detto...

Tutto bello, ma intanto non riceviamo la Comunione in bocca e ci bollano come farisei, in compenso, chi non è disposto a difendere la Laudato si', L'amoris laetitia, la Fratelli tutti e l'ecumenismo pachamamesco, viene relegato e messo da parte perché non in linea e nemico della Chiesa in uscita. combattere la menzogna ci costringe a farlo in casa, con noi stessi, sempre più linciati pubblicamente da modernisti, gattocomunisti e Vaticano secondisti duri e puri.
Alberto Lacchini

Anonimo ha detto...

Gent.ma Mic, ho conosciuto anche personalmente i due vescovi, stimabili e amabili pastori, gentilissimi e capaci di ascolto. Si rendono conto della crisi e si danno da fare. Tuttavia a questo punto della metastasi modernista continuare a parlare in modo vago e difendere il Concilio sono degli errori enormi, io ho perso completamente la fiducia nei loro confronti pur mantenendo la benevolenza. Continuo ad adettendere Viganò, spero non si limiti solo a messaggi sui social, lui, che le idee invece sembra averle chiare. Grazie per il suo lavoro.

Tommaso Irlanda

mic ha detto...

Anch'io li ho incontrati più volte e ho sempre avuto confronti edificanti con loro.
Tuttavia, al punto in cui siamo su tutti i fronti, non ho più parole ma solo la nuda fede e il grido del cuore. Per il resto continuo ostinatamente (finché il Signore vorrà) a seguire la quotidiana cronaca delle macerie sempre più rovinose insistendo altrettanto ostinatamente sulla riaffermazione della verità ricevuta neĺla e dalla Chiesa....

Anonimo ha detto...

LA MESSA TRIDENTINA NO, MEGLIO I MUSULMANI
“…al giorno d’oggi un sacerdote può prestare la sua chiesa a musulmani, buddisti, tibetani, patagoni, hippy, papuasici, ragazzi, ragazze, ambigui, ambivalenti, ambidestri, anfibi, ambulanti; ma, ahimè, se un prete infelice vuole celebrare lì la Messa per la quale quella stessa chiesa è stata costruita (dal popolo, non dai preti), e se il popolo vuole assistere alla stessa Messa che lì è stata celebrati per secoli, ecco che gli anatemi episcopali non mancheranno. E arriveranno dagli stessi vescovi che ci parlano di ecumenismo, pluralismo, tolleranza. Vescovi che nei confronti di tutti sono miele puro, ma solo contro di noi, fratelli nella fede e nel sacerdozio, tirano fuori gli artigli e diventano spietati”.
“Questa lettera è stata scritta dal domenicano francese Raymond-Leopold Bruckberger, e apparve su Le Figaro il 24 gennaio 1975. Sì, avete capito bene: 1975. Pensate: quarantasei anni fa tutti i problemi che oggi viviamo, e che tanto spesso ci procurano amarezza, erano ben delineati ed evidenti agli occhi di chi era in grado di vedere”.
(Da Duc in altum, Il degrado liturgico mette in pericolo la fede).

Anonimo ha detto...

https://www.lanuovabq.it/it/covid-docili-allo-stato-come-prigionieri-di-guerra

INQUIETANTI ANALOGIE
Covid, docili allo Stato come prigionieri di guerra
EDITORIALI17-02-2021 Tommaso Scandroglio
L’italiano medio non si sta ribellando alla persistente e incisiva limitazione delle proprie libertà personali causa Covid. Uno studio di Biderman sintetizza gli strumenti utilizzati dai coreani per trasformare gli aviatori statunitensi da nemici in prigionieri accondiscendenti. Le analogie con la strategia del nostro governo durante l'epidemia sono evidenti...

Sull'accondiscendenza ha detto...

Pascolate, pacifici popoli!
Non vi risveglierà il grido dell’onore.
A che serve al gregge il dono della libertà?
Bisogna solo accoltellarlo o tonsurarlo.
La loro eredità di stirpe in stirpe
È il giogo con i sonagli e la frusta.

(Aleksandr Sergeevič Puškin 26 maggio 1799 - 10 febbraio 1837)

fabrizio giudici ha detto...

Cosa dovrebbero fare, aprire blog? Scrivere lettere?

Anche, così come operare nella "vita reale", pur se con meno "audience". Per il resto (pochi vescovi volonterosi ma inefficaci) è vero. Per quanto mi riguarda la situazione - cioè la constatazione che per quanti sforzi facciamo non cambia niente, anzi va sempre peggio - va accettata come parte del castigo divino, nel senso che finché il Padreterno non alzerà un dito non cambierà niente. È una prova di fede. Nel frattempo proseguiamo a testimoniare la Verità ognuno come può, anche se sembra inutile, senza perdere la speranza. Le cose che sembrano inutili ai nostri occhi non lo sono per quelli di Dio.

Aloisius ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Aloisius ha detto...

Bravo Fabrizio.
Del resto lo scopo della nostra vita terrena, insegnatoci dal Signore Gesù, è di rimanere fedeli a Lui in sua assenza, lavorare nella sua vigna come bravi contadini, accettando il compito assegnato, accettando gioie e dolori facendo fruttare al massimo i talenti ricevuti, mettendo a posto i conti prima che ci venga chiesto di renderli.
Senza passi più lunghi della gamba, ma anche senza codardia e senza accidia.
Pregando sempre, con semplicità e senza stancarsi mai.

Dici bene: quello che a noi sembra poco per Lui è tanto e viceversa, nel bene e nel male che facciamo.

La nostra battaglia è in questo tempo, con questa società e questo clero.
In altre epoche non era certo meglio, pensiamo alle crudeli persecuzioni di tutti i secoli, da Diocleziano ai comunisti.

Siamo nella prova e la fede ci sorregge, l'importante è perseverare fino alla morte terrena e guadagnarci quella celeste.

Niente tristezza, niente scoraggiamento.
Con la guida della Santissima Vergine Maria e Madre di Dio non ci si perde mai e si arriva al Signore Gesù, anche se il nemico ci tormenta sempre.

E il Signore Gesù, al contrario del nuovo Padre Nostro che hanno imposto (e a cui siamo impermeabili), non ci abbandona mai.

Aloisius

Anonimo ha detto...

Il grido di dolore che sale al cielo dai fedeli è troppo grande ma non crediate che per i nostri fratellastri dell'altra sponda siano tutte rose e fiori.Anzi,leggendo il risentimento e l'amarezza che filtra dai loro discorsi , credo proprio che siano sempre sull'orlo di una crisi di nervi.Adesso vivono ,apparentemente, un momento di grande euforia ma l'avvenire per loro è estremamente incerto.Provate a fare un'assicurazione sulla vita quando avrete superato gli 80 anni , vedrete cosa vi risponderanno.

Anonimo ha detto...

Nel frattempo il Dittatore ha deciso di licenziare chi in Vaticano non vorrà vaccinarsi.(letto su LiberoTG)

Anonimo ha detto...


Le citazione del Vaticano II da parte del card. Burke

Non mi scandalizzerei per quelle citazioni, rientrano nella spiegazione del tenore del can. 212 del Codice di Diritto Canonico, che consente ai laici di dire la loro, con giudizio, sui problemi della Chiesa, nella dovuta forma e misura. Per far capire il senso di questo canone, il cardinale doveva citare quelle fonti conciliari, essendo esse alla radice del canone stesso. Si tratta quindi di citazioni "tecniche", come si suol dire.
Per il resto, Burke attacca manifestamente posizioni (oggettivamente ereticali) espresse notoriamente da Bergoglio, pur senza nominarlo. Ma che il destinatario sia il papa regnante sembra del tutto evidente.
T.