Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 14 febbraio 2021

Governo: di un gesuita libro-manifesto su transizione ecologica. È il comunismo 2.0

Il comunismo 2.0
Si parla molto in questi giorni del sedicente ministero per la Transizione ecologica del nuovo governo guidato da Mario Draghi, in realtà una sorta di ministero dell’Ambiente. Ma c’è di più. C’è, dietro questa ‘transizione’ qualcosa che nulla a che vedere con l’ambiente e l’ecologia e molto con quello che noi definiamo Comunismo 2.0 e che altri vedono come l’impoverimento della classe media portato avanti attraverso il ‘Grande Reset’.
Un vero libro-manifesto sul concetto di “transizione ecologica” è stato scritto da un gesuita, il francese padre Gael Giraud, oggi cinquantenne, economista ed ex banchiere, che l’ha pubblicato in Italia nel 2015 con la Emi (Editrice Missionaria Italiana). Un aspetto che oggi si lega singolarmente con la circostanza di Draghi ex allievo dei Gesuiti. Anche Bergoglio è un gesuita.
“Transizione ecologica, quindi, significa una società di beni comuni in cui il credito sia considerato mezzo e non fine per realizzare riforme a vantaggio di tutti e benefiche per l’ambiente: rinnovamento termico degli edifici, cambi di prassi nella mobilità, tasse più alte per chi inquina, in pratica “un’economia sempre meno energivora e inquinante”. “La transizione ecologica sta ai prossimi decenni come l’invenzione della stampa sta al XV secolo o la rivoluzione industriale al secolo XIX – spiega Giraud -. O si riesce a innescare questa transizione e se ne parlerà nei libri di storia; o non si riesce, e forse se ne parlerà fra due generazioni, ma in termini ben diversi!”.
Poi è arrivato il Covid 19 e questo progetto ha accelerato.
Se noi crediamo che l’Homo sapiens europeo vale più dell’Homo oeconomicus dei mercati finanziari, allora vale la pena impegnarsi nel cammino della transizione ecologica”, sottolinea ancora l’economista gesuita.
Dietro tutte queste parole che ad una lettura superficiale apparirebbero positive, c’è in realtà un progetto criminale di condivisione che nega alla radice l’identità dell’uomo europeo. C’è qualcosa di ‘amazzonico’ e dionisiaco in quest’orgia dei ‘beni comuni’. Qualcosa che nega la cultura apollinea europea che nasce proprio dal cittadino proprietario: perché non si può scindere il concetto di democrazia dal concetto di proprietà. Un uomo che non possiede e che deve tutto a qualcosa di ‘comune’ è un suddito.

Vogliono che non possediate nulla di fisico proprio per questo. La concentrazione dei beni e dell’informazione va in questa direzione: nella direzione di espropriare l’individuo senza che l’individuo si renda conto. La sedicente ‘transizione ecologica’ concepita dai gesuiti è l’ennesimo mezzo per arrivare al Comunismo 2.0.

Per loro non dovete possedere una casa vostra – IMU – ma dovete stare in affitto magari a qualche multinazionale che attraverso cartolarizzazioni si è pappata il patrimonio pubblico. Non dovete possedere un’auto perché dovete condividerla con il ‘car-sharing’. E, infine, non dovete possedere denaro fisico contante. Così si schiavizzano gli individui, togliendo loro la libertà poco alla volta e per il “loro bene”.

Tutte le rivoluzioni nascono dal desiderio di proprietari di non dipendere politicamente da chi sta più in alto, lo Stato. Basti pensare alla rivoluzione americana. Ma provate a protestare senza possedere nulla. Chi non possiede non fa rivoluzioni, al massimo sommosse. E il potere non teme le sommosse. - Fonte

69 commenti:

Anonimo ha detto...

L'Istituto Aspen, di cui fanno parte tanto Giorgietti (da anni) quanto la Meloni (da poco) ha la sua sede principale a Washington, dove è stato fondato nel 1950. Esso è principalmente finanziato da tre importanti fondazioni americane: la Rockefeller, la Ford e la Carnegie. Le prime due finanziano anche il CFR americano e la Commissione Trilaterale. Nonchè, insieme alla terza, ong immigrazioniste, abortiste e omosessualiste in tutto il mondo. E' complottismo? No, si tratta di donazioni almeno in parte alla luce del sole.
Stiamo parlando quindi di fondazioni mondialiste, anticristiane e antiumane, di primissimo livello che investono tanti quattrini anche nell'Aspen, il cui ramo italiano è guidato dal quel geniale ma molto ambiguo personaggio di nome Giulio Tremonti, e che lo fu dall'ineffabile Giorgio Napolitano. e che ha al suo interno anche molti esponenti della sinistra, tanto politica quanto giornalistica.
Mi chiedo quindi se sia normale che esponenti del centrodestra italiano frequentino- da affiliati - un'associazione che è espressione delle plutocrazia mondialista atlantica, spacciandosi poi per "sovranisti". e patrioti. Per me non lo è. E' chiaro che chi si lega a certi ambienti così potenti ne ricava molti vantaggi, ma non sarà più autonomo nei propri giudizi. O vogliamo raccontarci barzellette? Che Napolitano fosse autonomo vogliamo raccontarcela, per farci poi due risate? O che lo sia Giorgietti nei magnifici consigli che dispensa a Salvini? O che lo sarà, d'ora in poi la Meloni?
E chi non lo capisce si dia alla pesca con la lenza.
Martino Mora

tralcio ha detto...

L'uomo costituisce il mistero di quel che stiamo vivendo.
In un universo in cui si stima l'esistenza di mille miliardi di miliardi di stelle (170 miliardi solo nella nostra galassia) e ancor più pianeti che gravitano loro attorno, su un sassolino di questo spazio immenso ci siamo noi, i cui più longevi durano un centinaio d'anni.
La via lattea, il nostro quartiere dell'universo, è un disco del diametro di 100000 anni luce e uno spessore di circa 10000. Persino alla velocità della luce, dal capolinea dell'autobus di quasi tutte le stelle la luce che arriverà sulla terra è partita quando l'uomo non solo non aveva i computer, ma nemmeno la ruota.
Un uomo occupa circa un metro cubo di spazio, mentre il sassolino che lo ospita, la terra, ha un volume di mille miliardi di miliardi di metri cubi.
Un ammasso di cellule (per ogni uomo di 70 Kg ne sono stimate centomila miliardi) dotato di pensiero che nel corso degli ultimi 500 anni si è progressivamente fatto borioso. I più boriosi tra i boriosi sono poche decine di migliaia, ma hanno spinto milioni (miliardi) di loro simili a scannarsi dietro alle loro ideologie. Oggi poche migliaia tra essi hanno la pretesa di costringere tutti gli altri a vivere come pensano loro, programmandone vita e morte, stabilendone proprietà e costumi, avendo potere su istruzione e informazione.
Spaventa che a sostenere questa lucidissima follia vi siano dei consacrati a Nostro Signore, la luce e il salvatore del mondo. E tra questi folli oggi si distinguono quelli di formazione gesuitica.

E pensare che Sant'Ignazio nei suoi esercizi spirituali mette a fondamento questi due concetti: –L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore, e così raggiungere la salvezza; le altre realtà di questo mondo sono create per l’uomo e per aiutarlo a conseguire il fine per cui è creato. –Da questo segue che l’uomo deve servirsene tanto quanto lo aiutano per il suo fine, e deve allontanarsene tanto quanto gli sono di ostacolo.
E ancora, da militare qual era : –Il nemico si comporta come un falso amante che non vuole venire scoperto. –Il nemico si comporta come un capo militare: dopo aver piantato la tenda di comando e osservato le postazioni o la posizione di un castello, lo attacca dalla parte più debole.

Quindi dei minuscoli esseri umani, insuperbiti alla massima potenza, tradendo la loro formazione, tradendo la luce di Cristo, spremono dai grumi di materia di cellule passate in mano al nemico un distillato di veleni, inquinando il sassolino loro affidato nell'universo, credendosi i padroni non del sassolino ma di tutta la creazione, come se Dio non fosse altro che il loro pensiero.

Sinceramente: mi viene da sorridere. Come si fa a temere costoro? Preghiamo per loro!

Anonimo ha detto...

Giganti per mulini a vento. Nemici immaginari. Polemiche sterili.
È questo da sempre l'inganno, la distrazione.
Opinionisti, politicanti, giornalisti, polemici di professione, celebrano ogni giorno l'elogio del nulla. L'obiettivo? Farci credere che esista contraddittorio, che esista libertà. Il risultato? Fumo negli occhi. Quello che era ieri "il fascista", oggi è il "no vax" od il "negazionista". Quello che ieri era lo scontro sulle pensioni o sull'immigrazione, oggi diventa la polemica sui banchi a rotelle o sul "colore"delle regioni.

"(...) Guardi bene la signoria vostra, soggiunse Sancio, che quelli che colà si discoprono non sono altrimenti giganti, ma mulini da vento, e quelle che le paiono braccia sono le pale delle ruote, che percosse dal vento, fanno girare la macina del mulino."

Impedirci la visione completa dei fatti e della realtà: questo è il fine ultimo. Dobbiamo prenderne finalmente coscienza per evitare di schiantarci come Don Chisciotte sui mulini a vento credendoli giganti. Per evitare che il nostro dissenso venga veicolato su argomenti vuoti e privi di senso.
G.Meriano

Anonimo ha detto...

Roma val bene un Di Maio

Il fatto che un uomo di grandissimo potere come Draghi abbia macchiato miserevolmente la sua prima funzione di uomo politico, e per di più con la carica di Presidente del Consiglio, mantenendo nel suo governo personaggi squalificanti e oggettivamente impresentabili (sorprendendo perfino chi è a lui favorevole),
può solo dimostrare quali siano i veri scopi ultimi, escatologici verrebbe da dire, del suo governo:
1) il definitivo annientamento della sovranità economica, e quindi anche politica, dello Stato italiano;
2) L'apertura totale dei confini all'immigrazionismo di massa;
3) l'imposizione del vaccinismo di massa;
4) l'imposizione del 5G.
Questi sono i veri scopi del primo temporaneo governo Draghi, che dovrà preparare allo stesso l'entrata al Quirinale, ormai il vero centro di quel poco di potere politico che rimane al nostro ex-Stato ormai colonia sotto tutela.
Poi vi sarà un nuovo governo, ma che continuerà la politica di cui sopra, ovvero la distruzione programmata, nell'ordine suddetto: dell'Italia, degli italiani in quanto tali, della stessa struttura antropologica delle persone in quanto tali, e, ovviamente, di ogni forma di libertà.
Draghi non è altro che il ponte - simultaneo all'altro adoratore di ponti che sta sempre a Roma, dall'altro lato del Tevere - verso il Grande Reset e verso il Nuovo Ordine Mondiale.
Possiamo ben dire, quindi, che "Roma val bene un Di Maio". (MV)

Anonimo ha detto...

Alle origini della sapienza greca c'è l'enigma, essa pertanto si offre obliquamente al suo percettore. Il sottofondo della conoscenza è totalmente sciamanico, Ulisse è uno sciamano, e Apollo è un Dio sciamano (Duichin, Colli, Detienne)

Quest'ultimo scrive "Secondo un perentorio asserto di Winckelmann, la rappresentazione di Apollo «esige lo stile più alto: un’elevazione al di sopra di tutto ciò che è umano». E questa canonizzazione di Apollo – dio della luce, della ragione e della purezza – trova illustri riscontri in numerose opere dell’antichità classica ed ellenistica: dalle Odi di Pindaro ai Dialoghi di Platone agli Inni di Callimaco.
Tuttavia, dietro il volto luminoso e rassicurante del dio si nascondono la lama insanguinata di un coltello, l’impurità della malattia e la dissoluzione della morte. Le tracce sono semicancellate dal tempo, ma si scorgono ancora, innanzitutto nei riti e nelle pratiche religiose. E nella letteratura: nei poemi omerici così come nell’Orestea di Eschilo, ecco apparire un altro Apollo, latore implacabile di pestilenze e di lutti, avido di stragi, compiaciuto dei suoi altari cruenti, impastati di cenere, sangue e umori."

Che ci azzecchi quindi Apollo con la proprietà privata non è dato comprenderlo, semmai le sue caratteririche rimanderebbero a una Grecia pre-polis ...fluida


Per quanto riguarda la proprietà privata è noto che i famosi "primi cristiani", alla maniera essena, mettevano tutto in comune (Saffira e Anania), quindi prispetticamente quello indicato potrebbe essere un ritorno alle origini
Del resto non è stato detto che: "l'oro è più malefico del ferro"

Martino




mic ha detto...

...per chiarirci le idee basta che ci poniamo alcune semplici domande: sarà ancora possibile criticare l’Unione europea, l’euro e la moneta a debito? Rivendicare un briciolo di sovranità nazionale e di identità? Chiedere il controllo delle migrazioni e lo sbarramento dei porti? Aprire alla scuola non statale? Promuovere la famiglia naturale? Chiedere politiche ambientali libere dall’ideologia ambientalista? Pensare ad una digitalizzazione senza controllo centralistico? Diminuire drasticamente le tasse e difendere la proprietà privata? Pensare ad una lotta al Covid non soggiogata alla ideologia vaccinista?
Chiunque si faccia queste domande e cerchi una risposta scorrendo i nomi che compongono il nuovo governo deve concludere con un no: su questi temi fondamentali non ci si può attendere nulla da questo governo, anzi ci si deve attendere il contrario di quanto sarebbe giusto e bello fare.

https://lanuovabq.it/it/ambiente-famiglia-scuola-digitale-questo-governo-e-pericoloso

Voglio essere padrone di pensare con la mia testa . ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/la-quarta-fase-di-schwab/

E' quello che pavento io quando mi riferisco a tutta questa smania ( certamente utile) di possedere carte di credito , di inserire ogni dato ed ogni fesserìa nel web .Ricordiamoci quanto hanno reso difficoltoso ritirare dalla banca ( si fa per dire , perche' il concetto di banca ad ees. Medicea e' completamente stravolto in usura)i PROPRI risparmi..

E il nostro, di lavoro? ha detto...

TRUMP ASSOLTO: “IL NOSTRO LAVORO È APPENA INIZIATO”

Il 45esimo Presidente USA Donald J. Trump ha commentato l’assoluzione affermando:
“Il nostro movimento storico, patriottico e bellissimo per rendere di nuovo grande l’America, Make America Great Again, è appena iniziato. Nei mesi a venire ho molto da condividere con voi e non vedo l’ora di continuare il nostro incredibile viaggio insieme per raggiungere la grandezza americana per tutta la nostra gente. Non c’è mai stato niente di simile”.

Anonimo ha detto...

A mio parere dietro questo fine dell'esproprio, dietro questa transizione ipocrita, che sta per rivoluzione verace, vi è da parte degli illuminati l'antica eresia de, 'in principio era l'azione'. Quindi implicitamente l'educazione, piano piano, transita dal Logos, dal Verbum, alla preminenza dell'azione. E' chiaro che l'educazione equilibrata deve saper armonizzare la ragione, il pensiero con il fare, il pensiero con la volontà, ma se la volontà prende il sopravvento diventa come un bombardiere sfrecciante nei cieli senza pilota, neanche quello automatico. Questo totalitarismo in progress da un lato droga il pensiero delle persone, dall'altra le obbliga a fare, non fare secondo comando,così le depriva di identità spirituale e materiale. La radice di questo ribaltamento sta nell'aver la chiesa omesso di insegnare e di insegnare come Gesù Cristo le aveva raccomandato di fare. Non meraviglia che in tutto questo pandemonio si trovino coinvolti molti, molti gesuiti, ("... il manuale sul metodo educativo e l'ordinamento delle scuole, composto da 463 regole, codificava un metodo pedagogico imperniato sull'insegnamento del latino e dei classici, emulazione tra studenti e severa disciplina." Wikipedia). Non meraviglia che nei luoghi dove le scuole dei gesuiti attecchirono meglio, si ebbe un maggior radicamento del comunismo, se non proprio rivoluzioni comuniste cruente. Anche Draghi, come ho letto ieri sera sull'articolo segnalato di Dagospia, ha come cultura di riferimento quella di sinistra.

mic ha detto...

Per quanto riguarda la proprietà privata è noto che i famosi "primi cristiani", alla maniera essena, mettevano tutto in comune

Un conto è ciò che vien fatto valere all'interno di una comunità, un altro conto è ciò che vale erga omnes nell'ambito della società civile. Soprattutto quanto si disconosce il diritto alla proprietà privata secondo i fini di Monti & C.

Claudius ha detto...

Vorrei richiamare l'attenzione sul seguente (pseudo-)concetto:

"Se noi crediamo che l’Homo sapiens europeo vale più dell’Homo oeconomicus dei mercati finanziari, allora vale la pena impegnarsi nel cammino della transizione ecologica”, sottolinea ancora l’economista gesuita."

La domanda che io mi pongo, dopo aver letto questo paragrafo, e' la seguente: com'e' possibile che questo signore non capisca che la "transizione ecologica" mira precisamente all'opposto di quello che sostiene lui, cioe' a snaturare l'umanita', (homo sapiens), trasformandola in qualcosa di artificiale, completamente manipolata e asservita ai potenti (homo oeconomicus), incapace perfino di comprendere la propria schiavitu' (lo vediamo oggi con i "terrorizzati dal virus") in quanto totalmente ridotta alla passivita', materiale e intellettuale?

Il prodotto finale di questa societa' pseudo-ecologica sara' una societa' letteralmente de-moralizzata e spiritualmente morta. Quindi, come fa costui a non rendersi conto che la transizione ecologica significa precisamente il trionfo dell'homo oeconomicus (cioe' i pochissimi supermiliardari che godranno di questa trasformazione, e che saranno, letteralmente, i padroni del mondo) sull'homo sapiens? Cioe' *l'esatto contrario* di quello che pensa lui?
Come fa a non capire un fatto tanto elementare, fino a sposare la tesi opposta?
E' solo mancanza di intelligenza?

Anonimo ha detto...


Spigolature

-- Trump è stato assolto, una buona notizia finalmente. Solo 7 sono stati i repubblicani traditori, che hanno votato per l'assurda condanna. Per ottenerla, ce ne avrebbero dovuto essere altri dieci. Il più noto tra i sette è Mitt Romney, mormone, da sempre ferocemente ostile a Trump. Nancy Pelosi, con tono aspro e stizzito, per lei piuttosto abituale, ha inveito a caldo contro i repubblicani: "..non è stato condannato per colpa di un mucchio di repubblicani vigliacchi, timorosi di perdere il posto".

-- La "affiliazione" di Salvini e Meloni allo Aspen Institute. Non sarei così reciso. Il termine "affiliati" mi sembra eccessivo, quasi si trattasse di una Loggia massonica. Né mi pare giusto presentare Salvini e Meloni come due politici che si "affiliano" a questi organismi sovranazionali per poi spacciarsi per "sovranisti" e "patrioti" in Italia. Vogliamo allora dire che Salvini e Meloni sono in malafede? Che fanno parte del sistema internazionale che mira a tenere l'Italia in posizione di sudditanza? Non vedo su che base si possano insinuare concetti del genere. L'Aspen è una nota fondazione, non è una conventicola segreta. Fa parte di quelle organizzazioni internazionali di élite (di moda in particolare tra gli americani) che da tempo agiscono, a livello di facciata, consultivo, nella politica mondiale. Credo vi si partecipi per invito. L'opposizione in Italia è, sin dai tempi del MSI rinchiusa in un ghetto. I sopracciò dell'Aspen et similia avranno anche pensato che cooptare Salvini e Meloni, quali membri di un fronte politico di opposzione, potesse essere utile. E la cosa potrebbe esssere utili anche a loro, politicamente parlando.
Non darei un'importanza eccessiva a queste "affliliazioni".
Faccio un parallelo. Il Marchese di San Giuliano, uno dei nostri migliori ministri degli esteri, siciliano, fu colui che tenne l'Italia fuori dalla I gm non appena scoppiò. E fece bene. Subito dopo morì, era gravemente ammalato di gotta. Cattolico non praticante, si era "affiliato" alla Massoneria perché, diceva, a livello diplomatico internazionale era indispensabile, per poter godere dei giusti contatti, "entrature" ed informazioni. Ma a lui del verbo massonico nulla importava. Morì avendo ricevuto i Sacramenti.
Sp

Anonimo ha detto...

Prospettiva : tornare al gia' visto dell' esempio della Russia in cui la dacia era solo dei capi (che certo non la condividevano) tutti gli altri dovevano condividere ogni cosa .

Neocatecumenali , Sant'Egidio e compagnia bella tutti aspirano a tornare alle origini.Beh dico :"Cominciate voi per primi", mettetevi i sandali , vestitevi di tunica,cibatevi di cavallette e miele selvatico , spostatevi a piedi...

Greenpeace Italia via TV ha iniziato la sua campagna ecologica : Una nonna registra un video per il piccolo nipotino :"Davide quando io non ci saro' piu' mi potrai vedere in un albero o negli occhi di una scimmia (leggi reincarnazione)...invitando al lascito testamentario .

Anonimo ha detto...

Sarebbe un'offesa all'intelligenza di Mario Draghi definire il Governo che ieri è entrato in carica il «Governo dei Migliori», come era stato annunciato dai dirigenti dei partiti per giustificare la loro partecipazione alla più ampia coalizione-calderone della storia d'Italia, che ha definitivamente annullato le identità ideologiche e politiche tra destra, centro e sinistra.
Più realisticamente è nato il «Governo elettorale» che consacrerà nel gennaio 2022 Draghi Presidente della Repubblica con pieni poteri, avendo Sergio Mattarella chiarito che non intende candidarsi per un secondo mandato. Da oggi si inaugura di fatto un regime eurocratico e globalista autoritario, retto da un «uomo forte» che s'impone con il consenso di tutti i partiti dopo il loro fallimento a governare uno Stato allo sfacelo e le disastrose conseguenze sanitarie, economiche, sociali e psicologiche della pandemia di Covid-19.
Il regime di Draghi si protrarrà per un anno come Presidente del Consiglio e per sette anni come Presidente della Repubblica, con la possibilità di ulteriori sette anni di un eventuale secondo mandato.
Considerando la bancarotta economica in cui versa lo Stato, la devastazione del nostro sistema di sviluppo incentrato sulle micro, piccole e medie imprese, il crescente impoverimento degli italiani, il tracollo demografico tra i più gravi al mondo, la perdita di credibilità dell'insieme delle istituzioni pubbliche dalla politica all'istruzione e dalla Chiesa cattolica ai mezzi di comunicazione di massa, otto anni saranno sufficienti a Draghi per completare la strategia di fagocitazione dell'Italia in seno ai futuri «Stati Uniti d'Europa» e al Nuovo Ordine Mondiale, impartendo il colpo di grazia a ciò che resta della nostra sovranità.

(potete continuare a leggere la riflessione di Magdi Cristiano Allam sul suo sito https://bit.ly/3qjxbzr)

Anonimo ha detto...


Pensare di riformare l'ecnomia in modo da ritornare al c.d. comunismo delle piccole comunità cristriane delle origine, significa esser fuori della realtà. Quel tipo di "comunismo" lo attuarono poi di nuovo le comunità monastiche. Solo lì si poteva fare.
IL sogno di restaurare per tutta la società il "comunismo" cristiano dei primi tempi viene a confluire in effetti nell'utopia millenarista, nel mito dell'età dell'oro da instaurare, quale restaurazione di una supposta purezza originaria (Esiodo).
Ma l'età dell'oro non è mai esistita, i tentativi di instaurarla degenerano nella tirannia e nella licenza. Si comincia con il mettere i beni in comune e poi si passa a mettere le donne in comune, sempre lì va a finire il discorso...
Di valido resta invece il tentativo di introdurre una dimensione etica nell'economia, di moralizzarla per quanto possibile, anche se la cosa appare assai difficile, soprattutto di questi tempi, nei quali si pensa solo in termini di diritti e mai di doveri, o comunque di sacrifici da fare per ottenere certi risultati.
Il principio della "solidarietà" non è di per se stesso etico, presuppone un'etica che in realtà non c'è, oggi. Cos'è rimasto dell'etica cattolica?
Non si può pretendere di moralizzare l'economia e la finanza senza restaurare il primato dell'etica, senza riproporre i principi della vera morale naturale e cristiana.

L'ora della scelta definitiva. ha detto...

"E tra questi folli di oggi si distinguono .."

Si distinguono quelli che hanno apostatato da cristiani , quelli che hanno ricevuto il dono della Grazia del Battesimo e non se lo ricordano . Chi ha ratificato e continua a ratificare immani porcherie :Caino contro Abele . E' tempo di penitenza e di conversione , il tempo stringe ,l' ora e' piucchesorpassata , urge decidere in quale schiera collocarsi: La schiera dei servi e figli delle tenebre oppure la schiera dei figli e servi dell'Immacolata Concezione ? Volere il proprio bene o il bene del prossimo ?

mic ha detto...

Penso che la scelta e la tattica di Mattarella non sia stata obtorto collo ma fosse preparata da tempo e con ogni probabilità concordata con altri.
Il risultato è una sintesi del quadro. Ma, al di là dei principi etici alla base delle traformazioni prefigurate, chi o cosa può essere all'altezza della sfida rappresentata da un outsider come Draghi, peraltro appoggiato persino dal gesuitante Vaticano oltre che da centri di potere sovranazionali? Esiste un interlocutore o una consorteria sociale che abbia il coraggio e la capacità di sfidare questa strategia? I commercianti, le partite iva, le piccole e medie imprese che saranno le prime ad esser fagocitate dai nuovi standard? Chi sarà al sicuro e chi il target perdente del cambiamento?

Bronzi risuonanti ? ha detto...

@14 febbraio 2021 10:58
Hanno lavorato palesemente e senza ostentazione per questo traguardo.

Anonimo ha detto...

mic 10.10

Comprendo l'estremizzazione compiuta ma la proprietò (sono proprietario) attiene strettamente all'ego, all'amore di sé, alla filautia e per questo i cattolici, astrattamente, non se ne dovrebbero indignare e manco i "comunisti", semmai i liberali



La "proprietà" non è dato connaturato nell'essere umano è una scelta puramente antropologica che può essere dismessa come un abito di fronte a mutate circostanze storiche.
Il punto, da come prospetettato giustamente nell'articolo, è che questa svolta antropologica non è endogena, spontanea, ma imposta dall'alto (o dal basso) e quindi forzosa
E quindo se così fosse si pone l'antica domanda:
Cui prodest?




Martino

Anonimo ha detto...


Le profezie sulla durata di Draghi

Un anno presidente del Consiglio, poi Presidente della Repubblica, etc., sino alla distruzione completa dell'Italia.
Sarei cauto con le profezie. Nessuno di noi è nato profeta.

Andrebbe poi chiarito che cosa si intende con "Presidente della Repubblica con pieni poteri". I poteri del PdR quelli sono, e negli ultimi tempi sono già stati usati al limite della costituzionalità formale.
Draghi è certamente un uomo del sistema globale ma non credo che venga a governare l'Italia per distruggerla, cominciando con lo spazzar via le piccole e medie imprese. Ciò vorrebbe dire creare milioni di disoccupati e una situazione di rivolte e guerra civile, non solo potenziale. Sicuramente Draghi queste cose le sa e sa anche che l'eliminazione della piccola e media impresa comunque distruggerebbe l'economia italiana. Il fatto che abbia chiamato al governo esponenti della Lega, particolarmente impegnati nella difesa di piccola e media impresa, dimostra che tra i suoi programmi non v'è certamente quello di azzerare questa parte essenziale della nostra economia (e non solo della nostra).
Certo, si dovrà vedere i fatti, che cosa riuscirà effettivamente a fare con un governo così multicolore. Un altro punto essenziale è la difesa dell'industria italiana dagli assalti stranieri.
Speriamo che riesca a ristabilaire la prescrizione, antichissimo e necessario istituto giuridico, eliminato da analfabeti non solo del diritto ma anche della cultura in generale.

Interessante ha detto...

...
Ora, pare evidente che le oligarchie costituitesi come naturale sbocco dei nostri sistemi democratici, a un certo punto – per errori commessi, o per inopinata crudeltà del destino cinico e baro... – abbiano preso a funzionare male, ponendo i sudditi in una condizione di crescente malessere. Ciò costituisce per gli oligarchi un problema di estrema gravità: in un sistema oligarchico, i sudditi insoddisfatti finiscono per ribellarsi; da parte sua, l’oligarchia deve difendersi e, spesso, ciò comporta la necessità di abbandonare anche le apparenze democratiche del sistema stesso, per svelarne senza maschere la natura tendenzialmente autoritaria, se non tirannica, inasprendo ulteriormente l’ostilità dei sudditi. Proprio questa potrebbe essere la chiave di lettura di buona parte dell’attualità: segnata, da un lato, dalla compressione sempre più evidente delle libertà democratiche, il mantenimento delle cui apparenze diventa un lusso che gli oligarchi non possono più permettersi; dall’altro, dal tentativo di annichilire tutte le strutture sociali su cui potrebbe fondarsi la ribellione dei sudditi, a cominciare dalla famiglia (e, sul piano economico, dalla libera impresa diffusa, che si vuole assoggettare alla schiavitù del debito pubblico e privato).

In questo quadro, nel pieno svolgimento di questo fenomeno, reso ancor più turbolento dalla pandemia (che, peraltro, per l’oligarchia rappresenta un’occasione da sfruttare), in Italia compare e si propone quale salvatore della Patria Mario Draghi, che nel sistema oligarchico è organicamente integrato. Trascuriamo le modalità della sua salita al proscenio, l’interrogativo se si tratti di un avvento preparato da tempo, le improbabili scuse accampate dal presidente Mattarella per imporlo (come dicevamo, l’oligarchia è costretta ad abbandonare anche le parvenze dei meccanismi democratici). Limitiamoci a dire che Draghi è un tentativo autodifensivo del sistema in evidente difficoltà. Un tentativo intelligente: non foss’altro perché Draghi è assai diverso da Monti, che a suo tempo svolse un ruolo analogo. Infatti, mentre il professore della Bocconi era chiamato a manifestare il volto spietato dell’oligarchia e la sua capacità di piegare ogni oppositore riducendolo in miseria, Draghi deve tentare un recupero di credibilità, concedendo qualche sollievo al popolo e illudendolo di poter riconquistare una certa quota di benessere. In fin dei conti, assopire è senz’altro meglio di reprimere. Viene in mente la scena finale de The Truman Show: quando Truman, dopo aver avuto il coraggio di affrontare il mare artificialmente in tempesta, sta per uscire dal set che ha costituito sino ad allora la sua falsa ma rassicurante realtà, il regista tenta di dissuaderlo dicendogli mellifluamente che solo lui lo ama e può garantirgli sicurezza, tranquillità, serenità... a prezzo, ovviamente, della continuazione della sua totale sudditanza e della ormai consapevole abdicazione alla sua dignità. In fin dei conti, è proprio questo il compito di Draghi: convincere i sudditi che solo affidandosi all’oligarchia potranno avere qualche bene. L’ex governatore della BCE ha sicuramente la capacità, la competenza, il prestigio e gli alleati necessari per farlo con successo.

Interessante ha detto...

...segue
E le “opposizioni”? Come ci sono due tipi di prigionieri innocenti e ingiustamente incarcerati: quelli che non si rassegnano, e cercano di fuggire ogni volta che ne hanno l’occasione (e quando non ce l’hanno, provano a inventarsela), e quelli che si rassegnano, e cercano di farsi amico il direttore del carcere; così ci sono due tipi di opposizione: quella che cerca di scalzare l’oligarchia e si sforza di interpretare, organizzare ed orientare in senso costruttivo la ribellione dei sudditi, e quella che si rassegna, e cerca di placarne la rabbia, per poi entrare nel sistema, appoggiandosi a questo o quell’oligarca, magari offrendogli il modo di conquistare l’egemonia entro quella stessa oligarchia che il sostanziale sostegno dell’opposizione rinsalda al potere.

In Italia, quest’ultimo ruolo è da tempo appannaggio di Berlusconi, e non risulta che gli abbia giovato. Ora, però, sembra tentare anche Salvini, il che costituisce una spiacevole sorpresa. Certo, gli si può concedere il beneficio del dubbio, ipotizzando che si tratti di una qualche forma di tattica, auspicabilmente più efficace di quella che lo indusse a far cadere il governo nel 2019... Possiamo sforzarci di sperare, insomma, che Salvini stia solo preparando un qualche boicottaggio di Draghi nello stile di Renzi, o che cerchi di mandare in confusione la sinistra. Si tratterebbe, però, di espedienti di corto respiro, che denoterebbero una fondamentale incapacità di comprendere le dinamiche sistemiche sottese alla crisi del governo Conte. Auguriamoci, comunque, che si tratti almeno di questa piccola tattica, piuttosto che di una rinuncia alla lotta, di una resa al nemico: non solo perché non si può cooperare in nessun modo con l’oligarchia, principalmente per il taglio anticristico che essa ha preso e che non potrà né vorrà dismettere; ma anche perché è estremamente probabile che il sistema oligarchico sia ormai alla frutta, incapace di dare un nuovo equilibrio alla società (nonostante tutti i sogni di Great Reset, e al netto del fatto che il sogno dell’oligarchia è l’incubo del popolo), ed inesorabilmente condannato ad un crollo che travolgerà tutto e tutti, inclusi gli improbabili collaborazionisti dell’ultima ora. Che riusciranno solo a ritardare il collasso, e, così, a prolungare, nonostante ogni pur sincera intenzione contraria, la sofferenza dei sudditi. E a preparare, come risultato del disastro, solo il caos. Che il Cielo ci aiuti.

https://campariedemaistre.blogspot.com/2021/02/cosa-sta-capitando-in-italia.html

Intanto, su uno dei fronti ha detto...

Belle Crillo ha chiesto il sì ai grullini puntando sul super ministero della transizione ecologica, ottenendo per altro solo il 59% dei sì, salvo brogli. Cosa è successo? Il super ministero non c'è, prevedeva anche lo sviluppo economico, che è andato a Giorgetti. In più il ministro dell'ambiente non è stato dato al M5S e il ministro non è un ecologista. Trattasi di Roberto Cingolani uno studioso di robot transumani, un esperto di transizione tecnologica, non ecologica. Grande scorno per Grillo e i grullini e non solo. Roberto Casaleggio si gira nella tomba...

Anonimo ha detto...

Conversione ecologica a destra del Tevere;
transizione ecologica a sinistra del Tevere;
e Roma è espugnata dal demonio.
Secondo le profezie che si avverano oggi.
Poi però c'è anche chi butta Pachamama nel Tevere.
Come c'è chi né si converte, né transita.
Ma resta saldamente fedele alla Roma di sempre.
C'è sempre Speranza!

Anonimo ha detto...

https://scenarieconomici.it/orlando-e-garavaglia-due-ministri-e-un-messaggio-in-codice/

mic ha detto...

Interessante. Lo avevo ripreso qui
http://nostreradici.blogspot.com/2021/02/orlando-e-garavaglia-due-ministri-e-un.html 

Ho inserito il link per chi volesse esplorare anche il resto...

Anonimo ha detto...

Tutti i nostri se e i ma scaturiscono dall'aver la chiesa privilegiato la Prassi e lasciato cadere la Dottrina. Qualsiasi altro ambito, sia che uno sia operatore ecologico, un tempo spazzino, sia che sia impiegato del catasto, capitano d'industria, guardia forestale, presidente della borgo rosso football club o presidente della repubblica, se non esiste la formazione morale ancorata saldamente alla Fede Cattolica di sempre e mai aggiornata...ogni ambito è destinato alla putrefazione, con buona pace delle riforme, delle transizioni, delle rivoluzioni, delle 'pensate' dell'ultimo che si è svegliato.

Non stiamo progredendo, stiamo regredendo in cuffia e smartphone 5G. Che finisca poi sempre tutto nel gender dipende dalla volontà lasciata senza cervello e senza cuore.

mic ha detto...

Volontà (azione), che non può precedere l'uso del cervello (intelletto conoscenza verità) e del cuore (scelta).
Il vulnus sta proprio in quella che Amerio chiama la dislocazione della Divina monotriade : lo Spirito Santo procede (non precede) dal Padre e dal Figlio...
Ne abbiamo parlato qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2013/07/romano-amerio-quando-lazione-il.html

Un'altra angolazione: il Sussidiario ha detto...

"...Sbaglierebbe chi veda nei 5 Stelle la prima vittima del governo Draghi: i grillini sono solo l’epifenomeno del disastro. La prima vittima è il Pd, la sua classe dirigente, ma non perché incapace di atti politici significativi nella gestione della crisi del governo Conte 2; anche quest’afasia potrebbe essere imputabile ad un grave errore tattico. Ma non basta.

La semplice verità è che il Pd non è un partito riformista. È un figlio senz’anima e non amato dell’unione tra ex Pci e sinistra Dc. A riprova, la sua incapacità a muoversi nell’alleanza con i 5 Stelle perché senza strategia, senza visione, senza progetto. Perché il Pd, l’unico partito-sistema italiano, non ha mai compiuto il passaggio alla socialdemocrazia. È il partito della conservazione degli interessi esistenti, dello statalismo delle corporazioni e delle burocrazie (questo non vuol dire che al suo interno non ci siano componenti e personalità con ideali riformisti). Non è il partito né del popolarismo cattolico, né del lavoro di Amendola o dell’orgoglio produttivo italiano di Bettino Craxi, per citare due campioni del riformismo. Lo dimostra il disinteresse assoluto per il Nord dimostrato da Zingaretti e l’odio vicino alla diffamazione per Renzi, ex figlio della Dc, portatore di una visione efficientista e pragmatica.

Una parola sulla Lega, unico vero partito dotato di rappresentanza autentica sul territorio del Nord. Salvini ha capito quanto stava accadendo e ha gestito bene la partita, spiazzando tutti. Tra propaganda e rappresentanza, tra slogan e gestione dei soldi in arrivo, tra felpe, governatori e sindaci del Nord, ha scelto le priorità giuste. Stabilità e stop alla guerra civile.

Ecco che oggi l’azione di Draghi e Mattarella, aperta da Renzi, ha riaperto i giochi. Alla politica, al paese a noi tutti dimostrare che esiste un’area riformista e popolare. Lo spazio questa volta si è aperto. Non sprechiamo questo tempo."

Anonimo ha detto...

Analisi troppo indulgente sulle "anime riformiste", soprattutto in riferimento a quali anime... Il riformismo è il vero problema, perché non è cambiamento, ma imposizione di una visione che si giustifica in sé. Non a caso appannaggio della sinistra che ha una visione del mondo e dell'uomo totalizzante e materialista.

Anonimo ha detto...

Il Circo (massimo) è alla frutta.
Per tenere a bada il popolo non bastano più panem et circenses.
Non bastano più nemmeno i le(n)oni.
Tocca mettere in scena i draghi, in un sistema al collasso, controllabile soltanto togliendo ogni libertà e spargendo a pioggia la paura.
Il loro problema maggiore è ammettere di aver sbagliato: perciò rilanciano sbagli più grossi.
E' tipico di ogni ludopatico alle prese con il suo vizio: rilancia (e bluffa).
Ha solo bisogno di gonzi, o di nuovo credito (come i sistemi a pirmamide).
E la piramide qui c'è.
Dalla libertà di sollazzarsi con la siringa (il post sessantotto) all'obbligo di siringarsi un esperimento ancora in corso.
Dal divieto animalista di sperimentare farmaci sulle cavie, all'obbligo d'esser cavie.
Sono al limoncello... offerto dalla casa.
Il conto tra poco arriva.

Anonimo ha detto...

+++Oggi su @laveritaweb+++
Perché gli scherzi da prete del Colle sui ministri rischiano di guastare i rapporti di Draghi con i partiti. Le conseguenze su corsa al Quirinale, durata della legislatura, ecc. In edicola

La strada di Draghi è in discesa. Con i partiti rischia la guerriglia

Anonimo ha detto...

E' la visione che manca, la visione dell'Italia in sé e la visione dell'Italia nello scacchiere mondiale.
Per avere una visione occorre la Fede Cattolica ed occorre amare L'Italia. Manca la Fede e manca l'amor di patria.
I rimedi escogitati risultano quindi come el tacón: pezo el tacón del buso.

Anonimo ha detto...

https://www.aldomariavalli.it/2021/02/14/la-scimmia-felice-di-elon-musk-il-transumanesimo-e-il-mondo-nuovo/

Da leggere.

Anonimo ha detto...


Manca la fede e manca l'amor di patria

Giusto. Ma il cattolicesimo "democratico" quale idea di patria italiana ha proposto? L'ha avuta un'idea di patria e di Stato necessari alla bisogna? La Patria non veniva sempre dopo la democrazia, intesa come sistema parlamentare dominato dai partiti di massa?
E il cattolicesimo non "democratico", quello dei tradizionalisti negli ultimi anni fattosi avanti rumorosamente nei media, l'idea di Patria la nega addirittura assieme a quella di Stato. Per costoro, la patria deve essere regionale, dialettale, separata, unita solo in astratto da una rifondazione del Sacro Romano Impero del tempo che fu, palingenesi frutto di un'attesa messianica, che dovrebbe realizzarsi a partire dal crollo dell'Italia e dell'Europa attuale. Il cattolicesimo politico non offre oggi nessuna soluzione alla crisi, anzi -- mentre quello uffficiale della Chiesa è parte integrante del problema.

Anonimo ha detto...

Credo che queste caratterizzazioni dipendano dal fatto che non si conosca bene la storia d'Italia, per cui si prendono, si diffondono i particolari che fanno il gioco di chi li propone, per il fine che si propone. Dall'insieme della narrazione ricevuta e diffusa oltre confine, esce fuori che mediamente l'Italia è ed è stata una merdaccia sempre. Questa non è storia è vilipendio.

Come si supera questo ostacolo secolare? Studiando la sua geografia e la sua storia in verità e in verità trasmettendole. Ho conosciuto scuole ed insegnanti dove l'insegnamento della geografia e della storia cominciava dal proprio villaggio, dalla propria città per poi ampliarsi alla propria regione, a seguire alle regioni confinanti, fino ad abbracciare tutto il territorio nazionale.

Questa conoscenza regionale veniva integrata con qualche canto, con qualche poesia nel dialetto di questa e di ogni regione studiata, segnalando inoltre alcune delle persone che si erano distinte nella storia di quella regione per gli studi, le arti ed i mestieri.

Non conosco libri di testo scolastici che possano aiutare gli insegnanti stessi ad avere una visione più approfondita, più viva, più vera di ogni singola regione. Da questa conoscenza nasce un amor patrio serio, reale e mette in soffitta le sue caricature.

Da quello che ho visto recentemente durante le elementari e medie di mio nipote l'insegnamento della geografia e della storia italiana al meglio è senza anima, al peggio rientra nella propaganda di svilimento italico.

L'amor patrio nasce da questa conoscenza e dal rispetto e dall'amore che vi profonde chi trasmette questa conoscenza. Oggi come oggi la quasi totalità degli insegnanti ha subito lo stesso tipo di scuola e di università e chi volesse cambiar strada si trova davanti un cammino improbo di ricerca, di scremature, di approfondimenti personali che una vita non basta a compiere come si vorrebbe.

Questo dipende dal fatto che anche la nostra cultura regionale e quindi nazionale ha subito con l'egemonia culturale quel processo di dannazione a cui è stata sottoposta l'Italia merdaccia. Ma 'Italia non è merdaccia ha avuto ed ha tutt'ora un patrimonio vivente di pensatori, artisti, imprenditori di cui dobbiamo essere consapevoli ed orgogliosi.Gente però che non compare in tivvù, sui giornali, sui social, gente che studia e lavora non per apparire, ma per essere d'aiuto a se stessi, alla propria famiglia, ai propri compaesani e concittadini, ai propri connazionali. Gente di un popolo cattolico.

L'egemonia culturale ha avuto questa impronta internazionale che volutamente ha cercato di schiacciare e ridicolizzare ed involgarire ed emarginare quella cultura, formatasi dalla nostra travagliata storia, che è la nostra unica e vera cultura.
Sulla internazionalizzazione della cultura liberalismo e comunismo si sono trovati a braccetto. Tu vo' fa' l'ammericano...Nannarè pecché pecché te se' innammorata de' sta' musica ammericana...Anche nelle canzonette e negli stornelli romani si è levato il grido di allarme per l'invasione del nostro campo culturale.

Quale dovrebbe essere il compito del Cattolico oggi? Riscoprire le radici e le vicissitudini delle piante nate da quelle radici a cominciare dalla nostra Fede Cattolica, passando alla nostra cultura, arte e scienza, al diritto, all'economia, tagliare i rami secchi, curare e dar luce a quelle sommerse quasi dalla sterpaglia, raddrizzare le giovani piante mettendo loro accanto un robusto bastone appoggiandosi al quale crescere dritte e forti.

Il compito del Cattolico è riscoprire il Cattolicesimo italiano,i suoi santi, le sue opere di misericordia corporale e spirituale più cattoliche e sante che si siano realizzate nella nostra storia, sulla nostra amata terra.

Anonimo ha detto...

Chi voglia cimentarsi politicamente con le nuove sfide, chi voglia davvero provare a inceppare i meccanismi del sistema, è bene che abbandoni qualsiasi illusione, che la smetta di pensare con categorie non più in sintonia con la fase, che capisca che il “sistema” ha mille risorse, utilizza di volta in volta le carte a sua disposizione. I grillini, per esempio, hanno assolto la benemerita funzione di catalizzare il malcontento verso lidi moralistici e inconcludenti. Le vicende interne a questo movimento lo dimostrano ampiamente. Il loro vaffa è stato in un certo modo l’equivalente dell’operazione Mani pulite, ha sparigliato le carte, riuscendo a dare fiato al “sistema”, non a caso il suo moralismo giustizialista ha trovato nell’azionista Travaglio la sua rappresentazione più coerente. Ma adesso non serve più, adesso emerge solo la sua “incompetenza”, che rappresenta un freno a mano tirato in fase di marcia. È vero, bisogna ancora sopportarli, il gioco impone formalmente il rispetto delle regole, ma presto se ne disferanno definitivamente. Ne verranno fuori altri, la fantasia non manca a chi detiene le leve del potere, come abbiamo visto per le fugaci quanto ancora più inconsistenti sardine.

Ma per contrastare i processi impersonali e anonimi del capitale neo liberista e destrutturante, le sue logiche di profitto che oggi penetrano i sostanziali temi della ri-produzione umana, delle identità, della vita e della morte, il loro tran-umanesimo, servono, ancora più di ieri, partiti seri, non personali. Partiti pesanti, con tanto di militanti e scuole di formazione, partiti capaci di innervare il tessuto politico e sociale delle energie necessarie per combattere le sfide di “questo” millennio.

Anonimo ha detto...

Finalmente una persona di spessore che parla chiaro. Draghi salverà le aziende e i settori economici che sono indicati nell' agenda di Davos e Onu 2030 o che sono ancora utili, momentaneamente, all' industria tedesca.

Sapelli: "Draghi voluto dalla Merkel per salvare l’industria italiana che serve alla Germania e voluto dai dem e dal deep state Usa". ⁦

(Dalla pagina "Il neoliberismo è la legge del più forte")

Anonimo ha detto...

Il vicepresidente del Bundestag, Wolfgang Kubicki (FDP, liberale), ha avvertito che la crescente insoddisfazione per le misure restrittive legate al Covid-19 potrebbe trasformarsi in violenza. “La depressione si trasforma davvero in rabbia. Temo che alla fine la rabbia si trasformerà in violenza", ha detto domenica sera al Bild-Talk. In una similitudine con l'Italia, l'esponente politico si è lamentato per la lentezza con cui giungono gli aiuti: "Gli aiuti della terza fase devono arrivare alla fine di marzo al più presto, a fronte di una richiesta oggi"....

https://scenarieconomici.it/la-rabbia-si-trasformera-in-violenza-il-vicepresidente-del-bundestag-mette-in-allarme-sulle-conseguenze-del-closedown-senza-fine/

Anonimo ha detto...


Ridurre il compito del "cattolico" italiano del nostro tempo alla riscoperta delle radici regionali della sua fede, significa avere una visione a dir poco ristretta del cattolicesimo e dell'italia.
La grande cultura italiana del passato non è mai stata "regionale", tra l'altro. Anche quando eravamo occupati dagli stranieri (dagli spagnoli, dai francesi, dagli austriaci..) trovavamo nell'unità culturale, al di sopra delle divisioni regionali e dialettali, un motivo per resistere al tentativo straniero di farci sparire come nazione.

E su base "regionale" non si crea uno Stato valido ma si distrugge quello esistente.
La vocazione al "particolarismo", accesamente campanilistico per di più, può nascondere anche il ritorno dell'antica abitudine a cercare negli stranieri la soluzione dei nostri problemi, la corsa verso quella forma di viltà nazionale spacciata come virtù di chi possederebbe "l'arte di arrangiarsi". In questo i cattolici da noi sono stati abituati da secoli di cultura dell'ossequio, anche ipocrita, e di sudditanza allo straniero, anche con la benedizione della Chiesa.

Anonimo ha detto...

Prima di accostare i bambini prepuberi alla grande cultura italiana, è rispettoso dei bambini cominciare da quello che è loro intorno, che è loro familiare per poi, piano piano secondo le età, allargare i loro orizzonti.

Mi sembrava chiaro. Non si tratta d particolarismo, si tratta di realismo. Nessuno nasce cittadino del mondo, ma si nasce cittadino di Zagarolo, per esempio. E' partendo da Zagarolo, dalla sua storia, dalla sua geografia che poi ci si apre alle altre storie, alle diverse geografie.

E' un po' come la famiglia, dove si impara la lingua madre, ma anche il dialetto dei nonni e forse anche l'americano dello zio emigrato eppoi tornato.

Tutte le nazioni hanno le loro suddivisioni interne land,contea,distretto che sono amate e rispettate nella loro diversità. Perché noi no? Lo stato forte è quello più consapevole delle sue diversità interne e le sa custodire e potenziare.

La cultura italiana grande lo è diventata cantando il particolare italiano che poi era ed è un particolare regionale, cittadino, paesano.

L'abitudine a cercare gli stranieri l'hanno anche gli altri, ma lo fanno con visione e fine politico unitario, noi solo se è fronda, se è congiura, se è pugnalata alle spalle di una fazione interna. Non so perché. Una predisposizione. Voi italiani sempre Montecchi e Capuleti! Qualcuno mi disse un giorno. Non so dire il perché di questa litigiosità ab urbe condita.

L'arte di arrangiarsi è certamente la scialuppa di salvataggio donataci della nostra storia, è stato un buon dono e non bisogna disprezzarlo, è l'arte povera della povera gente, anche se può essere povertà di cuore.

Gli errori della chiesa stanno tutti venendo alla luce. Prendo per buone le sue denunce, nel collasso presente poco cambia.

Anonimo ha detto...

L' obiettivo è l'essere umano. Da "homo faber" artefice e modellatore della realtà, l'uomo deve diventare definitamente strumento ed ingranaggio di un "sistema".
Per interpretare il profondo mutamento in atto dobbiamo quindi interpretare la rivoluzione in chiave antropologica: il passaggio da uomo "sociale"a uomo "isolato", il passaggio dal "sistema" al servizio dell'uomo, all'uomo al servizio del sistema.
Digitalizzazione forsennata, crisi sanitaria, paventati TSO, avvento del lavoro da remoto, lockdown, restrizioni, non sono altro che strumenti funzionali allo scopo. Essi non sono il fine, ma il mezzo. L'uomo è nel mirino, questa è la realtà. Chi non vuol riconoscere questo è a suo modo "negazionista".
G.Meriano

Anonimo ha detto...

Riconosciamo senza arrenderci, gridando, per quanto possiamo, a squarciagola che questa è l'ennesima ideologia, l'ennesima illusione che non porterà libertà, ma la vecchia schiavitù che vuole l'uomo/bestia servo dell'altro uomo fattosi dio.

In questi tempi si parla tanto di illuminati e di illuminazione e non si parla più di santi e di santità, perché? Perché l'illuminazione è questione di uomini che si istruiscono tra loro, mentre la santità riconosce un solo Maestro per tutti gli uomini di ogni tempo e di ogni paese. L'illuminazione è ritenuta più libera, più scientifica, di livello superiore, è per nascita snob; la santità, a parere di molti è retrò causa il Suo Maestro, che infondo era uno come noi e che poi si affida sempre ai semplici, agli ignoranti senza elasticità mentale, cafoncelli, gli istruiti altezzosi poi li fa sempre cadere da cavallo, la santità dunque si ottiene seguendo il Maestro che c'è e non c'è, Maestro poi che trasmette visioni, che vedono in pochi, locuzioni che ode solo quello che le riceve,insomma la santità non è scientifica, né tecnologica, né meccanica, per di più si affida a pochissime regole, e propone per la terra e per il cielo, da sempre e per sempre il tipo "homo sanctus" che non è mai al passo dei tempi, pur dominando sempre il suo tempo, una stranezza per l'"homo faber".

Anonimo ha detto...

Alle farneticazioni del consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi, che auspica un nuovo "lockdown" (Dio mi perdoni l'anglismo) non potevano che seguire le dichiarazioni di altri irresponsabili di professione, travestiti da responsabili.
Prima l'ex studioso di insetti e consulente di Zaia, Crisanti, poi il professorone del Sacco, il pomposo dei pomposi, il saccente dei saccenti, colui che ha eretto il sussiego a sistema, l'ineffabile Galli. Tutti e tre (l'ex attore Ricciardi, l'ex esperto di insetti Crisanti, l'ex sessantottino Galli) fanno pressione per la chiusura totale in nome del pericolo della variante "inglese" (poi ci saranno quelle brasiliana, argentina, giapponese, tedesca, filippina e ugandese). Ancora una volta mi chiedo cosa spinga queste persone ad auspicare la distruzione sistemica di quello che resta del tessuto sociale di questo Paese.
"Idiozia o tradimento?", avrebbe chiesto il mio non amato Napoleone. Opto per il tradimento, ma non escludo anche la dolosa idiozia. L'una e l'altro.
P.S. Ho scoperto che Bergoglio ha appena nominato Ricciardi membro della Pontificia accademia per la vita. Non me ne sorprendo affatto, visto che hanno la stessa mentalità e gli stessi padroni. (Martino Mora)

Da Fb ha detto...

LOCKDOWN, ROTTAMAZIONE E SVENDITA

Leggo da più parti esprimere la convinzione circa il fatto di come, attraverso le misure di pretesa prevenzione sanitaria, in realtà, s'intenda piuttosto azzerare il valore di imprese ed esercizi commerciali, onde permettere la loro cessione, a prezzo di rottame, in favore di soggetti stranieri.

Nello specifico merito, potrò, forse, certamente sbagliarmi, ma avrei una differente chiave di lettura che, tuttavia, non viene ad escludere la finale rottamazione e svendita ad acquirenti esteri di quei coessenziali elementi del nostro sistema economico nazionale ora forzosamente impediti di assolvere alla propria naturale funzione.

Il mio sospetto, nello specifico, verte, piuttosto che nella direzione di un "pactum sceleris" contratto dai nostri governanti con altre nazioni, molto più nel senso di un'azione politica, sul modello di un'operazione già portata fortunatamente a termine, nel corso della c.d. "prima repubblica".

Già dai verbali dell'Assemblea Costituente, esplicitamente si manifestava, per parte dei democristiani e dei social-comunisti, un particolare astio ideologico, nei confronti dei proprietari terrieri, i c.d. "agrari", in quanto considerati costituire, ex se, una classe "socialmente nemica" del progressismo. Coerentemente, negli anni successivi al varo della vigente costituzione, attraverso l'esercizio della legislazione ordinaria, si provvide diligentemente a letteralmente rovinare economicamente questo ceto, togliendogli, così, ogni possibilità di rilevanza politica.

Ciò atteso, a torto od a ragione, la categoria dei piccoli e medi imprenditori, come già accadde agli agrari, viene oggi ad essere nella gran parte considerata dal fronte progressista come una classe "socialmente nemica" e, infatti, in quelle Regioni dove questo ceto risulti maggiormente presente, la sinistra difficilmente riesce a sfondare elettoralmente.

Sulla scorta di questa considerazione, dunque, si traduce in un imperativo politico ogni possibile pretesto, idoneo a spiantare economicamente questa categoria di soggetti, per così ridurla alla mendicità ed alla conseguente irrilevanza, anche elettorale. Le conseguenze prenderanno certamente le forme di una sorta di "macelleria sociale" (questa volta in una di quelle vere, del tutto estranea a quelle finte, sempre evocate dalla sinistra, quando se ne ostacolino le volontà di conformazione della società ai modelli ideologici da lei voluti), ma, si deve considerare che, come già disse qualcuno, le categorie della rivoluzione non coincidono certo con quelle di un pranzo di gala, e che il prezzo da pagarsi per l'affermazione della propria ideologia sempre comprende anche le conseguenze sociali più nefaste ed incresciose.

Ça va sans dire, che l'induzione di questo sciagurato fenomeno non interesserà, se non marginalmente, le imprese di più vasta dimensione, poiché sono di meno e con loro ci si può sempre intendere: spesso hanno già sistemato al loro interno taluni militanti della sinistra, tramite assunzioni, anche di alto livello dirigenziale ed assolutamente si prestano ad entrare a far parte (quando già non lo siano) di quel fenomeno rappresentato dal c.d. "capitalismo collaterale", laddove l'effettiva attività imprenditoriale, in tutto od in parte, viene ad essere sostituita dallo sfruttamento delle opportunità offerte da quelle distorsioni delle dinamiche del mercato determinate dalle decisioni dei "politici amici", nonché dalla percezione, più o meno diretta e manifesta, di sostanziali provvidenze pubbliche, totalmente alimentate attingendo dalle tasche del cittadino ...

C'è ancora vita sula Terra. ha detto...

Alla Piana del Vigezzo un impianto sciistico disobbedisce e apre per protesta

Anonimo ha detto...

Draghi è un po’ tutte le cose che sono state dette dai principali commentatori, ma nessuna di queste singolarmente presa. Infine, da notare che nessuno in Italia ha delegato direttamente Draghi ad una riforma fondamentale (se non Mattarella che però democraticamente è solo uno che vale uno), ma non ha neanche delegato i partiti che lo appoggeranno. I partiti sono lì su altri mandati. Nessuno ha discusso ampiamente in Italia di questi temi di ambiziosa riforma in questi anni, per lo meno in maniera seria ed organica. Ne consegue che un uomo solo ha idee molto chiare ovvero Draghi, controllato e supportato da molti uomini che hanno tante idee ma altrettanto poco chiare e comunque mai sistemiche e sistematizzate ovvero i partiti non meno dei sindacati e le parziali associazioni di categoria, politici mandati lì da un popolo che di idee ne ha poche ma molto confuse.

Cito Gunther Anders: “«Cambiare il mondo non basta. Lo facciamo comunque. E, in larga misura, questo cambiamento avviene senza la nostra collaborazione. Nostro compito è anche ďinterpretarlo. E ciò, precisamente, per cambiare il cambiamento. Affinché il mondo non continui a cambiare senza di noi. E, alla fine, non si cambi in un mondo senza di noi».

Si pone quindi sempre lo stesso storico problema: a quale mentalità condivisa è attaccata la mano che agisce? Cosa scegliere quando la realtà chiama l’intervento della mano ma questa non ha una mentalità condivisa che la ordina? Non fare nulla perché non siamo democraticamente pronti e pagare i prezzi salati dell’inazione? Delegare a chi sembra di sapere sebbene chissà poi cosa sa, se sa? O renderci conto che siamo sempre in ritardo e pensare a come cercar di evitare in futuro di esser sempre così distratti, trafelati e senza una meta decisa in autonomia dalla massa critica della nostra comunità?

Anonimo ha detto...

La Open Arms, Ong spagnola,ci porta altri 165 clandestini che,sommati ai 265 di gennaio,fanno 430....
La Ocean Viking, Ong francese dall'inizio dell'anno ce ne ha " regalati" altri 700...
La Francia e la Spagna decidono per noi.... e come dice la portavoce della Open Arms Veronica Alfonsi: la riconferma della ministra Lamorgese è un'ottima notizia..

Anonimo ha detto...


# Anonimo 23:22 - Non è la riscoperta del "particulare" il nostro vero problema

"Tutte le nazioni hanno le loro divisioni interne che sono amate e rispettate, Land, contea, distretto etc.".
Storicamente, ciò che viene rispettato è il tessuto antropologico locale, per così dire, in quanto costituente l'intiero rappresentante la società, la nazione, lo Stato. Rispettato, in quanto non entri in contraddizione con il Tutto, mirando ad un isolamente particolaristico. Non sono le suddivisioni menzionate a godere di particolare rispetto, trattandosi di suddivisioni ammnistrative, cangianti con i tempi.
La Repubblica nata dalla Resistenza ha voluto creare 21 regioni, in un Paese piccolo come l'Italia. Tutte strutturate sul modello dello Stato nazionale, un'opera insensata, a mio modesto avviso, anche perché create, le regioni, in esplicita antitesi allo Stato centrale, create in nome dell'ideologia della conflittualità permanente tra il centro e la periferia.

"la cultura italiana è diventata grande cantando il particolare italiano, regionale, cittadino.." Ma non certo esaltando questo "particulare" bensì prendendone spunto per innalzarsi ad una visione universale. Machiavelli e Guicciardini sono considerati i fondatori rispettivamente della teoria politica moderna, di taglio realistico, e della storiografia moderna: dal particulare delle tragiche vicende della loro patria hanno saputo innalzarsi ad una visione universale, trascendendo quel particulare, chiuso e limitato. Machiavelli trae i suoi esempi storici dagli eventi italiani ed europei del suo tempo e dai classici della storiografia antica.

DAnte scrive in italiano non in toscano, in una lingua letteraria che mosse i primi passi in Sicilia, alla Corte di Federico II, se non erro. E i particulari che costituiscono il tessuto sublime della Commedia li prende da tutta la storia e letteratura conosciuta. In verità, il particulare fiorentino, appare in lui soprattutto quando sfoga gli odi dell'uomo di parte, ingiustamente perseguitato ("Tutti gridavano: - A Filippo Argenti!,;/ e'l fiorentino spirito bizzarro/ in sé medesimo si volvea co' denti" - Inf. VIII, 61 ss. - girone dei superbi, immersi nel fango per l'eternità, inclusi nemici personali di Dante).

Sono circa 80 anni, dalla caduta del fascismo, che in Italia non si fa altro che esaltare il "particulare" di contro all'universale rappresentato dall'unità, dalla concordia, dal patriottismo, da uno Stato efficiente etc.
Il nostro problema autentico non è riscoprire per l'ennesimo volta la provincia, il comune, il campanile bensì riscoprire, sulle giuste basi, il significato di una autentica unità nazionale, da rifondare secondo i valori cattolici, rettamente intesi.

Anonimo ha detto...

Assolutamente da leggere Federico Punzi su @atlanticomag:
-la mancata discontinuità peccato originale del governo Draghi
-il grande rischio degli interventi “selettivi” sulle imprese, rischio arbitrio

http://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/contrordine-draghi-in-continuita-con-il-conte-2-non-riapre-il-paese-e-prepara-la-beffa-degli-aiuti-selettivi/

Anonimo ha detto...

Ogni volta cadiamo nella trappola delle grandi sviolinate che precedono l'ingresso di un clandestino, preteso 'salvatore' ('salvatore, salva tutti, salva l'anima de li prosciutti'), a bordo.

Anonimo ha detto...

Viviamo in un periodo strano in cui la menzogna viene creduta sulla parola, mentre per la verità non bastano i fatti

Anonimo ha detto...

16 febbraio 2021 20:51

Quando si inizia a parlare si articolano i suoni vocalici, quelli consonantici, poi si uniscono, eppoi si abbinano ad una persona, ad un oggetto, ad una azione... nel mentre le mamme cattoliche iniziano a pregar accanto al neonato, finché il bambino comincia ad imitarle...L'essere umano impara gradualmente, passo dopo passo. Molti bambini ancora piccolissimi cantano le canzonette e si muovono a ritmo. Questo, quasi sempre, tacitamente, dimostra un diverso esempio, insegnamento, ricevuto.

La gradualità e la ripetizione sono strettamente connesse all'apprendimento. Su questo possiamo essere d'accordo, spero.

La trasmissione del particolare, di cui lei si lagna, credo sia quello caricaturale, quello buffo, ridicolo, 'spaghetti mandolino tarantella',senza nulla togliere agli
spaghetti, al mandolino, alla tarantella, quando ben cucinati, ben suonato, ben ballata.

Non volevo sottolineare la caricatura del particolare, ma la sua cultura. Viene spontaneo citare l'apologo di Menenio Agrippa, qui non tanto per la collaborazione, pur imprescindibile, richiesta ad ogni parte del corpo umano, quanto per la DIGNITA' di ogni singola parte. Dignità religiosa, culturale, politica, in una parola, storica.

Che si siano fatti degli errori ideologici, che vi siano state omissioni gravi, che si siano coltivati pregiudizi, che si sia irriso il diverso da noi, non giustifica eludere la sfida di un rinnovato tentativo di conoscere meglio il diverso da noi e di valorizzare i santi, gli eroi, gli eruditi, gli artisti della sua storia.

E' nel nativo borgo selvaggio che, non solo si arriva all'universale, ma si arriva ad amare e rispettare il diverso da noi, parte come noi di un unico corpo,la Patria.

E queste cose vanno insegnate in famiglia e durante le elementari/medie quando si è ancora abbastanza aperti al rispetto di quei valori che sono l'ossatura del nostro essere.

Anonimo ha detto...

...ha detto di cedere sovranità! E guerra sia!

Anonimo ha detto...

La peculiarità dell'Italia è la piccola o media impresa artigianale, creativa, che ancora in parte sussiste, pensiamo nel settore dei vini, dell'abbigliamento, della meccanica, anche se questi marchi non si trovano all'iper o alla coop. 30 o 40 anni fa una banda perlopiù di cattolici democristiani di sinistra iniziò la liquidazione scriteriata dell'IRI e del paese con insensate politiche monetarie (ancora peggiori delle precedenti) e la distruzione della PMI impresa italiana, spacciata per imprese fragili, non vitali eccetera. Il problema di fondo dell'Italia parte da lì, il resto, comunisti, poteri forti internazionali si sono accodati. Il tumore iniziale vien da lì sinistra democristiana e pensiero economico cattolico prevalente. Che poi la DSC sia altro vabbè, ma io parlo di realtà, non di quello che dovrebbe essere ed è solo nei libroni. Il beato Toniolo è in linea con la DSC ma nessuno mai compresi personaggi a voi cari come don Sturzo o i per voi mitici De Gasperi, Fanfani ha probabilmente nemmeno mai letto il Toniolo.

mic ha detto...

Gesuiticamente gesuitante.
La nuova religione ecologica e tecnologica. Draghi, al Senato, ha appena citato Papa Francesco. Il cambiamento si profila epocale. Ma il problema non è il cambiamento: è chi lo gestisce e con quale visione del mondo... e poi agghiacciante! Mi sono venuti i brividi quando ha parlato di globalismo, di cessione di sovranità, di incentivare il dialogo con la Turchia, di aiuto selettivo alle imprese... il peggio del peggio!

Anonimo ha detto...

Spero che Camera e Senato lo sfiducino. Ora.

Mi ritorna in mente una frase di M.D. letta o ascoltata, anni fa, che forse ho già citato, ma siccome mi impressionò allora ed il ricordo mi è rimasto vivo per i punti interrogativi che suscita, qui la riscrivo nel modo più fedele che posso:

"...l'euro e/o la ue non può fallire perché abbiamo dato tutto per esso/a..."

Nelle circostanze normali uno parla dell'impegno profuso, degli ideali che hanno sostenuto il compito...qui invece vien spontaneo chiedersi, ma che cosa hanno dato? che cosa è questo tutto?

L'unica risposta ipotetica che ho trovato, tra me e me, è stata la seguente: per assicurarsi la fedeltà degli esecutori( e M.D. è un esecutore )gli Oscurati hanno chiesto in pegno tutte le loro proprietà di famiglia.

Se così fosse significa che lui stesso e chissà quanti altri come lui non son liberi. Sono schiavi, ed ora vogliono, devono volere, in ogni modo far di noi altri schiavi magari robotizzati... chissà!?

Con grande comprensione per la caduta rovinosa dei tanti draghi e monti e mozzarelle napoletane, questo governo va sfiduciato ora, oggi. Per il bene nostro e loro. Pronti a perdonarli a suo tempo, se ognuno di loro farà una veritiera pubblica ammenda.

Anonimo ha detto...

Il comunismo è come un'idra, il mitologico mostro a nove teste.
Uccidi quella maggiore ossia butti giù il Muro grazie a Reagan e Wojtyla, ma poi ne spuntano altre: ambientalismo gretino, femminismo, assistenzialismo, interventismo statalista, teoria del gender, immigrazionismo mondialista, cattocomunismo, ora "stateacasismo". E queste nuove teste invadono ogni ambito sociale, chi la pensa diversamente viene emarginato a mo' di un paria sul piano culturale, alfine liquidato come fascista, perfino bloccato a vita sui social.

Anonimo ha detto...

https://lacrunadellago.net/2021/02/08/loperazione-draghi-e-lultimo-attacco-del-mondialismo-contro-litalia/

....
La missione di Draghi è dare il colpo di grazia all’Italia

A questo punto occorre tornare all’inizio di questa analisi quando il sistema ha esasperato la crisi terroristica da Covid proprio in Italia.

C’è una ragione per questo, e il fatto è che il mondialismo vuole portare a termine il progetto della falsa Europa di Kalergi, ovvero gli Stati Uniti d’Europa.

Per poter arrivare a questo disegno però occorre distruggere del tutto economicamente e spiritualmente la nazione che rappresenta la vera Europa cristiana e romana, l’Italia.

Per questo viene Draghi. L’ex governatore è stato scelto perché è un liquidatore formidabile. È uno specialista delle messe all’asta e delle svendite a prezzi di saldo.

In altre parole, l’uomo scelto dalla finanza internazionale deve portare a termine il lavoro iniziato a bordo del panfilo Britannia nel lontano 1992.

Draghi dovrà intavolare una trattativa con il blocco del Nord-Europa, Germania e Olanda, e offrire in cambio loro una patrimoniale, oppure l’attivazione del MES, per arrivare al superstato europeo che le élite mercantiliste tedesche non vogliono se questo non riflette fedelmente i loro interessi.

Qualora la trattativa fallisse, l’uscita dall’euro è certamente contemplata ma con Draghi verrebbe fatta in condizioni devastanti.

È questa l’atroce verità che non si sta raccontando a coloro che si definiscono “sovranisti”.

Lo stesso giornalista inglese Ambrose Pritchard in un articolo sul Telegraph ha scritto che Draghi potrebbe portare fuori l’Italia dall’euro ma non comunque prima di aver attivato il MES.

Questo strumento finanziario, come spiegato precedentemente, raderebbe al suolo l’intera economia italiana perché porterebbe ad una ristrutturazione del debito pubblico italiano.

Fallirebbero moltissime banche che detengono questi titoli e migliaia di imprese già duramente provate dalle misure della dittatura sanitaria.

In altre parole, Draghi darebbe vita ad una sorta di riedizione del lontano 1992 quando l’Italia governata da Amato abbandonò lo SME, l’antenato dell’euro, ma stavolta gli effetti sarebbero enormemente più devastanti.

In ogni caso, Draghi non riveste il ruolo di “salvatore”. Draghi ha ricevuto un mandato specifico dalle élite e a quello si atterrà.

Per l’Italia dunque si sta chiudendo un ciclo. È l’ultimo atto di una guerra economica e spirituale che poteri come il club di Roma, finanziato dalla famiglia Rockefeller, hanno dichiarato a questa nazione, così importante nei piani del mondialismo.

Che le élite globaliste che odiano l’Italia gioiscano di tutto questo è perfettamente naturale.

Che lo siano coloro che si definiscono “sovranisti” non lo è affatto.

Questo è stato il più grande capolavoro della dittatura mondialista. Hanno portato le masse che credono di essere antisistema a gioire della vittoria del sistema stesso.

La situazione dell’Italia è comunque ancora oggi rimessa nelle mani di ciò che accadrà negli USA.

Donald Trump sta vincendo le cause contro le frodi elettorali, e la corte Suprema sta per discutere i ricorsi degli avvocati Sidney Powell e Lin Wood vicini proprio al presidente.

Se l’amministrazione fantoccio di Biden dovesse venire giù, verrà giù a cascata anche inevitabilmente il deep state europeo e italiano.

Questo potrebbe essere stato l’ultimo tradimento di una classe dirigente marcia e corrotta. L’ultimo colpo di coda dei passacarte della massoneria e dei circoli mondialisti che hanno lavorato solo alla distruzione del Paese.

Forse era proprio scritto che dovesse finire così. Quest’ultimo calvario potrebbe essere necessario per poi poter ricominciare e iniziare a ricostruire tutto quello che il mondialismo e i suoi servi in Italia hanno distrutto negli ultimi quarant’anni.

Anonimo ha detto...

Oggi su @laveritaweb
Salvini “ruba” il soprannome a Reagan: leader al teflon. Si fa scivolare addosso gli attacchi e ribalta la narrazione sull’Ue, rovesciando sulla sinistra gli aspetti europei ad essa meno graditi. Caveat di @albertobagnai e ⁦‪@borghi_claudio‬⁩

Anonimo ha detto...

Su byoblu ieri sera Antonino Galloni ha commentato il Discorso di Draghi, è bene ascoltarlo.

Anonimo ha detto...

"L'ECOLOGIA UMANA" CUORE DELL'ECOLOGIA AMBIENTALE

...Oggi più che mai occorre aiutare le persone affinché sappiano vedere nel creato qualcosa di più di una semplice fonte di ricchezza e di sfruttamento nelle mani dell'uomo. In effetti, Dio, con la creazione, ha dato all'uomo le chiavi della terra, e si aspetta da lui che sappia usare questo grande dono facendolo fruttificare in modo responsabile e rispettoso. L'essere umano scopre il valore intrinseco della natura se impara a vederla come ciò che realmente è, ossia espressione di un progetto di amore e di verità che ci parla del Creatore e del suo amore per l'umanità, e che troverà la sua pienezza in Cristo, alla fine dei tempi (cfr. Caritas in veritate, n. 48). In tal senso, è opportuno ricordare ancora una volta lo stretto rapporto esistente fra la cura dell'ambiente e il rispetto delle esigenze etiche della natura umana, poiché "quando "l'ecologia umana" è rispettata dentro la società, anche l'ecologia ambientale ne trae beneficio" (Ibidem, n. 51)...

BENEDETTO XVI - dal "Discorso al gruppo di promotori del padiglione della Santa Sede presso l'expo internazionale 2008 a Zaragoza" - 10 settembre 2009 - Castel Gandolfo Palazzo Apostolico

Anonimo ha detto...

Ripagheremo il "nostro debito" con il Colosseo, le isole, le spiagge, i porti, i templi di Agrigento, Ercolano e Pompei, le migliaia di fonti d'acqua potabile, la città museo di Venezia, e qualche migliaio di opere d'arte dal valore inestimabile.
E la Germania isserà la sua bandiera , come ha fatto sul Partenone. Che misera fine per gli eredi di Roma antica.
Siamo in guerra, e non ci stiamo difendendo.

#sapevatelo ha detto...

Proprio in Italia, ossia nella compagine istituzionale più debole e potenzialmente distruttiva dell'Unione Europea, hanno piazzato uno dei loro massimi rappresentanti. Ma non prima di aver radunato e messo a cuccia i due partiti che avevano drenato tutta l'insofferenza verso l'euro, l'UE e la sua gigantesca burocrazia che sta soffocando ogni attività. Ed eccoci il Drago, attorniato da Lega, M5S e PD & co. alle prese con le due emergenze più importanti per imporre la "nuova normalità" di cui parlano da oltre un anno: digitalizzare ogni scambio personale, a partire da quelli monetari eliminando il denaro contante con la ridicola foglia di fico della "transizione ecologica", e cercare di ridare fiato a quella follia monetaria chiamata euro. Una moneta totalmente pianificata e ingegnerizzata dall'alto e senza alcun rapporto con la vita reale dei popoli. Del resto Mario Draghi è lì esattamente per quello dopo essere stato il massimo guardiano dell'euro, cioè il governatore della Banca Centrale Europea, dal 2011 al 2019. E ora, in piena emergenza coglionavirus e con l'Unione Sacra di tutta la partitocrazia italiota + Vaticano, possono permettersi di fare ciò che prima non era neppure immaginabile.

Nessun cenno a natalità e famiglia ha detto...

Ascoltavo Draghi e pensavo: “Un paese in bancarotta demografica può ancora pagare il debito fra le generazioni?”
Se un paese sempre più vecchio sia disposto a fare sacrifici per quei figli che non fa più. Siamo destinati ormai solo a una impeccabile gestione del nostro declino?

***

L’ho ascoltato pronunciare quella frase, la più importante del suo discorso al Senato: “Questa è la nostra missione di italiani, consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”. Ho ascoltato Mario Draghi e ho pensato: un paese di vecchi può davvero fare l’interesse dei giovani e dei figli, di quei figli che non fa più?
Impossibile non avere stima personale del nuovo primo ministro. Laurea al Mit, alla guida della Banca d’Italia e poi della Banca Centrale Europea, a battagliare sull’euro con i falchi tedeschi che i “terroni” come noi li odiano e vorrebbero affamare. Impossibile non pensare che, rispetto alla paccottiglia di sinistra grillina che c’era fino a due settimane fa, l’Italia non abbia messo alla guida una personalità più valida. Da un governo di tecnici non verranno grandi sbandate ideologiche e questo è positivo, per chi come me crede che l’ideologia esista e abbia un impatto sulla realtà.
Non sappiamo come si evolverà la legislatura. Molto probabilmente Draghi non deve fare che tre cose e fatte bene: un serio piano di vaccinazioni, scrivere un Recovery Fund come si deve, tenere basso il giochino dello spread facendoci risparmiare qualche miliardo e non stare sui social. Questo mi fa piacere molto Draghi. Non parla. Non twitta. Non si lascia adulare. Non ha portavoci scappati di casa alla cui corte vanno tutti i giornalisti. Sappiamo che gli piace quel poeta divino che fu Leonard Cohen, ma per il resto è una sfinge. E questo mi preoccupa anche un po’. Io preferisco i governi politici, con una visione e una identità, che mi piacciano o no. Draghi è progressista o conservatore? Qual è la sua identità? A chi è legato? Non lo sappiamo. Sappiamo poco di cosa gli passi per la testa.
Molto del suo discorso in Parlamento era aria fritta. Detta bene, ma aria fritta. Il green, la parità di genere, l’immigrazione, il dirigismo ma anche i privati, il multilateralismo. Chi non vuole un mondo più verde, che funzioni, di immigrazione controllata e di alleanze? Traslarlo nella realtà è un po’ più complicato.
La frase più importante è stata un’altra: “Questa è la nostra missione di italiani, consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”. Allora mi domando se sia davvero possibile per una classe politica di vecchi, spesso senza figli; per una burocrazia pachidermica, autoreferenziale e che tutela soltanto se stessa; per un sistema che da anni si guarda allo specchio sapendo cosa dovrebbe fare ma che non ha mai avuto l’interesse e il coraggio di farlo.
Un paese sempre più vecchio è per sua natura sempre meno disposto a fare dei sacrifici e a mettersi in discussione. Sapremo pagare il debito fra le generazioni o siamo destinati ormai solo a una impeccabile gestione del nostro declino?

Anonimo ha detto...

https://www.tgcom24.mediaset.it/politica/foto/mario-draghi-uno-di-noi-il-premier-in-parlamento-ha-problemi-con-la-mascherina_28853531-202102k.shtml

Ore e ore con la mascherina al volto durante il proprio turno di lavoro. E' un disagio che milioni di italiani affrontano tutti i giorni. E così tocca anche a Mario Draghi: il presidente del Consiglio durante i dibattiti parlamentari in vista della fiducia al suo governo fa trapelare quel fastidio che molti di noi provano quotidianamente. Il tutto immortalato dai fotografi presenti in Aula.

N.B. Con la differenza che M.Draghi è anziano e la normale ossigenazione del sangue via respirazione diventa un problema ancor più serio,come è un problema serio per giovanissimi, giovani, adulti, maturi, anziani e anziani inoltrati. Speriamo che lui stesso lo capisca su di sé e liberi lui e noi da questa 'trovata sado/maso' del Dr Jekyll e di Mr Hyde.

Anonimo ha detto...

“Da tempo sono convinto che la sovrastruttura finanziario-borsistica con le caratteristiche che presenta nei paesi capitalisticamente avanzati favorisca non già il vigore competitivo ma un gioco spregiudicato di tipo predatorio, che opera sistematicamente a danno di categorie innumerevoli e sprovvedute di risparmiatori in un quadro istituzionale che di fatto consente e legittima la ricorrente decurtazione o il pratico spossessamento dei loro peculi. Esiste una evidente incoerenza tra i condizionamenti di ogni genere che vincolano l'attività produttiva reale dei vari settori agricoli industriali, di intermediazione commerciale e la concreta licenza di espropriare l'altrui risparmio che esiste per i mercati finanziari.“
Federico Caffè

Anonimo ha detto...

Caro Professore Federico Caffè,
anche lei si è defilato in silenzio come Ettore Majorana, disgustati entrambi nel profondo. Noi vi ricordiamo con gratitudine, postuma purtroppo. Di voi e di altri parliamo ai nostri figli e nipoti per far capir loro quanto sia spesso il velo che oscura lo sguardo degli uomini. Nella certezza che ormai siete stati consolati, compresi, e che, in qualche modo, siete ancora al lavoro per noi qui, noi smemorati e di dura cervice, vi rinnoviamo la nostra gratitudine e vi inviamo quei nostri sensi amorosi che soli uniscono questo mondo con l'altro.

Anonimo ha detto...

La rivincita sull'ultima disfatta ?
https://www.maurizioblondet.it/noi-vogliamo-il-cambio-di-regime-in-russia/
" Noi ": Chi sono i noi che aspirano a questo ?