Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 18 marzo 2021

Bergoglio rivisita la “salvezza del mondo” e promuove il “nuovo ordine mondiale” dei suoi desideri

Nella nostra traduzione dal blog di Jeanne Smith, un assaggio de «Dio e il mondo che verrà» un mondo che non sarà più come prima. Lo dice Papa Francesco a La Stampa, che propone alcuni brani del nuovo libro-intervista, in una conversazione con Domenico Agasso, vaticanista del quotidiano. «La via per la salvezza dell'umanità passa attraverso il ripensamento di un nuovo modello di sviluppo», afferma Bergoglio che auspica una «svolta economica verso il verde».
Siamo purtroppo al culmine dell'ormai consolidata visione orizzontale antropocentrica che ha espunto il soprannaturale e sostituito alla conversione a Dio quella ecologica... L'abbiamo stigmatizzata in più occasioni; ma questo è un ulteriore tassello verso la dissoluzione ormai inesorabilmente velocior. Il nostro aiuto è solo nel Signore e nel nostro permanere nella fedeltà...

Papa Francesco rivisita la “salvezza del mondo”
e promuove il “nuovo ordine mondiale” dei suoi desideri
Non si saprebbe dare un'approvazione più esplicita ai concetti, alle aspettative e ai desideri del nuovo ordine mondiale promossi dai partigiani di un globalismo che non ha (più) niente del complotto, anche se sopra le nostre teste esistono visioni vicine o concorrenti di questo globalismo. Papa Francesco, in un libro-intervista col giornalista Domenico Agasso appena uscito in Italia, Dio e il mondo che verrà, presenta la sua visione del mondo “post-COVID”. I richiami alla terminologia dei sostenitori del Great Reset - il "Grande Reset" propagandato dall'ONU, dal World Economic Forum, dal Principe Carlo e pochi altri - sono molto numerosi, a giudicare dall'estratto tradotto dall'italiano pubblicato ieri dal VaticanNews nella sua edizione inglese [edizione italiana qui -ndT].
E - fermo restando quello che può contenere il resto del libro - notiamo in questi “fogli sciolti” la totale assenza del considerare il significato della Redenzione, dell'evangelizzazione, dei fini ultimi. C'è anche una discrepanza sul più grande dei comandamenti, di cui parlerò più avanti.

Ma tra le tante affermazioni che interpellano, in questi estratti volutamente scelti dal libro co-curato dalla Libreria Editrice Vaticana, questa mi colpisce come la più sconvolgente: “La via per la salvezza dell'umanità passa attraverso la creazione di un nuovo modello di sviluppo, che indubbiamente punta sulla convivenza tra i popoli in armonia con il Creato”.

E io che credevo che la salvezza dell'uomo, la salvezza dell'umanità, fosse la Redenzione a così caro prezzo acquisita dal sacrificio del Figlio di Dio, morto sulla croce per il perdono dei nostri peccati ... Questa salvezza che viene offerta gratuitamente e per amore gratuito!

“Non possiamo più accettare allegramente le disuguaglianze e gli inquinamenti ambientali”, affermava Francesco proprio prima di questa dichiarazione sulla salvezza. Nuova moralità. Nuovo paradigma. Senza dubbio ancora ci preoccupiamo delle offese contro Dio con i nostri atti di orgoglio, pigrizia, lussuria, le nostre bugie e la nostra cattiva iracondia e via dicendo. Con i nostri atti di idolatria e di della grazia. Ma l'essenziale è politico: la lotta alle disuguaglianze (peraltro feconde quando non sono spropositate) e per il pianeta, che comunque è un bene finito.

Come ci si arriva? Papa Francesco riprende con ragguardevole frequenza le parole che ascoltiamo fin dall'inizio della crisi dai grandi leader mondiali.

* * *
Antologia
(i miei commenti sono in corsivo):
“Il mondo non sarà più lo stesso”.
“Dobbiamo essere consapevoli che ogni singola azione non rimane isolata, nel bene e nel male, ma ha delle conseguenze per gli altri, perché tutto è connesso tutto! Cambiando gli stili di vita che spingono milioni di persone, soprattutto bambini, alla morsa della fame, saremo in grado di condurre un'esistenza più austera che renderà possibile un'equa distribuzione delle risorse”.
È una piccola rilettura della Comunione dei Santi o non ci capisco niente. Cosa dovrebbe assillarci sul nostro destino per l'eternità e su quello dei nostri fratelli nell'umanità lontani dal conoscere tutti il vero Dio e la buona novella della salvezza. Significa che non dovremmo preoccuparci o cercare di porre rimedio alle ingiustizie e alle sofferenze? Ovviamente no. Ma noi conosciamo la via: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia”. E questo regno non è di questo mondo.
«Oggi stanno già tentando di promuovere queste nozioni e operazioni vari movimenti popolari “dal basso”, ma anche alcune istituzioni e associazioni. Provano a concretizzare un modo nuovo di guardare la nostra Casa comune: non più come un magazzino di risorse da sfruttare, ma un giardino sacro da amare e rispettare, attraverso comportamenti sostenibili. E poi, c’è una presa di coscienza tra i giovani, in particolare nei movimenti ecologisti. Se non ci tiriamo su le maniche e non ci prendiamo cura immediatamente della Terra, con scelte personali e politiche radicali, con una svolta economica verso il “verde” e indirizzando in questa direzione le evoluzioni tecnologiche, prima o poi la nostra Casa comune ci butterà fuori dalla finestra. Non possiamo più perdere tempo.»
Ritroviamo qui il fascino di Papa Francesco per i "movimenti popolari", in totale coerenza con la sua "teologia del popolo" derivata dalla teologia della liberazione, e che vede nel "popolo" come categoria un "luogo teologico", quindi fonte di verità trascendente. E poi: qual è la causa delle nostre disgrazie, il peccato originale e i nostri peccati individuali e collettivi (attraverso la "cultura della morte" in particolare), che offendono Dio, o le nostre mancanze (reali o presunte) riguardo al "giardino sacro"?
Quanto alle "scelte politiche radicali", si allineano qui con l'economia "verde" in pratica sinonimo di socialismo e perdita di libertà.
“Nello stato in cui si trova l'umanità è scandaloso continuare a finanziare industrie che non contribuiscono all'inclusione degli esclusi e alla promozione dei più indigenti, e che penalizzano il bene comune inquinando il Creato”.
Il problema, qui, non viene dal desiderio di moralizzare e umanizzare la finanza e l'industria, ma nella definizione che diamo di "inclusione degli esclusi" - perché nel linguaggio globalista sappiamo che questo focalizza in particolare i migranti, gli LGBT +, le minoranze etichettate. Sappiamo però che il Papa sostiene gli Obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite, che definiscono in questo senso le azioni da intraprendere al riguardo.
“Per ora, si tratta di ricostruire dalle macerie”.
Quali macerie? Quelle create dal nulla dai confinamenti su scala globale, che hanno privato così tanti esseri umani del loro sostentamento e delle libertà fondamentali, inclusa quella del culto pubblico a Dio, e specialmente al vero Dio?
“Ciò che sta succedendo può svegliare tutti. È tempo di porre fine all'ingiustizia sociale e all'emarginazione. Se prendiamo la prova come una opportunità, possiamo preparare il domani all'insegna della fratellanza umana, a cui non c'è alternativa, perché senza una visione d'insieme non ci sarà futuro per nessuno”.
In altre parole, il mondo deve andare avanti di concerto verso lo stesso traguardo definito in comune, in questa "fratellanza umana" che si definisce - nello spirito dello stesso Papa - attraverso l'affermazione che la diversità delle religioni è una saggia volontà di Dio [qui - qui - qui].
“Teniamo tutti a mente che c'è qualcosa di peggio di questa crisi: il dramma di sprecarla”.
Lo abbiamo sentito da qualche parte, in modo più o meno identico: l'espressione churchilliana è stata ripetuta molte volte, in sostanza, da un principe Carlo (Abbiamo un'occasione d'oro per ottenere qualcosa di buono da questa crisi: le sue onde d'urto senza precedenti potrebbero rendere le persone più ricettive a grandi visioni di cambiamento), un Klaus Schwab ("La pandemia rappresenta una rara ma ristretta finestra di opportunità per riflettere, reimmaginare e resettare il nostro mondo"), un Emmanuel Macron che parla della "bestia dell'evento". La domanda è, ovviamente, cosa farne: qui la crisi è chiaramente vista come un bene e un'opportunità ma, un anno dopo, la sua gestione alla fine abbastanza simile in tutto il mondo ha prodotto i risultati catastrofici che ben conosciamo sulle libertà, sulla salute mentale, sull'impoverimento di un gran numero...
E per non sprecare questa crisi, cosa fare?
Guarisci l'ingiustizia costruendo un nuovo ordine mondiale”.
Almeno, è chiaro. Ecco la citazione completa:
“D: Quale atteggiamento da parte nostra la sprecherebbe?
«Chiudendoci in noi stessi. Invece, edificando un nuovo ordine mondiale basato sulla solidarietà, studiando metodi innovativi per debellare prepotenze, povertà e corruzione, tutti insieme, ognuno per la propria parte, senza delegare e deresponsabilizzarci, potremo risanare le ingiustizie. Lavorare per offrire cure mediche a tutti. Così, praticando e manifestando coesione, potremo risorgere».
Si tratta quindi di un suggerito rifiuto delle scelte nazionali, di soluzioni prese a livello globale, anche se attuate localmente, da un sistema di assicurazione sanitaria unificato, universale e obbligatorio.
«Non è più sopportabile che si continuino a fabbricare e trafficare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone, salvare vite. Non si può più far finta che non si sia insinuato un circolo drammaticamente vizioso tra violenze armate, povertà e sfruttamento dissennato e indifferente dell’ambiente. È un ciclo che impedisce la riconciliazione, alimenta le violazioni dei diritti umani e ostacola lo sviluppo sostenibile. Contro questa zizzania planetaria che sta soffocando sul nascere il futuro dell’umanità serve un’azione politica frutto di concordia internazionale. Fraternamente uniti, gli esseri umani sono in grado di affrontare le minacce comuni, senza più controproducenti recriminazioni reciproche, strumentalizzazioni di problemi, nazionalismi miopi, propagande di chiusure, isolazionismi e altre forme di egoismo politico.»
Il Papa condanna così ancora una volta la fabbricazione di armi, nella sua visione irenica e utopica di un'umanità unita dall'alto, ad esclusione, necessariamente, dell' "unica internazionale che regga" come diceva Maurras. È il sogno sovranazionale che nega la diversità delle nazioni che Dio, certamente, ha voluto nella sua saggezza, e che gli apostoli hanno ricevuto come missione non di unire, ma di battezzare.
* * *

Il Papa ha poi alcune considerazioni pratiche - spesso simpatiche - sul dovere di rimboccarsi le maniche per riparare i danni attuali, sulle virtù del gioco familiare ...
Ma dice anche:
“Dio ha reso l'uomo capace e disposto a conoscere, a lavorare e ad amare. “Amerai il tuo prossimo come te stesso”: non c'è comandamento più grande di questo, disse Gesù ai suoi discepoli.
C'è un'omissione qui, tanto che manca l'essenziale. Rileggiamo il Vangelo di Marco: «Il primo di tutti i comandamenti è questo: Ascolta, Israele; il Signore nostro Dio è l'unico Dio; e amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze. Questo è il primo comandamento. Il secondo è simile: amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi.» Senza dubbio, è Dio che deve essere amato prima di tutto, molto più di noi stessi. 
Allora perché aver fatto sparire Dio dall'equazione?
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

28 commenti:

ale ha detto...

È la dittatura del cristianesimo secondario, come lo chiamava Amerio, su quello primario, cioè il già citato primo comandamento: ama Dio.
È, dopo l'inversione della Monotriade, cioè dello Spirito- Amore posto prima del Verbo-Verita, l'inversione Dio uomo.
Insomma, non a caso - il gender e gli LGBT insegnano - siamo in un'epoca di invertiti.
In tutti i sensi...
Gesù, pietà di noi!
Madonna, aiutaci tu!
S. Giuseppe intercedi per noi!

Unknown ha detto...

Dovevano intitolarlo PELAGIANESIMO E IDOLATRIA NEL III MILLENNIO

tralcio ha detto...

Il Vangelo odierno è il più adeguato possibile!

La prima lettura vede Mosè come intercessore presso Dio a beneficio del popolo idolatra.

Gustiamoci alcune frasi, lentamente, proprio come ascoltando Gesù che parla.

Avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità.
Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi.

Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.

E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me.
Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato.

Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza.

Ma voi non volete venire a me per avere la vita.

IO NON RICEVO GLORIA DAGLI UOMINI.
Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio.

Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste.

E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?

Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto.

Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?.

Dal che Gesù attesta che:
1) se non crediamo in lui, non abbiamo la parola del Padre
2) Se non andiamo da Lui per salvarci, la vita non la salveremo
3) Gesù dice che è vano scrutare le Scritture, se serve solo ad interpretarle come ci pare
4) La gloria di Dio è l'uomo vivente SE l'uomo vive cercando la gloria in Dio (non dandosela l'un l'altro)
5) il problema è di non avere in noi l'amore di Dio, ma preferire la gloria del mondo
6) e che chiunque venga nel proprio nome (umano) noi lo accogliamo, ma non riceviamo Lui che viene nel nome del Padre (come Dio!)
7) Gesù non accusa: ci pensiamo da noi stessi, perché basta Mosè stesso in cui speriamo
8) ma è proprio l'uomo che intercede presso Dio per il popolo idolatra ad accusarci
9) Mosè ha scritto il Pentateuco

Anonimo ha detto...

Evidentemente nessun insegnamento è stato tratto almeno dalla sola storia del '900. Possiamo dire che non tutti i partecipanti attivi ai totalitarismi del '900 furono folli scatenati, molti onesti credettero, vollero credere al futuro luminoso promesso dalle ideologie in voga. Cos'è allora che ha fatto e fa la differenza? Dio, Uno e Trino. Quando l'anima si ancora in Dio, Uno e Trino, la sua percezione del mondo e di se stessa cambia. L'anima spirituale riconosce i suoi doveri verso Dio, verso se stessa, verso la sua piccola e grande comunità e verso il prossimo in senso lato. Quindi la Chiesa si occupa, si dovrebbe occupare, della conversione del singolo e in contemporanea si occupa, si dovrebbe occupare, della continua conversione delle moltitudini. Questo dramma, contro la persona, contro i popoli e contro le moltitudini che stiamo vivendo, deriva anch'esso dall'essersi la chiesa ideologizzata, dall'essersi lasciata manipolare da uomini senza scrupoli. Qualcuno dirà, ma la Chiesa si è sempre interessata di politica, certamente e a ragione, se ne è occupata per curare il suo gregge; era suo compito saper che aria tirava fuori nel mondo, per poter prendersi cura realisticamente del suo gregge, per premunirsi, per preparare le difese, per trattare da 'autorità spirituale, con qualsiasi potere mondano comunque armato. Chiudendo,la chiesa venuta meno al suo compito e prostratasi al mondo, vedi Paolo VI che consegna all'ONU il Triregno, la chiesa dunque nei fatti afferma di avere oggi referenti diversi da DIO, Padre; Figlio, Spirito Santo. Ormai il povero J.M.Bergoglio fa il suo mestiere di propagandista dell'ordine mondiale. La Chiesa Cattolica è custodita dal piccolo resto, dai cuori fedeli ed amanti la Santissima Trinità. Quello che i media trasmettono è fuffa, è la chiesa dell'avanspettacolo. Quella di cartone. In questa ora, consapevolmente o non, ogni cattolico si sta schierando, chi con la chiesa di cartone, chi con la Chiesa Cattolica di sempre. Ognuno è chiamato a decidere su quale campo combattere.

Anonimo ha detto...

Io non sono di QUESTO mondo....Gesù dice...segno certo che i capi di questo mondo hanno terrore di finire il loro regno ed urge loro la loro casa comune da salvaguardare per loro soli...un bel vaccino ogm e gli zombie son messi al guinzaglio...Sanno di aver poco tempo perchè il loro tempo scade ....ma hanno la loro bella platea per l'eternità.Gli ogm.Intanto arriva per i figli della luce dopo questo duro periodo il Regno del Padre.Così in cielo ed in terra.Il regno della Volontà di Dio in terra.Intanto saremo perseguitati.Morto anche il Presidente della Tanzania che aveva fatto il tampone alla papaja risultata positiva...

Anonimo ha detto...

"Se la libertà significa qualcosa, significa il diritto di dire alla gente ciò che non vuol sentirsi dire." George Orwell aveva ragione. Oggi il popolo serra gli occhi e blinda le orecchie. Poco importano dati, numeri che non tornano, critiche al sistema da parte di medici non allineati. Tutto è un urlo nel deserto, un vociare sconnesso in lontananza. La verità per la maggioranza, oggi, proviene solo da una parte. La salvezza è solo nel dogma sanitario, nella narrazione ufficiale. La realtà è che è troppo allettante l'idea di un'autorità che pensa in primis al bene collettivo, che toglie il peso della scelta all' individuo, che lavora per la salvezza del popolo. Chi ha scelto questa direzione si sente sollevato nel disastro, si crogiola nell'inerzia di un'esistenza consegnata nelle mani di un ente a lui alieno, superiore, dai contorni messianici. Chi avalla tutto ciò ha trovato la sua nuova normalità nel far gestire a qualcun altro la sua permanenza sulla terra. Ha trovato tranquillità nel delegare il suo mestiere di uomo. Libertà, quindi, oggi più che mai, significa urlare il nostro dissenso. Significa dire agli altri ciò che non vogliono sentirsi dire. Vuol dire uscire dalla comfort zone di un sistema che promette salute e tranquillità nell'alveo delle sue scellerate regole. Questo oggi è il nostro scopo, il nostro imperativo. Questo oggi è il libero pensiero che confluisce nella libera azione. Un lavoro duro, certo, da cui non ci aspettiamo la gratitudine altrui o gratificazioni personali. Ciò che per noi è incubo, infatti potrebbe essere per altri normalità, addirittura serenità. Non molliamo: potremmo essere ancora a lungo i "cattivi" di questa storia.

Papa politico o politico papa? ha detto...

"...Francesco si sarebbe messo le mani nei capelli all’idea che Marine Le Pen vinca le presidenziali del 2022: “Non voglio essere scortese o dire al vostro paese come deve comportarsi. Ma è inquietante”. Pronta la replica della leader della destra francese: “Il Papa si occupi della Chiesa”, come a dire: si faccia gli affari suoi. Al di là delle reazioni di Le Pen, Francesco è forse più preoccupato dal profluvio di dichiarazioni firmate da vescovi che hanno definito “un parere” l’indicazione sulla benedizione delle coppie omosessuali approvata dal Papa in persona."

Anonimo ha detto...


Seguendo il solco tracciato dal Concilio, la Gerarchia cattolica attuale, con il papa alla testa, continua ad occuparsi di economia, politica, ecologia, e chi più ne ha più ne metta.

Di tutto, tranne che di religione cioè della conversione delle anime.
I sacerdoti di Cristo non fanno più il loro mestiere e da tanti anni.
Anzi, lo fanno al contrario, lavorando alla distruzione della morale cristiana, dopo aver fatto strame della retta dottrina. Sembrano non accorgersi che le nazioni cattoliche e la Chiesa stessa stanno andando in rovina e soprattutto per colpa loro, dei preti.

Viene in mente quello che scriveva Machiavelli, nei "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio", scritti fra il 1513 e il 1519:
"La quale religione [cattolica] se ne' prìncipi della repubblica cristiana si fusse mantenuta secondo che dal datore d'essa [Cristo NS] ne fu ordinato, sarebbero gli stati e le repubbliche cristiane piú unite, piú felici assai che le non sono. Né si può fare altra maggiore coniettura della declinazione [decadenza] d'essa, quanto è vedere come quelli popoli che sono piú propinqui alla chiesa romana, capo della religione nostra, hanno meno religione. E chi considerasse i fondamenti suoi, e vedesse lo uso presente quanto è diverso da quelli, giudicherebbe essere propinquo sanza dubbio o la rovina o il flagello."
(Discorsi, I, 12, a cura di C. Vivanti, Einaudi, 1983, p. 73).

Sul punto, il curatore annota: "L'attesa del "flagello" o della "rovina" era un tema fortemente presente nei pronostici del tempo e nella predicazione di quegli anni: senza citare Savonarola, basti ricordare la lettera di Machiavelli al Vettori del 19 dic 1513 [quattro anni prima di Lutero], in cui riferisce di "un frate di san Francesco, che è mezzo romito" che aveva profetizzato l'imminente avvento di "un papa iniusto", che "harà seco falsi profeti, et farà cardinali, et dividerà la Chiesia".
H.

Pietro (NON del Cammino) ha detto...

Sembra quasi che il Papa stia rinunciando a fare Magistero a favore delle interviste.
Forse anche questo modo di fare, per il Papa, è attinente al "mondo che verrà", in cui "niente sarà più come prima", frase che, forse non a caso, ci perseguita dal PRIMO giorno di emergenza covid, come fosse stata preparata a tavolino.

Il Papa dice tante cose belle, ma le ideologie ci insegnano che, escludendo Dio, a cui invece la Chiesa deve sempre fare ESPLICITO riferimento, anche i migliori propositi si riducono a ideologia.

Invece di essere un Papa realista, mi sembra un Papa utopista.
Il realismo ci dice che solo la grazia rende umano l'uomo, perché il peccato originale ne ha in parte corrotto la natura e il peccato attuale la continua in certo modo a corrompere.
Il Papa sembra il capo di un movimento politico e culturale che nelle interviste detta i punti programmatici.

L'amore per il prossimo che prescinde dall'amore per Dio, non solo non è soprannaturale (carità), ma non è nemmeno autentico amore umano e perciò autentica fratellanza.
Nella VOLONTA' (almeno così sembra) di tacere di Dio e di tacere di Gesù, sembra di ravvedere una rinuncia all'iuto della grazia per costruire la fratellanza tra gli uomini, che è solo una tappa preparatoria verso la vera fratellanza, quella in Cristo.

Una fratellanza costruita SOLO sulla natura umana, che è corrotta, non solo non raggiunge la sua realizzazione, ma il germe di corruzzione, se animato dai peccati attuali, può pervertire tutto il processo di fratellanza.

Anonimo ha detto...

Impensabile con Bergoglio. Ma sarebbe ora di ripristinare il Sant'Uffizio! Sono necessarie sanzioni canoniche e scomuniche su larga scala per arginare l'eresia dilagante in Germania. Forse anche un Tribunale inquisitoriale ad hoc con la nomina di un legato pontificio ad hoc non guasterebbe. È necessario estirpare l'infezione dell'eresia prima che il suo veleno circoli nel corpo ecclesiale.

Anonimo ha detto...

Quis custodiet custodes?

Lucignolo ha detto...

Proprio così, Anonimo delle 14.06. Anch'io sarei un po' stanchino di quest'anarchia ecclesiale. Un conto è il diritto (legittimo) di critica e pure di obiezione, un altro è fare il cacchio che a uno pare o certe prese di distanza di questo o quel vescovo da una presa di posizione vaticana. Cioè: i giornali laici scrivano quello che gli pare, ma se un chierico, un prete, un monaco, un abate, un vescovo, un cardinale non condivide la linea (che questa linea piaccia o no, a me personalmente non piace, ma questo è un altro discorso) può dirlo in maniera adeguata, esprimere civilmente i suoi dubbi e le sue perplessità, ma se si ribella apertamente: caro mio, quella è la porta! Grazie e arrivederci.

Anonimo ha detto...

La prossima puntata della trasmissione “La Dottrina sociale della Chiesa oggi”, curata dall’Osservatorio ogni terzo sabato del mese su Radio Maria, sarà dedicata al tema: “Le scuole di formazione alla Dottrina sociale della Chiesa”. Questo sabato, dunque, 20 marzo, dalle ore 21.00 alle 22.30, tratterranno dell’argomento il Prof. Marco Ferraresi (Professore associato di diritto al lavoro presso l’università di Pavia), che parlerà del lavoro, chiave della questione sociale e il Dott. Stefano Martinolli (Medico chirurgo, bioeticista), che tratterà il tema della difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale.
Silvio Brachetta

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=HDOctRFs5MI

Stefano Fontana: Il diritto alla libertà di religione è ormai acquisito nella Chiesa cattolica, al punto che viene ormai dato per scontato. Eppure prima del Concilio esso non veniva accettato. Né la Dichiarazione Dignitatis humanae del Vaticano II né le precisazioni successive sul tema hanno chiuso la questione e fugato ogni perplessità. Il problema rimane ancora aperto e il Magistero dovrà intervenire ancora.

E quando è papa a mettere da parte Dio il resto è conseguenza ha detto...

E' oggettivamente così. Un processo storico-teologico chiaro semplice evidente, umanamente invincibile. Al di là di ogni complotto massonico e internazionale o esoterico o tecnocratico. Una volta messo da parte il vero Dio non rimane che il ritorno agli Idoli pagani della prima modernità o il salto verso la divinizzazione nichilistica dell'uomo come accade in questa seconda modernità anti-moderna. rdv

Anonimo ha detto...

https://www.databaseitalia.it/cosa-sta-succedendo-in-israele-qualcuno-lha-gia-capito/

Aloisius ha detto...

Questa intervista è una prova ulteriore, tra le tantissime altre, che Bergoglio non ama Gesù Cristo.
E non lo ama perché NON CREDE alla Sua divinità e nel fatto che solo la conversione a Lui può creare quella società migliore che tanto auspica.

Questa è la nuda e cruda verità: abbiamo un Papa che ha perso la fede e, di conseguenza, concepisce il cristianesimo come un partito politico, convinto che solo come tale può diffondersi nel mondo.

Un cieco che guida altri ciechi, accecati da anni di avvelenamenti della fede vera tramandata in saecula saeculorum.

Se Bergoglio amasse veramente il Signore Gesù e credesse veramente nella Sua divinità, non lo escluderebbe MAI dal suo "manifesto", ma ricondurrebbe a Lui ogni analisi, ogni sintesi, ogni spiegazione, ogni programma, ogni insegnamento, ogni intervento, ogni intervista, ogni respiro.

Bergoglio parla di inclusione degli esclusi, ma non si accorge che proprio lui, il Papa, ha escluso il Signore Gesù dai suoi discorsi, dai suoi atti scritti e dalla Sua Chiesa, dimenticando che ne è il Padrone.

Lo emargina sempre, si vergogna di annunciarlo, teme la discordia che il suo annuncio comporta,teme di perdere gli applausi ed è convinto che così facendo fa la Sua volontà.

Quando cita il Signor è forse peggio, perché come le 'esternazioni' che ben conosciamo, lo strumentalizza al 'bergoglionesimo' e all'agenda politica dominante, capital/progressista, che può digerire solo questo cristianesimo senza Cristo.

Bergoglio si illude, spero per ingenuità, che questo nuovo ordine mondiale, per cui tanto si affanna e a cui ha sottomesso sé stesso e la Chiesa/istituzione intera, sia diretto e governato da gente buona e di buona volonta'.

Questa intervista dimostra la sua convinzione che basta escludere il Signore Gesù, tenendolo nel cantuccio, per convincere questi super ricchi, che detengono praticamente il mondo intero, ad essere promotori del 'capitalismo inclusivo' che salverà il mondo e la dea terra.

Quindi scambia il male per il bene e lo fa, evidentemente, perché NON CREDE nella potenza del Signore e della preghiera.

Per questo non lo ascolto più, cambio canale o volto pagina.
Non per superbia, ma semplicemente perché non mi fido di lui e dei suoi fedelissimi sostenitori.

Aloisius

Vale anche per l'innovazione tecnologica ha detto...

« La civiltà delle macchine è inferiore alla nostra [tradizionale civiltà] perché tramuta in virtù un insieme di valori assolutamente sterili — la velocità, la quantità, il lavoro fine a se stesso, la ricchezza materiale, l’ostentazione, ecc.; perché questa civiltà disprezza le relazioni che normalmente la memoria instaura con l’ambiente e le tradizioni, perché promuove l’omologazione a scapito dell’individualismo, e perché ha come effetto il circolo vizioso di un lavoro che non porta a niente se non al costante indebolimento dei naturali principi di qualità, intraprendenza, personalità, e del pieno sviluppo dello spirito umano verso una prospettiva di complessità e realtà che lo allontani dall’istintualità animalesca. »

— H.P. Lovecraft, lettera a Woodburn Harris, 9 novembre 1929

Anonimo ha detto...

“Il peccato attuale di apostasia o blasfemia, di perversione sessuale o profanazione pubblica, meschina e ‘spettacolare’ della fede non deve stupire. Corrisponde esattamente al giudizio sul mondo che proprio lo Spirito Santo realizzerà. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie (Gv 3, 19)”.

La Città del sole di Campanella (1602) ha detto...

Anche questo frate domenicano eretico vuole eliminare definitivamente il male morale (comunismo) e fisico (eugenetica, unioni combinate tra persone adatte e sotto la giusta congiunzione astrale). Aleggia qui, come in Platone, lo spettro totalitario: lo Stato perfetto, per essere tale, per rendere perfetti i suoi cittadini, li plasma e li muove come burattini. Ma questa società perfetta di automi, senza libertà, proprietà, famiglia… è un sogno per Campanella, un incubo per i suoi giudici.

Anonimo ha detto...

Il bene individuale ovviamente non può essere sacrificato in nome di un bene generale se non come atto eroico volontario e del tutto libero. Il bene individuale è tutt'altro che soggettivo, ma basato su principi elementari che la dottrina cattolica assume come connaturati all'uomo, creatura di Dio e in ciò non vi è nulla di quella dell'enfatizzata "libera espressione di sé" e/o"idolatria delle libertà mondane". Mi riesce comunque molto difficile credere che le "norme sanitarie" (contraddittorie e contraddette, spesso irrazionali, tutt'altro che oggettive ma ammantate dell'autorevolezza ingannevole di un sapere elitario ed autoreferenziale, quasi magico) costituiscano il bene generale.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Allo stesso modo Agostino attesta apertamente che “nella Chiesa Romana sempre fiorì il principato della Cattedra Apostolica”, e nega che sia cattolico chiunque dissenta dalla fede romana: “Non credere di avere la vera fede cattolica, se non insegni la necessità di avere la fede romana”
LETTERA ENCICLICA SATIS COGNITUM DEL SOMMO PONTEFICE
LEONE XIII SULLA UNITÀ DELLA CHIESA

Sancte Míchaël Archángele, defénde nos in prǽlio, contra nequítiam et insídias diáboli esto præsídium. Imperet illi Deus, súpplices deprecámur: tuque, Princeps mi-lítiæ cæléstis, Sátanam aliósque spíritus malígnos, qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo, divína virtúte in inférnum detrúde.
Amen

Politico o Papa? ha detto...

In un’intervista al settimanale transalpino Obs, il romano Pontefice si era espresso in maniera piuttosto critica in relazione ad un possibile approdo all’Eliseo della leader del Rassemblement National.

Non si è fatta attendere la risposta di Marine Le Pen, che su Twitter ha lanciato una frecciatina neanche troppo velata a Papa Francesco, accusato di volersi intromettere nella vita politica della Repubblica francese.

Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Non ho dubbi che molti credenti sarebbero più contenti se il Papa si occupasse di quello che succede nelle chiese invece di pensare alle urne. Che ciascuno faccia quello che gli compete.

https://linformazione.info/articoli/2021/03/16/francia-marine-le-pen-risponde-a-papa-francesco-si-occupi-di-chiese-e-non-di-urne/

Anonimo ha detto...

Forti proteste antilockdown a Londra. I popoli d'Europa si stanno gradualmente svegliando e iniziano a comprendere che l'emergenza epidemiologica viene utilizzata dai gruppi dominanti per riorganizzare integralmente la società, la politica, l'economia. I diritti e le libertà sequestrati non verranno restituiti dal potere: dovranno essere riconquistati dal basso.

Anonimo ha detto...

Andrea Sandri:

Da Papa a Papa
Ma si sappia che è durevolmente colpevole, e colpevolmente duro chi piange la morte corporale del proprio amico e non la sua morte spirituale.
- Innocenzo III, De contemptu mundi, XXIV

Viator ha detto...

Dall'Enciclica "Traditi Humilitati" di S. S. Pio VIII del 24 maggio 1829:
"A questo fine mira la turpe congiura dei sofisti di questo secolo, che non ammettono alcun discrimine tra le diverse professioni di fede; che ritengono sia aperto a tutti il porto dell'eterna salute, qualunque sia la loro confessione religiosa, e che tacciano di fatuità e di stoltezza coloro che abbandonano la religione in cui erano stati educati per abbracciarne un’altra, fosse pure la Religione Cattolica.
Certamente è un orrendo prodigio d’empietà attribuire la stessa lode alla verità e all’errore, alla virtù e al vizio, alla onestà e alla turpitudine.
È davvero letale questa forma d’indifferenza religiosa ed è respinta dal lume stesso della ragione naturale, la quale ci avverte chiaramente che tra religioni discordanti se l’una è vera, l’altra è necessariamente falsa, e che non può esistere alcun rapporto tra luce e tenebre."

Anonimo ha detto...

VESCOVI CHE ANDREBBERO RIDOTTI A SEMPLICI LAICI E CACCIATI DA QUALSIASI INCARICO ECCLESIALE, PERCHE' NOCIVI ALLA CHIESA E A CRISTO...
Un vescovo inglese, che ha lanciato un piano di ristrutturazione radicale volto a chiudere per mancanza di fondi ben 75 delle sue 150 parrocchie, ha trovato però le risorse per nominare una responsabile delle politiche sul cambiamento climatico, con un alto stipendio e il compito di supervisionare un ambizioso Centro diocesano intitolato alla Laudato sì’. La nomina, scrive Church Militant, sta mettendo pressione su altri vescovi diocesani in Inghilterra e Galles affinché utilizzino le loro scarse risorse per lanciare progetti ecologici simili. ....