Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 21 gennaio 2022

La “character assassination” di Benedetto XVI. In vista del conclave?

Al di là delle considerazioni su munusministerium e papato emerito, di cui si accenna nell'articolo, e sulle quali abbiamo riflettuto ad nauseam [vedi in questo indice], di seguito la notizia rimbalzata con grande eco su tutte le agorà mediatiche in ordine al Rapporto della Chiesa tedesca, secondo cui Joseph Ratzinger non avrebbe agito su 4 casi di pedofilia quando era Arcivescovo di Monaco. Tra l'altro un caso vecchio del quale ridultano già 82 pagine di suoi chiarimenti. Di Benedetto XVI abbiamo ben presente l'impegno e vogliamo ricordare questo nostro articolo: Vaticano e omoeresia. Che fine hanno fatto i risultati dell'inchiesta che Benedetto XVI ha consegnato al suo successore? [qui]. Altrettanto significativo è il suo intervento dal 'recinto di Pietro' quando ha reso pubblici i suoi Appunti su La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali [qui]. Intanto oggi, nel comunicato Ansa leggiamo questa neutra anodina comunicazione del Vaticano: "Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici, la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli garantendo loro ambienti sicuri"...

La “character assassination” di Benedetto XVI.
In vista del conclave?

E ieri, tra le notizie delle follie governative e della situazione ucraina, ecco un fulmine a ciel sereno: un rapporto dalla diocesi di Monaco e Frisinga accusa il papa emerito Benedetto XVI di “negligenza” in quattro casi di pedofilia. Inutile è stata la memoria di 82 pagine inviata da Ratzinger: ignorata dalla polizia.

Cosa c’é di vero e cosa no. Come nei casi di Donald Trump, di Bettino Craxi o di Vladimir Putin assistiamo ad una “character assassination”. In realtà Ratzinger è sotto il fuoco dei fucili sin dall’epoca in cui era cardinale: era il “cardinal Rottweiler”. E’ stato accusato di essere un nazista, cosa peraltro falsa: il più grande storico di Hitler, Joachim Fest, rimandò al mittente queste accuse rispondendo a Franca Rame. Era una bufala la foto di un giovane Ratzinger in atto di fare il saluto nazista: era stata tagliata: Ratzinger stava dando una benedizione (tra l’altro nella si notava come fosse vestito da prete, e venne ordinato nel 1951). Venne estrapolato un inciso dalla lectio magistralis di Ratisbona [qui] che, decontestualizzata, travisava il senso del discorso per provocare un incidente col mondo musulmano [e gli costò anche una mancata prolusione prevista a La Sapienza -ndr]

Anche l’accusa di aver coperto i pedofili non è nuova, ma a suo tempo si ricordò come il cardinale Ratzinger fece aprire il caso contro gli abusi perpetrati dal fondatore dei Legionari di Cristo. Ma perché far esplodere ora il caso contro l’oramai novantacinquenne Papa emerito? Era già stato fatto fuori, costretto alla rinuncia al pontificato dopo che gli Stati Uniti avevano escluso il Vaticano dallo Swift impedendo ogni tipo di pagamento al Vaticano [qui un articolo in cui elencavamo alcuni degli impedimenti più eclatanti nel corso del pontificato insieme alle incognite dell'imminente conclave -ndr].

Questa è certamente una guerra alla Chiesa, guerra che è partita dalla Francia e ora arriva in Germania. Bisogna piegarsi solo al nuovo idolo scientista e statalista, e quindi si prosegue nel gettare fango sulle principali tradizioni spirituali che liberano l’uomo dalla paura dello Stato. Ma è anche una guerra interna: perché colpire un uomo al tramonto della sua vita?

Il problema è che il Papa regnante pare non passarsela per niente bene: girano voci allarmanti sul suo stato di salute. Lo stesso Bergoglio aveva accennato al fatto che alcuni cardinali lo “davano per morto”, e non ha mai escluso l’idea di potersi anche lui dimettere. E quindi?

Quindi Benedetto XVI potrebbe tornare ad essere il legittimo Romano Pontefice. Molto si è scritto sulla famosa “rinuncia al ministero petrino” che non è un inedito nella Storia della Chiesa: ve ne sono state nove, tra le quali la più nota è certamente quella di papa Celestino V, che Dante accusò di ignavia coi celebri versi “Colui che per viltade/fece il gran rifiuto”. Ma, come spiega l’avvocato canonista Francesco Patruno, la figura del “papa emerito” non è mai esistita. Ratzinger ha dichiarato di aver rinunciato solo al “ministerium” e non al “munus” petrino, ovvero alla carica che arriva da Dio. Lo stesso Ratzinger disse che “il Papa è uno solo” ma non specificò mai quale. In caso di morte di Bergoglio si scoprirebbe probabilmente che quest’ultimo era un antipapa e che è stato tutto invalido.

Per questo è partita la macchina del fango contro il Papa emerito. Potrebbe arrivare una valanga, è il caso di dirlo, di dimensioni bibliche. E allora si ricomincia da Spotlight, caso deflagrato, guarda caso, negli anni in cui Giovanni Paolo II si scagliava contro la guerra di Bush in Iraq. Tutto come da copione.
Andrea Sartori - Fonte

43 commenti:

Anonimo ha detto...

Ratzinger è colpevole di non essersi fatto amici né in patria, né a Roma come Prefetto, di avere sempre destato invidie mai sopite, e soprattutto perché tuttora vivo e vegeto e con testa funzionante ancora assai bene, non so se dar credito alle voci allarmanti allarmistiche sullo stato di salute del vescovo di Roma, si parla di cancro al pancreas, non so se le notizie abbiano fondamento, però anche quest'anno sono stati cancellati gli esercizi spirituali durante la Quaresima........aspettiamo e vedremo, credo manchi poco all'ultimo atto.

Similmente al 2°Mistero doloroso :la flagellazione di Gesu' alla colonna. ha detto...

Non vedono l'ora di vederlo nella polvere!

Anonimo ha detto...

Oggi il papa ha parlato di pedofilia alla CDF (https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/01/21/0047/00097.html)senza difendere Benedetto XVI, ricordando col solito narcisismo la propria opera per 'rendere più incisiva l’azione giudiziaria'. Massimo Franco e perfino Tg3 hanno ricordato che la lotta alla pedofilia è cominciata con B. XVI (basta pensare al famigerato Marcial Maciel, ai vescovi dimissionati, alle centinaia di sacerdoti ridotti allo stato laicale. Gliene sono sfuggiti 4). A tal punto questo papa odia il predecessore!

Busiride ha detto...

L'inizio del secondo paragrafo sarebbe più completo e significativo in questa forma: "Come nei casi di Donald Trump, di Bettino Craxi, di Silvio Berlusconi o di Vladimir Putin assistiamo ad una “character assassination”".

Anonimo ha detto...


L'articoletto formula l'ipotesi che l'Emerito potrebbe tornare ad esser papa, se l'attualmente regnante morisse o fosse costretto a dimettersi per ragioni di malattia?
Se la situazione della Chiesa non fosse tragica, e in primo luogo proprio per colpa di questi papi, nessuno escluso, bisognerebbe dire:
con il ritorno in sella gestatoria del 95nne Ratzinger saremmo alla comica finale!
O.

Anonimo ha detto...

Il Siluro Lanciato Dalla Baviera Contro Ratzinger È Di Marca Vaticana Ed È Alla Santa Sede Che Deflagra Suo Carico Nauseabondo

http://www.korazym.org/70450/il-siluro-lanciato-dalla-baviera-contro-ratzinger-e-di-marca-vaticana-ed-e-alla-santa-sede-che-deflagra-suo-carico-nauseabondo/

Anonimo ha detto...

Eccoci, è partito nuovamente il tiro al bersaglio contro Joseph Ratzinger. Un pio esercizio quaresimale prima di inchiodarlo sulla croce a cui siamo ormai abituati da anni. E come le altre volte, anche questa bufera montata ad arte passerà nel nulla.

Da La Tradizione cattolica ha detto...

L’attacco politico e mediatico nei confronti di Benedetto XVI, da sempre uno dei più risoluti avversari della piaga della pedofilia, è l’ennesimo tentativo di screditare un grande uomo e pontefice anche negli ultimi anni della sua vita.
Dovreste vergognarvi!
Forza Santità!

Anonimo ha detto...

«La personalità e l’opera di Benedetto XVI smentiscono le accuse infamanti alla sua persona, contenute nel rapporto sulla pedofilia commissionato dalla diocesi di Monaco, così come sono state riportate oggi dai media.
Siamo vicini al Papa emerito e preghiamo insieme con lui per una Chiesa più vera, più unita e più libera».

Davide Prosperi

Ufficio stampa di CL

Milano, 21 gennaio 2022

Da La Verità ha detto...

Scandalo abusi. Il Vaticano scarica Ratzinger.

Il Papa emerito accusato di «cattiva condotta» per aver coperto quattro sacerdoti quando era arcivescovo di Monaco. La Santa Sede esprime «vergogna e rimorso»: nessuna parola di difesa. Nell’inchiesta chiamato in causa pure un collaboratore di Bergoglio.

Il fine ultimo e' quello: ha detto...

@21 gennaio 2022 19:06
E con Papa Ratzinger tutta la Chiesa Cattolica!

Anonimo ha detto...

Quindi un altro si aggiunge con considerazioni valide dopo Cionci ed altri.La verità verrà fuori e devo dire che ritengo che Benedetto XVI sia un grande testimone cattolico e per questo gli si lanciano strali ancora oggi: hanno paura di lui e ne hanno paura solo se... è Papa. Altrimenti non si spiega.

tralcio ha detto...

E' tutto sempre più chiaro.
Benedetto XVI è ancora il Papa.
Nel mirino per tali motivi finché fu costretto in apparenza a lasciare.
Torna nel mirino quando l'apparenza svanisce e affiora la realtà.
I viziati hanno goduto per un po' della ricreazione al ritmo di tango.
Adesso suonano le grancasse e le batterie di pentolame senza coperchi.
Dio aveva ed ha altri progetti.

Anonimo ha detto...

Ma che e' diventato questo mondo, sembra di vivere sull'isola di Queimada Grande che ospita un incredibile numero di serpenti velenosi. .

Anonimo ha detto...

La regina Elisabetta ha la stessa età ed è saldamente in sella. Che c'entra l'età? Ciò detto, no Papa Ratzinger resterà nell'ombra che ha scelto. Merita il nostro rispetto perché tra tra i Papi postconciliari è quello che meglio si è reso conto dei danni fatti. E sta pagando per tutti.

Anonimo ha detto...

Nel nuovo rapporto sugli abusi del clero nella Chiesa di Monaco i legali incaricati dalla diocesi sostengono che l’allora arcivescovo Ratzinger avrebbe sottovalutato quattro casi. Prove? Per ora, nulla. Intanto però certa stampa si è scatenata contro il papa emerito. Senza ricordare che nessuno più di lui ha combattuto concretamente contro gli abusi.

Anonimo ha detto...

Chi ha paura di Benedetto XVI? Non è che provano a infangarlo (con accuse pretestuose e già smontate oltre 10 anni fa) perché si è capito che è lui il vero Papa, seppur in sede impedita?

Anonimo ha detto...

Chiesa troppo codarda sugli attacchi ai cristiani"
L'intervista al filosofo Rémi Brague sulle profanazioni (due al giorno). "Facile attaccare noi cristiani. Non tagliamo gole. E poi nel cristianesimo si colpiscono le fondamenta spirituali del paese"

Anonimo ha detto...

Andrea Cionci 22 gennaio 2022

E insistono. Ma lo fanno in un modo talmente greve e maldestro che l’attacco mediatico-giudiziario, promosso - guarda caso - proprio dall’arcinemico di papa Benedetto, il supermodernista cardinale Marx, si sta ritorcendo contro i bergogliani. Infatti, da numerose parti di un mondo cattolico che, pure, continua in buona fede a ritenere Bergoglio il legittimo papa, si sono levate voci di SDEGNO.

“Dal Vaticano scaricano Ratzinger”; “Perché nessuno difende Benedetto?”; Vergogna in Vaticano; fuoco amico su Ratzinger” etc.

La riprovazione è naturale, sia per l’attacco inutile e cattivo a un uomo di 94 anni, sia per il fatto che tutti sanno che Ratzinger è stato l’ecclesiastico che più si è speso, considerato il suo ruolo di cardinale e - ancora attuale - di papa, per contrastare la piaga degli abusi. Lo ammetteva perfino Bergoglio qualche anno fa, in questo video QUI.

E adesso come mai il sedicente "papa Francesco" NON SPENDE UNA PAROLA PER DIFENDERE il suo "nonno saggio", come lo definiva in modo irriverente in una intervista di qualche anno fa?

Anzi, Bergoglio calca brutalmente la mano invocando demagogicamente “giustizia per le vittime degli abusi”, quelle stesse vittime che lui, da arcivescovo di Buenos Aires, non volle ricevere, come testimoniato dal documentario “Il Codice del silenzio” QUI

Quelle stesse vittime che, nel memoriale in 4 volumi “Studio sul caso Grassi”, commissionato da Bergoglio (c’è scritto nel testo) per condurre la magistratura argentina ad assolvere il prete pedofilo Julio Caesar Grassi furono accusate di essersi inventate tutto, messe alla gogna come bugiarde e perfino di dubbio orientamento sessuale. Leggete QUI

Il cambio di passo e le incoerenze sono talmente evidenti che davvero non si riesce a capire come in Vaticano non se ne rendano conto. Ma chi le gestisce queste operazioni? Non hanno uno spin doctor?

Infatti, un ulteriore disastro è avvenuto con l’annuncio, appena “un filo” tendenzioso, di una prossima inchiesta simile anche in Italia, per tentare di colpire Ratzinger anche dal versante italiano.

Perché non promuovere un'inchiesta anche IN ARGENTINA, a questo punto?

L’obiettivo dell’intera operazione è evidente: quello di screditare talmente il vero papa Benedetto XVI, da delegittimarlo agli occhi del mondo in modo da giustificare il golpe vaticano usando una base emozionale-mediatica, secondo quello che è il tipico modus operandi di Bergoglio.

Potremmo giusto ricordare la FARSA della visita al negozio di dischi di qualche giorno fa, messa in piedi con l’aiuto del fotografo Javier Brocal che lo segue da vicino, da sempre. Hanno voluto ribadire, offendendo l’intelligenza di 1 mld e 285 mln di persone, che l’incontro fra i due era stato casuale, ma grazie all’aiuto di un matematico abbiamo calcolato che le probabilità erano dello 0,000000062%. Leggete QUI.

L’operazione contro il vero papa Benedetto, tuttavia, ha avuto il merito di scavare altre decine di metri nel fossato che già divide le due chiese, quella vera, da quella falsa. Ha riportato l’attenzione sul papa emerito, che si chiama così non perché è l’ex papa, ma in quanto è l’unico che “merita” di essere papa, l'unico che ha diritto, come dal verbo latino “emereo” . QUI i dettagli.

Il pestaggio mediatico crudele e inconsistente su Benedetto ha suscitato grandi simpatie verso l’anziano, vero papa che sembrava ormai dimenticato e che adesso appare esattamente per quello che è: la vittima di un’usurpazione.

Questa attenzione mediatica presto consentirà al pubblico, emotivamente richiamato su papa Ratzinger, di approfondire razionalmente il fatto che Benedetto XVI non ha mai abdicato, ma che si è ritirato in sede impedita (caone 412) facendo in modo che Bergoglio si rendesse da solo un antipapa e che tutti i modernisti si scismasero allo stesso modo. Infatti la logica non perdona: nel fondo della mente delle persone già sta fiorendo un legittimo dubbio: ma perché questo accanimento contro il 94enne papa Benedetto? Cosa c’è sotto?

mic ha detto...

Carissimi,
ho pubblicato il commento che precede ma, pur con tutto il rispetto per le puntigliose articolate analisi di Cionci, non me la sento di aderire alle conclusioni sulla "sede impedita"...

Anonimo ha detto...

Non entro nel merito, ma cominciano ad esserci altri giornalisti oltre a Cionci, che non parlano di sede impedita, ma di dimissioni forzate dietro ad enormi pressioni internazionali, USA, UK ed altri, e sono giornalisti di varie testate, non vaticanisti, quindi, qualcosa di vero in quel che afferma Cionci ci deve essere, sono disgustato dall'ennesimo attacco violento, fazioso e carogna contro un quasi 95enne che ha la sola colpa di essere 'scomodo', sul VdR mi taccio........

Anonimo ha detto...

L'Autorità lo stabilirà se non prima alla morte di Bergoglio e lo scisma sarà dichiarato, uno scisma fattuale che va solo dichiarato formalmente e si sa chi sia e siano gli scismatici in opere e parole e altro.

Anonimo ha detto...


Il papa emerito sarebbe tale perché è l'unico che "merita" di esser papa? E lo meriterebbe perché rimasto sempre tale? Allora si sarebbe dimesso per finta, "a fottere", come dicono a Napoli?
Via, siamo davvero alla comica finale.
In tandem con la tesi della "sede impedita".
Se questi sono i difensori della Tradizione che vanno per la maggiore....
Z.

Anonimo ha detto...


La faccenda dell'emerito che è emerito perché merita di essere papa, più di tutti gli altri, cosa che dimostrerebbe di per sé che è papa e che è rimasto papa, mette di buon umore.
Grazie Mic per aver pubblicato questo commento.

Anonimo ha detto...

Joseph Ratzinger. Egli ha dato una svolta alla lotta alla pedofilia con grande rigore, lealtà e reale dinamismo.

È un dato di fatto che, prima della sua elezione al Soglio, la linea dettata dalla Santa Sede fosse quella di gestire i casi di pedofilia ed abusi nel modo più riservato possibile, evitando collaborazioni con le polizie e le magistrature degli stati, con l'intento di evitare scandali ed - occorre dirlo: è la verità anche se non piace - "salvare le vocazioni".

Un certo spirito di autoreferenzialita' corporativa faceva il resto.

I vescovi residenziali - Ratzinger compreso - non avevano il potere - realisticamente - di opporsi ad una linea ormai consolidata, ma va dato atto allo stesso Benedetto XVI di avere promosso con determinazione una nuova linea di consapevolezza della "sporcizia" nella Chiesa, di maggiore rigore, giustizia e trasparenza. Questo lo pote' fare quando governava come Papa.

Si possono cambiare le cose, infatti, solo quando si ha il potere di cambiare le cose. Non prima, né dopo. Gettare nel tritacarne mediatico - senza autorevoli difese nella verità da parte delle istituzioni competenti - un anziano vescovo quasi novantacinquenne, già cardinale e già pontefice, un gentiluomo ecclesiastico serio, di buona volontà e con tanti meriti, un teologo erudito e profondo che ha dato un suo contributo rilevante al discorso sulla presenza di Dio e della Chiesa nella società contemporanea mi sembra oltremodo vile. Anzi: ripugnante.

Anonimo ha detto...

L’ex vescovo di Reggio Emilia, mons. Camisasca: «Ratzinger fu il primo a evidenziare la gravità degli abusi. Perché allora questo accanimento? Sbagliato usare per ieri i parametri di oggi. È una manovra contro Ratzinger. E viene da dentro la Chiesa».

tralcio ha detto...

Operazione vile, ripugnante, indecorosa, malevola, interessata.
Operazione dettata da rabbia, invidia, paura, ostinazione al male.
Operazione rivelatrice del passato, presente e futuro prossimo.
Si appoggia a poteri e voleri esterni, ma è interna alla chiesa.
Una fetta della gerarchia ha scelto di non fare i conti con la realtà.
Anzi: si è messa in contrasto con la Verità.
Ha confuso la misericordia con il permesso di peccare senza fermarsi.
Nega il timore di Dio come dono dello Spirito, via della misericordia.
Implica uno Spirito slegato dalla Verità Di Cristo, quasi alternativo.
Postula una salvezza che non passa dal sangue crocifisso e redentore.
Il venerdì santo, a sera, la redenzione era compiuta.
Purtroppo il mattino uno si era già suicidato, vanificando il resto.

Anonimo ha detto...

Diciamo che una dimissione forzata equivale a sede impedita in quanto annulla le dimissioni( al commentatore che aggiunge gli altri giudizi in merito a Cionci peraltro molto preciso ed analitico nonchè sintetico nella conclusione).

Anonimo ha detto...

Qualche giorno fa si è scatenata una campagna mediatica contro Joseph Ratzinger. A mia conoscenza, le accuse sono state principalmente di due tipi: da una parte, di aver insabbiato (almeno in parte) lo scandalo Maciel; dall’altra, di non aver gestito correttamente alcuni casi di abusi avvenuti durante gli anni come pastore a Monaco-Frisinga.
Direi che ci sono dubbi fondati che si tratti di un attacco orchestrato. Si sapeva che stava per essere rilasciato il rapporto sugli abusi a Monaco e si è agito creando un baillame mediatico. Se non ricordo male, indiscrezioni e accuse hanno cominciato a girare sui giornali già alcuni giorni prima della pubblicazione del rapporto (si stava “preparando il terreno”). Ciò che è tragico è che alcuni indizi farebbero pensare che tra gli “accusatori” di Ratzinger vi sarebbero ambienti che sostengono papa Francesco. Di certo i media vaticani (e, in primo luogo, le dichiarazioni ufficiali) sono state quantomeno caute, se non in qualche modo ammiccanti. Del resto, le accuse riguardo a Monaco sono in qualche modo ufficiali: provengono da un rapporto e da un panel incaricato dalla stessa arcidiocesi tedesca. Così come media notoriamente vicini alla Santa Sede (come la Stampa) sono sembrati tutt’altro che ansiosi di spendere parole di difesa per Ratzinger. In tutta onestà, non è da escludersi – come hanno rilevato alcuni analisti – che si tratti di una guerra del fango tra lo schieramento “bergogliano” e quello “ratzingeriano”. Ci pensavo già mesi fa: oramai c’è una guerra aperta nella Chiesa. Sembra importi poco, a tanti, se della Chiesa rimarranno solo le macerie. L’importante è distruggere il nemico, in uno scambio di colpi bassi a vicenda, in una distruzione reciproca assicurata, che in questi mesi si sta solo intensificando e di cui l’attacco a Ratzinger potrebbe essere solo un episodio.

Fantastica (per me)Angela Pellicciari: ha detto...

Le pillole di Angela: Morale dell’attacco contro Ratzinger Cambiare la dottrina
https://www.youtube.com/watch?v=4e3gZvAwX6E

Anonimo ha detto...

L'opinione pubblica giovedì ha distrutto il papa emerito accusato di aver coperto alcuni abusi all'epoca in cui era arcivescovo di Monaco. Non ci sono prove, ma per i media è colpevole: la sua figura deve scomparire. Per ciò che è e rappresenta

https://www.iltimone.org/news-timone/guido-horst-perche-ratzinger-e-scomodo/

Anonimo ha detto...


Più che l'opinione pubblica, il fango lo gettano i media.
Non sono la stessa cosa, anche se spesso sono i media
a fabbricare l'opinione pubblica.

Anonimo ha detto...


Nei Media politicamente correti ossia quasi tutti dominano oggi le lobbies gay e lesbiche.
Con Ratzinger ce l'hanno a morte, per ovvi motivi.
Ce l'hanno a morte anche i preti omofili e omosessuali, le suore omofile e lesbiche, sempre per ovvi motivi.
Quand'era papa, Ratzinger ne ha cacciato a centinaia dai ranghi e silenziato parecchi e parecchie di loro.
Inde irae.

Gederson Falcometa ha detto...

"In tandem con la tesi della "sede impedita"".

Caro Z.,

Un Papa che si dimettesse sotto la pressione dei suoi nemici commetterebbe un peccato gravissimo. In questo caso specifico, cedere ai nemici significherebbe lasciare la Chiesa nelle loro mani. Che è stato effettivamente dimostrato.

In effetti, ciò che non è effettivamente provato è l'inimicizia tra i due. Il cardinale Marx, presentato come l'arcinemico di Benedetto XVI, divenne nelle sue mani arcivescovo e cardinale. Non ha molto senso allevare i propri nemici invece di inseguirli e combatterli. Ma cosa ha fatto Benedetto XVI contro il modernismo? Cosa ha fatto contro la mafia sangallese?

Negli ultimi 60 anni abbiamo visto la tesi che un Concilio è stato rubato dai media, abbiamo visto Martin Lutero essere praticamente elevato agli altari dei media stessi. Si tratta di quel problema irrisolto di cui parlò Bernard Dumont anni fa e che resta tuttora irrisolto:

Bernard Dumont, Il conflitto irrisolto
http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2012/10/il-conflitto-irrisolto.html

Nulla di nuovo sotto il sole...

Anonimo ha detto...

Due pesi e due misure, quando monsignor Viganó uscì allo scoperto accusando di questi argomento il sig. Bergoglio i signori compari dei media si tacquero come si tacquero e tacciono quando si tratta di lui, e dei compari pedofili ed ebo, ma giocano da sciacalli contro chi è costretto da "chiacchiere" a dimettersi con accettazione senza prove di mister biancovestito n.2...

Anonimo ha detto...

Interessa poco sapere chi è formalmente il vero papa. Ciò che conta è constatare che un papa come Bergoglio era NECESSARIO per imporre la rivoluzione sociale nel mondo occidentale a discapito dei popoli.
Provate ad immaginare come si sarebbe comportato al suo posto ad esempio GPII, che le dittature le conosceva bene, e, nonostante i suoi limiti, era pure un uomo di fede.
Con il senno di poi mi sembra abbastanza chiaro che Ratzinger avesse tutti contro dentro e fuori la Chiesa e sia stato costretto a cedere. Era ancora troppo cattolico.

mic ha detto...

Dopo lo scandalo inscenato in Germania, l'iniziativa col nome "Maria 2.0" chiede a Papa Benedetto XVI di rinunciare al suo nome pontificio e al titolo di "Papa emerito"!
https://mobile.kath.net/news/77411

Sono ancora donne nate dalla costola di Adamo? ha detto...

Come si dice a Roma: Sono definitivamente "partite per la tangente".

...si vuole gustare i frutti del cambiamento e gustarli molto in fretta. ha detto...

La scomodità di Benedetto XVI si fa oggi molto più fastidiosa. La sola sua presenza sta lì a ricordare molte cose che disturbano. Ormai egli parla o scrive pochissimo o addirittura non più, ma la sua presenza mantiene in vita quanto lui ha scritto e detto. I suoi insegnamenti, finché egli è vivo, non possono essere messi da parte troppo facilmente come si vorrebbe. Egli disturba solo perché c’è. È la sua esistenza ad essere scomoda, come ingombrante eredità di pensiero e di fede.

Proviamo a fare qualche esempio. Un articolo come quello di Padre Carlo Casalone sul suicidio assistito sarebbe uscito su La Civiltà Cattolica dei tempi del pontificato di Benedetto XVI? Sarebbe stato troppo evidente il suo contrasto con i suoi insegnamenti sui principi non negoziabili. Che ci fossero gesuiti che la pensavano così già allora (ed anche da molto prima) è verissimo, ma che si pubblicasse un tesi del genere no. Tra l’altro, allora c’era ancora una Congregazione per la Dottrina della Fede. Fin troppo facile, poi, evidenziare che non sarebbe certamente uscita Traditionis custodes che impedisce il rito antico ripristinato proprio da Benedetto XVI, non si parlerebbe di Lettrici donne, né della possibilità di donne diacono e tantomeno di donne prete.

https://lanuovabq.it/it/benedetto-xvi-non-e-difeso-perche-e-scomodo

4Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. 5Gli dissero: «Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli».
6Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto: «Dacci un re che ci governi». Perciò Samuele pregò il Signore. 7Il Signore rispose a Samuele: «Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi. 8Come si sono comportati dal giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dei, così intendono fare a te. 9Ascolta pure la loro richiesta, però annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro».....

19Il popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò: «No, ci sia un re su di noi. 20Saremo anche noi come tutti i popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie». 21Samuele ascoltò tutti i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore. 22Rispose il Signore a Samuele: «Ascoltali; regni pure un re su di loro».

II. SAMUELE E SAUL
1. ISTITUZIONE DELLA REGALITA'
Il popolo domanda un re.

Sintesi mia: Il popolo non vuole il Re dei Re e l'Infinito Amore fa' provare loro quanto sa di sale lo pane altrui.

Anonimo ha detto...

Oh ecco che si scopre il vaso di pandora e si svelano i piani con maria2.0, ecco a cosa è servito il tutto: dá fastidio il titolo di Papa emerito!!!! E si era capito da un po'...

Anonimo ha detto...

La scomodità di Benedetto XVI si fa oggi molto più fastidiosa. La sola sua presenza sta lì a ricordare molte cose che disturbano. I fautori dell'attuale “spinta propulsiva” che guidano da diverse posizioni la Chiesa e che temono che essa abbia addirittura rallentato in questi ultimissimi tempi, non possono che considerare Benedetto XVI molto scomodo.

tralcio ha detto...

Che due palle tutto questo new normal, tutto nuovo, il duepuntozero... Dappertutto.
Anche il coronavirus è stato presentato come nuovo. Nuovo il modo di reagirgli.
Novità a scuola, per una festa, un'auto, al lavoro, in TV, qualsiasi abitudine tu abbia.
Il nuovo è diventato una categoria abusata e persino il vangelo è viene coinvolto.
Nuovo l'uomo, nuovo lo spirito, nuovo l'otre del vino nuovo, nuovo l'abito.
Eppure quel che è nuovo in apparenza resta ancorato alla vecchia malizia che lo pensa.
Può essere nuovo un dittatore rispetto al precedente, ma è ancora la solita dittatura.
Può essere nuovo il vizio rispetto a quello di ieri, ma si resta dei viziati come prima.
L'unica vera novità è la conversione, cioè il cambiamento di gusto: dal falso al vero.
Il metaverso non è converso, ma può essere diverso e purtroppo perverso.
L'idea (ideologia) virtuale (non reale) si supera nella grandiosità dei suoi deliri.
Meta sta per l'onnicomprensivo e -verso, un luogo o un mondo, come perla parola universo.
Di nuovo c'è solo l'esagerazione della follia di chi è partito per la tangente già prima.
Di vecchio la superbia metaversa, una pretesa di onnipotenza appoggiata sulla finitezza.
Oggi, festa della conversione di San Paolo, l'uomo rimbambito dal delirio è più perso.
E' sempre più affascinato da pozioni magiche che lo precipitano nell'evento avverso.
La novità è ben altro da questi 2.0, anche se arrivano ad usare il nome di Maria.
Guardo con maggior slancio a Maria 1.0, eternamente beata, inimitabile, bella come sempre, perché mai invecchiata, intrinseca allo Spirito che fa veramente nuove tutte le cose!

Bah! ha detto...

Caro tralcio, mi perdonera' se mi e' scappato un sorriso ; va a finire che a forza di cercare novita', di scavare e scavare nel tentativo di tornare alle origini del cristianesimo arriveranno infine al centro della terra.