Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

giovedì 16 marzo 2023

Monsignor Viganò / Messaggio al Founding Congress of the International Movement of Russophiles

Indice agli interventi precedenti e correlati. – Video : "La Russia è ultimo baluardo di civiltà contro la barbarie globalista"
Messaggio
Dell'Arcivescovo Carlo Maria Viganò

già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America
al
Founding Congress
of the International Movement of Russophiles
(MIR)

Mosca, 14 Marzo 2023

Cari Amici, è per me motivo di grande gioia potervi rivolgere un breve messaggio, in occasione della costituzione del Movimento Internazionale dei Russofili. Il Manifesto di questo sodalizio inizia con una parola che sembra scomparsa dal vocabolario occidentale: l’amicizia. In questo caso, è l’amicizia per i Russi, condivisa da moltissime persone in tutto il mondo, e l’amicizia dei Russi verso gli altri popoli, in quello spirito di fratellanza che trova il proprio fondamento nel riconoscerci figli dell’unico Eterno Padre e fratelli in Nostro Signore Gesù Cristo.

Quando l’Impero Romano d’Occidente perse il suo ruolo politico sotto la spinta delle invasioni barbariche, il testimone passò a Costantinopoli. E quando anche l’Impero Romano d’Oriente cadde con la conquista di Bisanzio da parte di Maometto II, fu Mosca a salvarne l’eredità religiosa e politica. Con i suoi Santi e i suoi Santi Re. La crisi presente ci mostra il crollo di un Occidente corrotto, in cui non vi è un Papa Leone Magno che ne salvi le sorti ma che ha ancora un destino, se ritrova la propria missione provvidenziale e riconosce ciò che la accomuna alla missione della Russia.

Gli eventi recenti ci hanno mostrato che l’ateismo materialista che devastò l’Impero Russo e il mondo dal 1917 – come annunciò la Santissima Vergine Maria a Fatima – si è oggi unito al liberalismo nell’ideologia globalista, che è alla base del delirante progetto del Nuovo Ordine Mondiale. Un progetto infernale, come giustamente ha evidenziato in un suo recente intervento il Presidente Vladimir Vladimirovič Putin, in cui l’odio per la civiltà cristiana vuole creare una società di schiavi asserviti all’élite di Davos. Una società distopica, senza passato e senza futuro, senza Fede e senza ideali, senza cultura e senz’arte, senza padri e madri, senza famiglia e Stato, senza maestri e guide spirituali, senza rispetto per gli anziani e speranze per i nostri figli. Non possiamo stupirci che, dopo aver scristianizzato il mondo occidentale, questa élite consideri la Russia un nemico da abbattere. La Federazione Russa si pone innegabilmente come ultimo baluardo della civiltà contro la barbarie, e raccoglie intorno a sé tutte quelle Nazioni che non intendono sottostare alla colonizzazione della NATO, dell’ONU, dell’OMS, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e di quella congerie di fondazioni che hanno come scopo l’indottrinamento delle masse, la manipolazione dell’informazione, la creazione di “primavere colorate” per destabilizzare i governi legittimamente eletti e seminare caos, guerre e miseria come instrumentum regni. Alla recente farsa pandemica – condotta con metodi criminali che non ho esitato a denunciare sin dall’inizio del 2020 – sono seguite nuove emergenze – tra cui quella ucraina – provocate deliberatamente con lo scopo di distruggere il tessuto sociale ed economico delle Nazioni, decimare la popolazione mondiale, concentrare il controllo nelle mani di un’oligarchia che nessuno ha eletto e che ha perpetrato un vero e proprio colpo di stato mondiale, di cui prima o poi sarà chiamata a rispondere dinanzi al mondo.

I teorizzatori di questo colpo di stato hanno nomi e volti, ad iniziare da George Soros, Klaus Schwab e Bill Gates. Chi oggi dichiara nemica la Russia, considera nemici anche gli Europei, gli Americani, Australiani, i Canadesi, e come tali li tratta, perseguitandoli e impoverendoli. Ma mentre gli emissari del World Economic Forum nei governi occidentali possono legiferare contro il bene dei propri cittadini e tengono in pugno i leader mondiali, quel regime change che ha avuto successo in altri Stati si è fermato ai confini della Russia. D’altra parte, anche la frode elettorale del 2020 negli Stati Uniti d’America è stata indispensabile per impedire la conferma del Presidente Donald Trump, così come nel 2013 il deep state e la deep church sono riusciti a far dimettere Papa Benedetto XVI e a far eleggere una persona gradita al Nuovo Ordine Mondiale, il gesuita Jorge Mario Bergoglio.

Il vostro impegno deve certamente promuovere le relazioni di amicizia della Russia con tutti i popoli, secondo quel principio di multipolarità che, in una saggia visione politica a lungo termine, è il miglior modo per combattere il monopolarismo globalista. Ma questa amicizia, questi rapporti di concordia e di cooperazione reciproca, non possono prescindere dalla denuncia del colpo di stato perpetrato ai danni dell’umanità da pericolosi eversori che hanno come scopo dichiarato l’instaurazione di una tirannide infernale in cui l’odio verso Dio e verso l’uomo creato a Sua immagine, la malattia, la morte, l’ignoranza, la povertà, la violenza, l’egoismo, la corruzione regnano incontrastate. È il regno dell’Anticristo. Questo Leviatano va individuato e combattuto, con un’azione che coinvolga tutti i popoli liberi, anzitutto respingendo i punti programmatici dell’Agenda 2030 e del Great Reset con iniziative comuni. Occorre un’Alleanza Antiglobalista che restituisca ai cittadini il potere che è stato loro sottratto, e alle Nazioni la sovranità erosa e ceduta alla lobby di Davos. In questo, il ruolo della Federazione Russa sarà determinante, così come sarà importante il messaggio che il Movimento Internazionale dei Russofili porterà ai popoli di un Occidente che ha bisogno di tornare ad essere fiero della propria Fede e orgoglioso della civiltà a cui hanno contribuito anche i Santi Cirillo e Metodio.

Stiamo combattendo una battaglia epocale: restiamo sotto il manto della Vergine Santissima, gloriosa Nikopèia, assieme all’Arcangelo San Michele. La vittoria è di Cristo, e di chi si schiera sotto il santo vessillo della Croce.
+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo
14 Marzo 2023

21 commenti:

Anonimo ha detto...


Je m'associe volontiers, par la prière, à la fondation de ce Mouvement russophile international, qui compte déjà parmi ses membres Pierre de Gaulle, petit-fils du Général, et je souscris de tout mon cœur au message d'appui que lui a adressé Mgr Viganò. Bravo à tous ! Bravo Mgr Viganò !

Anonimo ha detto...

È importante leggere questo e gli altri messaggi di Mons. C. M Viganò, è talmente desolante e deprimente quello che ci circonda che leggere questi argomenti denunciati dalla Fede,spiegati dalla Carità e risolti dalla Speranza ritemprano e fortificano le potenze delle nostre anime prostate. Grazie dunque e... alla prossima!

Anonimo ha detto...

Lodo il pregevole messaggio di Mons. Viganò al Congresso del Movimento Internazionale dei Russofili
e aderisco toto meo corde al Movimento. L'Italia è egregiamente rappresentata dalla Principessa Vittoria Alliata di Villafranca.

Anonimo ha detto...


Russofili in quanto amici del popolo russo e della sua civiltà, siamo d'accordo.
Essere in tutto d'accordo con la politica di Putin, è un'altra questione.

Avrebbe dovuto pensarci parecchio prima di iniziare quest'invasione dell'Ucraina, che sta diventando una palla al piede pesantissima anche per la Russia. Iniziata per occupare in pratica tutta l'Ucraina, da Kherson-Odessa a Kiev, su quattro direttrici d'attacco, si è rivelata un grave errore di calcolo. La resistenza ucraina è tuttora molto tenace e non solo grazie ai notevolissimi aiuti occidentali. Esiste una nazionalità ucraina della quale Putin non vuol tener conto, come la maggioranza dei russi. Naturalmente, questa nazione ucraina deve rispettare le esigenze di sicurezza della Russia, non pretendere la Crimea non volersi alleare con i nemici della Russia.
Questo va detto, pur dovendo riconoscere che la colpa principale di quello che sta succedendo è della funesta politica americana di espansione della Nato ad Est, con tutti i suoi corollari.

Come altre volte nei suoi interventi politici, mons. Viganò, accanto a cose giuste ne dice altre che tendono a semplificazioni inaccettabili.
Esaltando il ruolo passato della Russia cristiana sembra dimenticarsi del fatto che la Russia moscovita è sempre stata nemica del cattolicesimo, ha elaborato il mito fasullo di Mosca Terza Roma proprio contro la Roma cattolica e pontificia, ha sempre considerato suoi nemici nazionali polacchi e lituani innanzitutto perché cattolici. Ancor oggi il cattolicesimo è considerato una setta a mala pena tollerata, in Russia.
È pur vero che la Russia di Putin difende alcuni fondamentali valori naturali e cristiani, anche se mantiene ancora il diritto di abortire, peraltro concesso per primi proprio dai dirigenti sovietici, in nome della maxistica liberazione della donna. Appare quindi Putin un difensore della civiltà contro la barbarie dell'Occidente dominato dalla rivoluzione sessuale, portata avanti dalle tecnocrazie corrotte che ben conosciamo.
Ma esistono anche per la Russia delle zone d'ombra che non si possono ignorare. Essa è adesso cristiana ma nello stesso tempo è ancora comunista, per vari aspetti. Vedi la sua stretta partnership con dittature comuniste come quella nordcoreana o quelle sudamericane.
Il quadro generale va meglio articolato.
Z.

Murmex ha detto...

Credo che Putin abbia pazientato parecchio, anche di fronte alla evidente malafede occidentale. Ricordo anni fa Giulietto Chiesa,che aveva intuito il pericolo, sperare nella sua saldezza di nervi. Saldezza che è stata ampiamente dimostrata.Ma probabilmente si e5 reso conto che stava per scattare una offensiva ucraina, e ha dovuto anticiparla. Di fronte a intenzione angloamericana di abbattere il governo legittimamente eletto e smembrare la Federazione , o almeno instaurare un governo compiacente per impadronirsi delle sue risorse come ai tempi di Eltsin , ( intenzione confermata esplicitamente da compiacenti europei,che farneticano di vittoria sul campo contro la Russia)si trattava ormai come dicono svariati analisti, di scelta esistenziale. Forse le esternazioni dimons Viganò non sono da prendere come oro colato , mischiando spesso politica e dottrina, e assegnando un ruolo salvifico alla Russia "ortodossa" , eretica e scismatica. Ma che possa esserci un disegno provvidenziale , che possa usare uno strumento difettoso, non possiamo escluderlo

La cronaca di casa nostra ha detto...

Se un sindaco di destra di una grande città avesse promosso una serie di comizi nelle scuole per indottrinare, che so, sulla orrenda pratica dell'utero in affitto come pensate che avrebbero reagito i sinistri?...
Il sindaco di Bologna gira le scuole per promuovere lo jus soli e tutto tace....

Anonimo ha detto...

Mons. Viganò, un gigante in un mondo cattolico in cui brillano tanti nanetti.
Oggi serve la sciabola e non il fioretto.
Chapeau!

Gz

Anonimo ha detto...


L'errore di calcolo di Putin. La battaglia di Bachmut.

Ha attaccato con forze rivelatesi inadeguate. Ha sottovalutato la forza dell'esercito ucraino e l'ampiezza degli aiuti che avrebbe avuto dall'Occidente.
Ha attaccato su troppi fronti: Kiev, Karchov, Donbass, Cherson. Su quest'ultimo fronte i russi hanno cercato di slanciarsi su Odessa ma sono stati subito fermati dallo sbarramento difensivo ucraino. Ha diviso le sue forze, già limitate per un fronte tanto vasto, quando una massima antica quanto la guerra insegna che le forze in campo devono restare il più possibile unite ed esser impiegate nel punto decisivo, che per la Russia è il Donbass.
Un risultato di rilievo strategico è comunque riuscito ad ottenerlo: la conquista di Mariupol e il collegamento tra Donbass, Mariupol e la Crimea, la quale è la posta più importante in gioco.
Adesso ha ripreso l'iniziativa nel Donbass, attaccando per forza di cose il centro ultrafortificato della linea difensiva ucraina, a Bachmut. Secondo gli analisti occidentali (Reuters) l'avanzata russa nel centro di Bachmut si sarebbe bloccata. I russi continuerebbero a fare piccole avanzate a nord e a sud, considerate insignificanti. Ma non credo siano insignificanti, nel quadro generale.

Si è fatto il paragone con la battaglia di Stalingrado (estate 1942 sino al gennaio 43, 6 mesi) dove alla fine fu distrutta la VI armata tedesca, di circa 250.000 uomini. I russi ebbero perdite triple o quadruple ma vinsero, imprimendo una svolta alla guerra. A Stalingrado, città industriale lunga 40 km stretta parallela al Volga, i tedeschi erano alla fine riusciti ad avanzare nel centro, chiudendo i difensori contro il Volga. Ma a quel punto, 16 nov 42, cominciò una potente controffensiva sovietica a sud e a nord della città, contro l'armata rumena e truppe tedesche. L'offensiva riuscì e portò all'accerchiamento di tre quarti della città. I generali tedeschi volevano ritirarsi subito ma Hitler lo impedì. Un'armata raffazzonata di soccorso da ovest fu respinta. L'accerchiamento si chiuse in dicembre.
È evidente che una città-fortezza, anche combattendo casa per casa, bisogna accerchiarla per prenderla tutta. È quello che stanno tentando di fare i russi con Bachmut, solo che stavolta sono loro che attaccano.
Hanno diviso la città in due, presa la metà est e stanno avanzando lentamente sulle ali.
Zelinsky ha mandato rinforzi, che devono essere notevoli, per tenere aperta l'unica via di rifornimento, da ovest.
Se Bachmut cade, si apre probabilmente una falla nel sistema difensivo ucraino che sarebbe impossibile chiedere. L'esito di questa tremenda battaglia, una Stalingrado in piccolo, non è comunque scontato.
Miles

Un domanda a latere: che fine hanno fatto i ceceni di Kadyrov? Non se ne sente più parlare.

Anonimo ha detto...

Fabrizio Fabbri
Questi 10 anni ultimi son stati caratterizzati dalla diffusione mondiale e dalla enorme influenza sia della terrificante demoniaca teoria gender degli lgbtq, distruttiva dell'umanita' e della Chiesa stessa, sia dell'eresia omosessualista.
L'assenza di una formale chiara massima (tramite enciclica se non dichiarazione dogmatica) condanna di tali teorie da parte della Chiesa, è per me una delle maggiori pecche del pontificato attuale.
Non bastano piccoli e sempre uguali passaggi (la teoria gender come colonizzazione ideologica) all'interno di discorsi vari. Occorreva e occorre che il Papa o la Congregazione per la dottrina della fede facciano un solenne dogmatico atto formale di totale condanna della teoria gender e dell'eresia omosessualista .
Quest'assenza di intervento della Chiesa di Bergoglio difronte a queste dilaganti perverse concezioni antropologiche e morali della sessualità umana e della famiglia e' per me un'assenza incredibile sconcertante diabolica, poiché tali teorie mettono in pericolo l'umanità tutta e la Chiesa stessa.
E conferma la mia idea di un Papato catastrofico, in quanto debolissimo e talora addirittura incerto sulla verità e tendente al falso
Molto più forti ed esemplari in difesa della verità, dell'umanita', e della famiglia, contro la teoria gender e l'omosessualismo sono stati il grande patriarca cristiano ortodosso Kirill e pure Putin!!!
Questo è il momento in cui bisogna ribadire i fondamenti veri della civiltà e la Chiesa cattolica non c'è!!!!

Anonimo ha detto...


Papa Francesco appare peggio che incerto

Con i suoi continui incoraggiamenti in nome di una male intesa misericordia all'azione perversa del gesuita Martin e della suora Gramick, che propagandano i "diritti dei gay" dentro la Chiesa, chiedendo che essa modifichi i suoi insegnamenti sui peccati contro natura e quindi sul peccato in generale [!!!], papa Francesco appare addirittura complice del diffonedersi dell'omoeresia dentro la Chiesa e nella società.
A parte altri errori professati da lui con l'ecumenismo, dalla Pachamama ad Abu Dahbi all'elogio di Lutero all'immigrazionismo, se consideriamo l'autorizzazione formale ai divorziati risposati e conviventi a fare la Comunione pur restando nel loro stato di adulteri e concubini non pentiti, vediamo come egli stia oggettivamente demolendo l'etica cristiana.

Bisognerebbe che il collegio dei cardinali (l'organo che lo ha eletto) lo sottoponesse a processo per manifesta eresia al fine di deporlo, se non fa ammenda e cambia registro. Ma l'idea viene respinta con orrore anche dallo schieramento "tradizionalista": tale idea sarebbe a sua volta eretica, si cadrebbe nel conciliarismo. Né si propone un'alternativa, quale un ampio movimento di opinione pubblica cattolica che obblighi il papa a chiarire e discolparsi, a mutar rotta.
Bisogna solo pregare, porgere il collo alla mannaia dell'eresia e attendere umilmente che il Signore si degni di por fine allo scempio.

Qui, forse, c'è una mancanza di audacia intellettuale. Il nodo del "papa eretico" resta irrisolto. Dal codice piano-benedettino,del 1917, è scomparso il concetto, anteriormente presente per secoli nel Corpus IC, della possibilità di sottoporre a giudizio il papa quando "a fide devius". IL papa non può esser giudicato da alcuno, nemmeno se apertamente demolisce la fede, la Chiesa visibile.
Ora, che un papa manifestamente eretico possa esser giudicato e deposto in quanto "devia dalla fede", non deve comunque ciò considerarsi un principio generale non scritto dell'ordinamento canonico? E pertanto applicabile, nel caso di specie?
Ogni ordinamento giuridico positivo possiede dei principi generali, scritti o non che siano. In nome di tali principi si possono, in caso di necessità, colmare le lacune dell'ordinamento stesso.
T.

Anonimo ha detto...

VP non ha attaccato prima perché non era pronto con gli armamenti adesso pare abbia recuperato anche con le tecnologie di ultimissima generazione, certo ci sono stati errori di valutazione, alcuni generali sono stati rimossi, altri, quelli capaci, sono stati uccisi dalle squadre speciali angloamericane, la Reuters non è più credibile, scrive balle spaziali, secondo ex generali di diverse nazioni occidentali Bachmut è persa, ma prima di cancellarla dalla faccia della terra VP deve porre in salvo 4.500 Russi evidentemente importanti, che vengono tenuti prigionieri dagli Ucraini nei bunker o nelle gallerie sottosuolo, Wagner e Ceceni hanno fatto il dovuto, ora tocca ad altri, l'Ucraina non interessa, è troppo vasta e impossibile da difendere, a lui importa non avere testate nuke dietro al c**lo e avere Odessa, cosa che gli Inglesi non vogliono affatto e non da adesso, si attendono nuovi sviluppi. Tornando a JMB qualcuno dice che non può essere dichiarato eretico dai suoi, non so se sia vero, intanto lui apparirà su Disney Channel per una serie di trasmissioni in cui risponde a bambini e ragazzini, credo si chiamerà Francesco risponde, fornirò indizi più precisi quando li avrò.

Anonimo ha detto...

Beh, anche se la Russia non vuole l'Ucraina (sbagliando), una vittoria della Russia, sia pure limitata al Donbass, sarebbe una piccola batosta per la NATO. Certo, per noi non cambierebbe niente.

Anonimo ha detto...


# 13:32 sulla guerra in corso

Notizie prese da dove? La Reuters è di parte, ma spesso cita semplicemente fonti ufficiali americane o altre.
Dire che Putin vuole Odessa è come dire che vuole isolare compleamente l'Ucraina dal mare e quindi in sostanza prendersi tutta l'Ucraina.
Il che lui ha sempe negato, formalmente.

Anonimo ha detto...

La CPI ha emesso un mandato d'arresto per V. Putin. Quel che più sorprende è la totale mancanza di una qualsiasi reazione da parte del Cremlino a un tale oltraggio, che, purtroppo, non è una bella cosa. La cricca mondialista purtroppo riuscirà a raggiungere i suoi scopi. Tutto il liberismo mondiale più sfrenato è scatenato contro Putin e la Russia.

Anonimo ha detto...


Nel suo intervento mons. Viganò sembra essersi dimenticato della profeziona fatta dalla Madonna a Fatima: che si avrebbe avuta la pace o un periodo di pace solo dopo che la Russia si fosse convertita. Convertita al cattolicesimo, evidentemente.
Di questa conversione non c'è traccia, nella Russia odierna.
E, nel discorso di mons. Viganò, nemmeno della necessità di questa conversione.
Difendendo apertamente fondamentali valori cristiani, anche se non tutti, la Russia è forse sulla via della conversione al cattolicesimo, quello vero, non quello della Chiesa "conciliare".
Vedendo come è ridotta la Chiesa cattolica ufficiale oggi
la conversione della Russia appare quanto mai lontana se non addirittura chimerica.
È però necessario ricordarla, se si crede alle rivelazioni di Fatima, anche per contrastare l'ideologia a sfondo politico di Mosca Terza Roma.

Anonimo ha detto...

Credere alle rivelazioni di Fatima non è obbligatorio: si tratta di rivelazioni private.

Anonimo ha detto...

Giuda si è autoimpiccato in contemporanea col Deicidio. Chi tradisce Cristo si autodistrugge . Il pontefice col sinedrio divennero tali solo formalmente e non più sostanzialmente con la rottura del Velo del Tempio che divenne tempio e col pontefice e sinedrio si mantenne formalmente per 37 anni ancora, dopo di che fu raso al suolo. In parallelo ( la Passione di Cristo confrontata con la Passione della Chiesa prefigurata a Fatima e La Salette) chi è Giuda oggi? O è stato Giuda? Chi è il pontefice oggi col suo sinedrio? In quale momento si puó collocare la morte del Corpo mistico della visione del 1917?

Anonimo ha detto...


# Mons. Viganò e Fatima

Non è obbligatorio credervi ma altre volte mons. Viganò non ha citato le rivelazioni di FAtima come se lui ci credesse?
In base a quelle rivelazioni la chiave di volta del momento storico apocalittico è rappresentata dalla Russia.
Il fatto essenziale è la conversione della Russia garantita dal Cielo in seguito alla famosa Consacrazione, se tuttavia fatta esattamente secondo le richieste della Madonna, cosa che ancora non è avvenuta. I Papi o non l'hanno fatta o hanno introdotto sempre delle modifiche inopportune nel testo.
Ora, la Russia si trova, forse senza volerlo del tutto, a difendere, unica grande potenza, i valori cristiani, anche se non tutti (se tutti, metterebbe fuori legge l'aborto). Inoltre, è sempre scismatica e avversa al papato, per costituzione.
Forse la difesa che sta facendo dei valori cristiani è il primo passo verso la conversione? Vorremmo sperarlo.
Occorrerebbe però che la Consacrazione della Russia venisse fatta finalmente dal Papa nel modo dovuto.

Anonimo ha detto...

Notizie prese in giro in qua e in là, Pangea ed altro, ma alcuni free lancers sono di fatto stati silenziati o minacciati, anche certi commentatori geopolitici e ex generali non si concedono più, l'accusa di aver deportato 6.000 bambini in Russia viene da una fonte USA senza uno straccio di prova, la stessa fonte era già stata minacciata da Trump di diffondere fake news e si teme che escano anche altre news (vere) sulle nefandezze compiute dagli USA in vari paesi dove hanno scatenato guerre.

Anonimo ha detto...

Buona parte dei governi e delle classi dirigenti occidentali sono già azzerate. Bisogna far leva su quelle porzioni di popolazione che non si sono lasciate incantare.

Anonimo ha detto...

Occorre un grande, vasto, santissimo, capillare esorcismo.