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mercoledì 24 dicembre 2025

Imparare il latino liturgico, lezione 23

Nella nostra traduzione da Via Mediaevalis, approfittiamo del lavoro di uno dei tanti appassionati studiosi d'oltreoceano.
 Per chi è completamente digiuno di latino e ha interesse a colmare questa lacuna, così diffusa nelle ultime generazioni — e purtroppo anche tra i sacerdoti —, può trovare i rudimenti indispensabili per comprendere il latino ecclesiastico e porre le basi di un maggiore approfondimento in genere favorito dalla frequentazione delle liturgia dei secoli. Un piccolo inconveniente è dato dalla taratura per lettori anglofoni; ma penso agevolmente colmabile dall'efficacia del metodo. 
Qui l'indice degli articoli dedicati alla Latina Lingua, per le lezioni precedenti.

Imparare il latino liturgico, lezione 23
Le antifone O

Clicca qui per un elenco di tutte le lezioni precedenti.

Le Antifone O sembrano essere piuttosto note oggigiorno, ma nel caso non le conosceste, sono preghiere che la Chiesa canta come parte dei Vespri durante gli ultimi giorni di Avvento. Ce ne sono sette, una per ogni giorno dal 17 al 23 dicembre. Dato che siamo ormai nel pieno della fase delle Antifone O dell'Avvento, dedicherò questo post alle prime tre di queste sette preghiere. Vi fornirò la versione latina, una traduzione letterale in inglese e alcuni commenti esplicativi per aiutarvi a utilizzare questi testi per lo studio della lingua.

17 dicembre
O Sapientia (O Sapienza), quae ex ore Altissimi (voi che dalla bocca dell'Altissimo siete usciti) prodiisti (siete usciti), attingens a fine usque ad finem (raggiungendo da un capo all'altro), fortiter suaviterque (fortemente e dolcemente) disponens omnia (disporre/ordinare tutte le cose): veni ad docendum nos (vieni ad insegnarci) viam prudentiae (la via della prudenza).

Il suffisso -que (come in fortiter suaviterque ) è un altro modo per dire "e" in latino. Alcuni spartiti di canto (incluso quello sopra) hanno il -que attaccato a disponens. Non so perché. Nota l'uso di forme verbali che terminano in -ens, che modificano il sostantivo Wisdom e corrispondono alle forme "-ing" in inglese. La parola docendum (da docere, "insegnare") è chiamata gerundio. Non abbiamo ancora studiato i gerundi, ma la costruzione ad + gerundio è un modo per esprimere lo scopo di un'azione: veni ad docendum = venire ad insegnare o allo scopo di insegnare.

18 dicembre
O Adonai
(o Signore), et Dux domus Israel (e Capo della casa d'Israele), qui Moysi in igne flammae rubi (tu che a Mosè nel fuoco della fiamma del roveto) apparuisti (apparisti), et ei in Sina (e a lui nel Sinai) legem dedisti (hai dato la legge) : veni ad redimendum nos (vieni a redimerci) in brachio extenso (col braccio teso).

Domus sembra una forma nominativa (di un sostantivo maschile di seconda declinazione), mentre "della casa" suggerisce la necessità di un genitivo. Cosa significa? Beh, domus può essere un sostantivo di seconda declinazione o di quarta declinazione. In questo caso, è un sostantivo di quarta declinazione, il che significa che anche il genitivo singolare è domus.

19 dicembre
O Radix Jesse (O Radice di Jesse), qui stas (tu che stai in piedi) in signum populorum (a un segno dei popoli), super quem (verso cui) continebunt reges (i re terranno/conterranno/freneranno) os suum (la loro bocca), quem Gentes deprecabuntur (che i gentili pregheranno): veni ad liberandum nos (vieni a liberarci), jam noli tardare (non tardare più).

L'espressione super quem è un buon promemoria della necessità di essere particolarmente flessibili nell'interpretazione delle preposizioni. Super con l'accusativo di solito significa "sopra", "sopra", "su", ma qui sembra significare "verso" o "prima". La parola jam significa "ora", "presto" o "già"; tuttavia, in questa antifona è combinata con un comando negativo: noli tardare. Per formare un comando negativo in latino, si può combinare noli (quando ci si rivolge a una persona) o nolite (quando ci si rivolge a più persone) con l'infinito del verbo. Con una costruzione negativa, possiamo tradurre jam come "non più" o "non più a lungo".
Robert Keim, 19 dicembre

[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

2 commenti:

  1. Grazie e Buon Natale!

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  2. L'epidemia di ipersuscettibilità ha da tempo attecchito anche nell'orbe cattolico. Ogni tanto, sfogliando pagine vecchie di questo blog, trovo qualcuno che si straccia le vesti e commenta: "ah, questa pagina squalifica questo blog!"

    Questi lorsignori esperti di qualificazione pretendono che il blog debba rispettare sommamente il loro pensiero e che sia farcito di infiniti distinguo del clerically correct. E però, pur a vesti stracciate, continuano a leggerlo, speranzosi di trovare qualche altra pagina su cui esprimere il proprio sdegno.

    Fanno ridere ancor più quelli che sparano accuse campate in aria (per esempio accusando questo blog di «seminare zizzania», col sottinteso modernista che la carità vale più della verità), nella foga di difendere le mani che li stanno strangolando (col sottinteso modernista che può e deve trovarsi un accordo fra Cristo e Beliar, nello specifico fra la Tradizione e i credenti nel Concilio).

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