tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post1154323312607378659..comments2024-03-29T12:40:10.837+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Fare chiarezza: una speranza, anzi una esigenza, che non può tramontare perché riguarda la Verità.michttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger29125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-5815788287890174712015-02-17T17:07:37.163+01:002015-02-17T17:07:37.163+01:00Infatti , come detto e ridetto , , il nodo è l&#...Infatti , come detto e ridetto , , il nodo è l'antropocentrismo , che tramuta la continuità della Tradizione perenne , nel suo contenuto approfondito ma non mutato , in continuità del soggetto Chiesa . Da questo punto di vista , Benedetto aveva ragione a parlare di continuità e non sentire il bisogno di dimostrarla , la continuità del soggetto si dimostra da sè . Purtroppo questa è l'insidia della mentalità modernista , di cui mi pare dimostrato che anche Benedetto fosse non immune : mantenere i termini tradizionali , financo i dogmi , fare discorsi edificanti , ma sottintendendo un cambiamento del loro significato .Per questo il modernismo è più di un'eresia , ma come affermato da S Pio X . porre la scure alla radice stessa della Fede ., murmexnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-5327700109475404682015-02-17T14:11:53.405+01:002015-02-17T14:11:53.405+01:00Grazie, Paolo.
Serviva per la riforma travestita d...Grazie, Paolo.<br />Serviva per la<b> riforma</b> travestita da aggiornamento. Non a caso Benedetto parla di "ermeneutica della riforma" ma, come dico e ripeto, nella continuità del soggetto chiesa e non dell'oggetto rivelazione. È una rivoluzione copernicana, antropocentrica anziché Cristocentrica. Il vizio di fondo di tutto il concilio è l'antropocentrismo...michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-79708426974620038202015-02-17T13:56:03.734+01:002015-02-17T13:56:03.734+01:00@ DISCUSSIONE SULL'ERMENEUTICA DELLA CONTINUIT...@ DISCUSSIONE SULL'ERMENEUTICA DELLA CONTINUITA'. Se mi e' concesso un inserimento, vorrei postillare quanto segue:<br />1. I passi di mons. Gherardini citati da Mic mi sembrano piuttosto chiari. Li riassumerei cosi: a.le novita' introdotte dal Concilio vanno interpretate in continuita' col Magistero precedente. Cio' e' ineccepibile in linea di principio. Pero', b. la continuita' va effettivamente dimostrata non data per scontata, solo perche' le riforme sono state introdotte da un Concilio ecumenico.<br />2. Obiezione: ma un concilio ecumenico non ha un'autorita' indiscutibile? Ce l'ha nelle proclamazione dogmatiche, non in quelle semplicemente "pastorali". Il Vaticano II non ha voluto espressamente esser dogmatico, attribuirgli carattere dogmatico significa operare un falso storico.<br />3. Appare evidente che, nell'intenzione del Papa, la chiave di lettura del Concilio come "riforma nella continuita'" non significa che tale continuita' debba esser dimostrata da una libera analisi dei testi: essa deve considerarsi presunta, un apriori cui nessuno puo' sfuggire. Le due critiche avanzate dallo stesso Ratzinger al Concilio, sono rimaste allo stato embrionale, perche' evidentemente non ritenute tali da portare a sviluppi contrari al dogma della "riforma nella continuita'". 4. Il canone interpretativo della "riforma nella continuita'" e' dunque minato da un'ambiguita' di fondo: da un lato sembra affermare che la continuita' si possa dimostrare, dall'altro che debba considerarsi presuposta ed indiscutibile. La contraddizione e' a mio avviso insanabile. Benedetto XVI non ha risposto alle suppliche per lasciar aprire un discorso approfondito e coraggioso sul Concilio. A parte la possibile influenza di elementi contingenti, cio' significa che per lui la continuita' in questione deve considerarsi presupposta ed indiscutibile. 5. Il criterio di riformare un domani il Vat. II, cassando cio' che non e' conforme al dogma della fede e' giustissimo, in teoria. Penso pero', che in tal caso, del Vat. II vero e proprio non rimarrebbe quasi nulla. Del resto, Roncalli, disse nella famosa Allocuzione di apertura, che, per ribadire la dottrina di sempre "non occorreva un Concilio". Per cosa occorreva, allora? Per "l'aggiornamento", appunto. Paolo Pasqualuccinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-36295251281539447562015-02-17T13:21:25.106+01:002015-02-17T13:21:25.106+01:00Mi pare che la domanda n.4 già escluda la continui...<i>Mi pare che la domanda n.4 già escluda la continuità storicista e nella supplica non viene menzionato il "sottile" discorso del 2005, al quale mi sono riferita per individuar meglio il senso proprio della la cosiddetta "Ermeneutica delle riforma", del rinnovamento nella continuità del nuovo soggetto chiesa che attribuisce la continuità (nel senso dell'"ermenutica della riforma", al soggetto chiesa anziché all'oggetto-rivelazione.</i><br /><br />Di fatto non la esclude; ma semplicemente chiede che si dica una buona volta se è vera l'una o l'altra visione del concilio, da cui discende ovviamente l'ermeneutica di rottura o di continuità, visto che la prima è una visione antitetica a quella tradizionale.<br /><br />Ho detto che la esclude perché è noto il suo pensiero sul discorso dei professori bolognesi. michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-3018651333804145552015-02-17T13:07:07.026+01:002015-02-17T13:07:07.026+01:00In ogni caso nel suo Libro "Quod et tradidi v...In ogni caso nel suo Libro "Quod et tradidi vobis. La tradizione vita e giovinezza della Chiesa", Casa Mariana, Frigento 2010 Mons. Gheradini Scrive:<br /><br />«Oggi, l'estrema incoerenza o la strana dabbenaggine di chi è "maestro in Israele" propone una tradizione vivente, nella quale il sì della verità da sempre trasmessa non elide il no dell'opposta dottrina, ma a questa affida i propri contenuti per un'"autoricomprensione" di essi, nell'ambito di un pluralismo incolore e insensibile allo stridore dell'antitesi. Non è un paradosso, è l'assurdo, il logicamente contradditorio, l'antitesi assurta a validità esemplaristica e ideale. » <br /><br />Cos'è se non la tradizione vivente nel senso storicista?<br />michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-13554935126250600222015-02-17T13:03:14.914+01:002015-02-17T13:03:14.914+01:00Luiz, non mi pare di aver detto questo.
Secondo q...Luiz, non mi pare di aver detto questo.<br /><br />Secondo quel che ho detto si dovrebbe arguire che Gherardini non ritenesse impossibile quella lettura in continuità, ma la vedesse sempre proclamata e non dimostrata e affermasse che fosse necessario che il papa la dimostrasse autoritativamente.<br /><br />Ho detto semplicemente che Gherardini ha concluso il suo Vaticano II. Un discorso da fare" con l'invito al papa nel senso sopraddetto. E certo che si è basaao sull'invito del papa stesso all'"ermeneutica della continuità", dicendo espressamente:<br /><br />""...Per il bene della Chiesa - e più specificamente per l'attuazione della "salus animarum" che ne è la prima e "suprema lex" - dopo decenni di libera creatività esegetica, teologica, liturgica, storiografica e "pastorale" in nome del Concilio Ecumenico Vaticano II, a me pare urgente che si faccia un po' di chiarezza, rispondendo autorevolmente alla domanda sulla continuità di esso - non declamata, bensì dimostrata - con gli altri Concili e sulla sua fedeltà alla Tradizione da sempre in vigore nella Chiesa."<br />...<br />Pare, infatti, logico e doveroso che ogni suo aspetto e contenuto venga studiato in sé e contestualmente a tutti gli altri, con l'occhio fisso a tutte le fonti, e sotto la specifica angolatura del precedente Magistero ecclesiastico, solenne ed ordinario. Da un così ampio ed ineccepibile lavoro scientifico, comparato con i risultati sicuri dell'attenzione critica al secolare Magistero della Chiesa, sarà poi possibile trarre argomento per una sicura ed obiettiva valutazione del Vaticano II in risposta alle seguenti - tra molte altre - domande:<br />1. Qual è la sua vera natura?<br />2. La sua pastoralità - di cui si dovrà autorevolmente precisare la nozione - in quale rapporto sta con il suo eventuale carattere dogmatico? Si concilia con esso? Lo presuppone? Lo contraddice? Lo ignora?<br />3. È proprio possibile definire dogmatico il Vaticano II? E quindi riferirsi ad esso come dogmatico? Fondare su di esso nuovi asserti teologici? In che senso? Con quali limiti?<br />4. È un "evento" nel senso dei professori bolognesi, che cioè rompe i collegamenti col passalo ed instaura un'era sotto ogni aspetto nuova? Oppure tutto il passato rivive in esso "eodem sensu eademque sententia"?<br />È evidente che l'ermeneutica della rottura e quella della continuità dipendono dalle risposte che si daranno a tali domande. Ma se la conclusione scientifica dell'esame porterà all'ermeneutica della continuità come l'unica doverosa e possibile, sarà allora necessario dimostrare - al di là d'ogni declamatoria asseverazione - che la continuità è reale, e tale si manifesta, solo nell’identità dogmatica di fondo. <br />Qualora questa, o in tutto o in parte, non risultasse scientificamente provata, sarebbe necessario dirlo con serenità e franchezza, in risposta all'esigenza di chiarezza sentita ed attesa da quasi mezzo secolo. ""<br /><br />Mi pare che la domanda n.4 già escluda la continuità storicista e nella supplica non viene menzionato il "sottile" discorso del 2005, al quale mi sono riferita per individuar meglio il senso proprio della la cosiddetta <b>"Ermenutica delle riforma", del rinnovamento nella continuità del nuovo soggetto chiesa</b> che attribuisce la continuità (nel senso dell'"ermenutica della riforma", al soggetto chiesa anziché all'oggetto-rivelazione.<br />O no?<br /><br />.. seguemichttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-43885380207865591162015-02-17T12:43:13.800+01:002015-02-17T12:43:13.800+01:00So che sono un po' troppo scemo, ma per piacer...So che sono un po' troppo scemo, ma per piacere, solo per chiarirmi una ultima volta le idee: Lei dice che Gherardini ha detto no all'invito all'elaborazione di un'ermeneutica della continuità fatto dal Papa Benedetto XVI a tutti i teologi?Luís Luizhttps://www.blogger.com/profile/10545786379182670657noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-72000910462371759142015-02-17T11:25:18.211+01:002015-02-17T11:25:18.211+01:00Del resto è proprio quella famigerata "pastor...Del resto è proprio quella famigerata "pastoralità", anch'essa sempre nel vago e mai definita, sulla quale è stato imperniato tutto il pragmatismo riformatore post-conciliare. <br /><br />E il fatto che l'"Araba fenice" riguardi più specificamente proprio la "pastorale" che si oppone alla "dogmatica", non cambia un'acca di quanto detto e scritto sulla continuità, attribuita ad una pastorale che ha abbandonato il dogma per farsi nuovo dogma indiscutibile...<br /><br />michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-23645433607041053242015-02-17T11:17:21.173+01:002015-02-17T11:17:21.173+01:00"Ennesima dichiarazione d’intenti pastorali, ..."Ennesima dichiarazione d’intenti pastorali, che, rimanendo entro il limite del generico, non scoprono ancora il volto o i lineamenti dell’Araba fenice."<br /><br />Uno dei tanti riferimenti dell'intervento di Gherardini si riferisce alla "pastorale della continuità".<br />Tant'è che ci scrive un libro" Vaticano II. Un discorso da fare", con tanto di supplica finale per dimostrare la "continuità" solo proclamata... che è diventato un "Discorso mancato", titolo del libro successivo, per non parlare del seguente: "Il Vaticano II. Alle radici di un equivoco".<br /><br />Ed è proprio quella "pastorale della continuità" di cui al famoso discorso di Ratzinger del 2005, quella oggi perfettamente attuata da Bergoglio. E' la continuità nella riforma del soggetto Chiesa, interpretata ed applicata appunto in senso storicista, cioè mutevole con i tempi. Il ritratto delle recenti aperture sinodali... <br />L'abbiamo detto (e dimostrato) miriadi di volte. E' sfiancante questo fraintendimento.<br />Non mi metto a ridiscuterlo qui e adesso. Sono veramente esausta. <br />Importante è che lo capisca chi lo deve capire. Il resto è nelle mani del Signore.michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-67755695579754873992015-02-17T10:28:39.910+01:002015-02-17T10:28:39.910+01:00Il concilio può essere letto in continuità se si e...<i>Il concilio può essere letto in continuità se si espungono tutti gli errori che vi sono penetrati.</i><br /><br />É proprio questo il senso dell'ermeneutica della continuità bene compresa. E è proprio così che la Chiesa ha sempre trattato i problemi nell'interpretazione del dogma. Non c'è niente di nuovo. E anche il fatto di essere proposta dal Papa Benedetto XVI è una ragione più che sufficiente per essere accolta favorevolmente da tutti i fedeli, come lo fanno di modo esemplare i Francescani dell Immacolata. Sdegnare i passi già compiuti dal Papa su questa via, come i chiarimenti sul "subsistit" e sulla libertà religiosa degli martiri romani del bergoglismo imperiale (e anche la libertà di questo blog), non mi sembra il buon cammino.<br /><br />Ci sono dunque due "arabe fenici" per Gherardini, perchè nel video della conferenza ho sentito chiaramente che fosse la pastoralità.Luís Luizhttps://www.blogger.com/profile/10545786379182670657noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-61615068191989381252015-02-17T07:52:53.916+01:002015-02-17T07:52:53.916+01:00Il concilio può essere letto in continuità se si e...Il concilio può essere letto in continuità se si espungono tutti gli errori che vi sono penetrati. <br />È lo stesso assunto del vescovo Schneider. Nonché di Gherardini, con la sua "Supplica" trasformata in un "Discorso mancato".<br />Che la sua "araba fenice" sia riferito alla continuità, sempre proclamata e mai dimostrata, l'ho sentito con le mie orecchie.michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-34885145584135189322015-02-17T02:02:34.267+01:002015-02-17T02:02:34.267+01:00Scusi, mic, ma non ho capito bene. Le parole ammir...Scusi, mic, ma non ho capito bene. Le parole ammirevoli del padre Lanzetta mi sembrano una definizione perfetta dell' ermeneutica della continuità: "fare un attento esame ermeneutico del Vaticano II alla luce della fede di sempre." La continuità sta nella "fede di sempre" e non in qualcosa come "ecco il concilio, guarda che bello, dice tutto quello che si diceva prima". E la "araba fenice" di Gherardini è la "pastoralità", non la continuità. Ma sono 200% d'accordo con lei sulla necessità di chiarezza concettuale in questi tempi di bergogliane tenebre.Luís Luizhttps://www.blogger.com/profile/10545786379182670657noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-67741589607244144042015-02-16T23:02:38.432+01:002015-02-16T23:02:38.432+01:00Cara Mic., sai per caso dove si celebrano le Cener...Cara Mic., sai per caso dove si celebrano le Ceneri? in quale delle due chiese? Grazie.<br />Tuo aff.mo Bernardino.bernardinonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-30000943574674114652015-02-16T21:58:23.690+01:002015-02-16T21:58:23.690+01:00
http://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page...<br />http://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=1135Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-20311621100407269942015-02-16T21:52:54.684+01:002015-02-16T21:52:54.684+01:00@ Bernardino -
La conquista di Roma ha sempre avu...@ Bernardino -<br /> La conquista di Roma ha sempre avuto un significato escatologico per i mussulmani. Gli eserciti turchi la chiamavano "la mela rossa", la cupola di s. Pietro da tagliare con un minareto, dopo la conquista, piu' alto della cupola. Ci vorrebbe un Papa guerriero, come Leone IV, che organizzo' la difesa e le flotte che davanti ad Ostia nell'AD 849 distrussero una grande flotta mussulmana che veniva a conquistare Roma. Ci avevano gia' provato nell'estate dell'846, gli arabi, ed erano stati respinti dopo una movimentata e feroce campagna; dopo aver saccheggiato e semidistrutto le Basiliche, allora situate fuori le mura. Sotto Roma, furono sanguinosamente respinti, il popolo combatte'sulle mura e poi attacco' i maomettani all'esterno, mettendoli n fuga. In tanti libri ancora si legge del saccheggio mussulmano di Roma nel 486 ma e' falso. Dentro la citta' non penetrarono mai. Adesso vi hanno la piu' grande moschea d'Europa, eretta con l'appoggio e l'incoraggiamento di GPII, se ben mi ricordo, colui che ha osato baciare il Corano. Si', per tutte le offese e blasfemie perpetrate da questa Gerarchia a partire dal Vat II, sembra ormai imminente il giorno del redde rationem. Speriamo comunque che qualcosa cambi, speriamo contra spem. Insistiamo nella preghiera e nell'azione, nella lotta culturale, nella battaglia teologica in difesa del dogma della fede, sperando che qualcuno (per grazia di Dio) si svegli di colpo da questo inconcepibile letargo.Paolo Pasqualuccinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-75360602523933372512015-02-16T21:26:53.427+01:002015-02-16T21:26:53.427+01:00@ Sull'omelia del Papa.
Nella versione origina...@ Sull'omelia del Papa.<br />Nella versione originale e completa non sembrano esserci elementi eterodossi. Ci sono anche bei concetti cattolici. Tuttavia noto, da parte mia, la tendenza, che emerge alla fine, a portare il discorso sempre sul tema sociale e terreno, quello degli "emarginati", con apertura praticamente nulla al soprannaturale, alla vita eterna.<br />Nella parte iniziale si nota il richiamo al "figliol prodigo pentito". Occorre, dunque, pentirsi e cambiar vita. Cristo e' venuto "per i malati, per i peccatori". Bene. Pero' troviamo: "misericordia e integrazione" al posto di "misericordia e conversione". Sappiamo cosa vuol dire oggi "integrazione". Viene riproposta l'immagine della Chiesa che "deve uscire dal proprio recinto per andare a cercare gli emarginati etc.". Quest'immagine che tanto ha colpito, la trovo falsa, come se la Chiesa del passato non andasse a cercare i peccatori dovunque si trovassero,come se se ne stesse chiusa nel proprio "recinto". Quale "recinto"? I peccatori, per l'appunto, non i semplici "emarginati", parola chiave del politicamente corretto, che include tutti, anche i divorziati risposati che vogliono far la comunione senza pentirsi e cambiar vita, etc. etc. Accogliere "in modo autentico l'emarginato" (che vuol dire?) non e' affatto lo stesso che adoperarsi per convertire il peccatore e farlo pentire della sua vita, per la sua salvezza. Forse che il santo Curato d'Ars "accoglieva in modo autentico"? Analizzando questa terminologia si va a finire nell'assurdo e nel ridicolo. E alla fine si riafferma che il vero vangelo e' quello "degli emarginati". Insomma siamo sempre alla "chiesa dei poveri", alla teologia della liberazione.<br />@ Bernardino [continua] Paolo Pasqualuccinoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-35882340203725576382015-02-16T19:48:56.989+01:002015-02-16T19:48:56.989+01:00Mic, non hai letto fino in fondo
Cari fratelli nu...Mic, non hai letto fino in fondo<br /><br />Cari fratelli nuovi Cardinali, guardando a Gesù e alla nostra Madre, vi esorto a servire la Chiesa in modo tale che i cristiani - edificati dalla nostra testimonianza - non siano tentati di stare con Gesù senza voler stare con gli emarginati, isolandosi in una casta che nulla ha di autenticamente ecclesiale. Vi esorto a servire Gesù crocifisso in ogni persona emarginata, per qualsiasi motivo; a vedere il Signore in ogni persona esclusa che ha fame, che ha sete, che è nuda; il Signore che è presente anche in coloro che hanno perso la fede, o che si sono allontanati dal vivere la propria fede, o che si dichiarano atei; il Signore che è in carcere, che è ammalato, che non ha lavoro, che è perseguitato; il Signore che è nel lebbroso - nel corpo o nell’anima -, che è discriminato! Non scopriamo il Signore se non accogliamo in modo autentico l’emarginato! Ricordiamo sempre l’immagine di san Francesco che non ha avuto paura di abbracciare il lebbroso e di accogliere coloro che soffrono qualsiasi genere di emarginazione. In realtà, cari fratelli, sul vangelo degli emarginati, si gioca e si scopre e si rivela la nostra credibilità!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-45242553053481265852015-02-16T19:40:28.097+01:002015-02-16T19:40:28.097+01:00Sono andata all'originale, al link segnalato d...Sono andata all'originale, al link segnalato da Edoardo Malgarida, che ringrazio. Anch'io sono sempre dell'idea di verificare le fonti e riconosco che, in alcune omelie il papa dica cose anche molto cattoliche.<br />E quando le dice è giusto non equivocare...<br /><br />Di quel discorso, leggendo ora, mi ha colpito questo:<br /><br /><i>...E Gesù non ha paura di questo tipo di scandalo! Egli non pensa alle persone chiuse che si scandalizzano addirittura per una guarigione, che si scandalizzano di fronte a qualsiasi apertura, a qualsiasi passo che non entri nei loro schemi mentali e spirituali, a qualsiasi carezza o tenerezza che non corrisponda alle loro abitudini di pensiero e alla loro purità ritualistica. Egli ha voluto integrare gli emarginati, salvare coloro che sono fuori dall’accampamento (cfr Gv 10).<br /><br />Sono due logiche di pensiero e di fede: la paura di perdere i salvati e il desiderio di salvare i perduti. Anche oggi accade, a volte, di trovarci nell’incrocio di queste due logiche: quella dei dottori della legge, ossia emarginare il pericolo allontanando la persona contagiata, e la logica di Dio che, con la sua misericordia, abbraccia e accoglie reintegrando e trasfigurando il male in bene, la condanna in salvezza e l’esclusione in annuncio....</i><br /><br />Dice cose giuste di per sé; ma non mi piace la sua allusione, credo neppure tanto velata, a chi ama la Tradizione e che confonde con la caricatura del tradizionalismo e non mi piace neppure l'impropria assimilazione al "farisaismo" e al ritualismo. Abbiamo più volte spiegato il perché.<br /><br />Semmai, riferito a "certi tradizionalisti"...;) ma con i dovuti distinguo. <br />Il problema è il suo pregiudizio più volte manifestato nei confronti della dottrina, annessi e connessi.<br /><br />Mi spiace non aver il tempo di dire e approfondire come vorrei. michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-55469417746470967942015-02-16T19:35:05.617+01:002015-02-16T19:35:05.617+01:00Su questo nulla da dire:
La strada della Chiesa, ...Su questo nulla da dire:<br /><br /><i>La strada della Chiesa, dal Concilio di Gerusalemme in poi, è sempre quella di Gesù: della misericordia e dell’integrazione. Questo non vuol dire sottovalutare i pericoli o fare entrare i lupi nel gregge, ma accogliere il figlio prodigo pentito; sanare con determinazione e coraggio le ferite del peccato; rimboccarsi le maniche e non rimanere a guardare passivamente la sofferenza del mondo. La strada della Chiesa è quella di non condannare eternamente nessuno; di effondere la misericordia di Dio a tutte le persone che la chiedono con cuore sincero; la strada della Chiesa è proprio quella di uscire dal proprio recinto per andare a cercare i lontani nelle “periferie” essenziali dell’esistenza; quella di adottare integralmente la logica di Dio; di seguire il Maestro che disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Lc 5,31-32).<br /><br />Guarendo il lebbroso, Gesù non reca alcun danno a chi è sano, anzi lo libera dalla paura; non gli apporta un pericolo ma gli dona un fratello; non disprezza la Legge ma apprezza l’uomo, per il quale Dio ha ispirato la Legge. Infatti, Gesù libera i sani dalla tentazione del “fratello maggiore” (cfr Lc 15,11-32) e dal peso dell’invidia e della mormorazione degli “operai che hanno sopportato il peso della giornata e il caldo” (cfr Mt 20,1-16).</i>michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-41331787100338389142015-02-16T18:03:39.743+01:002015-02-16T18:03:39.743+01:00@ Edoardo Malgarida. Purtroppo il tablet non mi po...@ Edoardo Malgarida. Purtroppo il tablet non mi porta sull'indirizzo indicato. Dispostissimo a cambiare idea su quelle frasi "perturbatrici"; ho trovato un discorso riportato come ufficiale, che pero' e' una parafrasi dell'"inno alla carita' di san Paolo, da condividere pienamente. D'altro canto Socci ( che precedentemente non avevo letto ) <br />nella sua "pagina ufficiale" puntualizza il discorso sul tema dell'eternita' dell'Inferno, facendo la solita tirata antibergogliana, con riferimento anche all'idea Scalfariana dell'"abolizione del peccato". Vorrei capire se la giornalista del Corriere della Sera si e' inventato tutto, affermando fin dalle prime righe che era una botta ai cardinali conservatori in vista del Sinodo, oppure il sito ufficiale del Vaticano ha pubblicato una versione ridotta a <br />uno solo dei passaggi del discorso.<br /><br />Avrei dovuto sottopormi alla fatica di controllare per sicurezza altre fonti. Cosi'forse ho peccato di giudizio temerario, di per se' riprovevole e richiedente ammenda. <br />Comunque grande e'la confusione. Se qualcuno potra'fornire un chiarimento mi dara' sollievo.<br /><br />Rimane il discorso cruciale sullo scarto Chiesa dei Novissimi / Chiesa progressista. Il card. Marx avrebbe detto ( uso il condizionale ) che la Chiesa dovrebbe chiedere perdono per le nevrosi da minaccia infernale causate nel corso di lui secoli. Chissa' se e' da credere.<br />Franconoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-59811283478501158382015-02-16T17:04:20.072+01:002015-02-16T17:04:20.072+01:00@bernardino
L'amore per la verità richiede ch...@bernardino<br /><br />L'amore per la verità richiede che questa venga professata sempre e comunque. Dunque se il Santo Padre afferma una cosa e il corriere della sera la manipola in modo che si capisca l'opposto (es. non far entrare / far entrare i lupi) è giusto farlo notare. O è sbagliato?edoardohttps://www.blogger.com/profile/05266484318517831579noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-10894198041232856652015-02-16T16:45:49.586+01:002015-02-16T16:45:49.586+01:00@Edoardo Malgarida,
""ha detto cose div...@Edoardo Malgarida,<br /><br />""ha detto cose diverse e Corsera ha manipolato ad arte""<br />----------------------------------<br /><br />E quante volte ha/hanno detto cose diverse dal Vangelo? dalle leggi Divine? dalla Tradizione bimillenaria?<br />ha usato la Chiesa come cosa materiale invece che Divina?<br />Il Vangelo, le Leggi Divine sono altra cosa, non bisogna essere ipocriti; I medici non possono fare il giuramento di Ippocrate, poi usarlo a loro uso e consumo.<br />""Attenzione a non ingannare i piccoli, meglio per loro che si attacchino una ruota di macina e si gettino in fondo al mare."" Parole di Gesù.<br />Non si può ogni giorno cambiare versione sulle stesse cose.... e mi fermo qui.bernardinonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-37559322991713233812015-02-16T16:22:51.758+01:002015-02-16T16:22:51.758+01:00@Franco
Il Papa ha detto delle cose diverse, che ...@Franco<br /><br />Il Papa ha detto delle cose diverse, che però il corriere della sera ha manipolato ad arte:<br /><br />"...La strada della Chiesa, dal Concilio di Gerusalemme in poi, è sempre quella di Gesù: della misericordia e dell’integrazione. Questo non vuol dire sottovalutare i pericoli o fare entrare i lupi nel gregge, ma accogliere il figlio prodigo pentito; sanare con determinazione e coraggio le ferite del peccato; rimboccarsi le maniche e non rimanere a guardare passivamente la sofferenza del mondo. La strada della Chiesa è quella di non condannare eternamente nessuno; di effondere la misericordia di Dio a tutte le persone che la chiedono con cuore sincero; la strada della Chiesa è proprio quella di uscire dal proprio recinto per andare a cercare i lontani nelle “periferie” essenziali dell’esistenza; quella di adottare integralmente la logica di Dio; di seguire il Maestro che disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Lc 5,31-32)...."<br /><br />http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2015/documents/papa-francesco_20150215_omelia-nuovi-cardinali.htmledoardohttps://www.blogger.com/profile/05266484318517831579noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-91157312232919242802015-02-16T16:15:28.429+01:002015-02-16T16:15:28.429+01:00Caro Paolo,
non vogliono guardare in faccia neppur...Caro Paolo,<br />non vogliono guardare in faccia neppure la realtà del momento (mi riferisco alla Libia e all'ISIS). Stanno pensando di decardinalizzare Burke e non pensano neppure per un'istante che la punizione di Dio si potrebbe abbattere su di loro, il castigo di Dio potrebbe avvicinarsi minuto dopo minuto (io non desidero che accada) ma coloro che l'hanno desiderato da decenni (l'incontro interreligioso) si stà, forse per verificare, ma con i metodi della sharia.<br />Chi ha cercato di rivoluzionare la Chiesa di Cristo, la Sua Dottrina e le sue Leggi baciando il Corano, pregando nelle moschee anzichè nelle Chiese cattoliche, chi non vuole piegare le ginocchia davanti al Re dei re, ora ha davanti coloro che ha sempre pregato di accogliere a braccia aperte.<br />Io non lancio alcun anatema, sono razionale, guardo i fatti che accadono ora per ora nei TG di mezzo mondo, e Libia/ISIS e coste italiane sono vicinissime;Chi ha tradito Dio e la Croce, sà che c'è il terzo segreto di Fatima, ma non vuole svelarlo completamente, forse ora ha paura.<br />L'ISIS ha gridato ai quattro venti che isserà la sua bandiera sulla cupola Petrina. Speriamo che non succeda, che gli eserciti del mondo difendano la vera Chiesa Cattolica; ma questa gentaglia un pò di paura deve subirla per tutti i sacrilegi che ha commesso contro la Chiesa di Cristo, e che scappi da Roma e che a Roma tornino i veri Pastori che sono i veri successori di Pietro e degli Apostoli. bernardinonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-39008613262999280642015-02-16T15:42:52.405+01:002015-02-16T15:42:52.405+01:00Sul "Corriere della Sera" di oggi leggo...Sul "Corriere della Sera" di oggi leggo che il papa ha ( o avrebbe detto )in concistoro:" Il Signore e'presente anche in coloro che hanno perso la fede, o che si sono allontanati dal vivere la propria fede o che si dichiarano atei". Ci sono "due logiche di pensiero e di fede""quella dei dottori della legge, ossia emarginare il pericolo allontanando la persona contagiata" e quella di Gesu' e della Chiesa, <br />che e' quella di NON CONDANNARE NESSUNO ETERNAMENTE"... "senza timore di far entrare i lupi tra<br />il gregge".<br /><br />Devo dire sinceramente che non <br />capisco come possa fondarsi sul testo evangelico una cosi' netta <br />distinzione tra "farisei - legalisti chiusi e sospettosi" e "misericordiosi - aperturisti". Nei Vangeli e in tutti gli altri libri <br />del "Nuovo Testamento" ci sono testi che, accanto alla promessa del regno celeste mettono di fronte alla minaccia di un castigo terribile e di una ETERNA ESCLUSIONE DAL REGNO DI DIO. Questo Dovremo dire che non conta il discorso di san Giovanni sulla "razza di vipere" che saranno come pula destinata a essere bruciata con in un fuoco <br />inestinguibile? E che ne e'dell'avvertenza "Entrate per la porta stretta perche' largo e' il cammino che porta alla perdizione"?<br />E cosi' potremmo proseguire con le citazioni ( che sarebbero numerosissime ).La Chiesa non ha mai ordinato di non amare gli sviati e i "pubblici peccatori", <br />pero' ha sempre ricorso all' "anathema" e al "vitandus" proprio per evitare il "contagio" e lo <br />"sdoganamento" come normali e ammisdibili di comportamenti vistosamente fuori norma, che con grande probabilita' sboccano nel cambiamento in peggio del costume.<br /><br />I discorsi che vanno circolando sembrano portare passo dopo passo all'abolizione della distinzione fra peccato veniale e peccato mortale. Ora, un peccato e' mortale in quanto fa andare all'Inferno. E <br />allora usciamo dall'equivoco, perche' si tratta di un cambiamento strutturale del Cristianesimo: da un Cristianesimo che prevede il pericolo della dannazione eterna, a un altro che vede non peccati <br />mortali, ma solo diverse gradazioni di bene. <br />Sto sentendo i sermoni del Santo Curato d'Ars e, come in altri testi di "pieta'" li vedo tuTti incentrati sulla polarita' salvezza / dannazione.<br />Ora invece si sta passando alla polarita' "egoismo-farisaismo retrogrado / aperturismo misericordioso-progressista. Di <br />Novissimi si parla solo <br />rarissima mente e solo a proposito di dittatori terribili o di grandi criminali o corrotti di grosso calibro.<br />E la visione dei bambini di Fatima, nel corso di apparizioni <br />riconosciute? Si', certo Gesu' non scansava peccatori e prostitute; ma lui era l'uomo- Dio, il Signore, e come tale era molto piu' "robusto" del fedele qualunque, magari poco istruito e poco avvertito...<br />Per cui io, che dell'Inferno ho paura, perche' non mi sento affatto cosi' "a posto" chiedo: dobbiamo ancora parlare dell'Inferno? E in che termini, relativamente all'eta' e alla mentalita' dei fedeli, bambini o adulti? <br /><br />Franconoreply@blogger.com