tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post1291920918494924513..comments2024-03-28T22:28:13.381+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Idee chiare sul Magistero. Attualità della questione: Tradizione/Magisteromichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger30125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-30467338532124927032011-12-31T15:43:34.365+01:002011-12-31T15:43:34.365+01:00Praticamente il punto e' se tutte le sentenze ...Praticamente il punto e' se tutte le sentenze di Magistero analizzate dalla Professione di Fede sono infallibili, immuni da errori.<br />A quanto ho capito secondo Anonimo la risposta a questa domanda e' affermativa. Inoltre sempre secondo Anonimo le sentenze di Magistero, che secondo la Donum Veritatis possono avere delle carenze, non rientrano in nessuno dei casi analizzati dalla Professione di Fede.<br /><br />A mio avviso invece solo le sentenze appartenenti ai punti uno e due della Professione di Fede sono infallibili, immuni da errori, in quanto si parla di sentenze definitive. Le sentenze del terzo comma della Professione di Fede per il loro carattere non definitivo non possono essere infallibili, immuni da errori. Per questo mi sembra che quando Donum Veritatis parla di atti di Magistero con carenze si riferisca alle senteze del terzo comma della Professione di Fede.<br /><br />Sia chiaro non intendo affermare che le sentenze del terzo comma contengano abitualmente errori. Anzi, a queste sentenze deve essere tributato l'ossequio dovuto. Tuttavia a quanto ho letto in testi di teologia approvati solo le sentenze definitive possano essere del tutto a riparo da errori.Marco Marchesininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-13837519770381724042011-12-31T15:35:32.748+01:002011-12-31T15:35:32.748+01:00Ha ragione Don Camillo, posto di seguito i punti c...Ha ragione Don Camillo, posto di seguito i punti citati:<br /><br />http://www.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19900524_theologian-vocation_it.html<br /><br />23. <br /><br />Quando il Magistero della Chiesa si pronuncia infallibilmente dichiarando solennemente che una dottrina è contenuta nella Rivelazione, l’adesione richiesta è quella della fede teologale. Questa adesione si estende all’insegnamento del Magistero ordinario ed universale quando propone una dottrina di fede come divinamente rivelata.<br /><br />Quando esso propone «in modo definitivo» delle verità riguardanti la fede ed i costumi, che, anche se non divinamente rivelate, sono tuttavia strettamente e intimamente connesse con la Rivelazione, queste devono essere fermamente accettate e ritenute[22].<br /><br />Quando il Magistero, anche senza l’intenzione di porre un atto «definitivo», insegna una dottrina per aiutare ad un’intelligenza più profonda della Rivelazione e di ciò che ne esplicita il contenuto, ovvero per richiamare la conformità di una dottrina con le verità di fede, o infine per metter in guardia contro concezioni incompatibili con queste stesse verità, è richiesto un religioso ossequio della volontà e dell’intelligenza[23]. Questo non può essere puramente esteriore e disciplinare, ma deve collocarsi nella logica e sotto la spinta dell’obbedienza della fede.<br /><br />24. <br /><br />Infine il Magistero, allo scopo di servire nel miglior modo possibile il Popolo di Dio, e in particolare per metterlo in guardia nei confronti di opinioni pericolose che possono portare all’errore, può intervenire su questioni dibattute nelle quali sono implicati, insieme ai principi fermi, elementi congetturali e contingenti. E spesso è solo a distanza di un certo tempo che diviene possibile operare una distinzione fra ciò che è necessario e ciò che è contingente.<br /><br />La volontà di ossequio leale a questo insegnamento del Magistero in materia per sé non irreformabile deve essere la regola. Può tuttavia accadere che il teologo si ponga degli interrogativi concernenti, a secondo dei casi, l’opportunità, la forma o anche il contenuto di un intervento. Il che lo spingerà innanzitutto a verificare accuratamente quale è l’autorevolezza di questi interventi, così come essa risulta dalla natura dei documenti, dall’insistenza nel riproporre una dottrina e dal modo stesso di esprimersi[24].<br /><br />In questo ambito degli interventi di ordine prudenziale, è accaduto che dei documenti magisteriali non fossero privi di carenze. I Pastori non hanno sempre colto subito tutti gli aspetti o tutta la complessità di una questione. Ma sarebbe contrario alla verità se, a partire da alcuni determinati casi, si concludesse che il Magistero della Chiesa possa ingannarsi abitualmente nei suoi giudizi prudenziali, o non goda dell’assistenza divina nell’esercizio integrale della sua missione. Di fatto il teologo, che non può esercitare bene la sua disciplina senza una certa competenza storica, è cosciente della decantazione che si opera con il tempo. Ciò non deve essere inteso nel senso di una relativizzazione degli enunciati della fede. Egli sa che alcuni giudizi del Magistero potevano essere giustificati al tempo in cui furono pronunciati, perché le affermazioni prese in considerazione contenevano in modo inestricabile asserzioni vere e altre che non erano sicure. Soltanto il tempo ha permesso di compiere un discernimento e, a seguito di studi approfonditi, di giungere ad un vero progresso dottrinale.Marco Marchesinihttps://www.blogger.com/profile/02356479784961714810noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-13955407732398044532011-12-31T14:30:29.063+01:002011-12-31T14:30:29.063+01:00Se gentilmente postate i testi anziché i numeri, c...Se gentilmente postate i testi anziché i numeri, così, nel caso, si potrebbe intervenire....don Camillohttps://www.blogger.com/profile/11203603590690335672noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-17643820215390928542011-12-31T14:22:23.376+01:002011-12-31T14:22:23.376+01:00L'inizio del punto 24 NON si riferisce alla fi...L'inizio del punto 24 NON si riferisce alla fine del punto 23.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-32849672641184407102011-12-31T13:26:30.651+01:002011-12-31T13:26:30.651+01:00Un altro problema. Non capisco come una sentenza n...Un altro problema. Non capisco come una sentenza non definitiva possa essere un atto di Magistero infallibile, che e' del tutto immune da errori. Solo le sentenze definitive possono essere infallibile e del tutto immuni da errori. Per lo meno e' quello che insegnano tutti i testi di teologia che ho sottimano, come l'ottimo Compendio di apologetica del Lang.<br />Saluti.Marco Marchesininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-85202184903560591112011-12-31T13:12:24.921+01:002011-12-31T13:12:24.921+01:00Quindi riassumendo il terzo comma della Profession...Quindi riassumendo il terzo comma della Professione di Fede riguarda l'esercizio del Magistero autentico non infallibile. Ora non infallibile significa che puo' andare soggetto ad errori. Su questo concordano tutti i testi di teologia dogmatica che si preoccupano di ben delimitare le condizioni dell'infallibilita' del Magistero e della definizione esatta di infallibilita'. Un atto di Magistero fallibile ed immune da errori e' una pura contraddizione.<br /><br />Rileggendo la Donum Veritatis, l'inizio del punto 24 esplica meglio cosa si intenda per Magistero autentico non infallibile richiamato alla fine del punto 23. I primi due brani del punto 23 riguardano solo il Magistero infallibile.Marco Marchesininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-2947100737762104432011-12-31T12:45:26.550+01:002011-12-31T12:45:26.550+01:00Il Magistero Autentico rientra nel caso del terzo ...Il Magistero Autentico rientra nel caso del terzo comma.<br /><br />Lo esprime molto chiaramente il can 752 ("Non proprio un assenso di fede, ma un religioso ossequio dell'intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi, esercitando il magistero autentico, anche se non intendono proclamarla con atto definitivo; i fedeli perciò procurino di evitare quello che con essa non concorda"); <br /><br />questo tipo di ossequio è, appunto, lo stesso di quello descritto nel terzo comma ("Tali insegnamenti sono comunque espressione autentica del magistero ordinario del Romano Pontefice o del Collegio Episcopale e richiedono, pertanto, l'ossequio religioso della volontà e dell'intelletto")Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-46416091683017152982011-12-31T12:24:36.349+01:002011-12-31T12:24:36.349+01:00Qundi i commi della Professione di Fede fanno rife...Qundi i commi della Professione di Fede fanno riferimento solo a sentenze di Magistero infallibile, dato che il Magistero solo autentico non rientrerebbe nei tre commi citati.Marco Marchesininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-2951208343620667752011-12-31T11:50:00.019+01:002011-12-31T11:50:00.019+01:00Il n°24 della Donum Veritatis NON si applica agli ...Il n°24 della Donum Veritatis NON si applica agli insegnamenti del terzo comma che sono, invece, descritti al n°23 assieme a quelli del primo e secondo comma.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-58345042505026262282011-12-30T11:39:33.608+01:002011-12-30T11:39:33.608+01:00Sono completamente d'accordo con Lei
Giampaol...Sono completamente d'accordo con Lei <br />Giampaolo.<br />Giustamente l'inerranza riguarda la Sacra Scrittura ed e' connessa con il tema dell'ispirazione. Si tratta dell'esclusione di ogni errore dal testo sacro per il positivo intervento di Dio che e' autore principale della Scrittura.<br /><br />L'inerranza si riferisce solo ad atti di Magistero a determinate condizioni. E' un'assitenza puramente negativa in quando garantisce che il testo di Magistero non contenga errori, tuttavia l'autore del testo di Magistero non e' Dio.<br /><br />Il punto 24 della DONUM VERITATIS afferma che il Magistero non infallibile puo' contenere carenze insieme a dati certi.Marco Marchesininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-83549140121141604102011-12-29T19:19:11.108+01:002011-12-29T19:19:11.108+01:00Segnalo per chi volesse approfondire nella rivista...Segnalo per chi volesse approfondire nella rivista sì sì no no temi di apologetica il nuovo sito internet dove si possono scaricare in PDF intere annate! http://www.sisinono.org .<br /><br />Ps1 Giampaolo ti è arrivata la mia risposta per email?<br /><br />Ps2 .... Che l'erba cresce...don Camillohttps://www.blogger.com/profile/11203603590690335672noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-57173029612257169902011-12-29T19:06:27.773+01:002011-12-29T19:06:27.773+01:00Campa cavallo.Campa cavallo.DANTE PASTORELLInoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-44596695817161052732011-12-29T11:42:35.333+01:002011-12-29T11:42:35.333+01:00Un caro saluto a Lei, gentile Marco,
il tema dell...Un caro saluto a Lei, gentile Marco,<br /><br />il tema dell'inerranza è il genere di cui l'infallibità può dirsi essere la differenza specifica, ovvero l'ultima è una specificazione della prima a date condizioni, come si diceva nei commenti precedenti.<br /><br />Il problema nasce allorché si dice, come alcuni fanno, che il Magistero autentico, pur se non infallibile, è comunque inerrabile, così che di fatto lo si deve recepire come immune da errore, promuovendolo ad un livello che non gli è proprio, e identificando nei fatti il religioso ossequio con l'adesione di fede, non consentendo critica alcuna.<br /><br />Si ha cioè il paradosso di un Magistero che si volle pastorale, e non Dogmatico, dunque non infallibile, che alla fine trasforma in infallibile ogni virgola.<br /><br />Nel libro sulla storia del CVII di De Mattei sono spiegati i diversi retroscena che portarono un clero ancora non del tutto modernista ad avallare testi quanto meno ambigui, che si sarebbero poi prestati alla deformazione spirito-(del)-conciliare successiva.<br /><br />Resta vero che il nodo potrebbe essere sciolto solo dalla S. Sede, laddove Questa però abbandonasse lo stile pastorale che ha assunto da un cinquantennio, e tornasse ad esercitare il proprio Munus Docendi in senso pieno, ovvero Dogmatico e definitorio, che è poi quello che ci si attende da anni.<br /><br />CordialitàGiampaolonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-65117965506454468472011-12-29T11:34:02.997+01:002011-12-29T11:34:02.997+01:00Grazie di cuore a tutti - anche all'Anonimo ch...Grazie di cuore a tutti - anche all'Anonimo che ha colto e chiarito il nucleo del problema - per queste presenze attente e partecipative, dense di interrogativi e risposte che aiutano a fare chiarezza, mentre sembra ci si voglia invischiare in gineprai illogici e inestricabili, ai quali il nostro 'sensus fidei' e la nostra coscienza illuminata e formata dalla Fede non può che opporsi, nonostante la difficoltà dell'autorevolezza spesso aggressiva delle nuove formulazioni. <br /><br />Per quanto mi riguarda cerco di arrivare fin dove posso ed ogni tanto riesco a fare, col vostro aiuto, qualche passo ulteriore. <br />Per il resto, mi affido e vado avanti. <br /><br />Ci è stato dato questo tempo ed è qui che dobbiamo destreggiarci, ma sempre fortemente ancorati a Colui che è lo stesso ieri oggi e sempre, che fa nuove tutte le cose, ma sono rinnovate "in Lui": "lo Spirito Santo prenderà del mio...". Questo è promesso e dato ad un "voi", che richiede fedeltà e non avventurismo, nella Chiesa UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA sempre viva nel mistero e che in qualche modo si rende visibile.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-42110840739164288162011-12-29T10:55:02.780+01:002011-12-29T10:55:02.780+01:00Un caro saluto a tutti.
Per quanto riguarda il Ma...Un caro saluto a tutti.<br /><br />Per quanto riguarda il Magistero o e' infallibile, oppure e' solo autentico non infallibile. Nel primo caso si ha un insegnamento definitivo che richiede l'assenso di Fede di tutti i fedeli, in quanto siamo in presenza di una dottrina rivelata. <br />Per quanto riguarda il Magistero solo autentico e non infallibile e' richiesto l'ossequio della volonta' e dell'intelletto per rispetto all'autorita' che insegna. Il peccato di non ossequio e' temerarieta' e non peccato contro la Fede. L'autorita' riceve un'assistenza anche nell'esercizio del suo Magistero solo autentico, ma a differenza del primo caso, non e' infallibile. Dire che non e' infallibile significa che in circostanze rare ed eccezionali ci puo' essere l'errore, non solo ambiguita', sprecisione o superficialita'. Quando l'errore e' evidente e' chiaro che non c'e' piu' peccato di temerarieta'. <br />Non capisco quando si parla di Magistero inerrabile cosa vuol dire. In tutti i libri di teologia si distingue tra Magistero infallibile e non infallibile.<br />Per quanto riguarda il Concilio Vaticano Secondo a mio avviso mi pare strano che possano esserci in maniera evidente dei veri e propri errori, ma sicuramente sono presenti ambiguita', espressioni sprecise. Come e' possibile che personalita' del tutto estranee al progressismo abbiano potuto firmare documenti con evidenti errori? Ora solo l'autorita' suprema, il Papa, puo' dare l'interpretaziione corretta delle espressioni ambigue ed imprecise. <br />Saluti.Marco Marchesininoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-62309757906399391952011-12-28T21:58:02.898+01:002011-12-28T21:58:02.898+01:00Riporto tra virgolette l’introduzione alle OBIEZIO...Riporto tra virgolette l’introduzione alle OBIEZIONI CONTRO L’INFALLIBILITÀ tratto dall’ultima opera monumentale di Apologetica redatta prima del Concilio Vaticano II: “Enciclopedia di Apologetica” del 1953, opera con Imprimatur e nullaOsta e benedizione del Papa Pio XII.<br />-------------------------------------------------<br />“Introduzione. <br />Assieme all'incarico di custodire il sacro deposito della rivelazione e di comunicarlo agli uomini, la Chiesa ricevette dal suo divino fondatore l'assicurazione che Egli sarebbe rimasto con lei fino alla fine dei secoli e che essa insegnando non avrebbe commesso errori. Ecco la prerogativa dell'infallibilità. Essa appartiene alla Chiesa intera, di modo che se questa con la vote dell' insieme dei suoi vescovi e dei suoi dottori insegna una dottrina riguardante la fede e i costumi, tale dottrina, prima ancora di essere solennemente definita, va accettata dai fedeli come rivelata. È questo il cosiddetto magistero ordinario della Chiesa. Ma l'infallibilità risiede in modo più facilmente verificabile nel corpo rappresentativo di tutta la Chiesa, cioè nel Concilio ecumenico e nel capo della Chiesa, cioè nel Sommo Pontefice. Per delimitare esattamente il campo di quest'infallibilità bisogna prima di tutto notare che essa riguarda solo la fede e i costumi non già le questioni disciplinari e tanto meno le dottrine filosofiche e scientifiche, a meno che non siano cosi intimamente connesse con le verità rivelate che negarle equivarrebbe a mettere in dubbio la stessa verità rivelata. In secondo luogo occorre notare che per godere effettivamente della prerogativa dell'infallibilità, il concilio o il papa devono parlare in determinate condizioni. Non tutto ciò che viene enunciato in un concilio è infallibile, poiché godono dell' infallibilità solo le dichiarazioni che i Padri considerano e approvano come tali [ricordo che è stato scritto nel 1954]. Allo stesso modo non tutto ciò che enuncia un papa, anche in materia di fede e di morale, è infallibile, ma solo quello che egli enuncia ex cathedra, «cioè quando nel compiere l'officio di pastore e di dottore di tutti i cristiani, secondo la sua suprema autorità apostolica, definisce che una dottrina intorno alla fede e alla morale si deve tenere dalla Chiesa universale» (Concilio Vaticano, Sess. IV, c. 4; Denz. 1839). In terzo luogo notiamo che, anche fuori di questi momenti solenni in cui il concilio e il Papa impegnano tutto il peso della loro autorità, essi possono egualmente insegnare sia direttamente e sia attraverso le Congregazioni romane, senza tuttavia impegnare la loro infallibile autorità; questo non significa che in tali casi non si debbano accettare le loro decisioni, ma solo che esse non sono infallibili. Cosi quando si tratta di decreti disciplinari, non si può parlare di verità o d' errore, ma d'opportunità o inopportunità, di prudenza o d'inettitudine « Errori » di governo non sono errori dogmatici; e solo per evitare questi ultimi la Chiesa ha ricevuto l'infallibilità, mentre non le fu mai promesso che i suoi atti di governo sarebbero tutti perfetti. Era necessario ricordare brevemente questi principi prima di affrontare le singole obiezioni. <br />Tutte le difficoltà che si muovono contro l'infallibilità della Chiesa e del Papa nascono dall'ignoranza o trascuranza di qualcuno dei principi sopra enunciati. Alle volte il Papa non aveva parlato ex cathedra; altre<br />Volte non si tratta d’un concilio munito dell'infallibilità; in altri casi si tratta soltanto d’un decreto disciplinare altre volte la cosa è ancor più semplice, poiché quel tal concilio non disse nulla di quanto gli si fa dire.” G. Vieujean, Storia della Chiesa, pp. 1232 e ss.don Camillohttps://www.blogger.com/profile/11203603590690335672noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-29226985652278244682011-12-28T14:40:00.053+01:002011-12-28T14:40:00.053+01:00Esatto, la nozione d'inerranza è antichissima ...Esatto, la nozione d'inerranza è antichissima mentre quella d'infallibilità legata al primo concilio Vaticano.<br /><br />L'infallibilità è un caso particolare d'inerranza dove si devono realizzare esplicitamente le quattro condizioni della Pastor Aeternus.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-16442662195047500402011-12-28T14:27:05.179+01:002011-12-28T14:27:05.179+01:00Ringrazio l'anonimo per le ulteriori delucidaz...Ringrazio l'anonimo per le ulteriori delucidazioni.<br /><br />In effetti trovano riscontro in quello che lessi giorni addietro nel testo di Ardusso, la fede provata, disponibile parzialmente su google libri. (Sul cui grado di fedeltà alla Tradizione però non mi saprei esprimere)<br /><br />Lì si spiega come l'infallibilità sia un genere ristretto dell'inerranza, affermatosi a partire dal Vaticano I, laddove prima la nozione propria era appunto quella di inerranza.<br /><br />Noto che la definizione di Pio X mette l'inerrantia Ecclesiae in relazione all'oggetto del Magistero inteso come: "definita, adserta, ac declarata". Tutti caratteri questi che costituiscono i pronunciamenti infallibili.<br /><br />Vale a dire che la Chiesa è inerrante quando decide di esserlo nei termini suddetti, e non in ogni dove. Questo almeno quel che capisco.Giampaolonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-39760994719153791722011-12-28T14:11:15.176+01:002011-12-28T14:11:15.176+01:00@ Giampaolo
L'inerranza della Chiesa è un conc...@ Giampaolo<br />L'inerranza della Chiesa è un concetto antichissimo da non confondere con quello di infallibilità.<br /><br />Dal giuramento antimodernista Acta Apostolicæ Sedis, 1910, pp. 669-672<br />:<br />"Ego N. firmiter amplector ac recipio omnia et singula, quae ab inerranti Ecclesiae magisterio definita, adserta ac dedarata sunt,..."<br /><br />Mentre nella professio fidei tridentina troviamo:<br /><br />"Cetera item omnia a sacris canonibus et oecumenicis conciliis, ac praecipue a sacrosaneta Tridentina synodo [et ab oecumenico concilio Vaticano, tradita, definita ac declarata, praesertim de Romani pontificis primatu et infallibili magisterio], indubitanter recipio atque profiteor;..."Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-71208538071812563882011-12-28T13:32:53.550+01:002011-12-28T13:32:53.550+01:00Grazie per questi riferimenti.
Nel testo Quaecumq...Grazie per questi riferimenti.<br /><br />Nel testo Quaecumque dixero vobis Mons. Gherardini argomenta articolatamente le sue perplessità rispetto alle "novità" contenute nella costituzione dogmatica Dei Verbum e l'inversione dell'ordine Magistero-Scrittura nelle fonti della Rivelazione. Questo per dire anche la DV è un testo da prendere con qualche precauzione.<br /><br />E comunque noto che anche lì, pur se in termini non del tutto tradizionali, di inerranza si parla sempre in riferimento al testo biblico, non al Magistero tout court, che è invece la tesi che spesso mi si rivolge contro, allorché argomento il grado magisteriale non-infallibile del CVII.<br /><br />Il problema è logico, prima che teologico. Se non è infallibile, è fallibile, tertium non datur. Come ricorda l'articolo. Dire non infallibile, ma comunque inerrabile, a me suona piuttosto contraddittorio, a meno di trovare una definizione di inerranza ad hoc, che ammetta una fallibilità inerrante... insomma un ferro di legno, bizantinismi che mascherano la contraddizione al fondo.Giampaolonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-42789070194885321362011-12-28T13:06:52.303+01:002011-12-28T13:06:52.303+01:00Inoltre ci sono questi riferimenti di Mons. Gherar...Inoltre ci sono questi riferimenti di Mons. Gherardini nell'articolo "Sugli ebrei così serenamente"<br /><br />...Per non incorrere nel pericolo d'interpretazioni soggettive ai danni della Sacra Scrittura che, proprio perché tale e come tale affidata alla Chiesa, sfugge nettamente ai limiti del soggetto, m'affido ai criteri più volte determinati dal Magistero ecclesiastico, nonché alla sua dottrina. Ciò non comporta un'adesione indiscussa a tutto quanto si legge nella Dei Verbum del Vaticano II, sia perché ciò che di dogmatico il Vaticano II espose, appartiene per sua stessa confessione al magistero precedente, <b>sia perché alcune novità della Dei Verbum lascian alquanto insoddisfatti. Essa, pur senza dichiararlo esplicitamente, rinunzia di fatto alla dottrina classica dell'assoluta inerranza biblica e limita l'inerranza stessa alla sola "verità salutare"18.</b><br /><br />Se si pensa che l'inerranza assoluta della Sacra Scrittura non è soltanto una tra le varie premesse d'ogni lavoro esegetico, ma è anche una verità della fede cattolica, a più riprese almeno implicitamente confermata dal Magistero ecclesiastico e dalla tradizione scolastica19, s'intravede per quale motivo abbia poco sopra definito non soddisfacenti alcune novità della Dei Verbum; esse suscitano - a dir il vero - non poche perplessità. Per uscire dalle quali, sarà bene che l'esegeta cattolico si lasci guidare dai capisaldi del Magistero, in special modo dalla "Providentissimus Deus" di Leone XIII e dalla "Divino afflante Spiritu" di Pio XII: l'una infatti stabilisce un'esatta nozione d'ispirazione biblica, nozione che chiamerei teologica in quanto ripugna alla dissociazione della fede dall'ispirazione stessa e dall'inerranza; l'altra mette in evidenza e richiama la varietà dei generi letterari presenti nella Scrittura, le regole per la loro interpretazione ed il senso letterale che ne discende20.<br /><br />La tendenza odierna è, invece, per il superamento dei due accennati capisaldi, dando, proprio per questo, la fondata impressione di staccarsi direttamente dall'ambito autenticamente cattolico. Si tratta d'un ambito determinato non da scelte soggettive, ma dalla fedeltà alla linea segnalata dal Magistero. A tale linea è certamente fedele il Vaticano II, specie con la sua formulazione d'un criterio indiscutibile: "in lumine fidei - sub Ecclesiae Magisterii ductu"21. Questo, e non la tendenza sopra accennata, sarà dunque anche il mio criterio.<br /><br /><b>Nota 18</b>. Dei Verbum 12: "...Scripturae libri veritatem, quam Deus nostrae salutis causa Litteris Sacris consignari voluit, firmiter, fideliter et sine errore profitendi sunt". Il testo, quarto e definitivo lungo l'iter della sua formulazione, s'appoggia all'autorità di Sant'Agostino, di San Tommaso, del Tridentino, di Leone XIII e di Pio XII. Sarebbe certo interessante una verifica a tale riguardo, ma difficilmente contenibile in poco spazio. È significativo ricordare che la quarta stesura della Dei Verbum soppresse ogni riferimento all'inerranza biblica, per poter sostenere che esente da errore nella Bibbia, e specificamente nel Nuovo Testamento, è tutto ciò che riguarda il messaggio della salvezza. Cf. DACQUINO P., L'ispirazione dei libri sacri e la loro interpretazione, in AA.VV. La Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione, 3. vol collana "Magistero Conciliare", Torino-Leuman 19673, p. 297-304.<br /><br /><b>Nota 19</b>. 19 CONC. OECUM. VATIC. I, Constit. Dogm. "Dei Filius", 3: De Fide, can. 4, DS 3029; Cf. NICOLAU V. M., Sacrae Theologiae Summa, Madrid 1962, p. 1064ss.; J. RENIÈ, Manuel d'Exégèse Biblique, 1.Lione-Parigi 19496, p. 58-61; G. PERRELLA - L. VAGAGGINI, Introduzione generale, 1.Torino 19603, p. 10-72; A. ROMEO, Ispirazione biblica, in AA.W., Il Libro Sacro; Padova 1958, p. 55-189; H. HOEPFL, Introductio generalis in Sacram Scripturam, Roma-Napoli 19586, p. 19-118.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-38371163397184200512011-12-28T12:40:09.919+01:002011-12-28T12:40:09.919+01:00Caro Giampaolo,
trovo un interessante riferimento...Caro Giampaolo, <br />trovo un interessante riferimento all'<i>inerranza</i>, riferita alla sola Sacra Scrittura e nel caso di specie esaminata nella Dei Verbum - anche in ragione dell'evoluzione della elaborazione del testo con interventi del Biblico, di Paolo VI & C - nelle pagg. 160-170 de "La nuova esegesi", di mons. Francesco Spadafora, un testo del 1950 pubblicato da Les Amis de Saint François de Sales.<br /><br />Non credo il testo facilmente reperibile. Ne pubblicherò l'interessante documentato contenuto in un prossimo articolo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-90089641713277278342011-12-28T11:05:06.809+01:002011-12-28T11:05:06.809+01:00Studio decisamente chiaro e molto opportunamente r...Studio decisamente chiaro e molto opportunamente ribadito.<br /><br />E noto che anche qui, come in diversi altri lavori che in questi tempi sto considerando, non compare la nozione di inerranza, che è spesso cavallo di battaglia di chi dice: non infallibile non significa "errabile", per escludere la possibilità di errore dal magistero non-infallibile.<br /><br />Se qualcuno di voi avesse della bibliografia da suggerire su cui approfondire suddetta nozione, lo prego di indicarla. Ciò che sino ad oggi ho trovato in merito ad essa spiega che l'infallibilità è un caso più specifico dell'inerranza, che in principio si riferiva per lo più al solo dettato scritturale, nulla però a che vedere con l'applicazione che ne vedo fare oggi, contro la logica stringente dell'Aquinate, pertintemente richiamata nell'articolo.Giampaolonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-83928946497207846352011-12-28T09:47:39.352+01:002011-12-28T09:47:39.352+01:00Buon riassunto della retta teologia cattolica molt...Buon riassunto della retta teologia cattolica molto più vicina alle affermazioni di Mons Ocariz che a quelle di Don Gleize.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-49479137276886917262011-12-28T00:04:48.502+01:002011-12-28T00:04:48.502+01:00Leggo solo ora la domanda. Mi sembra che si sia gi...Leggo solo ora la domanda. Mi sembra che si sia già risposto.<br />E, me lo si faccia dire, è questo il don Camillo che mi piace.DANTE PASTORELLInoreply@blogger.com