tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post2300343804382568287..comments2024-03-29T12:40:10.837+01:00Comments on Chiesa e post concilio: don Curzio Nitoglia. EPICLESImichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger17125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-45460735879447833122016-04-03T22:07:14.344+02:002016-04-03T22:07:14.344+02:00Gli argomenti di "Anacleto" mi sembrano ...<br />Gli argomenti di "Anacleto" mi sembrano pura propaganda "ortodossa" contro Roma e i cattolici.<br />Sta ancora a pensare alla IV Crociata? Fu colpa soprattutto dei Veneziani e di qualche principe francese, non del Papa. Lo strappo non era stato ricucito al Concilio di Firenze? Ma l'accordo dottrinale in Russia (per esempio) lo fece fallire il potere politico, per motivi nazionalistici, intervenendo pesantemente nelle faccende religiose (come sempre). Ancora dobbiamo sentire la dizione "Antica Roma" riferita a Roma, sede del Papato, perche' la vera dottrina cristiana sarebbe stata mantenuta solo dalla "Nuova Roma"? E' un modo di esprimersi da scismatici, oltre che da eretici. HistoricusAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-29864756166098133462016-04-03T19:27:30.878+02:002016-04-03T19:27:30.878+02:00Do' per scontato che il riferimento primario è...Do' per scontato che il riferimento primario è il Signore. Riconoscere nel Papa il Suo Vicario in terra con quanto ne consegue è tutt'altra cosa che cadere nel culto della personalità e prendere come riferimento la persona anziché l'insegnamento e l'orientamento saldo e fedele che dovrebbe garantire.michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-70824861831263684972016-04-03T19:26:28.892+02:002016-04-03T19:26:28.892+02:00Do' per scontato che il riferimento primario è...Do' per scontato che il riferimento primario è il Signore. Riconoscere nel Papa il Suo Vicario in terra con quanto ne consegue è tutt'altra cosa che cadere nel culto della personalità e prendere come riferimento la persona anziché l'insegnamento e l'orientamento saldo e fedele che dovrebbe garantire.michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-14917553308587073052016-04-03T19:22:56.194+02:002016-04-03T19:22:56.194+02:00Se nella Chiesa deve esistere un primato universal... <i>Se nella Chiesa deve esistere un primato universale tale titolo non può essere personalizzato, perché è individuato solo nelle realtà comuni a tutte le Chiese cioè nella Tradizione, nella fede e nella corretta prassi spirituale ad esse conseguente. </i><br /><br />Che il primato universale sia personalizzato non lo ha stabilito "Roma" ma Cristo Signore designando Pietro e in lui i suoi successori.<br />Ed è un elemento necessario a garanzia e a conferma, quando rettamente esercitato, come in innumerevoli numerosi esempi nel corso dei secoli. Il resto è storia umana non storia sacra...<br />michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-77961653641636609572016-04-03T12:49:49.002+02:002016-04-03T12:49:49.002+02:00Segue.
Se nella Chiesa deve esistere un primato u...Segue.<br /><br />Se nella Chiesa deve esistere un primato universale tale titolo non può essere personalizzato, perché è individuato solo nelle realtà comuni a tutte le Chiese cioè nella Tradizione, nella fede e nella corretta prassi spirituale ad esse conseguente. Si può chiarire tale discorso con un’analogia: ciò che individua il pane non è il suo appartenere ad una o ad un’altra cesta ma il suo modo d’essere. Così nella Chiesa non ha senso che uno rubi ad un altro, che uno strappi il pane di un’altro e lo qualifichi “pane” oppure “pane migliore”, solo perché è entrato in suo possesso. Il pane non è tale perché appartiene ad una particolare cesta ma perché ha certe caratteristiche. Se si prescinde da tutto ciò, si può correre fortemente il rischio di trasformare la realtà ecclesiale in qualcosa di secolare e mondano, con la conseguenza di slegare la persona dalla comunità, il dogma dalla spiritualità e dall’ecclesiologia, il clero dai laici, il pensiero dalla vita.<br />Al Sabato Santo dell’antica liturgia romana (considerata ortodossa anche in Oriente), al momento d’inserire i grani d’incenso nel cero pasquale, il celebrante proclama: “Cristo ieri e oggi, principio e fine, alfa e omega”. Come ciò è vero per Cristo così lo è anche per la Chiesa, suo Corpo, la quale non può che avere una perfetta continuità tra il suo ieri e l’oggi dal momento che riflette, con il suo Capo, una presenza che è nella storia ma, contemporaneamente, la supera.<br /><br />Se osserviamo dall'esterno le differenti comunità parrocchiali, non sono forse molto più simili quelle tradizionaliste occidentali (FSSPX per prima) a quelle ortodosse (russe soprattutto), che non alla maggioranza delle parrocchie più o meno moderniste, comprese quelle che si dicono "conservatrici"? <br />_________<br />* Dal punto di vista orientale è stata la Chiesa dell'antica Roma, prima sotto l'influsso dei Franchi e poi per conto proprio, a modificare la dottrina, certe prassi liturgiche (come togliere il calice ai fedeli) definite nei primi sette concili ecumenici. Lo strappo causato da un papa germanico (Leone IX), un cardinale troppo solerte ed un patriarca con un carattere difficile (che però aveva chiesto solo di rimandare la discussione a dopo l'elezione del nuovo papa), avrebbe potuto essere ricucito, se gli occidentali non si fossero macchiate del grave crimine del saccheggio di Costantinopoli (1204), dal quale la "Nuova Roma" (questo era il nome datole da Costantino Magno) non si è mai veramente ripresa.Anacletonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-67277709547530492562016-04-03T12:46:37.883+02:002016-04-03T12:46:37.883+02:00Il Mistero della Chiesa è il Mistero di Cristo e l...Il Mistero della Chiesa è il Mistero di Cristo e la Chiesa è, prima di tutto, una realtà misticamente radicata, che si incontra nel volto degli uomini, che sono divenuti realmente un altro Cristo. Sono solo costoro che, meglio di qualsiasi altro, sanno com’è la Chiesa perché la vivono e comprendono, che la sua Tradizione è una scala per giungere a Dio. Quando ascendono nel loro cammino verso Dio, capiscono, meglio di qualsiasi altro, che non si può modificare la Tradizione senza correre il rischio di rompere i pioli di tale delicata scala.* In tal modo, si comprende che l’autentica Tradizione della Chiesa è stata posta per cambiare l’uomo, non è l’uomo che la deve irresponsabilmente cambiare. Nell’esperienza indicibile dei Santi e dei redenti, la Chiesa rimane sempre una realtà una e unica (Credo la Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica).<br />A questa Chiesa ci si unisce non fondandosi su una particolare persona (Papa, Patriarca) ma vivendo, prima di tutto, nell’ortodossia della fede e della prassi. Non è infatti né la Chiesa di Paolo, né quella di Apollo o Cefa che deve avere la precedenza nel vissuto dei fedeli ma la Chiesa di Cristo. Tale affermazione paolina mostra bene che nella Chiesa il ruolo personale non deve mai essere assoluto o al di sopra della Chiesa stessa ma totalmente subordinato e al servizio di una realtà comune che è stata ricevuta da Cristo e che dev’essere intangibilmente trasmessa. In tal modo, la Chiesa nel Nuovo Testamento si rivela come quella realtà che non offre spazio a personalizzazioni o individualizzazioni o, per dirla filosoficamente, alla precedenza del soggetto e della realtà soggettiva sulla realtà comune. Cercare di determinare o di rinvenire una struttura esterna essenziale alla Chiesa lascia il tempo che trova se non viene considerata l’“anima” della Chiesa, il motivo per cui la Chiesa esiste. Determinato il motivo, la struttura esterna, serve unicamente ad evidenziarlo. Ovviamente la struttura, perché non sia fuorviante, non deve soffocare la sua stessa “anima”.<br />Anacletonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-23140487239581144712016-04-03T11:24:45.641+02:002016-04-03T11:24:45.641+02:00Anonimo Anacleto ha detto...
Le differenze tra Occ...Anonimo Anacleto ha detto...<br />Le differenze tra Occidente ed Oriente sono molte ed hanno origini sia storiche che di carattere. La liturgia orientale è più emozionale, mentre quella romana è più razionale, quasi giuridica. Anche filosoficamente ci sono differenze: in Oriente la distinzione tra sostanza ed accidenti è incomprensibile e perciò loro non parlano di "transustanziazione", ma di "trasmutazione", affermano che tutto il pane ed il vino si trasformano, solo che noi non riusciamo a vederlo. Il concetto (non senza problemi) dell'"alter Christus" non è accettato ed i sacerdoti si ritengono semplicemente "ministri" di Cristo; per questo non hanno nessun problema a concelebrare.<br />Come potete leggere, sono parole di un ortodosso.<br />DEDICATO A quanti (anche nel mondo della Tradizione) dicono che le differenze tra Cattolici ed Ortodossi sono trascurabili o non interessanoC.V.D.noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-83608660857410731702016-04-03T01:38:21.112+02:002016-04-03T01:38:21.112+02:00Anacleto afferma un'inesattezza, che per noi C...Anacleto afferma un'inesattezza, che per noi Cattolici è grave, che l'anafora di Addai e Mari è valida, perché «Quello che è essenziale è l'intenzione, cioè di voler fare quello che vuole la Chiesa». È Falso il Concilio di Firenze afferma infatti, nel decreto di unione con gli Armeni: «Forma di questo sacramento sono le parole del Salvatore, con le quali lo offrì. Il sacerdote, infatti, lo compie parlando nella persona di Cristo. <b>E in virtù delle stesse parole la sostanza del pane diviene corpo di Cristo, e quella del vino sangue</b>; in modo che tutto il Cristo è contenuto sotto la specie del pane e tutto sotto la specie del vino e in qualsiasi parte di ostia consacrata e di vino consacrato, fatta la separazione, vi è tutto il Cristo.»22/11/1439don gianluiginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-5969270109429388032016-04-02T22:30:51.691+02:002016-04-02T22:30:51.691+02:00Conosciamo bene Anacleto che è un nostro assiduo l...Conosciamo bene Anacleto che è un nostro assiduo lettore e non manca di fornire i suoi contributi. C'è molto da dire sugli ultimi commenti. Lo farò appena posso, se non ci sarà chi mi precede. <br />Sulla questione dell'Anafora di Addai e Mari, a quanto ricordo, è stata risolta in modo capzioso... Ne riparleremo. michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-12762931770417129252016-04-02T22:24:06.588+02:002016-04-02T22:24:06.588+02:00Forse non avete ancora capito che Anacleto è ortod...Forse non avete ancora capito che Anacleto è ortodosso, non cattolicoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-5710235927917577202016-04-02T19:08:00.592+02:002016-04-02T19:08:00.592+02:00Egregia Dottoressa Mic,
il commento delle 17: 37 v...Egregia Dottoressa Mic,<br />il commento delle 17: 37 va confutato punto per punto. Così come è stato scritto è fuorviante. L'anafora di Addai e Mari, così come è, è da ritenersi invalida. Almeno così ha più volte sentenziato Roma, in tempi pre-Vat.II. Dopo ha "cambiato idea". Ma ha senso, tale cambiamento? O è l'ennesimo atto scismatico, commesso dai Vat/secondisti che, anche con tale scelta, dichiarano di volersi separare da ciò che Roma aveva insegnato fino ad allora. I preti Assiri che la usano, l'anafora di Addai e Mari, aggiungono a memoria le parole dell'Istituzione che non vengono stampate come ricordo dell'antica disciplina dell'Arcano.Carissiminoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-76219646369622724562016-04-02T17:37:22.864+02:002016-04-02T17:37:22.864+02:00Le differenze tra Occidente ed Oriente sono molte ...Le differenze tra Occidente ed Oriente sono molte ed hanno origini sia storiche che di carattere. La liturgia orientale è più emozionale, mentre quella romana è più razionale, quasi giuridica. Anche filosoficamente ci sono differenze: in Oriente la distinzione tra sostanza ed accidenti è incomprensibile e perciò loro non parlano di "transustanziazione", ma di "trasmutazione", affermano che tutto il pane ed il vino si trasformano, solo che noi non riusciamo a vederlo. Il concetto (non senza problemi) dell'"alter Christus" non è accettato ed i sacerdoti si ritengono semplicemente "ministri" di Cristo; per questo non hanno nessun problema a concelebrare.<br />Nel primo millennio le due concezioni, quella della consacrazione mediante le parole e quella del completamento - dopo il racconto dell'istituzione - della trasmutazione al termine dell'epiclesi allo Spirito Santo, convivevano ed erano accettate rispettivamente. Esiste anche l'anafora di Addai e Mari, che <br />"ha la peculiarità di non contenere in modo coerente e ad litteram le parole dell'istituzione dell'eucaristia da parte di Gesù Cristo ("Questo è il mio corpo", "questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza..."). Sono presenti invece "in modo eucologico disseminato, ossia integrate nelle preghiere di rendimento di grazie, di lode e di intercessione". Si riportano tre passaggi interessanti: "[...] abbiamo ricevuto per tradizione l'esempio che viene da te, rallegrandoci, glorificando, esaltando, facendo memoria e celebrando questo mistero grande e terribile [...] nella memoria del corpo e del sangue del tuo Cristo, che noi offriamo a te sull'altare puro e santo, come tu ci hai insegnato, [...] sacramento vivificante e divino che io posso amministrare al tuo popolo, il gregge del tuo pascolo". (Fonte Wikipedia).<br />Quello che è essenziale è l'intenzione, cioè di voler fare quello che vuole la Chiesa; perciò anche la messa moderna è "valida" se celebrata con le giuste intenzioni.<br />Purtroppo quella che era una discussione dopo la rottura definitiva dopo il Concilio di Firenze si è trasformata (da entrambe le parti) in polemica. Gli occidentali si sono fissati sulle parole e sul solo Sacrifico espiatorio e propiziatorio, teologia che si era sviluppata nel medioevo con San Bernardo, quando s'iniziò ad elevare l'Ostia ed il Calice dopo la consacrazione. Gli orientali si sono fissati sulla consacrazione dopo l'epiclesi allo Spirito Santo, tanto da introdurla (sbagliando) anche quando celebrano la messa romana.<br />Anche nel Canone Romano c'è un epiclesi, che però è rivolta al Padre, quando il Sacrifico è portato dall'Angelo all'altare celeste con la preghiera di santificarlo: "Supplices te roganus, omnipotens Deus: jube haec perferri per manus sancti Angeli tui in sublime altare tuum, in conspectu divinae majestatis tuae: ut quotquot ex hac altaris participatione sacrosanctum Filii tui Cor+pus, et San+giunem sumpserimus, omni benedictione coelesti et gratia repleamur. Per Christum Dominum nostrum. Amen"<br />A questo punto i sacerdoti ortodossi che non vogliono modificare il Canone fanno una profonda genuflessione.<br /><br />La varietà liturgica non è - entro certi limiti - dannosa, bensì una ricchezza. Pensiamo anche alla splendida liturgia di San Giacomo ed a quella gallicana di San Germano di Parigi, inopinatamente proibita (a che titolo?) da Carlo Magno, di infausta memoria. <br /><br />Per chi fasse interessato alla storia della liturgia, che non si può liquidare in un blog, consiglio:<br />https://www.dropbox.com/s/53slmzdzw8cfgdb/Storia%20della%20liturgia.doc?dl=0<br /><br />Anacletonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-26170210585705058752016-04-02T15:35:20.860+02:002016-04-02T15:35:20.860+02:00È uso comune oggi scoprire il calice e la pisside ...È uso comune oggi scoprire il calice e la pisside prima dell'epiclesi, proprio perché in seminario s'insegna(va) che è essenziale l'invocazione dello Spirito per la consacrazione. Non lo si dichiara apertamente, ma si inducono i giovani a credere che la consacrazione inizia con quel gesto. Tant'è vero che fino ad alcuni anni fa in duomo a Milano suonavano le campane della consacrazione all'epiclesi e non all'elevazione. Anche l'ostracismo verso il canone romano è in parte dovuto alla mancanza dell'epiclesi preconsacratoria (secondo i neoterici), mentre è ben presente all'offertorio: «Veni sanctificator omnipotens æterne Deus et benedic hoc sacrificium,tuo sancto nomini præparatum». È un dato di fatto che l'aver cambiato le parole della consacrazione e i relativi gesti, pur senza cambiare direttamente la dottrina, ha portato ha perdere il senso dell'efficacia della formula consacratoria e a trasferirla in una evanescente intervento dello Spirito Santo, prescindente dalle precise parole. Tant'è vero che qualche liturgista bollava l'antica riverenza nel pronunciarle come una forma di credulità magica. I risultati si vedono.don gianluiginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-75796486742402428322016-04-02T12:23:49.235+02:002016-04-02T12:23:49.235+02:00TRANSUSTANZIAZIONE: EPICLESI O PAROLE? -------Un i...TRANSUSTANZIAZIONE: EPICLESI O PAROLE? -------Un interessante e breve riassunto su una questione teologico-sacramentaria non certo secondaria, ma di primaria importanza. Purtroppo sull'argomento il clero cattolico postconciliare si mette in evidenza per l'ignoranza della materia, per l'erroneità di ciò che gli è stato insegnato nei seminari e per la confusione che di conseguenza produce anche nei fedeli. Solo 4 anni fa ebbi, sia qui su fb che de visu, un furibondo scontro verbale con il parroco supplente di un paese (che era al contempo pure rettore del seminario diocesano) il quale non sapeva che la dottrina cattolica, infallibilmente proclamata da Trento, stabilisce che sono le Parole non l'Epiclesi, ad operare la Transustanziazione. Non solo non lo sapeva, ma tramite ambasciate pretendeva che io (che difendevo a spada tratta l'ortodossia cattolica) ritrattassi le mie parole, INCREDIBILE DICTU! Chi ne ha voglia può guardare il mio diario all'aprile del 2012 per leggere quella tristissima polemica. La dottrina cattolica ( se la si conosce) però è chiarissima: la Transustanziazione avviene solo ed esclusivamente "ex vi verborum". E' il neomodernismo, che annebbia così tante menti clericali, a non aver le idee chiare..... O, meglio, le idee chiare il modernismo le ha, eccome: seminare confusione nella dottrina cattolica. E c'è riuscito alla grande!Nicola Lentinunoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-34337434669910132812016-04-02T10:16:18.937+02:002016-04-02T10:16:18.937+02:00Segnalo:
http://www.riscossacristiana.it/i-nuovi-...Segnalo:<br /><br />http://www.riscossacristiana.it/i-nuovi-clericali-del-perdono-editoriale-di-radicati-nella-fede-aprile-2016/<br /><br />e, spero non me ne vorrà, riporto qui il commento del blogger"sempre più perplesso" che faccio mio:<br /><br /><i>"E’ anche la mia impressione: ci stanno servendo un Cristianesimo senza Cristo o forse con appena un po’ di Cristo, quello indispensabile ma dimezzato, talmente annacquato che non è più capace di attrarre chicchessia; un quinto vangelo si è accostato ormai ai quattro rilevati, secondo Matteo, secondo Marco, secondo Luca, e secondo Giovanni, è il vangelo “secondo me” che prelude ad un Cristianesimo “fai-da-te”, à la carte, self-service …un sentimento religioso espresso attraverso i simboli consuetudinari del Cristianesimo in cui ognuno, prendendo ciò che vuole e scartando ciò che vuole, alla fine rimane esattamente quello di prima, non sentendo più il bisogno d’un’autentica revisione di vita e, di conseguenza, d’un’autentica conversione."</i>Luisanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-706802651546155642016-04-02T08:33:07.817+02:002016-04-02T08:33:07.817+02:00Marce lente e marce veloci; 2 passi avanti ed uno ...Marce lente e marce veloci; 2 passi avanti ed uno (a parole) indietro, sono classiche tattiche dei rivoluzionari. Ovvero tesi: Sarà un documento talmente INNOVATIVo, che lascerà dei segni che non si potranno più ignorare. Antitesi: non potrà che ribadire la dottrina di sempre. Sintesi: ribadirà (a parole) la dottrina di sempre ma con circiterismi tali che, chi vorrà, ci potrà leggere ciò che più gli fa comodo (come il 90% dei documenti degli ultimi 50 anni). Spero di sbagliarmi, ma alla fine, da una parte e dall'altra ci sarà chi commenterà"Tanto rumor per nulla". e CHI GLI RISPONDERà"cOSì è, SE VI PARE":Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-52874321956118024992016-04-02T08:08:44.933+02:002016-04-02T08:08:44.933+02:00Kasper fa marcia indietro. Era stata una mossa esp...Kasper fa marcia indietro. Era stata una mossa esplorativa la sua, rientrata dopo le parole nette del card. Muller?<br /><br />https://it.zenit.org/articles/esortazione-apostolica-kasper-non-mi-aspetto-un-documento-rivoluzionario/michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.com