tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post2329541085312039838..comments2024-03-28T10:30:55.914+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Una prima sintesi del Convegno di Roma, promosso dai Francescani dell'Immacolata sul Vaticano IImichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-22454738487037130042010-12-23T16:24:35.082+01:002010-12-23T16:24:35.082+01:00Luisa, da Fides et Forma:
devo capire che il sile...Luisa, da Fides et Forma:<br /><br />devo capire che il silenzio attorno al Convegno organizzato dai Francescani dell`Immacolata è il prezzo da pagare per poter continuare a parlare del Vaticano II ?<br />Insomma zitti prima, zitti ora anche se in modo diverso?<br />Cioè parlate, discutete, ma senza far rumore, mantenete un profilo basso, nessuna pubblicità se no....<br />Ciò confirmerebbe l`impressione molto sgradevole che in fondo, anche se in apparenza hanno ritrovato la parola, i "tradizionalisti" sono sorvegliati a vista, tollerati se e quando non fanno troppo rumore, se sopratutto non esprimono con troppa fermezza le loro critiche o anche solo riflessioni.<br />Insomma ci sono i tradi ad hoc, quelli per bene , con un cerotto sulle labbra, riconoscenti e beati davanti ogni piccolo gesto di "generosità", mai una critica, e dunque tollerati, e ci sono i tradizionalisti che dicono ciò che vedono, mettono il dito sulle piaghe, pongono domande anche se scomode, domandano ad esempio che la famosa "ermeneutica della continuità" sia finalmene documentata , reclamano le misure di autorità perchè lo scempio liturgico e dottrinale continua come prima e forse peggio di prima..<br />Quest`ultimi non sono tollerati , sono messi all`indice e lo sono anche da chi si dice "tradizionalista"...dai tradi della prima categoria .<br />Devo dire che questo pizzino imposto anche da chi dice di essere legato alla Tradizione, non mi piace affatto e mi sconcerta.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-79662489940715231442010-12-22T17:32:59.082+01:002010-12-22T17:32:59.082+01:00Grazie per averci offerto questa informazione, ma ...Grazie per averci offerto questa informazione, ma soprattutto resto in attesa del seguito promesso.<br /><br />Io purtroppo, mic, non mi meraviglio del silenzio che ti sconcerta: credo che purtroppo non sia altro che il seguito di quello che succede da oltre 40 anni. Ci sono troppe orecchie che non vogliono intendere. E tuttavia, oggi, una maggiore consapevolezza c'è e le cose che sono state dette e che attendiamo con ansia di conoscere più a fondo certamente non resteranno senza conseguenze. <br />Credo che bisogna solo tener duro e continuare a far circolare informazioni, ma soprattutto pensieri e riflessioni autorevoli e competenti come quelle che hanno caratterizzato il Convegno. E' tutto quello che possiamo fare, oltre a vivere e custodire la nostra Fede...<br /><br />Ancora grazie e ad maiora!Christifidelnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-27030915038762962010-12-21T23:25:00.276+01:002010-12-21T23:25:00.276+01:00In conclusione, ha invocato un "sillabo"...In conclusione, ha invocato un "sillabo" con valore dottrinale, con completamenti e correzioni autorevoli in campo liturgico e pastorale.<br /><br />http://www.parrocchiasanmichele.eu/download/category/69-convegno-sul-concilio-vaticano-ii-2010.htmlNoticenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-72579004255297908192010-12-21T18:16:43.889+01:002010-12-21T18:16:43.889+01:00ma....mi chiedevo: questo ci assicura di poter rav...<i>ma....mi chiedevo: questo ci assicura di poter ravvisare la famosa continuità tra la Chiesa attuale e quella di prima ?</i> <br /><br />se si "vuole" trovare la continuità nei testi è possibile trovarla; ma questo avviene incontestabilmente solo nel terzo dei quattro livelli che - secondo mons. Gherardini - esprimono tutti, ma con qualità teologica diversa, il supremo Magistero del concilio. <br /><br />In questo caso la validità dogmatica è dedotta dalle citazioni di precedenti definizioni già solennemente sancite che trattano di temi di fede e di morale. <br /><br />Gli altri ambiti del magistero conciliare, per la loro natura pastorale, per la loro intrinseca novità o per la loro contestualizzazione storica contingente (basti pensare ai Decreti, ad es.: Inter mirifica sulla comunicazione sociale, Unitatis Redintegratio, Nostra Aetate... ) non comportano né l’infallibilità, né la definitività. Ad essi è dovuto un certo ossequio della mente, ma non "l’obbedienza della fede". <br /><br />Il problema sta nel fatto che le applicazioni di questi testi da parte di molti teologi del post-Concilio sono state attuate come se si trattasse di testi dogmatici; il che, oggi, non appare reversibile, se non attraverso una pronuncia veritativa del Sommo Pontefice.<br /><br />In ogni caso qui stiamo teorizzando sull'autorevolezza dei testi, anche se dobbiamo riconoscere che le applicazioni decisamente 'innovative' non possono non aver creato 'discontinuità'. <br /><br />Anche perché non possiamo negare che la prassi provoca dei cambiamenti... Inoltre la prassi presuppone una dottrina, mentre la prassi sconsiderata può sviluppare una nuova dottrina.<br /><br />Secondo me questo è il dramma in cui siamo immersi oggi nella nostra Chiesa...<br /><br />Ma è da qui che dobbiamo partire e dobbiamo poter guardare la realtà in faccia... bisogna vedere che piega prenderanno gli sviluppi futuri.<br /><br />Intanto, molto mi stupisce lo strano silenzio dei maggiori organi di informazioni cattolici anche amanti della Tradizione su questo evento...Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-45295600153527699292010-12-21T16:34:20.967+01:002010-12-21T16:34:20.967+01:00Da Messainlatino:
"Si è evidenziato (1) come...Da Messainlatino:<br /><br />"Si è evidenziato (1) come la lettura progressista enfatizzi il concilio come "evento" fondante della "nuova Pentecoste" e, dando priorità all'evento-impulso di novità che si voleva imprimere, ha fatto e fa sì che l'evento assorba il testo e lo sposti nella sua ricezione, ma si è anche constatato con De Mattei come <b>le pericolose spinte eversive, dentro e fuori l'aula conciliare, non abbiano dato vita ad un soggetto in qualche modo nuovo; il che ha espulso dall' orizzonte storiografico il concetto mitico di "evento conciliare", eliminando automaticamente con esso quello di "nuova chiesa".</b> <br />(link cit.)<br /> <br />Deo Gratias ! <br />ma....mi chiedevo: questo ci assicura di poter ravvisare la famosa continuità tra la Chiesa attuale e quella di prima ? <br />leggerò le prossime relazioni, ma leggo già con interesse l'ottima messa a fuoco dell'autrice (?) del blog citato; mi conforta alquanto vedere così individuato il punto 2 dell'analisi di p. Serafino Lanzetta: <br />"nella difficoltà ermeneutica si nasconde la <b>carenza della metafisica: problema di forma e di sostanza (la modernità fa perdere chiarezza accusando il dogmatismo normativo, ma accantonare la metafisica è significato accantonare la fede che è messa in un angolo)</b>; <br />...................... <br />è proprio così: <b>accantonare la metafisica è significato accantonare la fede.</b> <br />Grazie di cuore (per i lumi offertici finora) alla studiosa Maria Guarini, per la chiarezza espositiva della sua sintesi.Viatornoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-19517207167082848822010-12-20T23:27:45.119+01:002010-12-20T23:27:45.119+01:00Grazie Mic per l'ottima sintesi.Grazie Mic per l'ottima sintesi.sagmariusnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-60218832241308906132010-12-20T19:21:12.957+01:002010-12-20T19:21:12.957+01:00Così scrive p. Lanzetta alla vigilia del convegno
...Così scrive p. Lanzetta alla vigilia del convegno<br /><br />"...La ragione qui è l’ingresso della categoria “storia” nell’impianto della Rivelazione. La Rivelazione sussume in sé il momento storico e la storia guida la comprensione della Rivelazione. La fede così viene subordinata all’“evento Vaticano II”, finendo col credere all’evento più che alla Chiesa-mistero.<br /><br />Da tutto questo risulta che il Vaticano II (del resto come ogni altro concilio) deve essere necessariamente interpretato (anche il dogma si deve leggere sempre nel modo giusto). Ma per un’interpretazione corretta si necessita fondamentalmente di 3 cose: <br /><br />1) tener conto della natura pastorale del Concilio e quindi di un progresso dottrinale o regresso, quando quel nuovo è inteso come rottura; <br /><br />2) tener conto del tenore dei documenti del Concilio: i documenti nel loro insieme sono espressione di un magistero solenne e ordinario autentico; infallibile solo di riflesso, ovvero quando si richiama a dottrine già definite o a dottrine definitive tenenda, la cui definitività è espressa dallo stesso magistero. Il progresso dogmatico del Vaticano II, che può segnare un’eventuale continuità/discontinuità, va valutato alla luce della teologia, e misurato con gli strumenti teologici, per il fatto che siamo di fronte ad un magistero ordinario e non definitorio. La teologia in questo caso funge da ancella del magistero; <br /><br />3) è necessario, infine, contestualizzare il Vaticano II, leggendo anche i retroscena storici che lo hanno interessato: la crisi modernista degli inizi del XX secolo; il notevole sviluppo teologico e il nuovo metodo utilizzato in teologia, non sempre però in conformità con il sentire della Chiesa; il passaggio dalla modernità alla post-modernità quale crisi degli stessi apogei conquistati dalla ragione illuminata e volontà di ribellarsi ad ogni istituzione – anche nella Chiesa entrò la contestazione –, con la rivoluzione culturale del ’68. Bisogna tener conto, in altri termini, di un mondo che è fortemente e repentinamente cambiato, per altro ora già diverso da quello presente al Concilio e previsto dall’analisi di Gaudium et spes. Di qui la necessità di un’analisi critica che sia costruttiva per un’adeguata interpretazione del dato conciliare. La Chiesa non inizia col Concilio ma con Gesù Cristo. Il metro ultimo della valutazione della fede, infatti, non è il Concilio ma la Tradizione della Chiesa. Il Concilio porta un avanzamento della comprensione della fede certo, ma non muta la Chiesa. Se la Chiesa è mutata non è in ragione del Concilio in sé, ma di una visione scorretta della “conciliarità” e quindi della stessa Tradizione della Chiesa. La Chiesa ha convocato e approvato questo Concilio come i 20 che sono alle sue spalle.<br /><br />Questo significa dunque che il progresso è indiscutibile, ma ogni progresso segna comunque anche un certo regresso, in ragione delle falsità e degli errori che vi si possono celare. Si tratta di esaminare in modo critico i punti dove queste falsità possono innestarsi e quindi fare un attento esame ermeneutico del Vaticano II alla luce della fede di sempre. Quello che ci proponiamo di fare col nostro Convegno."Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-79970173882202569072010-12-20T18:59:14.614+01:002010-12-20T18:59:14.614+01:00tra qualche giorno, ne pubblicherò una sintesi, in...tra qualche giorno, ne pubblicherò una sintesi, in attesa della imminente pubblicazione degli Atti del Convegno da parte dei Francescani dell'Immacolata.<br /><br />Mi auguro che possa anche aprirsi la riflessione e il dibattitoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-65050089321324849902010-12-20T16:44:22.392+01:002010-12-20T16:44:22.392+01:00quando sarà pubblicato l'intervento di mons. G...quando sarà pubblicato l'intervento di mons. Gherardini?Vittoriohttps://www.blogger.com/profile/03037438334892395733noreply@blogger.com