tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post2969625725560387520..comments2024-03-29T12:40:10.837+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira: Grave lapsus teologico di Mons. Ocárizmichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger37125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-40111574103670559822012-01-14T11:59:07.602+01:002012-01-14T11:59:07.602+01:00Grazie mic per le risposte. :)
Scusa il ritardo ma...Grazie mic per le risposte. :)<br />Scusa il ritardo ma son impegnato con la tesi di laurea.<br />Buona giornata!Eruantenhttps://www.blogger.com/profile/03706105127545967081noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-4522869796987792432012-01-14T04:19:34.522+01:002012-01-14T04:19:34.522+01:00Mic,
Confermano quello che tu hai detto, su la nu...Mic,<br /><br />Confermano quello che tu hai detto, su la nuova formula:<br /><br />1) Consacrazione ad alta voce (narrativa);<br />2) Consacrazione verso il popolo ("Versus Populum" e non "Versus Deum");<br />3) Applicazione dei principi democratici nella Chiesa; se il popolo è sovrano, allora Cristo è in lui (e non presso l'altare, che non esiste nel NOM).<br /><br />Anche nella vostra risposta, lei ha citato il berakàh ebraico. Il fatto che il nuovo rito si celebri in una tavola, non ce l'origine esattamente, nella la Pasqua dei Giudei?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-46947685159981845662012-01-12T09:37:38.858+01:002012-01-12T09:37:38.858+01:00Per Matteo,
dimenticavo di dirti che, volendo, ave...Per Matteo,<br />dimenticavo di dirti che, volendo, avete la possibilità di inserire articoli. Se ti interessa e hai problemi tecnici, possiamo parlarne.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-10864203875256224662012-01-12T00:24:51.369+01:002012-01-12T00:24:51.369+01:00Sì, Marco avevo capito il motivo delle tue richies...Sì, Marco avevo capito il motivo delle tue richieste. Ma, come annota il grande domenicano p.Tito Centi, i padri di Trento si fecero prender la mano dai teologi scolastici ignorando la più antica e lunga tradizione ripresa poi da Pio XII. E quest'ultimo usa parole definitive, quando afferma che se nel corso del tempo la consegna degli strumenti sono stati considerati essenziali al fine della validità del sacramento, la Chiesa può abrogare norme e riformulare i riti. Inoltre, come può leggersi anche nell'Enciclopedia Cattolica, teologi di fama ritengono che Eugenio IV non intese pronunciarsi in modo definitivo ma presentare agli Armeni le modalità più diffuse, a partire dall' XI secolo nel rito occidentale, visto che gli Armeni avevan introdotto la consegna degli strumenti a partire dal XII sec.Dante Pastorellihttps://www.blogger.com/profile/14345026282624045168noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-24374521295567478342012-01-11T22:31:06.752+01:002012-01-11T22:31:06.752+01:00Caro Matteo,
sono stata costretta ad inserire la m...Caro Matteo,<br />sono stata costretta ad inserire la moderazione perché il blog era stato preso sempre più di mira dai disturbatori e dagli arroganti.<br />Perciò, dopo aver fatto una bella pulizia, ho approfittato della funzione che permette ai collaboratori sicuri di accedere direttamente senza passare attraverso la moderazione. <br />La 'patente' non ve l'ho data io, ce l'avevate già :)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-7192533755865044412012-01-11T22:23:31.015+01:002012-01-11T22:23:31.015+01:00Non intervengo nel merito del post e dei commenti ...Non intervengo nel merito del post e dei commenti in quanto ignorante in materia, ma colgo l'occasione per ringraziarvi di cuore per tutto ciò che avete scritto.<br /><br />Mic la "patente" di collaboratore del tuo bel blog, che accetto molto volentieri, richiede qualcosa di specifico o semplicemente ti permette di controllare meglio chi interviene?<br /><br />MatteoEruantenhttps://www.blogger.com/profile/03706105127545967081noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-77827460108454318222012-01-11T21:18:55.968+01:002012-01-11T21:18:55.968+01:00Dante, i passi da te citati sono chiari nell'i...Dante, i passi da te citati sono chiari nell'indicare la materia dell'Ordine con l'imposizione della mani, tuttavia esistono anche brani del Magistero che affermano che tale materia è la consegna degli strumenti:<br /><br />*********************************************<br /><br />Catechismo Romano:<br /><br />276 L'Ordine è un vero sacramento<br /><br /><br />II santo Concilio Tridentino provò che la sacra Ordinazione deve essere annoverata fra gli altri sacramenti della Chiesa con l'argomento spesso ripetuto: se il sacramento è un segno di cosa sacra e se quanto viene esternamente operato con tale consacrazione esprime la grazia e la potestà conferite al consacrato, ne segue evidentemente che l'Ordine è un vero e proprio sacramento. Perciò il vescovo, presentando all'ordinando il calice con vino e acqua e la patena con il pane, dice: "Ricevi il potere di offrire il sacrificio". La Chiesa insegnò sempre che con simili parole, mentre viene presentata la materia, è conferita la potestà di consacrare l'Eucaristia ed è impresso nell'anima il carattere, al quale è connessa la grazia necessaria al compimento valido e legittimo del rito.<br /><br />Bolla di unione con gli Armeni "Exsultate Deo", Concilio di Firenze<br /><br />DS 1326<br /><br />1326 701 Sextum est sacramentum ordinis, cuius materia est illud, per cuius traditionem confertur ordo: sicut presbyteratus traditur per calicis cum vino et patenae cum pane porrectionem; diaconatus vero per libri Evangeliorum dationem; subdiaconatus vero per calicis vacui cum patena vacua superposita traditionem et similiter de aliis per rerum ad ministeria sua pertinentium assignationem. Forma sacerdotii talis est: 'Accipe potestatem offerendi sacrificium in Ecclesia pro vivis et mortuis, in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti'. Et sic de aliorum ordinum formis, prout in Pontificali Romano late continetur. Ordinarius minister huius sacramenti est episcopus. Effectus augmentum gratiae, ut quis sit idoneus Christi minister.<br /><br />*******************************************<br /><br />Per questo avevo chiesto a Don Mauro Tranquillo dei chiarimenti.<br /> <br />Marco MarchesiniMarco Marchesinihttps://www.blogger.com/profile/02356479784961714810noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-13861430402336252792012-01-11T13:58:42.660+01:002012-01-11T13:58:42.660+01:00Anch'io mi rammarico della soppressione del th...Anch'io mi rammarico della soppressione del thread in MiL dedicato a questo articolo e ringrazio Giampaolo per le sue esposizioni chiare e pacate.don gianluiginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-78024450375764763422012-01-11T13:25:44.564+01:002012-01-11T13:25:44.564+01:00Ai cambiamenti di riti e formule in via di princip...Ai cambiamenti di riti e formule in via di principio son contrario. Così com'è presentata la differenza tra le formule giustifica i dubbi di MIC che sono (e furono) anche i miei. La formula tradizionale è ben più esplicita e certi cedimenti all'assemblearismo non sfuggono facilmente.<br />Tuttavia, reputo opportuno non isolare la singola frase dal suo contesto, ed in questo la consacrazione dall'alto mi sembra chiara, così come la consacrazione per l'effusione dello Spirito Santo. <br /><br />La risposta del buon p. Kramer, che conobbi seminarista e diacono a Gricigliano e che poi sparì di circolazione dopo esser stato inviato in Africa a far esperienza (ricordo benissimo la sua paura che a nessuno nascondeva ed a nulla valsero i miei incoraggiamenti) mi sembra assai superficiale. Strano, era una persona molto colta, già laureato ed insegnante quando entrò in seminario. A parte la sua paura, ne conservo un ricordo positivo.Dante Pastorellihttps://www.blogger.com/profile/14345026282624045168noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-86982375617763702142012-01-11T12:57:32.334+01:002012-01-11T12:57:32.334+01:00Ma, più che collegarla alla berakah, pasquale-dome...Ma, più che collegarla alla berakah, pasquale-domestica-sinagogale-farisaica (assolutamente inconciliabile con il Sacrificio Cattolico), la formula "ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio", la collegherei più al culto quotidiano sacrificale-templare che dopo la distruzione del Tempio si è concluso per sempre. Siccome il culto Cattolico è compimento del culto Sacrificale Templare ebraico che (insieme al culto pagano-sacrificale) era solo figura e anticipo, in se assolutamente incompleto e incompletabile, il modificare la preghiera non è solamente inutile, ma è da considerarsi insieme alle tante modifiche improprie una regressione giudaizzante del culto Cattolico, perfetto ed esatto in se fino al 1952 (vigilia della catastrofica "nuova" settimana Santa sperimentale della buona anima di Pio XII).<br /><br />Detto ciò, non credo che questa "forma" si possa considerare invalida in se, magari non è stata opportuna, è brutta, in ogni modo è ben evidenziato il ruolo del Sacerdote che è chiamato principalmente a SACRIFICARE! quindi la "forma" c'è! <br /><br />Diverso a mio avviso è la Consacrazione Episcopale, ma per avere un parere veramente qualificato sulla sacramentaria dovremmo chiedere a don Mauro Tranquillo vero esperto (non me ne voglia il mite padre Kramer) e vanto italiano benemerita FSSPX.don Camillohttps://www.blogger.com/profile/11203603590690335672noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-75114543797174094312012-01-11T12:45:05.764+01:002012-01-11T12:45:05.764+01:00Caro Marco,
il libro è diviso in due parti sostan...Caro Marco,<br /><br />il libro è diviso in due parti sostanzialmente: la Chiesa militante nelle ore più difficili della sua storia, e la "regula fidei" della Chiesa nelle epoche di crisi della fede.<br /><br />La prima parte è una sorta di antologia di momenti critici e decisamente ingloriosi di storia della Chiesa a partire fondamentalmente da due opere quella del Card Hergenroether, Storia universale della Chiesa e il celebre Pastor, Geschichte der Päpste.<br /><br />La seconda parte invece traccia la storia della nozione di Magistero, notando come sia tutto sommato recente, e come di fatto da quelle situazioni storicamente catastrofiche l'unica e sempre valida ricetta fosse il ritorno alla Tradizione.<br /><br />A questo proposito, però, devo dire che la nozione di Tradizione, che è il soggetto reale di tutto il libro, non è definita e approfondita con la solita acribia. Da questo punto di vista è molto più soddisfacente il testo di Mons. Gherardini, quod et tradidi vobis.<br /><br />Non ho capito il perché della soppressione del thread legato all'articolo di Silveira su MIL, articolo che a me pare ben fatto, al di là che lo si condivida in toto o in parte o punto nulla.<br />Poco male comunque, resta qui ad imperitura memoria ;)<br />Vi ringrazio per gli immeritati elogi per quel che ho scarabocchiato là, ma non vale davvero la pena di riprendere quel carteggio, alla fine le posizioni si ripetevano sostanzialmente con qualche mutazione di forma, ma niente di più. L'articolo è più importante delle glosse.<br /><br />CordialitàGiampaolohttps://www.blogger.com/profile/08506019379650511864noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-19374245711402479072012-01-11T10:12:29.004+01:002012-01-11T10:12:29.004+01:00Cara Jo,
del tuo scritto mi aveva colpito la testi...Cara Jo,<br />del tuo scritto mi aveva colpito la testimonianza sull'impatto della situazione che viviamo sull'anima e la coscienza dei fedeli comuni, che siamo tutti noi.<br />Certo, le parole di Mons. Gherardini e la sua commossa e forte conclusione, ci danno una risposta ben chiara e tutta da vivere; ma mi pareva importante sottolineare la difficoltà, che resta cocente e dura, per chi non ha accesso alle fonti 'pure' e limpide della Tradizione.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-43864756930788210762012-01-11T10:00:46.673+01:002012-01-11T10:00:46.673+01:00Dante, e voi amici,
che ne pensate della nuova for...Dante, e voi amici,<br />che ne pensate della nuova formula delle ordinazioni sacerdotali?<br />"<b>ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio</b>...", rispetto a: "<b>ricevi il potere di offrire il sacrificio</b>".<br /><br />Quando l'ho chiesto a padre Kramer, mi ha risposto: "noi non siamo rubricisti. L'importante è l'interpretazione della Chiesa". L'ho chiusa lì anche perché il contesto non mi permetteva di insistere; ma mi è rimasto un interrogativo: se c'è bisogno di interpretazione, come non pensare quanto meno ad un'ambiguità della formula?<br /><br />Non è nemmeno troppo difficile collegare la nuova formula alla nuova ecclesiologia che vede l'Assemblea (insieme al Presidente) protagonista: il sacerdote non è l'officiante <i>in persona Christi</i>, ma colui che riceve le offerte del popolo santo? Ma poi "le offerte del popolo santo", non distolgono l'attenzione, e quindi diluiscono fino a farla scomparire nel tempo, dall'"Hostia pura santa e immacolata" velata dalle sacre specie, che fin dall'inizio, in un crescendo mirabile, nella S. Messa <i>usus antiquior</i> il Sacerdote presenta al Padre?<br /><br />Non è il tutto collegato anche <a href="http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2010/09/la-berakah-ebraica-al-posto.html" rel="nofollow">alla <i>berakàh</i> al posto dell'Offertorio</a>?<br /><br />Potrei continuare, ma questo è l'essenziale...Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-52561492746098326962012-01-11T09:08:11.144+01:002012-01-11T09:08:11.144+01:00Mic, il link aggiunge quanto basta, grazie.Mic, il link aggiunge quanto basta, grazie.lonewolfehttps://www.blogger.com/profile/10678039591540278170noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-21191584117202387742012-01-11T00:13:52.049+01:002012-01-11T00:13:52.049+01:00Anch'io mi sono accorto che MiL ha cancellato ...Anch'io mi sono accorto che MiL ha cancellato questo intervento di Vidal Xavier da Silveira. Sinceramente non ho trovato la motivazione, mi sembra poco corretto per coloro, me compreso che hanno cercato di postare commenti ragionati e pacati.<br />Memo male che ritrovo qui alcune delle persone che sono intervenute anche là e che possono esprimersi senza essere insultate.don gianluiginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-79518605562724494532012-01-10T23:46:21.155+01:002012-01-10T23:46:21.155+01:00Atti degli Apostoli,
6,6:"Presentarono poi qu...Atti degli Apostoli,<br />6,6:"Presentarono poi questi sette uomini i quali pregarono e stesero le mani sopra di loro".<br />13,3 "Allora, dopo aver digiunato e pregato , stesero le mani su di loto"..."<br />II TIM, 1,6:"Per questo ti raccomando di tener vivo in te quel dono di Dio che hai ricevuto quando io ho posto le mie mani sul tuo capo".<br /><br />Questa è la materia. Pio XII nella Costituzione Apostolica Sacramentum Ordinis del 1948 solennemente afferma che l'essenza del Sacramento è costituita dall'imposizione delle mani e dalla preghiera che ne specifica il significato. Volle così tornare alla semplicità delle ordinazioni successive all'Ascensione. Tuitte le altre cerimonie, per quanto suggestive, erano complementariDante Pastorellihttps://www.blogger.com/profile/14345026282624045168noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-24136951717989478912012-01-10T23:07:53.523+01:002012-01-10T23:07:53.523+01:00Si spreca tempo in MiL, si donano riflessioni prof...Si spreca tempo in MiL, si donano riflessioni profonde per poi vederle miseramente cancellate. Sì mi spiace per le riflessioni di Giampaolo, il quale prego di postarle,se le ha conservate, qui da noi.don Camillohttps://www.blogger.com/profile/11203603590690335672noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-63020252750678550362012-01-10T22:19:58.820+01:002012-01-10T22:19:58.820+01:00Cara Jo,
puoi trovare il testo intero qui.
E'...Cara Jo,<br />puoi trovare il <a href="http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2011/05/prima-di-avventurarmi-nellanalisi-del.html" rel="nofollow">testo intero qui</a>.<br /><br />E' un intervento fatto in un Convegno a S. Marino.<br /><br />Sono felice di incontrarti anche qui e ogni tua riflessione è sempre di aiuto e approfondimento.<br />Anche questa ultima, che non ho il tempo ora di approfondire.<br />Ti prometto che ti risponderò presto :)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-85533764805690123512012-01-10T22:10:23.354+01:002012-01-10T22:10:23.354+01:00Vedo adesso che sul blog di Messainlatino hanno ca...<i>Vedo adesso che sul blog di Messainlatino hanno cancellato questo studio di Xavier da Silveira che avevano pubblicato ieri. </i><br /><br />Strano, ed è un peccato, perché vi avevo letto dei commenti di Giampaolo da incorniciare, che avevano 'steso' Simone de C. e un ospite superficiale ma arrogante, il quale tuttavia aveva offerto spunti per affermazioni e riflessioni interessantissime, puntuali nonché cattoliche doc.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-85196787487258543422012-01-10T20:02:17.819+01:002012-01-10T20:02:17.819+01:00E come tu dici Dante.
Quando chiesi a Don Mauro Tr...E come tu dici Dante.<br />Quando chiesi a Don Mauro Tranquillo delucidazioni sull'argomento mi rispose:<br /><br />************************************************************************************<br /><br />Quanto alla questione della materia degli ordini maggiori, la questione è largamente da F. Cappello. Tractatus de Sacramentis - vol.IV De sacra ordinatione, Marietti 1951, un classico della materia.<br />Le riassumo in breve la questione: Pio XII specifica che le disposizione della sua Costituzione "vim retroactivam non habent": cioè da quel momento in poi si deve considerare materia degli ordini maggiori la sola imposizione della mani, e regolarsi di conseguenza nei casi pratici di dubbio. Tuttavia non intende dirimere la questione teorica dibattuta da secoli. Ne conseguono sostanzialmente due possibilità, entrambe ammissibili perché su materia non definita:<br />a) la materia fu sempre e solo l'imposizione delle mani (per istituzione divina), il decreto del Concilio di Firenze essendo un atto disciplinare. Tale tesi fu tenuta sempre da autori approvati dalla Chiesa anche dopo il Concilio fiorentino stesso, né fu imposto a tutti gli orientali che si convertivano (anche nei secoli seguenti) di mutare i loro riti e adottare la tradizione degli strumenti, né furono riordinati gli orientali che non avevano ricevuto la tradizione degli strumenti; segno che con tale decreto non si intendeva imporre una dottrina rivelata ma chiedere un'unità disciplinare. Tale tesi appunto fu così liberamente sostenuta da autori approvati, evidente segno che il decreto di Firenze non era inteso come definizione.<br />b) la Chiesa ha il potere di mutare la materia degli ordini maggiori, quindi attualmente è la sola imposizione delle mani, ma in passato le cose hanno potuto essere diverse (doppia materia, sola tradizione degli strumenti, etc.: tutte tesi tenute da autori cattolici e anche da Dottori della Chiesa prima del decreto di Pio XII, e che quanto al passato quindi sono tuttora di libera discussione). In tal caso il decreto di Firenze fotograferebbe la situazione disciplinare romana (imposta ad alcuni orientali) di quell'epoca.<br /><br />*********************************************************************************************<br /><br />Giampaolo, non ho letto il libro del De Mattei, tuttavia in sintesi vi sono menzionate altre questioni oltre a quelli citate in questo thread?<br /><br />Marco MarchesiniMarco Marchesinihttps://www.blogger.com/profile/02356479784961714810noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-3602572807591983262012-01-10T18:32:19.228+01:002012-01-10T18:32:19.228+01:00Vedo adesso che sul blog di Messainlatino hanno ca...Vedo adesso che sul blog di Messainlatino hanno cancellato questo studio di Xavier da Silveira che avevano pubblicato ieri. Avranno ricevuto un 'cicchetto' dai neomodernisti dei piani alti? Se questi sono i 'tradizionalisti',siamo a cavallo...Amicusnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-12365768705402627102012-01-10T13:05:28.526+01:002012-01-10T13:05:28.526+01:00Vorrei chiedere a Mic da quale testo ha tratto que...Vorrei chiedere a Mic da quale testo ha tratto questa mirabile citazione di Gherardini. Che coglie nel segno, restituendo pregnanza e attendibilità all’assunto ‘fuori della Chiesa non v’è salvezza’. E tuttavia la questione resta ( per me ovviamente) problematica. Perché se l’antidoto all’asfissia della passio spuria che si nutre di peccato è la santità, la fedeltà dei santi, mi chiedo: fedeltà a quale chiesa, come, storicamente, concretamente per quale via? <br /><br />Il problema che s’impone è riconoscere il vero volto della chiesa, la Sua cristoconformità, ‘immagine del Dio invisibile’. Un problema che esige una risposta certa, oggettiva, che valichi i confini della coscienza individuale. Se nella chiesa è oggi estremamente difficile, a occhio nudo per così dire, distinguere il vero dal falso, come può un fedele qualsiasi ‘prendere posizione’ contro la passio ecclesiae che strozza e mortifica la verità? <br /><br />Nel clima di sospetto che ci induce a riflettere persino sulla possibilità di eresia di un pontefice, o di una intera classe dirigente della chiesa, i semplici fedeli possono essere in grado di ‘prendere posizione’? I teologi forse, gli addetti ai lavori, ma quelli come me? Posso ritenere il mio sensus fidei al di sopra di quel sospetto? Posso ritenerlo criterio sufficiente di giudizio, barriera affidabile contro gli errori di cui è intessuta la chiesa oggi? Temo di no, ho bisogno della Chiesa per poterla riconoscere con certezza come sola via alla salvezza. E’ un’aporia di fatto, che lascio in un cantiere remoto della mia coscienza. Nel frattempo oggi fedeltà è per me arrendersi al non senso e perseverare nonostante tutto nella sequela di Cristo. Nelle <i>braccia di questa chiesa</i>.<br /><br />PS- approfitto di questa incursione per ringraziare Mic per la fiducia che mi accorda ospitando anche me senza riserve.lonewolfehttps://www.blogger.com/profile/10678039591540278170noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-17354743032875813032012-01-09T21:35:17.529+01:002012-01-09T21:35:17.529+01:00Caro Giampaolo,
è proprio come dici.
Mi fai venir...Caro Giampaolo,<br />è proprio come dici.<br /><br />Mi fai venire in mente le parole di Mons. Gherardini quando parla della odierna <i>passio ecclesiae</i><br /><br /><i>Di tutte queste storture e devianze e ribellioni s'intesse, sì, la passio Ecclesiae, ma è una passione che non s'identifica mistericamente con quella di Cristo, non arricchisce e non dilata la Chiesa come il sangue dei martiri. La mortifica, anzi la strozza, le rifila l'aria che dovrebbe respirare, la riduce al rantolo. Contro questa passio, pertanto, occorre prender posizione, essa va neutralizzata, e l'unica maniera per farlo è quella d'una fedeltà a tutta prova: la fedeltà dei santi.</i><br /><br />credo che l'unico modo per trasformarla in passio feconda sia quello di inserire la nostra impotenza e la nostra sofferenza e povertà di questo tempo nel Calice del Sangue di Cristo ed in Lui offrirla al Padre. Ed è così che anche il rantolo e il gemito della Chiesa militante - oggi come ieri e come sempre - diventa preghiera e supplica, offerta e affidamento, espiazione e impetrazione e, in Cristo Signore, può salire fino al Trono dell'Altissimo!<br /><br />E' così che ne parla con accenti insuperabili il nostro Gherardini:<br /><br /><i>Ho peraltro accennato, poco sopra, ad una causa quasi metafisica della passio Ecclesiae ed irriducibile per questo ad uno qualunque dei comportamenti umani. Essa nasce dalla sacramentale identità del Cristo fisico e del Cristo mistico e prolunga l'epopea del Golgota nel tempo del già e non ancora: <b>la Chiesa è per questo il Christus patiens</b>. Gli aggettivi “sacramentale” e “misterico”, cui faccio ricorso per qualificare l'identificarsi della Chiesa in Cristo e di Cristo nella Chiesa, portan il discorso sul piano dell'<b>analogia, ancorché ontologicamente fondata</b>. Non si tratta, infatti, di una identità assoluta, ma d'una continuità che il linguaggio dei Padri e della liturgia definisce in mysterio, e quindi di una repraesentatio della Chiesa come continua Christi incarnatio. In particolare d'un rapporto che riproduce nella Chiesa una cristoconformità tale da conferirle quella medesima “immagine del Dio invisibile” che Col 1,15 predica del Verbo incarnato ed in base alla quale la Chiesa ha, del Verbo incarnato, la forma storica d'un amore che si dona fino al sacrificio supremo di sé. La detta repraesentatio non è, dunque, una rappresentazione, se mai è una “ri-presentazione”, o meglio un'assimilazione di due soggetti fin al loro sacramentale ed unificante incontro. Sta qui la ragione per la quale <b>la Chiesa è il Christus patiens, non il Christus passus: rivive nell'attimo che fugge la realtà stessa del Redentore</b>, del Mediatore unico tra Dio e gli uomini, del Rivelatore fedele e qui si radica l'espressione “fuori della Chiesa non c'è salvezza”, oggi superficialmente contestata.<br /><b>Commossi, pertanto, fin alle lacrime, ci mettiamo nelle braccia di questa chiesa, per aver accesso, attraverso la sua stessa passio, alla passio salvifica di Cristo.</b>.</i>Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-78357930564850434972012-01-09T21:23:50.892+01:002012-01-09T21:23:50.892+01:00Caro Giampaolo,
la Cum Iam di Paolo VI, è solo un...Caro Giampaolo,<br /><br />la Cum Iam di Paolo VI, è solo una Epistula in latino:<br /><br />"In primis unitas necessaria est in doctrina universa a Concilio tradita religiose servanda. Quae, cum Oecumenicae Synodi auctoritate sit comprobata, ad magisterium ecclesiasticum iam pertinet; <b>ac propterea, ad fidem et mores quod attinet, norma proxima et universalis veritatis exsistit, a qua theologis viris in suis peragendis studiis numquam discedere fas est. </b>In eadem autem doctrina aestimanda atque interpretanda, cavendum est, ne quis eam a reliquo sacro doctrinae Ecclesiae patrimonio disiungat, quasi inter haec discrimen aut oppositio intercedere possit. At vero, quaecumque a Concilio Vaticano II docentur, arcto nexu cohaerent cum magisterio ecclesiastico superioris aetatis, cuius continuatio, explicatio atque incrementum sunt dicenda". Epistula Cum Iam Paolo VI - http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/letters/1966/documents/hf_p-vi_let_19660921_cum-iam_lt.html<br /><br />L'epistola è indirizzata al cardinale Pizzardo, nel corso di una conferenza sul Concilio Vaticano II. <br /><br />Un Saluto dal BrasileGederson Falcometahttps://www.blogger.com/profile/10570607731496857856noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-8766094064659736062012-01-09T20:08:23.740+01:002012-01-09T20:08:23.740+01:00Sto giusto leggendo l'apologia della Tradizion...Sto giusto leggendo l'apologia della Tradizione del Prof. de Mattei, che nella prima parte del testo passa in rassegna la storia della Chiesa con particolare attenzione ai suoi capitoli più torbidi: papati indegni, eresie propalate se non dalla massima sede, da questa comunque fomentate, concili invalidi etc. Una vera e propria galleria degli orrori.<br /><br />La domanda che ci si pone quindi è: dov'era lo Spirito in quei tempi? E la risposta varia a seconda delle situazioni, chiaramente, ma sempre Quello spirava. Ad esempio, in corrispondenza della grave crisi dell'XI secolo, che vide tra papi contemporaneamente disputarsi il soglio pontificio, screditando la cattedra di Pietro come mai sino ad allora, più a nord sorgeva da Cluny la rinascita monastica che tanta santità porterà alla Chiesa, risollevandone le sorti, che ad occhio umano erano irrimediabilmente segnate.<br /><br />Questo per dire che la sede-vacante è un errore di prospettiva e di fede. Anche quando si verificasse che le sede venga occupata indegnamente, se ciò è permesso dal Signore, un qualche significato più profondo ha da esserci per forza.<br />I padri leggevano in queste tragedie un castigo di Dio per i peccati della cristianità.<br />Parafrasando Hölderlin: dove c'è il pericolo c'è sempre anche la salvezza. Se c'è il castigo c'è anche la possibilità di espiare.Giampaolohttps://www.blogger.com/profile/08506019379650511864noreply@blogger.com