tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post6737918247378799252..comments2024-03-28T16:11:24.110+01:00Comments on Chiesa e post concilio: don Curzio Nitoglia. La questione del papa eretico. La pubblicazione in italiano del libro di Arnaldo Xavier Da Silveiramichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger73125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-90400822304631024192016-07-19T22:28:15.301+02:002016-07-19T22:28:15.301+02:00Buon giorno Gederson,
una cosa possiamo facilmen...Buon giorno Gederson,<br /> <br />una cosa possiamo facilmente constatare: è difficile capirsi.<br />Perciò dovremmo cercare di concentrare le argomentazioni strettamente sul tema in oggetto.<br />Se nel contesto del tema in discussione, cioè su cosa noi come cattolici dobbiamo fare nel caso della Chiesa in stato confusionale (solo pregare, pregare e agire, come agire) Lei introduce il ben noto tema della FSSPX e del suo fondatore, è ovvio che ciò non può non essere considerato nella prospettiva dell'argomento in corso di trattazione.<br />E se anche lo avesse introdotto per un altro motivo, cioè per argomentare qualcos'altro che Le sta a cuore, o magari semplicemente per fare un salto pindarico, il fatto stesso di aver introdotto un elemento che per sua essenza contraddice la Sua tesi in oggetto equivale a fare (involontariamente) un autogoal.<br /><br />Mi chiede se ho letto il Suo ultimo commento (immagino quello del 19 luglio 2016 02:01 indirizzato a Mic).<br />Sì l'ho letto. Constato che, pur essendo interessante, esula dal tema in discussione. Perciò mi ero riferito al Suo commento precedente.<br /><br />Cordialmente<br /><br /><br />mariushttps://www.blogger.com/profile/07149615383574422979noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-29841632930679280822016-07-19T17:16:36.120+02:002016-07-19T17:16:36.120+02:00Marius,
Io non ho scelto Mons. Lefebvre come esem...Marius,<br /><br />Io non ho scelto Mons. Lefebvre come esempio per la "mia tesi", ho parlato della FSSPX e delle conversazioni dottrinali con Roma (credo che Monsignore farebbe le cose in altro modo...). Inoltre a questo lo stesso Mons. Lefebvre ha parlato sul Paolo VI che lasciarebbe ai teologi la spiegazione di come un Papa ha potuto presiedere l'autodemolizione della Chiesa. E la ragione di parlare della FSSPX è stata mostrata nei miei commenti e non è stata quella di mostrare che deve solo pregare ma sapere che cosa se deve fare. Non ha senso scegliere un esempio di lotta per mostrare che se deve solo pregare. <br /><br />La questione della deposizione del Papa non se può fare niente, solo pregare. Però, dire che se deve solo pregare in questo non significa che deve solo pregare in tutto. Questo ho chiariato nel commento da dove lei me ha fatto la domanda. <br /><br />Quindi, le tue parole: "Lo dico per inciso: in questo thread sembra qua e là di assistere ad una sorta di monologo dove qualcuno vuole ribattere solo per affermare testardamente le proprie convinzioni senza neppure leggere cosa dice il suo interlocutore. Chi sopra (come Anna e Historicus) esprimeva la necessità anche di una certa azione riflettendone sulle modalità non per questo negava o escludeva la necessità indispensabile per chiunque della preghiera".<br /><br />Valgono per lui stesso: per dire che io ho scelto Mons. Lefebvre come esempio per la mia tesi, lei non ha letto quello che io ho scritto nei miei commenti, così non può anche dire: <br /><br />"Le rispondo ricollocando queste Sue affermazioni nel contesto della discussione che verteva sull'asserita necessità di limitarsi alla sola preghiera per fronteggiare il particolare stato di confusione ecclesiale attuale". <br /><br />Sono io a creare la questione al dire che davanti alla questione della deposizione di un Papa se può solo pregare. Questo Viandante ha capito benissimo!<br /><br />Un caro saluto dal Brasile<br />Gedersonnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-7746124515494115082016-07-19T16:41:23.156+02:002016-07-19T16:41:23.156+02:00Marius,
Ha letto mio ultimo commnento?Marius,<br /><br />Ha letto mio ultimo commnento?Gedersonnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-51186078531542792462016-07-19T14:31:11.816+02:002016-07-19T14:31:11.816+02:00Grazie Marius :)Grazie Marius :)michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-49392165379620331292016-07-19T14:13:34.407+02:002016-07-19T14:13:34.407+02:00@Gederson
"Quindi, qualcosa ha di sbagliato!... @Gederson<br /><br /><i>"Quindi, qualcosa ha di sbagliato! Se non se pensa che cosa se deve fare se finisce con non fare ciò che è l'essenziale."<br />"Mi riferisco alla FSSPX che ha i suoi meriti e che sono fuori discussione...."</i><br /><br />Grazie, Gederson, per la precisazione. L'avevo già dedotto dal contesto ma volevo essere sicuro di aver capito bene.<br /><br />Le rispondo ricollocando queste Sue affermazioni nel contesto della discussione che verteva sull'asserita necessità di limitarsi alla sola preghiera per fronteggiare il particolare stato di confusione ecclesiale attuale. <br /><br />Gederson, Lei ha proprio scelto l'esempio più inadatto per motivare la Sua tesi: infatti se mons. Lefebvre si fosse limitato solo a pregare a quest'ora della Tradizione non sarebbe rimasto che un misero mucchietto di cenere spenta.<br />D'altronde nella storia della Chiesa questo coraggioso vescovo si trova davvero in ottima compagnia, perché diversi altri personaggi in tempi altrettanto drammatici non si limitarono a pregare, ma agirono vigorosamente, a cominciare da S.Paolo, poi (per citare i più noti) S.Atanasio, S.Caterina da Siena.<br />Ciò non toglie che ciascuno di noi nella sua vita privata non debba primariamente pregare e far penitenza, e continuare fedelmente nella pratica della vita cristiana, come Lei giustamente richiama citando S.Ignazio da Loyola.<br /><br />Lo dico per inciso: in questo thread sembra qua e là di assistere ad una sorta di monologo dove qualcuno vuole ribattere solo per affermare testardamente le proprie convinzioni senza neppure leggere cosa dice il suo interlocutore. Chi sopra (come Anna e Historicus) esprimeva la necessità anche di una certa azione riflettendone sulle modalità non per questo negava o escludeva la necessità indispensabile per chiunque della preghiera.<br /><br />Certo che non tutti sono chiamati a questo surplus (oltre alla preghiera). <br />Per alcuni, forse la maggioranza, l'unica azione possibile è proprio "solo" la preghiera stessa. <br />Ma da parte di costoro non bisogna arrivare all'assurdo, come talvolta purtroppo si nota, di teorizzare e pretendere che, visto che loro non possono o forse non se la sentono o non vogliono fare nient'altro in più, questa sia obbligatoriamente l'UNICA modalità plausibile per qualsiasi fedele.<br /><br />Come in un esercito ci sono vari ruoli (prima linea, retrovie, prontosoccorso, addetti ai rifornimenti, ecc),<br />così, come in qualsiasi ordine sociale anche nella Chiesa non solo è legittimo, ma augurabile che si manifestino i talenti nascosti di coloro che, sull'esempio dei famosi santi sopraccitati, diano il loro contributo fattivo per il trionfo del Regno Sociale di Cristo nel mondo a partire dalla Chiesa stessa, che nella situazione attuale è proprio la prima a non crederci più. <br /><br />Riflettere pubblicamente su queste cose è un modo per fare maturare nel contesto culturale e quindi nelle persone adeguate la consapevolezza di tale inderogabile necessità.<br />mariushttps://www.blogger.com/profile/07149615383574422979noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-22845587738146059262016-07-19T04:20:30.502+02:002016-07-19T04:20:30.502+02:00Dato che ogni tanto qualcuno torna a mettere in du...Dato che ogni tanto qualcuno torna a mettere in dubbio, se non a negare, la libertà epperò la validità della rinunzia dell’11 febbraio del ’13 (“dies nigro signanda lapillo!”), mi permetto di citare la nota 22 di pagina 7: commentando il cànone 221 del codice piano-benedettino del ’17 (= can. 332, § 2, del codice dell’83), il noto canonista Matteo Conte a Coronata (“Institutiones iuris canonici”, IV ed., Torino 1950, I vol., p. 373) osservava già molti anni fa, “con richiamo al can. 103, che solo la costrizione esterna, rispettivamente il timore che toglie ogni riflessione, può rendere inefficace la rinuncia” del papa.<br /><br />MasoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-78149735165091128852016-07-19T04:00:47.621+02:002016-07-19T04:00:47.621+02:00Ho letto l’articolo del cardinal Brandmüller: http...Ho letto l’articolo del cardinal Brandmüller: http://www.statoechiese.it/images/stories/2016.7/brandmuller.m_renuntiatio_1.pdf.<br /><br />Interessante. A volte mi sembra di poter esser d’accordo, a volte meno.<br /><br />Dal numero 2:<br /><br />“Il dimissionario [...] non è più né vescovo di Roma né papa, e neppure cardinale. Questa constatazione oggettiva rimanda nell’ambito di speculazioni edificanti o di poesia religiosa certe riflessioni e idee di una permanente partecipazione mistica nel ‘munus Petrinum’. Si è parlato addirittura di un passaggio dalla ‘plenitudo potestatis’ alla ‘plenitudo caritatis’, perché non ci sarebbe più un ritorno del dimissionario nel privato. Ma questa argomentazione sarebbe una ‘metàbasis eis àllo ghènos’ [un ‘passaggio a un altro genere (di discorso)’], cioè un passaggio dal livello istituzionale canonico-teologico a quello soggettivo ascetico-spirituale. Parimenti incomprensibile pare il concetto, inventato in questo contesto, di una ‘renuntiatio mystica’ e,” ugualmente, “il tentativo di stabilire una specie di parallelismo contemporaneo di un papa regnante e di un papa orante. Per motivare tale dualismo si è fatto riferimento a quell’idea elaborata da Kantorowicz in 'The king’s two bodies’ per distinguere la persona pubblica del re dalla sua persona privata. Ma, in ogni modo, Kantorowicz parlò di due aspetti di una sola persona fisica. Un papato ‘bicipite’ sarebbe una mostruosità.<br /><br />Il tentativo di ridefinire il ‘munus Petrinum’ in tal senso è inaccettabile dal punto di vista teologico e comporterebbe una minaccia all’unità della Chiesa. Perciò senz’altro va rifiutato. Insomma: la sostanza del papato è così chiaramente definita dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione autentica” che “nessun papa può essere autorizzato a ridefinire il suo ufficio. Il luogo ecclesiologico di un papa dimissionario, quindi, viene determinato solamente dalla sua ordinazione episcopale, in virtù della quale fa parte del collegio episcopale e partecipa della responsabilità spirituale per la Chiesa. Del resto il diritto canonico non riconosce la figura di un ‘papa emeritus’.<br /><br />Di tutto ciò Celestino V inequivocabilmente [si] rese conto spogliandosi in presenza del collegio cardinalizio di tutte le insegne del papato, indossando di nuovo il suo abito monastico”.<br /><br />Dire che “ questa constatazione oggettiva rimanda nell’ambito di speculazioni edificanti o di poesia religiosa certe riflessioni e idee di una permanente partecipazione mistica nel ‘munus Petrinum’ ” del papa abdicatario può dispiacere un po’, almeno a me, per il tono, che sembra inutilmente e ingenerosamente polemico nei confronti dell’uomo venerabile che quelle riflessioni e idee ebbe a fare e a proporre.<br /><br />Ma in sostanza è così: quelle riflessioni e idee non sono affatto da disprezzare; ma appartengono a un “àllo ghènos”, a un altro genere di discorso, che non è né quello della dottrina cattolica del papato né quello del diritto canonico, ma è quello della spiritualità, se vogliamo della mistica (e se vogliamo è, sì, anche quello dell’ecclesiologia, ma solo in quanto si tratta d’ognuno di noi ch’è membro del corpo e tralcio innestato nella vite).<br /><br />Appunto: Benedetto XVI s’è persuaso d’una sua vocazione particolarissima, per la quale, anche dopo la rinunzia, sarebbe stato investito d’una “ permanente partecipazione mistica nel ‘munus Petrinum’ ”.<br /><br />Questo non vuol dire, ovviamente, che Giuseppe Ratzinger sia, o si ritenga, un secondo papa, o un mezzo papa, o un vicepapa, o vattelappesca. Pensiamo a santa Teresa del bambin Gesù, che ugualmente si rese conto d’esser chiamata dal Signore a essere il cuore del corpo mistico: tutto questo è importantissimo, ma siamo su un altro piano rispetto a quello di tanti discorsi che non fanno che aumentar la confusione.<br /><br />Dirò ancóra col cardinal Brandmüller: prender lo spunto dai discorsi del Ratzinger per attaccare la costituzione della Chiesa significa fare “ una ‘metàbasis eis àllo ghènos’, cioè un passaggio dal livello istituzionale canonico-teologico a quello soggettivo ascetico-spirituale ”. Non confondiamo i piani!<br /><br />MasoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-55816710289267167462016-07-19T02:01:38.514+02:002016-07-19T02:01:38.514+02:00Mic non, Marius, me scusa.Mic non, Marius, me scusa.Gedersonnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-44764547505798095822016-07-19T02:01:05.046+02:002016-07-19T02:01:05.046+02:00Mic,
Mi riferisco alla FSSPX che ha i suoi meriti...<br />Mic,<br /><br />Mi riferisco alla FSSPX che ha i suoi meriti e che sono fuori discussione. Però, per me è strano che doppo tantissime anni di lotta se arriva a Roma per fare le conversazioni dottrinale per scoprire che il problema principale non è la liberta religiosa, l'ecumenismo e la collegialità ma il concetto di tradizione. E quando le conversazioni arrivano a questo punto, tutto si ferma e se passa direttamente a parlare di regolarizzazione e la questione principale rimane ancora senza risposta. Infatti è stata Roma a dare questo passo, ma mons. Fellay ha accettato questo molto facile: come se accetta parlare di un preambolo dottrinale e di regolarizzazione, senza trattare della questione principale? <br /><br />La discussione sul concetto di tradizione è troppo importante per la Chiesa e anche per la FSSPX, perchè questa divergenza appare nel Motu Proprio Ecclesia Dei come il principale motivo dottrinale della rottura tra mons. Lefebvre/FSSPX e Roma. <br /><br />Per ricordare:<br /><br />GREC: Accordo “Discreto”, ma non “Segreto” ~ Due Livelli d’Incontro: il Dialogo “Diplomatico” e quello “Dottrinale”<br />http://doncurzionitoglia.net/2013/01/24/177/<br /><br />Esercizio di esegesi della Tradizione:<br />da Giovanni Paolo II a Mons. Bernard Fellay<br />http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV256_Esegesi_della_Tradizione.html<br /><br />Quod et tradidi vobis - La Tradizione vita e giovinezza della Chiesa,Cap. VII Tradizione e postconcilio, 2.La Fraternità di S. Pio X<br />http://www.internetica.it/Tradizione-postconcilio.htm#fraternità<br />Gedersonnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-79125642885537726812016-07-18T23:22:25.495+02:002016-07-18T23:22:25.495+02:00@ OT ma forse no. Un articolo del Times di Londr...<br />@ OT ma forse no. Un articolo del Times di Londra di oggi (18 luglio '16, p. 28) afferma che contro Papa Francesco lo scontento sta aumentando in Vaticano. <br /><br />Faccio un breve riassunto. Al Papa vengono imputati errori "nel governo e nella comunicazione". Secondo un articolo del giornalista dell'Espresso, E. Fittipaldi, recentemente prosciolto (perche' cittadino italiano) dall'accusa di aver illecitamente pubblicato documenti vaticani riservati, nel Vaticano oggi dominerebbe l'anarchia. Il giornalista italiano riporta l'opinione di un cardinale, che ha voluto rimanere anonimo, secondo il quale "in Vaticano i critici del Papa sono ormai la maggioranza. Il Papa e' piu'isolato di quanto si creda."<br />Si accusa il Papa di non accettare consigli. L'articolo riporta l'opinione del noto giornalista cattolico americano John Allen, che cita il caso di un commentatore della Fox News che invito' il Papa a por fine al suo papato "mal consigliato e arrogante" e di un vescovo del Kazachistan [Mons. Schneider] che supplico' pubblicamente il Papa "di por termine alla confusione" circa gli insegnamento della Chiesa sul matrimonio [sic - il giornalista ignora i fatti precisi, pero' va notato che l'eco della supplica di mons. Schneider in qualche modo e' giunto nella grande stapa internazionale]. <br />Per esempio, continua l'articolo, "i tentativi del Papa di ammorbidire le norme sul divorzio [sic] hanno incontrato opposizione a tutti i livelli della gerarchia".<br /><br />Il Cardinale Carlo Caffarra, parlando con Maike Hickson, il blogger cattolico, ha ribadito: "Non commettere adulterio, e' una norma negativa in senso assoluto,che non ammette eccezioni. Vi sono molti modi di fare il bene, ma c'e' un solo modo di non fare il male: non fare il male". Un osservatore vaticano, conclude l'articolo, che ha chiesto di non esser nominato, ha detto: "Non c'e dubbio che stanno aumentando le critiche contro Papa Francesco, e che vengono espresse in modo sempre piu' aperto. La critica piu' comune conerne la capacita' di Papa Francesco di fare il Papa". SCOTUSAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-50416812430200366492016-07-18T22:59:36.124+02:002016-07-18T22:59:36.124+02:00@ Gederson
"Quindi, qualcosa ha di sbagliato!...@ Gederson<br />"Quindi, qualcosa ha di sbagliato! Se non se pensa che cosa se deve fare se finisce con non fare ciò che è l'essenziale."<br /><br />Non capisco il senso di questa frase. A chi si riferisce? <br />Per favore potrebbe specificare il soggetto: CHI ha qualcosa di sbagliato?mariushttps://www.blogger.com/profile/07149615383574422979noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-2965557619800580212016-07-18T18:56:21.932+02:002016-07-18T18:56:21.932+02:00In ciò che dice rispetto al caso della deposizione...In ciò che dice rispetto al caso della deposizione di Bergoglio diffendo che l'unica cosa che se può fare è pregare. Centrare la lotta per la fede nella deposizione di Francesco è ciò che fanno i sedevacantisti. Segue alla questa posizione una speranza democratica che è quella di convincere la maggioranza all'interno della Chiesa che il Papa non è Papa per fare la sua deposizione. Così se lascia la lotta contra l'errore e si concentra sulle questioni dell'infallibilità. Il risultato di questo è che le persone finoscono accettando il proprio Concilio (conosco tantissime persone che hanno cambiato dal sedevacantismo per la piena accettazione del Concilio). <br /><br />Valle per la questione Francesco e per la lotta contra il Concilio ciò che lo stesso D. Curzio ha scritto nell'articolo "La «Tesi di Cassiciacum» è ancora assolutamente certa?" dove applica l'insegnamento di S. Ignazio da Loyola negli "Esecizi spirituali":<br /><br /><i>"S. Ignazio da Loyola negli “Esercizi Spirituali” (n°318) scrive che in tempi di confusione non si deve cambiare proposito di agire, ma restar fermi e fare come prima senza pretendere di vederci chiaro, poiché “nel torbido pesca il demonio”. Quindi nei casi di oscurità, aridità, desolazione, ‘notti dei sensi e dello spirito’, occorre andare avanti come prima, anche senza vedere, anzi ci si deve accontentare di non aver lumi, poiché Dio permette tale oscurità per purificare l’anima dei suoi fedeli, spingendoli ad una maggior fiducia in Lui che non in se stessi e a “sperare contro la speranza”, senza vedere nell’inevidenza (quod repugnat). Anche s. Teresa d’Avila e s. Giovanni della Croce insegnano la stessa dottrina, che è comune in teologia ascetica e mistica"". </i><br /><br />Considerando la Lex orandi, lex credenci, non se può dire che scegliere la via della preghiera è essere "quietista". Il caso è anche pensare che cosa se deve fare, per non sbagliare nella lotta. Mons. Brunero Gherardini ha scritto che tra Roma e FSSPX aveva solo una questione da discutere: il concetto di tradizione. Però, la FSSPX è andata a Roma per discutere la libertà religiosa, l'ecumenismo e la colegialità, e la discussione se è fermata nella questione del concetto di tradizione. Se suppone che nel GREC se aveva già fatta le discussioni sulle questioni che hanno fatto le conversazione con Roma. Quindi, qualcosa ha di sbagliato! Se non se pensa che cosa se deve fare se finisce con non fare ciò che è l'essenziale.<br /><br />La iniziativa dei 45 non me sembra diversa di quella degli intellttuali che hanno fatto più di una richiesta a Benedetto XVI per il ritorno della Chiesa infalibile e per un Sillabo degli errore conciliare. Anche Mons. Lefebvre e Mons. Castro Mayer hanno fatto simile iniziative nel primo incontro di Assisi. Sono iniziative che hanno validità per informare le persone del problema, per fargli avere coscienza di che siamo in una crise. Per me il punto è trovare il punto debole dei modernisti e in questo punto concentrare gli attacchi. Gedersonnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-8904438912841473262016-07-18T15:51:09.440+02:002016-07-18T15:51:09.440+02:00Historicus, il voler classificare le persone secon...Historicus, il voler classificare le persone secondo filoni può essere interessante ma sicuramente ha il grave difetto di voler etichettare tutti senza volerne vedere le specificità e quindi senza prenderle in considerazione.<br />Anzi etichettando è molto facile delegittimare o sminuire l'avversario. Dare dell'antisemita ad una persona ad esempio vuol dire metterlo KO senza doverlo affrontare.<br />Allo stesso modo dicendo che un possibile filone quietista è caratterizzato dalla "attesa passiva del compimente delle attese escatologiche e profezie, al termine delle quali Nostro Signore rimetterebbe le cose a posto nella Chiesa, nella societa', nel mondo" è molto riduttivo e superficiale e per nulla obiettivo. <br />L'uso fatto del termine passivo è paragonabile all'uso fatto da molti modernisti del termine "partecipazione attiva".<br />Daltronde mi sembra che se i modernisti siano spesso colpiti da un certo qual prurito per le novità, allo stesso modo vi sono dei fedeli che sono colpiti dal prurito di fare per forza qualcosa. A volte è più utile fermarsi e aspettare un attimo (non dico di vegetare vita natural durante).<br />Tengo poi a ribadire che io non ho assolutamente detto che non si debba far niente, ma ho specificato che ognuno abbia a fare il proprio dovere secondo il proprio stato e le proprie facoltà e capacità. E chiaramente fa parte dei compiti di ognuno anche quello di pregare, anche se forse non è un'attività che piace a molti.<br /><br />Questa smania di voler deporre papi non è salutare e non è un bene per la Chiesa. Nemmeno ai nostri giorni. Anzi. <br />È di oggi la notizia che il card. Brandmüller pur ritenendo possibile le dimissioni di un papa, ritiene che possano essere molto problematiche e magari anche moralmente non buone. Concordo con lui. Per risolvere i problemi non se ne devono creare di nuovi.<br />Ad esempio: chi dovrebbe deporre il papa? O come nell'esempio portato, quanti dovrebbero essere i cardinali a presentare la sfiducia affinché l'eresiarca si decida a lasciare? O ancora, come pensiamo che il piccolo resto che rimmarrà fedele (semplice rivelazione privata anche questa?)riuscirà a prevalere? Con le sue sole forze? <br />I primi apostoli diffusero la fede in Gesù Cristo andando a predicare in ogni dove, ma erano assidui nella preghiera. Filone quietista anche il loro?<br />viandantehttps://www.blogger.com/profile/12658452202312884392noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-60565907843467312082016-07-18T13:51:48.176+02:002016-07-18T13:51:48.176+02:00Grazie Historicus!
Concordo.Grazie Historicus!<br />Concordo.michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-10653973190755197942016-07-18T13:50:32.076+02:002016-07-18T13:50:32.076+02:00Brandmuller: le rinuncia del Papa è possibile ma c...Brandmuller: le rinuncia del Papa è possibile ma c'è da sperare non si ripeta mai più.<br /><br />http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351340Japhetnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-72804112323946298532016-07-18T10:47:52.472+02:002016-07-18T10:47:52.472+02:00@ Historicus risponde
-- Ringrazio per l'app...<br />@ Historicus risponde<br /><br />-- Ringrazio per l'apprezzamento. Mi chiedevo se valeva la pena continuare (da parte mia) a discutere di queste cose, data l'abissale difformita' nelle contrapposte interpretazioni. Al punto da intendere quanto da me detto addirittura al contrario, come se avessi sostenuto una tesi opposta a quella effettivamente proposta. <br /><br />-- A proposito di tesi contrapposte. Mi sembra di notare due filoni prevalenti nei commentatori di questo blog, filoni sicuramente rappresentativi di larghe fette di lettori. <br /><br />Il filone che chiamero' "quietista": l'attesa passiva del compimente delle attese escatologiche e profezie, al termine delle quali Nostro Signore rimetterebbe le cose a posto nella Chiesa, nella societa', nel mondo. Si prega perche' si avveri questo compimento senza sforzarsi di intervenire in nessun modo nella mostruosa deriva in corso, nella Chiesa soprattutto. Intervenire, per lo meno con il creare un clima d'opinione che prema sui Pastori. (HO letto piu' volte il riferimento alle profezie secondo le quali Satana sarebbe stato lasciato libero per 50 anni. Vorrei sapere, se mi e' lecito: di quali profezie si tratta? E i 50 anni scadrebbero per caso nel 2017? Se e' cosi', mi sembra che si indulga in un uso arrischiato delle visioni private, piu' o meno "profetiche", lasciandosi alla fine impestare dalla "numerologia" dei cabalisti).<br />Il Filone che chiamero' "inconsapevolmente normalista": quelli che vogliono vedere l'inizio della grave crisi della Chiesa solo nel pontificato di Bergoglio, non volendo approfondire l'analisi dei famosi "bachi dottrinali", ben presenti e in modo grave, anche nei pontificati precedenti, nonostante certi aspetti positivi dei medesimi (mi riferisco sopra tutto a GPII e a Benedetto XVI). Molti di questi "normalisti" si rifiutano ostinatamente di considerare le responsabilita' del Vaticano II. <br /><br />--Il Sacro Collegio attuale appare indubbiamente poco penetrabile da un'iniziativa, come quella dei 45 per ora anonimi, che hanno sollecitato un intervento dottrinale presso il Papa, per correggere gli errori contenuti nella AL. Ma allora cosa dobbiamo fare, scoraggiarci? Non far nulla? Anche gli Apostoli, quando iniziarono la loro predicazione della Buona Novella, come potevano pensare di convertire la societa', il mondo intero? Con le loro forze, voglio dire. Io credo che noi dobbiamo fare la nostra parte, senza preoccuparci del successo o meno delle iniziative. Per quello, lasciamo fare allo Spirito Santo. Noi pero' dobbiamo batterci, assumendoci i nostri rischi e responsabilita'. Parlo soprattutto degli intellettuali, dei teologi, degli accademici, che hanno maggiori responsabilita' degli altri, dei semplici fedeli. <br />Non bisogna nemmeno dimenticare i severi ammonimenti di NS: chi avra' seppellito i suoi talenti nel giardino di casa, sara' da Lui riprovato il Giorno del Giudizio! HistoricusAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-47704530875294507392016-07-18T07:42:59.718+02:002016-07-18T07:42:59.718+02:00L`ipotesi di Historicus, la "mozione" di...L`ipotesi di Historicus, la "mozione" di sfiducia che suggerirebbe ad un papa di "farsi da parte" è da prendere in conto, ma purtroppo, due volte purtroppo, siamo nell`ambito di riflessioni, seppur molto interessanti, teoriche, si parla di Collegio dei cardinali ma li vediamo i cardinali mettersi tutti `accordo? <br />No, dunque quanti ce ne vorrebbero alfine che quella "mozione" abbia un peso sufficiente? La maggioranza, i due terzi, un numero abbastanza cospicuo?<br />Quanti sono i cardinali fino ad oggi ad aver preso la parola per dire quanto e come l`AL sia pericolosa, eterodossa in certi suoi passaggi? Quanti? <br />Due, mi sembra, i cardinali Burke e Caffarra, tre se ammettiamo l`analisi del card. Müller.<br />Questa è la realtà.<br />Jorge Bergoglio può continuare tranquillamente a disfare, a picconare, a calpestare e raggirare la Dottrina della Chiesa, nesun`ombra all`orizzonte per la sua rivoluzione pastorale e misericordiosa tutta intrisa di tenerezza...<br />Luisanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-78253237741608657782016-07-18T00:55:47.697+02:002016-07-18T00:55:47.697+02:00Solo per dire che
Anna delle 23.32 non sono io e ...Solo per dire che<br /><br />Anna delle 23.32 non sono io e per chiederle di usare un segno distintivo per evitare confusione<br /><br />Anna<br /><br /><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-89478676237632633442016-07-17T23:32:35.499+02:002016-07-17T23:32:35.499+02:00Se Vienna fosse caduta, noi, oggi, forse saremmo g...Se Vienna fosse caduta, noi, oggi, forse saremmo già islamici….E se Vienna non è caduta, una buona pare del merito va proprio al frate friulano, il quale non disperò quando tanti disperavano, non perse la testa, non cessò mai di aver fede nell’aiuto di quel Signore che aveva detto ai suoi discepoli:Bussate e vi sarà aperto; chiedete e vi sarà dato.<br />Oggi è diffuso uno stranissimo modo di pensare, proprio fra tanti sedicenti cristiani, i quali, tutti infervorati dalla volontà di dialogare ad ogni costo e con chiunque, anche col peggior nemico, e tutti ipnotizzati da quella magica parola, ecumenismo, che, per loro, è diventata una specie di abracadabra, poiché sembrerebbe voler dire che i cristiani devono rinunciare alla loro identità, in favore di una religiosità vaga e generica, imbevuta di gnosticismo e deismo, nella quale possano entrare tutti, nessuno escluso, come se la Verità fosse qualcosa di relativo, e il Cristianesimo avesse lo stesso contenuto di verità di qualsiasi altra religione, e come se l’importante fosse che tutti gli uomini della terra si riuniscano a pregare insieme, non importa se rivolgendosi al vero Dio o agli dei falsi e bugiardi di cui parlava Dante Alighieri.<br />Per codesti cristiani del terzo millennio, debitamente progressisti e modernisti, la figura di Marco d’Aviano può risultare vagamente scomoda e imbarazzante, quasi indisponente. Avrebbero preferito un uomo di Dio che va disarmato incontro ai nemici e che mette dei fiori nei loro cannoni, come recitava il testo di una insulsa e melensa canzonetta dell’epoca sessantottina, nella quale il pacifismo a senso unico veniva celebrato come un valore assoluto e irrinunciabile; e quando parlare di una “guerra giusta”, come pure hanno sempre fatto fior di teologi, da Sant’Agostino (che diede personalmente l’esempio, partecipando fino all’ultimo respiro alla difesa della sua città, Hippo Regius, assediata dai Vandali), a San Tommaso d’Aquino (che, nella Summa Theologiae, la equipara alla legittima difesa del singolo individuo, qualora venga ingiustamente minacciato e aggredito), era qualcosa d’inconcepibile per codesti zelatori di un Vangelo remissivo, inerme, pronto a lasciarsi distruggere dal primo che lo voglia fare.<br />Padre Marco d’Aviano era pacifico, ma non pacifista; credeva nel dialogo e nella misericordia divina (subito dopo la battaglia del Kahlenberg, volle che i viennesi rendessero grazie a Dio pregando per le anime di tutti i caduti, compresi i nemici), ma non nel fatto di lasciarsi ammazzare o sottomettere senza opporre alcuna resistenza, perché, di ciò, i popoli minacciati avevano – e hanno - pieno diritto, sia in quanto europei, sia in quanto cristiani.<br />Sì: in questi tempi di buonismo ideologizzato e di cristianesimo in via di auto-rottamazione, la figura e l’esempio di padre Marco d’Aviano, spirito profondamente pacifico e tuttavia magnifico lottatore, possono davvero risultare scomodi, perché appaiono in assoluta controtendenza. Egli ci ricorda che bisogna anche sapersi battere per difendere il Vangelo e la vita stessa, se ciò diviene necessario; che c’è un tempo per la pace e un tempo per la lotta, un tempo per parlare e un tempo per misurarsi con la spada; e che il diritto e il dovere alla propria difesa, e alla difesa di ciò in cui si crede, non cade mai in prescrizione, anche con il trascorrere dei secoli. Ovunque si ripresentino le condizioni dell’11 settembre 1683, l’Europa avrà sempre bisogno di una guida spirituale forte e coraggiosa, mite e tuttavia animosa, come lo fu, per i suoi contemporanei, quella di padre Marco d’Aviano.<br /><br />Marco d’Aviano mostra come si può e si deve difendere il Cristianesimo e l’Europa"<br /><br />di Francesco Lamendola<br />http://www.ilcorrieredelleregioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=8890:europa-come-ci-si-deve-difendere&catid=114:civiltaoccidentale&Itemid=145<br /><br />AnnaCosì scriveva Anna sulla guerra giustanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-78488777187276531152016-07-17T23:03:14.657+02:002016-07-17T23:03:14.657+02:00Siamo a 50 anni del Concilio Vaticano II, in quest...Siamo a 50 anni del Concilio Vaticano II, in questo tempo abbiamo visto che l'autorità dice una cosa nella teoria e fa un'altra nella pratica. Così il problema non è tanto un documento essere pastorale o dogmatico, magistero o no, il problema è quello che se fa di loro nella pratica. Il problema è che qualcuno di questi documenti porta un insegnamento e independente del grado di autorità questo raggiunge il suo fine di insegnare. Il curioso è che queste discussione sorgono solo a posteriore, non se fa la discussione a priore del grado di autorità del documento. Inoltre a questo osservo che il Sinodo era appena un'organo consultivo. Questo in teoria, ma e nella pratica?<br /><br />La stessa logica se vede nel problema dell'ermeneutica della continuità e della rottura che sta in uno modo o altro collegato alla relazione della Chiesa con i mass media. Nel caso della Divina Afflante Spiritus di Pio XII l'ermeneutica della rottura è stata bloccata per il S. Uffizio, ma doppo la elezione di Paolo VI e Padri che hanno fatto l'ermeneutica della rottura del documento, sono stati reintegrati ai suoi posti. Per me sembra che questa discussione sono mezzi per loro fare avanzare la rivoluzione. In quanto se rimane in queste discussione, l'errore è libero all'interno della Chiesa per raggiungere il suo fine. Sembra che quando hanno fatto i documenti del Concilio, queste discussioni erano già previsti.<br /><br />Nel caso della deposizione di Papa Francesco, il problema più grande è che possiamo avere un'eletto pegiore che lui. La cosa più evidente in tutto questo è che siamo davanti una Chiesa senza diffesa, una Chiesa incapace di risolvere i propri problemi. In suo ultimo discorso come Papa titolare, Benedetto XVI ha diffeso la tesi di Henri De Lubac, ha parlato del Concilio della Chiesa e del Concilio rubato per i mass media. Senza contare che nel suo pontificato se è parlato del'inizio al fine del problema dell'ermeneutica e non se ha trovato soluzione per nessuno di questi problemi. Quindi, quale il senso di fare un Sinodo sull'argomento polemico, se il Sinodo sarà rubato per i mass media e per l'ermeneutica della rottura? Il Papa Francesco sa che le sue parole sul temi polemiche hanno di essere strumentalizzati, quindi, perchè parla? La mancanza di volontà di risolvere questi problemi, fa sembrare che siano in qualche modo utile a loro. Tutti sono prevedibili in linea di principio, ma perché non vengono risolti?<br /><br />Se dice che Bergoglio ha volonta di fare un'enciclica sulla povertà. Tutte discussione che ora vediamo sull'Amoris Laetitiae hanno di seguire l'uscita di questa enciclica. Onestamente parlando questo stato di cose è diventato insostenibile, una situazione mai vista nella storia della Chiesa.Gedersonnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-5067961025093310432016-07-17T22:28:03.485+02:002016-07-17T22:28:03.485+02:00@ Historicus
Mi inserisco solo ora nell’interessa...@ Historicus<br /><br />Mi inserisco solo ora nell’interessante dibattito perché ero in viaggio per tutto il giorno.<br /><br />La Sua proposizione era chiarissima e a mio avviso molto sensata e condivisibile. <br />Si inserisce anche molto bene nel discorso introdotto da Anna, quando in soldoni in apertura diceva che occorre prendere posizione sulle presunte eresie papali, il che non equivale a voler deporre il Papa.<br />Non rimane che da ripetere ancora una volta che Paolo si oppose frontalmente e pubblicamente a Pietro, non per deporlo, ma per indurlo a ricredersi e a ritrattare su un suo ben preciso atteggiamento ben poco cattolico.<br /><br />Historicus, Lei ha ragione: ora Lei non ha più nulla da aggiungere. Non perché non sia stato abbastanza chiaro, ma al contrario, solo perché lo è stato più che esaurientemente.<br /><br />Perciò come Suo attento lettore mi auguro di poter continuare a leggere i Suoi aprezzatissimi interventi.mariushttps://www.blogger.com/profile/07149615383574422979noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-16138015791516180902016-07-17T22:16:57.896+02:002016-07-17T22:16:57.896+02:00@ Luigi Rmv, rispondo a braccio sul problema dell...<br />@ Luigi Rmv, rispondo a braccio sul problema della liceita' della guerra<br /><br />I comandi di non resistere al malvagio, di porgere l'altra guancia si riferiscono alle liti e ai conflitti interpersonali, alle questioni individuali, alle lotte per gli interessi, le eredita', a non vendicarsi nel caso di percosse e cose simili (lui mi ha dato uno schiaffo, io gliene ho resi due e poi e' finite a coltellate etc.). Ad uno che dalla folla gli chiedeva di indurre il fratello a dargli la sua parte di eredita' (che evidentemente gli negava), Gesu' non rispose forse: "Chi mi ha costituito giudice sopra di voi?" (cito a memoria). Cioe': non chiedetemi queste cose; se il tuo parente stretto ti vuol derubare della tua parte di eredita', lasciagliela; dovete esser superiori a queste cose, a queste liti, che si sa come iniziano e non come finiscono. <br />In tutto questo la guerra non c'entra niente, voglio dire la guerra tra Stati. A S. Pietro disse di rinfoderare la spada perche' non sarebbe servita a nulla, in quel frangente. Pietro si immischiava di cosa che non lo riguardava. E avrebbe fatto appunto la figura dell'aggressore (che colpisce ingiustamente di spada per poi perire di essa). Infatti, le guardie del Sinedrio che venivano ad arrestare Gesu' non c'entravano, erano solo esecutori di ordini altrui. E NS riattacco' l'orecchio a uno di loro. Colpevoli erano quelli che li mandavano non le guardie.<br />Se ne deduce che la guerra giusta si puo' combattere. S. Giovanni Battista come rispose ai due soldati che vennero da lui? "E noi cosa dovremo fare? - Egli rispose loro: Non fate violenza a nessuno ne' calunniate, e siate contenti della vostra paga" (Lc 3, 14). La guerra per la difesa della Patria e'sicuramente giusta e ancor di piu' quella per difendere, oltre alla Patria, la vera Fede (Luoghi Santi compresi) dall'assalto dell'Anticristo. <br /><br />"Proprio nella settimana in cui il tempo cambio', le 200 galee di Messina si mossero in lunga fila, al ritmo regolare dei remi, verso sud, in mare aperto [per andare a Lepanto]. Ogni cristiano, libero o galeotto, ricevette un rosario. Passando lungo il molo foraneo, i galeotti attaccatti ai loro enormi remi videro il nunzio pontificio che in abito cardinalizio, immobile, solo, alzava la mano benedicente finche' l'ultima nave scomparve" (J. Beeching, La battaglia di Lepanto, tr. it., Bompiani, 2002, p. 231). Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-6694620603596074982016-07-17T18:48:52.462+02:002016-07-17T18:48:52.462+02:00@ Viandante
La mia proposta non e' nel senso ...<br />@ Viandante<br /><br />La mia proposta non e' nel senso in cui lei l'ha intesa. Essa mira a far scoppiare il bubbone non a far finta che il Papa non conti. Forse non sono riuscito a spiegarmi bene. Succede. A questo punto, tuttavia, rinuncio a proseguire oltre. Historicus Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-60529746061159462342016-07-17T18:01:14.240+02:002016-07-17T18:01:14.240+02:00@Historicus
Praticamente la sua proposta, senza n...@Historicus<br /><br />Praticamente la sua proposta, senza nessun clamore mediatico e senza nessuna dichiarazione indirizzata a Roma, è quanto moltissimi semplici cattolici stanno mettendo in pratica: vanno avanti senza tener conto di molte assurdità scritte o rilasciate in volo dall'attuale ponteficie, ma affidandosi alla dottrina da sempre insegnata dalla Chiesa! viandantehttps://www.blogger.com/profile/12658452202312884392noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-34843229407681674712016-07-17T17:52:30.853+02:002016-07-17T17:52:30.853+02:00Historicus, grazie del gradito approfondimento sto...Historicus, grazie del gradito approfondimento storico, che come sa apprezzo e ritengo essenziale per la formazione di un cattolico. <br /><br />Però prendo spunto per una domanda banale già trattata e se ci sono riferimenti, mandatemi pure a quel link..., ma avrei bisogno di risposte chiare vostre, se possibile. Dice historicus:<br />"Quindi: S. Pio V, oltre alla preghiere, fece quanto poteva come impegno materiale, attivo, concreto, politico e militare, non se ne stette in ginocchio, con il Rosario in mano, in Vaticano ad aspettare passivamente gli eventi. Non era un baciapile, Dio ci guardi. Mise in campo risorse finanziarie, organizzo' eserciti, spese tutta la sua autorita' morale e politica per la nobile causa. Che rispondeva anche ad una necessita' strategica impellente: Turchi e Barbareschi stavano acquisendo il dominio del Mediterraneo. Bisognava fermarli, almeno in questo".<br /><br />Ma io mi chiedo, ed è un nostro puntum dolens: <br />- come si concilia l'impegno concreto di un papa in una guerra e la benedizione di altre, sebbene di difesa , con i comandamenti di Gesù di non opporsi al malvagio, di porgere l'altra guancia allo schiaffo, di riporre la spada per non perire a causa di essa? <br />- Esistono quindi guerre giuste in cui 'sospendere' i comandamenti del Vangelo? <br /><br />Aloisiushttps://www.blogger.com/profile/00581952920171111368noreply@blogger.com