tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post75802588290418617..comments2024-03-28T20:18:45.073+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Non abbandonarli alla tentazione di cambiare il Padre nostromichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger39125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-21414800402964825612020-11-10T13:47:58.077+01:002020-11-10T13:47:58.077+01:00 Attenzione al giorn... Attenzione al giorno 29 novembre 2020<br />Sabato 28 novembre 2020: «Padre nostro… non ci indurre in tentazione». Domenica 29 novembre 2020: «Padre nostro… non abbandonarci alla tentazione».<br />…A quanto pare: l’umanità intera è stata introdotta ad una prova dove il nemico da sconfiggere è il Maligno (che ci tenta) con tutte le sue seduzioni , e, come al solito, ripropone una falsa conoscenza che oggi vuole che si accetti : aborto, matrimoni Omo, false religioni, ateismo , etc… etc….per garantirci una falsa felicità su questa terra. <br />Sia ben chiaro che Dio non tenta nessuno in senso negativo; ma permette e ci induce e/o introduce alla tentazione che è una prova da superare contro il maligno, affinchè siamo degni del Paradiso. <br /> A volte nella nostra vita ci capita una sola grande prova, ma a volte ci sono tante piccole o medie prove da superare contro il male. Ognuno di noi è diverso dagli altri: più forte o più debole, e comunque Dio non ci chiede mai l’impossibile : gli basta che riponiamo la nostra buona fede e volontà in Lui . <br />Come per Adamo ed Eva all’ inizio … anche Gesù ha dovuto superare la prova contro il maligno che lo tentava e l’ha superata con il digiuno, la preghiera al Padre e la conoscenza della Sacra Scrittura. Ed è Gesù stesso che ha insegnato il Padre Nostro come lo conosciamo oggi.<br />In conclusione la frase “non abbandonarci alla tentazione” che si vorrebbe mettere al posto di “non indurci in tentazione, il Signore Gesù non l’ha mai detta e nemmeno si avvicina al Suo pensiero in quanto Dio non ci abbandona mai se non nel senso che , avendoci concesso il libero arbitrio, deve lasciarci liberi e necessariamente abbandonarci per un attimo della nostra vita dove siamo obbligati a scegliere tra Lui ed il male con le sue seduzioni. E questo vale per tutti anche per gli angeli.<br />Recitare “non abbandonarci nelle prova” è rinunciare alla libertà che Dio ci ha donato come figli Suoi. Siamo esseri viventi e non siamo pietre o vegetali.<br /><br />Il 29 novembre è meglio recitare il Padre Nostro in latino.<br />Che il Signore Gesù abbia misericordia di noi e sia nostro aiuto Sua Madre Maria S.S. .<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-50219166123162993982020-09-06T16:57:14.316+02:002020-09-06T16:57:14.316+02:00🙏🏻📿🙏🏻📿Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/14753366146355064405noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-24355910754661493622020-09-06T16:54:35.532+02:002020-09-06T16:54:35.532+02:00🙏🏻📿🙏🏻📿Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/14753366146355064405noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-42636345422719220202018-08-16T00:00:05.851+02:002018-08-16T00:00:05.851+02:00Nelle apparizioni della SS.Vergine Maria, Ella ha ...Nelle apparizioni della SS.Vergine Maria, Ella ha insegnato a pregare Dio con il cuore... In tutte queste apparizioni la Madonna non ha mai insegnato che il PADRE Nostro è tradotto male nella frase " non ci indurre in tentazione.<br /> Ella stessa lo recitava con i veggenti insieme al Gloria.<br /><br /><br />Sebastiano, <br /><br /><br /><br />.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-79051711505831843592017-12-19T15:02:23.887+01:002017-12-19T15:02:23.887+01:00SULLA QUESTIONE DELLA TRADUZIONE DEL PADRE NOSTRO ...SULLA QUESTIONE DELLA TRADUZIONE DEL PADRE NOSTRO (che nasce ben prima di questo pontificato, intendiamoci), il problema di fondo è sempre quello: la convinzione che, attraverso le traduzioni, la lingua vernacolare, “la gente” possa o debba capire tutto, senza che nessuno abbia più a prendersi la briga di spiegare loro il significato autentico e profondo delle parole.<br /><br />Questa non è solo un’illusione, dato che basta essere un po’ pratici del web per rendersi conto che spesso vengono fraintese anche le frasi più elementari, ma è anche deleterio per una Chiesa che abdica al suo ruolo di “magistra”, che sarebbe in realtà suo per costituzione.<br /><br />La realtà è che un tempo, quando la catechesi si faceva in italiano (non con quello dei cartelloni) e la Messa si faceva in latino, la gente conosceva molto meglio sia i fondamenti del Catechismo che gli episodi delle Scritture. <br /><br />Questo perché la Chiesa si prendeva la briga di insegnare, senza illudersi o nascondersi dietro la presunta maggiore comprensibilità della lingua liturgica.<br /><br />A mio modesto avviso, la scelta di tradurre tutta la Messa è stato un grave errore strategico, i cui frutti sono fin troppo vistosi. Per chi vuole vederli, ovviamente...Albertonoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-57669054089895498422017-12-15T18:31:08.243+01:002017-12-15T18:31:08.243+01:00Secondo me il termine " tentare" signifi...Secondo me il termine " tentare" significa prova. Se si vince la prova si è vincitori. Si vince sempre se si fà la volontà di Dio Padre, il quale può metterci alla prova quando vuole perchè è Dio, e solo Lui conosce i nostri difetti e la nostra debolezza. Ma, comunque ci lascia liberi di scegliere tra il bene che è fare la Sua santa volontà, ed il male che contrasta i suoi comandamenti ...<br /><br />Come non ricordare la vicenda di Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre? Adamo era stato capace di resistere alla prova , ma l'inganno del serpente o diavolo , convince Eva e poi lui stesso, a mangiare il frutto proibito.<br /> Ebbene, col passare dei secoli le parole "tentazione" ed "inganno" sono diventate una cosa sola per opera del maligno...<br /><br />Giusto per creare confusione nella Chiesa sino alla fine dei tempi: dopo di che non potrà più farlo perchè sarà incatenato per mille anni.<br /><br />Sebastiano, <br /><br />Torino,Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-10365941478460757872017-12-12T00:12:08.920+01:002017-12-12T00:12:08.920+01:00TIEPIDEZZA SPIRITUALE, CAUSE E RIMEDI
https://www....TIEPIDEZZA SPIRITUALE, CAUSE E RIMEDI<br />https://www.gloria.tv/article/umJQhqWKhwcz3XJDFvfi9nE8MAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-25273839921154069152017-12-11T23:17:15.850+01:002017-12-11T23:17:15.850+01:00Qunte storie fanno certi blogger e quanta suscetti...Qunte storie fanno certi blogger e quanta suscettibilità!<br />Dio non può indurre l'uomo al male.<br />Dio può provare l'uomo solo a fin di bene; sul punto vds S. Giacomo, S.Agostino, S. Tommaso e tutta la tradizione della Chiesa.<br />Discussione chiusa.<br />Buona serata a tutti, anche a coloro che accusano gli altri di non poter capire.<br /><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-67378057929384654862017-12-11T20:21:35.890+01:002017-12-11T20:21:35.890+01:00Ma se un Dio che è Padre non può indurci in tentaz...Ma se un Dio che è Padre non può indurci in tentazione, può forse abbandonarci ad essa?<br />http://querculanus.blogspot.it/2017/12/tradurre-o-interpretare.html#more<br /><br />Commento mio : <br />https://www.youtube.com/watch?v=7aX90if1mZwAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-61361660884040013162017-12-11T15:13:55.992+01:002017-12-11T15:13:55.992+01:00Perfino il vescovo liberale Peter Kohlgraf di Main...Perfino il vescovo liberale Peter Kohlgraf di Mainz, Germania, è convinto che una traduzione del Padre Nostro debba essere fedele all'originale greco.<br /><br />Scrivendo su un social media (10 dicembre), Kohlgraf dichiara che Gesù stesso fu portato dallo Spirito Santo nel deserto perché fosse tentato, e che una situazione simile si ripete nel giardino del Getsemani. Egli fa notare che Dio causa "situazioni esistenziali di prova", "apparentemente Dio non è solo 'buono', molti dei suoi piani rimangono nascosti a noi uomini":<br /><br />Il sito dei vescovi tedeschi katholisch.de è convinto che Kohlgraf contraddica Francesco.<br />https://gloria.tv/article/6toKjWWELXhADKicFhe82ZFxuAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-25852071164929248302017-12-11T14:48:09.370+01:002017-12-11T14:48:09.370+01:00Il termine tentare di suo aveva un significato amb...Il termine tentare di suo aveva un significato ambivalente: o pessimo (l'unico che si tende a considerare!), nel senso che fosse in sé una cosa cattiva che spinge al male, oppure, e davvero allora al contrario, quello invece di una cosa in sé anzi buona, anche se non ancora ottima, che ebbene quindi legittimamente permetterà ancora l'eventualità solo poi estrinseca di un male nel conseguirvi intanto un bene. Ma allora si tratta di un bene minore, e non mai di un male minore. Non si tratta di fare un qualsiasi male perché pur ne venisse un bene, che sarebbe sempre comunque un male, ma appunto invece si tratta di permettere qualcosa di imperfetto, senza però minimamente causarvelo direttamente in quanto ve ne avrà poi concesso, estrinsecamente, di male intervenutovi da fuori. Si tratta di quello che in morale si direbbe il principio di doppio effetto: che non significa affatto permettere un cosiddetto male minore, perché comunque non si deve fare mai il male, quand'anche per ottenerne un bene. E il termine tentare, in realtà, si prestava dunque a quelle due suddette letture che sono davvero alternative. Altrimenti il Padre nostro, alla lettera, sarebbe veramente una preghiera assurda o quanto meno superflua, se, come tu assumi, tentare volesse sempre e solo indicare un atto già in sé sempre maligno: infatti sarebbe allora come se Cristo c'insegnasse di chiedere al Padre...di non farci del male. Perché davvero, letteralmente, nel Padre nostro, sia in greco che in latino, è appunto scritto quello che si traduce esattamente con non indurci (sottinteso, tu, Dio) in tentazione. Piuttosto, dopo, giustamente il padre nostro prosegue con un MA (e non con un E) liberaci dal maligno, e, come dicevano sopra, la frase va letta assieme alla conclusione della preghiera, cui è legata da un "ma" pienamente avversativo: "Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male", ossia tu Dio ormai puoi tralasciare di difenderci da noi stessi (ossia, puoi smettere di tentarci bene, che è pur sempre un bene minore perché ci limiti paternamente, anche se non è assolutamente un male), ma, evitaci comunque infine che il nemico ci tenti invece male per il male. Per aiutarci a capire, possiamo focalizzare così i termini: Dio tenta BENE per un bene pur se ancora minore, ma mentre intanto che il maligno - e la nostra concupiscenza senza il soccorso della correzione divina la quale sia allora appunto la tentazione buona e necessaria seppur essa dunque provvisoria e medicinale - invece, malignamente, ci tentano, o, ci tenterebbero, sempre male in vista appunto del male. Se non partiamo da questa fondamentale distinzione, davvero non riusciamo affatto a poter comprendere il Padre nostro, e diventiamo in fondo sintonici a quanti, partendo poi comunque da questo equivoco generalizzato, poi si illudono di risolvere il problema riscrivendo diversamente la lettera stessa della preghiera rinunciando a coglierne il senso vero e non immediato. Questa è, semplicemente, allora, la verità sulla questione. lorenzhttps://www.blogger.com/profile/13408693273331314881noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-73709742693625426262017-12-11T14:47:05.282+01:002017-12-11T14:47:05.282+01:00In parole povere, si deve distinguere che Dio stes...In parole povere, si deve distinguere che Dio stesso può adattarsi al nostro limite, venirci incontro, compiendo ANCHE il bene ancora solo possibile, oltre poi che arrivare a compiere l'impossibile all'uomo: dove questo però allora non significa assolutamente che Dio compia un male, quand'anche minore o minimo. Non si tratta dunque di indulgere a temerarie e false speculazioni (e qui del tutto impertinenti) sul tema magari allora di una sorta di possibilità di male in Dio, che sono radicalmente estranee alla divina rivelazione, ma, proprio per questo, si tratta invece di cogliere appunto che semmai Dio piuttosto sappia compiere anche un bene a misura pur ancora umana, ma per nulla allora inficiata da un qualsiasi male intrinseco.<br />Perciò, in parole poverissime, si tratta infine di soffermarsi a comprendere che da una parte davvero dovremo assolutamente negare di poter descrivere l'agire di Dio in termini che fossero senz'altro in qualche modo malefici, come se volessimo dire che Egli pervertisse, o sviasse, o corrompesse, o ingannasse. Ma ci sono termini, vocaboli, che istintivamente, per abitudine, possono sembrarci altrettanto del tutto negativi, ma che invece anzi mantengono un doppio significato che non si può oggettivamente confondere. Tentare è esso un vocabolo che ha un significato per un verso molto negativo, ma che ne ha pure un altro, significato, ebbene invece (abbastanza) positivo. Come quando diciamo che tentiamo un impresa, che siamo tentati di provarci, che facciamo un tentativo. Come a dire che Dio, sinché tutto non è compiuto, con noi, per così dire, ci prova. Tenta di salvarci sapendo che per la nostra malizia possiamo noi volgere al male il senso genuino della sua tentazione buona. Provate un po' a rileggere in questi termini la faccenda, con la tentazione che è parola da intendere (anche) nel suo senso, oggi poco usato, di tentativo, di prova. Perché se non lo si fa, si gira a vuoto con le considerazioni e si finisce alla fine per aumentare la confusione ed ingenerare il dubbio blasfemo che in fondo, magari, proprio la trasmissione letterale originaria del Padre nostro fosse in quel certo punto incomprensibile.<br />lorenzhttps://www.blogger.com/profile/13408693273331314881noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-43437521965440376672017-12-11T14:46:16.415+01:002017-12-11T14:46:16.415+01:00Anonimo delle 16.44...non ci aiuti così! Se fosse ...Anonimo delle 16.44...non ci aiuti così! Se fosse allora come direbbe pur anche Ratzinger, ossia che “Non ci indurre in tentazione” volesse appena dire “mettici alla prova secondo le nostre possibilità”, non si capirebbe la forza del comando negativo, del NON indurci, perché sarebbe svilito della congiunzione poi avversativa del MA liberaci del male, perché allora quello così diventerebbe un ma enfatico di un desiderio di appena sottrarsene alla prova che comunque verrebbe in ultima analisi sempre solo malignamente dalla causa malefica. E allora il tutto si ridurrebbe pateticamente alla richiesta di sottrarsi alla prova, di ritrarsene al di qua sinché non si fosse pronti...il che ci riporta alle preoccupazioni di quella "ciarpameria" da cui mostri di volerti distinguere. Ma allora tanto varrebbe anche accettare le varianti oggi proposte per la ritraduzione, che in fondo si muovono comunque dallo stesso assunto. E invece, il Padre nostro non si accontenta certo di appena non farci recedere dalla prova, e anzi ci spinge come proprio ad infine oltrepassarla quando che però allora la si abbia ebbene ormai vissuta già in pienezza. Cosa c'è al di là, invece che non anzi al di qua, della tentazione divina: qual è, il senso di quell'abbandono del Padre che è la nostra stessa possibilità mistica di glorificazione se vi ci conformiamo alla morte stessa del Signore la quale va oltre la stessa divina tentazione con cui, umanamente, Egli fu messo alla prova (tentato) nella sua obbedienza al padre e, anche, consolato (tentato) nel suo aver appena obbedito? Oltre della Passione del Signore, in cui fu provato e consolato (la consolazione è la più tipica tentazione buona e divina), c'è il mistero stesso della sua Morte in cui sperimenta l'abbandono del Padre che non lo tenta più neanche consolandolo. Siamo al momento della glorificazione in cui è Cristo stesso, a dare Lui lo Spirito a noi nel Padre, e non viceversa. Qui abbiamo il senso del perché la fine del Padre nostro ci indichi anche il vertice e l'obiettivo della nostra santificazione, e non appena il suo decorso medio e incipiente. lorenzhttps://www.blogger.com/profile/13408693273331314881noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-10736675513238715312017-12-11T10:17:34.575+01:002017-12-11T10:17:34.575+01:00Il verbo "indurre" ha come sostantivo mo...Il verbo "indurre" ha come sostantivo molto interessante la "induzione". In fisica è il modo con cui un oggetto avvicinato all'altro conduce elettricità, calore etc. Dunque non indurre è perfettamente traducibile, o meglio ancora, interpretato, in senso liberatorio e non accusatorio. Questo se non fossimo nell'analfabetismo più totale, con la pura negazione della etimologia (significato originario della parola). <br />Cioè non indurci è come dire in modo perfettamente equivalente... Non introdurci, non avvicinarci, non esporci... alla tentazione... <br />MA (così fosse secondo il Tuo disegno a noi incomprensibile) LIBERACI DAL MALIGNO.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-70608213530164981022017-12-10T20:07:33.479+01:002017-12-10T20:07:33.479+01:00Riflessioni filosofiche alla luce della Rivelazion...Riflessioni filosofiche alla luce della Rivelazione - Duns Scoto (VIDEO)<br />https://gloria.tv/video/dcRWcv68iSd21TcxLQdNXFRwuSulla liberta' e sulla volonta' .noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-4371058682606395802017-12-10T19:51:36.068+01:002017-12-10T19:51:36.068+01:00Assolutamente la cosa non può tristemente arenarsi...Assolutamente la cosa non può tristemente arenarsi qui. Non penso certo di stare a rivolgermi a soggetti inabili a comprendere tutto quanto. <br />Ho il dovere, per il mio stato, di dirvi che quell'affermazione che, a quanto mi pare di capire, voi stessi mi avete rappresentato, ossia che per la Chiesa sarebbe oltre che eretico (!)...illogico (?) che Dio, in un qualsiasi modo che fosse allora buono e lecito, possa e voglia averci tentato (ossia ci provi con noi, a darci una possibilità pur, all'inizio, per così dire rischiando), è essa stessa ad apparirmi allora infine denigrazione inconsistente e, temeraria: per quanto io possa ben capire e la bontà delle intenzioni e, che poi in fondo, come già scrivevo, qui allora si scivoli, pur se purtroppo poi anche in cose anche dì estrema attualità e importanza, a partire però appena da un equivoco terminologico dovuto proprio alla rapida mutazione e impoverimento della lingua corrente. Può ben darsi del resto che si diano delle occorrenze catechetiche in cui il linguaggio ecclesiale possa semmai aver contestualmente considerato la tentazione solo nel suo risvolto intanto malefico e, in tal senso implicitamente ben inteso, quella ve la abbia così allora naturalmente esclusa da una sua referenza alla causalità divina. Ma così come tranquillamente si dà anche il caso dell'accentuazione contestuale opposta, in cui potrebbe sembrare che la tentazione invece fosse semmai solo qualcosa allora di buono, che deriverebbe infatti solo proprio da Dio: ed è questo proprio il caso appunto che ci presenta infine già la preghiera del Padre nostro. <br />Vi prego in coscienza, per la stessa stima che porto anche proprio a questa vostra meritoria e straordinaria opera di divulgazione, davvero, in questo caso, però di ravvedervi e di considerare la questione con tutta la prudenza e autonomia di coscienza. <br />Ho avuto il privilegio di conoscere la dott.ssa Maria Guarini, e sono, come ella forse ricorderà, il padre servita Lorenzo Adriano Franceschini.<br />E dunque, qui senza falsa umiltà, non tanto per mia soddisfazione ma proprio per la qualità del vostro pregiato canale vi suggerisco assolutamente intanto di avvantaggiarvi avvalendovi anche della conclusione del mio precedente contributo. Vi esorto allora, se intanto non l'avete già fatto, a questo punto a pubblicare gli ultimi due miei precedenti post (non questo corrente),anche perché è buffa la vostra reiterazione pubblica della vostra replica a quelli che erano evidentemente dei miei ulteriori contributi che però non fate comparire. Ma soprattutto, a questo punto, vi prego di lasciare tutto e di prendere il tempo di STUDIARLI e di rendervi così conto veramente di cosa stiamo trattando.<br />Spero quindi che ci siamo capiti e che avremo modo a nostra volta magari di conoscerci.<br />Mi raccomando. <br />Lorenz.<br />lorenzhttps://www.blogger.com/profile/13408693273331314881noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-15983091699227675382017-12-10T18:12:25.292+01:002017-12-10T18:12:25.292+01:00Anonimo delle 16.44...non ci aiuti così! Se fosse ...Anonimo delle 16.44...non ci aiuti così! Se fosse allora come direbbe pur anche Ratzinger, ossia che “Non ci indurre in tentazione” volesse appena dire “mettici alla prova secondo le nostre possibilità”, non si capirebbe la forza del comando negativo, del NON indurci, perché sarebbe svilito della congiunzione poi avversativa del MA liberaci del male, perché allora quello così diventerebbe un ma enfatico di un desiderio di appena sottrarsene alla prova che comunque verrebbe in ultima analisi sempre solo malignamente dalla causa malefica. E allora il tutto si ridurrebbe pateticamente alla richiesta di sottrarsi alla prova, di ritrarsene al di qua sinché non si fosse pronti...il che ci riporta alle preoccupazioni di quella "ciarpameria" da cui mostri di volerti distinguere. Ma allora tanto varrebbe anche accettare le varianti oggi proposte per la ritraduzione, che in fondo si muovono comunque dallo stesso assunto. E invece, il Padre nostro non si accontenta certo di appena non farci recedere dalla prova, e anzi ci spinge come proprio ad infine oltrepassarla quando che però allora la si abbia ebbene ormai vissuta già in pienezza. Cosa c'è al di là, invece che non anzi al di qua, della tentazione divina: qual è, il senso di quell'abbandono del Padre che è la nostra stessa possibilità mistica di glorificazione se vi ci conformiamo alla morte stessa del Signore la quale va oltre la stessa divina tentazione con cui, umanamente, Egli fu messo alla prova (tentato) nella sua obbedienza al padre e, anche, consolato (tentato) nel suo aver appena obbedito? Oltre della Passione del Signore, in cui fu provato e consolato (la consolazione è la più tipica tentazione buona e divina), c'è il mistero stesso della sua Morte in cui sperimenta l'abbandono del Padre che non lo tenta più neanche consolandolo. Siamo al momento della glorificazione in cui è Cristo stesso, a dare Lui lo Spirito a noi nel Padre, e non viceversa. Qui abbiamo il senso del perché la fine del Padre nostro ci indichi anche il vertice e l'obiettivo della nostra santificazione, e non appena il suo decorso medio e incipiente. <br />Ripeto: se non ci muoviamo a questo livello alla fine non si capisce cosa ci sarebbe da obiettare alla nuova traduzione che vogliono imporre. Proprio questa allora esprimerebbe meglio il senso che vorremmo vedere nel Padre nostro. Che invece, vorrei infine che si capisse...è ben altro.lorenzhttps://www.blogger.com/profile/13408693273331314881noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-46476445330417043152017-12-10T17:24:37.710+01:002017-12-10T17:24:37.710+01:00Sig. Lorenz non voglio polemizzare ribadisco solam...Sig. Lorenz non voglio polemizzare ribadisco solamente con estrema umiltà quello che la Santa Chiesa ha sempre insegnato: Dio non tenta nessuno; dire il contrario costituisce un errore di ordine logico prima che teologico.<br /> Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-71273363583958921462017-12-10T17:06:37.632+01:002017-12-10T17:06:37.632+01:00In parole povere, si deve distinguere che Dio stes...In parole povere, si deve distinguere che Dio stesso può adattarsi al nostro limite, venirci incontro, compiendo ANCHE il bene ancora solo possibile, oltre poi che arrivare a compiere l'impossibile all'uomo: dove questo però allora non significa assolutamente che Dio compia un male, quand'anche minore o minimo. Non si tratta dunque di indulgere a temerarie e false speculazioni (e qui del tutto impertinenti) sul tema magari allora di una sorta di possibilità di male in Dio, che sono radicalmente estranee alla divina rivelazione, ma, proprio per questo, si tratta invece di cogliere appunto che semmai Dio piuttosto sappia compiere anche un bene a misura pur ancora umana, ma per nulla allora inficiata da un qualsiasi male intrinseco.<br />Perciò, in parole poverissime, si tratta infine di soffermarsi a comprendere che da una parte davvero dovremo assolutamente negare di poter descrivere l'agire di Dio in termini che fossero senz'altro in qualche modo malefici, come se volessimo dire che Egli pervertisse, o sviasse, o corrompesse, o ingannasse. Ma ci sono termini, vocaboli, che istintivamente, per abitudine, possono sembrarci altrettanto del tutto negativi, ma che invece anzi mantengono un doppio significato che non si può oggettivamente confondere. Tentare è esso un vocabolo che ha un significato per un verso molto negativo, ma che ne ha pure un altro, significato, ebbene invece (abbastanza) positivo. Come quando diciamo che tentiamo un impresa, che siamo tentati di provarci, che facciamo un tentativo. Come a dire che Dio, sinché tutto non è compiuto, con noi, per così dire, ci prova. Tenta di salvarci sapendo che per la nostra malizia possiamo noi volgere al male il senso genuino della sua tentazione buona. Provate un po' a rileggere in questi termini la faccenda, con la tentazione che è parola da intendere (anche) nel suo senso, oggi poco usato, di tentativo, di prova. Perché se non lo si fa, si gira a vuoto con le considerazioni e si finisce alla fine per aumentare la confusione ed ingenerare il dubbio blasfemo che in fondo, magari, proprio la trasmissione letterale originaria del Padre nostro fosse in quel certo punto incomprensibile, e, allora, semmai da riscrivere come a correggere e, la Vulgata, e la Lectio greca, e san Matteo, e san Luca, e...nostro Signore. E così si finisce per indurre (qui malignamente!) in errore quegli stessi novatori che si sentono investiti della missione pentecostale di correggere quelli che possano apparire degli errori o delle imperfezioni nella stessa rivelazione primitiva.lorenzhttps://www.blogger.com/profile/13408693273331314881noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-50491509612237312672017-12-10T16:44:54.614+01:002017-12-10T16:44:54.614+01:00Il livello di ciarpameria è elevatissimo, come sem...Il livello di ciarpameria è elevatissimo, come sempre, dato che l’assunto che sottostà a questa decisione è abbastanza infantile. “Non ci indurre in tentazione”, come spiegava nei suoi libri Benedetto XVI (cliccare qui e qui), vuol dire “mettici alla prova secondo le nostre possibilità”, dato che è sì il Demonio che tenta, ma ogni sua opera è in un ambito di “tolleranza” divina. D’altronde il povero Giobbe ne sapeva qualcosa, ma a quanto pare anche quel libro dell’Antico Testamento è sbagliato, va rifatto da capo. Giobbe si è fatto una scampagnata e alla fine era fresco e riposato. Lo stesso Gesù, che secondo il Vangelo venne condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato, ha sbagliato tutto, il Vangelo secondo Jorge Mario dice altro. D’altronde, se siamo già salvi senza impegnarci, senza fare un tubo, senza pentirci, perché mai dovremmo essere messi alla prova? Mistero della fede, anzi della sede (petrina).<br /><br />https://anticattocomunismo.wordpress.com/2017/12/09/cambio-del-padre-nostro-una-polpetta-al-cianuro/Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-32371400725059640672017-12-10T16:11:24.263+01:002017-12-10T16:11:24.263+01:00L'esempio di Abramo :
Dio mette alla prova Ab...L'esempio di Abramo : <br />Dio mette alla prova Abramo quando gli chiede l'olocausto ( non il semplice sacrificio ) dell'unico figlio , il figlio di Sara che Dio gli aveva donato . Dio ci ama , Dio vuole purificarci , Dio vuole che superiamo le prove per uscirne piu' forti . Chi professa la Fede con la bocca e non la professa con la vita non e' un discepolo , e' un menzognero , e' un anticristo . Bisogna fare sempre il consuntivo del giorno , del mese , dell'anno , per non morire in dis-grazia di Dio .Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-59909768701573092592017-12-10T08:21:54.606+01:002017-12-10T08:21:54.606+01:00Dire che Dio ci tenti a fin di bene è un'eresi...Dire che Dio ci tenti a fin di bene è un'eresia patente! Dio non tenta ma permette che siamo tentati! Dio non può mai commettere il male , nenche per uno scopo buono e, quindi, non può tentare l'uomo neanche in vista del bene! Dio però permette il male perchè si manifesti il bene! La tentazione ha origine dalla carne, dal mondo e dal diavolo non da Dio.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-41817374287411914432017-12-09T23:53:52.016+01:002017-12-09T23:53:52.016+01:00ERRATA CORRIGE alla terza riga
è da leggere corre...ERRATA CORRIGE alla terza riga <br />è da leggere correttamente: dire che Dio IN assoluto non tenti lorenzhttps://www.blogger.com/profile/13408693273331314881noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-30841809701735039012017-12-09T23:24:18.728+01:002017-12-09T23:24:18.728+01:00Dio mio , mandami le prove secondo la Tua Volonta&...Dio mio , mandami le prove secondo la Tua Volonta' ed aiutami ad uscirne vincitore come Tu mi vuoi .<br />http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/celentano-e-padre-nostro-dio-non-lasciarci-cadere-1472209.htmlAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-21820752822206398082017-12-09T20:49:39.541+01:002017-12-09T20:49:39.541+01:00Certo, non abbandonarci alla tentazione non è una ...Certo, non abbandonarci alla tentazione non è una traduzione, ma una interpretazione. Ma per motivi ancora più netti di quelli già evidenziati nell'articolo, perché in realtà, non è neanche esatto, e anzi è falso, dire che Dio non assoluto non tenti, perché Dio non tenta al male, ma ci tenta per nostro bene IN DUE MODI: con la consolazione e con la prova, e non certo per farci peccare. Infatti San Giacomo non dice che Dio in assoluto non tenti, ma afferma che Lui, di suo, da solo, per se stesso (ipse), non tenterebbe nessuno. Infatti il suo intervento di correggerci e di consolarci non è un'iniziativa originaria ma è un suo rimedio TRANSITORIO dovuto alla nostra concupiscenza che a sua volta invece ci tenterebbe INVECE verso il peccato.<br />E tuttavia, questo tentarci BUONO di Dio non è quindi nemmeno lo scopo ultimo del suo disegno su di noi, e anzi lui ci corregge (ossia, da par suo, ci tenta) in vista di liberarci dal male e di renderci quindi autonomi infine nel resistere alla NOSTRA concupiscenza. Perciò il senso ultimo della preghiera cristiana è di chiedere infine a Dio di smettere di fare per noi una cosa buona ma non buonissima, ossia gli chiediamo da ultimo di accoglierci in offerta a lui gradita a lode della sua gloria smettendo allora in certo modo di aiutarci, ma, lasciando così allora trasparire quel compimento della sua opera in noi, per il quale possiamo fare come Cristo che in croce ha glorificato il padre sperimentando infine il suo abbandono, e non certo ottenendo che non lo abbandonasse. Noi, al contrario, se traduciamo invece non abbandonarci alla tentazione, è come se dicessimo al Padre di continuare comunque sempre a consolarci,e, quindi...di tentarci sempre, anche quando infine non sarebbe più necessario! lorenzhttps://www.blogger.com/profile/13408693273331314881noreply@blogger.com