tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post7756225211952824514..comments2024-03-28T13:33:58.535+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Le vicende della Liturgia. La profezia di Lefebvre e l’alleanza di Ratzingermichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger18125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-63914308765331894262013-11-29T15:38:06.252+01:002013-11-29T15:38:06.252+01:00"Sono problemi che si risolveranno pian piano..."Sono problemi che si risolveranno pian piano col tempo, quando i protagonisti,noi qui, non ci saremo piú e rimarranno gli altri, cresciuti col nuovo ordo, che non ricorderanno nemmeno i termini del nostro argomentare."<br />Questo è il pensiero di coloro che, negli anni '70, pensavano che le nuove generazioni non avrebbero apprezzato il Vetus Ordo, che mai avevano conosciuto. Oggi, a 45 anni di distanza, la realtà si mostra ben diversa da queste previsioni, e la rabbia di molti sacerdoti, religiosi e semplici cristiani sessantottini, ormai inesorabilmente anziani, è proprio quella di vedere che la maggior parte dei seminaristi, dei novizi e dei giovani preti apprezza ciò che è legato alla tradizione. Nonostante qualche battaglia di retroguardia (vedasi il commissariamento dei Francescani dell'Immacolata) presto, grazie all'inesorabile volgere del tempo, cesserà l'orgia dei novatori.Felicenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-18856728269839820532013-11-29T09:36:20.034+01:002013-11-29T09:36:20.034+01:00Comunque, se posso, la Tradizione non è un un conc...Comunque, se posso, la Tradizione non è un un concetto (diceva Anonimo nel su primo intervento che " i teologi e il liturgisti hanno chiaro il concetto di Tradizione"). <br />Un concetto presuppone una idea, che a sua volta è qualche cosa di legato ad una persona, ed infatti in questo modo si ritorna alla impostazione soggettiva-idealistica della modernità, con tutti i suoi problemi. <br />La Tradizione è Parola di Dio, in quanto Rivelazione, e che precede l'altra parte della Stessa ovvero la Sacra Scrittura. Quindi non un concetto ma una Realtà a cui bisogna conformarsi e non invece qualche cosa su cui farsi una opinione. Questo il punto. <br />Concordo con Fabiola nel definire agghiacciante la profezia del medesimo Anonimo circa l'oblio in cui dovrebbe cadere il deposito bimillenario consegnatoci da Nostro Signore e trasmessoci (tradere - Tradizione) dalla Chiesa, ma questa previsione, in forza appunto della Rivelazione e delle promesse del Signore, è una falsa profezia che mai si compirà, infatti il depositum Fidei si manterrà intatto ed inalterato anche solo presso un piccolo gregge, il pusillus grex. Perciò agghiacciante è il fatto che si possa arrivare a certe storture. Marco P.noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-44409647534844867252013-11-28T22:02:46.687+01:002013-11-28T22:02:46.687+01:00Edy, anche io sono cambiato parecchio durante la m...Edy, anche io sono cambiato parecchio durante la mia (in confronto) breve storia, eppure tutti continuano a chiamarmi con lo stesso nome. Infatti, come la Messa di sempre, io sono un organismo vivente. Non sono un Frankenstein assemblato in laboratorio da uno scienziato pazzo usando pezzi di cadaveri, come il Novus Ordo.bedwerehttps://www.blogger.com/profile/08339741971886945010noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-26021142765751250612013-11-28T20:11:54.593+01:002013-11-28T20:11:54.593+01:00"Che non ricorderanno nemmeno i termini del n..."Che non ricorderanno nemmeno i termini del nostro argomentare." <br /><br />Se continua così, nella Chiesa e nella società, è assai probabile, Anonimo. E agghiacciante.<br /><br />Aggiungo: non si saprà più neppure il significato del verbo "argomentare" e, a maggior ragione, nessuno saprà più farlo. Brividi ed emozioni, tenerezza e abbracci, a coprire la ferocia della realtà costruita dalle nostre mani.Idoli.<br />Ma la nostra è la religione del Logos cioè della Verità che si manifesta nella Caritas.<br />Caritas in veritate: senza Logos l'amore è illusione impotente. Consolazione a buon mercato, inganno. Se Cristo non è la Verità io, a differenza di Dostoevskij, non so che farmene.<br /> Fabiolanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-27794876236635398852013-11-28T17:44:45.011+01:002013-11-28T17:44:45.011+01:00"Sono problemi che si risolveranno pian piano..."Sono problemi che si risolveranno pian piano col tempo, quando i protagonisti,noi qui, non ci saremo più..."<br /><br />Anonimo delle 15.53, devi essere senz'altro un tipo eccezionale. Ma perché, tu avresti forse argomentato qualcosa? <br />Di fronte a qualsiasi obiezione o richiesta di portare almeno uno straccio di prova alle tue assurde dichiarazioni, te ne esci con un banale "chi vivrà vedrà". Cerca di essere più serio. O, in alternativa, datti all'ippica. Grazie.<br />Amicusnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-19284701728497293952013-11-28T17:44:00.692+01:002013-11-28T17:44:00.692+01:00"Sono problemi che si risolveranno pian piano..."Sono problemi che si risolveranno pian piano col tempo, quando i protagonisti,noi qui, non ci saremo piú e rimarranno gli altri, cresciuti col nuovo ordo, che non ricorderanno nemmeno i termini del nostro argomentare".<br /><br />E' un discorso che poteva avere un senso nel 1970. Ricordo che il Novus Ordo esiste da 45 anni, e la maggioranza delle persone oggi viventi è cresciuta con esso. Anch'io sono cresciuto con il Novus Ordo. Eppure il problema non è affatto chiuso, e sta' tranquillo che non lo sarà fra altri 45 anni.Turiferarionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-79838245825315581732013-11-28T15:53:16.867+01:002013-11-28T15:53:16.867+01:00Sono problemi che si risolveranno pian piano col t...Sono problemi che si risolveranno pian piano col tempo, quando i protagonisti,noi qui, non ci saremo piú e rimarranno gli altri, cresciuti col nuovo ordo, che non ricorderanno nemmeno i termini del nostro argomentare.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-3059144591373908162013-11-28T15:06:36.299+01:002013-11-28T15:06:36.299+01:00Signor Anonimo,
premesso che i teologi attuali non...Signor Anonimo,<br />premesso che i teologi attuali non esauriscono l'intero orizzonte teologico, se lei ritiene errato quanto ho espresso, correttezza e onestà intellettuale - unite ad un serio impegno - vogliono che me lo dimostri sviluppando e sostenendo gli argomenti contrari.<br /><br />E dimostrare anche che la Tradizione bimillenaria della Chiesa (che non esclude il concilio ma è solo oscurata e contraffatta da alcuni suoi punti controversi) è una ideologia e non portatrice di linfa vitale per tutte le generazioni.<br />michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-74717210412161244452013-11-28T14:55:40.910+01:002013-11-28T14:55:40.910+01:00Signora mic, non concordo condivido il punto 1 del...Signora mic, non concordo condivido il punto 1 del suo commento, ma non posso condividere il 2 e le opinioni di Amerio. Secondo me, ciò che lei pensa dei teologi attuali è errato. A volte si possono fare battaglie ideologiche basate su opinioni errate. Questo è il mio pensiero. Grazie.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-12834317487545245132013-11-28T14:41:10.977+01:002013-11-28T14:41:10.977+01:00Il punto è che i teologi e il liturgisti hanno chi...<i>Il punto è che i teologi e il liturgisti hanno chiaro il concetto di Tradizione. Voi invece sbagliate perchè avete una visione deformata della Tradizione.</i><br /><br />l'apodittico Anonimo che al solito non argomenta - e che peraltro considero un troll, ma a cui do' spazio per dire quel che va detto anche perché non è una voce erratica - ignora o finge di non sapere che non siamo noi ad avere un concetto deformato di Tradizione, ma è il concetto stesso (e la conseguente ambiguità terminologica) che è stato deformato dallo storicismo conciliarista. Repetita iuvant:<br /><br />Attualmente il problema non è solo ermeneutico, è molto più profondo, perché vede di fronte due concezioni diverse del magistero, frutto di una vera e propria rivoluzione copernicana, collegata ad una nuova concezione di Chiesa nata dal concilio, che ha spostato il fulcro di ogni cosa dall’oggetto al soggetto.<br /><br />1.La Tradizione bimillenaria della Chiesa poteva dirsi ‘vivente’ nel senso che trasmetteva secondo i bisogni di ogni generazione - ma curandone l'integrità nella sostanza: <i>eodem sensu eademque sententia</i> - il <i>Depositum fidei</i> della Tradizione Apostolica, <b>fondamento oggettivo</b>, dato per sempre, pur se sempre ulteriormente approfondito e chiarito nelle sue innumerevoli ricchezze. Esso ovviamente non esclude la soggettività che lo incarna in ogni epoca; ma la fonda e la forgia, non ne subisce l'evoluzione e dunque non ne è modificato;<br /><br />2. La tradizione attuale si dice invece 'vivente', in senso storicistico, perché portatrice dell'<b>esperienza</b> soggettiva della Chiesa di oggi (che sarà diversa da quella di domani) essendo sottoposta all'evoluzione determinata dalle variazioni contingenti legate alle diverse epoche.<br /><br />In tal modo viene conferita al magistero una prerogativa che non gli è propria: quella di essere sempre riferito al “presente”, con tutta la mutevolezza e precarietà propria del divenire, mentre la sua peculiarità è quella di essere, nel contempo, passato e presente, trasmettendo una Verità rivelata che, pur inverata nell’oggi di ogni generazione, appartiene all’eternità. Altrimenti cosa trasmette la Chiesa a questa generazione e a quelle future: solo un’esperienza soggettiva? Mentre le è proprio esercitare una funzione sempre in vigore, il cui atto è definito attraverso l'oggetto, ovvero attraverso le verità rivelate e tramandate.<br /><br />Insomma <b>è cambiato il cardine su cui si fonda la Fede, spostato dall'oggetto-Rivelazione al soggetto-Chiesa/Popolo-di-Dio pellegrina nel tempo e di fatto trasferito dall'ordine della conoscenza a quello dell'esperienza</b>. È il frutto della dislocazione della Santissima Trinità, come illustra 'sapientemente' Romano Amerio:<br />« Alla base del presente smarrimento vi è un attacco alla potenza conoscitiva dell’uomo, e questo attacco rimanda ultimamente alla costituzione metafisica dell’ente e ultimissimamente alla costituzione metafisica dell’Ente primo, cioè alla divina Monotriade. [...] Come nella divina Monotriade l’amore procede dal Verbo, così nell’anima umana il vissuto dal pensato. Se si nega la precessione del pensato dal vissuto, della verità dalla volontà, si tenta una dislocazione della Monotriade ».<br />Intuibile il sovvertimento della realtà che ne deriva. Ne abbiamo parlato anche di recente.michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-51815747393390891202013-11-28T13:43:44.500+01:002013-11-28T13:43:44.500+01:00Un piccolo contributo possono portarlo anche quest...Un piccolo contributo possono portarlo anche questi elementi salienti della Bolla "QUO PRIMUM TEMPORE" emanata da San PIO V, estremamente chiara su ciò che significa il termine Messa di sempre ("uomini di elevata dottrina hanno infine RESTITUITO il messale stesso NELLA SUA ANTICA FORMA SECONDO LA NORMA E IL RITO DEI SANTI PADRI") e sulla vera e propria ammonizione a "non aggiungere, detrarre né cambiare" alcunchè di quanto presente nel messale ("SE QUALCUNO AVRA’ L’AUDACIA DI ATTENTARVI, SAPPIA CHE INCORRERA’ NELL’INDIGNAZIONE DI DIO ONNIPOTENTE E DEI SUOI BEATI APOSTOLI PIETRO E PAOLO). <br /><br />A questo punto, dopo aver letto anche solo questi passaggi della bolla, non si riesce proprio a capire come invece abbiano potuto metterci mano (e poi tanto pesantemente da stravolgere tutto): sarebbe bastata questa lettura a far tremare, e ad indurre quindi a rinunciare ad ogni modifica...:<br /><br /><br /><br />Dalla Bolla "QUO PRIMUM TEMPORE" di SAN PIO V:<br /><br /><br />- Nella Chiesa di Dio uno solo è il modo di salmodiare, così SOMMAMENTE CONVIENE CHE UNO SOLO SIA IL RITO DI CELEBRARE LA MESSA.<br /> Per la qual cosa, abbiamo giudicato di dover affidare questa difficile incombenza a uomini di eletta dottrina. E questi, infatti, dopo aver diligentemente collazionato tutti i codici raccomandabili per la loro castigatezza e integrità — quelli vetusti della Nostra Biblioteca Vaticana e altri ricercati da ogni luogo — e avendo inoltre consultato gli scritti di antichi e provati autori, che ci hanno lasciato memorie sul sacro ordinamento dei medesimi riti, HANNO INFINE RESTITUITO IL MESSALE STESSO NELLA SUA ANTICA FORMA SECONDO LA NORMA E IL RITO DEI SANTI PADRI.<br /><br />- LA MESSA, sia quella conventuale cantata presente il coro, sia quella semplicemente letta a bassa voce, NON POTRA’ ESSERE CANTATA O RECITATA IN ALTRO MODO DA QUELLO PRESCRITTO DALL’ORDINAMENTO DEL MESSALE.<br /><br /> - Con la presente nostra Costituzione, da valere in perpetuo, priviamo tutte le summenzionate Chiese dell'uso dei loro Messali, che ripudiamo in modo totale e assoluto. STABILIAMO E COMANDIAMO SOTTO PENA DELLA NOSTRA INDIGNAZIONE, CHE A QUESTO NOSTRO MESSALE, RECENTEMENTE PUBBLICATO, NULLA MAI POSSA VENIRE AGGIUNTO, DETRATTO, CAMBIATO….<br /><br />- Similmente, decretiamo e dichiariamo che LE PRESENTI LETTERE IN NESSUN TEMPO POTRANNO VENIR REVOCATE O DIMINUITE, MA STABILI SEMPRE E VALIDE DOVRANNO PERSEVERARE NEL LORO VIGORE<br /><br />- NESSUNO DUNQUE, E IN NESSUN MODO, SI PERMETTA CON TEMERARIO ARDIMENTO DI VIOLARE E TRASGREDIRE QUESTO NOSTRO DOCUMENTO<br /><br />- SE QUALCUNO AVRA’ L’AUDACIA DI ATTENTARVI, SAPPIA CHE INCORRERA’ NELL’INDIGNAZIONE DI DIO ONNIPOTENTE E DEI SUOI BEATI APOSTOLI PIETRO E PAOLO.<br /><br />Pius Episcopus servus servorum dei ad perpetuam dei memoria<br /><br /> Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno quattordici di luglio, nell'anno mille cinquecento settanta, quinto del Nostro Pontificato.<br /><br />Testo integrale qui:<br />http://www.amiciziacristiana.it/quoprimum.htmuna sola fedenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-60974461360993765242013-11-28T13:26:09.497+01:002013-11-28T13:26:09.497+01:00Il punto è che i teologi e il liturgisti hanno chi...Il punto è che i teologi e il liturgisti hanno chiaro il concetto di Tradizione. Voi invece sbagliate perchè avete una visione deformata della Tradizione. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-20671252766370895212013-11-28T12:07:51.571+01:002013-11-28T12:07:51.571+01:00Edy dovrebbe spiegare cosa intende per cambiamenti...Edy dovrebbe spiegare cosa intende per cambiamenti avvenuti diverse volte nella storia. Si riferisce alle diverse edizioni del messale, l'ultima delle quali risale al 1962? In questo caso non si tratta di cambiamenti ma di aggiornamenti del proprium necessari per la canonizzazione di nuovi santi o l'istituzione di nuove festività. O si riferisce al fatto, come più illustri interventi precedenti hanno già notato, che nei secoli sono state aggiunte alcune preghiere che in origine non c'erano? Questo è vero, ma se dovessi azzardare un paragone botanico direi che la Messa Antica, Tradizionale, Vetus Ordo, Usus Antiquior (in effetti personalmente la definizione "Messa di Sempre" non la amo molto...) è come un parco dove accanto agli alberi originari nei secoli sono stati piantati alcuni alberi nuovi, la Messa Novus Ordo è un parco dove si è entrati con le ruspe, si è spianato tutto e si è ripiantato con altri criteri.Turiferarionoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-85154469176388437742013-11-28T11:48:53.775+01:002013-11-28T11:48:53.775+01:00Edy, non sono il più qualificato per risponderti, ...Edy, non sono il più qualificato per risponderti, ma la Messa in se stessa non è mai cambiata. Il cuore è sempre lo stesso dai tempi di San Giustino e sicuramente anche prima (cioè da Nostro Signore in poi), i riti sono stati arricchiti nel tempo, ma la Messa Antica come minimo risale al XI secolo. Rispetto al Novus Ordo, il Vetus Ordo è sicuramente "la Messa di sempre".FDFnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-51388394825587904262013-11-28T11:45:18.978+01:002013-11-28T11:45:18.978+01:00segue
Sembra che si sia dimenticato che primaria ...segue<br /><br />Sembra che si sia dimenticato che primaria funzione della liturgia è lo <i>ius divinum</i> al culto autentico che diventa, poi, il ‘luogo’ privilegiato in cui l'Actio teandrica ed eterna del Figlio opera sul credente e feconda la vita di fede e quella quotidiana. Le corrispondenti definizioni della <i>Sacrosanctum Concilium</i> e del Catechismo, <i>de voce</i>, smentiscono la rottura; ma, <i>de facto</i>, essa risulta drammaticamente e inequivocabilmente confermata dai molti raffronti tra le due diverse ecclesiologie e teologie inopinatamente compresenti nelle due ‘forme’ del rito nonché dai frutti raccolti nell'ultimo cinquantennio.<br /><br />Purtroppo, le maggiori fonti di informazione che si dicono cattoliche, hanno spazio unicamente per l'orientamento egemone di segno non solo diverso ma addirittura avverso. Fin quando esse guarderanno con sospetto la <b>Tradizione viva perenne</b> mentre assentiranno solo a quella conciliare, che le appartiene ma non la sostituisce, le istanze della Tradizione saranno “voci che gridano nel deserto”, perché a farsi sentire e a dettar legge sono solo le grancasse moderniste e movimentiste accompagnate da mezzi e potere, che continuano a deturpare il volto del Corpo Mistico di Cristo in quanto di sacro e solenne Lui in persona, in una drammatica e rivoluzionaria Ultima Cena, ci ha consegnato e comandato di celebrare fino alla fine dei tempi e che ci è stato trasmesso, impreziosito e mirabilmente custodito da generazioni di credenti e di Santi.<br /><br />michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-134204450610436712013-11-28T11:44:52.934+01:002013-11-28T11:44:52.934+01:00Condenso nelle linee essenziali, riflessioni prece...Condenso nelle linee essenziali, riflessioni precedenti: <br /><br />Niente, neppure il Rito, è un ‘assoluto’: esso è un dono prezioso – il cui nucleo risiede nell’Ultima Cena e la cui attuale ‘forma’ che racchiude una ‘sostanza’ impareggiabile, è frutto della Rivelazione Apostolica trasmessa nei secoli e arricchita dalle esperienze di fede di generazioni di credenti – e, proprio in quanto tale va vissuto, custodito, difeso e trasmesso.<br />Alla forma extraordinaria molte anime credenti, lasciandone intatte le linee portanti, hanno solo apportato aggiunte marginali dettate dalla devozione sviluppatasi e consolidatasi nei secoli. San Gregorio Magno ha dato il maggior contributo, adoperandosi per l'unità liturgica e il suo perfezionamento. Fu l'ultimo ad intervenire sulle parti essenziali della Messa, modellate sul libro gelasiano che a sua volta dipende dalla collezione leonina. Le preghiere del nostro Canone sono nel trattato De Sacramentis. Ne troviamo riferimenti nel IV secolo. Col Concilio di Trento si è provveduto alla revisione dei Messali - giungendo al Messale di S. Pio V -, ma si è lasciata inalterata la forma della Messa. Del resto l'uniformità stessa che nel campo liturgico si riscontra presso le Comunità cristiane dei primi due secoli, suppone un principio d'autorità, un metodo d'azione, cioè una organizzazione primitiva che dovette far capo più che agli Apostoli a Cristo medesimo. Tutto questo non potrà mai essere né ignorato né sottovalutato.<br /><br />Dice San Tommaso d’Aquino che la santificazione dell’uomo, avendo come scopo e termine il bene eterno della deificazione dell’uomo, <br />« <i>è un’opera più grande della creazione del cielo e della terra, la quale ha come termine un bene mutevole</i> ». <br />La Liturgia, perciò, è l’Opus Dei per eminenza che dà il vero senso dell’eternità della persona.<br /><br />Riporto le parole di Benedetto XVI nel Motu proprio Summorum Pontificum, pur affiancate all'uso del NO: «<i> Nella storia della Liturgia c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto.</i>»<br /><br />I cambiamenti indotti dalle innovazioni conciliari sono attribuibili al prevalere di una realtà virtuale costruita dall'uomo sulla Realtà, ritenuta non conoscibile dai filosofi del sospetto che hanno fatto il primo passo verso le paludi del relativismo ed, infine, del nichilismo; esiti che, purtroppo, non hanno risparmiato la Chiesa docente che se ne è lasciata contaminare. Da qui, l'eclissi del <i>munus dogmatico</i> che, deformato dall'ispirazione ‘pastorale’, ha introdotto novità persino nel<i> munus sanctificandi</i> del Novus Ordo Missae, non più Sacrificio del Signore ri-presentato al Padre e Sua Presenza in e per credenti adoranti partecipi e accoglienti ai piedi di un Altare, ma convivio fraterno di commensali festanti intorno ad una ‘mensa’.<br /><br />Si sottolinea la “gioia” e la “festa”, che si vuole indurre anche attraverso la gestualità, esteriorizzando anziché interiorizzare, dimenticando che la gioia è dono e conseguenza di ciò che si conosce e sperimenta adorando, frutto dell'atto di volontà che conosce sceglie e partecipa e non del sentimento che crea e alimenta l'esaltazione indotta dalle danze intorno al “vitello d'oro” delle nuove costruzioni umane.<br /><br />Sono proprio queste, per dirla col card. Ratzinger, che hanno “fatto a pezzi l'antico edificio”, conservandone solo dei brandelli che più passa il tempo più perderanno la residua saporosa sapienza strettamente legata all'armoniosa e insostituibile sintesi propria di una 'forma' liturgica extraordinaria perché autenticamente portatrice del fuoco del dogma e della Presenza di Colui che rinnova il suo “fiat” al Padre consegnandolo alla Sua Chiesa sino alla fine dei tempi. <br /><br />michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-10197848824635902762013-11-28T09:13:29.404+01:002013-11-28T09:13:29.404+01:00Perché la chiamate "Messa di sempre" se ...Perché la chiamate "Messa di sempre" se è cambiata diverse volte nella storia? <br />EdyAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-2666106500134119342013-11-28T07:49:22.078+01:002013-11-28T07:49:22.078+01:00a dire il vero, in parole poverissime (mi sbaglier...a dire il vero, in parole poverissime (mi sbaglierò, ma provo a dar voce all'impressione del fedele medio, quello che da oltre 40 anni ha subìto docile e inerme le nefaste riforme),<br />parlare di "libertà liturgica" (+ libertà teologica), mi sembra un modo di continuare a favorire la falsa convinzione che si possa celebrare la Messa ognuno secondo i propri gusti, un po' sulla scia del "vietato vietare" che imperversa da quel fatidico 1969....o come dire, illudersi di poter "servire due padroni", credendoli entrambi meritevoli di uguale rispetto e devozione.<br />Il circolo vizioso della LIBERTA' RELIGIOSA promossa dal cv2, favorente la grande deriva indifferentista, rimane intoccato.jnnoreply@blogger.com