Pagine fisse in evidenza

sabato 15 dicembre 2012

Parole luminose di Mons. Alain Castet, vescovo di Luçon

Il Prof. Bernard Dumont mi segnala e volentieri pubblico.

Cara MIC,
Le segnalo una cosa interessante, che vedo come un segnale, limitato, certo, significativo però di qualche passo in avanti. Si tratta della posizione manifestata da un vescovo francese finora piuttosto discreto e moderato, Mons. Alain Castet, vescovo di Luçon, nella Vandea. Appena arrivato, è stato attaccato da vari sacerdoti della propria diocesi per essere considerato troppo tradizionale ! Ha ordinato sacerdoti della Fraternità s. Pietro e questo è spiaciuto ai cani da guardia.

Sono usciti di recente gli Atti di un convegno tenuto in aprile 2010 sul tema del sacerdozio ministeriale all’ICES - Institut catholique d’enseignement supérieur - di La Roche-sur-Yon (città che fa parte della diocesi di Luçon) : « Annales de l’ICES », n° 2, La Roche-sur-Yon, Presses universitaires dell’ICES, giugno 2012. Lì si trova il testo della relazione di Mons. Castet sul problema dell’offertorio dell’Ordo Missae di Paolo VI. Questo testo viene pubblicato sugli Atti, pp. 79-86.
Nonostante una conclusione « unionista », il vescovo di Luçon manifesta una grande consapevolezza dei gravi difetti del testo montiniano. Inoltre si schiera a mezza voce contro ogni tentativo fusionale sbrigativo : « …sarebbe contrario allo spirito della liturgia che ciascuno manipoli e mescoli a modo suo i diversi riti per farne uno solo... », osservazione importante in questi tempi dove questa tentazione minaccia certi ambienti.

La tesi del vescovo è ben argomentata, anzi si riduce ad una costatazione : il Consilium di Bugnini ha trasformato il senso dell’offertorio, sotto l’influsso del P. Bouyer, dandogli la forma delle berakoth ebree, benedizioni dei frutti della terra e del lavoro, ecc., ciò che rompe la relazione tra l’offertorio dei doni e la finalità di questo atto, il Sacrificio. E questo, dice anche Mons. Castet, è una innovazione pura nella tradizione cattolica ; tutt’all’opposto, i doni sono strettamente legati al Sacrificio. Il vescovo afferma che « si tocca qui uno dei problemi fondamentali della riforma liturgica uscita dal Vaticano II, che si potrebbe chiamare la “razionalizzazione del tempo liturgico” » (razionalizzazione, perché la giustificazione del Consilium, già ben nota, è la voglia di non sprecare tempo con i doppî). Ora, dice ancora lui, « Questa razionalizzazione delle menzioni al Sacrificio è chiaramente una rottura e ha suscitato l'incomprensione di molti ». Più avanti, dice ancora che « non si può non constatare che l'offertorio non era in linea con questa preparazione » [cioè le berakoth]. [ Mi conforta, perché così ne scrivevo già diverso tempo fa, trovando conferma in più recenti affermazioni di Mons. Schneider, che individua nelle nuove preghiere dell'Offertorio la terza piaga del corpo mistico di Cristo]

Il vescovo oppone a questa novità « l'opportunità della connotazione sacrificale », e rifiuta un argomento sofistico, in due tempi : « Conveniamo tuttavia che se nella Messa del 1962 ci si riferisce all'entrata trionfale a Gerusalemme i riti dell'offertorio sono molto discreti, senza dubbio troppo, e troppo poco espliciti per essere pedagogici. » Questo per concedere il pretexto pedagogico. [Infatti oggi viene da molti messo l'accento sulla pedagogia della celebrazione, dimenticando che è innanzitutto necessaria l’interiorizzazione dello spirito e del senso profondo che la anima. È questo che guida i sacerdoti alla loro identificazione con Cristo e il popolo a scoprire nel celebrante la Persona del Signore. La pedagogia viene dopo ed è conseguente, non è il fine. La liturgia non è il 'luogo' della catechesi ma del culto.] Gli permette in seguito di rigettare il cosiddetto progresso pedagogico della « presentazione dei doni » montiniana : « Nello stesso senso, se nella Messa del 1969, si vuole evocare l'Ultima Cena, non si vede affatto perché è stata rimessa in risalto la processione delle oblate. La sera del Giovedì Santo non evoca alcuna solennità, ma piuttosto una grande calma… ».

L’analisi vorrebbe concludere sulla complementarietà dei significati… Tuttavia, nella parte finale, pur evocando « l’arricchimento reciproco » auspicato da Benedetto XVI, Mons. Castet afferma, a proposito dell’offertorio (tradizionale) che « Ciò non toglie che questo rito è pedagogicamente un elemento imprescindibile della celebrazione della Messa, che ne dà la cifra spirituale e che prepara le anime a vivere in profondità il passaggio dalla morte alla vita dando loro l'occasione ed il tempo di unirsi personalmente al Sacrificio ».

30 commenti:

  1. La sinossi tra il vetus e il novus ordo rende immediatamente comprensibile il grave vulnus arrecato al Rito con le modifiche dell’Offertorio, forse il più grave. Nella Messa nuova questo è un passaggio molto povero di significanza e reso ancor più irrilevante dai canti che vi si sovrappongono e dal rimestio di monete per la questua che nel frattempo avviene. Il ‘Pregate fratelli…’ che ne vorrebbe recuperare la funzione sacrificale, risulta invece giustapposto e quasi dissonante con quanto lo precede.

    Conservo la testarda speranza che la riforma della riforma esca dal dimenticatoio e trovi concretezza a partire proprio da qui, dal ripristino nel NO del vero Offertorio. La sola consolazione che resta al momento è paradossalmente in un vecchio articolo in difesa della Messa Antica, di non ricordo chi, nel quale si sosteneva che nella Messa 'non si deve capire'… Appunto: forse è meglio non capire.

    RispondiElimina
  2. Quindi io mi chiedo: alla luce di queste interessanti riflessioni, smetterà questo vescovo di celebrare la (para)liturgia del Bugnini, visto che rappresenta una rottura? Se no sono solo parole, anche se belle, al vento.

    Questa testimonianza é ottima proprio perché gli atti sono in contraddizione con le sue stesse parole. D'altro canto é impossibie non esserlo per chi vive in diocesi...

    RispondiElimina
  3. nel quale si sosteneva che nella Messa 'non si deve capire'… Appunto: forse è meglio non capire.

    Certo non si può capire compiutamente il Mistero; ma l'importante è sapere che si celebra il Santo Sacrificio e non un convivio. E' questo invece un altro discrimine, che non è dato solo dall'Offertorio, non più sacrificale, ma anche purtroppo da altri elementi.
    Di fatto in questa generazione ci sono ancora alcuni fedeli che sanno cogliere e vivere gli elementi sacrificali, molto sommersi; ma col passar del tempo, se non si corre ai ripari, prevarrà il memoriale della Cena.
    Del resto basta leggere Davies, convertito dall'anglicanesimo che dimostra un deja vu: cioè un processo analogo a quello suo tempo innescato dalla riforma protestante, diffusosi più con la riforma liturgica (i cui elementi sono tragicamente coincidenti) che con la predicazione o l'insegnamento.

    RispondiElimina
  4. Per chi può interessare:

    Michael Trehorne Davies, L'altare cattolico e il Concilio Vaticano II,

    Per richieste:
    Suore Francescane dell'Immacolata Monastero delle Murate - 06012 Città di Castello (PG)
    Tel. 075/8555779 -
    e.mail: francescanecittacastello@interfree.it

    RispondiElimina
  5. Credo che se incontrassi questo bravo monsignore per strada, dopo avergli fatto caldi complimenti, non riuscirei a non chiedergli se secondo lui una messa che "è chiaramente una rottura" con la sua prima finalità, il Sacrificio, puo' e deve essere considerata LEGITTIMA nella Chiesa...

    RispondiElimina
  6. @ Giovanna : Bravissima !!! Quoto !!!
    Non ci potrà essere l'agognata "riforma della riforma", che in pratica interessa alle anime di milioni di persone, se non si metterà mano, in senso cattolico, al rito dell'Offertorio.
    A questo punto qualche studioso di Liturgia potrebbe dire che in alcune venerabili liturgie l'offertorio non esiste. Però noi stiamo parlando di rito romano e anche se l'ordo riformato si discosta paurosamente dall'espressione liturgica romana bisogna che, per effetto della riferma della riforma, si possano recuperare gradatamente quelle compomenti proprie di quel santo rito.

    RispondiElimina
  7. domanda di uno stupido: se é già valida e legittima perché serve una riforma?

    RispondiElimina
  8. @Giovanna. le modifiche le più gravi sono quelle del Canone e non dell’Offertorio.

    Per fare un Sacramento c'é bisogno di 3 elementi: materia, forma, intenzione. se cambia una delle tre, non c’è più Sacramento.

    Col Decreto sui Giacobiti (papa Eugenio IV) e De Defectibus (papa San Pio V), la Chiesa definì la forma della Consacrazione in modo irreformabile: Se un’omissione o alterazione è compiuta nella formula di consacrazione che implichi un cambio di significato, la consacrazione è invalida

    La SOMMA TEOLOGICA dice la stessa cosa:
    Se una parte sostanziale della forma sacramentale è soppressa, il senso essenziale delle parole è distrutto e dunque il sacramento è invalido.
    San Tomaso d’Aquino, Summ theol, III, q.60, a.8.

    Cambiando “che sarà versato per voi e per molti” in "per tutti" si rientra in questo caso, perché cambia di molto il significato. Infatti di recente il papa é intervenuto...

    Altro esempio, la Messa riprende l'ultima cena. Siamo alla vigilia della Sua passione, la sera del Giovedì Santo. Nostro Signore non ha ancora versato il Suo sangue. Perciò i Vangeli riportano che Gesu' usa il futuro dell’indicativo. Effundetur ”sarà versato” …domani! per voi e per molti. Il prete, Gesù in lui, ripete gli stessi gesti e parole. Perché non è un racconto narrativo! Durante la Messa si ripete veramente lo stesso Sacrificio del Calvario, solo in modo incruento. Infatti nella messa VO si usa il futuro Effundetur: ”sarà versato”

    Invece nella messa nuova, dicono: ”versato”- participio passato per mettere in risalto il memoriale della Passione che non riattualizza niente.

    La tanto paventata "riforma della riforma" non ha alcun senso a meno che la messa non sia di fatto oggi intrinsecamente cattiva.

    Infatti essa non mira a cambiare parti diciamo "coreografiche" (no a chitarre, canti moderni, il coram populo...) Mira a corrreggere il cuore e l'essenza del NOM ... e non si corregge cio' che é buono.

    RispondiElimina
  9. Ringrazio sentitamente il sig. hpoirot per le sue chiarissime spiegazioni della grave frattura intervenuta nella imnpostazione della S. Messa, che fa capire come tra il "prima" e il "dopo" riforma di Paolo VI non si possa vedere affatto alcuna continuità.
    Da tempo aspettavo girando sul web, un chiarimento del genere.
    Nè si vede come le due forme (meglio: le DUE diversissime Messe) possano essere identiche/indifferenti forme di un unico rito. E' evidente che la Liturgia antica, originata da Nostro Signore in Persona e continuata nei secoli senza arbitrarie manomissioni, ma per sviluppo naturale che sempre ha rispettato la sua NATURA DIVINA, non può paragonarsi a quella modernizzata di Paolo VI, mutata nella forma-sostanza. E' tutto un altro pianeta: umano-profano-narrativo. Contiene in prevalenza elementi di caducità, in quanto ormai tutto il popolo lo SENTE come una NARRAZIONE. sono moltissime le persone che ritengono che la Messa sia una COMMEMORAZIONE di un fatto accaduto tanti anni fa, e che non ha più alcun riflesso sul presente.
    Ormai è una cena:
    Beati gli invitati alla CENA del Signore !
    Celebriamo (=tutti, assemblea) il MEMORIALE della morte e resurrezione ecc.

    Memoriale: parola che fa pensare ad una rievocazione storica, o commemorazione come quelle civili di personaggi storici illustri.

    Non a caso un povero parrocchiano (circa 70 anni) conversando ha detto che lui va a fare la Comunione, ma non crede che in quell'Ostia ci sia Gesù Cristo ! si tratta di un rituale che tanti continuano a seguire per abitudine, andando in fila a ricevere una specie di "pane benedetto"....
    Che Dio ci aiuti, perchè questa non-fede nella Presenza Reale sta ormai dilagando tra piccoli e grandi, grazie alla riforma bugniniana.
    E basterebbe questo FRUTTO a dimostrare la sua perversità.
    Altro che riforma della riforma, re-impasti senza fine in infiniti annacquamenti dottrinali, pensati per "acc ontentare tutti i diversi opinanti-credenti" e sempre "per cercare ciò che unisce"....conciliando in unione iper-ecumenista, ancora, i veri cattolici agli eretici di tutte le risme (però accolti dentro la Chiesa come "divers-abili" nella Fede)

    agata

    RispondiElimina
  10. Mi permetto una domanda stupida anch'io, perché riformare qualcosa di umanamente raffazzonato e strutturalmente errato, quando si può ritornare all'alternativa struttura buona e di origine apostolica?

    RispondiElimina
  11. Chiedo scusa se sono fuori tema.

    Segnalazione per Mic.

    Su Cantuale Antonianum si parla del caso della Cattolica Pachistana condannata all'impiccagione per blasfemia. Mi pare utile pubblicizzare la cosa. Ho mandato una mail di protesta all'ambasciata pachistana in italia (l'indirizzo lo fornisce Socci).

    sono sconcertato dal "silenzio assordante del Papa e del Vaticano"...... e scandalizzato per l'annunciata beatificazione di paolo VI.... che vergogna....

    Maria Immacolata ci liberi dal cancro che sta aggredendo la chiesa....

    don bernardo

    RispondiElimina
  12. La speranza è virtù cristiana, e questo è indubbio. E' altrettanto indubbio che l'attitudine di un cattolico debba essere quella di vedere ovunque e comunque il bene anche se nascosto e occultato dalla plumblea cappa della realtà del tempo presente. Tuttavia non posso non ritenere irritante l'entusiasmo un po' infantile con cui noi tradizionalisti accogliamo ogni notizia riguardo a segnali - anche oggettivamente modesti - di ritorno all'ortodossia. Che in una sperduta parrocchia del Texas si giri l'altare "ad Deum" o che un vescovo periferico francese faccia vaghe dichiarazioni che possono - forse - suonare tradizionaliste, ci sembra una grande vittoria. Nel frattempo, la sovversione - ecclesiale e no - avanza trionfante. E noi continuiamo ad illuderci e ad auto-ingannarci con i "piccoli segnali". Wishful thinking. Quando diventeremo adulti?

    RispondiElimina
  13. @ Moscatelli La storia ci insegna che indietro non si torna mai neppure dopo un evento calamitoso. Ritornare alla tradizione liturgica dei nostri padri si deve, se abbiamo a cuore la salute delle anime e della Chiesa Cattolica ! Questo recupero della tradizione è un passo avanti e come tale deve essere presentato e valutato. Andare avanti recuperando la santa tradizione dei nostri padri ! Anche un bambino potrebbe valutare come urgentissimo questo "andare avanti" recuperando tutto ciò che si santo e di bello lo Spirito Santo ha donato alla Chiesa !

    RispondiElimina
  14. Anche un bambino potrebbe valutare come urgentissimo questo "andare avanti" recuperando tutto ciò che si santo e di bello lo Spirito Santo ha donato alla Chiesa !

    Da recuperare c'è unicamente il Rito di sempre che nessuno potrà mai sfigurare di nuovo.

    L'unica evoluzione organica del Rito può essere l'aggiornamento del Santorale, anche se comincia a diventare problematico....

    RispondiElimina
  15. @poirot
    Anche a me ha sempre fatto impressione la correzione delle parole della consacrazione. Soprattutto la motivazione che porta Bugnini nel suo libro sulla riforma, cioè per essere fedeli al testo evangelico.
    Tuttavia non condivido le tue conclusioni. Le parole essenziali alla forma sacramentali (mi par di ricordare) sono: Hoc est corpus meum e hic est calix sanguinis mei. Posso capire la tua affermazione che l'attuale messa sia illegittima, ma è assolutamente valida, poiché non è stato toccato il cuore della forma, anche se sono state tolte alcune espressioni (mysterium fidei e enim) e altre aggiunte (accipite et manducate ex hoc omnes...)
    Cominciamo a rimuovere tali variazioni ingiustificate, senza creare un clima di contrapposizione totale.

    RispondiElimina
  16. @Silente. Anch'io la penso come te ma saluto con grande gioia le dichiarazioni di Mons.Castet perché é cio' di cui abbiamo oggi più bisogno: le posizioni di Fellay riprese da membri della Chiesa docente! Una benedizione!

    Quanto alla speranza, nel libro dei Maccabei si narra che i soldati fedeli combatterono la dura battaglia mettendoci tutte le forze di cui diponevano.

    Alla fine il valoroso esercito si trovo' circondato da una moltitudine di nemici con cavalli, elefanti, fanteria... Un soldato allora si rivolge al generale e gli dice "E' finita! Adesso la battaglia é prorio persa"

    Il generale gli risponde
    "No, e' qui che inizia la vittoria, perché fino ad ora si é trattato della nostra battaglia, ma da adesso si tratta della battaglia di Dio... "

    RispondiElimina
  17. "Da recuperare c'è unicamente il Rito di sempre che nessuno potrà mai sfigurare di nuovo".
    Non mi pare che San Pio V, Gregorio XVI, San Pio X, Pio XII ecc ecc ( che dovettero metter mano sul Rito di sempre ( perchè la Liturgia è viva ! ) l'abbiano sfigurato ! Perchè non ci chiedeiamo perchè TUTTI i Padri Conciliari , pur confermando l'inamovibilità del Rito di sempre, hanno firmato all'UNANIMITA' la Sacrosantum Concilium e poi accettato, senza contestazione alcuna, il parto naturale della SC : il Messale del 1965 ( da cui rimanevano fuori comunque il Pontificale - e la Messa Solebnne ). E' notorio che Mons.Lefebvre ha utilizzato il Messale del '65 per tanti anni, così come ora le sue comunità adottano il rito della settimana santa riformato da Pio XII. L'adozione da parte Monsignor Lefebvre del Messale del '65 si spiega in un solo modo : OBBEDIENZA - e fiducia.
    L'obbedienza e la necessaria fiducia che manca nei cuori dei fedeli cattolici che oramai , per effetto dello spirito post-conciliare, sono generalmente improntati al fai-da-te ...Tutti liturgisti, tutti teologi, tutti parrochi, tutti vescovi e tutti papi ...

    RispondiElimina
  18. Non mi pare che San Pio V, Gregorio XVI, San Pio X, Pio XII ecc ecc ( che dovettero metter mano sul Rito di sempre ( perchè la Liturgia è viva ! ) l'abbiano sfigurato !

    Certo, caro Andrea, la liturgia è viva e può conoscere modifiche, peraltro non strutturali, operate solo da chi ha la 'sapienza del cuore', come i Papi che hai citato, per farlo.

    Tra le righe di quel che ho scritto c'è la preoccupazione circa gli ulteriori guasti che potrebbe provocare il "nuovo movimento liturgico dal basso" di cui parla mons. Canizares

    RispondiElimina
  19. Avevo intuito delle tue preoccupazioni ... capisco : chi è morso dalla vipera ha paura della lucertola ... la vipera anti-romana degli anni 50 e 60 che si compiaceva solo dell'inculturazione liturgica, divenuta una tragedia dannosissima, ora non esiste più neppure nella mente dei più conservatori. L'aggiunta del prefazio dell'Avvento o la possibilità del canto dell'Epistola in lingua volgare ( AD LIBITUM ) nel Rito di sempre non mi pare che siano delle grandi cose... Il Rito di sempre è racchiuso dentro la protezione dello Judica me Deus e dell'ultimo Evangelo ...

    RispondiElimina
  20. Tuttavia non condivido le tue conclusioni. Le parole essenziali alla forma sacramentali (mi par di ricordare) sono: Hoc est corpus meum e hic est calix sanguinis mei. Posso capire la tua affermazione che l'attuale messa sia illegittima, ma è assolutamente valida, poiché non è stato toccato il cuore della forma, anche se sono state tolte alcune espressioni (mysterium fidei e enim) e altre aggiunte (accipite et manducate ex hoc omnes...)
    Cominciamo a rimuovere tali variazioni ingiustificate, senza creare un clima di contrapposizione totale.


    Sono perfettamente d'accordo sulla conclusione.

    Due osservazioni sulle variazioni della formula.

    accipite et manducate ex hoc omnes di quella originaria ci riporta proprio al momento della istituzione come l'effundetur e garantisce una maggiore fedeltà. Tuttavia, come dice don Gianluigi, la forma è sostanzialmente rispettata, quindi non si può parlare di "invalididità".

    RispondiElimina
  21. Mi permetto una domanda stupida anch'io, perché riformare qualcosa di umanamente raffazzonato e strutturalmente errato, quando si può ritornare all'alternativa struttura buona e di origine apostolica?

    Mi permetto una risposta stupida: perché così vuole la Chiesa. Perché questa è la via indicata da questo pontificato. Perché forse la ‘battaglia di Dio’ evocata da Poirot sta proprio nel riconciliare la Chiesa, nel ricostruire un ‘noi’ che adesso non è più riconoscibile. Non alzare steccati con superba impazienza, ma prendersi cura delle anime e saziare la loro nostalgia di Dio e della bellezza del Suo Volto riparando agli errori commessi: magari fosse questa la ‘nostra’ battaglia, nostra, di tutti noi, insieme nel Signore! Magari, ma so bene che questa è una speranza da coniugare rigorosamente al futuro.

    RispondiElimina
  22. saziare la loro nostalgia di Dio e della bellezza del Suo Volto riparando agli errori commessi: magari fosse questa la ‘nostra’ battaglia, nostra, di tutti noi, insieme nel Signore! Magari, ma so bene che questa è una speranza da coniugare rigorosamente al futuro.

    Potrebbe essere coniugata al presente, se solo i vescovi e i sacerdoti seguissero gli esempi e le indicazioni del Papa!

    Il problema, tuttavia, continua ad essere il fatto che molti di quei vescovi e sacerdoti hanno perso (o non hanno mai avuto nella loro formazione) la percezione del Santo Sacrificio, invece di quella del convivio...

    RispondiElimina
  23. ah perché? si sa finalmente quale é via indicata da questo pontificato?

    dopo la batosta della firma nella spx si dice invece che il grosso problema é proprio il fatto che non si capisce più niente (anche meno di prima)

    RispondiElimina
  24. @ Mic " Potrebbe essere coniugata al presente, se solo i vescovi e i sacerdoti seguissero gli esempi e le indicazioni del Papa!" Ma se i vescovi, e anche i preti, si sentono tutti dei piccoli papa ... in quanti ( anche nelle Basiliche e nelle Cattedrali) hanno seguito l'indicazione del Papa di collocare al centro dell'altare la Croce ? Un Superiore mi ha detto chiaramente " ... mi disturba perchè voglio colloquiare con i fedeli ... " Più chiaro di così ...

    RispondiElimina
  25. "Mi permetto una risposta stupida: perché così vuole la Chiesa. Perché questa è la via indicata da questo pontificato."
    @ Giovanna:
    "la Chiesa", a quanto pare, vuole che stregoni nigeriani preghino il dio Olokun e li invita per questo ad Assisi; "la Chiesa" vuole anche che si vada ad omaggiare Martin Lutero, in pellegrinaggio, nel 2017. Che facciamo, ci adeguiamo senza batter ciglio?
    La invito a distinguere tra la Chiesa, sempre Santa, e gli uomini di Chiesa - Papi compresi - che invece possono deragliare e causare disastri immani.

    RispondiElimina
  26. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  27. Cerca il P. Bouyer, lui ha lasciato questa testimonianza:

    "October 3rd -- Sainte Thérèse de l'Enfant Jésus (Roman calendar and a local Saint here in Normandy)...

    Father Louis Bouyer (photo): I wrote to the Holy Father, Pope Paul VI, to tender my resignation as member of the Commission charged with the Liturgical Reform. The Holy Father sent for me at once (and the following conversation ensued):

    Paul VI: Father, you are an unquestionable and unquestioned authority by your deep knowledge of the Church's liturgy and Tradition, and a specialist in this field. I do not understand why you have sent me your resignation, whilst your presence, is more than precious, it is indispensable!

    Father Bouyer: Most Holy Father, if I am a specialist in this field, I tell you very simply that I resign because I do not agree with the reforms you are imposing! Why do you take no notice of the remarks we send you, and why do you do the opposite?

    Paul VI: But I don't understand: I'm not imposing anything. I have never imposed anything in this field. I have complete trust in your competence and your propositions. It is you who are sending me proposals. When Fr. Bugnini comes to see me, he says: "Here is what the experts are asking for." And as you are an expert in this matter, I accept your judgement.

    Father Bouyer: And meanwhile, when we have studied a question, and have chosen what we can propose to you, in conscience, Father Bugnini took our text, and, then said to us that, having consulted you: "The Holy Father wants you to introduce these changes into the liturgy." And since I don't agree with your propositions, because they break with the Tradition of the Church, then I tender my resignation.

    Paul VI: But not at all, Father, believe me, Father Bugnini tells me exactly the contrary: I have never refused a single one of your proposals. Father Bugnini came to find me and said: "The experts of the Commission charged with the Liturgical Reform asked for this and that". And since I am not a liturgical specialist, I tell you again, I have always accepted your judgement. I never said that to Monsignor Bugnini. I was deceived. Father Bugnini deceived me and deceived you.

    Father Bouyer: That is, my dear friends, how the liturgical reform was done!


    http://insidethevatican.com/newsflash/2009/newsflash-oct-14-09.htm

    Paolo VI ha avuto lo stesso comportamento quando era Segretario di Stato di Pio XII e ha fatto il contrario di ciò che Pio XII ha ordinato con i comunisti. E ora stanno prendendo in considerazione la possibilità della sua beatificazione, come si può leggere in Vatican Insider:

    http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/paolo-vi-paul-vi-pablo-vi-papa-el-papa-pope-20637/

    Paolo VI beato è la cosa più assurda degli ultimi 50 anni!

    RispondiElimina
  28. Negli ultimi due anni il papa ha

    *) lodato i CNC come grande dono delle Spirito Santo

    *) affermato che "Una cerniera, tra cattolici e protestanti, esiste e si chiama Martin Lutero."
    nella chiusura dell’edizione 2012 del “Ratzinger Schülerkreis” (Vedi Paolo Rodari "Il Foglio"di settembre)

    *) definito il card Martini un grande teologo nel discorso per il funerale

    *) benedetto l'assemblea due volte con un pastore/essa protestante durante una funzione interreligiosa comune

    *) benedetto l'assemblea cattolica con il Vangelo e parlato della "presenza reale di Dio nella parola"

    *) affermato che il card Frings (gran progressista del CV2) fu per lui come un padre che interpreto' correttamente il Concilio

    *) scritto nel libro "Gesu di Nazareth" che la frase "che il suo sangue ricada su di noi e i nostri figli" prediceva in realtà la grande benedizione per quel popolo

    *) celebrato i Vespri in san Gregorio Magno con l'arcivescovo di Canterbury che è scomunicato e che appoggia matrimoni omosessuali, donne prete e non crede nella Presenza reale,

    *) lodato a ERFURT il mega-progressista card.Lehmann dicendo "Al Cardinale LEHMANN vorrei esprimere in particolare il mio vivo ringraziamento per il suo aiuto... per l’incontro con la commissione guidata dal Vescovo (luterano) Lohse, nella quale ci si è esercitati insieme in questo penetrare in modo profondo FEDE "

    RispondiElimina
  29. *) nominato il card. Muller a prefetto della fede

    *) ribadito che i preti della SPX non esercitano nessun ministero valido nella Chiesa (gli Enzo Bianchi, don Gallo invece si...)

    *) affermato che nella SPX c'é un'ala buona e una cattiva (fu praticamente la sola volta dal CV2 che il Vaticano l'agettivo cattiva per una congregazione religiosa!)

    *) snobbato la celebrazione della Messa del pellegrinaggio VO a Roma che ha rifilato al filo-neocat Canizares che afferlo' per l'occasione che il VO deve illuminarsi alla luce del Concilio

    *) consegnato Premio Ratzinger per la teologia a due studiosi:
    il gesuita Daley e il professore laico francese Rémi Brague, dicendo per l'occasione : "Sono personalità esemplari, c'è bisogno di persone come loro che rendano Dio vicino all'uomo di oggi: persone come voi ci aiutano a stabilire nel mondo il nuovo umanesimo che é sfida per la Chiesa di oggi."

    *) affermato che i testi del CV2 + i testi di GPII + il nuovo catechismo 1992 sono "gli strumenti essenziali che ci indicano in modo autentico ciò che la chiesa crede a partire dalla Parola di Dio"

    *) lodato i nuovi movimenti affermando che "Chi guarda al post-concilio, può riconoscere la dinamica del vero rinnovamento che ha preso spesso delle forme inattese nei movimenti pieni di vita e che rende quasi tangibile la vivacità inesauribile della santa Chiesa, la presenza e l'azione efficaci dello Spirito Santo." Rns, CNC, Focolarini... ringraziano.

    RispondiElimina
  30. *) lanciato il treno delle concelebrazioni catto-luterane del 2017 per festeggiare la "fede' di lutero e chiedergli scusa...
    http://www.youtube.com/watch?v=zVbVVNqEnoM&NR=1

    *) lanciato il treno della 2a beatificazione scandalo, quella di Paolo VI (che chiuderà nel migliore dei modi l'anno della fede )

    *) lodato Mario Monti per il suo lavoro (il che ha spinto Magdi Cristiano Allam a scrivergli una'incazzosa lettera di protesta )
    http://www.corrispondenzaromana.it/monti-benedetto-macche-vendera-l%E2%80%99italia-al-dio-euro/

    *) nominato Werner Arber (un svizzerone protestante) presidente dell'accademia pontificale delle scienze. E' il primo NON cattolico della storia a occupare quel posto

    *) affermato a ERFURT la frase spaventosa “la fede deve essere ripensata e soprattutto rivissuta oggi IN MODO NUOVO per diventare una cosa che appartiene al presente” che é un'assurdità teologica immensa

    *) dichiarato nell’Angelus del 1 novembre 2009 il 10° anniversario della Dichiarazione congiunta era «un’occasione per ricordare la verità sulla giustificazione dell’uomo, testimoniata insieme», perché i luterani e i cattolici possano riunirsi «in celebrazioni ecumeniche» e approfondire ulteriormente tale tematica..

    *) affermato che "Ebrei e Cristiani sono chiamati ad annunciare e a dare testimonianza al Regno dell’Altissimo che viene
    ... Cristiani ed Ebrei hanno una
    grande parte di patrimonio spirituale in comune, pregano lo stesso Signore..."
    (discorso di BXVI nella Sinagoga di Roma del 2010).


    Non voglio dire che BXVI non ha fatto nietne di buono, ma da qui a dire che basta seguirlo incondizionatamente ce ne passa !

    Il mio sensum fidei ( a cui la Santa Chiesa mi ha abbandonato da ormai 30 anni) dice chiaramente NO!

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.