Pagine fisse in evidenza

giovedì 26 settembre 2013

Oggi come ieri l’obbedienza e la celebrazione della liturgia tradizionale

(da Paix liturgique, lettera 408, 24 settembre c.m. by Tradinews). Ringrazio Rosa per la pronta traduzione.
Interessante e significativo raccogliere le molte voci convergenti che non tacciono sulla spinosa e inquietante questione, che - come già sottolineato qui - non riguarda solo i FI o un “gruppo ristretto di nostalgici”, ma milioni di cattolici sparsi in tutto il mondo e la Chiesa tutta.

Oggi come ieri
l’obbedienza e la celebrazione della liturgia tradizionale

Il problema dell’obbedienza rappresenta un tema sensibile che è stato affrontato da tutti coloro che, dopo la riforma liturgica, hanno scelto di restare fedeli alla Messa di S.Pio V, nonostante le apparenti proibizioni. Pensavamo che la questione dell’obbedienza fosse stata regolata una volta per tutte dal Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, un gesto di pace, giustizia e riconciliazione per la Chiesa universale. Sfortunatamente la pubblicazione di uno strano decreto di Roma sembra suscitare ancora la questione.

A fine luglio la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata ha infatti colpito duramente i Francescani dell’Immacolata  - comunità nata dal Concilio Vaticano II sulla quale abbiamo scritto numerose lettere per l’ampio spazio che i suoi membri hanno dedicato alla liturgia tradizionale dopo il Summorum Pontificum (v. in particolare le lettere 171 e 223) – destituendo il loro superiore e sospendendo il diritto dei suoi membri a celebrare la Forma straordinaria del Rito romano. Ormai questa celebrazione è subordinata all’accordo di un commissario apostolico e ciò in disprezzo del diritto universale stabilito dal testo di Benedetto XVI e confermato dall’Istruzione Universae Ecclesiae.

Il superiore generale dei Francescani dell’Immacolata, padre Manelli, destituito senza che nel decreto fosse fornita alcuna ragione di ciò, ha immediatamente scelto di obbedire alle disposizioni del dicastero romano.

Poiché il corrispondente di “Présent” presso la Sala stampa della Santa Sede ha paragonato questa sottomissione a quella di Padre Pio, uno dei Santi patroni della Fraternità, anche lui messo di fronte ad interdetti e ingiustizie per tutta la vita, Padre Oliviero Horovitz, parroco “in solidum” del Pradet, nella diocesi di Frejus-Tolone, ha inviato a “Présent” un articolo che questa settimana vi proponiamo, accompagnato dalle nostre riflessioni.

I – L’articolo di Padre Oliviero Horovitz
(Présent, n° 7938, sabato 14 settembre c.m.)

Senza voler contraddire del tutto il vostro corrispondente, vorrei tuttavia far notare un giudizio che mi sembra tanto più sbagliato e pericoloso, quanto più, ahimè!, frequente presso i cattolici. Concludendo il suo articolo, il vostro corrispondente scrive infatti:  “fortunatamente i Francescani dell’Immacolata, pur facendo prova di quell’ammirevole obbedienza ereditata dai loro Santi patroni - come non pensare alle ingiustizie subite da Padre Pio per tutta la sua vita da parte dei suoi confratelli cappuccini - sembrano decisi a non rinunciare ai loro diritti”. Io non sono affatto dell’avviso che la via dell’obbedienza scelta dai Francescani dell’Immacolata, e soprattutto dal loro superiore destituito, Padre Manelli, sia « ammirevole». Al contrario, e ciò per tre motivi principali.

Innanzitutto, perché la Chiesa è una società perfetta. Poi, perché se anche i Francescani non rinunciano ai loro diritti individuali chiedendo di poter riprendere la celebrazione della Messa tradizionale, Padre Manelli, loro superiore, ha invece rinunciato al suo diritto, cioè al suo dovere, di ricorrere contro la decisione della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata, ed ha, nel caso di specie, ratificato la decadenza di fatto del Motu Proprio Summorum Pontificum: un avvenimento che ha potenzialmente ripercussioni su tutta la Chiesa.

Infine, perché la decisione di Roma sembra ingiusta e spropositata, se non semplicemente e chiaramente infondata.

La Chiesa, società perfetta.

Il 24 gennaio 1980 Giovanni XXIII affermava: “ La Santa Chiesa di Cristo è una società perfetta, nella quale ciascuno di coloro che la compongono, partecipa a tutti i suoi vantaggi, a tutte le ricchezze del suo patrimonio sacro di dottrina e di grazia”. Anche se l’espressione è poco usata dopo il Concilio, il Cardinal Bertone l’impiegava ancora sulle colonne dell’Osservatore Romano il 24 novembre 2010. Essa significa specialmente che, nella Chiesa, è il diritto che regola il rapporto con l’autorità. Ogni religioso, anzi ogni cristiano, ha il diritto di ricorrere contro una decisione emanata da un dicastero o da un vescovo, di esprimere il suo disaccordo, e interrogare l’autorità legittima.

Questo diritto, per ogni fedele, di esaurire tutte le procedure giuridico-canoniche, diviene un dovere per un’autorità superiore com’è quella di Padre Manelli - Padre Pio, invece, non impegnava che la sua persona !

Ogni superiore di comunità deve, infatti, difendere i suoi membri, ciò che inizia con la difesa delle costituzioni della comunità. In questo senso, accettando unilateralmente il decreto della S.Sede, mi sembra che P. Manelli abbia commesso un atto contrario al suo dovere di proteggere, non soltanto la sua comunità, in generale, ma anche ciascuno dei suoi membri in particolare. Nonostante tutta la gran stima che ho per lui, m’è gioco forza constatare che la sua reazione ha tutta l’aria di un atto d’obbedienza cieca, che non potrebbe essere giudicata “ammirevole”. Ciò che sarebbe stato ammirevole, sarebbe stato sollevarsi contro il decreto ricorrendo alle costituzioni dei Francescani dell’ Immacolata ed al diritto della Chiesa.

Non c’è autorità, se non legittima

Certo, sento già alcuni protestare che non obbedire è disobbedire, cioè sollevarsi contro un decreto di dicastero è alimentare l’idea che Roma non è più Roma, ed indebolire così la Chiesa. Salvo che l’argomento dell’obbedienza non potrebbe essere brandito ogni volta senza sollevare, come contropartita, la questione della legittimità dell’autorità e il suo dovere di governo.

Ora, in vista degli elementi a nostra disposizione, sono tentato di sollevare seri dubbi sulla fondatezza del decreto che colpisce padre Manelli e la sua comunità: qual è infatti la colpa grave che si rimprovera al Padre, e che il decreto si guarda bene dal precisare ? Una colpa così grave che giustifica la destituzione immediata di P. Manelli, quando il prossimo capitolo generale dei FFI è previsto per il 2014 ?

In assenza di chiarimenti da Roma su quest’argomento, non è illegittimo pensare che sia l’adozione “tout court” da parte dei FFI della liturgia secondo la forma straordinaria che è stata ingiustamente condannata. Il fatto è particolarmente grave, perché rende condizionale il diritto universale al Messale di S.Pio V che, come ricordato da Benedetto XVI, non è mai stato abrogato.

Infine, affinché una sanzione sia legittima, dev’essere proporzionata. Ora, sapete che la destituzione di un superiore generale di una comunità stabilita canonicamente è un fatto rarissimo: quanto raro dopo il Concilio Vaticano II ? Chi si ricorda, per esempio, che lo scandaloso fondatore dei Legionari di Cristo, Padre Maciel, non è mai stato colpito da alcuna sanzione canonica ? Infatti, in un comunicato pubblicato il 19 maggio 2006, la S.Sede indicava che la Congregazione per la Dottrina della Fede aveva “deciso di rinunciare ad iniziare un processo canonico a ragione dell’anzianità di P. Maciel e delle condizioni della sua salute” e si accontentava ad invitarlo “a condurre un’esistenza ritirata nella preghiera e nella penitenza, esentandolo da ogni ministero pubblico”...

Obbedire alla propria coscienza per obbedire in coscienza 

Come dimostra questo triste “caso”, l’obbedienza alla quale ci chiama Cristo, non è l’obbedienza cieca, quella falsa obbedienza che, lungi dall’essere una virtù, si rivela spesso peccaminosa. L’obbedienza a Cristo, e quindi alla Sua Chiesa, è un’obbedienza con discernimento, che reclama ogni nostra facoltà, e ci invita a sondare la nostra coscienza illuminata per non perdere di vista la salvezza della nostra anima che, come ricorda la Chiesa nell’ultimo capitolo del Codice di Diritto canonico, “dev’essere sempre la legge suprema”.
P. Olivier Horovitz
olivier.horovitz@yahoo.fr

II – Le riflessioni di “Paix liturgique”
  1. La decisione che ha colpito i FFI ha suscitato una notevole emozione, specie in Italia, tanto che il primo grido d’allarme è stato lanciato da un vaticanista che è ritenuto “un’autorità”, Sandro Magister, che non ha nulla di tradizionalista (infatti pubblica sul giornale di sinistra “L’Espresso”). In un articolo recente, il 17 settembre c.m., lo stesso S. Magister pubblica un estratto di un dossier che quattro accademici rivolgono alla Congregazione per gli Istituti di vita religiosa. Questi insistono soprattutto sul fatto che la questione va al di là del caso particolare dei FFI: “il decreto della Congregazione... rappresenta un atto d’una tale gravità che non lo si può considerare come avente solo un’importanza interna, rivolto cioè solo agli interessati... Esso priva di un bene di valore inestimabile - la S. Messa (celebrata secondo il rito romano antico) - non soltanto quei religiosi, ma anche i fedeli che, attraverso il loro ministero, hanno potuto partecipare alla Messa tridentina, così come tutti coloro che avrebbero potuto eventualmente parteciparvi in futuro... Ecco perché questo decreto ha evidentemente un’importanza oggettiva per tutti coloro che - per le più svariate ragioni - apprezzano ed amano la Messa latino-gregoriana. Questi fedeli costituiscono al momento una proporzione importante, e sicuramente non trascurabile, dei cattolici presenti nel mondo intero. Potrebbero persino, potenzialmente, coincidere con la totalità dei membri della Chiesa. Questi sono anch’essi colpiti oggettivamente dal decreto”.
  2. Da parte nostra, siamo d’accordo con quanto scritto da P. Horovitz, precisando che l’obbedienza è una virtù naturale e soprannaturale assolutamente fondamentale, che configura a Cristo obbediente a suo Padre. Bisogna sempre obbedire ed insegnare ad obbedire, ciò che richiede talvolta eroismo. Tuttavia, ben inteso, a condizione che si tratti di un’occasione di obbedienza. Se un’autorità, specialmente ecclesiastica, emana un ordine, bisogna essere disposti “a priori” a seguirlo volontariamente, eccetto che nel caso sia chiaro si tratti di qualcosa che non va nella direzione del bene comune della Chiesa, o ancora se l’autorità oltrepassi i suoi poteri. P. Horovitz sprona a comprendere ciò, che non riveste affatto il carattere di disobbedienza. Perché, nei casi su citati, non c’è occasione di obbedienza. Si potrebbe persino dire, al limite, che se si obbedisse in quei casi, in realtà si disobbedirebbe non solo a Dio, ma anche a quello che quell’autorità che, per dirla in modo familiare, ha “perso i pedali”, dovesse ordinare. Secondo il classico esempio, una figlia maggiorenne che rifiuta di “obbedire” al padre che vuole impedirle di sposare un giovane di eccellente moralità, non disobbedisce affatto, perché l’ordine di suo padre oltrepassa i suoi diritti (del padre), e non procura alcun  bene. Così pure, i preti ed i fedeli che han rifiutato di “obbedire” ai loro vescovi, dopo lo sconvolgimento liturgico della fine degli anni Sessanta, erano in realtà fondamentalmente obbedienti (ciò che il Summorum Pontificum, affermando il loro diritto, ha confermato).
  3. Inoltre P. Horovitz fa giustamente notare che la Chiesa è retta da un Diritto (che egli riferisce in ultimo al fatto che la Chiesa, come la “Civitas”, è una “società perfetta”, cioè che dispone di tutti i mezzi per arrivare a procurare ai suoi membri il bene comune). Questo Diritto, il Diritto canonico, protegge in particolare i soggetti della Chiesa: ha davvero una sollecitudine “materna”, come proveniente da una Madre santa. Un curato, per esempio, può sempre ricorrere contro la decisione presa dal suo vescovo di sanzionarlo o destituirlo, se egli ritiene che ciò sia ingiusto, e le istanze amministrative o giudiziarie devono esaminare con cura ed imparzialità il suo ricorso. Certo il caso dei FFI presenta una difficoltà al riguardo: le decisioni della Congregazione che hanno originato il decreto che li colpisce (e non, è vero, il decreto stesso, il che è un po’ strano), sono state approvate dal Papa “in forma specifica”, cioè nonostante qualsiasi disposizione contraria. Quindi, teoricamente, sono messe da parte per i FFI le disposizioni del SP e dell’Istruzione Universae Ecclesiae (così pure quelle della Bolla Quo Primum di S. Pio V, a condizione di non estrapolarne il senso). In fine, l’argomento di fondo resta quello che invocavano ieri i “resistenti” contro l’interdizione pratica a celebrare la Messa tradizionale, e che era stato assunto da Joseph Ratzinger quand’era cardinale: la riforma liturgica, che ha tutti gli aspetti di una rivoluzione liturgica, non obbliga affatto a essere seguita.
  4. Aggiungeremo, da parte nostra, che c’è in questo “caso” un aspetto molto caratteristico di rifiuto di capire le legittime richieste, “un rifiuto di dialogo”. I FFI sono molto più duramente colpiti di personaggi scandalosi, fa notare P. Horovitz. Tutto lascia pensare che un’infima minoranza tra i Frati (5 su 300) abbia scatenato le sanzioni lamentandosi presso la Congregazione che l’introduzione del bi-ritualismo nella loro comunità “turbava la pace”, secondo un “leitmotiv” ben conosciuto. Ora è la pace ed il bene di tutti gli altri e, come fan giustamente notare gli accademici citati sopra, la pace ed il bene della Chiesa che sono turbati. Vedremo in futuro se questa richiesta del Popolo di Dio è ascoltata - di una parte non trascurabile del Popolo di Dio  (cfr i nostri numerosi sondaggi), e potenzialmente di tutto il Popolo di Dio, come rilevano con buona dottrina giuridica gli accademici di cui sopra, perché ciò che è rimesso in discussione qui per qualcuno, cioè i FFI, è un diritto di tutti i fedeli senza eccezione, e del quale tutti senza eccezione possono eventualmente beneficiare.
  5. Questo “caso” ci sembra quindi da seguire molto da vicino per due ragioni :
  • pone di nuovo la questione dell’ obbligo di seguire la riforma liturgica, che si era posta da 45 anni, e che era stato risolta in modo negativo (cioè affermando la NON obbligatorietà) dal Motu Proprio SP, consacrando la celebrazione della Messa secondo la forma detta “straordinaria”come un diritto dei fedeli e dei sacerdoti.
  • e, d’altronde, il “caso FFI” mette in causa la conseguenza del riconoscimento del diritto dei fedeli e dei sacerdoti da parte del SP: cioè se questa Messa dev’essere riservata soltanto a “ghetti” tradizionalisti, e non invece disponibile a tutti, nelle parrocchie e congregazioni.
_______________________________________
[Traduzione di Rosa, per Chiesa e post-concilio]

63 commenti:

  1. Leggo che la famosa commissione degli otto cardinali si riunira' a Roma dal 1^ al 3 di ottobre.
    Come gia' sappiamo il giorno successivo Bergoglio sara' ad Assisi dove ci si attende un suo discorso che dovrebbe fornire (guarda caso) ulteriori precisazioni sulla famosa chiesa povera e dei poveri.
    Si tratta a ben osservare di una consequenzialita' temporale che accresce le proccupazioni in vista di quello che potra' venir fuori dal viaggio ad Assisi.
    E mi piace sognare che al suo arrivo sulla tomba del Poverello il Papa tanguero possa essere ricevuto si' dai Francescani. Ma dai Francescani dell'Immacolata: cosi' da fargli capire che la chiesa povera gia' esiste, che non c'e' bisogno di essere continuamente evocata come un qualcosa da costruire. Ma che ha unicamente bisogno di essere lasciata in pace e di continuare a crescere (come ha fatto sino ad ora) nel rispetto delle vera Fede e della Tradizione. Che non ha bisogno ne' della luce dei media, ne' dell'approvazione dei soloni del laicismo, ne' tantomeno delle grida osannanti di masse ignoranti e di atei devoti, felici di sentirsi dire solo cio' che vogliono sentire.

    RispondiElimina
  2. Intanto il commissario Volpi, ha autorizzato un'altra VO a S. Bartolomeo al Mare nella diocesi di Olivieri. Quindi ora dopo la parrocchia USA, dopo Ognissanti e Campocavallo, con quest'ultima salgono a quattro le messe VO autorizzate dal Volpi. Aumenteranno.
    Io l'avevo detto...

    Micus

    RispondiElimina
  3. "Intanto il commissario Volpi, ha autorizzato un'altra VO a S. Bartolomeo al Mare nella diocesi di Olivieri"

    Deo gratias ...

    RispondiElimina
  4. Da quanto so non se la passa benissimo neppure mons. Oliveri di questi tempi. Non posso dire altro.
    Preghiamo per lui, davvero.
    Dio, nella sua misericordia, ha scelto la nostra povera terra italiana per donarci un simile vescovo.
    Onore e lunga vita al vescovo Mario!

    RispondiElimina
  5. vorrei sottolinare un punto dell' articolo che mi ha particolarmente colpito, la' dove si parla della Chiesa come " societa' perfetta" e che si basa anche sul diritto. ecco tanti parlano della chiesa cattolica come oscurantista, autoritaria, nrgatrice dei diritti umani...quante societa' e stati ci sono stati e ci sono che NON sono fondati sul diritto, ma sull' arbitrio e la legge del piu' forte, o del piu' corrotto? e questa cartteristica, diciamo cosi, della Chiesa non e' nata 50 anni fa, credo...
    Rosa

    RispondiElimina
  6. Micus, chissa' se ci sarebbero state le autorizzazioni senza il "chiasso" dei bloggers tradizionali al riguardo
    Rosa

    RispondiElimina
  7. Campania (in)felix26 settembre, 2013 20:35

    Bene, ci sono 4 Messa Vo celebrate dai FI. Nel frattempo, solo nella mia regione, la Campania, i fedeli di S. Teresa degli Scalzi a Napoli, quelli di S. Pasquale a Benevento e quelli di Frigento non hanno la Messa tradizionale e non sanno se il Commissario la concederà: forse sì, forse no... Certo, quanto dichiarato su Vatican Insider, cioè che, prima di "concedere l'autorizzazione" di celebrare la liturgia in rito antico ad una comunità, si interpella l'Ordinario diocesano, per vedere se ci sono le condizioni per applicare il motu proprio, crea non poca inquietudine. Senza contare tutte le altre Messe soppresse, come quella a Villa S. Lucia, in provincia di Frosinone, a Casalucense, a Roma e in tante altre località. C'è poco da stare allegri, anzi...

    RispondiElimina
  8. Campania (in)felix sono d'accordo con te.
    La situazione complessiva dell'Istituto e non solo è un disastro. Ma la notizia di San Bartolomeo resta comunque una buona notizia.
    Una Messa di sempre in più.
    Per il resto non c'è proprio da abbassare la guardia ...

    RispondiElimina
  9. "Intanto il commissario Volpi, ha autorizzato un'altra VO a S. Bartolomeo al Mare nella diocesi di Olivieri. ... Aumenteranno.
    Io l'avevo detto..."

    Un po' di Vetus Ordo col contagocce in cambio della prostrazione davanti all'idolo del Vaticano II.
    Io li manderei a farsi 'benedire' e passerei alla FSSPX.

    RispondiElimina
  10. Ma il capitolo ordinario previsto x il 2014 i francescani dell'Immacolata lo faranno oppure vera' rinviato? Se si dovesse fare io credo che padre Manelli verra' rieletto superiore.

    RispondiElimina
  11. a prosito di Messe usus antiquior, qualcuno mi sa qualcosa di monza e milano- s?rocco al gentilino, sospese quest' estate ?
    Rosa

    RispondiElimina
  12. Certo, quanto dichiarato su Vatican Insider, cioè che, prima di "concedere l'autorizzazione" di celebrare la liturgia in rito antico ad una comunità, si interpella l'Ordinario diocesano, per vedere se ci sono le condizioni per applicare il motu proprio, crea non poca inquietudine.

    Ha ragione!
    Perché anche questo dato riporta la situazione a prima del Summorum e del "non vult", riferito ai vescovi, di Benedetto XVI...

    Ed è una riprova in più, qualora ce ne fosse bisogno, che se davvero c'erano delle responsabilità nell'ambito dell'ordine (che richiederebbero comunque provvedimenti specifici) quella che si voleva colpire era la Messa, perché questo discorso degli ordinari nulla ha a che vedere con i FI.

    Sveglia!

    E' un altro elemento da contestare e vigorosamente!

    Non possono abrogare il Summorum de facto, è contro la certezza del Diritto, è arbitrio e tirannia che va verso l'anomia...

    RispondiElimina
  13. Ciao!!
    Ma il Papa si è mai espresso in maniera diretta, personalmente sulla Messa in Rito Antico? Oltre il cattivo esempio con le liturgie sempliciste e spoglie da lui celebrate, si è però anche pronunciato contro la possibilità di celebrare il Rito Antico, oppure no? Perché non so nulla al riguardo, o si tratta di supposizioni? C'è davvero il rischio che possa essere revocato il Summorum Pontificum del 2007?
    Elisa

    RispondiElimina
  14. Elisa, evidentemente non hai letto qui.
    Fallo, e con attenzione...

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/09/nec-plvs-vltra.html

    RispondiElimina
  15. "Certo, quanto dichiarato su Vatican Insider, cioè che, prima di "concedere l'autorizzazione" di celebrare la liturgia in rito antico ad una comunità, si interpella l'Ordinario diocesano, per vedere se ci sono le condizioni per applicare il motu proprio, crea non poca inquietudine"

    Inquietudine? Il SP prevede che ci sia un gruppo di fedeli richiedenti affinché si possa celebrare VO. Altrimenti per chi si celebra? Per le statue e i candelabri? Certo che ogni S. Messa è sacrificio e ringraziamento a Dio anche in assenza di popolo, ma allora perché tanto chiasso? Il sacerdote quando vuole può celebrarla per i fatti suoi, a porte chiuse. Fine del problema. Il SP lo prevede. Tuttavia se si vuole dare un minimo di senso alla diffusione delle celebrazioni VO è necessario che ci siano le condizioni per celebrarlo, ovvero che vi sia un gruppo di fedeli legato a questa forma liturgica. Che senso stracciarsi le vesti per chiedere di celebrare VO in una chiesa vuota? Nessuno. È giusto fare un discernimento, decidendo dove è opportuno celebrarlo.

    Micus

    RispondiElimina
  16. Tuttavia se si vuole dare un minimo di senso alla diffusione delle celebrazioni VO è necessario che ci siano le condizioni per celebrarlo, ovvero che vi sia un gruppo di fedeli legato a questa forma liturgica.

    Micus, stai dimenticando che quelle richieste vengono fatte ad ordinari e dunque a diocesi in cui le messe già c'erano perché evidentemente c'era anche il coetus fidelium. Non mi risulta che i FI celebrassero sine populo!

    L'abolizione e questa ulteriore condizione calpesta i diritti dei Fi, ma anche quelli dei fedeli!

    RispondiElimina
  17. Campania (in)felix26 settembre, 2013 22:34

    Gentile Micus,
    I gruppo stabili ci sono, ufficialmente costituiti, sia a Napoli sia a Benevento. Nel caso di Frigento non ho notizia della costituzione ufficiale di un coetus fidelium, ma, da quanto ho potuto vedere per televisione, alla S. Messa Vo c'era sempre un folto gruppo di persone, oltre ad una schiera di Suore e Frati: può bastare come gruppo stabile? Idem a Villa S. Lucia. Per quanto riguarda Roma, i tanti lettori del blog romani potranno darci informazioni più precise.
    Nel caso di Napoli, prima della costituzione del gruppo stabile nel giugno 2011, le SS. Messe VO erano celebrate a porte chiuse e solo i giorni feriali. Poi, dopo aver superato l'opposizione del Superiore, il nostro coetus ha ottenuto l'applicazione del motu proprio, ancorché in un orario scomodissimo, le 09:00 del mattino. Nonostante le reiterate richieste e l'intervento di P. Manelli a nostro favore, il superiore si è sempre opposto allo spostamento dell'orario, giungendo perfino a cacciare i fedeli dalla Chiesa. Progressivamente, i membri del gruppo sono diminuiti, da 30 a 20 a 15, attestandosi al numero di 10. In ogni caso, 10 persone sono sufficienti a costituire un gruppo stabile, dato che né il Summorum Pontificum né l'Universae Ecclesiae stabiliscono un limite minimo.
    A Benevento, il coetus è invece composto da moltissimi fedeli, come ho avuto modo di constatare ogni volta che mi ci sono recato. Antonio

    RispondiElimina
  18. Per chi è tentato da ipotesi sedevacantiste alle quali non diamo spazio:

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/sedevacantismo-un-pericolo-gravissimo.html

    RispondiElimina
  19. Grazie. Articolo molto interessante, quello segnalato.
    Effettivamente la questione centrale è quella dell'indefettibilità della Chiesa, del fatto che ci è
    Stato promesso che le porte degli Inferi non prevarranno: troppe cose negano i sedevacantisti... E poi come potrebbe la Chiesa stare più di 50 anni senza Papa, e chi eleggerà un vero Papa, quando verrà il momento (perché tanto presto o tardi le cose si risolveranno). Insomma tutto finisce per essere rimesso alla soggettività del singolo, ciascuno decide chi è Papa e chi no... Insomma è tutto troppo relativo e probabilmente sono i più i problemi che una tesi del genere fa sorgere piuttosto che quelli che risolve. Tuttavia è vero che la Chiesa non può stare 50 anni senza Papa, ma può stare invece 50 anni con un Papa che non governa, che non si comporta come tale (salve le debite eccezioni...è comunque con quello attuale si è toccato il fondo!) o che governa male, che non insegna o che insegna in contrasto cob la dottrina stabilita infallibilmente in passato? Insomma in questo bivio una teoria porta fuori strada, ma l'altra non semplifica certo le cose, perchè un Papa dovrebbe insegnare la dottrina, aiutare i fedeli nella fede, eccetera...Se ci sono dubbi che non ci dovrebbero essere è solo ed esclusivamente a causa di una situazione di crisi alla quale si cercano per quanto possibile delle soluzioni. Qual è la soluzione migliore? Non so: l'unico cosa sicura è che è meglio conservare una posizione prudenziale, è normale muovere delle critiche di fronte a certo fatti, ma noi non abbiamo nessuna autorità per poter arrivare ad una conclusione categorica.
    Elisa

    RispondiElimina
  20. Grazie Mons. Oliveri per aver con tutto il cuore obbedito a Dio anziche' agli uomini (che dovrebbero obbedire a Dio ed invece disobbediscono e fanno del tutto per far disobbedire per obbedire a satana) e grazie anche al Card. Burk ed al Card. Ranjit.
    Questi sacerdoti eroici ci danno la forza di una sempre maggiore fede in Dio in questo momento in cui la Chiesa si trova in una crisi presumibilmente irreversibile.
    La Sede Petrina non e' vacante, e' solo appannata e non riesce piu' a trasmettere compiutamente la vera Dottrina Cattolica ed Apostolica;
    Si, e' confusa, molto confusa.

    RispondiElimina
  21. Campania infelice, impuntatevi, fatevi sentire ad ogni livello, parroco della Chiesa, Curia, monsignori vari, non arrendetevi.
    Io penso che se dovessero togliere la messa VO nella mia città (che è stata concessa direttamente dal Vescovo) mi incatenerei ai cancelli del Vescovado con sciopero della fame e della sete annesso!

    Micus

    RispondiElimina
  22. Detto in amicizia, a me --che sedevacantista, e a questo punto anche cattolico, non sono --tutto questo prendere le distanze dal sedevacantismo fa un po' ridere. E' un pericolo di entità talmente risibile rispetto ai veri pericoli che denunciate che nno capisco proprio questo mettere le mani avanti. Vi faccio una domanda: se doveste scegliere tra una messa novus ordo --senza arrivare a quelle ballate-- ed una officiata da un sacerdote sedevacantista, dove andreste? Io non ho dubbi. Mic, non avevi detto che la messa è il katéchon?

    RispondiElimina
  23. Le porte degli inferi non prevarranno contro di Essa.
    Lo giuro davanti all'Onnipotente, ""davanti alla Chiesa mi inginocchiero' sempre, ma davanti all'idolo del vat.II (che io ritengo il demonio trasformato) non mi prostrero' mai, non dimentichiamo che Gesu' dopo i 40 giorni nel deserto, non si e' prostrato davanti al demonio.
    Nel caso dovesse mai succedere che Bergoglio abroghi il motu proprio Summ. Pont., spero ci sia sempre almeno un sacerdote che obbedisce a Dio piuttosto che a lui e celebri la S.Messa di sempre, faro' km. per assistere, anche rinchiuso in una catacomba.
    Comunque Dio non dimentica mai i Suoi figli e non li abbandona - fiducia e preghiera.
    Cristo ha vinto la morte, vi pare non vince sugli eretici e sugli atei. O li trasforma oppure li fa' convertire. A Dio i miracoli non sono mai mancati. Dobbiamo solo credere in Lui, avere tanta fede.

    RispondiElimina
  24. Una signora messicana, già direttrice di un'importante pubblicazione cattolica e che conosce Bergoglio gli ha inviato una coraggiosa lettera che potrete trovare in spagnolo a questo indirizzo.

    http://pagina-catolica.blogspot.it/2013/09/mujer-coraje-le-escribe-al-papa.html

    Da parte mia ne ho tradotti un po' di corsa alcuni brani:

    Io non posso applaudire un papa che non si genuflette davanti al Tabernacolo neppure per la Consacrazione come prevede il rito della Messa, ma non posso criticarlo , perché è il Papa!

    Benedetto XVI ci ha chiesto con la Redemptionis Sacramentum , di informare i vescovi delle infedeltà e degli abusi liturgici. Ma ... devo informare il Papa , o Chi è sopra di lui, del fatto che il Papa non rispetta la liturgia ? O il Papa è escluso ? Io non so cosa fare. Disobbedire ? Disobbedisco alle indicazioni del Papa emerito?

    Non sono contenta per l’eliminazione della patene e degli inginocchiatoi per coloro che ricevono la Comunione , né mi piace che non scendi mai a dare la comunione ai fedeli, che non ti fai chiamare " Papa ", ma solo " Vescovo di Roma" , che non utilizzi l’anello del pescatore , ma non posso lamentarmi , perché tu sei il Papa!

    Non mi sento orgogliosa perché hai lavato i piedi di una donna musulmana il Giovedi Santo , è una violazione della legge liturgica , ma non posso dire nulla , perché Tu sei il Papa , che rispetto e al quale devo essere fedele !

    Mi hai fatto male punendo i Francescani dell'Immacolata , perché celebrano la Santa Messa in rito antico , autorizzata espressamente dal tuo predecessore con il Summorum Pontificum . E punirli , significa andare contro gli insegnamenti di papi precedenti . Ma a chi posso parlare del mio dolore ? È il Papa !

    Un paio di settimane fa, hai detto che "questo , che stiamo vivendo , è uno dei migliori tempi della Chiesa ." Come puoi dire ciò il Papa , quando tutti sappiamo che ci sono milioni di giovani cattolici che vivono in concubinato e molti milioni di coppie cattoliche che usano contraccettivi , quando il divorzio è " nostro pane quotidiano" e milioni di madri cattoliche uccidono i loro figli non nati con l'aiuto dei medici cattolici , quando ci sono milioni di imprenditori cattolici che non sono guidati alla dottrina sociale della Chiesa , ma dall’ambizione e dall'avidità , quando ci sono migliaia di preti che fanno abuso della liturgia, quando ci sono centinaia di milioni i cattolici che non hanno mai avuto un incontro con Cristo e non conoscono neppure il cuore della dottrina , quando l'istruzione e i governi sono nelle mani della Massoneria e l'economia mondiale nelle mani del sionismo ? È questo il momento migliore della Chiesa ?

    Ogni volta che si parla di " i pastori con l’odore delle pecore " , penso a tutti quei sacerdoti che si sono lasciati contaminare dalle cose del mondo e hanno perso il profumo del sacerdozio acquisendo un certo tanfo di marciume. Io non voglio pastori con l'odore delle pecore, ma pecore che non puzzino di sterco perché i loro pastori le curano e le tengono pulite.

    RispondiElimina
  25. Anche Magister non cessa di stupire:

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350611

    Tutto va registrato con obiettività.
    Come giustamente ricordava Rosa, gli elementi biografici di una persona hanno una grande importanza.

    Incredibili tuttavia le versioni contrastanti su quella di Bergoglio e ci mancano verifiche attendibili.

    In ogni caso, a prescindere dalle vicende biografiche, noi ci stiamo soffermando sugli aspetti dottrinali del suo pontificato, perché da essi dipende il futuro della Chiesa.

    RispondiElimina
  26. Ha ragione Micus. Laddove i fedeli si sono mossi hanno riavuto la loro Messa.

    RispondiElimina
  27. In ogni caso, a prescindere dalle vicende biografiche, noi ci stiamo soffermando sugli aspetti dottrinali del suo pontificato, perché da essi dipende il futuro della Chiesa.

    -----------

    Esatto!!!

    Ho letto l'articolo di Magister.

    Viene descritto come un eroe, lo sarà anche stato.

    Certo è che gli eroi, e per di più se son consacrati e se poi diventano pure papa, non si comportano allo stesso modo di Bergoglio.

    Di parole atti e di gesta non papaortodossi ne abbiam visti e sentiti parecchi.

    Non sarà un libricino a far cambiare opinione sulla realtà dei fatti contigenti e quelli futuri.

    Servirà comunque ad aumentarne la fama e l'immagine da eroe.

    Chissà chi stà manovrando questa gigantesca macchina pubblicitaria...

    Nella storia ci son religiosi Papi che hanno fatto anche di meglio, specie per la salvaguardia della fede, elemento non da poco per evitare che salgano al potere le dittature....ma chi li ricorda o li conosce?

    Ecco a questo penso....

    RispondiElimina
  28. Il Padre Horovitz tralascia (o dimentica di dire) che contro un decreto di una congregazione espressamente approvato dal Sommo Pontefice (come nel caso di quello riguardante i FI) non si può fare appello. Quindi il discorso che P.Mannelli avrebbe mancato al suo ufficio non facendo appello è una cavolata.

    RispondiElimina
  29. Ben detto Mic, nessuno penso che metta in dubbio il fatto che Bergoglio sia una brava persona, che sia un buon cristiano fedele ai comandamenti, che sia un uomo di buona fede e di carità.
    Tuttavia, a noi interessa come amministra il ministero petrino, come adempie ai doveri del suo ufficio di maestro e difensore della fede cattolica. Una cosa è Bergoglio prete e vescovo, un'altra è Bergoglio Papa.
    Nessuno mette in dubbio che da un punto di vista umano Bergoglio sia ottimo, ma poi bisogna anche considerare che da un punto di vista teologico e filosofico è figlio del postconcilio, con tutte le sfumature che ne derivano.

    Micus

    RispondiElimina
  30. « Mentre il generale Videla ordiva i suoi piani sanguinosi dai saloni della Casa Rosada, a pochi passi, lungo il vicolo che si addentra nel quartiere di Monserrat, c'era la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, con annessa una residenza dei gesuiti e una scuola. E lì il provinciale dei gesuiti dava appuntamento ai ricercati, per le ultime istruzioni prima di imbarcarli clandestinamente sui battelli che trasportavano frutta e mercanzie da Buenos Aires a Montevideo, in Uruguay, a un’ora di navigazione. Mai i militari avrebbero potuto immaginare che quel sacerdote li avrebbe sfidati così da vicino » (Sandro Magister).

    Une question, tout de même :

    Les militaires argentins étaient-ils à ce point stupides qu'ils n'aient pas ordonné la surveillance de la résidence jésuite ? Et que les « ricercati » (« ricercati come "sovversivi" ») pouvaient se promener tranquillement « a pochi passi » de la Casa Rosada sans être inquiétés ?

    A qui veut-on faire avaler ce roman à l'eau de rose ?
    J'ai l'impression que, une fois de plus, on nous prend pour des imbéciles.

    RispondiElimina
  31. Il Padre Horovitz tralascia (o dimentica di dire) che contro un decreto di una congregazione espressamente approvato dal Sommo Pontefice (come nel caso di quello riguardante i FI) non si può fare appello. Quindi il discorso che P.Mannelli avrebbe mancato al suo ufficio non facendo appello è una cavolata.

    Effettivamente questo è un dato che è stato sottolineato da subito.
    Tuttavia, nell'impossibilità (giuridica) di appellarsi, resta quella, morale, di esprimere per lo meno le proprie profonde convinzioni, anche se, in un clima del genere, sarebbe rimasta una vox clamantis in deserto...

    RispondiElimina
  32. "...Altrimenti per chi si celebra? Per le statue e i candelabri?..."

    La S. Messa è il culto proprio dovuto a Dio, a prescindere dal fatto che il popolo presente sia numeroso o del tutto assente, come giustamente si fa notare, l'importante è che ci sia il Ministro, cioè il sacerdote che agisce in persona Christi.

    "Tuttavia se si vuole dare un minimo di senso alla diffusione delle celebrazioni VO è necessario che ci siano le condizioni per celebrarlo, ovvero che vi sia un gruppo di fedeli legato a questa forma liturgica. Che senso stracciarsi le vesti per chiedere di celebrare VO in una chiesa vuota? "
    Il senso della S. Messa Apostolica è quello che le è dato da due millenni di storia, senza bisogno di volergliene dare uno in funzione del numero di "partecipanti", non essendo uno spettacolo o una trasmissione tv che ha bisogno di un certo "share".
    Quindi espressioni come "dare un minimo di senso alle celebrazioni VO" e simili denunciano una visione sbagliata e distorta o al limite di debolezza, impostata su posizioni di retroguardia, da esercito in rotta che cerca di salvare qualche sparuto plotoncino rinchiudendosi in qualche enclave.

    Le proteste per gli abusi gravissimi perpetrati a danno dei FFI e di tutta la Chiesa sono più che legittime poiché la proibizione ingiusta della S. Messa Apostolica lede un diritto divino e agisce contro non è mai stato abrogato. Questa è una posizione di forza indiscutibile da cui partire.

    Quanto all'obbedienza giusta ed ingiusta, mi pare che Nostro Signore disobbedisse alle ingiuste prescrizioni dei farisei (autorità religiose del tempo) in merito ad esempio al sabato (disobbedendo lo ricondusse sotto la propria signoria, quindi ristabilì un Suo diritto) e li redarguisse per i fardelli ingiusti che imponevano sulle spalle dei "poveri" (evangelici).

    RispondiElimina
  33. Je me permets d’insister :

    Si les militaires argentins ne surveillaient pas la résidence des jésuites, c’est qu’ils étaient absolument sûrs de « l'allora provinciale ».
    Bergoglio jouait-il double jeu ?
    On peut le penser.
    Lui-même ne s’est-il pas qualifié, dans une interview récente, comme « un pó furbo » ?

    RispondiElimina
  34. Ma rumors danno Canizares Llovera a Madrid per sostituire Rouco Varela e,udite udite, P.M.creato card.nella nuova infornata,alla liturgia,di cui,lasciatemelo dire in tutta franchezza,a bergoglio non gliene può fregare di meno,è un gesuita,punterà tutto sull' et et, sulla casuistica e sull'apostolato periferico dialogante con tutti,dove ciò porterà non lo so,ma viste anche solo di sfuggita le sue messe,c'è da essere presi dallo sconforto a ricordare qualcun altro che celebrava prima di lui e che mi commuoveva sempre,soprattutto al momento dell'Eucarestia.....si vocifera che in caso di elezione 8 anni fa avrebbe scelto il nome di Giovanni XXIV,non aggiungo altro.GR2

    RispondiElimina
  35. Segnalo articolo di Colafemmina'A volte ritornano'Lupus et agnus.

    RispondiElimina
  36. Concordo con Marco P.,continuo a seguirvi con molto interesse,anche se non ho molto btempo.Mi associo ai ringraziamenti al Cielo per averci donato il carissimo Vescovo Oliveri

    RispondiElimina
  37. Romano dice,

    Caro Anonimo di 27 settembre 2013 11:06

    è proprio Lei che ha frainteso P. Horowitz,...

    un decreto ingiusto non obbliga...

    quindi si puà sempre fare appello, anche se il Santo Padre l'ha approvato il decreto ingiusto...

    perchè un decreto ingiusto non esiste come decreto...

    esiste come ingiustizia, ed anche il Santo Padre non ha autorità per fare le ingiustizie...

    quindi, liberarsi dal errore di Nazismo...dall falsa obbedienza che appartiene al regno del Anticristo...

    RispondiElimina
  38. E infine Bergoglio giunge a minacciare anche la dannazione eterna! A chi? Ai cristiani ...

    “La verifica se un cristiano è un cristiano davvero è la sua capacità di portare con gioia e con pazienza le umiliazioni; e come questa è una cosa che non piace... ci sono tanti cristiani che, guardando il Signore, chiedono umiliazioni per assomigliare più a Lui. Questa è la scelta: o cristiano di benessere – che andrai al Cielo, eh?, sicuro ti salverai, eh? – o cristiano vicino a Gesù, per la strada di Gesù”.

    http://www.avvenire.it/Papa_Francesco/santmarta/Pagine/cristiano-porta-Croce-e-accetta-umiliazioni.aspx

    Lo schema bergogliano-neogesuitico ora sembra emergere chiaramente.
    Lo sintetizzerei così:

    - tutta l'umanità è attraversata dal senso religioso;
    - questo si invera storicamente in diverse religioni;
    - quella cristiana è la religione vera ... per i cristiani. Se non vi si attengono, vanno all'inferno;
    - le altre religioni sono una storia a parte, e a noi tocca solo di incontrarle, senza convertirle;
    - in caso di assenza di religione, è sufficiente la coscienza.

    Risultato: ai cristiani parla da cristiano (il contenuto di questo ultimo discorso a me pare sostanzialmente condivisibile) e a volte anche duramente; per gli altri usa parole accomodanti, essendo la loro storia con Dio "un'altra storia".

    Capitan Gesù non sta più quaggiù!

    RispondiElimina
  39. Piero Marini elevato a rango di Principe della Chiesa e nominato prefetto del Culto Divino?
    Nooooooooooooo!
    Va bene tutto, ma questo è troppo...in tal modo non solo il fumo entra nella Chiesa...ma Satana in persona!
    Basta, non reggo più...cosa fare quando il male avanza? Prendere in mano il Rosario e pregare...e quando il Rosario si è consumato?
    Non resta che chiedere asilo sulla Luna!

    Micus

    RispondiElimina
  40. Une très intéressante "lettre au pape" (en espagnol) de Lucrecia Rego de Planas, qui est une personne tout à fait estimable :

    http://radiocristiandad.wordpress.com/2013/09/27/carta-al-papa-de-una-fiel-conciliar-analisis-de-osko-a-proposito-de-la-misiva-2/

    RispondiElimina
  41. canizares va a madrid perchè essendo un cardinale non può diventare un segretario aggiunto in qualche dicastero. Se non fosse un card lo avrebbe già declassato

    RispondiElimina
  42. Se l`arrivo di P.M. al Culto Divino dovesse non essere solo un rumor provocatore, diventerà chiara e esplicita la volontà di Papa Bergoglio di cancellare tutto quel che Benedetto XVI ha fatto durante otto anni in materia liturgica e non solo per i cattolici tradizionali( ci ha dato il SP e questo resta un atto fondamentale anche se lui personalmente non ha mai celebrato la Messa di sempre), sarà esplicitato il suo disprezzo per i cattolici tradizionali e la Liturgia Antica.
    Misericordia a geometria variabile, eppure chi più dei cattolici tradizionali, scherniti, messi al bando, rigettati come pecore scabbiose, derisi, meriterebbero la sua attenzione ?
    Ma del resto, vedendo le foto delle sue celebrazioni in Argentina, non potevamo e non dovevamo farci nessuna illusione, la Liturgia, anche se non riveste importanza ai suoi occhi, sarà comunque uno dei terreni sui quali imporrà in modo autoritario la sua visione.

    RispondiElimina
  43. Rispondendo ad Anonimo 27 settembre 2013 11:06
    sono stata realista. Ho fatto, nella mia risposta, la fotografia della situazione.
    Romano va più in là, e giustamente.
    Concordo e quoto.

    un decreto ingiusto non obbliga...
    quindi si può sempre fare appello, anche se il Santo Padre l'ha approvato il decreto ingiusto...
    perchè un decreto ingiusto non esiste come decreto...
    esiste come ingiustizia, ed anche il Santo Padre non ha autorità per fare le ingiustizie...
    quindi, liberarsi dal errore di Nazismo...dalla falsa obbedienza che appartiene al regno del Anticristo...

    RispondiElimina
  44. Ancora altre categorie bergogliane, questa volta sono per i catechisti:

    " Se un catechista si lascia prendere dalla paura, è un codardo; se un catechista se ne sta tranquillo finisce per essere una statua da museo; (...) se un catechista è rigido diventa incartapecorito e sterile. Vi domando: qualcuno di voi vuole essere codardo, statua da museo o sterile? (...) "

    Il tutto evidentemente secondo il metro di misura di papa Bergoglio, un metro con cui grazie al suo nuovo potere sta misurando i buoni e i cattivi cattolici.

    RispondiElimina
  45. Ecco il dossier sulla fine dei FI

    http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/09/dossier-francescani-dellimmacolata-padre-alfonso-bruno-etc/

    RispondiElimina
  46. Il tutto evidentemente secondo il metro di misura di papa Bergoglio, un metro con cui grazie al suo nuovo potere sta misurando i buoni e i cattivi cattolici. Il tutto evidentemente secondo il metro di misura di papa Bergoglio, un metro con cui grazie al suo nuovo potere sta misurando i buoni e i cattivi cattolici.

    Cara Luisa,
    ti è sfuggito questo:

    "... nella sua anima senza fede. Ma voi sapete una delle periferie che mi fa male tanto, che sento dolore, lo avevo visto nella diocesi che avevo prima?"

    http://it.radiovaticana.va/news/2013/09/27/il_papa_ai_catechisti:_siate_creativi,_non_abbiate_paura_di_andare/it1-732424


    Ha solo cambiato diocesi...?

    RispondiElimina
  47. intanto nella sua diocesi, nella sua chiesa, han fatto sconcezze, cfr rorate coeli che titola il post: how is that "dialogue with the world" working out with you
    rosa

    RispondiElimina
  48. Se la Chiesa non serve la Verità chi o a cosa serve una Chiesa che è arrivata a mostrare una verità cangiante adattata all'interlocutore?

    RispondiElimina
  49. Solo una domanda, i Consultori dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche che aveva nominato nel 2008 Benedetto XVI e cioè : Mons. Nicola Bux, Sac. Mauro Gagliardi, Sac. Juan José Silvestre Valor, Padre Uwe Michael Lang,Padre Paul C.F. Gunter, O.S.B., restano al loro posto o saranno sostituiti dall`infornata santanselmiana di papa Bergoglio?

    RispondiElimina
  50. ho letto, non ricordo piu, dove, forse su Rorate che Bux ed un altro non proseguono oltre i 5 anni di mandato inziato nel 2008
    rosa

    RispondiElimina
  51. Ci sono rumors su facebook che danno per scontata la nomina di mons. Piero Marini a "Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti".

    Sulla Wikipedia c'è addirittura già scritto, in anticipo di un giorno!E' sulla pagina di Marini, in fondo alla biografia...

    RispondiElimina
  52. Constato che Micus, come già in passato, continua a spargere capziosi commenti sul caso delle S. Messe negate ai Francescani dell'Immacolata e, quindi, ai fedeli. Mi limito a poche precisazioni:
    1) l'atto che vieta ai Francescani la S. Messa è illecito, perché prevarica un atto gerarchicamente superiore, cioè il Motu Proprio "Summorum Pontificum";
    2) la S. Messa non è, e non può essere, una "concessione" di questo inqualificabile "grande inquisitore" che oggi spadroneggia arrogantemente in quello che è stato un venerabile Ordine, prima dei suoi diktat. La S. Messa è un preciso, ineliminabile, incoercibile diritto dei singoli frati e dei fedeli;
    3) ne consegue che i fedeli hanno il diritto (il diritto! punto e basta) di avere la S. Messa, senza dover piatire ed elemosinare e appellarsi e supplicare e umiliarsi;
    4) il gioire per qualche limitatissima, strumentale e ipocrita "concessione", qua e là (peggio, aggiungendo uno sgradevolissimo "io l'avevo detto"), significa non solo accettare la logica perversa dei nemici della Tradizione, ma anche avallare un illecito.

    Nonostante il concilio, il post-concilio, l'avanzata di un semitico deserto intellettuale fondato su un falso, antidogmatico e irrazionale profetismo, la Chiesa rimane fondata sulla logica aristotelica, sull'evangelico "Sì Sì, No No" e sullo "jus" romano. Chi nega l'illiceità (oltre che l'intrinseca malvagità) della proibizione della S. Messa da parte dell'innominabile "grande inquisitore", sta solo segando il ramo su cui dice di essere seduto.

    RispondiElimina
  53. confermo quanto scritto da Rossela su Marini in wiki
    rosa

    RispondiElimina
  54. Mi sembra che stiamo assistendo ad un "ingravescente" sfacelo.

    RispondiElimina
  55. C`est très simple, et en même temps grave et douloureux, si Piero Marini va à la Congrégation pour le Culte Divin et la Discipline des Sacrements, je tirerai ma révérence.
    J`espère qu`il ne s`agit que de bruits de couloirs savamment entretenus.

    RispondiElimina
  56. Oh santo cielo, è vero, leggo su Wikipedia:

    "Il 28 settembre 2013 è stato nominato da papa Francesco Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti. "

    Trop, c`est trop!
    Se si verifica, che non mi si venga a dire che Bergoglio se ne infischia della liturgia, anche su quella vuole mettere la sua marca e quale sia non è un mistero.

    RispondiElimina
  57. E per di più è a favore dei gay...

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/piero-marini-apre-alle-coppie-gay-e.html

    Sembra un interminabile incubo.

    RispondiElimina
  58. Se fosse vero, risulterà molto sintomatico e rivelatore il silenzio de vari Tornielli, Galeazzi e compagnia cantante e adulante, meglio tacere e non rischiare di sollevare proteste e bruciare la candidatura P. Marini, anche se penso che dall`inizio Bergoglio aveva deciso quel nome, del resto P.Marini è stato uno dei primi ad esser stato ricevuto a Santa Marta, e poi quando si ha il neocatecumenale Filoni come maestro che insegna la Chiesa (Bergoglio dixit)che altro avremmo potuto aspettarci?
    Sì, se quella nomina dovesse verificarsi, sapremo anche come qualificare quel silenzio dei vaticanisti così pronti a dare voce ai venticelli vaticani, così fieri dei loro scoop.
    Si dovrà anche smettere di parlare di continuità e di quanto papa Bergoglio stimi e rispetti Benedetto XVI.

    RispondiElimina
  59. http://www.vatican.va/news_services/liturgy/documents/ns_liturgy_20090924_officiali_it.html

    Fuori i Consultori nominati da Benedetto XVI.

    RispondiElimina
  60. OT

    Che schifo! Mentre le associazioni omosessualiste violano apertamente l'art. 507 del codice penale ai danni della Barilla, politica e magistratura tacciono e il sig. Barilla è pure costretto alle scuse per salvarsi dal boicottaggio commerciale.

    Questi (a differenza di Bergoglio) non solo giudicano, ma condannano ed eseguono la loro sentenza come dei tribunali del popolo.

    Onore ai pochi che ancora hanno il coraggio della verità su certe cose:

    http://www.tempi.it/barilla-scuse-ha-vinto-inquisizione-sito-aziendale#.UkZmpdJFAuc

    Prepariamoci, tra poco questa guerra sarà anche intra-ecclesiale, e lì dovremo combattere solo noi. Gli altri cattolici, ciellini compresi, si appiattiranno come sempre sulle posizioni di potere. Salve le solite lodevoli eccezioni personali.

    Che san Giuseppe difenda la Chiesa e le famiglie dall' "ordine immorale" degli invertiti.

    RispondiElimina
  61. Grazie a Colafemmina ritroviamo un articolo di Rodari prima della sua svolta "repubblicana":

    http://fidesetforma.blogspot.ch/2013/09/a-volte-ritornano.html

    Un piccolo assaggio( nulla che già non sapessimo) di quel che verrà con Marini P. al Culto Divino.

    RispondiElimina
  62. Comunque, I FI se la sono meritata. Volevano obbedire sino in fondo: obbediscano anche ora, come ha fatto il loro ex superiore, e comincino ad imparare a ballare e suonare la chitarra, potrebbe tornare loro utile per obbedire ai prossimi diktat del gay Marini.

    RispondiElimina


  63. Nessuna nomina di Marini Piero ...almeno non oggi!
    Ed è sparita anche su Wikipedia la nomina al Culto divino che portava la data odierna.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.