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domenica 6 aprile 2014

Conversione del papato (!?)

Riprendiamo un punto chiave della Evangelii Gaudium, che non esito a definire senza mezzi termini la versione peronista dell' ottimismo "ingenuo" e "aprioristico" di Giovanni XXIII e Paolo VI, senza la mens subtilis di Benedetto XVI, con l'unico effetto positivo di lasciar cadere ogni maschera e di mettere chi è in grado di 'vedere' di fronte ad una allarmante accelerazione della rivoluzione copernicana innescata dalle innovazioni conciliari. La chiesa 2.0, riformata dal Vaticano II, ora prende il largo e sta mostrando al mondo una palingenesi inedita e dirompente, dalle coloriture sociologiche, che tratteggia il suo nuovo volto.
32. Dal momento che sono chiamato a vivere quanto chiedo agli altri, devo anche pensare a una conversione del papato. A me spetta, come Vescovo di Roma, rimanere aperto ai suggerimenti orientati ad un esercizio del mio ministero che lo renda più fedele al significato che Gesù Cristo intese dargli e alle necessità attuali dell’evangelizzazione. [le "necessità attuali" non sono subordinate al "significato che Gesù Cristo intese dargli" e quindi viste alla luce e in funzione di esso; ma vengono poste sulle stesso piano ed è facile riconoscervi il rovesciamento di approccio tutto post conciliare: "il vangelo letto alla luce della cultura contemporanea" e non viceversa]. Il Papa Giovanni Paolo II chiese di essere aiutato a trovare «una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all’essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova».[Ut unum int, 95] Siamo avanzati poco in questo senso. [a parte le dimissioni, alle quali sembra si debba fare l'abitudine, ingravescente aetate?] [1]Anche il papato e le strutture centrali della Chiesa universale hanno bisogno di ascoltare l’appello ad una conversione pastorale. Il Concilio Vaticano II ha affermato che, in modo analogo alle antiche Chiese patriarcali, le Conferenze episcopali possono «portare un molteplice e fecondo contributo, acciocché il senso di collegialità si realizzi concretamente».[Lumen Gentium, 23] Ma questo auspicio non si è pienamente realizzato, perché ancora non si è esplicitato sufficientemente uno statuto delle Conferenze episcopali che le concepisca come soggetti di attribuzioni concrete, includendo anche qualche autentica autorità dottrinale. [Leggasi collegialità(2) e sue applicazioni, con il conferimento di potestà normativa? Giovanni Paolo II, Apostolos suos] Un’eccessiva centralizzazione, anziché aiutare, complica la vita della Chiesa e la sua dinamica missionaria.
33. La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia. Esorto tutti ad applicare con generosità e coraggio gli orientamenti di questo documento, senza divieti né paure. L’importante è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e specialmente sulla guida dei Vescovi, in un saggio e realistico discernimento pastorale. [Audacia e creatività paradossalmente non dispiegabili nella direzione di una pastorale tradizionale]
Si ha conversione quando si passa dallo stato di peccato, cioè dalla perdita della Grazia allo stato di Grazia. E si tratta di un passaggio, che è un'inversione di tendenza, sancisce un cambiamento di vita, un ri-orientamento al Padre. Una volta che si è fatta la scelta fondamentale per Dio e si rimane nella vita di Fede, fortificandosi nella Chiesa. Ed è il percorso successivo, di perfezionamento[3] - che è sempre ulteriore configurazione a Cristo - e per questo è necessario fortificarsi e rimanere nella fedeltà, ma non ancora e sempre convertirsi, a meno che non si inverta di nuovo la rotta. 

Sulle citate parole del papa c'è da chiedersi se si tratta di una promessa o di una minaccia, perché conversione è un termine forte, che designa un cambiamento rivoluzionario non banale e dunque resta da stabilire il perché e in cosa consista questa inversione di rotta per la pastorale, ma soprattutto per il Papato. Che significa? Un giro di boa c'è già stato. Ed ora, cos'altro?
Vedi nota 1 e queste precedenti riflessioni [qui] e [qui], da riallacciare a quest'altra sulla collegialità, alle quali aggiungo:
Le perplessità e le riflessioni non mancano; manca chi di dovere che le esprima con la dovuta autorevolezza. Il nostro allarme deriva dalla consapevolezza che qualunque adeguamento ai tempi operato attraverso 'forme' su essi modulate, porta lontano dalla fontale primazialità del Papato voluta dal Signore. Infatti ogni 'forma' veicola e manifesta una sostanza corrispondente pur se implicita. Difendere la manifestazione della sostanza significa difendere la sostanza stessa, nella consapevolezza che la negazione di una dimensione accidentale rischia di essere un ferimento che la sostanza può sopportare solo fino ad un certo punto.
Al di là delle vicende che si dipanano nella storia, la Gerusalemme celeste scende continuamente dal Cielo nel "Pane vivo" rappresentato da Cristo Signore che è con noi fino alla fine dei tempi.
Diciamo che al momento è oscurata, ma non è di là da venire, è già qui, nella Chiesa e nella sua fedeltà. Le realtà che noi andiamo denunciando perché ci colpiscono e per resistere al sovvertimento non esauriscono la Realtà intera, così come non esauriscono la Chiesa intera, che è nelle mani dell'Onnipotente e del Suo Figlio diletto.
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1.«Sessanta o settant’anni fa, il vescovo emerito non esisteva. Venne dopo il Concilio. Oggi è un’istituzione. La stessa cosa deve accadere per il Papa emerito. Benedetto è il primo e forse ce ne saranno altri...». (dall'intervista al Corriere della Sera)
2. Collegialità introdotta nel Nuovo Codice di Diritto Canonico: «...Perciò il Codice, non soltanto per il suo contenuto, ma già anche nel suo primo inizio, dimostra lo spirito di questo Concilio, nei cui documenti la Chiesa «universale sacramento di salvezza (Cfr. Cost. Dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, nn. 1, 9, 48), viene presentata come Popolo di Dio e la sua costituzione gerarchica appare fondata sul Collegio dei Vescovi unitamente al suo Capo ».[Costituzione Apostolica Sacrae disciplinae leges, 25 gennaio 1983]
3. L'idea di perfezionamento non è peregrina, se Gesù ha detto: "Siate perfetti com'è perfetto il Padre vostro che è nei cieli".

67 commenti:

  1. come ti converto il papato ... io che non voglio più convertire nessuno.

    “Vai a convincere un altro che si faccia cattolico? NO, NO, NO! Vai ad incontrarlo, è tuo fratello! E questo basta. Il proselitismo è una solenne sciocchezza.

    Comunque sulla collegialità papa Bergoglio non fa che ascoltare prima il Concilio, poi GPII e infine BXVI (che ci ha detto che i testi del CV2 e di GPII sono la sola e vera risorsa per la Chiesa di domani.)

    Voi vi aggrappate con nostalgia al papa più tradizionale, io faccio fatica a trovare il meno conciliare...

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  2. i mutamenti sostanziali sono sempre più spaventosi, anche perchè vengono imposti "di forza" dall'alto, senza che nessuno posssa impedirli....
    e siccome don Ariel, nel post sulla ghigliottina aveva spiegato che l'impotenza del clero ad opporsi è di natura giurisdizionale -cioè vorrebbero opporsi al pietro deviante-trasformatore, ma NON possono, non ne hanno facoltà-
    vorrei prospettargli qui le riflessioni di un fedele sconcertato, come tanti....
    lui diceva:

    ...il corpo dei fedeli sarà nutrito col Corpo di Cristo....
    mi chiedevo:
    ? come sarebbe "il corpo" ?

    porgo alcuni quesiti a don Ariel:
    1)ma non è l'anima che viene nutrita col Corpo di Cristo ?
    2) quando poi, secondo le Scritture, verrà uno che "farà cessare il Sacrificio e l'offerta" chi darà ai fedeli il Ss.mo Corpo e Sangue di Cristo ? si celebrerà e darà l'Eucaristia nelle nuove catacombe ?
    3) causa multiecumenismo galoppante voluto dal vertice della Chiesa, è realistico pensare che la Presenza Reale di Gesù verrà sempre più calpestata e negata, come ostacolo alla grande unione di tutte le religioni in una sola, rivolta al dio comune inidentificato, approdo ultimo dello spirito-di Assisi, capolinea che si avvicina rapidamente, visti i forti incitamenti di Bergoglio, al quale cui tutto il clero è vincolato=una cum, in obbedienza (o no?) così come spiegato nel commento sopra.....e allora come si potrà sganciarsi da questo percorso rovinoso, legato all'obbedienza dovuta al supremo pastore, nonostante egli asserisca che "ognuno deve seguire la sua coscienza" ?
    4) se funzionasse il principio di identità e non contraddizione, i preti dovrebbero seguire in fedele COERENZA la Verità eterna, che non "si evolve" e non contraddire la Verità, ribadita nel Magistero immutabile (vivo e perenne della Chiesa di sempre).
    Se il vertice della Chiesa contraddice la Verità contraddicendo sia il Magistero perenne sia tutti i papi precedenti, in molte occasioni, (con la prassi e con le parole) in una confusione marasmatica di affermazioni assurde, a quale degli ordini contrastanti e assurdi si dovrà obbedire, v. ad es. questo delle riunioni INTERRELIGIOSE, che costringono clero e laici ad obbedire ad un'ERESIA?
    o questa sul papato, inaudita e sconvolgente?
    praticamente la Chiesa attuale, -se intendiamo che il Corpo Mistico di Cristo, dico SE, è vincolato a questa gerarchia visibile SLEGATA dal Magistero perenne e immutabile (e pure dalla Comunione dei Santi, includendo eretici e polieresie) - si trova nella situazione patologica di un corpo umano in cui le MEMBRA sono costrette, nolenti, ad eseguire i comandi di un sistema nervoso contrale andato in tilt, ad es. con l'alzheimer......
    con atti e parole sempre più inconsulti, pericolosi per sè e per gli altri, tendenzialmente suicidi!
    consolante prospettiva in verità.....

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  3. ? come sarebbe "il corpo" ?

    Ma per favore!

    Come ignorare che il "corpo" dei fedeli sta per "corpo mistico di Cristo"?

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  4. la Chiesa attuale, -se intendiamo che il Corpo Mistico di Cristo, dico SE, è vincolato a questa gerarchia visibile SLEGATA dal Magistero perenne e immutabile (e pure dalla Comunione dei Santi, includendo eretici e polieresie) - si trova nella situazione patologica di un corpo umano in cui le MEMBRA sono costrette, nolenti, ad eseguire i comandi di un sistema nervoso contrale andato in tilt, ad es. con l'alzheimer......
    con atti e parole sempre più inconsulti, pericolosi per sè e per gli altri, tendenzialmente suicidi!
    consolante prospettiva in verità.....


    Restano sempre delle "membra sane": un "pusillus grex"... E sappiamo de fide che il Signore provvederà.

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  5. ....Conferenze episcopali che le concepisca come soggetti di attribuzioni concrete, includendo anche qualche autentica autorità dottrinale....

    Il che portato agli eccessi significa che ogni paese potrebbe avere dottrine diverse

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  6. Voi vi aggrappate con nostalgia al papa più tradizionale, io faccio fatica a trovare il meno conciliare...

    Non ci aggrappiamo con nostalgia a nulla e a nessuno.

    Non alimentiamo una sentimentale sterile nostalgia, ma una chiara consapevolezza e non facciamo altro che un'opera di discernimento, sui papi postconciliari, di ciò che è conforme alla Roma perenne e ciò che non lo è, cui non siamo tenuti ad aderire de fide.

    La nostra conferma, se non è nell'oggi, è nel "sempre" della Chiesa, che in due millenni di storia travagliata ci ha lasciato le coordinate perenni di una Rivelazione che è data e non muta con i tempi, come non muta Colui che è venuto a darcela, insieme alla Sua Persona adorabile.

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  7. "Conversione del papato (!?)"
    Non ci aggrappiamo con nostalgia a nulla ed a nessuno.
    Come si fà a fare opera di discernimento sui papi postconciliari di ciò che è conforme alla Roma perenne e ciò che non lo è, cui non siamo tenuti ad aderire de fide?
    - Sono pienamente d'acordo -
    Il concilio ed i papi conciliari ci hanno dato ormai la chiesa 2" -
    Io faccio parte della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, e pertanto quali sono i pastori che mi confermeranno ogni giorno nella Fede?
    Ma per caso questa mutazione genetica non è forse già avvenuta?
    ed il regalo si chiama chiesa 2? (non potendola chiamare con altri nomi, altrimenti il popolo potrebbe dileguarsi - invece cosi per il popolo è sempre la chiesa)



    Dal 1965 in poi cosa è rimasto della Dottrina Cattolica consegnataci dai Papi di 2000 anni?

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  8. I papi, buoni e cattivi passano, resta Cristo con la Sua sposa immacolata e sempre sarà così fino a quando Lui tornerà, qualsiasi cosa possano fare i cattivi maestri della chiesa, resta Cristo, che non ci lascerà mai "Io sarò sempre con voi, fino alla fine dei giorni" basta questo.....se le gerarchie fanno quel che fanno e nulla può impedirlo, ci si rifugia nelle parole dei Vangeli, Gesù non ne ha pronunciate poi tantissime, il giudizio universale c'è e ci sarà per tutti, anche e soprattutto per loro. Non vinceranno, mai, ce l'ha detto Lui.

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  9. insomma mettetevi d'accordo:

    uno mi dice "facciamo opera di discernimento, sui papi postconciliari, (scegliendo) ciò che è conforme alla Roma perenne e ciò che non lo è..."

    l'altro si chiede (giustamente) se ci sia ancora qualcosa da scegliere "Dal 1965 in poi cosa è rimasto della Dottrina Cattolica consegnataci dai Papi di 2000 anni?"

    L'opera di discernimento non si puo' fare perché anche cio' che c'é di buono é vanificato dal resto.

    Chiarisco meglio: non é che la chiesa non fa più del bene alle anime, lo fa puntualmente e con forze 'dal basso' isolate e perseguitate.

    Ma salendo alle alte autorità e consideranto la parte dottrinale teologica non si puo' salvare più niente.

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  10. i quesiti, sospesi e non risolti da mezzo secolo, ora si moltiplicano:

    se si nutriranno del Corpo di Cristo sia i fedeli che seguiranno il papa convertito-falsificato, sia quelli del pusillus grex, allora:

    1) o non ci son problemi, poichè tutti staranno nel retto cammino, e allora nessuna paura di tutti cambiamenti, pure fossero a 180°
    2) o, diffidando dei mutamenti-svolte epocali, c'è il grave problema di dover CAPIRE quale sia il pusillus grex, per stare lì dentro e non in quello traviato e ingannato, ma in che modo riconoscerlo?
    3) se bisogna seguire e adorare solo Nostro Signore, che NON muta pensiero, nè muta mai la sua Dottrina, (nè la sua vera Chiesa nè il Papato come da LUI fondato, non da RICONVERTIRE "industrialmente") e se il papa falsificato-convertito andrà, come già dimostra, in direzione DIVERSA e contraria a quella perenne tracciata da Gesù Cristo, dovremo seguirlo o no?
    qui è grave dilemma-opzione epocale, a cui nessuno si può sottrarre, dal più in alto nel clero, fino all'ultimo piccolo fedele laico;
    a sentire don Ariel sembra di sì, perchè nessuno può opporsi DE IURE alle sue direttive; e come si potrà -davanti a Dio- obbedire a codesto papa "trasformato(re)" della Dottrina, che non mostrerà più al gregge la vera immagine di NSGC, ma una NUOVA E falsificata=ingannatrice, secondo ideologia perversa ed eretica, cioè secondo IL MONDO e non secondo Dio ?

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  11. se il papa falsificato-convertito andrà, come già dimostra, in direzione DIVERSA e contraria a quella perenne tracciata da Gesù Cristo, dovremo seguirlo o no? qui è grave dilemma-opzione epocale, a cui nessuno si può sottrarre, dal più in alto nel clero, fino all'ultimo piccolo fedele laico;

    Qui abbiamo detto e ripetuto miriadi di volte che in questo non siamo obbligati de fide a seguirlo...

    nessuno può opporsi DE IURE alle sue direttive; e come si potrà -davanti a Dio- obbedire a codesto papa "trasformato(re)" della Dottrina, che non mostrerà più al gregge la vera immagine di NSGC, ma una NUOVA E falsificata=ingannatrice, secondo ideologia perversa ed eretica, cioè secondo IL MONDO e non secondo Dio ?

    Don Ariel non ha detto che NESSUNO può opporsi di iure, ha ben specificato che non può farlo un semplice sacerdote né tanto meno un semplice fedele.

    Per cui, in attesa di un nuovo Atanasio che speriamo e preghiamo si manifesti, resta il problema del coinvolgimento dei più, che la imperante e diffusa mediaticità - falsificata dalla cultura egemone - rende difficoltoso.
    Ma questo rientra nel "mysterium iniquitatis" del nostro tempo.
    L'unico rimedio che abbiamo, nel nostro piccolo e al nostro posto, è la preghiera, la fedeltà, la denuncia, la resistenza e le azioni quotidiane (come ben suggeriva Rosa).

    Proclami ripetuti e martellanti sempre nella stessa direzione non servono se non a martellare e ad angosciare i più esposti.

    Sforzatevi di pensare ed esprimere modi efficaci in cui dispiegare la nostra resistenza sul territorio uscendo dall'aspetto virtuale di discussioni come questa, che esce dalla virtualità nella misura in cui è autentica espressione e condivisione di un sentire, ma poi richiede la traduzione dai pensieri e parole in opere quotidiane.

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  12. Nessuno può opporsi de iure ...d'accordo,ma( premettendo che io ho una mentalità giuridica data dalla mia formazione,e sono molto lontana dal svalutare il diritto,anzi...)mi pare che comunque il diritto,anche canonico,in queste circostanze eccezionali non possa essere assolutizzato,il diritto è al servizio di qualcosa di superiore,quello civile(dovrebbe)a una ordinata convivenza,quello canonico allla salvezza delle anime.Cosa vieta a tutti i preti che lo vogliano,anche a don Ariel,di seguire l'esempio di Vocogno,anche a costo di avere fastidi ,o,nel caso di don Ariel,dover sopportare ottusi tradizionalisti a lui sgraditi?

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  14. Bella la domanda a don Ariel... da estendere ad altri sacerdoti

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  15. Ogni giorno che passa, i nemi della Chiesa, parlano bene di Papa Francesco dando per scontato che attuerà un cambiamento epocale nella Chiesa.. spero proprio di no!
    Dice bene Mic, è nostro dovere di pregare per lui e per tutti i sacerdoti, vescovi e cardinali. Magari si potrebbero incrementare i digiuni ed i sacrifici. Si potrebbe pregare ad un orario preciso, tutti i giorni, anche solo per pochi minuti, ma con tanto fervore, così pregheremmo tutti insieme nello stesso momento per il Papa.
    Cattolica

    "" ... anche la massoneria esalta la figura di papa Francesco. O almeno lo fa Gustavo Raffi, il gran maestro del Grande Oriente d’Italia che domenica 6 aprile lascerà dopo 15 anni il trono della più importante loggia italiana. “Basterà volgere lo sguardo dentro quelle mura che separano l’Italia dal Vaticano per capire – ha spiegato Raffi ai migliaia di ‘fratelli’ giunti al palacongressi di Rimini per l’annuale Gran loggia – che qualcosa sta cambiando. Osserviamo con attenzione e rispetto come questo papa stia accelerando i tempi di un cambiamento epocale entro l’orizzonte di strutture tradizionalmente restie ad accogliere i fermenti di innovazione. E di riflesso il suo influsso si riverbera ben oltre i confini delle sagrestie”. ""
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/05/massoneria-lultimo-discorso-di-raffi-impariamo-da-papa-francesco/940511/#disqus_thread

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  16. Ariel S. levi di Gualdo06 aprile, 2014 11:44

    Caro ds,
    … e ci risiamo, all’uso disinvolto di parole pesanti e molto delicate: “ideologia perversa” … “eretica”.
    Ti suggerisco in lettura, se vorrai procurartelo in libreria, il libro illuminante di uno dei miei giovani autori, di cui puoi vedere qui il video promozionale: https://www.youtube.com/watch?v=tBehQ406qfs
    L’eresia richiede una grande intelligenza unita a delle grandi capacità intellettuali teologiche e speculative. A quel punto nascono gli Ario ed i Pelagio, che erano veramente pericolosi nella misura in cui le loro menti erano davvero eccelse. Non a caso contro il primo si mosse quel gigante di Atanasio, contro il secondo quel titano di Agostino.
    Tu pensi che oggi, Atanasio e Agostino, si muoverebbero contro il Cardinale Maradiaga che canta guantanamera e che suona la cumbia col sassofono?
    Vedere qui: https://www.youtube.com/watch?v=6-sIajuz5WA
    qui https://www.youtube.com/watch?v=m0_O1CEsVow
    O pensi forse che tutti i grandi Padri che nei primi otto secoli di vita della Chiesa dovettero combattere e ribadire di concilio in concilio la verità del Verbo Incarnato e del vero Dio e vero Uomo difendendo queste verità dalle grandi eresie perlopiù cristologiche, oggi si straccerebbero le vesti dinanzi a dei vescovi che prestandosi deliberatamente a fare i pagliacci smanettato a Rio de Janeiro ad un flash mob?
    https://www.youtube.com/watch?v=f37J_OQM7wQ
    Non dico che bisogna ridere su un corpo affetto da metastasi diffuse che sta per implodere, ma valutare sempre – se cattolici si vuol davvero essere – che il corpo in questione è il Corpo Mistico di Cristo. Le membra possono anche articolarsi in modo scomposto, ma la testa in cima al capo, rimane la sua.
    Detto questo passo alle virtù teologali.
    Dinanzi alla tragedia e al grave pericolo, certuni hanno mai sentito parlare della fede e, in questo caso specifico, soprattutto della speranza, rette entrambe dalla colonna della carità?
    Perché veramente, in caso contrario, essere o presumere di essere cattolici, sarebbe cosa a dir poco scura, triste, depressa.
    Non si lascia sconfortare e deprimere neppure l’Autore dell’Apocalisse che pure parla della venuta dell’Anticristo, destinato comunque a inesorabile sconfitta. O qualcuno forse pensa e teme che l’Anticristo dell’Apocalisse possa vincere su Dio e sulla creazione?
    Nessuno chiede impotenza omissiva dinanzi a un corpo al quale nulla può fare la chemioterapia perché ormai in fase terminale, ma la fede e la speranza quella sì, è legittimo chiederla a chiunque si dica cattolico ed invitarlo quindi, specie nella tragedia, a non ripiegarsi e chiudersi nel pessimismo catastrofista che impedisce di vedere e di cogliere anzitutto le virtù teologali.
    Perché messa in questi termini, è tutto da stabilire se a creare una “nuova fede” sono i modernisti indubbiamente al potere, oppure certi difensori della tradizione che, ripiegati in una dimensione cupa, non riescono ad abbozzare un sorriso di speranza, nella certezza di fede che, comunque, il capo sul corpo malato è quello di Cristo.
    Certe persone, certi post modernisti, di prassi si prendono sempre molto sul serio. Come agire verso di loro lo ha capito un’altra mia giovane autrice: vanno smontati con la presa di giro che tolga serietà a ciò che loro propinano come serio ma che invece per sua stessa natura non è né serio né cattolico, ma ridicolo.
    https://www.youtube.com/watch?v=U7C6XmA6Cik
    In caso contrario si rischia di vivere una “fede” arida priva di speranza e vuota di carità, senza riuscire di fatto a difendere nessuno, soprattutto il deposito della fede.

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  17. Bella la domanda a don Ariel... da estendere ad altri sacerdoti

    Risponderà, se vuole, don Ariel.
    Da quel che ne conosco, credo che lui faccia già nel suo contesto una degna cura d'anime.
    Se la sua scelta non è radicalmente tradizionale è perché vive senza traumi il biritualismo, in base alla sua formazione, celebrando degnamente secondo le intenzioni della Chiesa.

    Condivido il piccolo appunto su una migliore sopportazione da parte sua di "tradizionalisti ottusi", il che certamente preclude la formazione di tradizionalisti sani.

    Ho idea che però don Ariel non associ il tradizionalismo esclusivamente alla Messa antica ritenendosi sufficientemente tradizionale. Posso sbagliare, ma spero possa chiarir meglio lui.

    Riconosco tuttavia che chi, come noi, ama e predilige il Rito antico non trovando peraltro in giro elementi di restaurazione, non riesca a non fare comunque la differenza, consapevole della diminutio esistente nel nuovo rito sia pure celebrato con tutti i correttivi (legati anche alle traduzioni sballate del Nessale), che don Ariel ha certamente ben presenti.

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  18. Certe persone, certi post modernisti, di prassi si prendono sempre molto sul serio. Come agire verso di loro lo ha capito un’altra mia giovane autrice: vanno smontati con la presa di giro che tolga serietà a ciò che loro propinano come serio ma che invece per sua stessa natura non è né serio né cattolico, ma ridicolo.
    https://www.youtube.com/watch?v=U7C6XmA6Cik


    Francamente, don Ariel, penso che anche se è vero che la presa in giro toglie serietà a chi già non è serio, la satira possa essere efficace e ha il suo valore e la sua utilità, ma resta nell'ordine del peso di una virgola, rispetto alle proposizioni essenziali che ci sarebbero da riformulare e con autorità dalle sedi opportune e non da tribune più o meno capaci di incidere sulla diffusione di un pensiero che rischia seriamente il soffocamento, se non fosse che confidiamo nella grazia e lì è tutta la nostra speranza e la nostra fiducia.

    Comprendo la sua reazione nei confronti di un intervento come quello cui si riferisce, che ho già definito tra "proclami reiterati e martellanti" la cui profluvie di solito ignoro e che ho voluto 'passare' proprio per puntualizzare alcuni punti in modo che spero valido per tutti.

    Avrei preferito da parte sua e la invito a gentilmente illuminarci, alcune osservazioni sul tema per nulla secondario che ho proposto in questo articolo, cercando di sorvolare su reazioni umorali a interventi altrettanto umorali, che rischiano di creare un 'muro contro muro' tra persone che hanno gli stessi obiettivi e portando con se "flare" difficilmente governabili che allontano da<l cuore dei problemi che di volta in volta cerchiamo di approfondire.

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  19. Don Ariel,
    comprendo e condivido il suo riferimento all'inutilità di stracciarsi le vesti di fronte a certuni della gerarchia (Maradiaga) e a certe manifestazioni che lei stesso stigmatizzate (i vescovi ballerini a Rio).

    Che Maradiaga suoni il sassofono ci è indifferente ed è del tutto irrilevante rispetto a ciò che esce dalla sua bocca su questioni ecclesiali quando parla da vice-papa e come abbiamo già avuto occasione purtroppo di registrare sgomenti, perché le intelligenze di cui lei giustamente rivendica l'entrata in campo o non ci sono o tacciono inesorabilmente.

    Anche sulla carnevalata di Rio (e non si sono vergognati di chiamarla Via Crucis!) che dire, se non stigmatizzare la volta di stile e di aria pentecostalista?

    Ritirarla in ballo qui e stigmatizzarla serve a poco, se non andiamo avanti, precorrendo con tutto l'impegno e l'efficacia che ci sono possibili le storture che ci si pongono davanti, come appunto ciò che ho proposto oggi.
    Nella speranza e nella fiducia che il Signore susciti e dia la fortezza che serve alle intelligenze "in sonno" forzato e non so cosa.

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  20. Caro Don Ariel,
    infatti un vero Cattolico, resiste e vive proprio in virtù della Fede, della Speranza e sorretto dal pilastro della Carità.
    Nel malaugurato caso venisse a mancare una sola delle Virtù Teologali, sarebbe la fine.
    La nostra speranza è, NSGC, che ci ha detto che non ci lascerà in balia delle onde, ma sarà con noi fino all'ultimo giorno.
    Ecco perchè diciamo che dobbiamo seguire le orme del Vangelo e star attenti a discernere, in quanto davanti alla chiesa 2" c'è poco da discernere; dobbiamo solo seguire con attenzione le Sante Leggi lasciateci da Lui.
    Se dovessimo farci dirigere da coloro che ci hanno dato la chiesa 2", dove potremmo finire?
    poiché uno ci dà un indirizzo, l'altro che arriva dopo cambia non a 180° ma a 360°.
    Quindi quali sono i pastori che guidano il gregge secondo le Leggi Divine? Quali sono i Pastori che mi confermeranno nella Fede di Cristo senza inganno?
    E' vero, oggi non c'è ne un Atanasio o Agostino, ma c'è sempre la speranza che Nostro signore ci illumini e se sbagliamo ci perdoni, visto che siamo in balia solo delle onde del mare che ti sbattono avanti o indietro, facendoti in alcuni casi, perdere la bussola.
    Fatima ci ha dato una grande speranza, stà a noi Cattolici farla diventare realtà.
    Giusto, noi siamo le membra di un corpo che si muovono a loro piacimento, quello che conta che c'è una testa che non va per suo conto, e quella testa non manda allo sbando il corpo intero, - la testa che comanda tutto è Cristo - e solo Lui sà perchè oggi la Chiesa si trova in queste condizioni. Ma sa anche che ci sono ancora molti che non si fanno convincere dalla non Verità.
    Finchè Cristo è con noi non cadremo nelle braccia dell'anticristo, perchè Lui è il nostro baluardo, la nostra salvezza. Basta non essere nè Giuda, ne Pietro nel Sinedrio. Solo che Pietro si è pentito mentre Giuda.......
    Noi non ci aggrappiamo al papa più tradizionale, ci aggrappiamo a Cristo ed alle Sue Leggi, e non deviamo.

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  21. Quello che francamente non riesco a capire, sarà un mio limite, lo ammetto, è perché non si ribellino, lo hanno sempre fatto con tutti i papi, con Pio XII, GP2 e maxime con BXVI ,perché adesso questa acquiescenza, questo accodarsi remissivo da parte di tutti, dall'alto al basso, se i preti, quelli più vicini a noi laici, non sanno che fare, cosa dovremmo dire noi, specie quelli come me tornati dopo tanto tempo e che si vedono solo davanti un mare di rovine fumanti? Senza guide certe ce ne torneremo anche noi da dove siamo venuti, senza entrare nel merito della tradizione o meno, a chi dovremmo credere e obbedire, alla nostra coscienza o alla immagine della stessa riveduta e corretta? Se i religiosi di ogni ordine e grado fanno e dicono cose fuori da ogni logica dottrinale, che dobbiamo fare noi se vediamo che tutto va a carte 48, ma non si può fare neanche una educata obiezione, andarcene sbattendo la porta e mandare tutti al diavolo o muoia Sansone con tutti i Filistei? Le stesse cose che dice d. Marco me le ha dette il mio parroco e io gli ho detto:" Se lei non sa come e cosa fare per porre un freno al dilagare dell'apostasia ed alla fuga del gregge cui non interessa nulla di Cristo, che si fa?" Oggi in p.zza S. Pietro sono stati distribuiti vangeli, ma in quanti li leggeranno? Temo pochissimi, è questo il dramma, piazze piene e teste vuote, se la questione è in termini economici, certo, PF fa vendere eccome.....Lupus et Agnus.

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  22. beh un Atanasio la Provvidenza ce l'ha già dato, se poi i fantastici amici "da dentro" lo hanno fatto marcire "di fuori"...

    Non va dimenticato che la prima ragione dell'isolamento di Mons Lefebvre e stata l'adesione del 50% delle sue forze attive a quel mega trappolone che é stata la crezione della fraternità S.Pietro.

    Per fare poi cosa? Per rifugiarsi tra le pieghe di clergy-man modernisti nel pericolosissimo esercizio di starsene SEMPRE essolutamente in silenzio ... ci basta che ogni tanto ci tirate un pezzo di pane.

    FSSP = 25 anni di esistenza senza la minima resistenza.

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  23. Caro bernatdino,
    Non potresti parlare come parli e restare saldo nella fede, se non avessi un contesto e sacerdoti da cui ricevi grazia e nutrimento: un cristianesimo con Cristo senza Chiesa non esiste.

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    1. Una timida risposta06 aprile, 2014 13:55

      http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/05/massoneria-lultimo-discorso-di-raffi-impariamo-da-papa-francesco/940511/

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  24. Murmex scrive:
    "Nessuno può opporsi de iure …
    Cosa vieta a tutti i preti che lo vogliano, anche a don Ariel, di seguire l'esempio di Vocogno, anche a costo di avere fastidi o, nel caso di don Ariel, dover sopportare ottusi tradizionalisti a lui sgraditi?"

    concordo con lei, anche se ho una formazione diversa, ma veramente richiedo: a parte scrivere articoli e commenti più o meno taglienti, che cosa vieta…?
    Rosa

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  25. Io d Ariel non lo capisco.Creano una nuova fede i tradizionalisti cupi,privi di speranza e carità?a si sono concentrate tutte intorno a lui queste persone da compatire e aiutare(e non da evitare )?Ma soprattutto,se vogliamo ragionare e non sparare secondo simpatie o meno, non si tratterebbe di "nuova fede",ma semmai di difetti perso9nali,certo non desiderabili,ma che il sacerdote deve compatire e curare.(sapendo che qualche difetto l'avrà pure lui,non sarà sempre adamantino nelle sue virtù).C'è una bella differenza fra errore dottrinale e difetto personale,a me non scandalizzano le debolezze personali neppure dei Papi,perchè mai?Non si accorge poi che con queste affermazioni porta acqua al mulino dei vari Simon,che dicono con più virulenza la stessa cosa?Inoltre perchè dobbiamo accettare l'affermazione apodittica che per essere eretici bisogna essere molto intelligenti?Chi l'ha detto?Giglielmina boema che si riteneva l'incarnazione dello Spirito Santo,e con lei i suoi convinti adoratori,erano dei geni o solo dei poveri babbei?E perchè mai un agostino o un Atanasio dovrebbero scomodarsi solo per gli intelligentissimi ariani ,manichei,pelagiani ecc.,?Il prete ignorante che spara dal pulpito eresie varie,non sarebbe degno della loro correzione,se fossero presenti?io penso di si,perchè loro ci insegnano,e quindi sanno per primi,che ogni anima è preziosissima,non si fa questione di numero,importanza o intelligenza.Inoltre:ma chi può veramente fare qualcosa,per reagire e non solo a parole,se non un prete,che non deve chiedere il permesso a nessuno per celebrare nel Rito antico,e formare i fedeli che volessero coagularsi intorno a lui,senza selezionare chi piace o meno,con istruttive prediche?E qui nessuno potrebbe dire che non si agisce secondo un sacrosanto diritto.Cara mic.,apprezzo tantissimo il tuo blog,fai un'opera veramente meritoria,ma non capisco lo spazio dato a p Ariel,che francamente mi pare dica banalità

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  26. Penso che il momento per scegliere da che parte stare arriverà per tutti; finora la situazione non è ancora esplicitamente antievangelica: è necessario un evento, un provvedimento che renda evidente l'essere in piena apostasia. Nel frattempo con questa chiesa dobbiamo convivere facendo del nostro meglio per testimoniare la verità. Del resto, a chi non capita di dover lottare nelle situazioni normali come tra amici e addirittura tra parenti e familiari stessi, per affermare e difendere i princìpi evangelici? Si tira avanti, lottando con i mezzi a disposizione nel quotidiano, convivendo con la situazione che c'è, nella speranza (che è in fondo certezza) che il Signore in qualche modo arriverà a rimettere tutto in ordine.

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  27. Cara mic,per caso mi imbatto sul sito Radicati nella Fede (sono tanto istruttivi i loro editoriali)in un'opinione simile alla mia:l'eresia scema(perchè in sintonia coi salotti radical)esiste,ed è quella che stigmatizza i passati peccati della Chiesa ed esalta la nuova Chiesa "profetica".Vera e propria eresia,mi pare,perchè contraddice direttamente il Credo.Combattere con l'arma dell'ironia ,come dice d Ariel,è inefficace:l'ironia vera,quella intelligente che non insulta ma fa pensare,insegna,scopre sottilmente qualcosa di occulto,è appannaggio di pochi(penso al magistrale Mundabor),il più delle volte non viene capita,dai sofisti anche rivoltata contro ;il dileggio da trivio,di grana grossa,lasciamolo ad altri.Combattiamo invece affermando la verità e contestualmente condannando l'errore(questo elemento della condanna,oggi obsoleto,è invece essenziale per fissare i confini ).Oggi sono prolissa,poi tacerò alungo,ma mi viene in mente ancora una cosa da dire a d Ariel,che scorge carenza di speranza e cupezza:ma davvero lui non ha persone care che nel frattempo,mentre attendiamo speranzosi,scivolano sempre più giù?E se le avesse,non sarebbe un po'afflitto anche lui?

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  28. E qui nessuno potrebbe dire che non si agisce secondo un sacrosanto diritto.Cara mic.,apprezzo tantissimo il tuo blog,fai un'opera veramente meritoria,ma non capisco lo spazio dato a p Ariel,che francamente mi pare dica banalità

    Cara murmex,
    apprezzo in don Ariel il sacerdote coraggioso che avevo conosciuto dai suoi scritti.
    E, mentre lo ritengo esente da sopori e tiepidezze purtroppo molto diffusi, riconosco in lui una solida formazione, una efficace dialettica e valide affermazioni, così come intravvedo anche alcune tendenze che oggi vanno per la maggiore e che voglio capire e proprio con esse voglio confrontarmi insieme a voi.
    Perché credo che proprio nel dipanare certi grovigli, possano sciogliersi molte incomprensioni e rimuoversi molti macigni che rendono impraticabile il nostro percorso.

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  29. ...l'ironia vera, quella intelligente che non insulta ma fa pensare, insegna, scopre sottilmente qualcosa di occulto, è appannaggio di pochi(penso al magistrale Mundabor), il più delle volte non viene capita, dai sofisti anche rivoltata contro; il dileggio da trivio, di grana grossa, lasciamolo ad altri. Combattiamo invece affermando la verità e contestualmente condannando l'errore (questo elemento della condanna, oggi obsoleto, è invece essenziale per fissare i confini). Oggi sono prolissa, poi tacerò a lungo...

    Una risposta simile alla tua affermazione l'ho già data a don Ariel più su.
    Sto aspettando la sua risposta, anche sul tema in discussione qui, che non ritengo per nulla banale.

    Spero tanto che non tacerai e continuerai ad aiutarci ad "affermare", come giustamente dici, ed anche ad aggiustare il tiro...

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  30. Cara mic,per caso mi imbatto sul sito Radicati nella Fede (sono tanto istruttivi i loro editoriali) in un'opinione simile alla mia: l'eresia scema (perchè in sintonia coi salotti radical) esiste,e d è quella che stigmatizza i passati peccati della Chiesa ed esalta la nuova Chiesa "profetica". Vera e propria eresia, mi pare, perchè contraddice direttamente il Credo.

    Alla nuova "chiesa profetica" ho dedicato un articolo richiamando proprio questo editoriale e sto preparando un articolo di approfondimento anche se le origini di questo aspetto le abbiamo esaminate in sfaccettature diverse.
    C'è, cocente, il problema del "Filioque" e l'ameriana "dislocazione della divina Monotriade" che abbiamo richiamato più volte... Andiamo avanti e attendiamo profeti veri: quelli che parlano "in nome del Signore" e non come dei gioachimiti o peggio ancora...

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  31. Scrive mic, rifrenedosi a don Levi :
    "Se la sua scelta non è radicalmente tradizionale è perché vive senza traumi il biritualismo, in base alla sua formazione, celebrando degnamente secondo le intenzioni della Chiesa."

    Don Ariel vive senta traumi il biritualismo?
    Parliamo dello stesso don Levi che su questo blog aveva sparato le sue pallottole di carta contro la FSSPX e i cattolici tradizionali?
    Quei cattolici che non vuole attorno a lui e per i quali ha avuto queste così gentili parole:
    "Questa gente, questi esteti d'altri tempi, questi aspiranti cavalieri rapiti dal magico suono del latinorum, attorno a me io non li voglio,non voglio trovarmi attorno — come potrebbe facilmente capitare —  oltre ai devoti fedeli, anche fanatici estetici dei pizzi e dei merletti chilometrici.... gli amanti del suono del latinorum ai quali anziché un prefazio si potrebbe cantare il carme più osceno di Catullo senza che costoro si accorgano di ciò che dice il prete, purché il tutto sia cantato su un tono gregoriano e col manipolo della pianeta messo al posto giusto."?

    Si può dire di un sacerdote che è biritualista quando si sa che celebra la Messa Antica a porte chiuse perchè quei cattolici non li vuole fra i piedi?
    Quale rispetto ha don Levi per i cattolici tradizionali dei quali dipinge una caricatura grottesca, generalizzando comportamenti che, se esistono, sono il fatto di una minoranza?
    Personalmente non ho dimenticato nè quelle parole di don Ariel nè da dove venivano gli applausi da lui ricevuti.
    Tante le parole, ma i fatti?
    Se non nego in don Ariel un certo coraggio nel dire certe cose che altri tacciono, se poi si finisce per suggerire ai sacerdoti di comunque tacere a causa della loro mancanza di potestà sacramentale e giurisdizionale, mi domando a livello di fatti concreti, come agisce don Ariel che, lo ricordo, considera comunque
    il Vaticano II "un’azione di grazia dello Spirito Santo nella sua Chiesa."

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.ch/2014/01/una-riflessione-di-p-ariel-s-levi-di.html

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  32. Si può dire di un sacerdote che è biritualista quando si sa che celebra la Messa Antica a porte chiuse perchè quei cattolici non li vuole fra i piedi?
    Quale rispetto ha don Levi per i cattolici tradizionali dei quali dipinge una caricatura grottesca, generalizzando comportamenti che, se esistono, sono il fatto di una minoranza?


    Si può dire, se si pensa che un sacerdote coraggioso come lui venga fuori da ogni caricatura grottesca e riesca a non fare di ogni erba un fascio.

    Non ha tuttavia senso continuare a riaccendere polemiche nel momento in cui io esprimo con chiarezza l'intento di riprendere un discorso che può essere costruttivo anziché sulle barricate (lui compreso, ovviamente, altrimenti non avrebbe senso).
    E non vedo perché no.

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  33. a rigor di termini anche s. Pio da Pietrelcina sarebbe un tradizionalista ottuso, con quel suo rigore nella Penitenza, nei Sacramenti, nella guida spirituale, acuta e illuminata dall'alto.....e poi perchè piangeva sui propri peccati (prima che per quelli degli altri) che ferivano il Cuore di Gesù, e che nessun essere umano lo amava quanto Egli merita, così come ne piangeva S. Francesco...
    ma che stupido quel s. Pio a piangere così, durante il S. Sacrificio, per sua intima partecipazione al Calvario di Nostro Signore! e non credo fosse amante dei merletti, ma pieno di venerazione e tremore verso l'essenza potente salvifica della S. Messa di sempre, così diversa da quella riformata....e che molti poveracci cattolici odierni moriranno senza mai più poter riaccostare...
    il guaio è cara mic, che d. Ariel, nelle sue taglienti satire (umanamente divertenti, ma coltelli dentro una piaga spirituale) continua a dimostrare incomprensione verso il dolore delle pecore, che è dolore dell'anima assetata, ritenuto da lui sciocca "ottusità", con notevole freddezza verso le membra sofferenti del Corpo Mistico.
    ripenso al S. Curato d'Ars, come amerebbe oggi tutte queste pecore "ottuse" e gementi, gettate in pasto a tanti lupi e falsi pastori....come ne avrebbe cura, come le fascerebbe, sia la grassa che la debole, senza badare che siano ottuse o acute

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  34. Non so se don Levi è un sacerdote coraggioso ma quel che è certo è che non desidero alimentare polemiche sterili ancor meno ora che mi sto disinteressando sempre più a quel che "ruota" attorno a questa Chiesa nella quale mi sento estranea e-o "posizionata" in quelle periferie neglette, anzi, bastonate da colui che dovrebbe essere il Pastore fidato e sicuro di tutti i cattolici.

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  35. non vogliamo essere catastrofisti, vorremmo sempre dormire tra due guanciali, qualunque cosa accada,
    però don Ariel ci dica che ne pensa di questa novità del papato da (ri)convertire, se è un fatto dirompente, oppure un tranquillo fenomeno di normale evoluzione, visto che la Chiesa è una realtà che si deve evolvere sempre al passo coi tempi, come spiegava don Marco, osservando le inaudite mutazioni di una casa che non riconosciamo più come "nostra"...
    io penso che si tratti di una specie di terremoto, sotto i piedi si aprono di continuo voragini, e siamo sballottati qua e là, senza riuscire a trovare più punti fermi...

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  36. Mic, non e' questione di rinfocolare polemiche, ma di cercare di capire quanto sia coerente e sincero Don Ariel, che in alcuni scritti ( penso a quello sui funerali di Don Gallo) spara a zero a dextra e a manca sulla gerarchia di questa chiesa 2014, pero', in concreto, celebra il VO solo per se', e critica pesantemente il mondo tradizionalista, salvandone forse solo una piccola parte.
    Cara Maria, attenta alle sirene ecclesiali, non cascarci di nuovo.
    R osa
    Ps: ho qualche problema ad ascolatre la tua intervista, che cerchero' di risolvere. Ma che bella, giovane ed sccattivante voce che hai, complimenti !

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  37. Non so se e' gia' stato segnalato ma Riscossa Cristiana riporta, fra l'altro, un articolo sui FI del Corriere della Sera-Cronaca di Firenze


    http://www.riscossacristiana.it/francescani-dellimmacolata-il-diavolo-fa-le-pentole-ma-coperchi/

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  38. Non ho capito bene il consiglio che ci dà don Ariel: secondo lui i "pezzi grossi ecclesiastici" del momento sono pagliacci che verranno giù da soli e non bisogna prendersela troppo, una risata li seppellirà? In parte posso convenire, ma questo non toglie che i pagliacci intanto facciano danni, anche perché non tutti sono in grado di riconoscerli come tali. Convengo anche sul fatto che Cristo alla fine interverrà per la sua Chiesa, ma questo non ci esime dal chiederci se pur nella nostra estrema inutilità non possiamo fare qualcosa.

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  39. Dico ad ottuso che non credo che don Ariel non senta dolore per le pecore, lui stesso ha le sue di cui prendersi cura, tra le quali dovremmo esserci anche noi e non c'entra tirare in ballo il "corpo mistico" che di certo lui non confonde.
    Resta la sua critica, che ha fatto di ogni erba un fascio, e questo non me lo aspetto da una persona intelligente, prima che da un sacerdote, come lui è.
    Credo che è un certo tipo di lunguaggio, che attira i suoi "graffi", mentre magari sarebbe meglio limasse le unghie :)

    Dico a Rosa che non sottovaluto le sirene ;) ma che ci sono dei casi in cui non mi arrendo.

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  40. Rosa, ti ringrazio per i complimenti alla mia voce, che non sai quanto sia "appannata". Ma meno male che c'è quanto basta.... :)

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  41. Ho letto il libro di don Ariel: "E Satana si fece Trino" dove l'autore presuppone l'influsso dello Spirito Santo sul Concilio Vaticano II. Quando si afferra questo presupposto come un principio si capiscono le esternazioni scritte e parlate di don Ariel. Egli si batte contra quelli che non hanno capito e hanno sfigurato il Vaticano II, ultima espressione storica dello Spirito Santo. Saluti Mic!

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  42. beh, se lo Spirito Santo ha influenzato il Concilio, allora non abbiamo capito niente, e conviene chiudere baracca e burattini.
    Rosa

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  43. Quelli che avrebbero sfigurato il Vaticano II sono quelli che lo hanno applicato. In effetti ci sono stati anche "oltrepassamenti": basti pensare - per citarne uno - alla riforma liturgica che è andata ben oltre la SC, peraltro attraverso i famosi "ma anche"...
    Per il resto ricordo lo stesso don Ariel nel libro citato fare alcune letture corrette (ad esempio della Nostra aetate)... È un vero ginepraio. Ma siamo ben lontani dai correttivi.

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  44. Personalmente non credo che in termini e tempi umani "arrivi la cavalleria" a salvarci all'ultimo minuto come nei vecchi film.
    Credo che in questa nostra epoca a noi tocchi l'esperienza della sconfitta senza remissione.
    Senza contare che a volte mi balena il pensiero di aver preso una enorme cantonata e che ad avere piena ragione siano invece quelli che consideriamo i nostri avversari nonché aguzzini e ad essere giuste siano le loro idee ed interpretazioni.
    In un simile orrendo guazzabuglio alla fine credo che l'unica via possibile sia quella della preghiera restando rigorosamente e il più possibile ai margini e lontani come fanno i buoni reduci fedeli a una bandiera sconfitta.
    Dopo tutto l'assistere a un immane e ineludibile cataclisma, alla fine di un'epoca ha qualcosa di grandioso. Qualcosa a cui abbandonarsi con una possibile serenità.
    Miles

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  45. “questo non toglie che i pagliacci intanto facciano danni, anche perché non tutti sono in grado di riconoscerli come tali”


    Già, Turiferario: l’esempio è determinante, in bene e in male. E quello che danno i pastori lo è ancora di più.

    -“Esorta ancora i più giovani a essere assennati, OFFRENDO TE STESSO COME ESEMPIO IN TUTTO di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità”
    (Tt 2, 6-7)

    -“Fatevi MIEI IMITATORI, fratelli, e guardate a quelli che si comportano SECONDO L’ESEMPIO che avete in noi. Perché molti, ve l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo: la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra”.
    (Fil 3,17-19)


    E il CODICE DI DIRITTO CANONICO infatti prescrive che:

    Can. 284 - I chierici portino un abito ecclesiastico DECOROSO secondo le norme emanate dalla Conferenza Episcopale e secondo le legittime consuetudini locali.

    Can. 285 - §1. I chierici SI ASTENGANO DEL TUTTO DA CIO’ CHE E’ SCONVENIENTE AL PROPRIO STATO, secondo le disposizioni del diritto particolare.

    §2. EVITINO ciò che, pur non essendo indecoroso, è ALIENO DALLO STATO CLERICALE.


    Poi però rimane da chiedersi, a questo punto, vista la mentalità evolutiva conciliar-post-ultra-conciliare: cosa è che ormai può venire reputato "SCONVENIENTE AL PROPRIO STATO"? o "ALIENO DALLO STATO CLERICALE"?...per loro infatti ciò che valeva prima ormai non vale più, e quindi le vere e proprie pagliacciate (comprese quelle documentate durante le celebrazioni Eucaristiche) di molti pastori cui abbiamo dovuto assistere in questi ultimi anni, se continua così, tra un lustro saranno considerate delle azioni di retrivi tradizionalisti...

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  46. Dopo tutto l'assistere a un immane e ineludibile cataclisma, alla fine di un'epoca ha qualcosa di grandioso. Qualcosa a cui abbandonarsi con una possibile serenità.

    I germi della rinascita ci sono e fruttificheranno, con l'aiuto della Grazia che mai verrà meno.
    Preghiamo per essere resi capaci di accoglierla, continuando a collaborare col seminatore dissodando innanzitutto la nostra terra... e poi

    Così dice il Signore:
    «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
    e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
    senza averla fecondata e fatta germogliare,
    perché dia il seme a chi semina
    e il pane a chi mangia,
    così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
    non ritornerà a me senza effetto,
    senza aver operato ciò che desidero
    e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». (Isaia 55, 10-11)

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  47. La nostra conferma, se non è nell'oggi, è nel "sempre" della Chiesa, che in due millenni di storia travagliata ci ha lasciato le coordinate perenni di una Rivelazione che è data e non muta con i tempi, come non muta Colui che è venuto a darcela, insieme alla Sua Persona adorabile.


    Siete fissati con questo sempre.
    Avete fatto di Dio un idolo immutabile di pietra.

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  48. c'era un vangelo apocrifo che narrava la storia di Gesu' che guardando la carcassa di un cane , ne descriveva i denti bianchi e ne sottolineava la brillantezza. era un vangelo apocrifo appunto. piu' volte e' stato ripetuto che la Verita' mischiata a menzogna , non e' verita' e non e' buona , anzi e' piu dannosa. e la carcassa di un cane rimane ripugnante per quanto bianchi siano i denti. il discorso del bambino e dell'acqua sporca non va fatto quando si parla di Fede. la confusione in certi ambiti e' sempre voluta.

    lo Spirito Santo non violenta nessuno. se un uomo non vuole fare la volonta' di Dio , non la fa e basta. e lo SS puo' poco.
    ricordando che Gesu' "non potè operare miracoli" perche la gente non voleva. Concilio o non Concilio questa regola vale, e la garanzia in questo caso ce la puo dare(paradossalmente) la ragione aristotelica che ci dice di rimanere fissi sulla Verita' rivelata e tramandata nella Tradizione. DIo e' logos e nessuno lo puo negare. se non fosse un dio ragionevole per forza di cose sarebbe un dio folle. ecco perchè per me e' gia assurdo dover cercare il buono nel concelio e verificare che ci si deve impegnare parecchio. il tutto deve essere chiare e definito. e i documenti conciliari non lo sono. e questo e' un dato di fatto.

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  49. Avete fatto di Dio un idolo immutabile di pietra.

    Oggi è la domenica della "Velatio", che ci ripropone l’esperienza del “Deus absconditus” (Dio nascosto) nell'ora delle Tenebre; ma poi a Pasqua il Signore ci ricorda anche la realtà fisica della Risurrezione.

    Peccato, non aver occhi per vedere e orecchi per ascoltare, senza riconoscerLo, a causa dei surrogati che propinano...

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  50. "arrivi la cavalleria" a salvarci all'ultimo minuto...
    no ?

    eppure la Madonna in persona in varie apparizioni disse :
    "Quando tutto sembrerà perduto, allora sarà il mio momento di intervenire"

    ad es.
    a Rue du Bac, a S. Caterina Labourè, 1830, prevedendo le rivolte sanguinose del 1870
    ... a Quito, a Madre Mariana de Jesus Torres, 1582 e il 1634, parlando proprio del disastro della fede previsto per il XX sec.:
    Ella parlava a Madre Mariana dei tempi futuri della Chiesa cattolica, in particolare nel periodo “dalla metà del secolo XX in poi”. La Madonna le descrisse la grave crisi che avrebbe subìto la Chiesa Cattolica e la società in generale, condannando, in diverse occasioni, l’opera satanica, demolitrice e devastatrice della Massoneria, sia nei confronti della Chiesa Cattolica che della società.
    ... Nell’Apparizione del 1582, con la SS. Trinità, la Madonna chiese e ottenne da Madre Mariana il suo consenso di offrirsi come vittima sacrificale non solo per il suo Convento e il suo Paese, ma, soprattutto, per la Chiesa Cattolica Universale e la società che, nel periodo profetizzato del secolo XX, sarebbero precipitati in una crisi drammatica e profonda.
    ....
    Nel corso di questi ultimi 400 anni, la maggior parte di queste profezie si sono avverate, ed anche questo dimostra l'autenticità di queste Apparizioni. Ma ve ne sono altre che si devono ancora realizzare, in particolare quella della “Restaurazione completa della Chiesa Cattolica”.
    "Quando tutto sembrerà perduto, allora sarà il mio momento di intervenire".

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  51. ...per queste promesse (in parte già avverate) la Madonna apparsa a Quito è venerata col nome di

    Nostra Signora del Buon Successo

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  52. Ariel S. Levi di Gualdo06 aprile, 2014 23:48

    Carissimi intervenuti sulla mia risposta diretta esclusivamente al post di “ds”.
    O io mi spiego male o qui c’è una esigua parte di uditorio col quale non è possibile usare certe innocue espressioni se non finendo col ritrovarsi imputati di ciò che non si è detto e di ciò che non si è pensato.
    Anzitutto io ho risposto a una singola persona che in modo disinvolto tirava in ballo parole gravi e pesanti quali “falsificazione” … “inganno” … “ideologia perversa” … “eresia”.
    E questa non è forse una visione pessimistico, cupa e catastrofica della Chiesa che rimane il Corpo Mistico di Cristo, come ho detto nella mia risposta ad personam e non certo erga omnes?
    Cerchiamo di spiegarci: la fede non è cupa neppure dinanzi alla crocifissione, che era la pena più truculenta, sanguinaria e infame del diritto penale romano; a tal punto infame che non poteva essere comminata ai cittadini romani artefici dei peggiori delitti. Solo gli stranieri potevano essere crocifissi. Infatti Paolo morì decapitato perché cittadino romano, Pietro morì invece crocifisso perché giudeo.
    Noi non possiamo essere tristi neppure dinanzi a questo strumento di tortura e di morte, perché Cristo lo ha trasformato attraverso il mistero della redenzione suggellato dal divino mistero della sua risurrezione. O no?
    Io non ho fatto alcun attacco alla tradizione – di cui sono figlio e devoto servitore – nella mia risposta ad personam non ho menzionato la liturgia, non ho menzionato il vetus né il novus ordo Missae, non ho parlato della Fraternità di San Pio X, non ho parlato del Concilio Vaticano II … nulla di tutto questo. O no?
    Ho parlato di ecclesiologia, del concetto di Corpo Mistico secondo la teologia paolina. Ho spiegato – e mi si dimostri il contrario – che “Non si lascia sconfortare e deprimere neppure l’Autore dell’Apocalisse che pure parla della venuta dell’Anticristo, destinato comunque a inesorabile sconfitta. O qualcuno forse pensa e teme che l’Anticristo dell’Apocalisse possa vincere su Dio e sulla creazione?”.
    A tutto questo non esiste risposta, se non alcuni opportuni interventi di Mic. Mi trovo così trascinato in una discussione da me mai aperta avente a che fare con una frase volutamente capita male, questa: “Perché messa in questi termini, è tutto da stabilire se a creare una “nuova fede” sono i modernisti indubbiamente al potere, oppure certi difensori della tradizione che, ripiegati in una dimensione cupa, non riescono ad abbozzare un sorriso di speranza, nella certezza di fede che, comunque, il capo sul corpo malato è quello di Cristo”.
    E su questa frase si è scatenato il putiferio, giocato a botta di “antichi messali” da me mai citati e via dicendo.
    Allora si legga almeno quello che è scritto sulle righe:
    1. Io affermo che i modernisti sono al potere. Vi pare poco, come affermazione, considerando che il tutto non l’ho spiegato in un blog, ma in libri costati anni di lavoro e di ricerche?

    2. Io affermo che certi difensori della tradizione sono ripiegati in una dimensione cupa, ecc … E qui non si vuole e non si accetta di leggere “certi”, proprio perché quel “certi” toglierebbe senso alla sete di polemica di questi “certi” che subito si sono scatenati.
    Dove ho scritto e affermato che “i” difensori della tradizione sono tristi e cupi?
    Non ho scritto che “i” tradizionalisti sono cupi e senza speranza, ho parlato di “certi”. Mentre invece ho ammesso che il dramma ecclesiale che stiamo vivendo è dato dal fatto che “i” modernisti sono al potere”, indicando questi secondi come “i” e non come “certi”.
    Mi dispiace che non si sia prestata attenzione al richiamo ai primi otto secoli di vita della Chiesa tra eresie e concili, al richiamo alla speranza, al richiamo alla “teologia del corpo” di Paolo, alle immagini della Apocalisse che annunciano la venuta dell’Anticristo ma l’inesorabile sconfitta del male.
    Ancora una volta ho scritto: “quanto sono buone le pappardelle al cinghiale”! E per tutta risposta mi è stato scritto: Si, ma il Vetus Ordo Missae è più buono ancora.
    Qui c’è quanto ho scritto e qui c’è quanto a me risposto, valutino i lettori.

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  53. "mi sento estranea e-o "posizionata" in quelle periferie neglette, anzi, bastonate..."


    cara @Luisa:

    Chi semina nelle lacrime
    mieterà con giubilo.
    (Sal 126,5)

    "esortandoli a restare saldi nella fede poiché, dicevano, E' NECESSARIO attraversare MOLTE tribolazioni per entrare nel regno di Dio".
    (At 14, 22)


    teniamo duro e andiamo avanti dunque facendo tutto quello che il Signore si aspetta dai suoi poveri figli,senza badare troppo alle difficoltà e alle sofferenze che pure come sai sono perfettamente contemplate.......Con l'aiuto di Dio i santi ce l'hanno fatta, sono là, e ci aspettano..!

    http://www.santaluciamatera.it/Padre%20Pio%20sorridente.jpg

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  54. Don Ariel,
    Credo che anche quando risponde ad personam, dovrebbe ormai sapere che ha a che fare con pecore pluribastonate, la cui esigenza spirituale è nella quasi totalità dei casi ignorata quando non disprezzata.
    E, visto che avevo già dato sufficienti ragioni del suo discorso, mi sarei aspettata evitasse la polemica e ci dicesse qualcosa, dalla stessa ed altre pecore richiestale, sulla promessa (o minacciata) conversione del papato.
    Che dire? La sua vis dialettica richiederebbe altrettanto impegno di puntualizzazione, soprattutto perché i cosiddetti "tradizionalisti tristi" che non sono tali per aver perso fiducia nelle promesse del Signore, ma per la situazione che ben conosce anche lei, ormai sono messi all'angolo non solo dall'establishment imperante ma anche da tutto il normalismo diffuso.
    In ogni caso credo ora valga la pena andare oltre anche per non dirottare l'attenzione dall'argomento proposto oggi.

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  55. Stimato don Ariel,

    È vero che l'eresia richiede molto, ma l'eresia modernista è diversa dagli altre eresie. In primo luogo è una eresia che non nega uno o altro punto di fede, ma l'intero deposito attraverso di una reinterpretazione globale. E in secondo luogo, non è l'eresia di un solo, ma di molti uomini che non sono onesti come Ario, Pelagio o Lutero. Un'altra particolarità è che questa eresia evolve. Maritain ha detto che il modernismo paragonato al modernismo nel concilio era solo un raffredore.

    In ciò che riguarda a S. Agostino e S. Atanasio, loro veramente non avevano di combattere il card. Maradiaga, ma sarà che avevano di fare silenzio davanti al discorso della libera conscienza di Papa Francesco a Scalfari? Sarà che avevavo di lasciare nella indifferenza un cardinale della Chiesa di Roma diffendere la comunione per le persone di seconda unione?

    Stimato don Ariel, non siamo solo davanti a un cardinale che fa cosa stranea come Maradiaga, siamo davanti a cose più grave. Quello che fa il cardinale Maradiaga è un problema disciplinare e a questo non se può ridurre i problemi dottrinalle che tutti noi conosciamo bene.O secondo lei non abbiamo nessuno problema dottrinalle?

    Per fine, non se può dimenticare che Ario e Pelagio fuorono padre delle eresie, e come tutti e padre, loro hanno avuto figli che erano eretici come i loro padri. In ciò che riguarda al card. Maradiaga, lei ha una dottrina, certo? Deve seguire qualcuno o segue la Chiesa?

    Un saluto dal Brasile

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  56. Beh, non so se faccio parte di quei "certi" ottusi, tristi e cupi tradizionalisti che non sanno leggere i contributi di don Levi, ma quel che so è che non basta che egli rimetta uno strato della sua "vis polemica" per aderire senza esitazioni e applaudire, se la sua risposta era per un blogger quel che don Levi diceva non lasciava spazio al dubbio, dunque è più che normale che sia stata ripresa da altri blogger, anche leggendo fra le righe quel che la verve polemica di Don Levi non riesce a coprire e senza trascurare l`evidenza che non son stati gettati nell`oblio i propositi di don Levi sui tradizionalisti.
    Giocare sui "certi" è un espediente trito ma non sempre efficace.
    Potremmo piuttosto domandarci perchè don Ariel non risponde alle domande e alle osservazioni che gli son state fatte.
    Chiudo qui dicendo che ho come l`impressione, personale dunque opinabile e spero errata, che don Ariel, ad un certo punto, per poter continuare a dire quel pensa su certi temi, e a farlo controcorrente, dunque con coraggio, ha dovuto come "rassicurare" i potenti=chi di dovere dicendo a chiare lettere che non solo non è un criptolefebvrista (espressione idiota coniata da chi odia la Fraternità) ma nemmeno un criptotradizionalista, lo ha fatto dando il suo contributo a chi fa dei tradizionalisti quella caricatura grottesca e menzognera, avvelenata dall`odio, riprendendo i loro stessi termini, parlare di "certi" è un vano tentativo per tentare di annacquare quel che è evidente.
    Insomma, quando vi attacco amici modernisti non potete chiudermi il becco dicendomi che sono un criptolefebvrista, un tradiprotestante, un tradizionalista, ho detto e vi ho mostrato di non esserlo, posso dunque sperare di poter continuare a dire quel che penso, certo che che almeno quell`arma non potrete usarla contro di me.

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  57. a Mic. delle 13,14 di ieri:
    Gentile Maria, certo non potrei parlare così e aver la fede che ho (che Dio mi concede), ma i sacerdoti che ho (che Dio mi concede) sono la conseguenza che nei decenni passati l'ho cercato pregando il Signore con tutta la forza. Quando nei decenni 70 e 80 (ti ricordo che sono cresciuto dentro una Chiesa e con un parroco che mi ha aperto gli occhi di ciò che stava accadendo, e vedeva che a causa di tutto il nuovo che arrivava, la mia fede vacillava) ho cominciato ad approfondire i testi conciliari ed il loro significato ed ho capito giorno dopo giorno i pericoli che incombevano. Sapessi a quanti del mio stesso gruppo ho cercato di aprire gli occhi, dicendo di seguire la via migliore, e mi sentivo deriso.
    Poi i testi di Amerio gli incontri degli ultimi anni con la FSSPX, i testi della tradizione, gli incontri con i F.I. di Tarquinia, con te sul blog, e gli altri incontri virtuali con De Mattei, Siccardi, Gnocchi e Palmaro, Mons. Gherardini e tanti altri.
    Maria, Gesù ha detto, aiutati che IO ti aiuto. Il seme è diventato un alberello, grazie a Gesù ed alle persone che mi ha fatto aver vicino e incontrare fino ad oggi.
    Ma troppi della mia stessa parrocchia e che erano cresciuti allo stesso modo, non hanno voluto seguire la mia stessa strada, ma l'altra delle novità in quanto più bella, si è più di moda, si è più in vista e si richiedono meno sacrifici.
    E' vero, io la ricchezza che mi veniva da Gesù me la prendevo e l'apprezzavo.
    Troppi altri hanno rifiutato il Cristianesimo ed oggi hanno la chiesa 2^, non lo capiscono ancora, ma sono contenti lo stesso.
    Prego per coloro i quali invece la Chiesa non riescono ad averla e non la conoscono perchè hanno pastori che li impregnano di una chiesa 2^ che non insegna il Catechismo del vero Vangelo. Li posso fare poco e anche tu sai il perchè.
    Proprio ieri, in una piccola conferenza di un sacerdote (sacerdoe modello) si parlava che per rimettere in piedi la Chiesa come ai tempi del monachesimo ci vorrà molto tempo, bisognerà ricostruire piano piano, nessuno ha la bacchetta magica. La speranza nella Chiesa dei tempi passati è l'ultima a morire, ma Nostro Signore decide i tempi ed i modi.
    Comunque in ultimo devo dire un grazie a Gesù di avermi mandato da bambino quel grande sacerdote che è stato il mio parroco per 50 anni, lui mi ha aperto la strada.

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  58. @Luisa
    Lo “strano” comportamento di don Levi (innanzitutto il suo completo disinteresse per le proposte di azione) può avere anche un’altra chiave di lettura. E cioè irrompere nel campo dei tradizionalisti sventolando la patente dell’antimodernista per dividerlo, disperdendo gli irrecuperabili (cupi, appassionati di merletti ed altre amenità di origine spuria) ed amalgamando quanti più possibile al Concilio Vaticano II e al suo spirito.
    Ora invece è assolutamente urgente – prima di riedificare, compito sovra-umano – per lo meno cercare di arginare la valanga di affermazioni non cattoliche che dai più svariati pulpiti vengono riversate sui fedeli, mettendo in pericolo la loro sanità mentale (si può dare credito ad affermazioni contrarie alla propria fede) e sviandoli dal retto sentiero. E quest’azione noi laici possiamo solo sollecitarla. Il compito spetta principalmente ai vescovi e poi ai sacerdoti, soprattutto a quelli a Lei consacrati. Dunque troviamo tutti il coraggio – se non altro per il timor dei - perché di ogni pecora perduta siamo tutti un po’ responsabili, qualcuno un po’ di più.

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  59. Non c'è motivo per essere cupi in termini assoluti: nonostante tutto, le cose non stanno andando nella direzione opposta a quella che vorremmo. Il disordine aumenta, ma aumenta anche la consapevolezza che esiste un disordine. E' come quando (scusate il paragone, ma è per capirci) la criminalità cresce vistosamente, si fa sempre più spavalda e audace: si può essere presi dallo sconforto e pensare che arriverà al dominio totale della società, ma è proprio in questo momento che scatta, inevitabilmente, una reazione. Io credo che ci arriveremo in tempi non geologici, non dico fra settimane o mesi ma nemmeno fra secoli o millenni. Si può essere talvolta cupi in termini relativi, quando ci tolgono una Messa, quando ci sentiamo dire da chi dovrebbe essere il nostro pastore che siamo di un'altra religione ecc. ecc., ed è umano. Tutto sta a non fermarsi lì per sempre.
    Non mi pare nemmeno biasimevole il metodo di chi studia e adotta le tecniche dell'avversario quando queste funzionano (che è cosa ben diversa dal passare dalla parte del nemico). Spostare il discorso è per esempio un buon metodo di lotta. Pensiamo al cardinal Martini che quando veniva rimproverato di essere contro il Papa, "anti-Papa", replicava serafico che lui non era "anti", era "ante-Papa", era più avanti, spianava la via del papato a venire... E intanto seguitava a diffondere le sue idee, cosa che non gli sarebbe riuscita così bene se avesse detto esplicitamente che il suo progetto era di sovvertire la Chiesa. Di dottrina non era un buon maestro, ma di tattica forse chissà.

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  60. L'ho già detto e sono costretta a ripeterlo (vedo che anche voi continuate ad alimentare il "flare"): credo che don Ariel non raccolga le "proposte di azione" che prevedono la scelta esclusiva del Rito antico per il semplice fatto che è biritualista e celebra e pensa più che degnamente. Ne conosco tanti di sacerdoti così, la cui formazione e situazione non li ha portati a fare la scelta radicale dei padri di Vocogno (che ce ne fossero!), ma fanno parte dell'oggi della Chiesa (quello non completamente sviato) ed è con questo che dobbiamo misurarci senza né estraniarci né buttarlo a mare. Ed è proprio sulle convinzioni di fondo che si dipana il nostro confronto, che - spero abbiate compreso - cerco di tenere scevro da reazioni umorali e risentimenti per quanto comprensibili.
    Insomma continuiamo guardando avanti e non indietro e vedremo quel che ci sarà dato raccogliere, Deo adiuvante.

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  61. Quando si vuole "fare alleanza" in vista di un obiettivo comune, già bisogna essere sicuri del rispetto e della sincerità reciproci, poi è necessario definire con chiarezza e senza equivoci quell`obiettivo che deve essere condiviso senza "se" e senza "ma", chiarire anche le vie e gli strumenti per raggiungerlo, che possono essere diversi ma non opposti.
    Anche per costruire un confronto con chi si pensa non essere nemico ma con chi non si condivide in toto i pensieri, le parole e gli atti, il rispetto e la sincerità reciproci sono una base indispensabile, in mancanza di rispetto e sincerità tutto finirebbe per esser solo una vana e sterile perdita di tempo.

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  62. Eh sì, non è facile far parte di quelle pecore il cui odore fa fuggire i pastori.
    Piccolo esempio francese, mons.Brunin vescovo di Le Havre e presidente del Consiglio per la famiglia della CEF, considera una minoranza ideologizzata e politica i cattolici che si son battuti contro il matrimonio gay e che ora stanno impegnandosi contro l`introduzione della teoria del gender(che quel vescovo pensa non esista...)nelle scuole.
    Per quel vescovo come per troppi suoi confratelli, e sembra anche per il vescovo di Roma, quel che importa non è tanto condurre le anime alla salvezza eterna ma fare della società un humus più conviviale dove tutte le religioni, tutte le correnti di pensiero, possano convivere in pace.
    E se nella Chiesa c`è un gruppo che difende la Dottrina, e che facendolo rischia di disturbare quella convivialità, viene stigmatizzato e messo all`angolo proprio da chi dovrebe essere in prima fila con loro per difenderla e promuoverla.

    http://www.leforumcatholique.org/message.php?num=747767

    PS: vi suggerisco di leggere in particolare i commenti di Scrutator Sapientiae.

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  63. quel poco di buono scritto nel concilio e' stato messo li per far accettare le deviazioni.

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  64. "fare della società un humus più conviviale dove tutte le religioni, tutte le correnti di pensiero, possano convivere in pace"


    Approfitto delle parole di Luisa per riportare, dopo la Mortalium animos di Pio XI, questa volta un piccolo estratto della lettera enciclica QUAS PRIMAS, sempre di Pio XI.
    Quello che sicuramente MAI il buon Pio XI si sarebbe aspettato è che proprio dei suoi successori (eh, questo caro concilio pieno zeppo di Spirito Santo cosa ha portato con sé...) avrebbero contribuito in modo determinante a diffondere l'idea che, citando le sue parole, la "religione cristiana venisse uguagliata a religioni false e indecorosamente abbassata a quel livello".

    Questo è il vero terribile nodo che infatti rischia di strangolare la fede...


    Dalla Lettera Enciclica “QUAS PRIMAS” di Pio XI

    “[...]Infatti si cominciò a negare l'impero di Cristo su tutte le genti; si negò alla Chiesa il diritto - che scaturisce dal diritto di Gesù Cristo - di ammaestrare, cioè, le genti, di far leggi, di governare i popoli per condurli alla eterna felicità.

    E a poco a poco la RELIGIONE CRISTIANA FU UGUAGLIATA CON ALTRE RELIGIONI FALSE e INDECOROSAMENTE ABBASSATA AL LIVELLO DI QUESTE; quindi la si sottomise al potere civile e fu lasciata quasi all'arbitrio dei principi e dei magistrati. Si andò più innanzi ancora: vi furono di quelli che pensarono di sostituire alla religione di Cristo un certo sentimento religioso naturale”.

    (link: http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_11121925_quas-primas_it.html )

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  65. I "tre corpi del Papa":

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350758

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  66. Anche per costruire un confronto con chi si pensa non essere nemico ma con chi non si condivide in toto i pensieri, le parole e gli atti, il rispetto e la sincerità reciproci sono una base indispensabile, in mancanza di rispetto e sincerità tutto finirebbe per esser solo una vana e sterile perdita di tempo.

    Ripercorrendo ora, col senno di poi e senza più illusioni... Quanto profetica Luisa! O forse semplicemente più realista di me.

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