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sabato 30 agosto 2014

Influenza culturale: la menzogna al potere

In uno dei romanzi di Volkoff[1] (1932-2005), Il Montaggio[2], vengono descritti i meccanismi dell'influenza “culturale” che ha inquinato l'Europa nel secondo dopoguerra[3]. Le citazioni seguenti sono tratte da Vladimir Volkoff, Il Montaggio, edizioni Guida, 1990; corsivi ed evidenziazioni sono del sottoscritto.

Pagine 65-67: un funzionario del KGB spiega i concetti elementari della propaganda ad uno che sta per essere reclutato come agente di influenza:
Il nostro compagno Mao Tse-tung dice che bisogna «mettere nello stampo» la coscienza delle masse avversarie: poiché siamo noi ad aver forgiato lo stampo, poi le teniamo alla nostra mercè. [...] In primo luogo la propaganda bianca, che si giuoca a due e che consiste semplicemente nel ripetere milioni di volte «io sono migliore di te».
In secondo luogo, la propaganda nera, che si giuoca a tre: si attribuiscono all'avversario propositi fittizi creati per dispiacere al terzo per il quale si dà questo spettacolo. Poi c'è l'intossicazione, che può essere giuocata a due o a tre; qui si tratta d'ingannare, ma con procedimenti più sottili della menzogna: per esempio io non ti darò informazioni false, ma farò in modo che tu me le rubi. In quarto luogo, c'è la disinformazione, parola di cui ci serviamo anche per designare globalmente tutti questi metodi. In senso stretto, la disinformazione sta all'intossicazione come la strategia sta alla tattica. [...] Il quinto metodo [...] si chiama influenza, gli altri quattro al confronto non sono che giochi da bambini. [...] Quel che bisogna fare, è demolire l'ordine vecchio senza proporre nulla di preciso per sostituirlo: soltanto quando sarà diventato completamente incapace di difendersi, allora si potrà introdurre l'ordine nuovo. Infine, nulla è più antiquato dello schema secondo il quale prima si fa della propaganda, poi si scatena un'insurrezione. In realtà, il terrore è indispensabile, ma soltanto per innescare l'esplosione che, dal canto suo, non ha alcun bisogno d'essere violenta. Karl Marx pensava ancora al binomio enciclopedisti-giacobini, ma noi abbiamo fatto progressi; ora il terrorismo non ha altra utilità che quella di fornirci le occasioni per esercitare ciò che noi chiamiamo la nostra influenza, e questo grazie a mezzi tecnici che Karl Marx non sognava neppure: i mass-media. [...] La cattura di un ostaggio o l'assassinio di un impiegatucolo avranno maggior risonanza di una guerra coloniale del XIX secolo.
Pagine 70-71: il reclutatore spiega cosa significa “operazione di influenza”:
La prima immagine, è la Leva. Più grande è la distanza fra il punto d'appoggio e il punto d'applicazione, più grande è il peso che si può sollevare, mantenendo uguale la forza. Bisogna ben impregnarsi dell'idea che ciò che forma la leva è la distanza stessa e, di conseguenza, cercare sempre di aumentarla, mai di diminuirla. Ne deriva che, nel campo dell'influenza, non bisogna mai agire da soli, ma attraverso un intermediario o, ancor meglio, attraverso una catena d'intermediari. Le darò un esempio storico, perché i grandi uomini del passato ebbero talvolta l'intuizione dei nostri metodi, anche se non li raccolsero mai in un corpo di dottrina. Filippo il Macedone vuole impadronirsi di Atene. Farà la propaganda bianca: «Voi Ateniesi sareste più felici se vi lasciaste governare da me»? No; si limita a infiltrare il partito pacifista di Eubulo, e Atene gli cade in mano come un frutto maturo. Questo partito fu la leva di Filippo. L'utilizzazione dei pacifisti è, del resto, divenuta classica; lo imparerà se seguirà il nostro corso: quando si vogliono mettere le mani su un paese, vi si crea un partito della pace, che si cerca di rendere popolare, e un partito bellicista che si discredita da solo, perché ben poche persone ragionevoli possono risolversi ad auspicare la guerra. Quando ero bambino, molti genitori francesi non regalavano giocattoli guerreschi ai loro figli. I poveri ragazzi sono cresciuti senza soldatini di piombo, senza fucili Eureka. La propaganda pacifista in Francia era un'operazione d'influenza organizzata da Hitler che, in Germania, alimentava il culto dell'esercito. Risultato: la calata di braghe del 1939. [...] Ha visto quel manifesto che rappresenta una madre con il bambino in braccio, e il motto «Lottiamo per la pace»? [...] La leva, è l'ingenuo che contempla il manifesto e ne ripercuote il messaggio; per esempio, il giornalista in buona fede che, credendo alle virtù della pace, non può fare a meno di credere alla sincerità di chiunque la rivendica. [...] Per esempio: tu hai deciso di gettare una certa popolazione nel terrore. Fai commettere un atto terroristico isolato. La stampa conservatrice si scatena per condannare quest'atto. Ma più lo condanna, più gli dà importanza, e, in fin dei conti, lavora per te.
Pagine 72-74: spiega il Vademecum dell'Agente di influenza[4]:
Il Vademecum dà dieci ricette per la creazione di informazioni tendenziose: [...] la contro-verità non verificabile; il miscuglio vero-falso; la deformazione del vero; la modifica del contesto; la sfumatura con la sua variante: le verità selezionate; il commento rafforzato; l'illustrazione; la generalizzazione; le parti disuguali; le parti uguali. [...] Supponiamo, diceva, il seguente fatto storico: Ivanov trova la moglie nel letto di Petrov. [...] Primo caso. Non ci sono testimoni. Il pubblico non sa come stiano le cose, e non ha alcun mezzo per informarsi. Tu dici chiaro e tondo che è stato Petrov a trovare sua moglie nel letto di Ivanov. È ciò che noi chiamiamo una contro-verità non verificabile. Seconda ricetta. Ci sono dei testimoni. Tu scrivi che la coppia Ivanov non funziona e ammetti che, sabato scorso, Ivanov ha sorpreso sua moglie insieme a Petrov. È vero, aggiungi, che la settimana prima era capitato alla Ivanova di sorprendere suo marito insieme alla Petrova. È il procedimento del miscuglio vero-falso. Le proporzioni, naturalmente, possono variare. I ragazzi dell'intossicazione, quando vogliono «convincere» l'avversario gli danno fino all'ottanta per cento di vero contro il venti per cento di falso, perché ciò che importa, al loro livello, è che un preciso punto falso sia tenuto per vero. Noi, disinformatori e agenti d'influenza, giochiamo sulla quantità e troviamo, al contrario, che un solo fatto vero e controllabile ne fa passare molti che non sono né l'uno né l'altro. Terzo trucco. Tu ammetti che la cittadina Ivanova era in camera di Petrov sabato scorso, ma ironizzi sull'argomento letto. Il mobile - dici tu - non c'entra niente con la faccenda. Con maggior verosimiglianza, la Ivanova era semplicemente seduta su una sedia o in una poltrona, ma è nello stile di Ivanov, che ha fin troppo la tendenza a finire sotto la tavola ubriaco, di calunniare la sua infelice consorte. Che cosa si pretendeva che facesse? Che si lasciasse pestare di santa ragione da quell'ubriacone del marito? Avrà creduto essere suo dovere rifugiarsi in camera di Petrov e con ogni probabilità era accompagnata dai suoi bambini in tenera età, poiché, insomma, nulla ci autorizza ad accusarla di averli lasciati alla mercè di quel bruto. Nulla, inoltre, dimostra che la cittadina Petrova non abbia assistito all'incontro Ivanova-Petrov, e la cosa è persino probabile poiché la scena avveniva nella camera occupata dai Petrov nell'appartamento comune che dividono con gli Ivanov. È il trucco della deformazione del vero. Quarto artificio. [...] Ricorri alla modifica del contesto. È esatto, dirai tu: Ivanov ha trovato sua moglie nel letto di Petrov, ma chi non conosce Petrov? è un mostro di concupiscenza. Non è improbabile che abbia subìto quattordici condanne per stupro. Quel giorno, ha incontrato la Ivanova nel corridoio, si è avventato su di lei, l'ha trascinata in camera sua ed era sul punto di violentarla quando, per fortuna, il degno cittadino Ivanov, tornando dalla fabbrica dove aveva ancora una volta ottenuto il premio dei tremila dadi avvitati in due ore e venticinque minuti, ha sfondato la porta e ha salvato la sua casta sposa da un destino peggiore della morte. E la prova, griderai tu a voce alta, la prova è che l'informazione iniziale non fa alcun cenno a rimproveri rivolti da Ivanov a Ivanova. Quinto procedimento: sfumatura. Tu anneghi il fatto vero in una massa di altre informazioni. Petrov, dirai, è uno stakanovista, un famoso suonatore d'armonica e giocatore di dama, è nato a Nizni-Novgorod, è stato artigliere in guerra, ha offerto un canarino alla madre per i suoi sessant'anni, ha delle amanti fra cui una certa Ivanova, gli piace il salame all'aglio, nuota bene sul dorso, sa fare i pelmeni siberiani... ecc. Abbiamo anche un trucco che è l'inverso della sfumatura: le verità selezionate. Scegli, nell'incidente che devi riferire, particolari veridici ma incompleti. Racconti per esempio che Ivanov è entrato in camera di Petrov senza bussare, che la Ivanova è sobbalzata perché era nervosa, che Petrov è parso offeso dalle maniere maleducate di Ivanov, e che, dopo aver scambiato qualche osservazione sul grandissimo rilassamento dei costumi ch'è una delle conseguenze del Vecchio Regime, i coniugi Ivanov sono tornati nella loro camera. Sesto metodo: il commento rafforzato. Tu non modifichi in nulla il fatto storico, ma ne trai, per esempio, una critica degli appartamenti in comune, che scompaiono sempre più rapidamente, ma dove gli incontri fra amanti e mariti avvengono ancora più di frequente di quanto preveda il piano quinquennale. Quindi descrivi una città moderna dove ogni coppia di tortorelle ha il suo appartamentino, dove può tubare a suo piacimento, e dipingi un quadro idillico della sorte invidiabile che in un simile paradiso aspetta gli Ivanov. Il settimo tranello è un'altra forma del sesto: è l'illustrazione, in cui si procede dal generale al particolare e non più dal particolare al generale. Puoi svolgere lo stesso tema: felicità delle coppie nelle città nuove costruite grazie all'efficienza benefica del regime dei Soviet, ma chiudi con un'esclamazione del genere: «Che progresso rispetto ai vecchi appartamenti in comune dove succedevano scene deplorevoli, come quella di quell'Ivanov che ha trovato la moglie nella camera del vicino!» L'ottava tattica è la generalizzazione. Per esempio, tu trai dalla condotta della Ivanova conseguenze sconcertanti sull'ingratitudine, l'infedeltà, la lussuria femminili, senza far parola della complicità di Petrov. O, invece, schiacci Petrov-Casanova, il vile seduttore, e assolvi, fra le acclamazioni della giuria, l'infelice rappresentante di un sesso vergognosamente sfruttato. La nona tecnica si chiama parti disuguali. Ti rivolgi ai tuoi lettori e chiedi loro di commentare l'accaduto. Pubblichi una lettera che condanna la Ivanova, anche se ne hai ricevute cento, e dieci che la giustificano, anche se hai ricevuto soltanto queste dieci. Infine la decima formula è quella delle parti uguali. Ordini a un professore d'università, polemista competente, amato dal pubblico, una difesa degli amanti in cinquanta righe, e chiedi a uno scemo di paese una condanna degli stessi amanti nelle stesse cinquanta righe, ciò che stabilisce l'imparzialità.
Pagina 79: spezzare il fil di ferro:
L'immagine del Fil di Ferro deriva dal fatto che, per spezzarlo, bisogna torcerlo nelle due direzioni opposte. Ora lei tocca proprio il fondo della nostra arte, uso la parola di proposito. L'agente d'influenza è il contrario di un propagandista, o meglio è il propagandista assoluto, colui che fa propaganda allo stato puro, mai in favore, sempre contro, senz'altro scopo che dare gioco, allentare, tutto scollare, sciogliere, disfare, disserrare. Se lei continuerà ad avere interesse per noi, le presterò un libro del pensatore cinese Sun Tzu, che visse venticinque secoli fa. Era il Clausewitz del suo tempo. Fra altre cose mirabili, disse questa, ch'egli riferiva alla disposizione delle truppe di fronte al nemico, ma che si adegua perfettamente a noi: la massima finezza è di non presentare una forma che possa essere definita chiaramente. Così facendo, sfuggirai alle indiscrezioni delle spie più perspicaci, e gli intelletti più sagaci non potranno architettare un piano contro di te. Esempio: l'agente di influenza sovietico non si farà mai passare per comunista. Ora con la sinistra, ora con la destra, segherà sistematicamente l'ordine esistente.
Pagina 319, sulla Messa Novus Ordo e sull'influenza del Direttorato sovietico:
La messa cominciò. Fu di una povertà sconcertante, la volgarità della musichetta sottolineava l'insulsaggine delle strofe. Aleksandr, che ricordava le austere magnificenze del rito gregoriano e talvolta frequentava le chiese ortodosse dove “il Signore si veste di splendore”, non capì nulla di quella parodia d'ufficio protestante con ritornelli numerati e letture fatte in una lingua grossolana, se non plebea.
“Impossibile -disse fra sé- che la Direzione non sia passata di qui. Impossibile che la Chiesa abbia rinunciato spontaneamente alla bellezza di un servizio che dà agli uomini della terra un'idea del Regno dei cieli. Quos vult perdere Directoratus dementat. Mi sembra tuttavia di ricordare che il loro Maestro aveva chiaramente dato la preferenza a Maria e non a Marta”.
A buon intenditor, poche parole.


1) Le biografie di Volkoff riportano solitamente solo la sua attività di scrittore. Ufficiale dei servizi segreti francesi sotto il famoso conte De Marenches, ha potuto attingere a piene mani a informazioni sconosciute ai più, tanto da far pensare che Il Montaggio (pubblicato nel 1982 e non privo di elementi autobiografici) sia un messaggio per i servizi russi: vedete? sappiamo come, quando e dove avete agito. Ammiratore di Graham Greene, Volkoff introduce spesso nei suoi scritti il tema della redenzione, presente anche in più personaggi de Il Montaggio.

2) La prima edizione italiana, pubblicata dalla Rizzoli nel 1983, venne inspiegabilmente mandata al macero ancor prima di giungere nelle librerie. Qualche editore minore, negli anni successivi, ha provveduto a ripubblicare Il Montaggio.

3) La vera guerra in corso oggi è una guerra di percezione: non conta più la realtà, ma conta ciò che viene comunemente percepito come realtà.

4) Il romanzo descrive mirabilmente come funzionano i media ancor oggi. Dopo aver letto tutte le citazioni, si provi a riflettere sul peso mediatico dei cosiddetti “attentati islamici” degli ultimi quindici anni, o sull'assurda sproporzione tra l'esposizione mediatica assicurata ad un qualsiasi “giallo dell'estate” rispetto alle quotidiane stragi di cristiani, se non alla strage per eccellenza (quella dell'aborto procurato). Si provi a ricordare dalla cronaca recente le isterie collettive sugli incidenti aerei, sulle pandemie di suina e aviaria.

29 commenti:

  1. Ricordo quando fu pubblicato il SP e il giornale diocesano si affrettò immediatamente a scrivere che si trattava di un documento rivolto unicamente ai lefebvriani, che quindi non interessava a tutti gli altri. Metodi appunto da Kgb: una verità parziale (ovviamente il SP aveva un occhio anche ai lefebvriani) elevata in modo sfacciato a verità assoluta. Questa è la considerazione che hanno per il "popolo".

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  2. Bè diciamo che la manipolazione mediatica che ci viene propinata incessantemente in stile Orwell 1984 a livello globale è di gran lunga più efficace e raffinata.
    Quelli lì erano dei principianti...
    Miles

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  3. Sia detto una tantum poi non voglio tornarci mai più sopra, perché diventerebbe stucchevole, il SP, almeno in ER venne oltraggiato, con commenti che oltrepassavano l'insulto nei confronti del papa allora regnante, molti preti scrissero cose indegne sui settimanali, e parrocchiali e diocesani,nel resto del mondo e parlo di Sudamerica, venne definito una 'loquerìa' e non sto a tradurre,dopo l'affare Williamson, che continua peraltro a seguire per la sua strada negazionista,BXVI venne insultato in ogni maniera sulla stampa di tutto il mondo.....perché continuare a battere su un tasto che al vdr,diciamolo francamente, nun gliene può fregà de meno.....cmq. per farla finita, almeno da parte mia,almeno qua in Romagna, nessuno soffre della sindrome del wigwam accerchiato, le messe tradi ci sono, in chiese normali e non garages o altro, c'è pure un priorato, quindi nessuna persecuzione,ognuno è libero di parteciparvi, se poi ci vanno in poche persone, checché ne dicano, non si può far niente, la gente non ne vuole sapere né di chiesa, né tantomeno di Cristo e anche ai laici non intruppati come me,non è permesso di allargarsi troppo a parlare di religione, sono quasi tutti convinti (almeno quelli che frequento io e sul lavoro ed altro) che se ne possa tranquillamente fare a meno e non vogliono sentire ragioni.....il perché lo si evince dal bellissimo articolo qui su postato che condivido fino all'ultima virgola, a questo siamo, alla cancellazione di qualsiasi spirito critico,o, se preferite,qualsiasi cervello autonomamente pensante, come volevano Kalergi,Orwell e i fratelli Huxley.Lupus et Agnus.

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  4. La manipolazione c'è, ma la pretesa di saper leggere dietro le righe, o nella fede nuziale di Obama, resta una pretesa. E un'illusione.

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  5. Di Volkoff, oltre a raccomandare caldamente la lettura del romanzo Il Montaggio sopra citato (una storia contemporaneamente avvincente e zeppa di spunti di riflessione), raccomando anche la lettura del romanzo L'interrogatorio.

    Dopodiché sarà facile capire come mai Volkoff è diventato un "non persona", specialmente negli ambienti clerical-progressisti.

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  6. tutti i metodi visti tra i modernisti durante l'aggiornamento....e ancorca nella calpestazione dei FFI...

    anche nel campo elettorale di Obama...in 2008....


    Osservatore

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  7. Lupus,
    Kalergy voleva cosi, Orwell sicuramente no. Sugli Huxley non mi pronuncio.
    Sull' SP il mio ex arcivescovo disse, pare, che a Milano comandava lui. Povero illuso !! Manco s' era accorto chi comanda sul serio, a Milano e oltre.
    Rr

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  8. Rr se per ex intendi tetta,non vorrei offendere, ma anche il successore non è che si distingua per essere 'contro'.....Orwell fu profetico, gli altri 3 facevano parte di un preciso movimento sovvertitore antireligioso, anzi anticristiano e avevano anche potenti mezzi per divulgare le loro 'idee' soros docet......tutto sommato i vescovi qua non sono malvagi,diciamo.....don abbondi, ma si sa che il coraggio......Lupus et Agnus.

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  9. Lupus,
    hai ragione su Tetta e successore, pero' la frase la disse il primo. A suo merito, tuttavia, bisogna riconoscere che e' sostanzialmente sparito, non come il precedente emerito che ha continuato a spadroneggiare pure da morto.
    Ma ormai anche lui e' passato, e' arrivata la primavera. Infatti quest' anno la sua morte e' stata ricordata insieme con quella del Cardinale Schuster. E sono appena trascorsi due anni !
    Rr

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  10. Che ne pensate di questo scritto di Cardini?

    http://www.domus-europa.eu/?p=3723

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  11. Francesco Cardini
    ...
    per giungere a ciò occorre una tattica adeguata: una tattica di riconquista al Cristianesimo degli stessi cristiani. Per questo sono necessarie entrambe le misure ch’egli usa adottare: la rassicurante e sorridente quotidianità (in fondo, il Bene è facile; la complicazione attiene al male) e la doccia scozzese delle scelte forti, volte a rinnovare e a risanare la Chiesa. Gradualità nella tattica, fermezza nella strategia. Ma ciò, si obietterà, configura una consapevolezza “apocalittica”, la coscienza di vivere i Tempi Ultimi.
    ....

    ???

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  12. Da una rapida lettura deduco che Cardini fa un discorso da storico e, come tale, carente dell'impianto dottrinale e teologico ch'è dietro i fatti e non soltanto vaghi riferimenti a carìsma, istituzione, cristianità in crisi, i diversi "spogliamenti" dei due 'Francesco', per finire all'apocalisse...

    E' un discorso del quale vedo la ratio ma non la fides né il loro connubio ...

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  13. ..."La comunità internazionale è intervenuta con un mese di ritardo e solo dopo i nostri ripetuti appelli. Vorremo che Europa e Stati Uniti prendessero davvero sul serio la nostra persecuzione. L'avanzata degli uomini dell'Is mette in pericolo non solo noi, ma tutto il mondo". Non usa mezzi termini, mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare del Patriarcato Caldeo di Baghdad - ospite in questi giorni al Meeting di Rimini - ...

    http://it.radiovaticana.va/news/2014/08/30/mons_warduni_lancia_lallarme_contro_i_terroristi_dellis/1105594

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  14. Ma, perche tutto sul blog è molto grande?

    Romano

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  15. Quanto a mons. Williamson, bisognerebbe ricordare che la cosiddetta intervista negazionista venne fatta dalla TV svedese ( popolarissima - chi è che non vede le trasmissioni ? ) diverso tempo prima della revoca delle scomuniche; mi pare che Williamson non negasse, ma semplicemente pretendesse maggiori e più evidenti prove circa l'esistenza di un "sistema di sterminio" - peraltro in tutta onestà, quando sento certi numeri nutro anch'io forti dubbi sulla bontà delle cifre che ci vengono offerte.
    In ogni caso evidentemente si trattava di una trappola da far scattare nei confronti di B.XVI, il quale fu costretto alle solite genuflessioni nei confronti dei fratelli maggiori...nonché -se non rammento male- ad affermare che chi non credeva alla shoah, non era cristiano.... la qual cosa non mi pare meno grave di altre, più o meno balzane, esternazioni provenienti dal sacro B. & B. di Santa Marta.
    Si Deus Cheret....

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  16. Anonimo,

    in riguardo a Williamson, è vero che tra i studiosi è stato sempre un dubbio sul numero degli uccisi, perchè i tedeschi hanno destrutto i documenti che esistavano o hanno evitato di creare documenti per ricordare i numeri...

    Quindi, è assurdo di contestare il fatto storico della mancanza di documentazione o di soppore come certo il numero degli uccisi normalmente riportato... non sappiamo...

    ma la disgrazia rimane la stessa, perche uccidere anche uno in tale modo è il stesso genere di reato morale...

    Romano

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  17. http://rorate-caeli.blogspot.com/2014/08/editorial-synod-of-bishops-and-divine.html#more

    Ho grandissimo rispetto per il Dottore Mattei, ma devo dire, in questo editoriale egli dice tante cose in modo molto confuso sul concetto della lege naturale...e così crea più confusione che altro...

    per esempio, la legge natural non è la scintilla della anima, ma la sinderisis ci fa conoscere la legge naturale...

    poi, la legge naturale non scende da Dio, e stato creato nel creato quando Dio lo ha creato...

    poi, il concetto della legge natural non è incomprehensibile dal uomo di oggi, è incomprehensibile agli ignoranti odierni...ma non tutti odierni sono ignoranti....ed è propria la Chiesa che è Mater et Magistra che deve educare ed insegnare gli uomini di oggi...

    immagina se il docente in fisica scappa dalla aula perche egli trova tutti gli studenti ignorante del metodo empirico?...

    Romano

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  18. Romano,
    per aumentare e ridurre le dimensioni del carattere del blog devi usare i tasti "+" e "-" mentre tieni premuto il tasto "Control" (questa cosa su quasi tutti i browser).

    Il "template" di questo blog è stato semplificato per ottenere meno sorprese possibili.

    Se ti risulta difficile la visualizzazione sul PC, puoi sempre provare la versione "miniaturizzata" per i cellulari:

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/?m=1

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  19. Nel commissario Javert , implacabile persecutore di Jean Valjean, Victor Hugo volle rappresentare, estremizzandolo, il tipo dell'agente dell'Ordine con motivazioni nichilistiche: siccome l'umanita' tende al caotico, occorre metterla in riga col bastone di ferro, poco importa sotto quale regime. Volkoff presenta il tipo del mentitore e deformatore professionale della verita': un atteggiamento di per se' demoniaco, che potrebbe figurare adeguatamente in un romanzo di
    Dostojewskij. Mi chiedo in che modo gli agenti segreti riescano a tenere a bada o comunque a "gestire" la loro coscienza. Non si trasformano anche loro in essere demoniaci, visto che la loro attivita', oltre che sulla menzogna sistematica, si basa sulla corruzione, sulla minaccia, sul ricatto? Volkoff nella sua carriera fu in servizio durante la Guerra d'Algeria, rappresentata nel grandissimo e terribile film "La battaglia di Algeri"; terribile non per le scene di esplosioni dinamitarde e di sangue, ma per il dramma delle coscienze: il torturato che ha ceduto, tradendo, e il torturatore, costretto a compiere azioni che gli ripugnano. Comunque non si creda che le brutture siano ( state ) solo dalla parte dei Modernisti. Nella sua autobiografia Ernesto Buonaiuti riferisce di aver ricevuto la confessione di un ex prete che per conto del "Sodalitium Pianum" aveva fotografato di nascosto la sua corrispondenza e voleva liberarsi la coscienza di quell'azione ignobile.
    Quanto agli intermediari pacifisti ( lo dico per cocludere in modo piu' leggero ) e' da ricordare la proverbiale espressione di Togliatti: gli "utili idioti".

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  20. Con Franco (non Francesco) Cardini si può concordare o dissentire, ma è indubbio che sia cattolico e si sia definito, a più riprese, "tradizionalista". Appartiene a quel nobile filone del tradizionalismo cattolico toscano dei Papini, dei Giuliotti, dei Mordini (che Cardini ha sempre riconosciuto come maestro), fino al bravo, attuale Pucci Cipriani. Cattolici "estremi", radicali, coraggiosi e incuranti dell'impopolarità. Toscani, insomma, se mi si consente lo stereotipo affettuoso. Poi, Cardini ha le sue opinioni, in cui non sempre mi ci riconosco. Ma nella sua Weltanschauung, sì. Sempre.
    E ciò mi basta, perché la visione del mondo è più importante delle transeunti opinioni.
    L'ho incontrato in più di una occasione e credo di conservare ancora la registrazione di quando lo intervistai in quanto curatore di una riedizione, preziosa e accurata, del "De laude novae militiae" di San Bernardo.
    Una gran bella persona.

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  21. Silente,
    io conosco come Cardini come saggista, che ho molto apprezzato in letture di decenni fa. Ultimamente l'ho un po' perso di vista :)
    Il commento sopra si riferisce all'articolo citato.

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  22. Silente ha detto...

    Con Franco Cardini si può concordare o dissentire, ma è indubbio che sia cattolico e si sia definito, a più riprese, "tradizionalista".

    Forse è meglio usare il passato..
    dato il premio Galilei ricevuto dal Grande Oriente..Il problema è che certo tradizionalismo ha sempre avuto un debole per le divagazioni esoteriche.

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  23. Cardini è cattolico, indubitabilmente, innegabilmente cattolico. Basta seguire il suo blog. Basta leggere le sue opere. Basta conoscerlo. E, più di una volta, si è definito "tradizionalista". E tale è, assieme a quello che lui stesso definisce come suo maestro, cioè Attilio Mordini, probabilmente il miglior tradizionalista cattolico del dopoguerra (combattente nella Repubblica Sociale e morto per i postumi delle sevizie subite dal "liberatori" nei campi di concentramento).
    Cardini è uno dei più bravi storici italiani, che ha scritto magistrali testi sul medioevo e non solo: memorabile il suo ultimo testo "Il Turco a Vienna".
    Certo, è eretico rispetto alla vulgata mondialista, filo-sionista, ultra-liberista che sembra inquinare anche il "nostro" mondo. Purtroppo. Per questo viene attaccato e diffamato. Chi lo attacca e lo diffama, fa il gioco o peggio, è organico, al mondialismo, al sionismo, all'ultra-liberismo.
    Non è necessario essere sempre d'accordo con lui. Neppure io lo sono.
    Ma, se mi si consente un'immagine impropria, è una specie di "cartina di tornasole": chi lo critica oltre misura, è quasi sempre un "teo-con" occidentalista, giustificatore della grande finanza, di israele e del turbo-capitalismo. Alla larga.
    Et de hoc satis, perchè Cardini non ha bisogno di difensori, soprattutto data la modestia intellettuale di chi lo attacca.

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  24. Pero', Silente, il premio massonico lo ha accettato. O no ?
    Premio intitolato a Galileo, mica perché destinato ad astronomi. O no ?
    Rr

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  25. @ Silente

    La destra radicale non può essere tacciata di neoconservatorismo e su questo non ci piove. Ma negli anni, sull'onda della polemica antimaterialista, ha preso dei granchi colossali, quando non è finita direttamente nel campo della nuda gnosi. Ora, con tutto il rispetto per la figura dello storico , evitare le guerre sante
    è un punto a favore , ricevere determinate onorificenze appare un po' meno facile da spiegare.
    E in effetti non mi pare che ci siano state molte spiegazioni.

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  26. Pero', Silente, il premio massonico lo ha accettato. O no ?

    Anch'io ho sentito parlare di una sua affiliazione a... Non ho mezzi per verificare, ma in altri casi la mia fonte è stata attendibile. E comunque è ingenuo pensere che tutti quelli che si dichiarano cattolici lo sono davvero. Perfino Monti va a messa. Mica te lo vengono a dire loro che sono... Nel mondo cattolico, anche nelle fila dei tradizionalisti, si sono infiltrati alcuni affiliati a... che soffiano sul fuoco e mirano a creare divisione. Alcuni li riconosci facilmente perché parlano da duri e puri ma poi non fanno mai la comunione. Altri sono più subdoli: loro la comunione la fanno nonostante tutto, e gli piace il gesto sacrilego. Sono più tanti di quello che pensiamo: insegnano economia filoamericana, lavorano in finanza, dirigono delle banche e intanto parlano contro il mondialismo. Di questi qua può essere che ce ne sono anche qui nel blog. Okkio, perché non è mica sempre oro quello che luccica.

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  27. Cara Rosa,

    francamente non lo so, come non so di questo, vero o presunto, premio "massonico". Ma, te lo dico con franchezza, non me ne frega nulla e nulla toglie alla mia stima per Cardini.

    Riguardo al pittoresco "anonimo", qui sopra, che allude, insinua, dice e non dice ma che, in sostanza, accusa Cardini di essere "massone" (ma il termine non lo scrive) e che l'ha saputo da "fonte attendibile", vorrei che qualcuno, più caritatevole di me e che sia meno schizzinoso di me nell'interloquire con lui, gli ricordasse che Cardini in gioventù fu militante della Jeune Europe di Jean Thiriart, che Cardini ha scritto pagine memorabili contro il mondialismo massonico e che una sterminata serie di libri, articoli e conferenze testimoniano il suo cattolicesimo.
    A costui, che vede massoni ovunque, vorrei che qualcuno gli ricordasse che quelli che dicono: "sono tutti massoni" sono esattamente speculari a quelli che: "i massoni non esistono".
    Poi, cari amici del blog, quando siete a messa, badate: siete circondati da massoni: se non fanno la Comunione, perché non fanno la Comunione, se la fanno, perchè sono "subdoli".
    Poi, cara Mic, tu non lo sai, ma anche questo sito è pieno di massoni: siamo tutti "trentatré" (non un grado di meno), che comunicano tra loro in codice.
    Stupefacente. Ah, se la fervida fantasia di certi cattolici "complottisti" fossse compensata da un po', ma solo un po', di senso del ridicolo...

    E veramente, adesso, basta, perchè Cardini non ha certo bisogno della mia difesa. Soprattutto a fronte di "accusatori" come costui.

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  28. Le credenziali di gioventù contano poco. In gioventù Mussolini fu socialista, Napoleone III carbonaro. San Paolo fu accoppacristiani.

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  29. Nessuno ha parlato di affiliazione,
    i fatti però stanno lì. Se non ripartiamo dalla realtà resteremo condannati alla rappresentazione delle conventicole

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