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giovedì 4 giugno 2015

La devozione dei primi sabati per cinque mesi – un invito alla preghiera rivolto a tutti i lettori e agli aderenti alla Lega cattolica per la preghiera di riparazione

AVVISO per domani, primo venerdì del mese dedicato al Sacro Cuore, invitiamo a pregare con particolare fervore. 
Come di consueto, per comodità di chi legge e vuol partecipare, ecco il link alla Preghiera di Riparazione di ogni venerdì.
Questa settimana, su Riscossa Cristiana viene raccolto - e ci uniamo anche noi - un invito agli aderenti alla Lega cattolica per la preghiera di riparazione e a tutti i lettori. Viene proposto di impegnarsi per il primo sabato del mese, per cinque mesi, a partire quindi da sabato 6 giugno, a recitare le preghiere secondo le intenzioni espresse a Fatima dalla Beata Vergine Maria. Facciamo notare che iniziando questa devozione il prossimo sabato e proseguendo scrupolosamente per i mesi successivi (e quindi per i primi sabati di luglio, agosto, settembre e ottobre), le nostre preghiere dureranno fino a sabato 3 ottobre 2015. Il giorno successivo, domenica 4 ottobre, si aprirà a Roma il Sinodo ordinario, per il quale ben sappiamo quanto siano necessarie le preghiere. In particolare le preghiere per cinque sabati sono richieste in riparazione delle cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria; pregheremo anche perché il Papa, in unione con tutti i vescovi del mondo, consacri solennemente la Russia al Cuore Immacolata di Maria, come richiesto dalla Beata Vergine a Fatima. Questa richiesta è finora rimasta disattesa. Di seguito riportiamo una chiara spiegazione sull’origine di questa devozione e su come praticarla. 
Il 13 luglio 1917, a Fatima, apparendo a Francesco, Giacinta e Lucia per la terza volta, la Santa Vergine  preannunciò:
“… verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice dei primi sabati…”.
Il 10 dicembre 1925, giovedì, la Madonna e il Bambin Gesù apparvero a Lucia che si trovava a Pontevedra, in Spagna, dove era postulante presso le Suore di Santa Dorotea.
Lucia, in un suo scritto della fine del 1927, steso dietro richiesta del suo direttore spirituale Padre Aparicio S.J., così racconta, in terza persona (1):

«Il 10 dicembre 1925, la Santissima Vergine le apparve con a fianco il Bambino Gesù sorretto da una nube luminosa. La Santissima Vergine le pose una mano sulla spalla e le mostrò, al tempo stesso, un Cuore circondato di spine che teneva nell’altra mano. Contemporaneamente il Bambino Gesù le disse:
“Abbi compassione del Cuore della tua Santissima Madre circondato di spine che gli uomini ingrati Le conficcano ogni momento, senza che vi sia nessuno che compia un atto di riparazione per toglierle”.
«In seguito la Santissima Vergine le disse:
“Vedi, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati mi conficcano ogni momento con le loro bestemmie e le loro ingratitudini. Tu, almeno, cerca di consolarmi e dì che a tutti coloro che, durante cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno e riceveranno la Santa Comunione, reciteranno un rosario e mi terranno compagnia per quindici minuti, meditando sui quindici misteri del Rosario, in spirito di riparazione (2), io prometto di assisterli nell’ora della loro morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza della loro anima”.»
Il 15 febbraio 1926, sempre a Pontevedra, apparve a Lucia il Bambino Gesù; riprendiamo da un altro scritto di Lucia una parte del colloquio che riguarda i primi cinque sabati del mese (3):
[parla Lucia] “Mio Gesù! molte anime hanno difficoltà a confessarsi il sabato. Non permettereste che sia valida la confessione entro gli otto giorni?”
“Sì. Essa può essere fatta anche più in là, a patto che le anime siano in stato di grazia quando mi riceveranno il primo sabato, e a patto che, in questa confessione anticipata, [NdR: “anticipata”, non “posticipata”], esse abbiano l’intenzione di fare così un atto di riparazione al Sacro Cuore di Maria.”
“Mio Gesù! e quelle che si dimenticheranno di formulare questa intenzione?”
“Potranno formularla nella confessione successiva, approfittando della prima occasione di confessarsi che avranno” …
Nella notte fra il 29 e il 30 maggio 1930, a Tuy, Nostro Signore risponde a Suor Lucia in merito ad alcune domande poste dal P. Gonçalves, all’epoca suo confessore; riportiamo due risposte, quelle che sono attinenti a questa devozione.
Padre Gonçalves si preoccupava di quanti, specie contadini, non avevano la S. Messa il sabato nella loro parrocchia (4):
[Parla Gesù] “La pratica di questa devozione sarà ugualmente accetta la domenica che segue il primo sabato quando i miei sacerdoti, per dei giusti motivi, lo permetteranno alle anime”.

Notiamo ancora che dalle parole di Nostro Signore (“la pratica di questa devozione”) si arguisce che non solo la S. Comunione ma anche la recita del Rosario e la meditazione possono essere posticipati.
Padre Gonçalves chiede, poi, perché proprio cinque sabati e non, ad esempio, nove (come i primi venerdì del mese) o sette (in onore dei sette dolori della Madonna) . Questa è la risposta di Gesù (5):
[parla Gesù] “Figlia mia, il motivo è semplice. Ci sono cinque specie di offese e di bestemmie proferite contro il Cuore Immacolato di Maria:
  1. le bestemmie contro l’Immacolata Concezione,
  2. le bestemmie contro la sua verginità,
  3. le bestemmie contro la sua maternità divina, rifiutando al tempo stesso di riconoscerla come Madre degli uomini,
  4. le bestemmie di coloro che cercano pubblicamente di infondere nel cuore dei bambini l’indifferenza o il disprezzo od anche l’odio nei riguardi di questa Madre Immacolata,
  5. le offese di coloro che la oltraggiano direttamente nelle sue sante immagini 
Ecco, figlia mia, il motivo per cui il Cuore Immacolato di Maria mi ha ispirato di richiedere questa piccola riparazione, ed in considerazione di questa, di commuovere la mia misericordia per perdonare le anime che hanno avuta la disgrazia di offenderlo.
…Quanto a te, cerca continuamente, con le tue preghiere ed i tuoi sacrifici, di commuovere la mia  misericordia riguardo a queste povere anime.”
La grazia della Perseveranza Finale, del Paradiso assicurato, è una grazia tanto grande che è quasi peccaminoso disprezzare una simile promessa e occasione, specie nel momento difficilissimo che sta attraversando la cristianità: dobbiamo assolutamente impegnarci a fare subito, o a fare di nuovo, quanto la Madonna ci ha proposto, per consolare Lei e per salvare noi stessi.
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NOTE
1 – Il testo è tratto da: FRÉRE MICHEL DE LA SAINTE TRINITÈ, Toute la vérité sur Fatima – Tome II – Le Secret et l’Eglise (1917 – 1942), Nouvelle Èdition revue et augmenté, Oct. 1986, Renaissance Catholique, 10260, Saint-Parres-Lès-Vaudes, France, pagg. 154-155.
2 – Si deve considerare come una vera e propria condizione, accanto alle altre, quella di adempiere alle pratiche richieste con l’intenzione riparatrice e consolatrice nei confronti della Madonna più che per il vantaggio personale delle grazie promesse; cfr. ibidem, pagg. 164-166, 169-171.
3 – Ibidem, pagg. 157-158.
4 – Ibidem, pag. 163.
5 – Ibidem, pagg. 166-167, 169.

6 commenti:

  1. OT, ancora una volta,ma mi sembra che la notizia non sia trascurabile:

    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/lefebvriani-lefebvrians-lefebvrianos-41514/

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  2. E qui non sono OT...riporto il link ( non c`è ancora la versione italiana) dell`ultima lettera agli amici e benefattori di Mons. Fellay in cui parla della vera misericordia secondo il Sacro Cuore, della misericordia tagliata dal pentimento, di saper distinguere la misericordia troncata e la misericordia piena, e invita alla preghiera per l`Anno Santo che dice essere una grande grazia per per tutti i membri della Chiesa:

    http://www.dici.org/documents/lettre-aux-amis-et-bienfaiteurs-n84/


    Non appartengo alla FSSPX ma condivido le parole del suo Superiore, come in effetti non essere d`accordo quando descrive la situazione in cui si trova la Chiesa e quando dice:

    "I nuovi predicatori di una nuova misericordia insistono talmente sul primo passo fatto da Dio verso gli uomini, persi a causa del peccato, dell`ignoranza, della miseria, che omettono troppo spesso il secondo movimento che deve venire dalla creatura : il pentimento, la conversione, il rigetto del peccato.
    Finalemnte la nuova misericordia non è altro che uno sguardo compiacente sul peccato. Dio vi ama.. in ogni caso."


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  3. La devozione dei primi 5 sabati è sicuramente un mezzo per ottenere grazie abbondanti come da promesse; è bene non lasciare queste pie pratiche nell'oblio (e penso anche ai primi 9 venerdì, ad esempio) ma centrarsi su esse per attingerne vera linfa spirituale, così dal Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa Cattolica sale al Cielo, gradita perché da Lì ispirata, la preghiera incessante perché siano abbreviati i giorni della prova e perché comunque nella prova che è inviata per purificarci e per provarci si resista, fortificati nella Fede certi nella Speranza e guidati dalla Carità.

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  4. Organizziamo un nostro Apostolato della preghiera, che ricordi sempre ed in primo luogo che le intenzioni di preghiera, universalmente fissate per lucrare le indulgenze, sono quelle STORICHE dei SOMMI PONTEFICI.
    Ovvero: estirpazione delle eresie; trionfo ed esaltazione della SANTA Madre CHIESA e concordia dei governanti cristiani.

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  5. Qui non si intendono lucrare indulgenze. Intanto con queste iniziative parliamo di "riparazione". Non mi pare che non ce ne sia bisogno! Ovvio che queste intenzioni sono valide per qualunque cristiano dal semplice battezzato al papa "regnante".
    Cosa c'entra l'Apostolato della preghiera dei Pontefici? E' forse quello che ultimamente chiede, proprio per questo mese di giugno, di pregare “Perché venga annunciato il cuore del messaggio cristiano, piuttosto che alcuni aspetti dottrinali e morali”? Come se gli aspetti dottrinali e morali fossero fine e se stessi o formule sterili, invece di insegnamenti fecondi consegnati dal Signore ai suoi Apostoli e arrivati fino a noi per la nostra salvezza e quella del mondo intero?

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  6. Qui non si intendono lucrare indulgenze. Perché? Riparare non è premiato da Dio?
    Ho capito. Mi esprimo male. Pazienza. Lavoriamo con "timore e tremore" per salvarci l'anima. Poi, per le precisazioni, mi organizzo in proprio.

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