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sabato 31 ottobre 2015

Il cardinale Burke al 'colloquium' sulla Dignitatis humanae: la secolarizzazione va combattuta all'interno della Chiesa stessa

Interessante spiraglio di 'discussione' su un documento conciliare. Ma per capir meglio cercheremo di procurarci il testo integrale dell'intervento del cardinale Burke.
Su questo argomento, nel blog, vedi qui (Martin Rhonheimer, L'ermeneutica della riforma e la libertà di religione) e qui (in parte risposta a Ronheimer).

Dal Dialogos Institute:
Nel Dicembre 2015 ricorre il 50° anniversario del documento più controverso del Concilio Vaticano II, la 'Dichiarazione sulla libertà religiosa', Dignitatis Humanae. Fin dalla sua promulgazione, essa è stata oggetto di prolungati e spesso appassionati dibattiti. Che cosa esattamente vuol insegnare? Qual è la sua autorità? Come può essere conciliata con l'insegnamento della Chiesa circa la regalità di Cristo e i doveri degli statisti cattolici? Studiosi provenienti da tutto il mondo si riuniscono a Norcia, alla presenza del Cardinale Raymond Burke, per discutere di queste questioni vitali.
Da Rorate Caeli:
30 ottobre, il Card. Burke celebra a Norcia
foto: Le Forum Catholique
Venerdì scorso il cardinale Burke ha aperto il Dialogos Institute Colloquium sulla corretta interpretazione della Dichiarazione del Concilio Vaticano II sulla libertà religiosa, Dignitatis humanae, attualmente in corso a Norcia, la città natale di San Benedetto. 
Nel suo discorso di apertura il cardinale ha ringraziato il Dialogos Institute per il suo lavoro per il rinnovamento della filosofia e della teologia, e quindi per il rinnovamento della società cristiana. Egli ha sottolineato l'importanza della questione della libertà religiosa per tale rinnovamento.
La Chiesa può accettare solo insegnamenti in continuità organica con la Tradizione apostolica, e tuttavia molti teologi interpretano Dignitatis humanae in contraddizione con l'insegnamento precedente. Il cardinale ha ricordato uno dei suoi maestri in diritto canonico, un allievo di p John Courtney Murray, che aveva sostenuto che Dignitatis humanae rappresenta una rottura radicale con gli insegnamenti magisteriali dei papi del 19° secolo. Ma il cardinale ha affermato che la Chiesa non può accettare alcun insegnamento sulla libertà religiosa che contraddica gli insegnamenti precedenti, in particolare gli insegnamenti sulla regalità sociale di Cristo, che appartengono al deposito della fede stessa. È quindi di vitale importanza per la Chiesa riflettere sul reale contenuto del suo insegnamento per quanto riguarda i rapporti Chiesa / Stato e la libertà religiosa, soprattutto considerando l'attuale contesto di secolarismo aggressivo e l'Islam. La nuova evangelizzazione è necessaria anche all'interno della Chiesa stessa, al fine di riscoprire la Tradizione apostolica, e per combattere le influenze laiciste all'interno della Chiesa, compresa l'influenza di concezioni laiche, indifferentiste, della libertà religiosa. Da qui l'importanza del colloquio in corso.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Ross Douthat, il giornalista che ha messo a nudo il “papa-re”

Il blog Bergoglionate pubblica oggi un interessante articolo, che riprendiamo per condividere l'aria che tira anche dall'orizzonte internazionale.
C’è un giornalista americano, Ross Douthat, che sta subendo da qualche tempo un vero e proprio linciaggio mediatico dai catto-progressisti del suo paese, in particolare dai gesuiti. Perché questo? Il nostro, infatti, in un editoriale del 17 ottobre, pubblicato nella sua rubrica del “New York Times”, ha avuto il coraggio di esclamare candidamente che il «re è nudo». Abbiamo perciò deciso di tradurre per voi quell’articolo, in modo che i nostri lettori possano rendersi conto non solo di quanto siano intolleranti gli attacchi che Douthat sta subendo – al quale esprimiamo la nostra solidarietà – ma anche ciò che è realmente accaduto negli ultimi due sinodi dei vescovi.
Il complotto per cambiare il Cattolicesimo
di Ross Douthat (17-10-2015)

Sembra che il Vaticano abbia sempre avuto segreti e intrighi di una corte rinascimentale (in un certo senso, è ancora così).

L’umiltà ostentata di papa Francesco, i suoi rimproveri agli alti prelati, non hanno cambiato questo del tutto; se non altro, le ambizioni del Pontefice hanno incoraggiato cospiratori e i loro sostenitori a lavorare con maggior vigore.
E proprio adesso il capo dei cospiratori è il Papa stesso.

Lo scopo di Francesco è semplice: favorire la proposta avanzata dai cardinali progressisti di permettere ai divorziati-risposati di ricevere la Comunione senza che il loro matrimonio religioso venga dichiarato nullo.
Grazie al tacito sostegno del Papa, questa proposta è stata la principale polemica nel sinodo dell’anno scorso, nonché di quello in corso a Roma proprio adesso.

Don Curzio Nitoglia. SOCRATE

Il più recente articolo di don Curzio Nitoglia che pubblichiamo di seguto, è dedicato a Socrate.
Di don Curzio abbiamo già pubblicato diversi scritti dedicati alla filosofia greca e a quella romana, per trarne insegnamenti validi ancor oggi all’uomo contemporaneo soprattutto europeo, che ha smarrito le sue radici intellettuali, morali ed etniche e ha fatto propria la contro-filosofia soggettivista moderna e nichilista post-moderna. 
Ne metto in risalto alcune motivazioni, puntualmente sottolineate dal nostro Josh nello sfondo di continua, ossessiva, martellante falsificazione palese, che vale in tutti gli argomenti e discipline e pressoché in tutti i contesti, pressapochismo ecclesiastico compreso.
Infatti, CHI a parte pochissimi potrà ancora far tesoro della limpidezza del pensiero greco latino classico, come base preparatoria (verità anche storica peraltro) per il Cristianesimo? Se ci si reinventa pure la storia a reti unificate ormai? E non solo in TV, come in un discutibile caso di Porta a Porta in cui un musulmano ha potuto lamentare, senza che nessuno lo correggesse, la cacciata dei 'mori' dalla Spagna, come se questa fosse loro patria e non terra invasa e occupata.
Tutto il mondo in realtà è un po' come il caso della Francia della Rivoluzione. Si volle abbattere la Vera religione, in vista, dicevano, della 'Dea Ragione'... la ragione da sé senza la Grazia è donna poco seria.... e ora vincono ovunque menzogne, falsificazioni e superstizione.
Dunque la riscoperta del pensiero classico come base di alcuni aspetti che il Cristianesimo svilupperà, è più che mai necessaria per vari motivi, tra cui:
  • la vera metafisica e il metodo;
  • ribadire l'immutabilità, proprio nella logica umana, del principio di non contraddizione, contro le follie hegeliste, sia in filosofia sia in teologia;
  • ristabilire una vera storicità del Cristianesimo, peraltro sempre più comprovata, sempre contro l'hegelismo, il modernismo, il qualunquismo alogico e le parentele spurie del Cristianesimo d'oggi, in cui oltre alla deriva Rahner, sempre presente, si profila una misticheggiante, massonica, newageista deriva Panikkar, cercando minimi comuni denominatori e "cristi" incogniti in false religioni dell'estremo oriente, col risultato di snaturare il Vangelo, quindi lasciare tutti nella superstizione e non salvati. Senza ignorare il “Cristo cosmico” di Teilhard de Chardin, riconducibile in parte, al “pancristismo” di Blondel, cioè al Cristo eone cosmico che, con l’Incarnazione, avrebbe già salvato tutti senza bisogno di conversione alla Chiesa cattolica. Ciò che di fatto attuale Gerarchia postconciliare sembra applicare usando un linguaggio meno esplicito, ma promuovendo l’utopia (non cattolica) di un’unità del genere umano da realizzarsi all’insegna del cosiddetto “Cristo universale”.
Per chi ha interesse ad approfondire, dal blog.
.: Autori latini, illustrati da Don Curzio Nitoglia: Cicerone - Lucio Anneo Seneca - Marco Aurelio.
Quanto ai greci, oltre al presente testo dedicato a Socrate, molto interessanti sono gli scritti su Platone ed Aristotele collegati alla Originalità e Perfezione della Filosofia Tomistica (rispetto al Platonismo e all’Aristotelismo):
.: Parte prima : Platone, Aristotele, S. Agostino e S. Tommaso - Una metafisica sostanzialmente simile e accidentalmente diversa.
.: Parte seconda : Causalità e partecipazione Secondo Platone, Aristotele e S. Tommaso
.: Parte terza : La Metafisica di Aristotele
.: Parte quarta : Originalità e Perfezione della Filosofia Tomistica. Rispetto al Platonismo e all’Aristotelismo

SOCRATE

Introduzione

Socrate morì nel 399 a. C. condannato formalmente per “empietà”, ossia perché non credeva negli Dei della città e perché corrompeva con le sue dottrine la gioventù di Atene; ma la vera ragione della sua condanna a morte - come scrive Platone nell’Eutrifone - erano i risentimenti e le gelosie di ordine politico da parte della classe dirigente di Atene. Gli fu offerta la possibilità di fuggire, ma la respinse, bevve la cicuta che gli venne porta dai suoi giudici, obbedendo come fa un soldato del plotone di esecuzione agli ordini dei superiori.

Siccome Platone dice che Socrate aveva circa 70 anni quando morì se ne deduce che nacque all’incirca nel 469-470 a. C.

venerdì 30 ottobre 2015

Le Cresime ecumeniche del Cardinale Barbarin

Apprendiamo da Le Forum Catholique quanto pubblicato di seguito. Il discorso non è nuovo. Il card. Barbarin - e purtroppo non solo lui - è un campione del falso ecumenismo, ma anche del dialogo interreligioso senza rete. Ricordiamo il pellegrinaggio islamo-cristiano [qui] che si svolge ogni anno in Bretagna. In quello dell'anno precedente il cardinale lesse una sura del Corano. Che dire del cardinale che impara a memoria la chahada, il primo pilastro dell`islam, nel caso in cui dovesse recitarlo al capezzale di un morente musulmano, e che la recita in una cattedrale davanti al pubblico durante una conferenza?

La Pastora e l'Arcivescovo
Un'unica cerimonia, per la 'confermazione' (che per i protestanti non è un Sacramento!) di dieci giovani protestanti e cattolici. Sabato 17 ottobre, a Oullins nei pressi di Lione, in un contesto ecumenico.
Non Eucaristia o Cena del Signore, come deciso dalle due Chiese [due Chiese? Una confessione eretica elevata al rango di Chiesa?]. Giovani protestanti hanno rinnovato il loro battesimo, con l'intera comunità. A loro volta, sono stati testimoni del sacramento della confermazione ricevuto dai loro compagni cattolici. Inedita, la celebrazione presieduta dall'Arcivescovo di Lione, Philippe Barbarin, e dal parroco della parrocchia protestante di Oullins La Sarra, Françoise Sternberger.

Di seguito il testo del credo (!?) proclamato in quella celebrazione [Fonte: Le Forum Catholique]

Venerdì 30 ottobre. Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Su Riscossa Cristiana [qui] trovate anche gli avvisi.

Gentili amici, per riaffermare l’unicità della Fede cattolica come strumento di salvezza e per contrastare la grave confusione che si sta creando circa i rapporti con l’ebraismo e con l’islam, questa settimana iniziamo la lettura di un prezioso testo di Don Giorgio Maffei, “Ebrei e musulmani non hanno lo stesso Dio dei cristiani” dal link a RC di cui sopra. 
Altrimenti è possibile anche leggere, sullo stesso principio, questa riflessione ed anche questa. Senza dimenticare le corpose riflessioni di Paolo Pasqualucci:
.: Non crediamo nello stesso Dio dei mussulmani - I Parte. La questione di Abramo. La mariologia e
   la cristologia coraniche.
.: Non crediamo nello stesso Dio dei mussulmani - II Parte. Genesi dell'Islamismo nello spirito di
   conquista e nella violenza

Magister: 'Kasper contro Ratzinger'. Ma è davvero così?

Brevi notazioni suscitate dalla lettura di Sandro Magister oggi: Kasper contro Ratzinger, la disputa che non finisce mai - Francesco l'ha rinfocolata e il sinodo non l'ha risolta. Nei paragrafi sui divorziati risposati la parola "comunione" non c'è. Ma il papa potrebbe introdurla lui, d'autorità.
Era palpabile l'insoddisfazione di papa Francesco per come il sinodo è andato a finire. Nel discorso e nell'omelia di chiusura se l'è presa ancora una volta con l'"ermeneutica cospirativa", con l'arida "fede da tabella", con chi vuole "sedersi sulla cattedra di Mosè per giudicare con superiorità i casi difficili e le famiglie ferite" [...] [di questo abbiamo parlato qui - e qui]
Segue un excursus efficace delle tappe e dinamiche che si sono prodotte nell'ultimo anno, comprese le resistenze dell'ala non liberal più forti del previsto. E dunque si arriva qui:
... è a questo punto che nel circolo "germanicus", dominato da Kasper, matura la decisione di ripiegare su una soluzione minima, ma che è ormai l'unica ritenuta ancora presentabile in aula con probabilità di successo: quella di affidare al "foro interno", cioè al confessore assieme al penitente, il "discernimento" dei casi in cui consentire "l'accesso ai sacramenti". È una soluzione che lo stesso Benedetto XVI non aveva escluso, sia pure come ipotesi ancora bisognosa di "ulteriori studi e chiarificazioni". E infatti la sottoscrive nel circolo "germanicus" anche il cardinale Gerhard Müller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede e ratzingeriano di ferro. [...] [Fine citazione Magister]
Parliamo spesso dei prodromi e non manchiamo di approfondire gli elementi che ci hanno portato alla temperie attuale. Anche grazie alle notazioni di Magister c'è qualcosa che non si può ignorare:

Réginald Garrigou-Lagrange. Dove va la Nuova Teologia? Ritorna al modernismo

Laudetur Jesus Christus!

Continuiamo ad approfondire i prodromi di ciò che il concilio Vaticano II ha traghettato e di cui oggi,  nella temperie in cui siamo, subiamo le conseguenze. Per questo riproponiamo l’importante testo di R. Garrigou-Lagrange pubblicato mesi fa nell’originale francese con le “note di commento” in italiano di P. Pasqualucci [qui]. L’attualità dell’articolo dell’insigne teologo ci sembra fuori discussione, così come la sua capacità di fornire utilissimi spunti di riflessione. Lo riproponiamo pertanto in versione italiana, effettuata ad opera della nostra Redazione. Le “note di commento” sono state riviste e modificate dall’Autore, in particolare la n. 4. È stata aggiunta una “nota” interamente nuova, la n. 7, dedicata alla confutazione di chi vuol negare il concetto della sostanza per poter poi respingere il dogma della transustanziazione. Tema particolarmente cogente, oggi.
Richiamo, in particolare l'attenzione sulle preziose "note di commento" di Paolo Pasqualucci nonché sulla peculiarità dell'apporto del suo approccio interdisciplinare. Egli non esita ad affrontare anche gli aspetti della fisica moderna che possono aiutarci nella comprensione delle idee e teorie sviluppatesi e dunque della realtà che veicolano, per meglio conoscere la Realtà, quella vera.

GARRIGOU-LAGRANGE, Réginald:
Dove va la Nuova Teologia? Ritorna al modernismo
Redazione e “Note di commento” di Paolo Pasqualucci

* * *

In un recente libro di Padre Henri Bouillard, Conversion et grâce chez saint Thomas d’Aquin, 1944, p. 219, si legge: “Quando lo spirito evolve, una verità immutabile si mantiene solo grazie a un’evoluzione simultanea e correlativa di tutte le nozioni, che preservi lo stesso rapporto tra di esse. Una teologia non attuale sarebbe una falsa teologia”[1].
Ora, nelle pagine precedenti e in quelle successive sostiene che la teologia di San Tommaso, in molte delle sue parti importanti, non è più attuale. Per esempio, San Tommaso ha concepito la grazia santificante come una forma (principio radicale di operazioni sovrannaturali che hanno come principio  prossimo le virtù infuse e i sette doni): “I concetti utilizzati da San Tommaso non sono altro che concetti  aristotelici applicati alla teologia” (Ibid., p. 213 ss.).
Qual è la conseguenza? “Rinunciando alla Fisica aristotelica, il pensiero moderno ha abbandonato i concetti, gli schemi, le opposizioni dialettiche che avevano senso solamente in funzione di essa” (p. 224). Esso ha dunque abbandonato la nozione di forma.
Come potrà evitare il lettore di concludere che la teologia di San Tommaso non essendo più attuale, sia una falsa teologia?

giovedì 29 ottobre 2015

Domenica 1 novembre. Missa Aeterni Christi Munera a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

S. Messa cantata latino-gregoriana (forma straordinaria - Messale del 1962)
Festa di Tutti i Santi seguita da Vespri cantati

Domenica 1 novembre 2015 - ore 16:00
Chiesa di S. Giulia
Piazza Santa Giulia - Torino

Canto gregoriano e polifonia eseguiti dalla Schola gregoriana della Cattedrale di S. Pietro di Bologna. Brani inediti su manoscritti della Biblioteca della Cattedrale di S. Pietro

Sante Messe tradizionali a Napoli

Laudentur Iesus et Maria! 
Cari Amici,
Vi comunico le date e gli orari delle prossime celebrazioni della S. Messa tradizionale a Napoli:
- Domenica 1 novembre 2015 - ore 17:15, Chiesa dell’Arciconfraternita del Soccorso all’Arenella (p.tta G.Gigante - Napoli), adorazione eucaristica e recita del Santo Rosario; ore 18:00 S. Messa cantata in Rito Romano antico; celebrante: Don Andrew Southwell. 
- Lunedì 2 novembre 2015 - ore 17:30, Chiesa di S. Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco (via Tribunali 39 - Napoli), S. Messa cantata in Rito Romano antico seguita dall’assoluzione al tumulo; celebrante: Don Andrew Southwell.
Cordiali saluti,
In Domino Iesu Christo Rege et Maria Regina

Invito alla lettura. Marcel De Corte, La grande eresia. Presentazione di don Curzio Nitoglia

La Grande Eresia, ovvero la caricatura del cattolicesimo
(versione riassunta dell’introduzione che troverete integralmente all’interno del libro)

L’Editore EFFEDIEFFE (Proceno di Viterbo) ristampa la seconda edizione de La grande eresia (Roma, Giovanni Volpe, 1970). De Corte nel suddetto libro tratta del modernismo e lo qualifica come grande eresia. Penso di poter dire, senza esagerazioni, che si tratta di uno dei libri più interessanti che siano mai stati scritti sul modernismo. Ricordo che Marcel De Corte (1905-1994) è stato professore di filosofia all’Università di Liegi in Belgio, di cui è divenuto Rettore, ha scritto numerose opere di filosofia aristotelico/tomistica[1].

Modernismo e neo-modernismo

De Corte, sin dall’inizio, distingue il modernismo classico, condannato da S. Pio X dal neomodernismo, nuova teologia o “progressismo”[2], condannato da Pio XII (La grande eresia, Roma, Giovanni Volpe, 1970, p. 39). Il progressismo secondo De Corte accentua le caratteristiche del modernismo “eresia per eccellenza”, quindi può essere definito come l’eresia “radicale e totale” (ivi). Il progressismo o il neo-modernismo sta al modernismo classico come il nichilismo filosofico o la post-modernità sta all’idealismo filosofico o alla modernità.

mercoledì 28 ottobre 2015

Mons. Bernard Fellay. Dichiarazione a proposito della Relatio finalis del Sinodo sulla Famiglia

La relazione finale della seconda sessione del Sinodo sulla Famiglia, pubblicata il 24 ottobre 2015, lungi dal manifestare un consenso tra i Padri sinodali, è l’espressione di un compromesso tra posizioni profondamente divergenti. Vi si possono leggere sicuramente dei richiami dottrinali sul matrimonio e la famiglia cattolica, ma si notano anche delle spiacevoli ambiguità e omissioni, e soprattutto delle brecce aperte nella disciplina nel nome di una misericordia pastorale relativista. L’impressione generale che si ricava da questo testo è quella di una confusione che non mancherà di essere sfruttata in un senso contrario all’insegnamento costante della Chiesa.

 Per questo ci sembra necessario riaffermare la verità ricevuta da Cristo sulla funzione del Papa e dei vescovi[1] e sulla famiglia e il matrimonio[2]. Lo facciamo nello stesso spirito che ci ha spinti a presentare una supplica a Papa Francesco prima della seconda sessione di questo Sinodo. 

Al Sinodo non si è approfondito su gay e affini perché il card. Sarah ha detto «NO!»

Leggo su Il Timone, ripresa da The Tablet, l'icastica sottolineatura che segue, riguardante gli effetti, nell'ambito dell'assise sinodale, della chiara e netta posizione del Cardinale Sarah: il testo integrale del suo intervento da noi riportato qui.
Mons. Johann Bonny, vescovo di Anversa, è un noto promotore del riconoscimento dei “semi del Verbo” anche nelle coppie LGBT, ma dice che il vero motivo per cui in questo Sinodo non si è parlato di omosessualità è lo stop gridato forte e chiaro dal card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino. Il quale alla stampa ha senza mezzi termini fatto sapere di considerare l’“ideologia del gender” al pari del nazismo e dell’ultrafondamentalismo jihadista dell’ISIS.
Aggiungo, leggendo la fonte, che il Vescovo di Anversa, definito "un portabandiera del pensiero progressista al Sinodo sulla Famiglia", in conferenza stampa, a Roma, ha alluso esplicitamente alle tensioni col card. Sarah. Gli è stato impedito, infatti, di sollevare la questione della cura pastorale dei cattolici gay nel suo gruppo di discussione, guidato appunto dal card. Sarah, perché non ci sarebbe stato modo di discuterne "in modo pacifico". Ce ne fossero stati altri, di moderatori, così determinati!

Piero Vassallo. L’Occidente dopo l’occidentalismo. Un nuovo inizio per la Russia

Il doveroso rifiuto del relativismo professato da Oswald Spengler, non vieta di apprezzare il frammento di autentica predizione, natante in quel fiume di oscuri oroscopi, che è intitolato Tramonto dell’Occidente: la tradizione illuministica è esausta. Aggiornata dai pensatori californiani, la filosofia dei lumi inglesi si è puntualmente rovesciata nell’obitorio libertino/sessantottino.

Il devastante incendio pederastico, lesbico, stragista e suicidario, che divampa in America e nelle nazioni americanizzate, non può essere contrastato e spento dai princìpi sulfurei della filosofia di stampo illuministico, filosofemi che hanno messo in moto le macchine delle desolazioni in corsa rovinosa nell’emisfero crepuscolare.

L’Occidente è l’area geografica nella quale le difese immunitarie sono debilitate e/o intossicate da avventurose teologie sudamericane e da rigurgiti ideologici contenenti estenuate frusaglie neopagane e/o progetti elucubrati da infantili escursionisti nelle praterie abitate dalle vane e desolate allucinazioni intorno alla magica [truffaldina] mano del mercato [la setta massonica e la congrega degli usurai].

Il Sinodo profugo (e invisibile) della Chiesa caldea

C'è Sinodo e Sinodo. A Roma se ne è appena chiuso uno che per tre settimane ha catalizzato l'attenzione di tutto il mondo. E subito ne è cominciato un altro molto meno mediatico. 
Dall'altro giorno, infatti, sempre in Vaticano, sono riuniti i ventidue vescovi della Chiesa caldea, la comunità cristiana che ha nel martoriato Iraq le sue radici.

Un Sinodo per certi versi profugo esattamente come il proprio gregge, devastato da decenni di guerre e persecuzioni. Impossibilitato ormai a riunirsi a Baghdad, il Sinodo doveva tenersi alla fine di settembre ad Ankawa, il quartiere dei cristiani ad Erbil, nel Kurdistan iracheno. Il posto dove decine di migliaia di caldei fuggiti da Mosul e dalla piana di Ninive sono accampati da ormai più di un anno, con sempre meno speranze di poter tornare alle proprie case da cui l'Isis li ha cacciati nell'estate 2014. Ma anche il Kurdistan oggi comincia a scricchiolare. E non tanto per nuove minacce dei jihadisti dalle bandiere nere, ma per uno scontro tutto interno ai curdi: quello tra il presidente Masoud Barzani - sostenuto dal suo partito Kdp - e il parlamento locale - con gli storici rivali del Puk di Jalal Talabani. Una lotta di potere all'ombra delle mille ambiguità di un Kurdistan sulla carta ancora parte dell'Iraq, ma in un Paese che di fatto non esiste più.

martedì 27 ottobre 2015

Il vescovo Schneider mette in guardia contro lo ‘spirito di Satana’ nel Sinodo sulla Famiglia

Testo particolarmente lungo e impegnativo. Ma ancora una volta non ci siamo tirati indietro ed ecco l'esito della fatica del nostro traduttore, che ci rende disponibili affermazioni di un altro dei pastori che parla chiaro e forte. L'esternazione a ridosso della conclusione, ma ancora in assenza di essa, non fa perdere di attualità alle dichiarazioni di mons. Schneider, dal momento che le insidie e le distorsioni implicite ma anche esplicite, apparentemente composte dallo stile fumoso ed ambiguo della Relatio finalis, sono tutte ben presenti e andranno anzi estratte con una analisi più approfondita. Lo stesso riconoscimento dello stile di vita omosessuale sembra rientrato rispetto alle avvisaglie; ma il solo fatto che lo si sia portato in discussione e quanto continua a gravitarvi intorno al di là delle conclusioni, merita  tutta l'attenzione alle affermazioni di Mons. Schneider anche a questo riguardo. Notevole l'esplicito riferimento al contenuto ideologico soggiacente all'intero documento su cui sono stati basati i lavori e che di certo non è evaporato nonostante alcune frenate da parte di un contesto più sano rispetto alla proposta-Kasper di partenza. Da notare anche, verso la fine, il punto sul linguaggio moderno.
N.B. - Nei giorni scorsi abbiamo ripreso e tradotto i testi di due significative omelie pronunciate nel corso dello stesso viaggio.

Il vescovo Schneider mette in guardia
contro lo ‘spirito di Satana’ nel Sinodo sulla Famiglia

FRONT ROYAL, Virginia, 21 ottobre 2015 (LifeSiteNews) – Durante un viaggio in Virginia la scorsa settimana, il Vescovo del Kazakistan Athanasius Schneider ha parlato con LifeSiteNews del Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, che sta per concludersi a Roma questa settimana.
Il vescovo, che si è guadagnato una fama internazionale per la sua difesa della dottrina e della tradizione cattoliche, avverte che il Sinodo sembra prendere ispirazione dall’“agenda anti-famiglia” e si spinge ad affermare che quanti auspicano dei cambiamenti seguono lo “spirito” e il “linguaggio” di Satana.

I metodi del Sinodo

LifeSiteNews: Si sta svolgendo a Roma in questi giorni il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia. Quali sono le Sue osservazioni e le Sue impressioni sui dibattiti del Sinodo fino a questo momento? E su quanto non è stato detto?

Vescovo Schneider: Non sto partecipando al Sinodo e quindi posso parlare solo di quanto leggo nei mass media e sui blog cattolici: a partire dai dati che ho raccolto da queste fonti di informazione, la mia impressione è la stessa dello scorso anno. Sfortunatamente, il Sinodo si concentra solamente su due temi principali, vale a dire, l’ammissione dei divorziati e dei risposati alla Santa Comunione e una sorta di riconoscimento dello stile di vita omosessuale. Questi due argomenti fanno parte della tipica agenda dell’ideologia mondiale anti-cristiana.

lunedì 26 ottobre 2015

Cardinale Burke: La 'Relatio finalis' manca di chiarezza sulla indissolubilità del matrimonio

Su NCRegister la reazione del Cardinale Raymond Leo Burke.

La 'Relatio finalis' manca di chiarezza
sulla indissolubilità del matrimonio

Il cardinale Raymond Burke, cardinalis patronus dei Cavalieri di Malta ed ex prefetto della Segnatura Apostolica, ha condiviso con il New Catholic Register la sua reazione iniziale alla Relazione finale del Sinodo sulla Famiglia.

Egli si concentra sui punti 84-86 sul divorzio e sul nuovo matrimonio, affermando che questa sezione è di «preoccupazione immediata a causa della sua mancanza di chiarezza su una questione fondamentale della fede: l'indissolubilità del vincolo matrimoniale, che sia la ragione che la fede, insegnano a tutti gli uomini». Egli dice anche che il modo in cui viene utilizzata la citazione di  Familiaris consortio è «ingannevole».
Di seguito il commento del cardinale.
* * *

Sinodo. Voti rovesciati? Interessante interpretazione della recente votazione sulla Relazione Finale

Marco Tosatti, oggi, su La Stampa.

Abbiamo ricevuto la lettera di una persona esperta di numeri, matematica, percentuali e lettura delle stesse che ci offre un’interpretazione interessante della recente votazione sulla Relazione Finale al Sinodo dei vescovi. E’ interessante, perché offre un’interpretazione completamente diversa da quella finora accreditata su chi ha votato pro e/o contro, e perché. E l’immagine che ne esce è profondamente diversa dal panorama corrente. E che sposta l’interesse dal tema dei divorziati risposati a quello delle unioni omosessuali e sull’ideologia gender, dove il testo è molto netto, con grande maggioranza di consensi
L’autore, che come abbiamo detto è un esperto di questi temi, fa riferimento ai risultati pubblicati dal sito ufficiale della Santa Sede.
Ma ecco il testo:

Questa è una mela...

Questa è una mela...
Chi non è d’accordo… se ne deve annà!

Il più grande teologo di tutti i tempi, San Tommaso d’Aquino, all’inizio delle lezioni mostrava ai suoi allievi una mela dicendo: «Questa è una mela. Chi non è d’accordo, può andar via». Il “Doctor Communis” voleva far capire che non è il pensiero a determinare l’essere, ma è l’essere che determina il pensiero. La superbia infatti fa ritenere che il nostro pensare sia il fondamento dell’essere, mentre invece l’umiltà ci porta ad osservare e argomentare l’essere delle cose, soprattutto in quelle divine.
  • L’essere determina il pensiero, non viceversa. Chi non è d’accordo, può andar via.
  • La Chiesa cattolica è la Chiesa di Cristo. Chi non è d’accordo, può andar via.
  • La Chiesa è gerarchica per divina costituzione. Chi non è d’accordo, può andar via.
  • La Chiesa non è una ONG filantropica, ma il Corpo mistico di Cristo. Chi non è d’accordo, può andar via.
  • La missione della Chiesa non è adattare il Vangelo alla mentalità corrente, ma convertire le mentalità di tutte le epoche al Vangelo. Chi non è d’accordo, può andar via.
  • La missione della Chiesa non è rendere la vita di quaggiù più facile, ma strappare anime al Diavolo affinché possano avere la vita di lassù. Chi non è d’accordo, può andar via.

Danilo Quinto. Verità e menzogne

Il mio primo pensiero va a coloro che dovranno offrire a Dio la loro sofferenza per i peccati commessi dai membri del Sinodo e dal suo dominus, Bergoglio. Anche coloro – gli 80 - che hanno detto no alla decisione di cambiare la legge divina, hanno responsabilità immense. Avrebbero dovuto proclamare pubblicamente l’eresia. Altro che votare. E avrebbero dovuto farlo da molto tempo.

I piani di Bergoglio erano chiari sin dal primo giorno del suo pontificato. Sin dalle parole del suo saluto in piazza San Pietro. Quel giorno, rinunciò al Sia lodato Gesù Cristo, il saluto che da sempre i Papi rivolgono a chi li ascolta e si affidò ad un più informale e confidenziale Buonasera. Si spogliò del suo nome, sottraendo l’ascolto del termine – Papa - che formalmente e sostanzialmente, da duemila anni, identifica i successori di Pietro. L’esordio del saluto fu emblematico e contenne il nucleo originario del programma che si sarebbe da quel momento sviluppato: il richiamo nettissimo al Concilio Vaticano II. Usò tre volte il termine mondo. «Preghiamo per tutto il mondo», disse. Quando chiese che il popolo pregasse il Signore per lui – come se egli fosse un leader, per giunta democratico e si trovasse di fronte ad un’assemblea democratica, in ricerca di un consenso democratico e non fosse invece tramite del rapporto tra Dio e gli uomini - s’inchinò nei confronti di quel popolo. S’inchinò al mondo. Diede la benedizione «a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà» e si definì quattro volte Vescovo di Roma, consegnando alla collegialità ed alla sinodalità il primato del Papa e sancendo una frammentarietà, di per sé opposta all’unità ed espressione dell’azione del diavolo.
Quanti Vescovi e Cardinali dissero una sola parola «vera» su questi soprusi?

domenica 25 ottobre 2015

Sinodalità permanente: il culmine dello storicismo antropocentrico

Molto è già stato detto nelle discussioni, il resto lo elaborerò gradualmente. Non dimentichiamo che la conclusione del sinodo è consultiva e non deliberativa e dovrebbe vedere il suo compimento nella Esortazione papale finale. Una Esortazione Apostolica ha il suo valore perché, oltre ad esprimere le valutazioni decisive del Papa, è un documento che stabilisce norme e regole, al quale tutto il mondo può - e deve - rivolgersi. Ciò che stiamo vedendo, invece, sembra portarci da tutt'altra parte.

Premessa

Certamente la comunione ai divorziati risposati, di per sé, non è il problema più serio che la Chiesa si trovi ad affrontare; ma è più che evidente che lo si è fatto diventare il tormentone che è perché lo si è reso il cavallo di troia per attentare a due Sacramenti: Eucaristia e Riconciliazione, con altre gravi ripercussioni sulla pastorale latitudinaria e connesso attentato al primato petrino: conciliarità trasformata in sinodalità permanente senza che ci si soffermi per ora sulle contraddizioni che il tutto implica. Questioni che torneremo ad affrontare.
Connotazione ancor più sinistra ed estraniante, proprio nella Ricorrenza di Cristo Re che ha visto anche la conclusione del Pellegrinaggio Summorum Pontificum : nella Processione e nei Vespri hanno cantato le Suore FI, che saranno commissariate a partire da lunedì.

sabato 24 ottobre 2015

È Bergoglio che è salito sulla cattedra di Mosè, ignorando Chi è venuto dopo...

Apro con la sintesi di commenti di Paolo Pasqualucci e Josh, seguiti da un allucinante stralcio del discorso di chiusura del Sinodo infarcito di sofismi, che molto interpellano il sensus fidei cattolico e che diventano eresie. I miei commenti saranno principalmente su questo e sul resto che neppure ho avuto lo stomaco di leggere. E in ogni caso dovrà esser consultata anche la relazione finale. Non prima di domani, però, perché oggi sono esausta e febbricitante, con la sofferenza e la pesantezza della situazione che si è insinuata in ogni fibra del mio essere. Ma non può finire qui perché non può finire così. E comunque dico francamente che, in coscienza, non posso seguire chi non parla da papa ma da cattivo maestro e attendo di conoscere cosa diranno e come penseranno di comportarsi il cardinale Raymond Leo Burke et alii che sicuramente non sono a questi livelli di squallore. 
La famosa concessione "caso per caso" della comunione ai divorziati risposati è passata per 1 voto. Dunque, un altro colpo di piccone al matrimonio cattolico, dopo quello rappresentato dal Motu Proprio bergogliano sul processo "più veloce" per le cause di nullità. Si può dire una sola cosa, peraltro evidente da tanto tempo: la Gerarchia cattolica attuale è marcia e bacata, solo in 80 su 270 hanno votato contro quest'incredibile normativa, scritta con la mano sinistra. Del resto, non ci sono già tanti parroci (a quanto si dice) che la danno la comunione a chiunque, senza confessione, senza niente?
Si creeranno così un corpo di eccezioni (giuridico-teologiche) alla norma, ossia al dogma della fede. Una soluzione a dir poco allucinante. Infatti fu allo stesso modo che si comportarono i Farisei, che glossavano, glossavano, glossavano le Sacre Scritture, e a furia di "creare il caso"/sommare le interpretazioni personali/collezionare le "eccezioni", misero assieme una "tradizione" che finiva per affermare l'OPPOSTO del testo sacro....

Sorpresa finale (o forse no) del Sinodo

Così a caldo mi si affollano molte idee, ma mi riprometto di esprimerle dopo aver meditato meglio e, soprattutto, a giochi chiusi. Per ora la cronaca ci consegna alcuni dati. Estrapolo quanto segue dal commento di un lettore: 
Ieri, 22 ottobre, all’inizio della Congregazione generale pomeridiana del Sinodo, Papa Francesco ha preso la parola annunciando di aver deciso di istituire un nuovo Dicastero con competenza sui laici, la famiglia e la vita, che sostituirà i due attuali Pontifici Consigli per i Laici e la Famiglia. [qui] A tale riguardo ha costituito un'apposita commissione che provvederà a redigere un testo che delinei le competenze del nuovo Dicastero che sarà sottoposto alla discussione del Consiglio di Cardinali (quali?) che si terrà nel mese di dicembre (guarda il caso quando entreranno in vigore i motu proprio). Ecco la conferma che stiamo entrando nel Sinodo 3.0 (visto che questo non è riuscito a sfondare)! Su radiovaticana, l'arcivescovo di Kiev, Shevchuk, conferma proprio questo. Infatti, nell'intervista odierna, alla domanda: "che cosa dire in merito al discernimento che il singolo Vescovo sarà chiamato ad assumere nei confronti delle situazioni più delicate e difficili?" risponde parlando di Dicasteri specializzati per le situazioni più difficili che dovrebbero emettere orientamenti per i confessori! Ecco che il Sinodo 2.0 come per incanto, viene avviato al Sinodo nuovo Dicastero, 3.0 di dicembre. A questo punto, Bergoglio, giocando d'anticipo, ha già trovato la soluzione che gli chiedono i novatori. Con il Sinodo 2.0 accontenta i tradizionalisti e con il 3.0 aprirà ai modernisti.

Don Elia. Dagli amici mi guardi Dio

I nemici di un uomo saranno quelli della sua casa (Mt 10, 36).

In un tempo non troppo lontano la parola del sacerdote era sufficiente a dirimere qualsiasi controversia: una cosa si doveva o non si doveva fare semplicemente perché così aveva detto il parroco. Oggi, al contrario, gli si dà ordini perfino su ciò che deve fare in chiesa o nella Messa, anche senza arrivare agli assurdi eccessi di certi Paesi, nelle cui parrocchie “assistenti pastorali” mentalmente deformate dalla perniciosa “teologia” che hanno studiato dettano legge su tutto. In questo caso tuttavia, per una volta, non stiamo indossando i panni dei laudatores temporis acti: l’esperienza storica insegna infatti che, venuti meno gli obblighi esterni, la pratica religiosa è miseramente crollata e, con essa, si è dileguata pure la fede. In effetti non basta che i fedeli facciano o non facciano qualcosa «perché l’ha detto il prete» oppure «perché si è sempre fatto così». Per resistere ai mutamenti sociali e culturali, gli impegni spirituali (che per loro stessa natura esigono una libera adesione interiore) hanno bisogno di motivazioni profonde, che solo una paziente e prolungata educazione può trasmettere.

Il Vescovo Athanasius Schneider dichiara: “Gli attacchi contro il matrimonio e la famiglia provengono da un mondo ateo e neo-comunista”

Siamo onorati di presentare ai nostri lettori due sermoni di Sua Eccellenza il Vescovo Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Kazakhstan e vescovo titolare di Celerina. Lo scorso fine settimana il Vescovo Schneider si è recato negli Stati Uniti per presiedere a eventi e a ordinazioni sacerdotali per i Canonici Regolari della Nuova Gerusalemme. Vi preghiamo di leggere i testi dei suoi due vigorosi e puntuali sermoni pubblicati qui sotto.  
La famiglia – Chiesa domestica, Front Royal, Virginia

Miei cari fratelli e sorelle in Cristo! 
Viviamo un un’epoca in cui una delle creazioni più belle da parte di Dio, vale a dire quella del matrimonio e della famiglia, si trova sotto un attacco massiccio da parte dei nuovi atei, della dittatura ideologica mondiale neo-comunista che si è appropriata della quasi totalità del potere politico e mediatico. Tuttavia, è enigmatico scoprire persino nei ranghi del clero, ai nostri giorni, dei collaboratori in quest’opera di attacco generale contro il matrimonio e la famiglia. La famiglia cristiana si trova di fronte a un nuovo Golia.

Ma è proprio in questo momento che siamo chiamati ad essere fedeli all’immutabile verità della nostra fede cattolica ed apostolica che i nostri padri e i nostri avi ci hanno trasmesso. Abbiamo l’opportunità di essere coraggiosi testimoni della divina verità e della bellezza del matrimonio e della famiglia. Per questo fine abbiamo ricevuto i doni dello Spirito Santo, in particolar modo nel sacramento della confermazione. Per duemila anni, questa virtù ha dotato i fedeli della capacità di preferire la morte al tradimento dei voti battesimali, al peccato, al tradimento dei voti matrimoniali, al tradimento dei voti sacerdotali o religiosi.

venerdì 23 ottobre 2015

25 ottobre Festa di Cristo Re. Messa Tradizionale a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15. Instr. Universae Ecclesiae)

S. Messa cantata latino-gregoriana (forma straordinaria - Messale del 1962)
Nella Festa di NS Gesù Cristo Re dell'universo

Domenica 25 ottobre 2015 - ore 18:00
Santuario di Cristo Re (suore Povere Figlie di S. Gaetano)
Lungo Dora Napoli 76 - Torino
Celebrante: don Stefano Cheula, Parroco

Venerdì 23 ottobre. Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione. Ecco le consuete preghiere, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che [trovate qui].

Su Riscossa Cristiana [qui] trovate anche gli avvisi.
Gentili amici, perché sia corretto il nostro modo di affrontare il drammatico tempo di prova in cui ci troviamo e sia efficace la nostra preghiera, questa settimana proponiamo, come lettura di formazione, alcuni brani su:
“La prova più grave per la Chiesa” e sui “Doveri dei fedeli”, tratti dal libro

Breve apologia della Chiesa di sempre,
di Padre Roger-Thomas Calmel O.P., ed. Ichthys

giovedì 22 ottobre 2015

Il fallimento del pontificato di Francesco. Trovare un'altra via per la Chiesa:che Papa Pacelli ci aiuti!

Riprendiamo da Rorate Caeli il testo di un chierico molto informato, saggio ed influente che si firma Don Pio Pace. Non è la prima volta che attingiamo ai suoi scritti. Vi ricordo quello immediatamente precedente, anch'esso molto significativo, pure da noi tradotto [qui].

Ho visitato in questi ultimi giorni la tomba di Pio XII, nella cripta della Basilica Vaticana. I miei pensieri tornano spesso a Pio XII, il grande papa moralista, in questo mese di ottobre 2015, in cui si svolge questo strano Sinodo della Famiglia, durante il quale abbiamo parlato solo di coppie adultere e di coppie omosessuali. Durante il quale la dottrina de fide et moribus è stata messa in discussione, come se la Chiesa non l' avesse già definita.

Sarà l'opzione liberale a vincere? Ciò è ben lungi dall'essere certo: le prese di posizione a favore della dottrina tradizionale sono state numerose, e pesanti: una petizione con oltre 800.000 firme, un libro firmato da 11 cardinali, che segue quello dello scorso anno firmato da 5 Cardinali, insieme a quello della raccolta degli interventi di 11 cardinali e vescovi africani, così come incontri e convegni, come quello che si è svolto presso l'Angelicum, a Roma, il 30 settembre, presieduto dal Cardinale Caffarra, Arcivescovo di Bologna, e dal card. Burke, Cardinalis patronus dell'Ordine di Malta. E poi, c'è stata, durante il Sinodo, la lettera dei 13 cardinali, che ha sfidato rispettosamente, ma con fermezza, le modalità in cui l'assise era stata orientata. E inoltre, la magnifica unanime resistenza dei vescovi della Polonia.

Ci sono già due Chiese. Una perseguitata.

Maggio 2014, visita allo Yad Vashem
Non solo Repubblica. Finalmente anche il Corriere (19 ottobre) ha “Francesco” in prima pagina. In apertura assoluta: “La Chiesa missionaria non si chiuda in sé stessa”, dice il titolo. In realtà è la prefazione a un libro del fu cardinal Martini, non un pezzo originale per il Corriere. Tralascio le lodi di “Francesco” al defunto: egli si dichiara qui apertamente l’attuatore della “eredità” del morto. Solo alcuni punti. “Uomini e donne di fedi diverse, non solo in ambito cristiano, hanno trovato e continuano a trovare consolazione e luce nelle sue riflessioni”. L’apporto preziosissimo del Martini viene identificato, correttamente, nel fatto che invece della fede, spargeva il dubbio. Nella “Cattedra dei non credenti” aveva messo in cattedra appunto i non credenti perchè insegnassero ai cristiani, a dubitare: riteneva un dovere cristiano dubitare. Il motivo, spiega “Francesco”, è che “L’iniziativa nacque dalla convinzione che tutti, credenti e non credenti, siamo alla ricerca della verità e non possiamo dare nulla per scontato”. Il morto stesso “non smise mai d’ interrogarsi”. Così dubitando “ha spinto lo sguardo oltre i confini consolidati, favorendo una Chiesa missionaria e ‘in uscita’ e non chiusa in se stessa..il dialogo è l’eredità di Martini”.

mercoledì 21 ottobre 2015

Venerdì 23 ottobre 2015, alle ore 11, padre Serge-Thomas Bonino, decano della facolta di filosofia dell'Angelicum (Pontificia università San Tommaso d'Aquino), accoglierà i sacerdoti, seminaristi e religiosi che partecipano al IV pellegrinaggio internazionale Summorum Pontificum a Roma [Calendario dell'intero Programma qui], per un colloquio sull'attualità del tomismo nella formazione sacerdotale. A seguire, è previsto un pranzo in compagnia del Rev.mo Padre dom Jean Pateau, abate di Fontgombault e di don Claude Barthe, cappellano del pellegrinaggio. L'incontro si svolgerà in francese e italiano.

Il numero dei partecipanti è limitato, occorre dunque iscriversi via email a: cisp@mail.com

(NB: una partecipazione di 8 euro verrà richiesta per il pranzo)

La Consacrazione a Maria Santissima in Santa Veronica Giuliani

La nostra 'arma' più efficace. 

I brani che seguono sono tratti dal testo di Sr. Maria Francesca Perillo, negli Atti del Simposio Mariologico Internazionale sulla Consacrazione alla Vergine Maria - Frigento 5-7 luglio 2010, Casa Mariana Editrice, 2011, pag.471-498.
Colgo l'occasione per ricordare, sullo stesso argomento gli altri lavori - da non perdere - qui pubblicati:
I fondamenti biblici della Consacrazione alla Vergine Maria di P. Settimio M. Manelli FI
Il “Voto Mariano” di Consacrazione all'Immacolata di P. Stefano M. Manelli FI

LA CONSACRAZIONE A MARIA SANTISSIMA
IN SANTA VERONICA GIULIANI
Suor M Francesca Perillo, FI

Introduzione

Per entrar senza indugi in mediar res ci par necessario chiarire, seppur brevemente, i termini dell'argomento affidato al nostro studio: La consacrazione alla Vergine Maria e santa Veronica Giuliani. In modo quanto mai sintetico, cerchiamo di spiegare che cosa s'intenda col primo termine, la consacrazione a Maria Santissima, e chi sia santa Veronica Giuliani, assunta come secondo termine dello studio.

La consacrazione totale a Maria Santissima è così definita, in modo sintetico ed esaustivo, dal Tanquerey nel suo immortale Compendio di ascetica e mistica'. Si tratta - vi si legge - di «un atto di devozione che contiene tutti gli altri. Quale è esposto dal B. Grignion di Montfort, consiste nel darsi interamente a Gesù per mezzo di Maria e abbraccia due elementi: un atto di consacrazione che si rinnova ogni tanto, e uno stato abituale che ci fa vivere ed operare sotto la dipendenza di Maria. L'atto di consacrazione, dice il B. Grignion, "consiste nel darsi interamente, come schiavo, a Maria e per suo mezzo a Gesù". Nessuno si scandalizzi di questa parola schiavo, a cui bisogna togliere ogni senso peggiorativo, vale a dire ogni idea di costrizione: non solo quest'atto non include costrizione alcuna ma è l'espressione del più puro amore; se ne conservi quindi il solo elemento positivo quale è spiegato dal Beato: Un semplice servo riceve salario, resta libero di lasciare il padrone e non dà che il suo lavoro ma non la sua persona, i suoi diritti personali, i suoi beni; uno schiavo invece acconsente liberamente a lavorare senza stipendio, fiducioso nel padrone che gli dà vitto e vestito, e si dà per sempre, con tutte le sue energie, la sua persona, i suoi diritti, per vivere in piena dipendenza da lui.

martedì 20 ottobre 2015

Promemoria: moderazione dei commenti

Ogni pagina di questo blog permette di inserire commenti.

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Un nuovo libro del prof. Gerard van den Aardweg sull’inganno del “matrimonio” gay.

Il quindicinale “Catholic Voice”, della Associazione Internazionale ‘Una Voce’, nell’ultimo numero (171, 18-31 ott. 2015) pubblica a p. 4 una breve presentazione dell’ultimo testo scientifico divulgativo del prof. Gerard J. M. Aardweg sulle menzogne della sottocultura gay, in uscita tra una settimana, con il titolo: Science says NO. The Gay Marriage Deception. Dei contributi di questo illustre psicologo cattolico – un’autorità mondiale nella cura delle persone omosessuali – ci siamo già occupati di recente [qui]. Il libro è pubblicato dall’associazione di cattolici (religiosi e laici) fedeli alla Tradizione della Chiesa Lumen Fidei – pro Deo et Patria, della quale sono patroni, tra gli altri, il cardinale Edm. Leo Burke e mons. Athanasius Schneider.

Di estremo interesse ci sembra la notizia data dal recensore in apertura: “copie del libro sono già state fatte avere a diversi Padri Sinodali, riuniti a Roma per discutere della Famiglia”. Il fatto che si sia voluta anticipare l’uscita del libro a vantaggio dei “Padri Sinodali”, fornendoli degli ineccepibili argomenti del prof. Aardweg, dimostra a nostro avviso che il tema dell’omosessualità, solo sfiorato nel programma ufficiale del Sinodo, ne costituisce invece uno degli argomenti fondamentali, almeno nel senso che i vari Schönborn e Danieels cercheranno di ottenere quelle “aperture” nei confronti di questo peccato, respinte al Sinodo dell’anno scorso, utilizzando anche gli argomenti demoliti dall’illustre studioso olandese. Nel luglio scorso la Conferenza Episcopale tedesca ha emesso un documento nel quale ci si giustificava con le falsità correnti sulla supposta “tendenza naturale” immutabile all’omosessualità presso alcuni, che “le scienze umane e la psicologia” avrebbero dimostrato esistere.

Danilo Quinto. I tiepidi allo sbando

Con quel suo linguaggio «del dire e del non dire» – come avrebbe scritto Leonardo Sciascia in un famoso pamphlet a lui dedicato – Aldo Moro usò (o venne a lui attribuita) un’espressione che fece epoca: le «convergenze parallele». Per comprenderla, basta citare un passo di un suo discorso del 1959: (…) «in tale direttrice diviene indispensabile progettare convergenze di lungo periodo con le sinistre, pur rifiutando il totalitarismo comunista». La contorsione linguistica giustificava e certificava l’arte del «compromesso». In quel caso, dell’«incontro» nefasto tra la cultura politica cattolica e quella che aveva le sue origini nell’ideologia comunista dell’Unione Sovietica, che in nome della «ragione di Stato» aveva sterminato decine di milioni di persone nei Paesi che aveva dominato, primi fra tutti i cattolici.

Il «compromesso», in una delle accezioni che ne dà il Dizionario Treccani, è «una transazione, un accomodamento, una forma di accordo fra le opposte esigenze di due parti in contrasto, per cui ciascuna delle due cede qualche cosa per risolvere la controversia». In senso figurato, dice sempre Treccani, «scendere a compromessi significa recedere parzialmente dai proprî principî; vivere di compromessi, di espedienti non sempre o non in tutto onesti».

lunedì 19 ottobre 2015

Mons. Ghizzoni, il censore del Rito Antiquior, ora apre alla FSSPX

RAVENNA – Quando era a Reggio Emilia come vescovo Ausiliare era stato il più acerrimo nemico dei gruppi di fedeli che chiedevano di celebrare messa secondo la forma straordinaria, impropriamente detta messa in latino.
Un’opposizione a volte ostica, che sembrava il più delle volte non tenere conto del Motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum che sdoganava, facendoli uscire da un ghetto, i fedeli tradizionalmente affezionati alla cosiddetta vecchia messa.
Singolare “conversione” per Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo reggiano di Ravenna e Cervia. Ha appena concesso per domenica prossima e per la seconda domenica di ottobre due messe in latino ad una parrocchia della sua Diocesi, Santa Maria del Torrione, che in vista della creazione di un gruppo stabile di fedeli inviterà a celebrare il reverendo don Enrico Doria. Don Doria è un sacerdote del Priorato ‘Madonna di Loreto’ della Fraternità Sacerdotale San Pio X“, la fraternità che segue il carisma del vescovo Marcel Lefebvre.
Un cambiamento non da poco. Si vede che dopo l’annuncio di Papa Francesco sulle confessioni lecite anche da parte dei sacerdoti lefebvriani, anche nell’episcopato italiano ci si affretta ad allinearsi al nuovo corso. Cosicchè quello che era impensabile fino a ieri (aprire le parrocchie di casa ai lefebvriani, quasi come fossero appestati) oggi è non solo permesso, ma quasi auspicato. Ne gioiranno i fedeli vicini alla comunità di Econe, ma ne avranno beneficio, ne siamo sicuri, anche tutti gli altri fedeli della Catholica. (Andrea Zambrano - Fonte)

Un forte appello al Papa e ai Padri sinodali

Riprendo dalla traduzione di Cristianesimo cattolico.

«La missione della Chiesa è quella di salvare le anime. Il male, in questo mondo, proviene dal peccato, non dalla disparità di reddito, né dal cambiamento climatico». La traduzione è nostra.
La dottoressa Anca-Maria Cernea, medico presso il Center for Diagnosis and Treatment-Victor Babes e Presidente dell’Associazione dei Medici Cattolici di Bucarest (Romania), ha presentato al sinodo, il 17 ottobre, il seguente appello a papa Francesco e ai padri sinodali:

Santità, Padri sinodali, fratelli e sorelle,

io rappresento l’Associazione dei Medici Cattolici di Bucarest.
Appartengo alla Chiesa greco-cattolica rumena.
Mio padre era un leader politico cristiano che è stato imprigionato dai comunisti per 17 anni. I miei genitori erano fidanzati, stavano per sposarsi, ma il loro matrimonio ha avuto luogo 17 anni dopo.
Mia madre ha aspettato tutti quegli anni mio padre, anche se non sapeva neppure se fosse ancora vivo. Sono stati eroicamente fedeli a Dio e al loro impegno.
Il loro esempio dimostra che con la Grazia di Dio si possono superare terribili difficoltà sociali e la povertà materiale.

Don Elia. La vera posta in gioco

In un bollettino della massoneria giudaica dei primi anni del secolo scorso si afferma che la Chiesa Cattolica deve essere aiutata a cambiare. A quanto pare sopravvivono ancora dei figli di Caifa che, poveretti, continuano a illudersi di poter chiudere i conti col Nazareno. Visto che l’odio distruttivo scatenato a più riprese contro la Sua Sposa per interposta persona, nelle varie epoche della storia cristiana, non è valso ad eliminarla dalla scena, han pensato bene di infiltrarsi nel suo corpo direttivo per adulterarne la natura (ignorando ovviamente, per carenza di cognizioni adeguate in materia, che ciò non è possibile). Sta di fatto che, almeno da un certo punto di vista, sono riusciti nel loro perfido intento: a un secolo di distanza si stenta a riconoscere, della Chiesa terrena, lo stesso volto visibile di allora – o meglio non lo si riconosce più.

Simile cambiamento, dai cattolici “aggiornati”, era in realtà considerato un enorme progresso: fino a cinquant’anni fa non si era capito praticamente nulla del Vangelo, che si sarebbe cominciato a comprendere e a vivere soltanto con il Vaticano II. Oggi, però, essi appaiono ormai surclassati: di quel Concilio che fino a pochi anni orsono era tenuto per verità assoluta e indiscutibile, stranamente non si parla più, così come di qualsiasi altra cosa risalga a una data precedente a quel fatidico 13 marzo 2013, che ha segnato l’inizio di una nuova èra. È nata la Chiesa di papa Francesco, con una nuova dottrina, una nuova prassi e una nuova morale. In conferenze, omelie e interventi vari, vescovi, cardinali o semplici sacerdoti lo acclamano anzi salvatore della Chiesa, profondendosi in elogi entusiastici e scomunicando senza appello – in nome della misericordia – chi non fosse dello stesso parere…

Sante Messe tradizionali a Milano

Nei prossimi giorni saranno celebrate due Sante Messe Tridentine presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Mercoledì 21 ottobre 2015, ore 17.45: Santa Messa nella Festa delle Sante Orsola e compagne, vergini e martiri.
Giovedì 22 ottobre 2015, ore 12.00: Santa Messa nella Festa di Sant’Alessandro Sauli, vescovo e confessore.
Luogo delle celebrazioni: Cappella San Francesco (sita al primo piano dell'edificio monumentale di Largo Gemelli, lungo l'ambulacro 3 e presso la sommità della scala D).

The Ultramontanist's Progress. Analisi di un'eresia conservatrice

Riprendo, da Vigiliae Alexandrinae:

Ultra montes, ultramontani, coloro che stanno oltre i monti. Ultramontano non è nel Medioevo più che un concetto geografico, un modo, per lo più tedesco e francese, per definire tutto ciò che è italiano. Soltanto dopo la Riforma protestante, se non già dai tempi delle rivolte anticuriali di Filippo il Bello e di Lodovico il Bavaro, assunse un significato sostanzialmente politico che intercettava polemicamente il formarsi della moderna sovranità statale, giacché ultramontano, e finalmente ultramontanista, divenne il nemico pubblico che obbediva a Roma piuttosto che alla chiesa nazionale e al suo capo. Il senso politico dell'ultramontanismo entrò nel vocabolario cattolico quando, soprattutto in Austria, il cattolico romano divenne oppositore del giurisdizionalismo settecentesco. L'ultramontanista sarebbe ricomparso durante il Concilio Vaticano I come antagonista di tutto il mondo moderno.

È finalmente notevole e inaspettato il ritorno di questo tipo intellettuale nelle pagine dello Sviluppo organico della liturgia del benedettino Alcuin Reid, uno studio importante e assai approfondito sulla storia del Movimento Liturgico che durante cinquant'anni tentò in vario modo di affrontare il problema della "actuosa partecipatio" dei fedeli alla liturgia fino a consegnare i frutti ultimi di un lungo percorso ai riformatori postconciliari.  Uscito negli Stati Uniti con una prefazione elogiativa del Cardinale Joseph Ratzinger, il volume è stato recentemente pubblicato in italiano dalla casa editrice Cantagalli (Lo sviluppo organico della liturgia, Siena 2013, pp. 432).

sabato 17 ottobre 2015

Conciliarità, Sinodalità. Come cambia la Chiesa?

Il Giornale di oggi, 17 ottobre, afferma che il Papa sorprende e spiazza. Ma era già successo. L'allarme è stato dato invano. Ora quello che lui definisce 'processo aperto' è in rapida progressione. Non si può dunque lasciar cadere sotto silenzio quest'ultimo scossone di Bergoglio a La Catholica. Mi riferisco al discorso pronunciato per la commemorazione del 50° del Sinodo nell'Aula Nervi: un discorso in cui il papa ha manifestato il proprio interesse a rivedere le forme del ministero e del primato petrino.
"Il Papa non sta, da solo, al di sopra della Chiesa - ha spiegato Francesco ma dentro di essa come battezzato tra i battezzati e dentro il Collegio episcopale come vescovo tra i vescovi, chiamato al contempo, come Successore dell’apostolo Pietro, a guidare la Chiesa di Roma che presiede nell’amore tutte le Chiese". Bergoglio s'impegna a edificare " una Chiesa sinodale, missione - ha detto - alla quale tutti siamo chiamati, ciascuno nel ruolo che il Signore gli affida". "Per questa ragione - ha spiegato - parlando a una delegazione del patriarcato di Costantinopoli, ho recentemente ribadito la convinzione che 'l'attento esame di come si articolano nella vita della Chiesa il principio della sinodalità ed il servizio di colui che presiede offrirà un contributo significativo al progresso delle relazioni tra le nostre Chiese". "Sono persuaso - ha continuato Bergoglio - che, in una Chiesa sinodale, anche l'esercizio del primato petrino potrà ricevere maggiore luce". [...] Mentre ribadisco la necessità e l'urgenza di pensare a «una conversione del papato». (Cita Evangelii gaudium, 32. Vedi successivo punto 2. - Conversione del papato)

I tre marchiani errori di padre Cavalcoli

(di Corrado Gnerre) San Pio da Pietrelcina, grande apostolo dei nostri tempi nonché grande difensore della indissolubilità e santità della famiglia, un giorno scrisse ad un figlio spirituale: “Il premio è promesso dal divin Maestro non a chi ha ben incominciato, ma a chi persevera sino alla fine. Vi basti l’esempio di Giuda, il quale incominciò bene, continuò nel bene, ma non perseverò fino alla fine e andò perduto.”

Leggo dal sito vaticaninsider.lastampa.it un’intervista rilasciata dal padre domenicano Giovanni Cavalcoli, famoso teologo che indubbiamente aveva (eccome) iniziato bene, ma che per le cose che sta dicendo da un po’ di tempo a questa parte sembra abbia rinnegato non poco i suoi provvidenziali inizi. Dispiace dirlo, ma nell’intervista rilasciata dal Padre ci sono almeno tre evidenti errori che mai ci si sarebbe aspettati considerando come e cosa scriveva il Nostro tempo fa.