Pagine fisse in evidenza

lunedì 22 agosto 2016

STREET THEOLOGY. La Scristianizzazione, o Grande Fuga dalla realtà della Chiesa post moderna dal Concilio Vaticano II a Papa Francesco.

Enrico Maria Radaelli, STREET THEOLOGY. La Scristianizzazione, o Grande Fuga dalla realtà della Chiesa post moderna dal Concilio Vaticano II a Papa Francesco. Edizione Fede & Cultura, in-8°, Verona 2016, pp. 199
L'Autore ne preannuncia la presentazione a Verona, a opera di Mons. Prof. Antonio Livi, Domenica 4 settembre, ore 15,30, nell’ambito del Sesto Festival Nazionale di Fede & Cultura, presso la Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia, piazza Brà.
Saranno presenti al Festival di Fede & Cultura, tra gli altri, oltre a Mons. Arcivescovo Luigi Negri, il Prof. Ettore Gotti Tedeschi, oltre naturalmente al Prof. Giovanni Zenone - l’Editore - e all'Autore.

Uno schiaffo. Anzi, più di uno: adamantino, logica stringente, animo puro, Radaelli ci ha abituati così. E non poteva esservi titolo più indovinato di Street Theology, da “Street Art”, Arte di strada, o da strada, dunque Teologia di strada, o da strada, altro che san Tommaso, per rendere in due parole la drammatica situazione che sta vivendo la Chiesa dal Vaticano II a Francesco, dove tra un papa e l’altro Radaelli, con potenti argomenti, dimostra e illustra una continuità di fondo che però mette in subbuglio quella coi papi precedenti, « come l’arte di un Giotto o di un Michelangelo – scrive – la mette con un Haring o un Basquiat ». È sempre magistero, lì, e qui è sempre arte, ma questa è Street Art, e quella, appunto, è Street Theology.

Negli anni Sessanta c’è stato un passaggio di mano della conduzione spirituale, culturale e morale del mondo, via via più accentuato, per cui oggi a condurre i popoli non è più la Chiesa, ma l’élite laicista, e infatti il mondo si è ateizzato e la Chiesa ha perso milioni di anime, che Papa Francesco sta cercando in tutti i modi di recuperare. Ma chi, come e quando ha causato questo spostamento di leadership?
E questo cambio di conduttore morale è pacifico o è in qualche misura turbolento? e poi: si è concluso con un qualche vincitore, o ha tutt’ora qualcosa da dire e da sollecitarci, proprio a noi che stiamo vivendo la vita della Chiesa e del mondo in questi momenti di cambiamento così epocali? 

Perché mai l’Autore mette con tanta convinzione la necessità di avere la più forte certezza delle cose al di sopra di ogni altro valore, fosse persino l’amore, cui peraltro è in ogni riga evidente il suo attaccamento più intimo e ardente?
Chi sarà, infine, il “vincitore” di questo così profondo ribaltamento, se mai ci sarà? E deve per forza vincere qualcuno? E a noi cosa avverrà, dopo? E Dio, il Signore Gesù, che parte ha in tutto questo sovvertimento di valori?
Tutte domande cui un libro immenso, intenso, spiritoso, drammatico e serissimo come questo sa rispondere anche andando ben oltre le attese, con quella completezza e profondità che ben conosciamo del filosofo milanese.

Se Bernini, Caravaggio e Borromini raffigurano bene il valore di ciò che fu il concilio di Trento per la Chiesa, oggi potremmo dire con eguale forza icastica che a rappresentare il tipo di teologia che sgorga dalle labbra della Chiesa sono i Kendridge, i Banksy, i Giant, e non è escluso che su qualche muro, magari non dei più visibili, degli immensi giardini vaticani, si possa ammirare un loro “graffito”, forse persino quello riportato sulla copertina del libro di Radaelli. 

5 commenti:

  1. Monsignor Negri emarginato da Cl: troppo scorretto su islam, migranti e unioni gay
    I rapporti tra Negri e i nuovi vertici di Cl, in particolare col numero uno don Julian Carròn, si sono guastati

    Paolo Bracalini
    nostro inviato a Rimini

    A Rimini c'è anche monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, già allievo di don Giussani e da sempre punto di riferimento di Comunione e liberazione. È a Rimini, per presentare il suo libro «False accuse alla Chiesa», ma non al Meeting di Cl, che pure si svolge a poche centinaia di metri di distanza e dove monsignor Negri è stato ospite fisso di ogni edizione, totalizzando ben 85 partecipazioni dal 1988 in poi. Fino al 2015, primo anno in cui mancava il suo nome dalla lista dei relatori del Meeting, assenza che si ripete quest'anno. Ma perché? I rapporti tra Negri e i nuovi vertici di Cl, in particolare col numero uno don Julian Carròn, si sono guastati. Negri, che pure stato a lungo un protagonista di Cl, è considerato troppo conservatore su molti temi (l'islam, l'immigrazione, l'omosessualità) rispetto alla linea più di «sinistra» di Carròn.
    .....

    RispondiElimina
  2. La 1^ invocazione della preghiera dei fedeli nella s. Messa di ieri recitava così : "Per papa Francesco: aiutato anche dalla intercessione di san Pio X, possa portare avanti lo spirito di riforma della Chiesa per conformarla ogni giorno al progetto del Regno."
    Conoscendo san Pio X e conoscendo papa Francesco, a chi può essere venuto in mente una simile invocazione?
    3^ invocazione della preghiera dei fedeli :
    “Per i credenti di tutte le fedi: vivano secondo la legge scritta da Dio nei loro cuori per giungere anche loro alla Gerusalemme Nuova".
    Questa è la riforma che ci auguriamo? Niente più peccato originale, c'è la legge scritta da Dio nei cuori! Niente più battesimo, non serve, c'è la legge scritta da Dio nei cuori! Non serve più credere in Gesù Cristo ! Basta la legge scritta da Dio nei cuori per entrare nel Regno dei Cieli (preferisco chiamarlo così che Gerusalemme Nuova). “ Chi crede in Me ha la vita eterna!” ha detto Gesù, non è questa la nostra fede? Allora perché aderire a queste invocazioni, ammettendo così di credere in qualcosa di superfluo?

    RispondiElimina

  3. Don Arnaldo Combi: “Non voglio più imam sull’altare”

    ” In questa Chiesa mi sento confuso, su molte cose Socci ha ragione. Non voglio un Imam sull’ altare”. Lo dice in questa intervista don Arnaldo Combi sacerdote ad Orbetello, parrocchia Maria Santissima delle Grazie il quale certifica un certo disorientamento nella Chiesa cattolica.

    RispondiElimina
  4. “Per i credenti di tutte le fedi: vivano secondo la legge scritta da Dio nei loro cuori per giungere anche loro alla Gerusalemme Nuova".

    Questa è pari pari New Religion del New World Order !

    All'Anonimo: NON è una perifrasi per "il regno di DIo", no, è proprio una nuova Gerusalemme che vogliono, una in cui si fondino, e vivano felici e contenti Ebrei, Mussulmani e Cristiani. Una Nuova Gerusalemme =NWO.

    RispondiElimina
  5. Per Anonimo delle 23.31, l'altr'anno per il centenario sono andato ad Arese S. Pio X (TV) e per la chiusura delle celebrazioni vi era la SS Messa mi pare alle 18 per la quale il Parroco era stato sostituito da un inviato del Vescovo.
    Il Monsignore delegato, nell'omelia, si lasciò sfuggire: "... San Pio x come Papa Francesco... emh, Papa Francesco come San Pio x".
    Il resto sono riuscito a rimuoverlo.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.