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martedì 20 novembre 2018

Continuità con la missione della Chiesa? Bilancio quinquennale dell'attuale pontificato

Continuità o rottura
nella missione della Chiesa?

Le espressioni “cambio di paradigma” e “rivoluzione culturale”, con cui si vuole auto-definire il pontificato di Francesco, indicano l’idea di una radicale trasformazione. Si tratta di continuità o rottura nella missione della Chiesa? E come devono porsi i fedeli davanti a tale panorama?
Per rispondere a queste ed altre domande, l’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà organizza una serie di conferenze in sei città, a partire da lunedì 26 novembre, nelle quali parleranno autorevoli rappresentanti del mondo cattolico italiano. Le conferenze si terranno a Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Salerno.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di José Antonio Ureta «Il cambio di paradigma di Papa Francesco. Continuità o rottura con la missione della Chiesa?», Istituto Plinio Corrêa de Oliveira, Roma 2018, 233 pp.
Vedere i rispettivi inviti sotto riportati (cliccare sulle immagini per leggerle ingrandite)

3 commenti:

  1. Cambio di paradigma, rivoluzione...
    Chiesa in uscita, processi avviati...

    Per “andare altrove” con lo spirito-giusto bisogna essere stati bene almeno in un posto; almeno una volta. Altrimenti l'uscire in cerca di orizzonti nuovi (oltre il vecchio, oltre il limite, oltre il freno, oltre i muri) è un'illusione destinata a deludere.
    Se si tratta di una fuga, non farà che esportare gli incompiuti e gli irrisolti accumulati nell’anima buia del fuggitivo. Chi fugge infatti non ha una mèta: scappa e basta dalle sue paure e insoddisfazioni per finire su una strada. Questo purtroppo non corregge il male da cui fugge. Senza casa si finisce per strada, con quel che ci si fa o si subisce nel male. Quel che ti capita, ti resta. Lo superi, se lo superi, ma ti resta dentro.
    La frenesia delle "riforme" e delle "esperienze lontane" rischia di cullare un’illusione che serve solo a negare la realtà non proprio bella di un cuore tormentato. Un attivismo febbrile per eliminare il silenzio che costringerebbe ad interrogarci sul serio su di noi.
    Saper dare risposte al senso della vita permette di non arrenderci al “così fan tutti”.
    Per questo Gesù rivolse a Pietro un clamoroso "vade retro" quando il discepolo mostrò al Maestro di ragionare secondo il mondo.
    E’ necessario resistere. Bisogna saper prendere le distanze dal pensiero dominante e dai ricatti sociali e affettivi. All’empio ci si oppone, in modo passivo ed attivo, evitando di farci immergere e sommergere. Altrimenti è una brutta vita, ovunque andiamo. Le cose più preziose e straordinarie sono sempre ordinate e silenziose. Paiono immutabili. Stanno ferme al loro posto e brillano, suscitando stupore e ammirazione nei puri di cuore.
    Se ci piace tanto rivoluzionare è perché non siamo straordinari. Il nostro ordinario è il banale, scadendo nel volgare, senza più nulla di sacro. Invece le cose belle vanno trattate bene: non si regala un diamante in un sacchetto dell’umido. La gratitudine viene da lì, ma
    se non c’è mai stata gratitudine, c’è solo brama di “nuovo” e di fuga: l'ideologia che si illude di trovare la vera libertà da tutto e nel rumore insegue un'illusione. Solo chi sa uscire dalla centrifuga della confusione sa che non siam fatti per essere criceti sulla ruota. Con Dio Padre, nella sequela di Gesù, in una vita di fede, funziona così.
    Siamo fatti per una casa. Siamo attesi in una casa dove star bene, da figli del vero amore che dà un'identità invece di perderla.

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  2. OT:

    Uno dei tanti film-denuncia che la cultura dominante vorrebbe sotterrare, al pari delle vittime che furono ammazzate e sotterrate in un orrido passato:


    https://cristianesimocattolico.wordpress.com/2018/11/20/rosso-istria-il-film-denuncia-sulle-foibe-che-si-vorrebbe-silenziare/

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  3. OT il vdr è stato ricoverato ufficialmente per un'operazione di cateratta, ma è giallo sulle sue effettive condizioni di salute news ansa on line.

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