Dove sta andando la Chiesa cattolica? La Chiesa Una Santa è viva e immacolata nel Suo Sposo; ma una parte di quella visibile rischia di subire una 'mutazione genetica' o questa è già avvenuta nostro malgrado e ne stiamo vedendo gli effetti? Ci confrontiamo per "resistere", nella fedeltà.
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martedì 19 novembre 2024
Bloccati nel passato? No. Fuori dal tempo
"Stuck in the past"?
No. Outside for time. Bloccati nel passato? No. Fuori dal tempo. Qui
Il 19 Novembre, ricordiamo la nascita al cielo di Dolindo, come ogni 19 del mese molti si recano alla tomba per pregare per la sua canonizzazione.
Il Venerabile Don Dolindo Ruotolo, amava pregare e raccomandava di pregare con le braccia aperte, come gli «Oranti» delle Catacombe, e come i Sacerdoti nella celebrazione della Messa. Insegnava che le preghiere del «Padre nostro» e dell'«Ave Maria» recitate con le braccia aperte sono onnipotenti perché ricordano a Dio la preghiera di Gesù in Croce.
Dolindo dice che: L'anima che stende le sue braccia e prega, credendo, sperando e amando, ha nella sua debolezza una certa onnipotenza, perché tutto può la preghiera, tutto ardisce la fede vera, tutto raggiunge la speranza che confida, tutto abbraccia l'amore che a Dio si dona e a Dio si abbandona. Come l'ancora ferma la nave fra i mobili flutti, cosi la preghiera ferma l'anima nell"ondeggiare delle umane vicende, e le da la sicurezza dell'appoggio fra le tempeste della vita. Tu lo hai già sperimentato e lo sperimenterai sempre, perché ogni giorno ha il suo affanno e le sue incertezze. Se termina una lotta ne comincia un'altra, e l'anima si accorge che non può riguardare le creature come sua meta. Unica meta è l'amore mio e l'amare tutti per me. Apri perciò le braccia, e, nella profonda pace del tuo cuore, sospira al mio amore. La tenera pianta non ha ancora le spine, ma quando si irrobustisce, esse spuntano e pungono. Così sono le anime, figlio mio: le loro spine ti esercitano nella pazienza. Non te ne lamentare agitandoti, ma abbi pace con tutti, e passa sopra alle cose che non puoi modificare. Se irrompi, a che giova? Le spine compresse con la mano, entrano più addentro e pungono di più. Dice Gesù: “Fatti piccolo innanzi a me, ed io ti do la pace. Amami sopra tutte le cose, e volerai con ali robuste sui tenebrosi abissi del terreno pellegrinaggio. Quante grazie raccoglierai con la pazienza e la dolcezza”.
Servo di Dio Padre Dolindo prega per noi. Per la beatificazione Padre, Ave,Gloria https://t.me/+QNgfZ_3XUi5jNjk8
Fuir, échapper au temps… mais c'est le péché suprême, ça, pour les modernistes ! Pauvres de vous ! Il y a encore des gens qui pensent à l'éternité, les malheureux… Qui veulent l'anticiper, dans la liturgie justement… Les inconscients !
Il vescovo Schneider: "Oggi speriamo che Dio intervenga ora perché questa crisi è spettacolare, unica. Perché oggi la crisi penetra tutti i livelli, la dottrina, la vita morale, la liturgia, tutto. Specialmente il relativismo dottrinale, che distrugge le fondamenta stesse della nostra fede"
Gesù all'anima: Eleva l'anima tua in alto, e spiega le ali della meditazione e della preghiera per salire nella stratosfera del divino amore. Quando sulle ali di un aereoplano si forma il ghiaccio in alte regioni polari, allora l'aeroplano perde quota e può cadere sfracellandosi. Tu sei a contatto del mondo, perchè tante anime che vengono a te portano con loro il gelo agghiacciante del mondo. Tu non te ne accorgi, ma depongono sulle ali dell'anima tua il ghiaccio che ti appesantisce e ti spinge verso la terra. Se sei acceso del calore dell'amore divino, tu liquefi il ghiaccio e voli; ma se ti geli, tu accogli il ghiaccio, lo immagazzini... e cadi giù. Perciò con la meditazione e con la preghiera tieni sempre acceso il tuo cuore, ed invece di agghiacciarti al contatto col mondo liquefa il ghiaccio mondano col tuo amore a Dio. L'anima che non si nutrisce di Dio, è come un corpo senza calorie ed ogni negligenza nella preghiera spegne nel cuore una fiammella, fino a renderlo apate e gelido.
Tratto da: Lettere scelte ai Sacerdoti di Don Dolindo Ruotolo
Per mons. Perego non c'è il giudizio, ma il condono universale Inferno, Paradiso e Purgatorio sono medievalismi da archiviare per l'arcivescovo di Ferrara: nessuno si danna, al massimo recupera. Ma la Chiesa, oggi come ieri, parla chiaramente di premio e pena eterni. https://lanuovabq.it/it/per-mons-perego-non-ce-il-giudizio-ma-il-condono-universale Come esordiva Suor Romana mi domando e dico : ma che si sono fumati..!?
Sino irrecuperabili purtroppo, umanamente parlando; anime perdute per l' eternità, a meno di un miracolo, anche in zona Cesarini, in " articulo mortis" come dicevano i preti cattolici. La loro perdita fa molto soffrire la nostra amata Madre Celeste, che spesso ha pianto lacrime di dolore ( e di sangue) da molte sue immagini e statue; ma purtroppo non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e oggi i peggiori sordi sono gli ecclesiastici, i chierici di ogni ordine e grado; molti sono coscienti collaboratori del Nemico, altri solo opportunisti, una gran massa sono pavidi, quanto e più di don Abbondio. Con un clero così non c'è partita, meglio scavalcarlo e andare noi alla fonte della Verità e della salvezza eterna, loro ci condurrebbero in ben altro posto ( più o meno consapevolmente, intenzionalmente), là "dove è pianto e stridor di denti". Pace e bene JHS
Nel rito tradizionale il sacerdote, quando distribuisce la Comunione, fa un segno della croce con la Santa Specie mentre dice: “Corpus Domini nostri Jesu Christi custodiat animam tuam in vitam æternam. Amen. ”
Papa Pio XII pubblica l'encica Mediator Dei sulla liturgia
"Certo, la Chiesa è un organismo vivente, e perciò, anche per quel che riguarda la sacra Liturgia, ferma restando l'integrità del suo insegnamento, cresce e si sviluppa, adattandosi e conformandosi alle circostanze ed alle esigenze che si verificano nel corso del tempo; tuttavia è severamente da riprovarsi il temerario ardimento di coloro che di proposito introducono nuove consuetudini liturgiche o fanno rivivere riti già caduti in disuso e che non concordano con le leggi e le rubriche vigenti. Così, non senza grande dolore, sappiamo che accade non soltanto in cose di poca, ma anche di gravissima importanza; non manca,difatti, chi usa la lingua volgare nella celebrazione del Sacrificio Eucaristico, chi trasferisce ad altri tempi feste fissate già per ponderate ragioni; chi esclude dai legittimi libri della preghiera pubblica gli scritti del Vecchio Testamento, reputandoli poco adatti ed opportuni per i nostri tempi."
Il 19 Novembre, ricordiamo la nascita al cielo di Dolindo, come ogni 19 del mese molti si recano alla tomba per pregare per la sua canonizzazione.
RispondiEliminaIl Venerabile Don Dolindo Ruotolo, amava pregare e raccomandava di pregare con le braccia aperte, come gli «Oranti» delle Catacombe, e come i Sacerdoti nella celebrazione della Messa. Insegnava che le preghiere del «Padre nostro» e dell'«Ave Maria» recitate con le braccia aperte sono onnipotenti perché ricordano a Dio la preghiera di Gesù in Croce.
Dolindo dice che:
L'anima che stende le sue braccia e prega, credendo, sperando e amando, ha nella sua debolezza una certa onnipotenza, perché tutto può la preghiera, tutto ardisce la fede vera, tutto raggiunge la speranza che confida, tutto abbraccia l'amore che a Dio si dona e a Dio si abbandona. Come l'ancora ferma la nave fra i mobili flutti, cosi la preghiera ferma l'anima nell"ondeggiare delle umane vicende, e le da la sicurezza dell'appoggio fra le tempeste della vita.
Tu lo hai già sperimentato e lo sperimenterai sempre, perché ogni giorno ha il suo affanno e le sue incertezze. Se termina una lotta ne comincia un'altra, e l'anima si accorge che non può riguardare le creature come sua meta. Unica meta è l'amore mio e l'amare tutti per me.
Apri perciò le braccia, e, nella profonda pace del tuo cuore, sospira al mio amore.
La tenera pianta non ha ancora le spine, ma quando si irrobustisce, esse spuntano e pungono. Così sono le anime, figlio mio: le loro spine ti esercitano nella pazienza.
Non te ne lamentare agitandoti, ma abbi pace con tutti, e passa sopra alle cose che non puoi modificare. Se irrompi, a che giova?
Le spine compresse con la mano, entrano più addentro e pungono di più.
Dice Gesù:
“Fatti piccolo innanzi a me, ed io ti do la pace. Amami sopra tutte le cose, e volerai con ali robuste sui tenebrosi abissi del terreno pellegrinaggio. Quante grazie raccoglierai con la pazienza e la dolcezza”.
Servo di Dio Padre Dolindo prega per noi.
Per la beatificazione Padre, Ave,Gloria
https://t.me/+QNgfZ_3XUi5jNjk8
Fuir, échapper au temps… mais c'est le péché suprême, ça, pour les modernistes ! Pauvres de vous ! Il y a encore des gens qui pensent à l'éternité, les malheureux… Qui veulent l'anticiper, dans la liturgie justement… Les inconscients !
RispondiEliminaFuori dal tempo perche' Egli E' l'Eterno!
RispondiEliminaIl vescovo Schneider: "Oggi speriamo che Dio intervenga ora perché questa crisi è spettacolare, unica. Perché oggi la crisi penetra tutti i livelli, la dottrina, la vita morale, la liturgia, tutto. Specialmente il relativismo dottrinale, che distrugge le fondamenta stesse della nostra fede"
RispondiEliminaIL GHIACCIO SULLE ALI DI UN AEROPLANO
RispondiEliminaNapoli, 18 settembre 1958
Gesù all'anima:
Eleva l'anima tua in alto, e spiega le ali della meditazione e della preghiera per salire nella stratosfera del divino amore.
Quando sulle ali di un aereoplano si forma il ghiaccio in alte regioni polari, allora l'aeroplano perde quota e può cadere sfracellandosi. Tu sei a contatto del mondo, perchè tante anime che vengono a te portano con loro il gelo agghiacciante del mondo. Tu non te ne accorgi, ma depongono sulle ali dell'anima tua il ghiaccio che ti appesantisce e ti spinge verso la terra. Se sei acceso del calore dell'amore divino, tu liquefi il ghiaccio e voli; ma se ti geli, tu accogli il ghiaccio, lo immagazzini... e cadi giù.
Perciò con la meditazione e con la preghiera tieni sempre acceso il tuo cuore, ed invece di agghiacciarti al contatto col mondo liquefa il ghiaccio mondano col tuo amore a Dio.
L'anima che non si nutrisce di Dio, è come un corpo senza calorie ed ogni negligenza nella preghiera spegne nel cuore una fiammella, fino a renderlo apate e gelido.
Tratto da: Lettere scelte ai Sacerdoti di Don Dolindo Ruotolo
Per mons. Perego non c'è il giudizio, ma il condono universale
RispondiEliminaInferno, Paradiso e Purgatorio sono medievalismi da archiviare per l'arcivescovo di Ferrara: nessuno si danna, al massimo recupera. Ma la Chiesa, oggi come ieri, parla chiaramente di premio e pena eterni.
https://lanuovabq.it/it/per-mons-perego-non-ce-il-giudizio-ma-il-condono-universale
Come esordiva Suor Romana mi domando e dico : ma che si sono fumati..!?
Sino irrecuperabili purtroppo, umanamente parlando; anime perdute per l' eternità, a meno di un miracolo, anche in zona Cesarini, in " articulo mortis" come dicevano i preti cattolici. La loro perdita fa molto soffrire la nostra amata Madre Celeste, che spesso ha pianto lacrime di dolore ( e di sangue) da molte sue immagini e statue; ma purtroppo non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e oggi i peggiori sordi sono gli ecclesiastici, i chierici di ogni ordine e grado; molti sono coscienti collaboratori del Nemico, altri solo opportunisti, una gran massa sono pavidi, quanto e più di don Abbondio. Con un clero così non c'è partita, meglio scavalcarlo e andare noi alla fonte della Verità e della salvezza eterna, loro ci condurrebbero in ben altro posto ( più o meno consapevolmente, intenzionalmente), là "dove è pianto e stridor di denti". Pace e bene JHS
EliminaNel rito tradizionale il sacerdote, quando distribuisce la Comunione, fa un segno della croce con la Santa Specie mentre dice: “Corpus Domini nostri Jesu Christi custodiat animam tuam in vitam æternam. Amen. ”
RispondiEliminaAnche un po’ fuori dal mondo.
RispondiEliminaO nel cuore del mondo, nel Cuore di Dio?
EliminaPlus apud me vera ratio valebit quam vulgi opinio.
RispondiEliminaCicerone
20 novembre 1947
RispondiEliminaPapa Pio XII pubblica l'encica Mediator Dei sulla liturgia
"Certo, la Chiesa è un organismo vivente, e perciò, anche per quel che riguarda la sacra Liturgia, ferma restando l'integrità del suo insegnamento, cresce e si sviluppa, adattandosi e conformandosi alle circostanze ed alle esigenze che si verificano nel corso del tempo; tuttavia è severamente da riprovarsi il temerario ardimento di coloro che di proposito introducono nuove consuetudini liturgiche o fanno rivivere riti già caduti in disuso e che non concordano con le leggi e le rubriche vigenti. Così, non senza grande dolore, sappiamo che accade non soltanto in cose di poca, ma anche di gravissima importanza; non manca,difatti, chi usa la lingua volgare nella celebrazione del Sacrificio Eucaristico, chi trasferisce ad altri tempi feste fissate già per ponderate ragioni; chi esclude dai legittimi libri della preghiera pubblica gli scritti del Vecchio Testamento, reputandoli poco adatti ed opportuni per i nostri tempi."