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venerdì 21 novembre 2025

Il Vaticano segnala continuità nelle restrizioni alla messa tradizionale nonostante le voci

Nella nostra traduzione da The Catholic Herald, abbiamo una risposta, sulla possibile rettifica di Traditionis custodes, che appare definitiva. Mala tempora...

Il Vaticano segnala continuità nelle restrizioni
alla messa tradizionale nonostante le voci


Il Vaticano ha risposto alle affermazioni secondo cui sotto Papa Leone XIV ci sarebbe stato un cambiamento di politica sulla messa latina tradizionale.

Un portavoce del Dicastero per il Culto e la Disciplina dei Sacramenti ha chiarito che il Papa non intende annullare il motu proprio Traditionis Custodes, emanato dal suo predecessore nel 2021, che ha posto significative restrizioni alla celebrazione della Messa tradizionale in latino.
Il pontefice, invece, consentirà dispense di due anni per i vescovi che ne faranno richiesta, il che è già la direttiva vigente.

Mons. Enda Murphy ha dichiarato al Catholic News Service che questo non è altro che una riformulazione della prassi del Dicastero… da quando il motu proprio è entrato in vigore”. La precisazione, quindi, sottolinea la continuità piuttosto che il cambiamento, e che non vi è alcuna revisione delle restrizioni contenute nella Traditionis Custodes.

Monsignor Enda Murphy ha fornito ulteriori chiarimenti in merito ai resoconti della riunione plenaria della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles, che suggerivano la possibilità di attuare una politica in base alla quale qualsiasi vescovo che richieda la dispensa per la celebrazione della messa tradizionale in latino la otterrà. Ha affermato che durante un incontro privato tra il nunzio apostolico in Gran Bretagna e i vescovi – che ha portato alla notizia di un cambiamento di politica – l'arcivescovo Buendía ha detto ai vescovi che il Papa "non avrebbe abrogato la Traditionis Custodes" ma avrebbe consentito agli ordinari diocesani che ne avessero fatto richiesta al Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti di concedere un'esenzione biennale rinnovabile per le celebrazioni secondo il Messale Romano del 1962.

Ciononostante, molti cattolici hanno continuato a mettere in discussione la situazione. Sebbene la dichiarazione del Vaticano non abbia segnato un passo indietro rispetto alle norme fondamentali del documento del 2021, The Pillar riporta che "Leone chiederà al cardinale Arthur [Roche, prefetto del dicastero] di essere generoso nell'accogliere le richieste di celebrazione della Messa in latino".

Sebbene il regime di esenzione biennale sia familiare a molte diocesi, è stato notato che domande simili presentate sotto Papa Francesco sono state spesso respinte; quindi il fatto che i vescovi diocesani possano ora aspettarsi dispense rinnovate, insieme al fatto che il cardinale Roche avrebbe ricevuto indicazioni dal Papa, ha acuito interrogativi e tensioni sull'attuazione incoerente della tradizione.

Inoltre, secondo un ecclesiastico presente al discorso, “l’impressione [del nunzio] è stata che il Papa voglia che la porta resti aperta e non stretta o chiusa”.

Storicamente, la disciplina della Messa latina tradizionale da parte della Chiesa ha seguito un percorso tortuoso e controverso. Prima degli ultimi sviluppi, Inghilterra e Galles avevano il cosiddetto indulto di Agatha Christie, un permesso unico concesso nel 1971 che consentiva di continuare a celebrare il rito antico dopo un appello firmato da importanti personalità della cultura.

Successivamente, nel 2007, il Summorum Pontificum, emanato da Papa Benedetto XVI, ha aperto un accesso più ampio alla forma più antica della Messa, descrivendola come una "forma straordinaria" del Rito Romano. Poi è arrivata la svolta più restrittiva di Papa Francesco.

La Traditionis Custodes di Francesco ha segnato un cambiamento decisivo nella politica liturgica, imponendo ai vescovi di non erigere nuove parrocchie personali per la Messa latina tradizionale. In base a tali termini, i vescovi potevano designare sedi esistenti per il Messale più antico, ma solo con l'autorizzazione diretta del Dicastero.

Sebbene la Messa del 1962 sia ancora soggetta a restrizioni in base ai termini della Traditionis Custodes , in base agli ultimi sviluppi sembrerebbe che i vescovi che ora richiedono la dispensa abbiano basi più solide per aspettarsi di ricevere un'esenzione di due anni, sebbene le norme di base rimangano invariate.

Tuttavia, come hanno notato molti commentatori, le ultime rassicurazioni hanno fatto ben poco per placare le preoccupazioni: molti hanno ricordato anni di domande respinte sotto il precedente pontificato e hanno messo in guardia dalle implicazioni della continua incertezza.

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