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mercoledì 17 dicembre 2025

I vescovi hanno dubbi pure sul presepe

L'Ansa, Vatican News mettono in risalto la notizia che il Papa difende la natività: «Un dono di luce per un mondo che ha bisogno di speranza». Per contro «Avvenire», il quotidiano della Cei, si interroga se essa debba includere migranti e «marginali». Ignora l’unico elemento essenziale: il Mistero dell’Incarnazione. Tant'è che dedica - con richiamo in prima pagina - una pagina intera intitolata «Presepe, attualità o tradizione?», chiedendosi se quella ricostruzione ideata nel 1223 a Greccio da San Francesco sia ancora valida per il nostro tempo.
Purtroppo non è l'unico caso e questa volta suscita perplessità anche a livello laicale in un quotidiano conservatore che ci presenta l'immagine di una natività addomesticata. Si tratta de La Verità, da cui riprendo il commento di Del Debbio che titola: "I vescovi hanno dubbi pure sul presepe". 
"E poi si chiedono, sempre i medesimi vescovi, dai più ai meno importanti, perché si svuotano le chiese e i fedeli appaiono disorientati... Mettiamo il caso di un fedele che sia abbonato ad Avvenire e anche a Vatican News che lo aggiorna sui pronunciamenti del papa e lo stesso giorno legga ambedue. Capirete bene che o gli prende lo sconforto o non ci capisce più nulla o ancora, consapevole che la Chiesa cattolica è gerarchica, dà ragione al papa e se ne frega del dibattito di Avvenire. Soluzione questa più sana e più giusta".

10 commenti:

  1. "E poi si chiedono, sempre i medesimi vescovi, dai più ai meno importanti, perché si svuotano le chiese e i fedeli appaiono disorientati…”. Credo che i vescovi lo sappiano benissimo, così come i parroci a contatto con il territorio di loro competenza. Prendiamo il santo Natale, ci siamo quasi. C’è qualcuno che si chiede se in famiglia si parla ancora della natalità, di Gesù bambino e di ciò che rappresenta? Tra tutte le famiglie che conosco per i grandi e i ragazzi la sola e unica preoccupazione è preparare l’albero e dedicarsi alla scelta dei regali da sistemare ai piedi dell’albero per poi consegnarli allo scoccare della mezzanotte dopo la cena. Per i piccoli l’attenzione è tutta concentrata su Babbo Natale, la letterina, le renne e i regali che porterà.
    Le chiese in realtà non si svuotano semplicemente perché non sono più piene: non ci si entra più.

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  2. Sì sì, il papa difende la soavissima rappresentazione della natività, ma non si accorge che lì è presente come co-protagonista la Santissima Vergine da Fernandez così tanto offesa nell' infame documento "Mater populi Fidelis" uscito il 4 novembre scorso e precedentemente da lui approvato il 7 ottobre, proprio nella festa della Madonna delle Vittorie e del Rosario? Mi spiace, soprattutto per me che commento un peccato perché non riesco a perdonarlo, anzi perdonarli, ma finché non ritornerà sui suoi passi, quel po' di buono che può uscire dal piccolo Leone non mi entusiasma per nulla, anzi, mi lascia così come mi trova.
    Nonna

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    1. Braca nonna ! complimenti vivissimi, unito in spirito a lei, nella testimonianza di fedeltà alla Chiesa vera, quella preconciliare, ed ai suoi papi, santi, martiri, così denigrati e dileggiati dal clero modernista al potere ormai da quasi 70 anni. LJC - Catholicus

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  3. Gederson Falcometa17 dicembre, 2025 16:30

    L'indifferenza è così grande che vogliono mettere migranti e marginali sullo stesso piano di Nostro Signore e degli Apostoli. Come sarebbe questo presepe? Il bambino Gesù sarebbe il migrante o il marginale? Oppure solo gli apostoli erano migranti ed emarginati? In ogni caso ci vuole un grande desiderio di diffondere l'adorazione dell'uno o dell'altro per vederlo adorato da angeli, pastori e Magi. Se sono gli apostoli, allora rappresentano un Gesù nato durante la Rivoluzione francese e la sua buona novella sono i diritti dell'uomo... Questa non è più una religione.

    Mettere gli i migrati e gli marginali nel presepe non è né appropriato né opportuno. È su questo genere di questioni che il DDF dovrebbe esprimersi, non su questioni che hanno già ricevuto insegnamenti del magistero ordinario, come la questione del titolo di Maria Corredentrice.

    Il livello intellettuale di coloro che avanzano questo tipo di proposte è lo stesso dei capi di Stato dell'UE. Parlano di cose di cui dovrebbero tacere e tacciono su cose di cui dovrebbero parlare.

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  4. Cei contro Papa?
    Due Dux ?

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  5. Voglia di diarchia?
    Ma hanno lo stesso potere?

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  6. Il Corpo Mistico di Cristo e' la Chiesa, non si rendono conto che l'uno tira da una parte
    e gli altri tirano dall'altra parte (questo Corpo Mistico)?!?

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  7. Il fatto è che nella Gerarchia cattolica attuale non si crede più al dogma. Voglio dire, al dogma come concetto. Tutto diventa pertanto interpretabile alla luce delle esigenze dei tempi, ovviamente come intese da colui che interpreta.
    Che non credano più a verità della nostra religione da ritenersi come dogmi di fede, risulta dalla famigerata Dichiarazione congiunta con i luterani sulla giustificazione. Responsabile mi sembra il cardinale Cassidy, ma frutto del lavoro di più anni di una commissione mista. Questa Dichiarazione ebbe come padrini sia Giovanni Paolo II che l'allora cardinal Ratzinger.
    Come si fa a fare un dichiarazione congiunta con i luterani sulla giustificazione quando proprio sul concetto della giustificazione si è consumata l'eresia del monco ribelle?
    Semplice, togliendo valore agli anatemi inflitti dal Tridentino, dando cioè loro un significato relativo e non più assoluto. Nella Dichiarazione congiunta, che al momento non ho sottomano, si cerca una soluzione di compromesso tra le due religioni. E appunto si dice ad un certo punto che i dogmi e gli anatemi proclamati a Trento sulla giustificazione non devono più essere intesi in senso assoluto ma possono esser reinterpretati alla luce di un successivo sviluppo, naturalmente in modo equilibrato, ponderato, senza uscire dal seminato.
    Ma già rivedere il dogma alla luce di supposte nuove esigenze, non significa uscire dal seminato?
    Come stupirsi allora che i vescovi e anche forse tanti preti, cresciuti con questa mentalità, un po' alla volta mettano tutto in discussione? Adesso si ridiscute anche il Presepio. Ma prima di questo, auspice papa Francesco, non hanno "ridiscusso" anche il matrimonio cattolico? Non direttamente ma indirettamente, autorizzando le ben note deviazioni (accettazione di fatto delle unioni di fatto, anche perverse; autorizzazione alla comunione ai divorziati risposati conviventi; Fiducia supplicans, etc).
    Una Gerarchia cattolica che cessa di credere nel significato assoluto del dogma della fede cessa di fatto dall'essere cattolica.
    Diventa un ibrido, indefinibile.

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    1. Qui cade a pennello, come suol dirsi, un commento che ho salvato tempo fa da un articolo di questo portale, considerandolo della massima importanza al dine di far aprire gli occhi e la mente ai c.d. conservatori conciliari, ammiratori dei papi conciliari e postconciliari; eccolo:
      <“Nel momento in cui Bergoglio (ed oggi anche Prevost, NdR) od altri eretici dichiarano fallibile la Chiesa di XX secoli, sostituendola con le loro innovazioni, si autogiudicano pure esso fallibili. Cioè se la Chiesa di XX secoli di Papi infallibili viene dichiarata fallibile da loro, essi stessi non sono infallibili, per cui non possono pretendere di essere seguiti e creduti. Sia in quanto in una struttura inventata e menzognera quindi, sia in quanto a loro dire la verità non esiste. Questo è il grado di rincitrullimento globale e satanico cui siam giunti con questi eretici”.>
      Superfluo aggiungere che sottoscrivo ogni parola di questo commento, nel quale mi riconosco completamente; è da anni ormai che vado dicendo e scrivendo di non dare più alcuna fiducia al famigerato CV II ed ai papi che lo hanno voluto e manovrato (Montini in particolare, ma anche Roncalli ha avuto le sue colpe) ed a tutti i papi postconciliari, nessuno escluso. Adesso, poi, che toccano anche la sacralità del Presepe, cosa dire loro, senza offesa od odio? potremmo dir loro che vadano a farsi friggere, per usare un eufemismo; quanto a me, io rimango fedele alla Chiesa preconciliare ed ai suoi papi (in specie quelli di nome Pio), santi, martiri; mi sento unito spiritualmente a chi condivide questa mia posizione, pur non conoscendoci personalmente. Lotta dura, senza paura, era lo slogan dei sessantottini, mutuabile adesso per la causa di NSGC ! LJC Catholicus

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  8. Sarà una furbata politica ma mi piace la conversione presepista di Giorgia Meloni, rilanciata in questi giorni, anche perché da anni peroro la causa del presepe e resto fedele al suo allestimento in casa. Ma mi piace soprattutto la gravidanza di Maria nel presepe voluto da Papa Leone XIV, un messaggio di fiducia nella natività e nella natalità, e nella possibilità di congiungere la maternità naturale alla maternità soprannaturale. Quell’incontro tra corporale e spirituale.
    Di questi messaggi ha bisogno il mondo e in particolare l’Italia, l’Europa e mezzo Occidente. E fa piacere infine leggere che anche i custodi dell’ovvio e del mainstream, oggi difendano il presepe ripetendo quel che noi diciamo da decenni: ma a chi offende, nuoce o minaccia la nascita di un bambino, la rappresentazione sacra di una famiglia e di una comunità che si raccoglie adorante per la nascita, proprio nelle terre più martoriate dall’odio, in Medio Oriente? Viva il presepe, rappresentazione concreta e suprema di umanità fino a toccare il cielo. Dove trionfa l’umanità là trionfa il divino amore.

    Marcello Veneziani

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