Pagine fisse in evidenza

martedì 28 dicembre 2010

Risposta ad un insolito pistolotto del vaticanista Andrea Tornielli sui "Tradizionalisti"

Inserisco un dato di attualità, sorto dall'insolito e per certi versi inquietante pistolotto di Natale, inopinatamente posto dal vaticanista Andrea Tornielli, sulla questione del cosiddetto "protestantesimo Tradizionalista", scaturito dal fatto che la recente intervista di Tornielli al card. Canizares -di fatto una marcia indietro sulla 'Riforma della Riforma'- ha dato il via, sul Web, al successivo sviluppo di riflessioni e commenti da varie sponde.
Siamo arrivati al punto che si tenta di silenziare perfino i motivati interrogativi e le critiche costruttive, pur garbate e documentate. Ne è una dimostrazione anche l'assordante silenzio da parte dei media 'cattolici' sul recente Convegno di Roma sul Concilio, del quale abbiamo iniziato (e proseguiremo) l'approfondimento.

Inserisco qui il mio intervento, al solito sommerso in quel contesto da una profluvie di commenti di ogni genere, tra i quali tuttavia spiccano quello di Messa in latino e diversi altri che hanno dato origine ad un serrato confronto. Questa è la situazione nella nostra Chiesa...
http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2010/12/25/la-liturgia-e-il-protestantesimo-tradizionalista/#comments

Caro Dr. Tornielli,
innanzittutto Buon Natale (siamo ancora nel Tempo di Natale).
Ho letto con sorpresa e anche con sgomento la sua ‘tirata’ contro i “tradizionalisti”, ancor più inaspettata proprio perché è stata scaraventata sul blog durante il giorno di Natale.
Vorrei permettermi di farle due osservazioni:
  1. Non confonderei un certo “tradizionalismo ideologico” da lei chiamato per nome come se esso identificasse tutto il Tradizionalismo, né con la FSSPX né con gli amanti della Tradizione tout court, che sono semplici cattolici che appartengono alla “Chiesa militante” non perché l’ha detto De Mattei, ma perché tutti noi cattolici (lei compreso) apparteniamo alla Chiesa Militante in stretta comunione con quella Trionfante e quella Purgante, e cioè nella Comunione dei Santi, abolita perfino dal lessico cattolico dai neo-protestanti che l’hanno persino espunta dal NO (essi sì davvero protestanti!).
    Questo termine non si addice a coloro che amano la Tradizione, i quali non ‘protestano’, ma ‘supplicano’ che cessi finalmente lo scempio e l’oscuramento delle verità di fede cattoliche. E lo fanno, non “pretendendo di avere la Verità in tasca”, come lei dice, né pretendendo di insegnare qualcosa al Papa né a nessun altro, ma in virtù di ciò che diceva Dom Gueranger: “… quando il pastore si cambia in lupo, tocca anzitutto al gregge difendersi. Di regola, senza dubbio, la dottrina discende dai vescovi ai fedeli; e i sudditi non devono giudicare nel campo della fede i loro capi. Ma nel campo della Rivelazione vi sono dei punti essenziali dei quali ogni cristiano, per il fatto stesso di essere cristiano, ha la necessaria conoscenza e la custodia obbligatoria.”
  2. La seconda osservazione che mi permetto di farle è che con la sua ‘stroncatura’, mi sembra abbia fatto sua la “vulgata”, che sta prendendo sempre più consistenza nella realtà ecclesiale, cavalcata da pseudo-fedeli al Papa solo a parole, che sono tradizionalisti solo in senso moralistico per ciò che attiene la famiglia e la morale mentre, per il resto, calpestano dottrina e liturgia e ignorano ogni indicazione del S. Padre osannato e seguito quando approva ed incoraggia e ignorato quando ‘indica’ e ‘corregge’. Sono essi che hanno ‘coniato’ questo termine di “protestanti con pretesa di avere la verità in tasca”, e ormai lo usano ad ogni piè sospinto per tappare la bocca a coloro che si permettono – con diritto-dovere di cattolici battezzati e cresimati -, di denunciare documentando abusi liturgici e distorsioni dottrinali, ormai addirittura entrati a pieno titolo nelle pastorali di moltissime diocesi…
E’ questo uno degli aspetti – purtroppo non l’unico ma il più subdolo – della crisi odierna (credo che neppure lei possa dire: “che bel vestito ha l’imperatore”!) che è nella e non DELLA nostra (nessun “noi-voi”) Chiesa, perché quella Una Santa è viva e intangibile nel suo Mistero di Corpo Mistico di Cristo e Sua Sposa.

Vorrei aggiungere alcune notazioni al mio richiamo alla “chiesa militante”, definizione molto precisa, che sembra ormai superata dalla sottolineatura conciliare delle immagini di “Chiesa pellegrina” e/o chiesa “sacramento” e “comunione” in contrapposizione a quella gerarchica, che non esauriscono la realtà teandrica – e non solo accentrata sull’uomo – della Chiesa-Mistero …
Premesso che “gerarchia” presuppone un “ordine” fondato sulla “comunione”, ovviamente è esatto dire che la Chiesa è “pellegrina”, come è esatto dire che la Chiesa è sacramento e comunione… d’altronde è la comunione in Cristo che fa la Chiesa e, quindi, se non ci fosse sempre stata la “comunione”, anche prima del concilio, non ci sarebbe più la Chiesa… Preciso che questo non significa rinnegare il concilio, ma interpretarlo nel senso della ‘continuità’ propugnata dal Santo Padre…

Inoltre “Chiesa militante”, implica l’idea di una chiesa che lotta, ma è bene precisare che non si tratta di una lotta con le ‘persone’ …insomma non si intende una chiesa di crociati né vecchi né nuovi, ma “La nostra battaglia non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.” (Ef. 6,12)

Aggiungo una interessante puntualizzazione scaturita dal dibattito:

A chi mi faceva notare che: “i termini “Chiesa pellegrinante” e “Chiesa comunione”, pur corretti, inclinano pericolosamente verso un’impostazione neo-veterotestamentaria: Chiesa come nuovo Popolo Eletto. La realtà (1Pt 2, 9) è che la Chiesa è “popolo che Dio si è acquistato”, cioè popolo dei Redenti (=ricomprati…dal possessore tirannico Satana!). L’inclinazione ereticale cui accennavo non può che portare ai disastri a cui ha già condotto in ambito protestantico: alla fine, il “secondo Israele” tende a dissolversi, e resta il “primo”!”

Replicavo: grazie per la precisazione. A me premeva la sottolineatura di come i due termini non esauriscano tutta la realtà della Chiesa. E’ tipico delle affermazioni conciliari e relative post-applicazioni fare affermazioni lapidarie, tipo slogan, che colpiscono l’immaginazione e l’emotività, ma non esauriscono la ricchezza semantica di una terminologia compiutamente descrittiva e dinamicamente viva in Cristo come “Chiesa Trionfante Militante e Purgante” e le profondità ontologiche che l’identità della Chiesa presuppone.

In effetti affermare realtà esatte, ma incomplete, fa passare sotto silenzio quello che esse non dicono e che, nel corso del tempo, viene sotterrato, sepolto, dimenticato, lasciato da parte. Anch’io ho sempre notato che indicare la Chiesa come “popolo di Dio” non è un progresso, ma un regresso di sapore vetero-testamentario, dato che la Chiesa E’ innanzittutto il Corpo Mistico di Cristo, Sua Sposa… non è ininfluente, eliminare il Nome del Signore e, soprattutto, ‘velare’, accantonare questa realtà UNICA e meravigliosa che ci fa Chiesa in Lui…

A questo punto mi preme puntualizzare la sempre maggiore evidenza delle due (e forse più, purtroppo) anime riconoscibili nella Chiesa visibile del nostro tempo, nella quale è ormai difficile orientarsi e districarsi dal garbuglio di innovazioni e mistificazioni spacciate per spirito conciliare, (i cui germi, peraltro ben individuati) è da alcuni documenti conciliari che provengono) peraltro che la cultura egemone sta continuando a tessere e portare avanti, tentando di delegittimare qualunque voce cerchi di 'mostrare' le Verità cattoliche senza travestimenti né modernisti né da cosiddetta 'nuova pentecoste'.

E mi preme anche sottolineare come queste diverse anime si siano di fatto alleate coniando la 'vulgata' di un tanto fantomatico quanto improbabile "protestantesimo Tradizionalista" ponendosi come "conservatori"... quante etichette!

In realtà i 'conservatori' di oggi sono coloro che intendono conservare il cosiddetto spirito del concilio facendo di esso - che ha messo in un angolo i Dogmi assoggettandoli ad una assurda evoluzione - un intoccabile nuovo "superdogma"...

Osservo che il termine "conservatore" non si addice alla Tradizione, che 'conserva' nel senso che 'custodisce', il "Despositum Fidei" Apostolico; ma nello stesso tempo non conserva alcun tipo di fissismo, che non le si addice in quanto essa è VIVA nel senso, insegnato da mons. Gherardini, della “continuità evolutiva”, che esclude tutti quei criteri immanentistici che si sono imposti, dall’Illuminismo ad oggi, sia alla filosofia che alla teologia. Gli Apostoli ci hanno lasciato quanto da Cristo avevano ricevuto ratione ecclesiae, non i carismi personali ma le verità riguardanti la Fede e la Chiesa. So di averlo già detto, ma repetita iuvant.
I Padri la chiamano Traditio Dominica o Traditio Apostolica “lo Spirito Santo vi ricorderà tutte le cose che vi ho insegnato io” (Gv 14, 26). L’insufflatio dello Spirito [Presente nella Chiesa: dove c'è il Figlio, c'è anche il Padre e lo Spirito Santo] non ha per oggetto una o più, ma “quaecumque dixero vobis”: tutte le cose, acquisizioni sempre più approfondite, nova et vetera (Gv 16,13).

7 commenti:

  1. mi pare evidente che il Papa, procedendo con passo esitante e con sfibrante alternanza avanti-indietro, nonchè con lunghe battute d'arresto, nel processo iniziato appena, di restaurazione dell'Edificio in rovina, si metta nel serio rischio di reponsabilità di gravi omissioni quanto al suo ministero petrino, che prevede atti di Magistero chiaro e inequivocabile (non a due marce, una da Papa e una da "dottore", spesso la seconda in contrasto con la prima....) ed atti di Governo fermi ed altrettanto inderogabili, e non-delegabili ad altri, nè ad ecclesiastici a lui inferiori di grado, nè ai Vescovi, nè tantomento, io credo, al basso, ...e lo dico a chiunque sostenga, come si va ripetendo oggi, una riforma DAL BASSO! cioè di darne carico alle povere pecore smarrite quali siamo a milioni: ma quando mai le pecore hanno avuto l'ONERE DI GUIDARE LA CHIESA ?! questo può essere solo uno dei frutti marci derivati dalla mentalità conciliare che ha creato il caos nell'indisciplina generalizzata, e in seguito all'abbattimento dell'ordine gerarchico voluto da Cristo!
    guardiamo la realtà in faccia, per favore: scardinata la gerarchia di funzioni e valori, nella Chiesa regna l'anarchia, fin dal Concilio, che di proposito volle rinunciare al rigore antico, sia nei pronunciamenti che nei procedimenti pratici indicati, pastorali e amministrativi.
    Tutti proclamati sacerdoti, profeti e re : poi tutti soggiogati dal volere delle potenti conferenze episcopali, che contano più del Papa; ecco le chiese locali autocefale....il caos; ed ecco che si pretende una riforma dal basso, di cui sarebbero responsabili i laici e sacerdoti oppressi dal potere effettivo conciliar-episcopale; ma che scherzo grottesco è mai questo ?
    Da una parte si dice alle pecore: obbedite ! dall'altra si dice loro: governate ! rimettete a posto voi lo sfacelo, riconducete i pastori nella strada diritta; addirittura si leggeva altrove l'esimia blogger Caterina63 affermare convinta che noi piccoli fedeli dobbiamo "restituire" infallibilità (sic) alle affermazioni del Papa quando esse ne sono carenti ! mi sembra francamente di assistere ad un delirio collettivo, quello di ritenere che l'ALUNNO debba INSEGNARE ALL'INSEGNANTE...ma quando mai si asserivano simili sciocchezze, fino a pochi anni fa, se la retta ragione era ancora desta?
    Dunque torniamo a chiederci:
    1- Se il Papa dalla Cattedra di Pietro non riafferma la Verità eterna, in tanti modi oggi offuscata, chi mai dovrà farlo al posto suo ? un panettiere, forse ?
    2- Se il Papa non esercita la sua sacrosanta Autorità di Governo della Chiesa e del Gregge a lui affidato, in maniera da tutelarlo con fermezza e sicurezza contro gli innumerevoli assalti dei lupi eretici e predatori di anime, chi dovrà farlo al posto suo, del Pastore Supremo ? chi mai dovrà occuparsi della salvezza delle anime, sia quella dei cattolici più o meno titubanti e bisognosi di guida dall'alto, sia anche dei tantissimi che non ancora conoscono Cristo e aspettano Luce dall'alto di quel Faro ? un tassista, forse ? o chi altro fra noi piccoli, ignoranti e MAI incaricati da Cristo a questa somma funzione ?

    RispondiElimina
  2. La ringrazio per il suo commento , i modernisti si stanno accorgendo che c'è una reazione che viene dai laici Cattolici .
    Agli uomini di buona volontà confutare , studiare e pregare .
    Santa Maria ora pro nobis

    RispondiElimina
  3. Complimenti per la profondità del suo pensiero e della dottrina da lei esposta: pacata, obiettiva, limpidissima.

    RispondiElimina
  4. E’ curioso vedere come tutto l’armamentario argomentativo che da sempre la Chiesa ha usato per affermare il suo diritto alla sicura testimonianza della Verità venga oggi utilizzato dalla Nuova chiesa per attribuire a se stessa questo stesso diritto,

    —— L’articolo del dott. Tornielli è una sintesi quasi esaustiva di questo campionario argomentativo, che si riduce poi, in buona sostanza a un unico argomento: la Chiesa non può sbagliare nella sua testimonianza, perché da Cristo ha avuto la garanzia dell’infallibilità, simboleggiata nel potere delle Chiavi: quindi ogni sua parola, anche se del tutto nuova o, peggio, in stridente contrasto con le parole antiche, solo per il fatto di essere pronunciata dalla chiesa , non può che essere nella linea della verità.
    Ma un simile modo di ragionare non sta né in cielo né in terra: va contro ogni principio di sana logica che prevede alla sua base il principio di non contraddizione. Dire poi, per sfuggire alla strettoia, che la verità assoluta non esiste, che esiste solo la ricerca continua di essa e che essa ricerca assume di volta in volta, secondo i tempi e i bisogni ( gli umori …) degli uomini connotati sempre mutevoli, non importa se nel suo percorso in contrasto con i risultati precedenti…, è dichiarare ipso facto la fine della Chiesa e della stessa ragione d’essere di chi crede di costituirla.

    RispondiElimina
  5. Per esemplificare.
    Come si fa a sostenere che la tavola della celebrazione eucaristica sia la stessa identica cosa dell’altare che essa ha sostituito? Che non sia , quella tavola chiamata mensa, portatrice di un nuovo messaggio: che intorno ad essa si celebra il rito di un allegro incontro conviviale, al posto di quel triste ( lugubre? ) atto chiamato Rinnovamento del Sacrificio della Croce, quale invece veniva appropriatamente celebrato e significato sull’ altare ora abolito??? Come si fa a sostenere che il prete presidente d’assemblea della nuova messa sia la stessa figura del prete sacerdote celebrante della messa di un tempo??? Come si fa a sostenere, per converso, che sia un’ idea cattolica, del sempre cattolico, quella del popolo ‘celebrante’ , come viene espressa papale papale nell’invito da parte del presidente dell’assemblea ai presenti di “riconoscere (?!?) i propri peccati per ‘celebrare’- appunto!- degnamente i santi misteri….?
    -Come si fa a sostenere una qualche continuità tra il concetto espresso ininterrottamente da Cristo Signore dagli Apostoli dai Padri dai papi dai dottori dai santi su su fino al vaticandue, che non esiste salvezza al di fuori di Cristo e della sua Chiesa e il nuovo concetto proclamato con tutta solennità dal vatican-due in poi, che la salvezza è alla portata di tutti a prescindere da Cristo e dalla sua Chiesa???
    - Come si fa a sostenere, quindi, che la libertà religiosa – la libertà o il diritto di scegliersi la propria religione – sia in accordo con il dovere di abbracciare la vera ed unica religione di Gesù Cristo??? Che Gregorio XVI che san Pio IX che Pio X e Pio XI siano intercambiabili con i papi del vatican-due??
    - E’ sufficiente appellarsi al principio della necessità di una ‘riforma’ d o addirittura di un
    ritorno alla genuina fonte del dato di fede, che secoli di inquinamento e astruserie magisteriali ad opera di una chiesa sclerotizzata e avida di potere avevano oscurato alla vista? Ma se un vero credente non può non ammettere che la chiesa sia stata assistita e governata dalla Forza e dalla Luce dello Spirito del Signore, come può adesso accettare che solo ora dopo quasi due millenni, di ininterrotta identica dottrina, si sia arrivati alla scoperta che tutto è da riformulare, non importa come, per dare chiarezza finalmente al messaggio evangelico ? Ma non è stata questa da sempre l’idea fissa di tutti i riformatori, caso emblematico quello di Lutero che addirittura si sentiva pari a Dio nella sua capacità di affermazione della verità stessa! Ma non sarà che per questa via, per questa ossessione di ammodernamento o di ritorno (immaginario) alle origini’ , i cattolici non si dimostrino in forte ritardo sui tempi, dicendo essi oggi, a secoli di distanza, quello che i vari riformatori avevano con grande anticipo su di loro già affermato? Cattolici che si credono adulti nella lor capacità di aggiornamento, ma che in realtà mostrano tutti i segni di un forte ritardo mentale!
    - Oh ,si dirà, ma noi moderni aggiornatori abbiamo di che stare tranquilli e sicuri : abbiamo a sostegno la garanzia del potere infallibile delle chiavi! Quello che i papi dei tempi andati non hanno saputo o voluto usare, per mettersi subito al passo dei vari Lutero Calvino Cranmer e così evitare ai cristiani tante lotte e tanti lutti!

    RispondiElimina
  6. -Ma qui sta il punto: non è questa una petitio principii? Bisogna infatti dimostrare che al papa viene dato il potere di dire tutto e il contrario di tutto…. Ma dove è scritto? Ma come sarebbe possibile? Al papa viene data la missione di confermare nella fede i ‘fratelli’ e il carisma di riuscire infallibilmente nella sua missione. E la fede da confermare è per sempre quella di Pietro , che non può subire stravolgimenti in nome di qualsiasi voglia di aggiornamento o di adattamento! A partire dalla affermazione prima di Pietro (At 2 ) secondo la quale non esiste altro Nome sulla terra che il Nome di Gesù per avere il perdono dei peccati…Fare del revisionismo su questa verità primordiale, diluirne l’assolutezza in una casistica senza fine di se e di ma, o contraddirla apertamente come insostenibile per le moderne esigenze di affratellamento umano, significa dimostrare che chi compie tali operazioni non è papa, perché dimostrerebbe lui stesso con i suoi atti e con le sue parole di non godere dell’assistenza dello Spirito Santo, che garantisce sempre a ogni papa, a ogni vero papa, l’infallibilità assoluta nella Verità, nell’esercizio del suo magistero magistero ordinario e straordinario… Credere, come si tende oggi, che il papa sia papa cioè infallibile solo nelle due dichiarazioni solenni, è svuotare il mandato petrino di ogni efficacia e serietà: dovremmo aspettare due o tre volte in un secolo per avere un’ illuminazione di verità ??? E se i papi nuovi per evitare ogni rischio di auto-condanna o di perdita della faccia non dovessero, non volessero mai formulare dichiarazioni “ex cathedra?” , che protezione della verità avrebbe Cristo assicurato alla sua Chiesa nella persona dei suoi nuovi Pietro??? Assurdo e blasfemo!! ! Altro che “deliramenta da sedevacantisti” ! Se uno uscendo s’accorge contrariamente alle previsioni che la giornate è bella e soleggiata, e di conseguenza telefona alla moglie la bella notizia, che fa la moglie, lo accusa schernendolo di pluviofobia???

    RispondiElimina
  7. E se i papi nuovi per evitare ogni rischio di auto-condanna o di perdita della faccia non dovessero, non volessero mai formulare dichiarazioni “ex cathedra?”

    non possiamo essere nella mens dei Papi postconciliari.
    Nel momento 'oscuro' che stiamo attraversando, certi interrogativi sono ineludibili; noi non possiamo far altro che continuare ad approfondire custodire difendere e diffondere la nostra fede cattolica una cum Petro

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.