Raccogliamo con gioia una buona notizia di parziale soluzione di una ingiusta vessazione, che ha fatto tanto scalpore lo scorso anno, per l'intransigenza del vescovo Nourrichard nei confronti di un sacerdote che aveva l'unico neo di amare la Tradizione e di prendersi cura di un nutrito gregge di fedeli che lo seguivano e lo seguono tuttora.
Piccoli passi verso il grande Regno...
Una piccola chiesa in un piccolo villaggio - ma solo ad un paio di km a sud ovest della sua chiesa parrocchiale. Padre Francesco Michel, l'eroe di Thiberville, diventerà rettore della chiesa più piccola nella sua diocesi, a Le Planquay (a 5 km da Thiberville, Normandia). La sua resistenza ha pagato anche se si è lontani da una soluzione perfetta. L'intervento diretto della Congregazione per il Clero, attraverso il suo mediatore designato (il vescovo Boulanger, di Bayeux /Lisieux), ha assicurato che l'ordinario del luogo, il vescovo Nourrichard, non possa tenere Padre Michel a più di una breve distanza dal suo caro gregge.
Così scrive il Blog francese Perepiscopus:
Grazie al mediatore designato dalla Congregazione per il Clero, Mons. Boulanger, vescovo di Bayeux-Lisieux, la situazione dell'abate Francis Michel, privato della parrocchia di Thiberville da parte di Mons. Nourrichard, vescovo d’Evreux, dovrebbe normalizzarsi.
Mons. Christian Nourrichard ha reso pubblico un accordo intervenuto con l'abate Francis Michel, che diviene rettore della Chiesa del Planquay, situata a pochi kilometri dalla sua vecchia parrocchia. In questa chiesa, egli sarà libero di celebrare la messa sotto qualunque forma. Tuttavia, dato che non è più parrroco, dovrà chiedere l'autorizzazione del locale raggruppamento parrocchiale prima di celebrare un battesimo o un funerale. Se egli non avrà diritto di farsi carico della catechesi, sarà libero di dirigere altre attività pastorali, « come animare una giornata di ritiro », spiega Mons. Nourrichard.
L’abbé Michel dovrebbe celebrare la sia prima Messa al Planquay il 27 novembre, cioè la prima domenica di Avvento. Avrà a disposizione un nuovo prebiterio, messo a disposizione del sindaco di questo villaggio di 140 abitanti, che è la moglie del sindaco di Thiberville. Ciò nonostante l’abbé Michel resta prudente :
Traslocherò quando il mio presbiterio sarà pronto e quando la Chiesa, la più piccola e la più umida della regione, sarà riscaldata. Ciò che non è. Ma ho detto sì a questa soluzione, dunque partirò. Quanto allo stato d'animo, è un altro discorso...
Piccola chiesa, diventerà grande...ma, e non è un piccolo "ma", l`abbé Michel non potrà fare catechesi (!) e ti pare, non sarà mai che la sana e retta dottrina possa essere difesa e trasmessa senza "se e senza"ma, dovrà domandare il permesso per battesimi e funerali...ma è meglio di niente ed è l`inzio di un nuovo percorso che spero sarà ricco di frutti e che è tanto atteso da quelle anime assettate che si sono trovate senza il loro parroco e sono state anche private della Santa Messa degnamente celebrata.
RispondiEliminaNon è certo una grande vittoria.
RispondiEliminaIntanto Golias spara che solo Fellay e una decina di preti potrebbero conciliarsi con la S. Sede: il 98% resterebbe sulle posizioni attuali.
Bufala per seminar altra zizzania?
Mi chiedo chi abbia potuto interpellare quel supposto 98%!
RispondiEliminaSecondo me è un battage negativo tendente ad allontare il "pericolo" -evidentemente in certi contesti vissuto come tale- della regolarizzazione canonica della FSSPX.
l`abbé Michel non potrà fare catechesi (!)
RispondiEliminaQuesto è e resta un sopruso, nonostante l'intermediario vaticano.
Il blog Una Fides, nel riferire sulla conclusione, pur non ottimale, dell'affaire Thiberville:
RispondiElimina"sembra quasi che oltralpe si siamo ispirati alla scelta illuminata fatta a suo tempo da Mons. Renato Corti, Vescovo di Novara, di permettere che la Tradizione potesse continuare nella piccola chiesa di Vocogno (posta a poca distanza da Santa Maria Maggiore dove don Alberto Secci ora a Vogogno era Parroco). Ecco la traduzione della notizia e il video dei Vespri cantati in occasione della Festa di Santa Caterina, titolare della chiesa di Vocogno."
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=K-rjUqRnqEw
Il Blog di Vocogno è inserito nel nostro "Blog ring"
http://radicatinellafede.blogspot.com/
Bufala per seminar altra zizzania?
RispondiElimina.......
Ma...vediamo se si può diradare la nebbia che insiste su questi fatti....
A proposito di zizzania & affini: non si sa se codesta sia una bufala e io non capisco chi siano i seminatori di zizzania e che cosa si debba intendere per zizzania, viste le molteplici accezioni odierne di ogni parola di uso comune, zizzania compresa.
Cercando qua e là notizie affidabili, e tentando di capirci qualcosa, se possibile, nella Chiesa soffocata dallo smog (anche di notizie manipolate e strattonate dalle ideologie dominanti), leggo comunque sul web questo art. a firma di John Vennari, apparso il 19 Settembre 2011 su Catholic Family News (MPO Box 743 Niagara Falls – NY 14216)
"Da ogni parte noi udiamo raccomandazioni a Mons. Fellay affinché colga questa occasione e la sfrutti, partendo dalla falsa premessa “ORA O MAI PIU’ “ per la Fraternità, poiché simili favorevoli condizioni per il riconoscimento potrebbero presumibilmente non presentarsi mai più in futuro. Chi spinge per questa affrettata scelta non ha riflettuto su ciò di cui si discute. L’ultima cosa che Mons. Fellay e la Fraternità possono firmare è un accordo in stile “linea-Obama per l’assistenza”: accettiamo di pagare il conto cosicché potremo finalmente vedere cosa esso contiene veramente. No! I passi verso il proposto riconoscimento devono essere effettuati con grande cautela, una cautela che necessariamente richiederà ben più di un paio di mesi di riflessione.
La Fraternità S. Pio X deve essere certa di aver esaminato l’argomento completamente, considerando ogni implicazione del riconoscimento ed essere pronta a dire “NO” – anche resistendo a enormi pressioni – se tutti i dettagli non sono ben chiariti in anticipo.
Non dobbiamo sorprenderci se Mons. Fellay considera ogni tipo di proposta canonica con cautela e riserva. Parlo con l’esperienza di chi è stato direttamente coinvolto nel movimento della Tradizione per più di 30 anni e che ha visto un gran numero di accordi di regolarizzazione inacidirsi. E’ vero che la rivista Catholic Family News non rappresenta in alcun modo la Fraternità S. Pio X, ma noi supportiamo pienamente Mons. Fellay nella sua cautela."
SEGUE poi un denso elenco di serissimi dilemmi o punti problematici che dovranno ricevere risposte SERIE dalla S. Sede, senza le quali temo proprio che la FSSPX preferirà rimanere come è stata finora, ai margini, e ritenuta "fuori" (da coloro che hanno perso la vista, ovviamente)pur essendo opienamente cattolica, molto più che mille diocesi traviate della Chiesa conciliare.
.....
Mi ha colpito poi la considerazione finale dell'art., che rimarca la miriade di problemi che gravano sulla FSSPX, per le sue decisioni prossime, ma anche su tutta la Chiesa docente attuale che, anzichè scioglierli, li aggrava ogni giorno di più, mi pare....:
"E’ per questo che noi abbiamo amato l’Arcivescovo Lefebvre: egli ci ha guidato alla battaglia. Naturalmente ogni sermone non deve essere un assalto al Vaticano II ed alla Nuova Messa, ma è responsabilità del sacerdote indirizzare l’attenzione del suo gregge contro i determinanti errori che minano la Fede e distruggono le anime. E tragicamente il maggior attentato contro la Fede Cattolica ai nostri giorni viene dal Vaticano II, la gerarchia contemporanea, il rivoluzionario Papa Polacco che Benedetto ha appena beatificato.
Come potrà una Fraternità “regolarizzata” vedersi garantita la possibilità di combattere liberamente questa battaglia contro-rivoluzionaria ?"
testo riportato da vari siti, tra cui :
http://www.sanpiox.it/public/index.php?limitstart=10
...che situazione assurda.
RispondiEliminaMons Fellay nella sua “Lettera agli amici e benefattori” del 6 gennaio 2003, avvertiva:
RispondiElimina“ Per essere sicuri dell’avvenire, siamo obbligati a chiedere alla Roma odierna la chiarezza sul suo attaccamento alla Roma di ieri. Quando le autorità avranno chiaramente confermato con i fatti di essere ritornati effettivamente al “Nihil novi nisi quod traditum est” . [non può esserci innovazione al di fuori della Tradizione], allora “noi” non saremo più un problema.
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a voi sembra che Roma sia tornata, con I FATTI, a ciò che Fellay richiama come criterio indispensabile per la vera continuità con la Chiesa di sempre ? e specie dopo la beatificazione di GPII e dopo Assisi3 ?
ditemelo un po'....senza circonlocuzioni "correct", pane al pane, vino al vino, se potete....
a voi sembra che Roma sia tornata, con I FATTI, a ciò che Fellay richiama come criterio indispensabile per la vera continuità con la Chiesa di sempre ? e specie dopo la beatificazione di GPII e dopo Assisi3?
RispondiEliminaditemelo un po'....senza circonlocuzioni "correct", pane al pane, vino al vino, se potete....
No, caro amico, te lo dico apertis verbis: Roma non è assolutamente tornata né con questi né, purtroppo, con altri eventi alla continuità.
Tuttavia ci sono fedeli come noi che non se ne sono mai allontanati e che rimarranno in apnea in poche oasi destinate all'estinzione per mancanza di vera promozione osteggiata da parte dei novatori egemoni e ci sono anche molte "anime assetate" e molte anime sviate dai falsi profeti e dai cattivi maestri.
Forse è proprio per la salus animarum che la Fraternità, senza per questo scendere a compromessi e sperando che ciò sia possibile, dovrebbe farsi "lievito" e "sale"; il che può avvenire solo se ci si confonde nella "pasta", non se si resta rinchiusi in quarantena aspettando che a Roma "passi la febbre", il che è umanamente irrealistico.
Quando le autorità avranno chiaramente confermato con i fatti di essere ritornati effettivamente al “Nihil novi nisi quod traditum est” . [non può esserci innovazione al di fuori della Tradizione], allora “noi” non saremo più un problema.
RispondiEliminaQuesta dichiarazione di Fallay è sacrosanta, ma non credo vada assolutizzata.
L'obiettivo non è tanto essere o non essere un problema per Roma né, realisticamente, si può pensare che Roma cambi una 'pastorale' inquinata, che anzi si va purtroppo consolidando sempre di più. Il vero obiettivo della Fraternità penso sia esattamente il nostro: quello di custodire difendere e diffondere la Tradizione.
Se resta non regolarizzata canonicamente di certo continuerà a farlo; ma non credo che il fatto di rimanere 'a circuito chiuso' (tolti gli aspetti metafisici e soprannaturali che non discuto) giovi alla salus animarum di cui parlavo prima. Gli operai nella Vigna del Signore sono pochi e, soprattutto ci sono troppi parassiti; per questo credo che ci sia bisogno che il Signore mandi altri operai nella sua Vigna e che questi lo comprendano.
Ovviamente questo è il mio sentire, che esprimo con molta semplicità e chiarezza. Un discernimento più ampio e le relative responsabilità sono in altre mani... Che il Signore ci assista tutti!
Chi semina la zizzania? Senz'altro Satana, che può servirsi anche di Golias.
RispondiEliminaTra chi? A cominciar dai fedeli che leggon questi articoli e si sentono sempre più smarriti.
Golias è un "giornale" anticattolico della peggior specie, spazzatura che va a cercare altra spazzatura per riempire le sue miserabili pagine.
RispondiEliminaCon quell`articolo sui 98% di lefebvriani che non vorrebbero il rientro, Golias non solo si è ridicolizzato ma ha dato l`ennesima prova dello "spirito" che lo anima.
Speriamolo, Luisa. A volte anche nella spazzatura si trova un elemento di verità, come le prove in CSI e NCIS
RispondiEliminaNCIS! Eccellente!
RispondiEliminaNCIS: qui son delitti di marinai che vengon scoperti. I delitti nella Chiesa son coperti.
RispondiEliminaNon è certo una grande vittoria
RispondiEliminaIo direi di più: è una falsa vittoria.
Essa in realtà ci mostra il volto truce-suadente, semi-concessivo, di un regime che con pugno di ferro in guanto di velluto, continua a dire a tutti i preti e laici amanti della Tradizione, o inesausti testimoni della Fede cattolica di sempre:
"Ve la dò io la Tradizione ! potrete avere la Messa antica che tanto amate, solo alle MIE condizioni, non alle vostre!"; e ciò significa che il regime modernista, saldamente insediato e strapotente negli episcopati (più forte, mi pare, di qualsiasi "Pietro", dal concilio 21.mo ad oggi, anche nell'establishment curiale vaticano), non fa altro che seguire la stessa strategia consolidata da anni:
con una mano dà e con l'altra toglie.
Infatti, cari amici, ditemi voi, a che giova concedere la celebrazione della Messa di sempre, se poi si VIETA, con chiaro e ineffabile sopruso, di insegnare a grandi e piccoli il Catechismo, quello sano, completo e integralmente tradizionale ?
Così tutti noi, che speriamo nel ritorno della retta Dottrina nel cuore e nelle "vene" del Corpo Mistico, subiamo una solenne presa in giro, che non sarà l'ultima di una lunga serie, sempre più umiliante, nei prossimi decenni.
Timeo Danaos et dona ferentes
Farà bene l'Abbè Michel a ricordare questa famosa frase.
Ed è naturale che questo sia lo stesso timore che anima, penso, tutta la FSSPX nel suo insieme, cominciando da mons. Fellay.
PS Ho elaborato queste amare riflessioni, (vivendo soffocata nella mia diocesi martoriata da soprusi ed eresie galoppanti, un vero deserto della Fede, con rare oasi di gruppi fedeli alla Tradizione, confinati come pericolosi cospiratori dentro angusti locali, guardati a vista e additati alla società "civile" come nemici della Cattolicità....; gruppi che i miei familiari hanno il "sacro" terrore di accostare, ed io con loro, per amor di "pace", per evitare grane); ho aperto dunque gli occhi sull'amara realtà della Chiesa odierna, con la semplice osservazione dei fatti remoti e recenti, e leggendo alcuni benemeriti siti che mi hanno risvegliata dalla lunga narcosi di regime, provvidenzialmente spezzata nel 2007 col MP, che ci ha donato la nuova consapevolezza degli eventi, prima da noi subiti senza capirne il come e il perchè. A tal riguardo voglio ringraziare, tra i molti da me visitati, oltre a questo prezioso di Mic, soprattutto Unafides33 ed Unavox, che ritengo i più avanzati nella chiarezza di idee circa lo stato lacrimevole della Santa Chiesa, ed eccellenti nella chiarezza, fermezza e franchezza di esposizioni di argomenti, accessibili al vasto pubblico di lettori, piccoli e grandi, colti e incolti, addetti o non- alle ecclesiali (tecniche) cose.
Pregio quest'ultimo per nulla trascurabile, trovandoci tutti, pecore e pastori, immersi nel diabolico smog che giornalmente ci assedia, ottundendo in noi facoltà e forze (resistenza) di cuore e ragione.
Ester
(naturalmente mi attendo e gradisco di essere corretta da voi in tutte le mie affermazioni, opinabili o errate, poichè da ignorante che apprende, spero di imparare sempre ciò che ancora non so, fin dove l'intelletto ne è capace).
Cara Ester,
RispondiEliminanon posso che condividere con molto rammarico, perché mette il dito nella piaga, la tua lucida e accorata analisi.
Se vorrà farsi viva Luciana Cuppo, vorrei formulare un documento da presentare alla Ecclesia Dei.
Credo che abbiamo il diritto, ma soprattutto il dovere di esprimere con rispetto ma con parresìa argomenti di fede e di ragione che, se saranno disattesi, dovranno essere almeno ascoltati e chissà che non riescano ad interpellare qualche coscienza non addormentata!
Non è una vittoria, sì! non lo è!
RispondiEliminaLa Tradizione non ha il diritto di entrare nelle parrocchie! questo è il verdetto della Congregazione del Clero!? credo proprio di sì. Si è trovato un tetto per questo prete ora completamente soggiogato e quindi non più nocivo!
Forse sarebbe stato meglio entrare nella Fraternità San Pio X e magari cercando di farsi dare una "parrocchia" li vicino.
E poi non credo che i nostri valorosi italiani di Vicogno siano stati meglio serviti: sono TOLLERATI come occupanti di una chiesa senza incarico pastorale.
Non c'è posto per la Tradizione Cattolica nella Chiesa Officiale, questa ne è la prova, provata, ed io spero a questo punto che la FSSPX rimanga dove sta, perchè è meglio così!
ESTER, la mia espressione era sarcastica.
RispondiEliminaQuanto alla Fraternità ci son divisioni all'interno, anche se ufficialmente negate.
Se i "lefebvriani" con tracotanza dicon al Papa "convertiti", "Roma si deve convertire", "Solo noi siamo nella Verità e quindi la Chiesa", e continuano a dir che è peccato frequentar la Messa in parrocchia o nelle chiese degl'Istituti Ecclesia Dei, ogni porta è chiusa in partenza: se la chiudon da sé.
Roma dovrà chiarire il significato di alcune pagine controverse del Concilio, lo scrivo da quarant'anni, deve dare assicurazione che la S.Pio X non sarà schiacciata da vescovi-satrapi, con impegni scritti ed attuati.
Dopo di che la S. Pio X si assumerà le sue responsabilità.
Ricordiamoci che fuori della comunione visibile si rischia forte di uscir dalla vera comunione e di diventar una setta scismatica. Sino ad ora, almeno nella maggior parte della Fraternità non è accaduto; speriamo che non accada oggi o domani.
Don Camillo, ma chi ti vieta di entrar nella Fraternità? Chi te l'ha vietato sino ad oggi?
RispondiEliminaSe sei così convinto, perché non fai almeno ora il passo che non hai fatto nel passato?
L'armiamoci e partite non m'è mai piaciuto. E poi combatti a viso aperto, se vuoi davvero salvarti l'anima. Chi siede tra due sedie, il cul per terra: antico detto toscano.
Dante caro, sei seccante, sono anni che ripeti questa cantilena, mi rendo conto che la tua età non ti aiuta, anzi forse proprio quella ti aiuta ad essere così coraggioso... io ho fatto le mie scelte che tu non conosci combattendo a viso aperto ma non in questo contesto...
RispondiEliminaComunque giusto per completare il mio pensiero, l'abbè Michel è stato assai coraggioso nel contestare pubblicamente le azioni inique del suo Vescovo, è stato alla ribalta per tanto tempo, ha sofferto tanto solo per avere una casetta? non credo. Se lui mette piede in quella casa canonica il suo Vescovo ha vinto! perchè dirà solo che la sua lotta serviva per trovarsi casa da pensinato.
La sua lotta è stata quella di far entrare la Messa di Sempre nelle parrocchie di sempre... cosa sarà di tutta la sua lotta ora che vive in una cappellina senza identità? e poi dopo che lui morirà che succederà? dove andranno i suoi fedeli? in balia di quali lupi?
ha messo mano all'aratro, ora non può tornare indietro....
Dante caro, sei seccante, sono anni che ripeti questa cantilena, mi rendo conto che la tua età non ti aiuta, anzi forse proprio quella ti aiuta ad essere così coraggioso... io ho fatto le mie scelte che tu non conosci combattendo a viso aperto ma non in questo contesto...
RispondiEliminacaro Don Camillo, sai quanto ti voglio bene e ti stimo, ma non mi piace che apostrofi Dante in questo modo.
Anche perché non è da adesso che è sulla breccia ed era tal quale anche nei suoi anni verdi...
... forse sei stato punto sul vivo. Ma sappiamo tutti che non è facile e io stessa mi trovo in una situazione borderline; ma penso che lo sia solo in apparenza, perché la Chiesa è dov'è in Signore. Purtroppo, oggi, chi ci conferma è il Magistero di sempre nonché i nostri Santi e i Padri della Chiesa.
RispondiEliminaChissà fino a quando...
Ah, quando si toccano i nervi scoperti, questi preti santi e combattivi - ma che non sanno far quelle scelte che consigliano ad altri - saltan su come cavallette impazzite.
RispondiEliminaLa mia età è tale da consentirmi anche di far confronti tra preti e preti. E ce ne son tanti che han fatto le loro scelte, come le giudichi io non ha importanza, ma nette, a viso aperto ed a viso aperto scrivono.
Don Camillo tu sei come l'eroe del Boiardo e dell'Ariosto: andava combattendo ed era morto. Forse perché, nel tuo caso, combattevi tra le due sedie e sei fino "cul per terra" battendo l'osso, guarda caso, sacro.
Cara MIC, te lo dico chiaramente l'ultima volta: io non ho nessuna stima di chi non ha il coraggio delle proprie azioni
e pontifica a destra e a manca nell'anonimato, al sicuro, magari badando anche al portafoglio.
Dante, quello grandissimo, direbbe "color che mai non fur vivi". Ed una caratteristica di costoro è l'anonimato. Tant'è vero che Dante non fa nomi, e parla solo d'ombre.
Ciao, a miglior tempo, se verrà.
Il vecchio seccante saluta tutti e vi lascia alla mente giovane e fresca di don Camillo che dell'autentico non ha niente: lui pagava di persona.
Cara MIC, te lo dico chiaramente l'ultima volta: io non ho nessuna stima di chi non ha il coraggio delle proprie azioni
RispondiEliminaCaro Dante, questa tua espressione mi impensierisce e spero che il "Ciao. A miglior tempo se verrà" sia dedicato a don Camillo e non a me, che ti incontro con molta gioia su queste pagine e sono sempre edificata dalle tue parole, dalla tua fede nonché dalla tua schiettezza e competenza, che aiuta sempre a riequilibrare e a completare quanto ci viene incontro dalle comunicazioni che ci arrivano.
e spero che il "Ciao..."
RispondiEliminaspero anch'io, per quel che vale.
Mic, ha detto: caro Don Camillo, sai quanto ti voglio bene e ti stimo
RispondiElimina------------
Don Camillo se questi sono i tuoi amici che ti vogliono bene e ti stimano faresti bene a prendere le distanze...
MIC, se per conservare le "perle" di Pastorelli permetti che ci si rivolga a don Camillo in questo modo, ebbene non sei meglio di messainlatino, seguo don Camillo da molti anni e non ho mai trovato in lui nelle sue parole cedimenti dottrinali o liturgici... a me questo mi è bastato per riscoprire la vera FEDE (anche grazie a lui)
Quanto a Pastorelli, sia un po' più umile... evitiamo precessi sommari e basse insinuazioni, ogni volta che interviene don Camillo si accieca di odio verso di lui... non si da una bella testimoniaza come fedeli legati alla Tradizione che vogliono bene alla figura del sacerdote.
MIC, se per conservare le "perle" di Pastorelli permetti che ci si rivolga a don Camillo in questo modo, ebbene non sei meglio di messainlatino, seguo don Camillo da molti anni e non ho mai trovato in lui nelle sue parole cedimenti dottrinali o liturgici... a me questo mi è bastato per riscoprire la vera FEDE (anche grazie a lui)
RispondiEliminaAnch'io conosco Don Camillo da diversi anni ed è vero che gli voglio bene e lo stimo, anche se non condivido un suo stile a volte tranchant. E, in un luogo come questo ci si può confrontare anche senza essere d'accordo, accettando anche le critiche e dicendo la propria senza bisogno di mancar di rispetto agli altri.
Anche lo stile di questa comunicazione mi pare abbastanza sopra le righe.
Che io ci tenga a conservare le perle, ché tali sono, di Dante Pastorelli mi pare logico, perché non mi pare ce ne siano molti in giro come lui.
RispondiEliminaDel resto è schietto e diretto e ha le sue convinzioni che è giusto rispettare ed alle quali è bene replicare se non si è d'accordo. Conservando però rispetto e misura.
intanto....a proposito di certe condizioni-capestro (come dire finte benigne concessioni elargite a chi vuole davvero restaurare la Tradizione, con fedeltà integrale e senza piegarsi a compromessi...) avete letto questo?
RispondiEliminaIl preambolo per i "lefevriani" ? come per i luterani!
Caro Dante, partecipo poco ma vengo sovente su questo blog per leggere le riflessioni-analisi di mic e....i tuoi commenti che sono sì delle perle, che condivido, che mi hanno tanto imparato(si dice?)già dai tempi di Tornielli e Messa in latino, mi mancherebbero se te ne andassi, ti ho ritrovato qui e sarei molto dispiaciuta di..."perderti" ancora una volta!
RispondiEliminaÈ effettivamente difficile trovare dei siti, blog o forum che siano VERAMENTE legati alla Tradizione, che difendino la conservazione e diffusione della Santa Messa di sempre.
RispondiEliminaHo recentemente capito( e so di non essere la sola) che un blog al quale partecipavo attivamente, malgrado il clima spesso poco simpatico, e che credevo dedicato alla Messa Gregoriana, è in realtà un blog che "milita" per il rinnovamento liturgico, per la cosidetta "riforma della riforma", la Messa di sempre è, al limite, una preferenza.
Da qui ho capito certi silenzi, certi interventi,o non interventi, dei moderatori.
Anche se quel blog ha fatto indubbiamente molto per il "mondo tradizionalista", qualcosa è cambiato, non so perchè, ma il cambiamento è palese.
Ho recentemente ad esempio posto la domanda circa la posizione dei promotori sulla Santa Messa di sempre, sono forse fra coloro che prevedono, se non auspicano, la sua scomparsa-soppressione se la riforma della riforma dovesse relizzarsi, per avere in definitiva una sola e unica forma del Rito Romano?
Leggo sempre più che il Papa avrebbe liberalizzato la Santa Messa di sempre per farne una specie di medicina per curare il NOM dai suoi mali sempre più evidenti e profondi, una volta la cura andata in buon porto, la Messa antica non avrebbe più nessuna ragione di esistere e sparirebbe.
proprio così, ahimè .... che la Messa di sempre possa sparire, una volta divenuta "superflua", e che sia realmente abrogata, come non accadde nel 1969 :
RispondiEliminaquesta è la grande paura che coltiviamo in tanti, sia i semplici fedeli come me, smarriti e incerti nelle parrocchie confuse dalle derive dottrinali e amareggiati nelle messe strapazzate, sia quelli che si sono messi decisamente al seguito della FSSPX, con quell'intento di fedele custodia del Depositum che animò mons. Lefebvre; e credo che tale paura sia alquanto fondata.
Tanti sono i cupi segnali che le cose si stanno muovendo in tal senso.
(....sempre se il Signore non lo impedirà, ma ormai è sempre più evidente che, proprio secondo permissione divina, devono compiersi tutte le S. Scritture, compresa la lettera di S. Paolo ai Tessalonicesi).
Ester
Tutto ha un suo corso, i blog sono mutati perchè han fiutato l'andazzo e il nervosismo che serpeggia tra noi ne è la prova.
RispondiEliminaIl "tradizionalismo" (o meglio il conservatorismo corrente) è molto sensibile alle approvazioni della Gerarchia attuale, quindi i dietro front si sprecano!
Il Tradizionalismo era abrogato ora appena tollerato, purché non faccia troppa pubblicità di se.
Quadro assolutamente desolante, ma il Signore con un battito di ciglia può cambiare tutto all'improvviso. Aspettiamo e vediamo.
Effettivamente, desolante.
RispondiEliminaCon quella chiave di lettura diventano comprensibili certi elementi che stentavo ad "incorniciare" in quell`ambito.
il link citato più sopra non funziona.
RispondiEliminaEcco quello giusto:
http://www.lux-hominum.blogspot.com/2011/11/il-preambolo-per-i-lefevriani-come-per.html
nell'intervista a La Croix, P. J.P. Durand dice che...
circa il "minimo indispensabile" richiesto come obbligo alla FSSPX per il pieno rientro è il seguente:
Le respect « en bloc » du Concile, c’est-à-dire de son authenticité, de la légitimité de son enseignement...
dunque, secondo lui è indispensabile:
"Il rispetto “in blocco” del Concilio, come a dire della sua autenticità, della legittimità dei suoi insegnamenti. Non si può transigere se non c’è un minimo di ciò dall’altro lato. I membri lefebvriani sono obbligati ad accettare. la Sede apostolica non può accogliere chi non si riconosce nel Concilio, per dequalificarlo. tuttavia è consentito continuare a lavorare sull’interpretazione del Concilio. così come la libertà religiosa fa parte dell’insegnamento del concilio vaticano II. tuttavia si parla di loro interpretazioni. i responsabili lefebvriani devono così accettare che il Vaticano II è un momento storico per la Chiesa, dove il Signore continuò a parlare agli uomini. Dio si rivolge ad ogni generazione storica, ma è lo stesso Dio e la stessa religione."
Mi pare che non c'è proprio da stare allegri.
Ha detto bene qualcuno: se la FSSPX dovesse accettare le condizioni enunciate da P. Durand, (in particolare c'è da rabbrividire pensando a "Nostra Aetate") essa stessa distruggerebbe tutta la sua opera degli ultimi decenni, rinnegando, temo, la missione di mons. Lefebvre, che gli costò tante lacrime spirituali.
Ognuno in questa stretta storica terribile si dovrà chiedere qual è la volontà di Dio. Per chiunque si porrà la dura necessità di "obbedire a Dio piuttosto che agli uomini".
Oltre la nebbia:
RispondiEliminaE' ovvio è la Chiesa Officiale (CO) pretenda il riconoscimento del "carrozzone" concilio in toto, mi sarei stupito del contrario, come è ovvio che la FSSPX lo rifiuti. (Io mi domando piuttosto a cosa son serviti per la CO i famosi colloqui...) comunque la domanda sarà S.E. Mons Fellay nel rifiutare chiuderà "le porte" o continuerà ad rapportarsi con la CO?
Mi son fatta viva il 25 novembre nel thread 'Universae Ecclesiae. Osservazioni sulle traduzioni...', dove troverete uno dei miei desiderata in materia di chiarimenti su 'Universae Ecclesiae.'
RispondiEliminaHo letto l`intervista a Padre Durand, a me basta leggere una parola (che del resto non è stata tradotta nel testo linkato) : "integristi", per qualificare o, meglio, squalificare i suoi propositi, è la solita prosa di una persona che, seppur competente nel suo campo, resta pur sempe un postsessantottino fedele e coerente con la sua ideologia.
RispondiEliminaE poi quante ambiguità e contraddizioni, insomma, secondo Durand, che NON conosce il contenuto del Preambolo dottrinale, il CVII è da accettare in blocco, la libertà religiosa pure, ma poi si può discutere sull`interpretazione.
Un linguaggio di cui ho orrore, quel linguaggio che genera, alimenta e diffonde la confusione di cui vediamo e subiamo gli effetti nefasti.
Ciao Luciana, circa il "dumtaxat".
RispondiEliminaSecondo me è una finezza del redattore latino che ha preparato questo Documento (ci sono infatti molti amici in Vaticano), ma al di la delle finezze interpretative l'intenzione del legislatore è chiara nelle traduzioni, che sono state esaminate con MOLTA MA MOLTA attenzione rispetto testo latino, visto che il latino non lo capisce più nessuno in Vaticano.
Comunque essendo
c a n o n i c a m e n t e
il MP una porcheria, non vedo perchè la Nota debba essere meglio confezionata.
Grazie e ben trovato, don Camillo!
RispondiEliminaSe il suddetto testo e' solo una porcheria, pazienza. Ma siamo sicuri che non sia un modo (uno dei tanti) di promuovere l'idea di una chiesa dove trova posto tutto e il contrario di tutto (e chiamatelo pure ecumenismo, se vi pare)?
però non c'è stata alcuna smentita da parte di mons. Fellay o altri rappresentanti ... il che vuol dire che se non è il 98 % non siamo neanche lontani.
RispondiEliminasono del tutto d'accordo con Luciana Cuppo (11.46).
RispondiEliminaTutto ormai viene fatto in omaggio e al servizio della Chiesa dell'et-et, in modo sempre più evidente e senza autocritica nè ripensamenti (> "dal concilio non si torna indietro....duenque avanti tutta in quella direzione onni-inclusiva e indifferenziata....e si salvi chi può dal caos).
Il relativismo continua a trionfare, a danno della Verità , quella per cui Gesù dice: "Sono venuto a portare non la pace ma una spada".
La Verità continuerà ad essere rovesciata dal suo Trono, anzi cacciata via dalla "comunione" ecclesiale onni-inclusiva, la Chiesa-macedonia dove multiformi errori ed eresie vorranno andare a braccetto con la Dottrina di sempre, eresia invitata a dialogare (!) con l'ortodossia per una "fecondazione reciproca", così come si propone di fare tra le due messe-rivali, le "due forme dell'unico rito"..... (....e CHI feconderà chi ? e per generare QUALE figliolanza liturgica? mistero della fede conciliar-FRATERNA-EGALITARIA....)
Inconcepibile, assurdo. Finchè Dio stesso, a suo modo e tempo, vorrà separare il grano dalla zizzania,
Per i veri seguaci di Gesù Cristo le persecuzioni saranno inevitabili, ed essi continueranno ad essere additati come nemici della civiltà universale dell'amore (senza nome, simil-massonico), quella annunciata dal super ottimista Papa Giovanni 23.mo, con la sua "medicina della misericordia" che avrebbe portato la Chiesa Docente negli anni successivi, ad accantonare ogni rigore, sia dottrinale che liturgico che morale. Fino a giungere -cose mai concepite in 19 secoli e mezzo- all'approvazione di Kiko&C, nuovi evangelizzatori.
Fino agli inauditi meetings "ecumenici" Assisi 1-2-3.....fino a quando il Vero Dio lo tollererà, nella sua Misericordiosa Giustizia, finchè il calice della sua ira non traboccherà, di fronte alla confusione seminata nel suo Nome, con capovolgimento di Bene e male.
(cfr.: "....crederanno di rendere culto a Dio....")
Ester
" però non c'è stata alcuna smentita da parte di mons. Fellay o altri rappresentanti ... il che vuol dire che se non è il 98 % non siamo neanche lontani."
RispondiEliminaMa per favore!
Crede veramente che Mons. Fellay ha tempo da perdere per andare dietro a tutte le bufale che leggiamo?