In una lettera del 17 aprile 2012, il Superiore generale della Fraternità
San Pio X ha risposo alla domanda di chiarimenti che gli aveva posto,
il 16 marzo, il Cardinal William Levada, riguardo al Preambolo
dottrinale consegnato il 14 settembre 2011. Come indica il comunicato
stampa della Pontificia Commissione Ecclesia Dei (ne parliamo QUI), il testo di
questa risposta il 25 aprile scorso (feria quarta) è stato esaminato dal Dicastero (Congregazione per la
Dottrina della Fede).
Oggi il Papa riceverà questo pomeriggio in Udienza S.E. Mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer. S. E. Mons. Ladaria è un arcivescovo gesuita maiorchino. È segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, è membro attivo della Commissione Teologica Internazionale e mantiene l'insegnamento alla Pontificia Università Gregoriana, dove risiede. Fa parte della commissione della Santa Sede per i colloqui con la Fraternità Sacerdotale San Pio X, creata il 26 ottobre 2009, insieme a mons. Charles Morerod, a mons. Fernando Ocariz, Vicario Generale dell'Opus Dei, e al neo Cardinale S.E. Karl Josef Becker S.J., consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Sul piatto dell'udienza non c'è solo la risposta di S.E. Mons. Fellay, ma anche, presumibilmente i risultati della riunione della commissione - di cui, per volere del Santo Padre, è Presidente - per "accertare se le messe dei neocatecumenali sono o no conformi alla dottrina e alla prassi liturgica della Chiesa cattolica". Ne abbiamo parlato (QUI).
Stamattina il Papa ha ricevuti Filoni; ieri Kiko Arguello è stato ricevuto da Don Georg.
RispondiEliminaL'udienza a mons. Ladaria è di gran lunga la più importante.
Non mi piace che le due questioni siano state in qualche modo "appaiate"...
Noto una certa urgenza! Don Camillo che tipo è Ladaria?
RispondiEliminaMah, con due vicende così, aria di bilancino?
RispondiEliminaDon Camillo che tipo è Ladaria?
RispondiElimina....Per quel che posso dire Mons. Ladaria è stato mio professore in Gregoriana. Lo chiamai al telefono tempo fa, per chiederli se poteva celebrare le cresime in parrocchia. Mi rispose personalmente e appena dissi il mio nome, istantaneamente proseguì completando con il mio cognome. Nonostante la mia mia meraviglia (per tanti anni trascorsi per le migliaia di alunni che ha conosciuti) non mi stupii più di tanto perchè so bene che ha una memoria fuori dal comune. Si ricordava molto bene di me, così del mio gruppo, eravamo seduti sempre a destra e in alto nell'emiciclo dell'aula della gregoriana dove svolgeva le sue lezioni. De Deo uno e De Deo trino.Uno dei corsi più belli del ciclo istituzionale. Professore chiarissimo e veramente pieno di amore per la Tradizione patristica e cattolica. Ho avuto tanti professori ma come lui nessuno (forse per capacità espositiva Ghirlanda). Con la telefonata ho avuto modo di scambiare qualche pensiero sul suo lavoro alla commissione ED, che per correttezza non riporterò, anche per i neocat al tempo aveva idee molto chiare e molto contro corrente. Posso dire oggettivamente che persona migliore B16, non la poteva trovare nel panorama accademico romano. Poi è catalano: uomo pragmatico ma profondamente legato alla tradizione culturale e religiosa.
Insomma sono felicissimo che abbia questo compito, e che solo lui vada dal Papa (di Becker sempre professore dei miei tempi, non ho la stessa considerazione). Sono sicuro che sarà un'ottimo incontro dove trionferà la verità e non il compromesso. Poi chiaramente dipenderà tutto dal Papa, ma questo collaboratore è veramente ottimo.
Grazie don Camillo per quanto ci hai detto circa Mons. Ladaria. E' confortante sapere che ci sono tante brave e sante persone che oltre ad essere preparate sono dotate di spirito veramente cattolico.
RispondiEliminaRimango sereno perchè quando si vuole veramente fare la Volontà di Dio e seguire la Verità alla fine la Provvidenza aggiusterà tutto per il meglio, al di là e al di sopra delle nostre speranze e previsioni.
Lodiamo e ammiriamo sempre gli impescrutabili disegni del Signore e come figli gettiamoci tra le braccia della sua amorevolissima Provvidenza e della sua Sapienza infinita. Come è bello avere un Padre così Grande e Giusto e Onnipotente e anche Misericordioso per chi si pente veramente e si umilia sotto la sua mano potente.
Amen
Fumus est nigrum!
RispondiEliminaPerché?
RispondiEliminaE chi è che lo dice?
fumus est nigrum!
RispondiEliminaRoma amissa fidem.
Ma Ladaria è un gesuita, per cui......
RispondiEliminaFumus masculinus est ;-)
RispondiEliminaQuindi chi ha scritto è un buontempone, che lo ha detto nigrum anziché nigrus?
RispondiEliminaC'è una barzelletta che dice che il padre eterno non saprebbe tre cose:
RispondiElimina1) i soldi dei salesiani
2) quanti e quali sono gli ordini religiosi femminili
3) cosa pensano in realtà i gesuiti.
Forse perché voleva scrivere niger.
RispondiEliminaSe il fumo fosse nero... non c'é da stupirsi, potrebbe trattarsi di un "dilata".
RispondiEliminaMa le due questioni non sono sullo stesso piano.
Il rientro della Fraternità San Pio X è a uno stato di istruzione maturo e, per quello che ne sappiamo quanti l'abbiamo seguita negli ultimi anni attraverso stampa, internet e conoscenti, non presenta ormai ostacoli irrisolti, altrimenti non si spiegherebbero le uscite pubbliche di molti (basta pensare a Mons. Bux).
L'altra questione è molto più complicata e, almeno ai miei occhi, appare pazzesca. E' chiaro che si tratta di una prassi "liturgica" totalmente aberrante. E poi è impossibile che il Santo Padre e i Cardinali Suoi collaboratori di fiducia possano solo prendere in esame la possibilità di "canonizzare" una "terza forma" del Rito Romano o qualcosa di simile, per quanto riveduta e corretta. Su questo sinceramente non so che pensare, ma di una cosa sono sicuro: il Papa ha una vista molo più acuta e più lunga della nostra, viaggia a un altro livello, e ci sorprenderà a tempo debito con quello che non ci aspettiamo.
Mi sbaglierò, ma secondo me le fumate più prossime che si preparano sono due: una bianca (ad experimentum?) e l'altra nera.
Ho letto il commento di don Camillo. Anch'io di gesuiti ne ho conosciuti (nessuno però insegnava in Gregoriana) e di molti di loro ho dubitato del loro "sentire cum Ecclesia". Sono felice che la Compagnia di Gesù, che sta soffrendo di una paurosa ultra quarantennale ed inarrestabile (a viste umane) decadenza fortemente voluta dai suoi superiori, abbia ancora (purtroppo molto pochi) dei degni figli di s. Ignazio come mons. Ladaria Ferrer.
RispondiEliminaForse "fumus est nigrum" può essere interpretato come uno slogan sedevacantista...
RispondiEliminaMa, se è così, la cosa non ci riguarda!
Roma amissa fidem.
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Gesù mio, perdon pietà.
Per l'anonimo: il foro interno solo Dio lo conosce. Certo è un gesuita pregno di un andazzo nella compagnia che non brilla per fedeltà alla Tradizione soprattutto liturgica, ma ciò non toglie che la sua dottrina fosse certa e cattolica, e di questi tempi è un lusso. Certo tutti possono cambiare, ma si può cambiare anche in meglio non solo e sempre in peggio (penso alla grande delusione di Ocariz). Staremo a vedere! Mons. Fellay ha messo punti fermi, talmente fermi e inamovibili che, secondo me, se avessero dovuto decidere Levada, Ocariz e Becker, i colloqui sarebbero tutti finiti già da tempo e tutti a casa propria. Ma questo pomeriggio non c'erano loro ma Ladaria. E' un padre gesuita che trasmette molta sicurezza, e di questi tempi credo che Benedetto XVI ne abbia molto bisogno.
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