Carissimi, grazie all'aiuto di Luisa, sono felice di poter tempestivamente condividere con voi la profonda e toccante lettera di Mons. Fellay agli altri tre Vescovi della Fraternità. È un momento drammatico, ma anche una svolta storica determinante e significativa. Sono rammaricata di questa coralità mediatica, alla quale ormai siamo dentro e dalla quale non è bene sottrarsi anche per parlarne, qui, in termini cattolici e dal cuore, senza i grossi fraintendimenti e falsità che purtroppo incontriamo in altre Agorà. Spero che questa visibilità un po' esasperata non debba compromettere nulla, anche perché in fondo sta servendo a far venir alla luce nodi che comunque non potevano essere ignorati. È una grande istanza di chiarezza che riguarda e riguarderà anche Roma, dove non mancherà chi godrà della divisione nella Fraternità e del fatto che questa ne possa uscire indebolita; tuttavia, il persistere del cosiddetto statu quo, preferito dai tre vescovi, nel tempo non avrebbe fatto altro che radicalizzare i problemi ed aumentare la divaricazione già impegnativa da sanare. E nessuno ha fatto i conti con la Provvidenza... Staremo a vedere. Continueremo a pregare e a fare del nostro meglio, in partecipe attesa.
Eccellenze,
la vostra lettera collettiva indirizzata ai membri del Consiglio generale ha coinvolto tutta la nostra attenzione. Vi ringraziamo per la vostra sollecitudine e la vostra carità.
Permettetemi a mia volta nello stesso intento di carità e giustizia di farvi le osservazioni seguenti.
Innanzitutto la lettera menziona la gravità della crisi che scuote la Chiesa e analizza con precisione gli errori che pullulano nell'ambiente. Ma la descrizione contiene due difetti rispetto alla realtà della Chiesa: manca di soprannaturale e nel contempo manca di realismo.
Manca di soprannaturale. Leggendovi, ci si domanda seriamente se voi credete ancora che la Chiesa visibile la cui sede è a Roma è la Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, una Chiesa certo sfigurata in modo orribile a planta pedis usque ad verticem capitis, ma una Chiesa che ha comunque ancora come capo Nostro Signore Gesù Cristo. Si ha l'impressione che siete talmente scandalizzati che non accettate più che ciò può ancora essere vero. Per voi Benedetto XVI è ancora papa legittimo? Se lo è, Gesù Cristo può ancora parlare attraverso la sua bocca? Se il Papa esprime un volontà legittima nei nostri confronti, che è buona, che non dà un ordine contro i comandamenti di Dio, abbiamo il diritto di trascurare, di rimandare indietro questa volontà? E altrimenti su quale principio vi basate per agire in quel modo? Non credete che se il Nostro Signore ci comanda, darà anche i mezzi di continuare la nostra opera? Ebbene il Papa ci ha fatto sapere che la preoccupazione di regolare la nostra situazione per il bene della Chiesa era al cuore stesso del suo pontificato, e anche che sapeva che sarebbe più facile per lui e per noi di lasciare la situazione così come è adesso. Dunque è una volontà decisa e giusta quella che esprime.
Con l'atteggiamento che preconizzate, non c'è più posto né per i Gedeoni né per i David, né per tutti coloro che contano sul soccorso del Signore. Ci rimproverate di essere ingenui e di aver paura, ma è la vostra visione della Chiesa che è troppo umana e anche fatalista; vi vedete i pericoli, i complotti, le difficoltà, non vedete più l'assistenza della grazia e dello Spirito Santo.
Se si vuole accettare che la divina Provvidenza conduce gli affari degli uomini, lasciando loro la libertà, bisogna allora accettare che i gesti di questi ultimi anni in nostro favore sono sotto la sua guida. Ora indicano una linea, non completamente diritta, ma chiaramente in favore della Tradizione. Perché improvvisamente questa linea cesserebbe, mentre facciamo tutto per conservare la nostra fedeltà e accompagniamo i nostri sforzi con una preghiera non comune? Il buon Dio ci abbandonerebbe nel momento più cruciale? Ciò non ha molto senso. Soprattutto non cerchiamo di imporgli una nostra qualsiasi volontà propria, ma cerchiamo di scrutare attraverso gli eventi ciò che Dio Vuole, essendo disposti a tutto, come Lui vorrà.
Nel contempo manca di realismo sia per quel che riguarda l'intensità degli errori che la loro ampiezza.
Intensità: nella Fraternità si sta facendo degli errori del Concilio delle super-eresie, diventa come il male assoluto, peggio di tutto, allo stesso modo in cui i liberali hanno dogmatizzato questo concilio pastorale.
I mali sono già abbastanza drammatici senza che li si esageri ancor di più (cf. Roberto de Mattei, Una storia mai scritta, pag.22; Mons, Gherardini, Un discorso da fare, p.53, ecc). Non c'è più nessuna distinzione. Mentre Mons. Lefebvre ha fatto più volte le distinzioni necessarie a proposito del liberale.(1) Questa assenza di distinzione conduce uno o l'altro di voi a un indurimento "assoluto". Ciò è grave perché questo ingigantimento degli errori non è più nella realtà e sfocerà logicamente nel futuro in un vero scisma.
E probabilmente questo è uno degli argomenti che mi spinge a non più tardare a rispondere alle istanze romane.
Ampiezza: da una parte si attribuiscono alle autorità presenti tutti gli errori e tutti i mali che si trovano nella Chiesa trascurando il fatto che esse cercano almeno in parte di liberarsi dei più gravi (la condanna della "ermeneutica della rottura" denuncia degli errori ben reali). D'altra parte si pretende che TUTTI siano radicati in questa pertinacia (« tutti modernisti», …. «tutti marci»). Ora ciò è manifestamente falso. Una grande maggioranza è trascinata nel movimento, ma non tutti.
Al punto cruciale tra tutti della questione, quello della possibilità di sopravvivere nelle condizioni di un riconoscimento della Fraternità da parte di Roma, noi non arriviamo alla stessa vostra conclusione.
Che si noti di passaggio che NOI NON ABBIAMO CERCATO un accordo pratico. Ciò è falso. Non abbiamo rifiutato a priori, come voi chiedevate, di considerare l'offerta del Papa, Per il bene comune della Fraternità, noi preferivamo di gran lunga la soluzione attuale di statu quo intermedio, ma chiaramente, Roma non lo tollera più.
In sé, la soluzione proposta della Prelatura personale non è una trappola. Ciò che emerge innanzitutto da ciò che la situazione presenta nell'aprile del 2012 è ben diverso da quella del 1988. Pretendere che nulla sia cambiato è un errore storico. Gli stessi mali fanno soffrire la Chiesa, le conseguenze sono ancora più gravi e manifeste di allora; ma nello stesso tempo si può constatare un cambiamento di atteggiamento nella Chiesa, aiutato dai gesti ed atti di Benedetto XVI nei confronti della Tradizione. Questo nuovo movimento, nato almeno una decina d'anni fa, va rafforzandosi. Esso tocca un buon numero (ancora una minoranza) di preti giovani, di seminaristi e anche già un piccolo numero di vescovi giovani che si distinguono nettamente dai loro predecessori, che si esprimono le loro simpatie e il loro sostegno, ma che sono ancora piuttosto messi a tacere dalla linea dominante della gerarchia a favore del Vaticano II. Questa gerarchia sta perdendo slancio. Ciò è obiettivo e mostra che non è più illusorio considerare un combattimento «intra muros», della durata e della difficoltà del quale siamo consapevoli. Ho potuto constatare a Roma come il discorso sulle glorie del Vaticano II che ci si va ripetendo continuamente, se è ancora sulla bocca di molti, tuttavia non è più in tutte le teste. Sono sempre meno coloro che ci credono.
Questa situazione concreta, con la soluzione canonica proposta, è ben diversa da quella del 1988. E quando paragoniamo gli argomenti che Mons. Lefebvre portava avanti all'epoca, concludiamo che egli non avrebbe esitato ad accettare ciò che ci è proposto. Non perdiamo il senso della Chiesa, che era così forte nel nostro venerato fondatore.
La storia della Chiesa mostra che la guarigione dei mali che la colpiscono abitualmente avviene gradualmente, lentamente. E quando un problema è finito, ce n'è un altro che comincia.... oportet haereses esse. Pretendere di attendere che tutto sia risolto per arrivare a ciò che chiamate un accordo pratico non è realista. E' molto probabile vedendo come si sviluppano le cose che la fine di questa crisi richiederà ancora decine d'anni. Ma rifiutare di lavorare sul campo perché ancora ci si trova dell'erba cattiva, che rischia di soffocare, di mettere a tacere l'erba buona trova curiosamente una lezione biblica: è Nostro Signore stesso che ci fa comprendere con la sua parabola dell'operaio che avrà sempre, sotto una forma o l'altra dell'erba cattiva da strappare e da combattere nella sua Chiesa...
Non potete immaginare quanto in questi ultimi mesi il vostro atteggiamento - ben diverso per ciascuno di voi - è stato duro per me. Esso ha impedito al superiore generale di comunicarvi e rendervi partecipi di queste grandi preoccupazioni, alle quali egli vi avrebbe associato così volentieri, se non si fosse trovato di fronte ad una incomprensione così forte e passionale. Quanto avrebbe desiderato poter contare su di voi, sui vostri consigli per sostenere questo passaggio così delicato della nostra storia. È una prova grande, forse la più grande di tutta la sua funzione. Il nostro venerato Fondatore ha dato ai vescovi della Fraternità una carica e dei doveri precisi. Egli ha mostrato che il principio che nella nostra società fa unità è il superiore generale. Ma già da un certo tempo, voi tentate, ciascuno in maniera diversa, di imporgli il vostro punto di vista persino sotto forma di minacce e perfino pubblicamente. Questa dialettica tra verità/fede e autorità è contraria allo spirito sacerdotale. Almeno egli avrebbe sperato che cercaste di comprendere gli argomenti che lo spingono ad aire come ha agito in questi ultimi anni, secondo la volontà della divina provvidenza.
Al punto cruciale tra tutti della questione, quello della possibilità di sopravvivere nelle condizioni di un riconoscimento della Fraternità da parte di Roma, noi non arriviamo alla stessa vostra conclusione.
Che si noti di passaggio che NOI NON ABBIAMO CERCATO un accordo pratico. Ciò è falso. Non abbiamo rifiutato a priori, come voi chiedevate, di considerare l'offerta del Papa, Per il bene comune della Fraternità, noi preferivamo di gran lunga la soluzione attuale di statu quo intermedio, ma chiaramente, Roma non lo tollera più.
In sé, la soluzione proposta della Prelatura personale non è una trappola. Ciò che emerge innanzitutto da ciò che la situazione presenta nell'aprile del 2012 è ben diverso da quella del 1988. Pretendere che nulla sia cambiato è un errore storico. Gli stessi mali fanno soffrire la Chiesa, le conseguenze sono ancora più gravi e manifeste di allora; ma nello stesso tempo si può constatare un cambiamento di atteggiamento nella Chiesa, aiutato dai gesti ed atti di Benedetto XVI nei confronti della Tradizione. Questo nuovo movimento, nato almeno una decina d'anni fa, va rafforzandosi. Esso tocca un buon numero (ancora una minoranza) di preti giovani, di seminaristi e anche già un piccolo numero di vescovi giovani che si distinguono nettamente dai loro predecessori, che si esprimono le loro simpatie e il loro sostegno, ma che sono ancora piuttosto messi a tacere dalla linea dominante della gerarchia a favore del Vaticano II. Questa gerarchia sta perdendo slancio. Ciò è obiettivo e mostra che non è più illusorio considerare un combattimento «intra muros», della durata e della difficoltà del quale siamo consapevoli. Ho potuto constatare a Roma come il discorso sulle glorie del Vaticano II che ci si va ripetendo continuamente, se è ancora sulla bocca di molti, tuttavia non è più in tutte le teste. Sono sempre meno coloro che ci credono.
Questa situazione concreta, con la soluzione canonica proposta, è ben diversa da quella del 1988. E quando paragoniamo gli argomenti che Mons. Lefebvre portava avanti all'epoca, concludiamo che egli non avrebbe esitato ad accettare ciò che ci è proposto. Non perdiamo il senso della Chiesa, che era così forte nel nostro venerato fondatore.
La storia della Chiesa mostra che la guarigione dei mali che la colpiscono abitualmente avviene gradualmente, lentamente. E quando un problema è finito, ce n'è un altro che comincia.... oportet haereses esse. Pretendere di attendere che tutto sia risolto per arrivare a ciò che chiamate un accordo pratico non è realista. E' molto probabile vedendo come si sviluppano le cose che la fine di questa crisi richiederà ancora decine d'anni. Ma rifiutare di lavorare sul campo perché ancora ci si trova dell'erba cattiva, che rischia di soffocare, di mettere a tacere l'erba buona trova curiosamente una lezione biblica: è Nostro Signore stesso che ci fa comprendere con la sua parabola dell'operaio che avrà sempre, sotto una forma o l'altra dell'erba cattiva da strappare e da combattere nella sua Chiesa...
Non potete immaginare quanto in questi ultimi mesi il vostro atteggiamento - ben diverso per ciascuno di voi - è stato duro per me. Esso ha impedito al superiore generale di comunicarvi e rendervi partecipi di queste grandi preoccupazioni, alle quali egli vi avrebbe associato così volentieri, se non si fosse trovato di fronte ad una incomprensione così forte e passionale. Quanto avrebbe desiderato poter contare su di voi, sui vostri consigli per sostenere questo passaggio così delicato della nostra storia. È una prova grande, forse la più grande di tutta la sua funzione. Il nostro venerato Fondatore ha dato ai vescovi della Fraternità una carica e dei doveri precisi. Egli ha mostrato che il principio che nella nostra società fa unità è il superiore generale. Ma già da un certo tempo, voi tentate, ciascuno in maniera diversa, di imporgli il vostro punto di vista persino sotto forma di minacce e perfino pubblicamente. Questa dialettica tra verità/fede e autorità è contraria allo spirito sacerdotale. Almeno egli avrebbe sperato che cercaste di comprendere gli argomenti che lo spingono ad aire come ha agito in questi ultimi anni, secondo la volontà della divina provvidenza.
Noi preghiamo per ciascuno di voi, perché in questo combattimento ben lungi dall'essere terminato ci ritroviamo tutti insieme, per la più grande gloria di Dio e per l'amore della nostra cara Fraternità.
Si degni il Nostro Signore risorto e la Nostra Signora di proteggervi e benedirvi.
Bernard Fellay
Niklaus Pfluger
Alain-Marc Nély
_______________________________
1. «Non è perché un Papa è liberale che non esiste, (…). Dobbiamo restare su una linea salda e non smarrirci nel corso delle difficoltà che viviamo. Si sarebbe tentati appunto, di soluzioni estreme, e di dire: "No, no, il papa non è solamente liberale, il Papa è eretico! Il Papa è forse probabilmente più che eretico, dunque non c'è un Papa!" Ciò non è esatto. Non è perché qualcuno è liberale , che è necessariamente eretico e che per conseguenza è fuori dalla Chiesa. Bisogna saper fare le distinzioni necessarie. Questo è molto importante per restare in una via sicura, per restare nella Chiesa. Se no, dove andremmo? Non c'è più un Papa, non ci sono più cardinali, perché se il Papa non fosse Papa, quando ha nominato i cardinali, questi cardinali non possono più nominare un Papa perché non sono cardinali. E allora? È un Angelo del cielo che ci porterà un Papa? È assurdo! E non è solamente assurdo, è pericoloso! Perché allora saremo condotti, forse, a delle soluzioni che sono veramente scismatiche» (Conferenza a Angers 1980). vedere anche Fideliter n°57, p.17 sui limiti da conservare.
1. «Non è perché un Papa è liberale che non esiste, (…). Dobbiamo restare su una linea salda e non smarrirci nel corso delle difficoltà che viviamo. Si sarebbe tentati appunto, di soluzioni estreme, e di dire: "No, no, il papa non è solamente liberale, il Papa è eretico! Il Papa è forse probabilmente più che eretico, dunque non c'è un Papa!" Ciò non è esatto. Non è perché qualcuno è liberale , che è necessariamente eretico e che per conseguenza è fuori dalla Chiesa. Bisogna saper fare le distinzioni necessarie. Questo è molto importante per restare in una via sicura, per restare nella Chiesa. Se no, dove andremmo? Non c'è più un Papa, non ci sono più cardinali, perché se il Papa non fosse Papa, quando ha nominato i cardinali, questi cardinali non possono più nominare un Papa perché non sono cardinali. E allora? È un Angelo del cielo che ci porterà un Papa? È assurdo! E non è solamente assurdo, è pericoloso! Perché allora saremo condotti, forse, a delle soluzioni che sono veramente scismatiche» (Conferenza a Angers 1980). vedere anche Fideliter n°57, p.17 sui limiti da conservare.
La nota n. 1 di Fellay è ridicola. Avrebbe potuto citare la dichiarazione fatta da Lefebvre nel 1987, dopo Assisi, che va oltre il sedevacantismo ("Anticristi"), oppure il famoso gioco di parole del 1983, prima della scissione nel seminario del New England della Fraternità.
RispondiEliminaMi scusino ma, all'inizio della lettera
RispondiElimina"cela pourrait encore etre vrai"
secondo me in italiano si traduce
"è possibile ancora essere vero".
"Cela pourrait" in italiano è cosi.
Fellay: che Dio lo conservi e lo protegga.
RispondiEliminaAlessandro M.
Marco per piacere.... siibbono!
RispondiEliminaMarco,
RispondiEliminaFellay, avrebbe potuto citare molte altre cose. Se ha preso quella citazione, evidentemente si tratta di quella più confacente al suo sentire... ma è evidente che c'è chi non gli dà fiducia.
Questo è un problema per tutta la Chiesa; ma è anche il problema di ogni singolo credente chiamato a prender comunque parte secondo coscienza.
Dobbiamo comunque constatare che la virtù dell'obbedienza non è in declino solo a Roma, ma anche nella Fraternità...
Poi arriva il solito dilemma: "Dobbiamo obbedire prima al Signore"!
Il problema è che oggi è sempre più difficile ascoltarlo davvero. Ed è una difficoltà che ci riguarda tutti, purtroppo!
Secondo me la traduzione esatta è:
RispondiEliminaSi ha l'impressione che siete talmente scandalizzati che non accettate più che ciò può ancora essere vero.
All`anonimo correttore, no, in italiano non è così.
RispondiElimina"On a l`impression que vous êtes tellement scandalisés que vous n`acceptez plus que cela pourrait encore être vrai."
Ho tradotto:
"Si ha l'impressione che siete talmente scandalizzati che non accettate più che ciò può ancora essere vero."
Sarebbe più giusto se si vuole una traduzione letterale e fedele:
Mi è partito il commento incompleto...
RispondiElimina""Si ha l'impressione che siete talmente scandalizzati che non accettate più che ciò potrebbe ancora essere vero."
Non dipingiamo Mons. fellay come il più equilibrato....era lui a parlare come gli altri tre; Era lui a fare delle omelie che erano comizi anti-accordo pratico. Era lui a dire mai firmeremo senza aver convertito Roma.
RispondiEliminaPer dieci anni ha martellato contro l' "inconcepibile accordo pratico" e adesso accusa gli altri di scisma...
E io torno a dire che Fellay ha perfettamente ragione su tutto. Oggi è l'unico modo per aiutare concretamente la Chiesa.
RispondiEliminaCome fa quella nota - parole di Lefebvre - ad essere ridicola?
Forse scrivendo in un italiano intellegibile anche io comprenderei.
Monsignor Fellay, che vi piaccia o meno, e mi rivolgo agli ostinati, agressivi e anche villani suoi detrattori, È il Superiore della Fraternità,è stato posto alla guida della Fraternità, come tale ha l`autorità spirituale e il potere di prendere una decsione, ha chiesto preghiere, avete fatto crociate di rosari, ma il risultato di quelle preghiere lo state rifiutando.
RispondiElimina"io torno a dire che Fellay ha perfettamente ragione su tutto".
RispondiEliminaCome fa a dire ciò, se Lei non sa niente? Fino a qualche mese fa aveva ragione, Fellay, a dire che ci si poteva accordare?
"Come fa quella nota - parole di Lefebvre - ad essere ridicola?"
La nota è ridicola. Vedo che Lei, Pastorelli, non capisce. Io ho scritto, in un italiano intelligibile (è Lei che non sa l'italiano):
"La nota n. 1 di Fellay è ridicola. Avrebbe potuto citare la dichiarazione fatta da Lefebvre nel 1987, dopo Assisi, che va oltre il sedevacantismo ("Anticristi"), oppure il famoso gioco di parole del 1983, prima della scissione nel seminario del New England della Fraternità".
Sa a cosa mi riferisco? Se sì, dovrebbe capire, a meno che non sia in malafede; se no, dovrebbe tacere, invece di insultare anche velatamente. Mic su questo non risponde, o cancella miei commenti: è evidente che Lei qui gode di stima. Ma io mi sono rotto le scatole. Stiano bene, Lei e Luisa (Mons. Fellay è diventato papa, forse? Certo che ha l'autorità di prendere una decisione: ma questa decisione può non essere accettata. E' Lei a essere villana, Signora mia), in comunione con Bianchi, Martini e il prete-Che Guevara, oltre che con un episcopato di fede adamantina.
Non dipingiamo Mons. fellay come il più equilibrato....era lui a parlare come gli altri tre; Era lui a fare delle omelie che erano comizi anti-accordo pratico. Era lui a dire mai firmeremo senza aver convertito Roma.
RispondiEliminaRicordiamo tutti quel che ha sempre dichiarato Mons. Fellay.
Tuttavia ci sono state le discussioni e c'è tutto un fermento nuovo (ancora troppo sommerso) nella Chiesa. Fellay ha fatto degli incontri, ha verificato alcuni cambiamenti (parla di sacerdoti seminaristi e anche vescovi giovani aperti alla Tradizione). Ovvio che può aver maturato una percezione diversa della realtà: quella che faceva dire a Don Scmidberger che un mancato accordo con la Fraternità sarebbe stato un danno per l'intera Chiesa e avrebbe come conseguenza proprio l'indebolimento di questo movimento verso la Tradizione...
Perché non ammettere questa nuova visuale di Mons. Fellay e non dargli fiducia? Le sue parole e quelle dei superiori di distretto che abbiamo già ascoltato, vengono da cuori davvero sacerdotali!
Per dieci anni ha martellato contro l' "inconcepibile accordo pratico" e adesso accusa gli altri di scisma...
Mi pare che "l'accordo pratico" fosse inconcepibile se non avesse richiesto condizioni insostenibili.
In ogni caso, davvero non è realistico pensare di poter rientrare solo alla condizione di Roma-convertita! Più il tempo passa e più la situazione si deteriora e la divaricazione aumenta... E allora quando risolversi, se non adesso?
a nota è ridicola. Vedo che Lei, Pastorelli, non capisce. Io ho scritto, in un italiano intelligibile (è Lei che non sa l'italiano):
RispondiElimina"La nota n. 1 di Fellay è ridicola. Avrebbe potuto citare la dichiarazione fatta da Lefebvre nel 1987, dopo Assisi, che va oltre il sedevacantismo ("Anticristi"), oppure il famoso gioco di parole del 1983, prima della scissione nel seminario del New England della Fraternità".
Sa a cosa mi riferisco? Se sì, dovrebbe capire, a meno che non sia in malafede; se no, dovrebbe tacere, invece di insultare anche velatamente. Mic su questo non risponde, o cancella miei commenti: è evidente che Lei qui gode di stima.
Marco, se Dante gode meritatamente di molta stima, mi pare che stima e rispetto e anche tempo pazienza e cuore ne sia stato dedicato molto anche a lei. Trovo inconcepibile che tra persone ragionevoli ci debbano essere scambi solo polemici.
( Ma io mi sono rotto le scatole. Stiano bene, Lei e Luisa (Mons. Fellay è diventato papa, forse? Certo che ha l'autorità di prendere una decisione: ma questa decisione può non essere accettata. E' Lei a essere villana, Signora mia)
Marco, qui nessuno è villano, se non chi pretende di affermare le sue vedute senza ascoltare o travisando quel che dicono gli altri. Lei ha tutta la libertà di non accettare le decisioni del suo superiore, ma dovrebbe rispettarlo e insieme a lui le persone con cui sta dialogando, le quali non sono assolutamente
in comunione con Bianchi, Martini e il prete-Che Guevara, oltre che con un episcopato di fede adamantina.
Questa è una sua illazione e il villano è lei!
Ricordiamo tutti quel che ha sempre dichiarato Mons. Fellay.
RispondiEliminaTuttavia ci sono state le discussioni e c'è tutto un fermento nuovo (ancora troppo sommerso) nella Chiesa.
Fermento nuovo = ricatto o profferte di vari genere, o entrambi. SEGRETI, ovviamente
Perché non ammettere questa nuova visuale di Mons. Fellay?
Avrebbe fatto meglio a scrivere OPPOSTA visuale
cuori davvero sacerdotali
un altro slogan: Mic scruta i cuori di chi è a favore dell'accordo
davvero non è realistico pensare di poter rientrare solo alla condizione di Roma-convertita! Più il tempo passa e più la situazione si deteriora e la divaricazione aumenta...
E' proprio questa la mancanza di visione sovrannaturale: la concezione della Chiesa come partito
Mic su questo non risponde, o cancella miei commenti:
RispondiEliminaNon ho cancellato nulla e mi pare di averle dedicato molto spazio e tempo anche in altre discussioni, anche se evidentemente abbiamo vedute diverse.
Trovo il suo atteggiamento molto arrogante e per nulla cristiano.
La Fraternità San Pio X ha fatto l'accordo pratico quando ha accettato il ritiro delle scomuniche, senza il giudizio dello stato di necessità. Se non ci fosse stato di necessità nel 1988, quindi le scomuniche erano validi, ma se ci fosse uno stato di necessità, come mons. Lefebvre ha detto sulla base dei fatti, poi, non sono validi. Ora vediamo cosa succede da ora in poi.
RispondiElimina1) Dante godrà pure di meritata stima, ma ha cominciato ad insultarmi ("miserabile moralmente"). Non ho ricevuto nè scuse da lui nè censure dalla Redazione, nè mi interessano, mentre Luisa ora rincara la dose definendomi villano, e Lei, MIC, si accoda.
RispondiElimina2) Le persone sono ragionevoli se ragionano: io ho portato fatti incontestabili --che voi probabilmente neppure conoscete: non avete studiato per 15 anni certe cose!--, voi solo slogan e contorcimenti: "cuori sacerdotali", "secondo me Fellay ha ragione", l'altro prete che dice "Viva Fellay" e si rammarica che gli toglieranno il saluto. E' una concezione di Chiesa giovannea (nel senso di GPII), condita da molto protagonismo e altrettanto semplicismo. Attenzione: non sto dicendo che io sia migliore di voi moralmente; anzi, è probabile che sia peggiore. Ma conosco il principio di non contraddizione, e credo di aver pagato certe mie scelte "intransigenti", a differenza di altri che fanno gli anticonciliari ma sono vice del CNR o pensionati di lusso. Se Lei vuole, non mi dedichi tempo e stima: liberissima, riuscirò a dormire, credo, anche in tal caso. Anzi, le tolgo la fatica: sarò io a non scrivere più nulla su questo blog. Fellay non è il mio Superiore, la Fraternità non è la Chiesa. A questo punto, chissà cosa è la Chiesa. Cari saluti, senza rancore
) Le persone sono ragionevoli se ragionano: io ho portato fatti incontestabili --che voi probabilmente neppure conoscete: non avete studiato per 15 anni certe cose!--, voi solo slogan e contorcimenti: "cuori sacerdotali", "secondo me Fellay ha ragione", l'altro prete che dice "Viva Fellay" e si rammarica che gli toglieranno il saluto. E' una concezione di Chiesa giovannea (nel senso di GPII), condita da molto protagonismo e altrettanto semplicismo.
RispondiEliminaMarco, lei non può giudicare da alcune frasi e definirle slogan.
Io recepisco nel mio cuore e nella mia mente le espressioni di Mons. Fellay, Don Simoulin ed altri come di cuori sacerdotali, che non toccano solo il mio sentimento, ma anche il mio 'sensus Ecclesiae'.
Se da alcune poche altre semplici frasi, più che altro battute, si è fatto l'idea di trovarsi in una Chiesa "giovannea", mi pare che abbia la tendenza alle semplificazioni e al riduttivismo. Forse se scorre l'intero blog si può fare un'idea più precisa.
Quello che noto è che ci sono degli argomenti che dividono visceralmente (non razionalmente) persone che dovrebbero condividere la stessa Fede. Noto questa grande difficoltà oggi, nella Chiesa, che più che rammaricarmi mi addolora.
Quanto alla suo stile pungente ed alla sua ironia, preferirei non averli assaggiati. Ma tant'è, fa parte del percorso anche questo.
Mons. Lefebvre passando in Brasile, ha rilasciato un'intervista ad uno dei nostri più grandi scrittori (Gustavo Corção). In una parte dell'intervista, racconta la seguente testimonianza dell'arcivescovo:
RispondiElimina"Una definizione falsa porta disordine. Consideriamo ora la mancanza di definizione. Spesso cerchiamo e la definizione di "collegialità". Non raggiungere un accordo. Spesso ci si chiede di definire "Ecumenismo". Hanno risposto alla stessa cosa alla foce dei Segretari delle Commissioni. "Noi non faciamo un Concilio dogmatica, né cercano di definizioni filosofiche. Si tratta di un Concilio Pastorale, che rivolge al mondo intero. Sarebbe quindi inutile dare qui definizioni che non sarebbe capito. "
"Era assurdo - prosegue Don Lefebvre - si riuniscono i vescovi non possono nemmeno definire i termini delle questioni discusse" (pp. 154, 156).
Più tardi, a pagina 158 si legge: "C'è un altro problema che avrebbe dovuto essere definiti in modo molto preciso: le Assemblee e le Conferenze dei Vescovi. (Il corsivo è mio). Che cos'è un assemblea episcopale? Che cos'è? Quali sono i suoi poteri? Qual è lo scopo di una Conferenza Episcopale? Mai qualcuno potrebbe definirlo. Il Papa stesso ha detto che avremmo visto la continuazione, o avremmo visto in seguito, in pratica, come se potessero definire e delimitare i poteri delle conferenze. E così tutti si gettarono in pratica, senza sapere quello che era una Conferenza Episcopale, in cui saremmo arrivati senza sapere dove stavamo andando. Questo è stato estremamente grave. Naturalmente, queste assemblee episcopali, tanto più la sua importanza e le sue potenze in crescita, e sui loro diritti, schiacciare più i vescovi. Così, l'episcopato che è il quadro reale della Chiesa di Nostro Signore scompare con la crescita di queste conferenze. " Un regalo prezioso http://permanencia.org.br/drupal/node/318
Notate bene: una definizione falsa porta disordine, quindi prendere in considerazione la mancanza di definizione e ora rispondere:
Come si definisce l'accordo? Quali sono le sue clausole?
Dobbiamo accettare qualcosa senza sapere di cosa si tratta, e quindi buttarsi in tutte le pratiche per difendere, senza sapere che cosa è l'affare? Senza sapere dove si arriva a dove stiamo andando?
Se il vescovo Fellay, il Consiglio non ha accettato nulla, in quanto utilizza la stessa metodologia di conciliare, per far rispettare l'accordo?
La nostra più grande difficoltà con i difensori del Concilio, è esattamente che loro non sai che cosa dice il Concilio e ancora mantenere la loro difesa di piena ortodossia del Concilio. Ora, voi non sapete che cosa è e ce nel accordo e fanno la difesa di lui, come un bene?
Beh, osservo che il signor Marco si è riconosciuto fra i detrattori di Mons. Fellay che sono sì scatenati e anche villani mancando di rispetto al Superiore della Fraternità alla quale appartengono.
RispondiEliminaDetto questo considero che il livello della discussione stia scadendo non a livelli pungenti e ironici,scusami mic, ma detestabili di agressività.
Mauro ignorantissimo e complessato anonimo, l'italiano te lo posso insegnare come l'ho insegnato per decenni. Laurea in lettere con 110 e lode nel '62, università di Firenze, in tempi non sospetti, con Binni, Garin, Cordiè, Cantimori, Sestan ecc. Concorsi vinti alla prima botta, d'ogni genere e grado.
RispondiEliminaLe scatole le hai rotte tu a tutti col tuo sedevacantismo da taverna.
Va' a smaltir la sbornia e la bile.
Marco,
RispondiEliminase posso permettermi, vorrei invitarla nel mio blog...mi farebbe molto piacere poter conoscere ciò che lei ha studiato per tanti anni...e credo che gli amici del mio blog la accoglierebbero con gioia..
http:/nullapossiamocontrolaverita.blogspot.it
Per Mic:
cara Mic...ti addolora che esistano "argomenti che dividono visceralmente"...ma è così, e non dipende solo dalle diverse sensibilità, ma da modi diversi di stabilire le priorità della Fede. Il dolore che tu provi per queste divisioni, è il dolore che Marco prova nel vedere i principi della Fede cattolica posposti alle convenienze umane ("Poi arriva il solito dilemma: "Dobbiamo obbedire prima al Signore"! ).
E' il dolore "viscerale" che ci sta infliggendo la Madre Chiesa...
Ti saluto nel Signore
Salve, mi permetto di postare anche qui dopo averlo fatto su Messa in Latino:
RispondiEliminahttp://www.campaniasuweb.it/story/napoli-12-maggio-il-pensiero-liturgico-di-benedetto-xvi
Il fatto che lo abbiano pubblicato è significativo, si tratta di testata laica (nel senso più generico del termine), dove si danno poche informazioni su temi religiosi; spesso non passano neanche Sepe e le sue tante "mirabolanti" iniziative. Secondo me è un segno positivo e, soprattutto, dei tempi che piano piano stanno cambiando.
Spero voi possiate girarlo a tutti i vostri contatti (almeno quelli sensibili al tema e residente nell'area interessata) e magari rimpallarlo su altri blog cattolici. Grazie mille, buona serata.
Mi sono trattenuto nel lanciare subito un giudizio (ecco perchè l'ho cancellato), avevo bisogno di tempo e di rileggere la bellissima lettera (grazie Luisa e Mic per la fedele traduzione) anche perchè si sa "le prime emozioni" offuscano sempre la ragione.
RispondiEliminaLa lettera è veramente bella! Lo dicevo che Fellay è pieno di buon senso! E ripeto dopo la seconda lettura SONO SICURO che la spaccatura NON ci sarà! Magari mogugni, ma non scissione!
Tutto è ben spiegato! pertanto esorto Marco e A.Rita e Stefano Gavazzi di riflettere e con amore farsi guidare da chi merita fiducia da chi VOI avete dato fiducia! Le motivazioni che avete addotte non sono sufficienti per un ripiegamento "cataro".
Mi spiace ma i sacerdoti che amano Dio e la Chiesa (quella vera non quella idealista bella e "santa" che nemmeno sotto San Pio X esisteva) seguiranno Fellay se accordo in questi termini si farà!
Cara A. Rita non credo che le mie priorità della fede differiscano dalle tue. Trovo che sia solo diverso lo stile di comunicazione.
RispondiEliminaMi fa piacere che i 'dissidenti' da mons. Fellay possono trovare una calorosa accoglienza nel tuo blog.
Se volevano dividere la Tradizione sembra ci siano riusciti perfettamente. Ma credo che ciò che interessa sia la Tradizione autentica e non quella che noi pensiamo che sia...
E così tutti si gettarono in pratica, senza sapere quello che era una Conferenza Episcopale, in cui saremmo arrivati senza sapere dove stavamo andando. Questo è stato estremamente grave. Naturalmente, queste assemblee episcopali, tanto più la sua importanza e le sue potenze in crescita, e sui loro diritti, schiacciare più i vescovi. Così, l'episcopato che è il quadro reale della Chiesa di Nostro Signore scompare con la crescita di queste conferenze. "
RispondiEliminaCaro Gederson,
questo è quello che è accaduto; ma non possiamo tornare indietro e cancellarlo, né possiamo starlo a ripetere come un ritornello infinito.
E' da qui che si deve ripartire, nonostante le difficoltà.
Questi scambi con toni a volte polemici, la mancanza di fiducia nella controparte, la radicalizzazione delle proprie convinzioni (non della fede) ed il sentimento che la controparte sia sempre eretica sono uno dei motivi per cui una regolarizzazione é più che necessaria. Più si attende e più difficile sarà la riconciliazione.
RispondiEliminaSe il succo di 15 anni di studio è quello che via via abbiam letto qui, deve aver studiato in
RispondiEliminaPapuasia.
Il blog RORATE CAELI ha fatto un`altra scelta, quella di NON pubblicare una corrispondenza privata e spiega perchè.
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.com/2012/05/notice-leaks-leakers-and-standing-ones.html
Lo avevo visto, cara Luisa.
RispondiEliminaCredo tuttavia che questa deplorevole fuga di notizie non possa avere effetti negativi sulla definizione del processo in corso.
Piuttosto essa rivela, ma era anche nelle previsioni, l'esistenza di posizioni contrastanti all’interno della Fraternità.
La questione è comunque in mano a Mons. Fellay che, da quel che scrive, sembra aver già preso la sua decisione; confermata del resto dal tenore delle comunicazioni di Don Pfluger, Rostand, Simoulin ed altri.
Ne frattempo questo sgradevole evento, frutto evidentemente di uno sconsiderato e scorretto intervento di qualcuno totalmente contrario all'accordo, ha spostato l'attenzione dal fatto che si è comunque in attesa della decisione del Papa al riguardo, che confermerà o correggerà quella della Curia.
Solo se davvero entro maggio l'accordo sarà annunciato, conosceremo l'entità della dissidenza e la sorte della Fraternità.
Sarebbe stato d'obbligo un prudente e rispettoso silenzio. Ma, una volta che il silenzio è stato rotto, meglio parlare con equilibrio e partecipazione in orante attesa, se non altro per contrastare i molti falchi a briglia sciolta...
a tentazione sede vacante, libera nos domine.
RispondiEliminaMi associo completamente e con tutto il cuore alle sagge considerazioni espresse da don Camillio.
RispondiEliminaA quanti invece esprimono ancora perplessità per questo accordo:
Marco, A. Rita, Stefano Gavazzi, vorrei dire di presentare tutta la questione a Gesù in un'ora di adorazione..... Noi anche se da dentro la Chiesa continueremo sempre e meglio a combattere i suoi errori.
C'è bisogno di TUTTI nella battaglia contro il modernismo per purificare la Chiesa. Chi poi è senza peccato scagli la prima pietra dice Gesù... non possiamo chiamarci fuori da questa situazione, non possiamo abbandonare la Chiesa come certo il Signore non l'ha abbandonata.
don bernardo
Innanzi tutto ringrazio Luisa e chi si occupa di queste traduzioni....
RispondiEliminasecondo lasciatemi sfogare, esprimendo l'ennesima amarezza di certi articoli a firma di Tornielli che pare ci provino gusto a fare testi dove si mettono i vescovi l'uno contro l'altro...
terzo lasciatemi ringraziare mons. Fellay anche se, e lo comprendo, non sarà felice del dominio pubblico di questa Lettera dolorosa e al tempo stesso impregnata di Golgota, sulla qual storia Tornielli ed altri ci si stanno divertendo credendo di fare scoop.... mentre c'è gente e ci sono dei Vescovi che stanno soffrendo!!!
Che dire? siamo nel mese dedicato a Maria.... damose da fa!
Adorazioni Eucaristiche a catena, con la Corona del Rosario, e a Dio l'ultima parola! Fidiamoci!!
Si prega questi vaticanisti di imparare a fare SILENZIO....
"Mi fa piacere che i 'dissidenti' da mons. Fellay possono trovare una calorosa accoglienza nel tuo blog.
RispondiEliminaSe volevano dividere la Tradizione sembra ci siano riusciti perfettamente. Ma credo che ciò che interessa sia la Tradizione autentica e non quella che noi pensiamo che sia..."
Mic, tu mi hai completamente frainteso: il motivo per cui ho invitato quella persona nel mio blog l'ho già detto, perchè mi interessa conoscere quello che ha studiato, non PER FREGARTI un commentatore!... Per quanto mi riguarda io e te non siamo state separate, io non mi sento separata da te, non so se tu ti senta separata da me...
La Chiesa Tradizionale invece, checchè ne dica Don Camillo, verrà senz'altro divisa.. e bisognerebbe riflettere su questo, perchè le pie intenzioni da "salvatore della Patria" stanno solo nella mente di Fellay e di chi lo appoggia, ma a Roma l'intento è già stato ottenuto: "divide et impera". E non si lasceranno "salvare" da nessuno.
In tempi non sospetti, è un invito che ho lanciato. Ed oggi lo rinnovo.
RispondiEliminaAreki, assolutamente d'accordo. Non lasciateci soli in trincea.
RispondiEliminaI tre dissenzienti, che non fanno parte del Consiglio generale, chiedono che non si faccia un "accordo pratico" supponendo che i colloqui dottrinali siano falliti. Ma le cose non stanno così. Come sappiamo, le questioni dottrinali sono state prima chiarificate e poi - nell'essenziale, per quanto è necessario - risolte. La definizione conclusiva a breve verrà dal Santo Padre, la cui volontà è ormai più che nota.
RispondiEliminaEssi, però, come prima non si fidavano del Papa, ora non si fidano del loro stesso Superiore. Sicché, non conoscendo i termini esatti del preambolo, vorrebbero "immobilizzare" tutto.
L'unico modo di accontentarli, secondo questa logica, sarebbe di collocarli sostitutivamente al posto della CDF e del Papa (da esautorare almeno pro tempore, finché questa audace "commissione straordinaria" non avrà completato di firmare tutti i decreti di scomunica di tutti i "liberali" in ogni dove rincantucciati). E' inevitabile finire nel ridicolo, se non fosse tragico...
Rientrino in sé, facciano l'esame di coscienza loro dettato da S.E. Mons. Fellay, e seguano l'esempio di rettitudine da Lui offerto.
Reverendo Mons. Fellay,
RispondiEliminacarissima FSSPX,
probabilmente non avrete mai modo di leggere queste mie righe, ma le affido ad un Postino speciale, l'Angelo Custode perchè almeno si tramutino in preghiere e suppliche e possano giungere a voi sotto forma di Grazie!
Io non sono nessuno, sono nulla, e non lo dico per scimmiottare la grande santa Caterina da Siena, ma perchè ci credo davvero e mi rivolgo a Voi come Figlia!
Sappiamo da tempo l'amarezza e il dissidio che sta avvenendo all'interno della FSSPX, e per questo dico solo una cosa: preghiamo per tutti voi, per tutta la Fraternità, per tutti i suoi 4 Vescovi. Ecco, non c'è altro da aggiungere: quando un membro soffre, tutta la Chiesa soffre, e quando un membro gioisce, tutta la Chiesa gioisce.
Reverendo Mons. Fellay,
grazie per le sue parole. Lo so, è una Lettera privata che tale avrebbe dovuto rimanere, ma tutto sommato veda un lato positivo nella sua pubblicazione: molti pregano per lei e per voi, ed ora ancor di più.
E ben sapete che molti Sacerdoti incardinati nella Chiesa sono anche con Voi, e soffrono, hanno bisogno del Vostro sostegno.
Diceva san Padre Pio che Satana sa fare bene il suo mestiere, ma che se noi sapessimo fare bene il nostro, avrebbe già perso da parecchio!
Le sue parole mi fanno intravedere il Golgota e la Croce, tutti siamo diretti lì, per i tre Vescovi che le stanno ponendo delle difficoltà vogliamo pregare ancora di più; non siete soli!
Ecco, non voglio dirle altro perchè nessuno, se davvero cattolico e davvero sacerdote, può scappare dal Calvario, siamo lì, insieme a Maria Santissima!
Aiutiamo Pietro in quella Fede che solo lui può confermarci, aiutiamoci gli uni gli altri.
Mi benedica,
per Lei e la FSSPX le mie umili preghiere!
LDCaterina
Cara Caterina, ti ho risposto su Mil...
RispondiEliminaPerchè non mandi la tua bella e toccante lettera a Monsignor Fellay, via mail?
Eccoti l`indirizzo:
fsspx@fsspx.org
Grazie Luisa ^__^
RispondiEliminacosì avrò modo di correggere l'intestazione:
Eccellenza Reverendissima, Mons. Fellay...
^__^
A Areki (e don Camillo) che dice "assolutamente d'accordo, non lasciateci soli in trincea c'é bisogno di TUTTI."
RispondiEliminaTUTTI si, intanto poi perdiamo per strada tre eccellenti vescovi tra i 10 migliori al mondo perché li si accusa di sedevacantismo, il che é FALSO perché nel suo ultimo editoriale Mons.Williamson si chiede se il papa é papa e risponde affermativamente!
Dico la verità per conservare tre come Gallareta , Tissier Williamson vale ampiamente la pena di far aspettare (anche tantissimo) chi é in trincea che dopotutto, se veramente vuole, e non cerca la pappa pronta ce la fa anche da solo...
gli basterebbe fare un centesimo di quello che ha fatto MgrLefebvre che lui di rinforzi non nea aveva nessuno!!!! Siete in trincea per aspettare i rinforzi o per combattere? Combattete allora !
La Chiesa Tradizionale invece, checchè ne dica Don Camillo, verrà senz'altro divisa..
RispondiEliminaA.Rita, sai bene che gli slogan non mi piacciono, ma ti pare che fili quel che asserisci? La tua "Chiesa Tradizionale" chi è secondo te? e da chi sarebbe rappresentata? e chi la dividerebbe: il Papa? Insomma!
Vedremo il preambolo, ma se come dice Fellay (di cui continuo ad avere tanta fiducia), è assicurata l'integrità della Fede e le condizioni di apostolato sono tutelate dalla Sede di Pietro, come si fa, dico io ad essere così ostinati a dire che "tutto è perduto" che è "un suicidio"??
E quale sarebbe la Chiesa Tradizionale? Qual è il suo Papa?
RispondiEliminaDov'è la sua sede?
Io conosco e riconosco e confesso una Sola Chiesa ed un solo Papa anche se a volte mi fan soffrire.
Ma lo Spirito Santo tutto raddrizza, tempo al tempo, e s'abbatte anche come una bufera, come ricorda Manzoni, sulla superbia di chi presume d'avere un ruolo nella Chiesa che non ha.
E' arrivato il tempo di dividere il grano dal loglio, prima che il loglio tutto soffochi e finisca nel fuoco anche il grano.
' arrivato il tempo di dividere il grano dal loglio, prima che il loglio tutto soffochi e finisca nel fuoco anche il grano.
RispondiEliminaParole che potrebbero essere pronunciate pari pari sia dagli "accordisti", che dagli anti-"accordisti".
Chi vivrà, VEdrà.
gli basterebbe fare un centesimo di quello che ha fatto MgrLefebvre che lui di rinforzi non nea aveva nessuno!!!! Siete in trincea per aspettare i rinforzi o per combattere? Combattete allora !
RispondiEliminaLefebvre ha fatto quello che ha fatto nel suo tempo. Adesso le circostanze sono cambiate e la crisi della Chiesa si è aggravata.
Ave, Maria puríssima!
RispondiEliminaNós do Excerptos confiamos em Dom Fellay, Superior Geral da FSSPX, e com ele rezamos pelo Papa Benedito XVI, esperando que dessas conversas Deus e sua Santa Igreja sejam glorificados.
Não compartilhamos com a OPINIÃO daqueles que, individualmente ou em grupo, independentemente de serem ou não sacerdotes, conscientes ou não, promovem uma “ONDA DE PÂNICO” para dividir a FSSPX, e consequentemente desviar os fiéis, levando-os à murmuração, discórdia, calúnia, difamação, juízo temerário, entre outros pecados.
Nós, leigos, devemos fazer tudo aquilo que nos compete como leigos, precipuamente rezar, no desejo da realização da vontade divina, que tudo restaurará em Cristo, Nosso Senhor.
Viva Cristo-Rei!
excerptos.blogspot.com (Brasil)
"...sulla superbia di chi presume d'avere un ruolo nella Chiesa che non ha"
RispondiEliminaAppunto! la SPX non é mica cosi' importante non ha NESSUN ruolo se non quello di mantenere il lumicino della fede integro. questo al massimo é il vero germe sedevacantista. Tutti i "ruoli" li ha invece il papa se avete un problema RIVOLGETEVI A LUI! é lui che vi puo' (e deve) salvare, non la SPX!
la Chiesa ha bisogno di soldati che combattono là dove infuria la battaglia, non di soldati che vogliono restare tranquilli nell'accampamento. Se i tre vescovi vogliono combattere per la Chiesa, come essi dicono, che escano dall'accampamento e vadano in battaglia. Di che han paura? Di essere fagocitati dal modernismo diffuso in ogni sacristia? Se hanno questa paura non sono adatti alla lotta corpo a corpo. Se ne stiano allora nel loro accampamento a progettare piani di guerra, mentre fuori la guerra è in atto. Io non sono lefebvriano, e nella mia ignoranza e nel mio piccolo sono più tosto dei lefebvriani nel denunciare gli orrori di questo postconcilio. Ma lo faccio da "dentro" non da "fuori" (il virgolettato significa che, fino a questo momento, ritengo la FSSPX dentro la Chiesa pur senza riconoscimento formale). Siamo invasi da preti e vescovi neomodernisti che ci vogliono cambiare la fede, e contro di essi lottiamo. Che i tre vescovi della FSSPX si tirino indietro è solo ignobile. Se crediamo fermissimamente che siamo nella Verità, non simo noi a dover temere, ma sono i neomodernisti che devono tremare. E infatti tremanpo e sarebbero felicissimi se la FSSPX si spaccasse. No, se i tre vescovi si tirano indietro fanno solo il gioco dei nemici della Chiesa.
RispondiEliminag.nicola lentini
hpoirot ha detto...
RispondiEliminaa tentazione sede vacante, libera nos domine.
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Questo è il poirot che apprezzo. Si può dissentire su toni, si può condividere la critica a tanti atteggiamenti, provvedimenti, dichiarazioni, documenti della gerarchia da 50 anni ad oggi. Ma la realtà è questa: la separazione - da dove sia venuto l'imput non ha più importanza adesso - indurisce i cuori, inasprisce le posizioni, scarnifica il vero amore per cui non si riesce più a sentire nell'esatto suono la Parola dello Spirito Santo.
Io ho atteso tanti anni - forse qui sono il più vecchio, alle donne non si chiede mai l'età e son sempre giovani - questo momento. Sempre ho auspicato l'abbraccio tra l'amore paterno e la docilità filiale. Amareggia molto, ferisce l'anima la fatale scissione della Fraternità, ma il momento del chiarimento doveva pur arrivare. L'unità fondata sull'anti-Roma era minata alle radici - anche questo ho sempre scritto in articoli soprattutto sul mio bollettino Una Voce Dicentes. Speriamo nel ravvedimento di qualcuno dei tre vescovi e auguriamoci che nel loro irrigidimento non ci siano questioni di incompaitibilità puramente personale.
Mons. Fellay ha bisogno di tutti, dentro e fuori della Fraternità: non sarà il salvatore dela Chiesa, che ha ben altro fondamento, pietra angolare, ma per la Chiesa potrà operare proficuamente e chiamare intorno a sé tanti sacerdoti, seminaristi e fedeli ancor adesso incerti.
NO, anonimo delle 0056 (ma non potreste, voi anonimi, darvi almeno un nick? avete paura anche di questo?). Il grano matura solo con Pietro anche quando commette gli errori di Simone. Fuori della Chiesa visibile è fatale il precipitare nello scisma vero e da questo all'eresia. Oggi, rifiutare l'abbraccio col Papa, significa rigettare la sua autorità, il suo primato. Dallo scisma si passa all'eresia. Come è sempre accaduto nella storia.
RispondiEliminamatura solo con Pietro anche quando commette gli errori di Simone
RispondiEliminacome, ...il grano matura ?
quale grano ?
scusi, Pastorelli, ma se gli "errori di Simone" consistono nel rinnegamento di fatto (....coi vari fatti e parole relativisti e multiecumenisti, cioè in DIREZIONE di creare una chiesa-macedonia indifferentista e ALLARGATA, come i governi di larghe intese, dove TUTTI hanno un po' di ragione e verità, ma dove la Verità ASSOLUTA ed eterna non è più accessibile nè visibile!) rinnegare dunque -smorzando la sua Unicità e Parola inalterabile mediante Magistero perenne- Cristo come Unico Salvatore e il Cattolicesimo come unica religione VERA E DIVINA,
il suo discorso di maturazione "nonostante simone" funzionerebbe anche il tal caso ?
io mi/vi chiedo se l'aver oscurato la Verità eterna ad Assisi (1-2-3) sia una bazzecola da bypassare come nulla fosse stato.
Quando un Vicario di Cristo afferma -davanti a tutto il mondo, cristianizzato e pagano o miscredente- che TUTTE le false religioni sono DIVERSE VIE ALLA VERITA', (e vanno dunque rispettate e perseguite liberamente proprio come GIUSTE VIE!), tutto ciò apertamente contro la parola di Gesù Cristo che dice "IO SONO LA VIA, la Verità e la Vita" (ovvero solo LUI è la VIA a Lui, e non tutte le svariate credenze), mi dice lei in quale modo si realizza codesto grano che matura ?
di quale maturazione e di quale grano stiamo parlando ? il grano del RELATIVISMO onni-inclusivo forse ? quello sì, indubbiamente !
Ho atteso diverse ore ma il mio commento/richiesta non è stato pubblicato.
RispondiEliminaRinnovo la richiesta: potete pubblicare anche la traduzione della lettera dei tre Vescovi? Grazie!
Mi sembra interessante e corretto!
"Sempre ho auspicato l'abbraccio tra l'amore paterno e la docilità filiale."
RispondiEliminaDante anche a me piace la docilità filiale di Mons Fellay ma credo che dall'altra parte non ci attende per niente la stretta paterna che quella dello strangolamento Ratzingeriano!
Cosi' avrà la sua bella sintesi hegheliana Kiko-Tradizionale, avrà fatto camminare la tradizione vivente e il popolo di Dio con essa. E sarà il suo grande capolavoro! perché più gli estremi sono opposti più la sintesi gli viene bene, la dottrina é secondaria...
Appena saremo "dentro" la lotta ALLE TANTE ERESIE FAVORITE DA RATZINGER dovrà cominciare.
Não compartilhamos com a OPINIÃO daqueles que, individualmente ou em grupo, independentemente de serem ou não sacerdotes, conscientes ou não, promovem uma “ONDA DE PÂNICO” para dividir a FSSPX, e consequentemente desviar os fiéis, levando-os à murmuração, discórdia, calúnia, difamação, juízo temerário, entre outros pecados.
RispondiEliminaCarissimi di excerptos.blogspot.com (Brasil)
Purtroppo è vero le macchinazioni perverse e la loro strumentalizzazione - ne vediamo gli esempi su blog e organi di stampa ambigui - sono state scatenate da questa deplorevole fuga di notizie per creare il panico e la divisione. Esse potranno alimentare la sfiducia dei più timorosi e anche quella dei più intransigenti.
Ma le preghiere incessanti, proprio in questa novena allo Spirito Santo chiesta da Mons. Fellay neutralizzeranno le forze nemiche.
Grazie per la vostra testimonianza e continuiamo in unione di preghiera.
Cosi' avrà la sua bella sintesi hegheliana Kiko-Tradizionale, avrà fatto camminare la tradizione vivente e il popolo di Dio con essa.
RispondiEliminaCaro Poirot, non dimenticare che il Santo Padre con i kikiani sta facendo sul serio: ha nominato una commissione con lettera scritta di suo pugno, bypassando i capi dicastero che lo avevano aggirato redigendo un decreto improponibile, modificando quel decreto e mettendo i puntini sugli i in ordine alla Liturgia...
Le altre pecche di Simone che tutti denunciamo, non inficiano la Santità della Chiesa e il nostro essere e vivere in essa della grazia del Signore in attesa di una restaurazione piena che, per fede, sappiamo che verrà. Ma sappiamo anche che il Signore si serve dei "Suoi" per risanare e portare nuova linfa vitale. La preghiera è importante, ma l'Incarnazione esige anche lo "star dentro" ai problemi... non rimmanere ai margini, col rischio concreto, per come sono maturate le cose, di finire addirittura 'fuori'!
yet non ha tutti comunque i torti.
RispondiEliminaLa "Pacem in Terris" di un altro papa "beato" Giovanni XXIII° diceva
“In hominis juribus hoc quoque numerandum est, ut et Deum, ad rectam conscientiae suae normam, venerari possit, et religionem privatim et publice profiteri”.
“Dobbiamo annoverare tra i diritti dell’uomo, che ognuno ha il diritto di onorare Dio secondo il dettame della sua retta coscienza”.
E' la negazione chiara e netta del primo comandamento!!!
Come si fa a interpretare un'eresia alla luce della tradizione"? Puo' un'eresia pura maturare e dare buoni frutti "nonostante simone"?
“Dobbiamo annoverare tra i diritti dell’uomo, che ognuno ha il diritto di onorare Dio secondo il dettame della sua retta coscienza”.
RispondiEliminaCaro Poirot, dimentichi che la Chiesa anche prima del Vaticano II, che sulla libertà religiosa ha perso filo per altri motivi (a giorni pubblicherò un articolo), anche con Leone XIII, Immortale Dei:
Così pure la Chiesa vuole assolutamente evitare che chiunque sia costretto, suo malgrado, ad abbracciare la fede cattolica, perché, come saggiamente ammonisce Agostino, "l’uomo non può credere se non spontaneamente" .
il Santo Padre con i kikiani sta facendo sul serio: verissimo! infatti li ha nominati evangelizzatori eretici PREMIUM del mondo cristiano e delle famiglie...
RispondiEliminama per favore! se Ratzinger fa il duro (a metà della metà) sulla loro liturgia chiude la stalla quando i buoi sono scappati da pun pezzo, dopo che lui stesso in 40 anni ha concesso loro 1000 volte di più che alla SPX. 80 Seminari ERETICI!
Poi quando dice che sono un grande dono dello Spirito dobbiamo come al solito immaginare (come suggerisci tu stessa MIC) che parlava solo dei fedeli.
Come al solito con NISINISO Ratzinger dobbiamo immaginare e sperare "che non abbia detto proprio cosi'" dando a una frase papale che in italiano vuol certamente dire A il senso OPPOSTO B in modo da salvare capra e cavoli. Vedasi la "recente presenza reale nella parola"
@ hpoirot.
RispondiEliminaSono CERTO che nessun Vescovo andrà via! Se accordo si farà, compreso Williamson! Tu lo sai sono anni che con livore (e di questo chiedo perdono a tutti voi) sottolineo ogni dichiarazione modernista di Benedetto XVI, ho la nausea solo al pensiero del suo ultimo libro. Mi sono detto più di una volta "devo andare via da Roma"! ma ... per andare dove? DOVE??? come faccio ad andare via da ROMA con quello che rappresenta ROMA-eterna! immortale! dei martiri, dei santi, dei Papi? la città di mio padre di mia madre dei miei nonni?
Ok l'intenzione intrinseca di Ratzinger non è come la desidererei io... ma l'intenzione estrinseca di PIETRO non mi può lasciare indifferente!
Quando ho avuto la Grazia di conoscere S. E. Mons. de Gallareta, mi ha commosso profondamente il suo sconcerto dopo i primi colloqui con la commissione. Ero commosso ma felice! Sua Ecc. provava quel che io ho provato quando ho messo piede in Gregoriana, io che ho fatto più San Tommaso alla Statale (S T A T A L E!!!) che all'Università del Papa!
Mi disse più o meno queste parole con molta ammirazione: "come avete fatto e come fate... ci vuole un grande coraggio a perseverare nella Fede in questo contesto!"... Queste stesse parole oggi le rigiro umilmente alle Vostre Ecc.ze!
Sì ci vuole un grande coraggio! E questo che vi chiede, che ci chiede oggi nostro Signore! Per amore della Chiesa per amore del Papa e di quello che rappresenta! Del Papa di OGGI del Papa di DOMANI! Elevate il vostro sguardo e troverete dietro al Papa la Santissima Vergine Maria, la Salus Populi Romani, Ella oggi vi porge le mani! Abbiate Fiducia!
chi é in trincea che dopotutto, se veramente vuole, e non cerca la pappa pronta ce la fa anche da solo...
RispondiEliminaIo sono nato per essere in trincea! Ho la grazia di stato non mi serve nulla più, ma per continuare con un gergo militare, stare soli in trincea è pericoloso, se ti prende un momento di "sonno" sei finito ma se c'è un altro che ti copre le spalle (e viceversa) è più facile vincere la battaglia...sapendo chiaramente che la Guerra la vincerà LUI!... E poi vuoi mettere il divertimento del "fuoco incrociato" come è accaduto ieri in altro contesto? :)
don Camillo ... ieri sera stavo per stappare con mia moglie un bordeaux d'annata (ma anonimo) per annegare in una buona dose di vino il grandissimo dispiacere della notizia di ieri, che considero la peggiore della mia vita spirituale. un mal di denti improvviso di mia moglia ci ha poi bloccati.
RispondiEliminaora mia moglie é dal dentista.
se lei mi garantisce che é "CERTO che nessun Vescovo andrà via! Se accordo si farà, compreso Williamson!" stasera apro un altro bordeaux d'annata (quello del centenario dalla nascita di Mgr Lefebvre 1905-2005 imbottigliatro da un amico tradizionalista con tanto di monsignore sull'etichetta!) questa volta per festeggiare la più bella notizia della mia vita spirituale. Sono sempre (come ho detto qui più volte CON MgrFellay) e quello che non mando giù é solo il fatto di perdere pezzi per stada di gente fedeli come prelati che valgono 1000 volte la gente che ci vogliono far "salvare"... e che spesso ci sputa pure addosso.
il Santo Padre con i kikiani sta facendo sul serio: verissimo! infatti li ha nominati evangelizzatori eretici PREMIUM del mondo cristiano e delle famiglie...
RispondiEliminaSono cose che non smetteremo di denunciare.
Quello che non hai capito è che si parte da qui.
E' inutile che continui a sottolineare tutte le pecche. Le conosciamo e le condividiamo.
Ma è arrivato il momento di instaurare la PASTORALE sana vivendola dal di dentro, denunciando quando c'è da denunciare senza fare i fustigatori.
In realtà le storture intanto bisogna cominciare a correggerle introducendo la Verità tutta intera che custodiamo. E' questo l'essenziale. Quando càpita denunciamo, ma prima custodiamo, viviamo e diffondiamo...
La retta coscienza non può che portare all'nico Dio, altrimenti non sarebbe retta.
RispondiEliminaQuanto al grano che matura, uno mi chiede ai contadini quando il grano è "maturo" e si falcia. Ma costui dev'esser molto snob e poco ha frequentato le campagne.
Quanto agli errori di Simone, è chiaro che sono appunto di Simone, del dottore privato, o comunque quegli errori non son fatti passare per insegnamento infallibile.
Bravo don Camilo por sus comentarios!
RispondiEliminaUn cordial saludo de la lejana Buenos Aires
Luis María
Ammiro il vostro ottimismo sulla “pastorale sana” della FSSPX che possa far da lievito per l’attuale situazione della Chiesa.Come mai a questo non è pervenuta la pastorale,altrettanto sana,di altri gruppi ecclesiali che in questi anni hanno operato canonicamente riconusciuti?Perché dovrebbe essere diverso?Personalmente mi sento molto confuso,e non è una bella constatazione,pensando all’ingenuo entusiasmo del 2009,quando iniziarono i colloqui.
RispondiEliminaNon ho mai capito così chiaramente come in questi giorni d’attesa la meccanica dei quanti.Spero vivamente nel ritorno della Fraternità (nella sua interezza) alla piena comunione con Roma,ma non posso non comprendere e condividere le forti perplessità e i timori di quanti,all’interno di essa, sono avversi.Mi sento come il gatto di Schroendinger,quello che era (se non mi imbrogliano i miei lontani ricordi) vivo e morto nello stesso tempo.Mi trovo a vivere la lucida schizofrenia (stato di sovvrapposizione emotiva)di desiderare fortemente qualcosa e il suo esatto contrario.Contemporaneamente.Troppo facile liquidare Mons.Williamson & C con accuse di settarismo,spirito scismatico etc.,e poco caritatevole.C’è l’angoscia di chi paventa la possibilità che vada in frantumi l’azione di mezzo secolo di custodia tenace e difesa della Dottrina Cattolica.Perchè cosa è stato più efficace in questi ultimi anni,l’attività della Fraternità “fuori” oppure la sana pastorale “all’interno” ad es. degli ED,che anche i più ottimisti non possono che definire “ingessati”?Mi dico: lo stato delle cose è ormai tale che s’impone il coraggio supremo di irrompere nella mischia…senza farsi intimorire da eventuali(sicure) nuove e feroci sopraffazioni.Sappiamo bene che tanti “aspettano” la FSSPX solo per annientarla.Ma Nostro Signore ci ha forse promesso trionfi e terrene glorie?Ci ha indicato la Sua croce,e il più grande(chiedo perdono agli Altri) dei santi recenti viveva come un privilegio poter completare nella sua persona la Sua passione.Ma poi mi dico anche,considerando il marciume che industurbato continua a corrodere la barcaccia di Pietro,che forse è meglio cedere alla tentazione di calarsi nottetempo in una scialuppa,raggiungere l’isolotto e osservare (da debita distanza) il vecchio bastimento,con la sua ciurma avvinazzata,ufficiali incompetenti e/o disertori,passeggeri decerebrati e nocchiero belanteconsiglichenessunoascolta colare a picco e finire in pasto ai pescecani da loro stessi allevati e coccolati.
Ma infine la disubbidienza per un cattolico è una contraddizione in termini (sullo stato di necessità invocato a suo tempo da Mons.Lefebvre si è già chiarito abbastanza) .Alla domanda di Mons.Fellay,non potrei rispondere che sì,c’è da credere che N.S. possa ancora parlare attraverso la bocca del Papa,o tacere(infatti la chiesa conciliare non ha dogmatizzato nessuna delle sue stravaganze).Così mi lascerò docilmente fissare,tra i tanti universi possibili,in quello stabilito dall’Autorità,sperando che gli accordi (che ormai si faranno,come traspare dalle parole di Mons.Fellay) permettano alla Fraternità sufficienti garanzie di sopravvivenza e di efficacia pastorale.Se lievito ci sarà,sarà un miracolo.
psig
Grazie, psig,
RispondiEliminadavvero toccante la tua testimonianza, che fa vibrare molte corde in ognuno di noi, penso.
E, da veri credenti, oltre a credere nei miracoli, sappiamo anche che, se facciamo del nostro meglio nel Signore, il risultato è nelle sue mani.
.Perchè cosa è stato più efficace in questi ultimi anni,l’attività della Fraternità “fuori” oppure la sana pastorale “all’interno” ad es. degli ED,che anche i più ottimisti non possono che definire “ingessati”?
Sono sicura che la Fraternità non si lascerà ingessare, non è stata fondata per questo!
Carissimi Gianluca e Anna Rita,
RispondiEliminaconosco e frequento l'ambiente della Tradizione dal 1980. Per prima cosa, accetta una piccola "Correzione fraterna". Quando, su chiesaepostconcilio, hai usato la frase "Chiesa tradizionale" era chiaro e lampante che era un termine, per così traslato. Un modo per indicare in un due parole "L'ambiente cattolico interessato e legato alle forme liturgiche, alle devozioni e agli insegnamenti della Chiesa cattolica presenti prima del Concilio Vaticano II".
Purtroppo, scrivendo "Chiesa *tradizionale*", hai dato il destro a farti beccare.
Detto ciò senti, forse ti farò crollare un mito, ma sappi che essere tradizionalista, purtroppo, non è *NECESSARIAMENTE* sinonimo nè di essere santo, nè, ovviamente, men che meno di essere "Concepiti senza il peccato originale".
Inoltre se è vero, come è vero, che la FSSPX è nata per combattere la cris, è altrettanto vero che, purtroppo, la crisi è entrata anche al suo interno. Perchè, per quanto vogliamo farvi da ostacolo, ripeto per la terza volta, PURTROPPO, siamo figli del nostro tempo, con tutti i suoi limiti. E della stessa crisi. Nessun istituto può dire: siam l'Arca di Noé, da noi la crisi non è entrata. Ne consegue che, anche nella "Chiesa tradizionale" (nell'accezione che hai usato tu) si possono prendere, magari in perfetta buona fede, cantonate solenni. Da una parte e dall'altra. Se interessa, ne riparleremo.
Ciao
Psig,
RispondiEliminaNel riguardo alla lettera di Mons. Fellay ai tre vescovi, ho avuto la stessa impressione. Lui non risponde alle ragioni dei Vescovi, fugge, e fa la risposta con le accuse di mancanza di realismo e soprannaturale. Ma senza dare a loro una risposta diretta, che fa la sua risposta mancare di quello che lui accusa i vescovi: realismo e soprannaturale. Per fare referimento al soprannaturale, se deve dimostrare le raggioni della fede (quello che Mons. Fellay non fa, e non menziona neppure i termini del accordo, pur negando l'accordo pratico: se non si dispone di un accordo pratico, quali sono i suo termini?). Senza vera ragioni, se può parla dell'ispirazione como quella di Giovanni XXIII quando ha convocato il concilio: è una subita ispirazione.
In alcuni punti Dom Fellay, utilizza di tecniche di dibattiti, come insegnato da Arthur Schoppenhauer nel libro "L'arte di vincere un dibattito senza raggione", si veda:
L'accusa di mancanza di realismo e del soprannaturale:
No. 5. Utilizzare le convinzioni del tuo avversario contro di lui. Se il tuo avversario si rifiuta di accettare le premesse, usare le sue stesse premesse a loro favore. Per esempio, se il tuo avversario è un membro di una setta religiosa o organizzazione che non si appartengono, si può impiegare le opinioni dichiarate di questo gruppo contro l'avversario.
No. 17. Se il tuo avversario ti presse con una contro-prova, spesso è possibile risparmiare facendo avanzare qualche sottile distinzione. Prova a trovare un significato o ambiguità l'idea del tuo avversario.
No. 18. Se il tuo avversario ha una linea di ragionamento che si concluderà nella vostra sconfitta, non gli consentono di portare a compimento. Interrompere il dibattito, rimuoverlo immediatamente o prendere il vostro avversario a cambiare argomento.
No. 26. Una manovra brillante è quello di trasformare le tabelle e utilizzare gli argomenti del tuo avversario contro se stesso. Esempio: Il tuo avversario dichiara: ". Ragazzo è ancora un bambino, si dovrebbe fare un assegno per lui" Si replica, "Proprio perché è un bambino, io devo correggere, altrimenti persisteranno nelle loro cattive abitudini."
No. 30. Appello all'autorità piuttosto che alla ragione. Se il tuo avversario rispetta l'autorità o l'esperto, citando l'autorità per proseguire la sua argomentazione. Se necessario, l'autorità di citare ciò che ha detto in un altro senso o circostanza. Autorità che il tuo avversario non riesce a capire è che lui ammira generalmente i più [sono?]. Non è possibile, se necessario, solo distorcere le autorità citate a suo favore, ma anche di falsificare loro, citando qualcosa di completamente inventato da voi. Parlano senza pensare, e anche allora si rendono conto che sbagliano, vogliono sembrare il contrario. L'interesse della verità cede il passo agli interessi della vanità: ad esempio, a causa di vanità, ciò che è vero deve apparire falso, vero e falso.
Posizionare gli errori del Concilio, come eresie super (valido anche per l'accusa di mancanza di realismo):
N ° 1. Prendete proposizione del tuo avversario oltre i suoi limiti naturali, esagerare. Il più generale affermazione del tuo avversario diventa, le obiezioni più si può trovare contro di essa. Il più ristretto e angusto le proposizioni stesse restano, più sono da difendere.
Chiedere ai Vescovi: il Papa è ancora legittima?
RispondiEliminaNo. 16. Quando il tuo avversario ha una proposizione, ritengono in contrasto con le dichiarazioni, le credenze, azioni o omissioni dell'avversario. Esempio: Se il tuo avversario difendere il suicidio, subito chiedono: "Allora perché non ti appendere?" Se vedono che la loro città non è un buon posto per vivere, chiedere: "E allora perché non si fa il primo aereo ? "
No. 32. Un metodo rapido per sbarazzarsi della dichiarazione di un avversario, o metterlo in sospetto, è quello di classificarlo in una categoria odiosa. Esempio: è possibile dire: "Questo è fascismo" o "ateismo" o "Nazismo" o "superstizione". Facendo questa obiezione che si prende per scontato: 1) la dichiarazione in questione è identica alla categoria menzionata o almeno contenuta in, e 2) il sistema di cui è stato completamente rifiutato da questo pubblico.
No. 16. Quando il tuo avversario ha una proposizione, ritengono in contrasto con le dichiarazioni, le credenze, azioni o omissioni dell'avversario. Esempio: Se il tuo avversario difendere il suicidio, subito chiedono: "Allora perché non ti appendere?" Se vedono che la loro città non è un buon posto per vivere, chiedere: "E allora perché non si fa il primo aereo ? "
Analisi troppo complicata Gederson e di certo condizionata da quella che è la tua pre-comprensione della vicenda.
RispondiEliminaRazionalmente valida. Ma ci sono molti altri fattori in campo...
In alcuni punti Dom Fellay, utilizza di tecniche di dibattiti, come insegnato da Arthur Schoppenhauer nel libro "L'arte di vincere un dibattito senza raggione".
RispondiEliminaMi pare che questo accostamento sia forzato e assolutamente fuori luogo. Mi spiace davvero.
Mic,
RispondiEliminaIn linea di principio, quando si risponde a un avversario con accuse invece di confutare le loro ragioni, le ragioni sollevate dagli avversari rimangono. Io già dibattito più volte con i protestanti, contro ogni ragione, ritornano come risposta solo accuse (o un argomento da autorità della Scrittura), per cambiare l'oggetto di dibattito cercando di imporre la visione che hanno. Questo è ciò che Mons. Fellay ha fatto, lui non risponde le ragioni dei Vescovi, usa la risposta dei vescovi contro i veswcovi attraverso le accuse di mancanza di realismo e del soprannaturale. Lui parla che non sono andatti a Roma per fare un accordo pratico, ma se l'accordo non è pratico, quali sono i termini di lui? Se c'è una rottura nella Fraternità San Pio X, lui avrà la responsabilità primaria, perché non ha esposto niente, inoltre dell'affermazione che nessun tentativo è andato a Roma per un accordo pratico. Ciò che appare è che l'accordo era già stato deciso in anticipo e tutti i passi che abbiamo visto negli ultimi tre anni, aveva solo lo scopo di preparare la Fraternità San Pio X l'accordo.
i pare che questo accostamento sia forzato e assolutamente fuori luogo. Mi spiace davvero.
RispondiEliminaDon Camillo, anche a me pare che vostro accostamento sia forzato e assolutamente fuori di luogo. In tutti i miei post ho dato le ragioni di questo. Ma per quanto riguarda voi, quali sono le ragioni al di là della tua dichiarazione ? Se non sai quello che è e quale il contenuto dell'accordo, non possiamo difendere come bene. Io sempre detto che un accordo non è intrinsecamente cattivo, dipende da loro clausole, ma per voi, si presuppone che qualsiasi accordo è intrinsecamente buono...
Gederson scusa la franchezza gli accordi si fanno ai suq con gli arabi per i tappeti! Fellay nella lettera ha parlato chiaro non è in gioco la Fede. Perché non credergli? Posso credere a Fellay fino a prova contraria? Oppure devo dar retta solo a queste dietrologie , per carità anche interessanti io amo i films gialli, pregiudizi e processi alle intenzioni?
RispondiEliminaCaro Don Camillo,
RispondiEliminaLei dice che il vescovo Fellay ha parlato chiaramente, ma nepure dice quale sono i termini del accordo. Su di esso, ha detto semplicemente di non cercare un accordo pratico con Roma. Ma come sostenere che l'accordo non è pratico, se non presenta i suoi termini? Quindi, prendendo in considerazione che nessuno sa che cosa è l'accordo, con tutto rispetto, è inutile discutere. Un accordo pratico, se vede nella pratica se è buono o cattivo. Speriamo e vediamo, chiedo a Dio che la vostra visione si conferme.
Per fine, reintero quello che ho detto a Mic:
In linea di principio, quando si risponde a un avversario con accuse invece di confutare le loro ragioni, le ragioni sollevate dagli avversari rimangono.
Se non sai quello che è e quale il contenuto dell\'accordo, non possiamo difendere come bene. Io sempre detto che un accordo non è intrinsecamente cattivo, dipende da loro clausole, ma per voi, si presuppone che qualsiasi accordo è intrinsecamente buono...
RispondiElimina\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"
Bravo Gederson.
La sua e\' una logica ineccepibile, quella del buonsenso.
E mi chiedo com\'e\' possibile che la stiano perdendo in cosi\' tanti nel mondo cattolico !... sempre maggior numero tra clero e fedeli diventano vittime di una grande illusione, un colossale miraggio.
Credo che qui si stia avverando quella parola dell\'ApostoloPaolo, dove parla della grande potenza d inganno, che accechera\' o perlomeno offuschera\' la mente ANCHE di molti eletti...
Caro Gederson, siamo in un passaggio epocale della storia senza precedenti, dove TUTTI nel mondo, piccoli e grandi, saranno sottoposti a una grande prova di Fede, dove il Signore stesso li saggera\' come ORO col fuoco, mentre Egli *spiritualmente per ora* gira nel mondo, bussa alle anime, cercando uno che abbia la vera Fede, avverando quella sua Parola profetica
e ad ognuno chiede se sia disposto ad amare Lui sopra ogni altra persona al mondo, e LUI, Gesu\' Cristo, [ Verita\' in Persona, che non sopporta doppiezze di linguaggio e doppiogiochismi diplomatici con cui gli uomini ingannano se stessi e gli altri,e spesso credono di ingannare Dio.
Ma a Dio non la si fa. Egli ci scruta nei cuori e ci mostra la doppiezza di tanti discorsi e vani ragionamenti, che, come in questo caso, poggiano sulla sabbia, e non sul LOGOS.
Sembra che molti vogliano sostenere l-accordo perl-accordo, senza neanche sapere su QUALI termini stia l\'accordo.
E\' come se uno entrasse in un negozio e comprasse un oggetto costosissimo, A SCATOLA CHIUSA, senza guardare nulla, e la scatola puo\' anche essere vuota....o contenere un ordigno letale ! purche\' si compri, comprare a tutti i costi, paghiamo subito, compriamo la scatola chiusa senza sapere nulla ! pare che tanti ormai vogliano perdere la ragione, e credono, cosi\' facendo, di fare un atto di fede cieca. Ma questa non e\' fede. Questa e\' stoltezza, cecita\' volontaria, e Dio non ha mai chiesto questo ai suoi figli.
"gli accordi si fanno ai suq con gli arabi per i tappeti"
RispondiEliminaDon Camillo, mancava un commento su questo detto, per farlo ricordo a te l'Ostpolitik del Vaticano e patto di Metz:
Ostpolitik vaticana
Con lo stesso termine Ostpolitik si designa anche il complesso delle relazioni diplomatiche della Santa Sede con i Paesi del Blocco sovietico. Queste relazioni sono state segnate da complessi accordi, incontri, reciproche concessioni determinate dalla necessità di tutelare la Chiesa cattolica e i suoi fedeli nei Paesi del totalitarismo nonché dalla necessità di proteggere i fedeli cattolici dalle insidie di un sistema dichiaratamente ateo e materialista. Fra questi accordi è importante quello di Metz in cui la Chiesa cattolica accettò di non condannare esplicitamente il comunismo al Concilio Vaticano II in cambio della concessione sovietica di consentire agli inviati ortodossi russi di partecipare come osservatori al Concilio.
Grazie a questa prudente politica si supererà l'impasse degli anni cinquanta e sessanta, in cui la figura più emblematica sarà quella del cardinale József Mindszenty, l'irremovibile primate d'Ungheria costretto all'esilio nell'ambasciata americana di Budapest e comincerà un dialogo difficilissimo, di cui il principale artefice è stato il cardinale Agostino Casaroli. Fonte: Wikipedia
Cose tra la FSSPX e Roma si è svolta in segreto, come con gli arabi e anche ha successo con i russi e il Vaticano (Conoscete la storia del cardinale Mindzensk? Da fare un parallelo tra lui, i tre vescovi della Fraternità San Pio X e la lettera di Mons. Fellay). Ma perché il segreto? La paura di progressisti, modernisti, vescovi liberale, ecc? Mi sembra di sì, ma guarda, se si accetta il segreto, temendo la reazione di tutti questi, può ancora parlare in soprannaturale? Dobbiamo temere i progressisti, i modernisti ei Vescovi di questa linea, o temere a Dio? Lasciare di fare qualcosa, per paura le azioni degli altri, significa riconoscere un potere che coloro non hanno...
Uno dei cambiamenti più radicali operati per il Concilio, è che prima i Vescovi avevano un temore di separare del Papa, per non cadere in scisma. Adesso i vescovi stanno imponendo questa paura al Papa, sono sempre leggendo in commento: Papa non avrebbe potuto farlo, se non può provocare uno scisma. Alla fine, la libertà della libertà religiosa concede libertà a tutti all'interno della Chiesa e l'unico ad essere forzato ad agire contro la sua coscienza, è il papa.
Cose tra la FSSPX e Roma si è svolta in segreto, come con gli arabi e anche ha successo con i russi e il Vaticano (Conoscete la storia del cardinale Mindzensk? Da fare un parallelo tra lui, i tre vescovi della Fraternità San Pio X e la lettera di Mons. Fellay). Ma perché il segreto? La paura di progressisti, modernisti, vescovi liberale, ecc?
RispondiEliminaTi chiedi perché il segreto?
Non ti basta il vespaio suscitato da queste poche fughe di notizie?
Purtroppo viviamo questa inflazione mediatica che ha i suoi aspetti positivi (libertà d'orizzonte) ma anche negativi infopollution che potrebbero compromettere non solo la serenità ma anche complicare di molto trattative così delicate.
Già ne stiamo parlando tanto noi, perché ci sentiamo coinvolti; ma non vedi le strumentalizzazioni negative su altri blog (e mi limito ai blog) per non parlare della stampa ed altro? Pensa se tutti avessero potuto dire la loro su tutto che confusione peggio di quella che sta venendo fuori, se il Papa non si sbriga a condurre in porto la faccenda!
E, poi, Fellay ha una funzione che implica una responsabilità o no? E non è normale dar fiducia al proprio superiore? Posso capire i timori, ma mi meraviglia questa manifestazione di sfiducia. Almeno stando a quel che appare qui, che però non è rivelativo al 100%, perché qui emergono i dissensi reattivi: chi è d'accordo non si sente spinto a reagire...
Un accordo pratico, se vede nella pratica se è buono o cattivo.
RispondiElimina\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"\"
Proprio cosi, Gederson. Nei FATTI vedremo se l\'accordo e\' buono (ma gia\' le premesse non lasciano spazio ad illusioni...se si resta ad occhi aperti, basta vedere che mons. Fellay dice che accetta il 95% del concilio, ma allora che motivo c\'era di fondare la FSSPX>
? nessuno. Di che stiamo discutendo da 50 anni? di nulla di importante |solo distanza \"umana\" tra posizioni tutte accettabili e positive....|
Gesu\' dice \"Dai frutti li riconoscerete\". Non ci basta piu\' la sua parola, forse. Ecco egli stesso sta dividendo \"la madre dalla figlia, divide oggi come sempre, ognuno dai suoi cari, amici e vicini: i nemici di ognuno sono quelli della sua casa, quelli che credeva fossero i suoi amici piu\' affidabili.
Il Signore stesso sta dividendo tutti da tutti, /lo vediamo nei blog ogni giorno/ per riunire in un prossimo futuro tutti quelli che sono veramente fedeli a Lui, che Lo amano a fatti e in verita\', e non accettano alcun compromesso coi poteri del mondo, neanche /anzi soprattutto, v. timeo danaos et dona ferentes....il demonio presenta il MALE sotto forma di bene!/ rivestiti di belle apparenze di \"caritatevole unione\" con i diversi, o eretici o peccatori da convertire. Quello che sta accadendo e\' il peggiorare della confusione, e\' offuscamento delle coscienze, incapacita\' di aderire alla Verita\' eterna, di distinguere il vero dal falso, la menzogna sotto fascinose apparenze, e di scegliere la Verita\', per quanto amara sia, senza edulcoramenti ingannevoli.
Chi vivra\' vedra\'...ma il pericolo piu\' grande e\' quello di perdere la Fede, in nome della grande Unione Universale dei credenti, quelli uniti nel dio=comune=ignoto, che svelera\' il suo volto satanico, mentre tanti di noi avranno perso il Volto del Signore Gesu\', sedotti, persi, imambolati, tutti fascinati dietro a questo MITO della chiesa/ecumenica/universale=diabolica perche\' costringe ad abbracciare le eresie e credenze demoniache, viste e spacciate come nuove vie alla verita\' e al vero Dio.
w/end
(scusate per la tastiera sballata....|
Caro Hpoirot,
RispondiEliminahai notato che non sto pubblicando i tuoi post nei quali ipotizzi tutti casi negativi...
Insomma se dovessero verificarsi quelle ipotesi che tu temi, non credo che la Fraternità sarebbe costretta ad adeguarsi solo perché ha firmato l'accordo...
Fellay ha detto chiaro che non deve fare nessuna concessione che riguardi la fede o la morale. Ebbene, né lui né la Fraternità vi saranno costretti dopo, come non vi siamo costretti noi.
Anche lo stesso don Camillo non sarebbe mai costretto, come ipotizzi tu, ad una catechesi neocat solo perché sono stati approvati. Quell'approvazione non è un dogma di fede e non costringe nessuno.
Il problema è che occorrono forze sane capaci di porre in atto la PASTORALE diversa.... Certo non può accollarsi tutto la Fraternità, che però non è la sola a lottare! E non può non essere un grosso rafforzamento per tutte le forze tradizionali!
"Non ti basta il vespaio suscitato da queste poche fughe di notizie?"
RispondiEliminaMic, me basta che tu non abbia temuto il vespaio e ha pubblicato la notizia. Ora, sarebbe diverso se si temeva il vespaio e non avete pubblicato la notizia. Tu non ce timore dagli uomini, ha timore di Dio, capisce quello che voglio dire?
Le cose con il Cammino Neocatecumenale, con gli ebrei, protestanti e tutti gli altri sono in chiaro. Il papa va alla Germania e fa tante affermazioni su Martin Lutero, non ce nessuna strumetalizzazioni negative è tutto come è: perfettamente normale? Anche i colloqui con i luterani sono stati fatti chiaramente con la massima gioia. Ma con tutti i tradizionalisti è fatto in segreto, temendo la reazione di coloro con cui sono fatte le cose in chiaro? Anche se la paura di sfruttamento, non è giustificata. Camminiamo sull'magistero della stampa?
Don Fellay ce una funzione di responsabilità e è normale dare fiducia al proprio superiore, ma non è normale avere fiducia nel superiore, quando lui conduce i subordinatti senza una definizione delle sue ordine (Come nel caso delle Conferenzie Episcopale citato da Mons. Lefebvre). Se siamo gettato in pratica, senza il conoscimento da dove se comincia e da dove se finisce, quale è la ordine del nostro superiore? Quale sono le raggioni? Quale è la definizione del superiore? É la stessa metodologia del Concilio dinunciatta dal Mons. Lefebre, é la stessa metologia dell'Ostpolitik Vaticana e dello patto di Metz. Come avere fiducia in nostro superiore?
Ebbene, né lui né la Fraternità vi saranno costretti dopo, come non vi siamo costretti noi.
RispondiEliminaa) il parallelo con la ragazza che sposa il musulmano lo avete dimenticato?
b)don Ugo Carandino, negli anni '90 (all'epoca ancora con la FSSPX), si fece promotore di una petizione al Vescovo di Vicenza, contro la ventilata abolizione del culto del beato Lorenzino Sossio da Marostica. Per chi non lo sapesse, si tratta dell'ultimo, tra i martiri, ucciso da Ebrei in un omicidio rituale, ancora venerato ufficialmente in Italia. La petizione, DEO GRATIAS, ebbe successo. Almeno ufficialmente, tale culto non è più stato abolito ESPLICITAMENTE, per quanto fatto cadere in desuetidine. Perchè sto narrando questo "eSIpodio"? Perchè, cara la mia Mic, quando scrivi "né lui né la Fraternità vi saranno costretti dopo, come non vi siamo costretti noi", mi ricordi la risposta che mi diede un caro amico (nonché all'epoca mio datore di lavoro), di li a poco defunto (preghiamo per lui, ci ha lasciati il giorno della Candelora del 1997). Premesso che, lui e tutta la sua famiglia firmarono, mi disse:"Ma dimmi un po': mettiamo che lo abolisco il culto di quel ragazzo martire. Ma poi, se tu, io, a chicchessia, a casa nostra lo preghiamo,chi ci verrà a fare rimproveri"?
"Comunicato dalla Casa Generalizia della Fraternità San Pio X (11 maggio 2012)"
RispondiEliminaUno scambio di lettere private tra il Superiore generale della Fraternità San Pio X e gli altri tre Vescovi è stato diffuso su internet, il 9 maggio 2012. Un tale modo di procedere è condannabile. Colui che ha infranto la confidenzialità di questa corrispondenza interna ha peccato gravemente.
Tale pubblicazione incoraggerà i fautori della divisione, ai quali la Fraternità San Pio X invita a non rispondere se non con una insistente preghiera, affinché si faccia unicamente la volontà di Dio, per il bene della Chiesa e la salvezza delle anime.
Menzingen, 11 maggio 2012
http://www.dici.org/en/documents/comunicato-dalla-casa-generalizia-della-fraternita-san-pio-x/
Caro niente anatemi reciproci
RispondiEliminaI pro e i contro sono tanti.
La situazione in cui siamo è ingarbugliata e complessa. E stentiamo tutti ad orientarci, se non fosse per la Fede che ci sostiene.
La questione è più grande di ognuno di noi. Perciò, tranne che dire quel che in coscienza credo e spero, non faccio... Oltre non posso andare e non vado.
E' al Signore che affido tutto. Sia fatta la Sua volontà. Non altro.
Mic in termini di segretezza, Pietro segretamente mangiava la carne con i gentile, per non offenderli, ma in presenza degli ebrei, non mangia carne, per non escandazire ai giudei. Per questo S. Paolo gli ha fatto una correzione. Viviamo in una situazione simile ...
RispondiEliminaQuanto alle inflazione mediatica, ricordo:
“Se lo scandalo viene dalla verità, bisogna sopportare lo scandalo piuttosto che abbandonare la verità” (Homil., VII in Ezech.) S. Gregorio Magno
"Non opporsi errore è quello di approvarlo, non difendere la verità è sopprimerla"
Papa Felice III
Bene, ho deciso di prendersi una vacanza delle questioni che circondano il Concilio Vaticano II, Roma e la FSSPX. Mi scusi per qualcosa o qualche esagerazione e vi ringrazio :)
Un saluto dal Brasile
Don Camillo,
RispondiEliminala lettera non è soltanto "bella": è stata scritta con buon senso, è un vero passo in avanti.
È stato un bene che sia trapelata.
Non rivela nulla di nuovo - lo sanno tutti che la FSSPX non è un blocco monolitico - e manifesta il miglior atteggiamento che si potesse sperare. La lettera dovrebbe essere un argomento abbastanza convincente per chi finora si mostrava scettico. Tanto più che ormai dovunque la questione della Tradizione non è più un argomento trattato solo dai soliti figuri modello Giovan Maria Catalan Belmonte...
Ad A.Rita e Gianluca vorrei sinceramente chiedere cosa ne pensano della tentazione del "perfezionismo" (chiamiamolo così), cioè del rifiutare ogni accordo finché anche l'ultimo gatto della FSSPX non sarà convinto della totale assenza di ogni minuscolo problema.
Vorrei anche far notare che dopo che la FSSPX avrà accettato l'accordo, la prima diabolica tentazione sarà quella di cercare una scusa per rinnegarlo e di conseguenza creare una situazione addirittura assai peggiore di quella attuale (è comodo far la parte della pecorella recalcitrante che alla prima buona scusa scappa di nuovo dall'unico vero ovile: penserà sempre di aver ragione e di essere in diritto di contrapporsi perfino al Papa...).
Quindi il problema non è tanto il trovare un accordo con la Santa Sede, ma persistere in questo accordo e promuovere la Tradizione senza cercar scuse per dire "noi siamo più bravi di voi". Hanno la possibilità di combattere i mali della Chiesa stando all'interno della Chiesa, con una libertà che finora era stata concessa solo all'Opus Dei: non potrebbero chiedere di meglio - eppure lo stesso contenuto della lettera dimostra ancora una volta che a loro questo non basta ancora... perché?
Sono convinto che almeno il 99% degli equivoci su questa questione nasce dalla confusione (o dallo spostare strumentalmente l'accento) tra diversi piani (giuridico, spirituale, dottrinale...).
Quanto al grano che matura, uno mi chiede ai contadini quando il grano è "maturo" e si falcia. Ma costui dev'esser molto snob e poco ha frequentato le campagne
RispondiElimina-------
Nel postarlo m'è sparita mezza frase. Si legga:
Quanto al grano che matura, come uno mi chiede, si domandi ai contadini ecc.
Gentile Poirot, mi permetta di essere in totale disaccordo con la sua lettura dell’Enciclica.
RispondiEliminaLa frase dell’Enciclica di Papa Giovanni XXII da lei citata è completamente ortodossa e scevra da errore. La persona umana ha il diritto ed il dovere di seguire le leggi di Dio senza impedimento alcuno.
L’espressione “rectam conscientiae suae normam” significa “la retta norma della sua coscienza”. Una norma è retta quando è perfetto accordo con la legge di Dio. La coscienza è quella facoltà dell’anima con la quale esprimiamo un giudizio sulla bontà o malizia di un’azione. La retta norma della coscienza è la norma in linea con la legge di Dio giustamente recepita dalla coscienza della persona. Retta norma della coscienza non vuol dire soggettivamente ritenuta retta, magari in buona fede, dalla persona. Questo è l’errore dei liberali . Retta norma della coscienza vuol dire oggettivamente retta in linea con la legge di Dio-
Ora qualunque persona ha il diritto a non essere impedita nel seguire l’oggettiva ed universale legge di Dio. E’ ovvio. Dio è il supremo legislatore, per cui nessuno può impedire ad un altro di seguire il supremo legislatore.
Questa dottrina è confermata da SanTommaso d’Aquino e dall’Enciclica “Libertas” di Papa Leone XIII:
*********************************************************************************
Inoltre si predica assiduamente quella che viene chiamata libertà di coscienza; la quale, se interpretata nel senso che a ciascuno è giustamente lecito, a piacer suo, di venerare o di non onorare Dio, trova la sua smentita negli argomenti svolti in precedenza. Ma può avere anche questo significato: all’uomo è lecito, nel civile consorzio, seguire la volontà e i comandamenti di Dio secondo coscienza e senza impedimento alcuno. Questa vera libertà, degna dei figli di Dio, che assai giustamente tutela la dignità della persona umana, è più forte di qualunque violenza e offesa, ed è sempre desiderata e soprattutto amata dalla Chiesa.
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Detto questo a mio avviso bisogna stare molto attenti nel dire che il Papa pronuncia eresie, errori teologici appena pronuncia una frase. E’ un esagerazione di senso opposto all’infallibilismo di alcuni che non ammettono critiche fondate ad atti non infallibili del Papa.
Di questo passo non mi meraviglierei se alcuni “intransigenti” della FSSPX arrivassero a dare del modernista a San Pio X per la sua riforma del Breviario o sul permesso della Comunione ai fanciulli.
Inoltre è fatto dogmatico che Benedetto XVI è vero Papa e vero successore di Pietro a cui Gesù stesso promise che le porte dell’inferno non avrebbero prevalso.
Le frasi delle rivelazioni private non sono di nessun obbligo per il credente e non possono mai essere interpretate in senso opposto alla Rivelazione pubblica conclusa con la morte dell’ultimo Apostolo.
A questo punto l’accordo con la FSSPX segnerà lo spartiacque tra i cattolici tradizionali ed i sedevacantisti, oltre che l’inizio di una profonda lotta interna alla Chiesa che vedrà il trionfo della Tradizione.
Marco Marchesini
Vorrei anche far notare che dopo che la FSSPX avrà accettato l'accordo, la prima diabolica tentazione sarà quella di cercare una scusa per rinnegarlo e di conseguenza creare una situazione addirittura assai peggiore di quella attuale (è comodo far la parte della pecorella recalcitrante che alla prima buona scusa scappa di nuovo dall'unico vero ovile: penserà sempre di aver ragione e di essere in diritto di contrapporsi perfino al Papa...).
RispondiEliminaCVD
Chi ha scritto ciò, è vittima della sindrome da "primo della classe"e/o è un modernista, convinto che "Tutto va bene, madama la marchesa".
Se, de facto, a monte della stessa volontà delle parti, tale accordo dovvese essere usato/ invocato quale mezzo/pretesto per, a lunga andare, "transustanziare" la FSSPX, in una congregazione ED come le altre, si ha il diritto-dovere di stare in guardia. Con ciò che succede in Vaticano (basti pensare all'increscioso caso della mancata proclamazione del Curato d'Ars, o al fatto che i vari Triregni, regalati da fedeli, non sono MAI indossati, neppure per scherzo) è giusto stare in guardia.
Certo che è giusto stare in guardia. E anche non lasciarsi ingessare. Vedremo che farà l'IBP
RispondiEliminaAvete accolto i miei commenti, sia pure da anonimo, e Vi ringrazio.
RispondiEliminaOra che le cose, ordinate dalla Divina Provvidenza, appaiono chiare, specialmente nel manifestarsi di un rinnovato e autentico spirito di unità (molto visibile anche negli scambi di questo blog), del quale ringrazio Dio, ritengo di non dover aggiunger altro, se non unirmi alla preghiera di molti e aderire alla richiesta di silenzio sul tema dell'ultimo comunicato della Casa generalizia.
Prego con speciale intenzione anche per i componenti della CDF, ai quali non risulta facilissimo - come fu rilevato - mettere nero su bianco una chiara, breve ed essenziale sistemazione dottrinale (da un po' non c'erano abituati... scusate la "malizia" solo benevola e filiale verso di loro).
A presto, speriamo!
Grazie dei contributi, anche se un nick aiuterebbe.
RispondiEliminaRimaniamo in unione di preghiera, in Domino!
Gederson
RispondiEliminaParlando di Autorità non intendevo certo disgiungerla dalla Ragione.Le parole di Mons.Fellay mi sembrano molto differenti da quelle di Ocariz.
Mic
Miracolo non voleva essere inteso nell’accezione (negativa) di evento improbabile e quasi impossibile,ma giusto in quella evangelica,di Azione Divina nella quale il Signore (certo non ne avrebbe bisogno!) richiede spesso il nostro povero impegno,come accadde per quell’anonimo ragazzo con la sua cesta di pani e pesci,per i servi di Cana che riempirono d’acqua le botti o per gli amici di Lazzaro ai quali fu chiesto di rimuovere il masso del sepolcro.
psig
Chi ha orchestrato l'attacco all'Istituto del Buon Pastore (ingiustizia che porta la firma del mons.Pozzo, ma probabilmente è solo il risultato di una vasta campagna di pressioni), partiva certamente dal presupposto che la San Pio X avrebbe presto preferito uscire dalla Chiesa sbattendo la porta.
RispondiEliminaQuesta lettera di Fellay dev'essere stata molto sgradita all'asse franco-tedesco impegnato in prima linea nella vastissima guerra contro la "Messa tridentina"...
Sembra che molti vogliano sostenere l-accordo perl-accordo, senza neanche sapere su QUALI termini stia l\'accordo.
RispondiEliminaquesto è un anonimo che ho ripescato nello spam...
nessuno di noi era al corrente che i termini dell'accordo non fossero noti a tutti i vescovi.
Chi sa darcene il motivo?
Come non detto. Forse è meglio fare silenzio.
RispondiEliminaIl fatto è che viene spontaneo cercar di comprendere meglio. Ma credo che al punto in cui siamo dobbiamo affidar tutto alla Provvidenza e, comunque continuare a custodire la nostra Fede a a vigilare, con l'aiuto del Signore e della nostra madre...
Grazie delle precisazioni, psig,
RispondiEliminaconcordo.
Questa lettera di Fellay dev'essere stata molto sgradita all'asse franco-tedesco impegnato in prima linea nella vastissima guerra contro la "Messa tridentina"...
RispondiEliminaE' il classico caso che da un male programmato, vien fuori il bene sperato, non tanto riguardo alle reazioni dei vescovi avversi, quanto nell'impatto che la cosa ha avuto sia all'interno che all'esterno, facendo venire alla luce molte cose e dando la possibilità ad ognuno, in base alle proprie responsabilità, di guardare meglio in faccia la realtà
Dante anche a me piace la docilità filiale di Mons Fellay ma credo che dall'altra parte non ci attende per niente la stretta paterna che quella dello strangolamento Ratzingeriano!
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Non capisco, e lo dico con tutta sincerità, che senso possa avere seguire mons. Fellay con questa sanguionolenta sicurezza.
Restate dove siete, sarebbe più coerente.
Condivido tutto quanto scritto da Marco Marchesini con razionaltà e vero amore per la Chiesa.
RispondiEliminaQuanti di noi han sofferto emarginazione, irrisioni, spocchiosi compatimenti.
Ho letto che qualcuno ci invita a combattere. Ma perché, di grazia, cosa abbiam fatto in questi ultimi 50 anni, noi che già dai primi anni '60 abbiam alzato il vessillo della Tradizione? Non so quanti di coloro che ora contestan Fellay e gridan all'eresia sian anziani e combattenti di vecchia data. E' triste che dei giovani covin tanti rancori in nome d'una presunta purezza della Fede. Che non devon esser loro a definir tale. Ed amareggia tanto pessimismo. Il pessimismo, affermava Pio XII, non è cristiano. E' la negazione della virtù teologale della speranza.
Leggo e resto ferito da tanta umanità ferita che nelle ferite si crogiola e non riesce a vedere e ad accoglier il balsamo che si trova soltanto intorno a Pietro. Ed anche se talvolta di questo balsamo petrino cadono poche gocce, queste son sempre sufficienti a compensar fatica e dolore.
Vorremmo in un giorno tutto perfetto. I guasti di decenni saran rimediati nel tempo, in quel tempo che Dio vorrà.
Senza questa assoluta fiducia non possiamo dirci cattolici. Ed io desidero morir cattolico.
Concordo con Tripudio: se si "entra" si entra per restare e per combattere. Approfittare della prima cosa che appare storta per sbatter la porta rinnegando l'accordo, è di chi sa in partenza che lo farà. Dunque, restino dove sono e seguano la loro strada. Si accorgeranno che il loro sarà un vuiaggio nel deserto ma senza mai approdare alla terra promessa.
RispondiEliminaSono ammirato dal coraggio di Mons.Fellay.Ha dato una risposta ai suoi confratelli da vero Vescovo cattolico.Si è mostrato equilibrato ed intelligente come pochi nel mondo tradizionalista.
RispondiEliminaDovreste prendere esempio da Fellay.Le sue parole andrebbero incorniciate e imparate a memoria da molti partecipanti a questi blog.Chi vuole convertire Roma,chi cancellare il Vaticano II,chi "osserva" il Cammino Neocatecumenale e vorrebbe distruggerlo e aveva riposto le sue speranze in Fellay.Credo che costoro temano molto e siano delusi da un eventuale accordo della FSSPX con la Santa Sede e sperino in una marcia indietro.
Con l'accordo infatti cadono molti dei loro argomenti e teorie anticoncilio di cui la FSSPX era una bandiera.
Cade anche il teorema FSSPX contro CNC teorizzata da più di qualcuno su certi blog.
Ricordo una certa Signora Caterina 63 la quale all'indomani della revoca della scomunica sosteneva che da quel giorno tutte le parrocchie avrebbero dovuto dare spazio alla FSSPX la quale,secondo questa Signora,doveva aiutarli a lottare contro il CNC,salvo scoprire poi che il clero della FSSPX rimaneva sospeso a divinis.
Mi chiedo cosa penseranno costoro se alla FSSPX sarà riconosciuta la
prelatura personale e sarà riconosciuta giuridicamente quindi come movimento o associazione cattolica?Come si porrà la nostra amica Mic di fronte a questo nuovo movimento o associazione?Fonderà un nuovo "osservatorio"sulla FSSPX?
Credo che a molti abitanti di questi blog questo accordo piaccia poco.Menomale che Fellay è molto più intelligente e realista del resto della FSSPX e di tanti che scrivono anche qui.
Magari vedremo Fellay alla GMG o qualche incontro vocazionale di Kiko?A me farebbe piacere a molti di questi blog non credo!
Pasquale Troisi
Pasquale Troisi,
RispondiEliminaposso dirti con la massima chiarezza e determinazione che NON HAI CAPITO UN TUBO!
... e con la stessa decisa convinzione aggiungo che il Cammino NC non riuscirà MAI ad inquinare anche la FSSPX!
RispondiEliminaInoltre non si è cattolici condividendo una stessa GMG o altri happening che lasciano il tempo che trovano ma condividendo lo stesso Altare, la stessa Vittima, lo stesso Sacrificio, lo stesso Spirito del Signore Risorto!
purtroppo temo che il sig. Troisi abbia capito esattamente quel che il 99% dei parrocchiani capirà in tutto il mondo, cara Mic....
RispondiEliminaIT, l'ignoranza colpevole non trova attenuanti.
RispondiEliminaIT, l'ignoranza colpevole non trova attenuanti.
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