Comunicato della Casa Generalizia della Fraternità San Pio X
Mercoledì 13 giugno 2012, Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X, accompagnato dal Primo Assistente generale, don Niklaus Pfluger, è stato ricevuto dal cardinal William Levada, Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, che gli ha consegnato la valutazione del suo dicastero in ordine alla Dichiarazione dottrinale indirizzata dalla Fraternità, il 15 aprile 2012, in risposta al Preambolo dottrinale sottomesso il 14 settembre 2011 dalla Congregazione della Fede.
Nel corso dell'incontro, Mons. Fellay ha ascoltato le spiegazioni e le precisazioni del cardinal Levada, al quale ha presentato la situazione della Fraternità San Pio X ed esposto le difficoltà dottrinali poste dal Concilio Vaticano II e dal Novus Ordo Missae. La volontà di chiarificazioni supplementari potrebbe sfociare in una nuova fase di discussioni.
Al termine del lungo incontro di oltre 2 ore, Mons. Fellay ha ricevuto una bozza di documento che propone una Prelatura personale, nel caso dell'eventuale riconoscimento canonico della Fraternità di San Pio X. Nel corso dell'incontro, non si è trattato della situazione degli altri tre vescovi della Fraternità.
A conclusione della riunione, si è auspicato il proseguimento del dialogo che permetterà l'esito positivo di una soluzione per il bene della Chiesa e delle anime.
Menzingen, 14 giugno 2012
el pomeriggio di mercoledì 13 giugno 2012 si sono incontrati Sua Eminenza il Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, e Sua Eccellenza Mons. Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X, insieme ad un suo Assistente. Erano presenti anche Sua Eccellenza Mons. Luis Ladaria, Segretario della medesima Congregazione e Mons. Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei.
L’oggetto dell’incontro era quello di presentare la valutazione della Santa Sede circa il testo consegnato dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X nel mese di aprile, in risposta al Preambolo dottrinale, sottoposto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 14 settembre 2011 a detta Fraternità. Nella discussione successiva si è avuta anche la possibilità di offrire le opportune spiegazioni e precisazioni. S.E. Mons. Fellay da parte sua ha illustrato la situazione attuale della Fraternità Sacerdotale San Pio X e ha promesso di far conoscere la sua risposta in tempi ragionevoli.
Durante il medesimo incontro si è anche consegnata una bozza di documento con il quale viene proposta una Prelatura Personale come strumento più adatto ad un eventuale riconoscimento canonico della Fraternità.
Come già detto nel comunicato stampa del 16 maggio 2012, si conferma che la situazione degli altri tre Vescovi della Fraternità Sacerdotale San Pio X sarà trattata separatamente e singolarmente.
A conclusione della riunione si è auspicato che anche attraverso questo momento ulteriore di riflessione si possa giungere alla piena comunione della Fraternità Sacerdotale San Pio X con la Sede Apostolica.
A conclusione della riunione si è auspicato che anche attraverso questo momento ulteriore di riflessione si possa giungere alla piena comunione della Fraternità Sacerdotale San Pio X con la Sede Apostolica.
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[Fonte: Bollettino Ufficiale della Santa Sede]
[Fonte: Bollettino Ufficiale della Santa Sede]
Dichiarazione di Tissier de Mailleret:
RispondiElimina... Secondo il progetto di prelatura non saremmo liberi di impiantare nuovi priorati senza il permesso dei vescovi locali ed inoltre tutte le nostre recenti fondazione dovrebbero essere confermate dagli stessi vescovi. Ciò significherebbe asservirci del tutto inutilmente ad un episcopato globalmente modernista.
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Il suo timore è fondato; ma sembrerebbe non esatta la seconda parte, perchè risulterebbero confermate tutte le strutture attuali, senza bisogno di passare per i vescovi.
Tuttavia è evidente che un combattimento si imporrebbe; ma finalmente fuori dai recinti e con un confronto diretto!
Sotto il Tuo Manto noi cerchiamo rifugio o Santa Madre di Dio! Guida i nostri passi, rafforza la nostra volontà, dissipa le ombre, rasserena le paure, raddrizza le gambe vacillanti: che il Tuo Cuore Immacolato TRIONFI in questa pagina della Chiesa, tra le più oscure della storia.
RispondiEliminaMons. Fellay se la dovrà vedere con coloro che vedono la fedeltà in termini di "resistenza" più che di apostolato allargato all'intera Chiesa.
RispondiEliminaPer questo bisogna continuare a pregare e molto.
Sub tuum praesidium confugimus, Sacta Dei Genitrix,
RispondiEliminanostras deprecationes ne despicias in necessitatibus nostris,
sed a periculis cunctis libera nos semper,
Virgo Gloriosa et Benedicta!
http://www.ncregister.com/daily-news/society-of-st.-pius-x-leader-meets-with-cardinal-levada-reunion-imminent
RispondiEliminaSi parla della possibile nomina di un quinto vescovo per suggellare l'accordo e fugare le diffidenze.
Viene fatto un nome autorevole: quello di don Shmidberger.
I Priorati esistenti e le cappelle dove già opera la SPX sono esenti dal consenso, per le nuove Cappelle o opere pastorali, ebbene attualmente le forze numeriche interne alla Fraternità a malapena consentono una regolarità pastorale, con il consenso e l'aiuto di un Vescovo diocesano sono sicuro che tante altre opere inizieranno forti e consistenti con la benedizione del Vescovo (anche perchè Mons. Fellay e ausiliari ben difficilmente potrà stare a presso a tutto!!!): ci sono tanti Vescovi che attendono che la SPX possa operare nella propria Diocesi!... E poi tante altre cose!!!!
RispondiEliminaCon tutto rispetto di Mons. Tissier prima di sparare su cose che non sa, avrebbe dovuto almeno attendere per avere più chiarimenti! Queste sue, sono solo dichiarazioni irresponsabili!
E' bene non dar spazio a 'voci', che non hanno fonti certe.
RispondiEliminaNon risulta nulla a tutt'oggi. Tutt'al più e non ora, si parlerà di qualche vescovo ausiliare...
Ma bisogna attendere, avendo in mano elementi certi e limpidi...
Non capisco una cosa: che si scriverà nel documento fondativo della prelatura personale? Si erige la Prelatura FSSPX etc etc il S.Padre nomina come primo Prelato S.E. Mons. B.Fellay. Della prelatura non fanno parte gli altri tre vescovi della Fraternità finchè non avranno chiarito con Roma. Ma che razza di orrore giuridico è mai questo? Mons. Fellay firma, come superiore, a nome di tutti gli attuali appartenenti alla FSSPX e quanti non ci staranno evidentemente si porranno fuori dalla stessa Fraternità. Ma è una valutazione da farsi ex post, non ex ante. Come è possibile che ne siano preventivamente esclusi?
RispondiEliminaCredo che sia completamente inutile fare ipotesi e illazioni.
RispondiEliminaDi certo mons. Fellay conosce la situazione ed ha valutato tutte possibili difficoltà.
Bisogna aspettare elementi più certi per giungere a delle conclusioni e, forse, può anche darsi che siano in molti ad essere sorpresi e rassicurati.
... E poi tante altre cose!!!!
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Lo ripeto... e poi ...
Al di la delle lettere "private" che posso certo sì, far conoscere l'orientamento, è prassi che la Congregazione per un incarico canonico conoscere l'orientamento di qualsiasi Vescovo che voglia operare nella Chiesa per avere la Missio Canonica ovvero l'assegnazione della missione canonica che venga cioè fatta non solo in funzione del bene di una comunità locale (prelatura della SPX), ma per il bene di tutta la Chiesa, in ordine alla missione universale comune all'episcopato unito al Sommo Pontefice. E' un punto fondamentale del «ministero petrino». Quindi questi colloqui li avrebbero fatti comunque! Spero che conosciuto TUTTO il QUADRO della situazione, ritrovino l'unità degli intenti, ne sono sicuro anche per Tissier de Mailleret.
Confido nella lungimiranza del Mons. Fellay. Ma soprattutto nella sua Fede.
RispondiEliminaE' urgente che la SPX, meglio se fosse COMPATTA, entri per la porta maestra e faccia discepoli...
Restando "fuori" dalla comunione visibile la missionarietà è fatalmente ridotta e l'ordine di Cristo resta ingabbiato in ambiti marginali.
RispondiEliminaSarà.
Certo è che ricordo con affetto certe occasioni, in cui, IN CUI SI TOCCAVA CON MANO L'UNIVERSALITà DELLA CHIESA. Nel priorato della FSSPX,si era a tavola, con accanto una famiglia americana (padre di origine tedesca "palestrato", forse ex-marine, madre messicana con un'avvenenza da far invidia a Jennifer Lopez e sei figli, da 25 ai 3 anni e settimo in arrivo); una signora brasiliana; due anziane signorine sarde; un diplomatico francese, con la moglie medico omeopata, anche loro con una vagonata di figli dietro; un monaco carmelitano indiano; un gruppo di signore inglesi, devote a Sant'Ildegarda; un fedele neozelandese; madre e figlia singalesi; un sacerdote franco-cambogiano, con la famiglia, padre cambogiano, madre francese e 5 tra fratelli e sorelle; un cinese di Singapore, maestro di Kung Fu ed un gruppo di scuot svizzeri.
Mgr Lefebvre lo diceva già nel 1984 : « non ci si mette sotto un'autorità quando questa ha il potere di demolirci».
RispondiElimina..............
Tuttavia è evidente che un combattimento si imporrebbe; ma finalmente fuori dai recinti e con un confronto diretto!
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assisteremo forse (inizialmente) a scontri diretti...se pure il clero tradizionale avrà ancora la tempra di opporsi alle eresie e blasfemie e immoralità dilaganti, e non riterrà invece di "abbozzare" e adeguarsi, lasciando correre tanti abusi per "quieto vivere"....e la normalizzazione imposta dal regime sarà compiuta.
Molti dimenticano che l'apostolato è fatto sempre come "segno di contraddizione di fronte al mondo, soggiogato da satana".
Nella neo-chiesa conciliare si è cercato l'abbraccio del mondo, l'accordo irenista tra Cristo e beliar (nelle sue varie manifestazioni paganeggianti ci vilizzate...)
così l'avvertimento della Madonna a Fatima continua ad avverarsi:
"vescovi contro vescovi, cardinali contro cardinali....satana marcerà nelle loro file..."
La FSSPX ha sempre riconosciuto il Papa come legittimo, quindi se dal Papa è partita l'iniziativa per un rientro, cosa mai accaduta prima- e cercata e aspettata anche da Mons. Lefevbre- Mons. Fellay ha fatto solamente il suo dovere, venendo incontro a tale richiesta.
RispondiEliminaHa solo seguito il Magistero.
E' quello che ogni cattolico deve fare.
Ho piena fiducia che Fellay vada coi piedi di piombo prima di firmare accordi deleteri.
E spero sia stato studiato anche un possibile piano di fuga...
E' invece inspiegabile la ritrosia degli altri Vescovi, che prima in pieno accordo hanno supplicato il Santo Padre di farsi togliere la scomunica, sapendo che un'azione del genere avrebbe significato, oltre ad una Comunione anche una necessaria regolarizzazione, e poi di colpo un rifiuto a priori di ogni accordo, anche favorevole. "quella non è la chiesa cattolica" williamson...un comportamento singolare.
Comunque credo che Mons. Fellay non prenderà una decisione di tale portata senza aver ascoltato il parere dei membri del prossimo Capitolo generale nei primi giorni di luglio, come accennato anche da p. Lombardi.
RispondiEliminaPer quanto riguarda poi i timori di un progressivo imbavagliamento e dei prevedibili tentativi di 'normalizzazione' della Fraternità da parte neomodernista, vorrei far notare che se la FSSPX fosse messa con le spalle al muro, resterebbe sempre la possibilità di una 'ritirata strategica' e di un ritorno in trincea in attesa di tempi migliori. Un'eventuale minaccia di scomunica sarebbe a quel punto manifestamente ingiusta e tale da renderla nulla, in modo ancor più evidente di quella del 1988.
Mi sembra che i 'timorosi' e i cosiddetti 'irriducibili', oltre a non avere abbastanza fiducia nella Divina Provvidenza, non siano buoni strateghi: un Giulio Cesare o un Erwin Rommel al primo esame li avrebbero bocciati subito...
a don Camillo,
RispondiEliminache invoca qui il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria, ricordo (caso mai l'avesse dimenticato) che esso avverrà non ora, in queste condizioni disastrose di una Chiesa-calderone dove tutte l credenze sono incluse, vere e false coi fattori umani comuni e non comuni, col massimo esponente (di confusione),
bensì solo quando un Pontefice avrà il coraggio, trascorsi ormai quasi 100 anni 100 dalla richiesta della Madonna espressa a Fatima, di esaudire appunto tale richiesta, di consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato, onde ottenere dalla sua Materna Santa intercessione la conversione di quella nazione, con ritorno della Chiesa ortodossa al cattolicesimo e conseguente conversione dei paesi scristianizzati, e la vera Pace nel mondo e nella Chiesa, quella PACE duratura che solo Nostro Signore può dare al mondo, non le politiche ecumenistiche-globalistiche e massoniche, alle quali la Chiesa odeirna strizza l'occhio, dal cv2 in poi !
e le ricordo, caro don Camillo, che l'ecumenismo è il nemico dell'Immacolata (S.M. Kolbe), gradito al demone massonista infiltratosi nella Chiesa conciliare e che, finchè esso non sarà sconfitto, ripudiato ed espulso dal cuore della Santa Chiesa, non avremo nè i favori del Cielo, nè la efficace protezione della Madre Celeste sui nostri auspici di riunificazione, SE tale riunificazione comporta, (come ormai si evidenzia dai ricatti occulti e palesi), per la FSSPX l'ACCETTAZIONE incondizionata del concilio con tutte le sue perverse aperture ecumeniche-indifferentiste.
Ricordo altresì che il papa dovrebbe -per minima coerenza di Fede- rinunciare all'abominevole festeggimanto che è programmato per il 2017, anno in cui dovremmo commemorare, noi cattolici (!) le tesi del dannato eresiarca Lutero, nell'anno in cui ricorre il CENTENARIO delle apparizioni di Nostra Signora a Fatima !
Ciò sarebbe il minimo segno doveroso di omaggio sincero alla SS.ma Vergine, vittoriosa su tutte le eresie, il cui nemico principale oggi è ancora il deleterio ECUMENISMO, voluto dal cv2, che ha portato la Chiesa di Cristo al caos e allo sfascio, e che non si può onorare, o imporre come nuova forma di apostolato (che non evangelizza, ma dialoga....lasciando tutti nell'errore) l'ecumenismo conciliare da una parte, e nel contempo invocare la Madonna a benedirlo dal cielo!...
quindi saremmo all'assurda pretesa di venerare e invocare la Madre Celeste, mentre si fanno omaggi al suo nemico primordiale
(è evidente che coltivare il relativismo religioso è un perverso omaggio a satana da parte dei cattolici).
E' ora di ritrovare la sana ragione, oltre che la santa Fede di sempre.
la prelatura proposta non può non contenere le dovute dispense propio dala autorizzazione dell'ordinario del luogo. Benedetto XVI ha tolto ai vescovi il potere di decidere sulla messa antica e ha stabilito che laddove ci son fedeli che la chiedono, i parroco deve concederla etc. etc. Voi credete che se il papa ha legato le mani ai vescovi su una questione del genere (perchè sapeva con chi aveva a che fare) volete che le sciolga per i rapporti con la FSSPX? La FSSPX sarà nella stessa situazione in cui oggi è la messa antoica: laddove ci son fedeli che chiedono la si deve dare. Laddove ci saran fedeli che richiederanno alla FSSPX di assisterli, questa potrà aprire una casa e relativa cappella. Ciò che molto probabilmente non verrà concesso è l'obbligo per i vescovi di dare alla FSSPX qualche chiesa chiusa di propietà della diocesi.............ma se da 40 anni la FSSPX è abituata anche a celebrare nelle piazze e nei garage, pensate che tale fatto possa causargli danno? Se un vescovo preferirà tener chiusa una chiesa o darla agli eretici.....la cosa si ritorcerà su di lui, perchè potrebbe sollevarsi un polverone e anche perchè la FSSPX potrebbe ricorrere a Roma. E Roma se un vescovo nega una chiesa alla FSSPX e la da agli eretici.............Roma interverrebbe. Insomma: non preoccupiamoci di cose che non sappiamo. Mons. Fellay non èmica uno stupido. Ha già detto che se la FSSPX va a Roma....non è per suicidarvisi. E il papa non la sta chiamando per ammazzarla, tuttaltro! Roma è indubbio che qualcuno vorrebbe vedere sotto terra tutti i lefebvriani..........ma se per questo a Roma c'è chi vorrebbe veder sotto terra pure Benedetto XVI: coraggio, coraggio che Dio non abbandona chi combatte per Lui e la Madonna aiuta chi opera esclusivamente per il bene della Chiesa del suo Figlio..
RispondiEliminaE io mi compiaccio anche per i commenti che mi sembrano tutti equilibrati.
RispondiEliminaNon abbiamo la sfera di cristallo, per cui ogni nostro giudizio è prematuro, anche per quel che riguarda la sorte degli altri vescovi. Mons. Fellay, salvo amare sorprese dell'ultimo momento, firmerà a nome della Fraternità.
A quel punto chi ci starà farà parte della Prelatura, gli altri si comporteranno come meglio crederanno.
Ricordo altresì che il papa dovrebbe -per minima coerenza di Fede- rinunciare all'abominevole festeggimanto che è programmato per il 2017, anno in cui dovremmo commemorare, noi cattolici (!) le tesi del dannato eresiarca Lutero, nell'anno in cui ricorre il CENTENARIO delle apparizioni di Nostra Signora a Fatima !
RispondiEliminaDi questo e di tutte le altre discrasie, ne riparleremo, eccome, Fraternità adiuvante, spero!!!
Il preambolo riguarderà tutti i cattolici, soprattutto i teologi che cercano di risolvere i problemi dovuti ai testi del Concilio,
RispondiEliminaDiventerà un po' una magna carta per ogni discorso sul Concilio.
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Scusate, breve OT bibliografico.
Conoscete questi autori e questi testi. Sono sicuri? Mi riferisco soprattutto a mons. Bonomelli. Alcuni suoi testi sono stati posti all'Indice e sospetti di modernismo. Questo citato però non è mai stato condannato.
mons. Gherardini lo mette tra i progressisti moderati, in linea con il Magistero:
Mons. BONOMELLI:
SEGUIAMO LA RAGIONE ( VOL. I-II-III )
ZACCHI ANGELO:
DIO. VOL. 1 : LA NEGAZIONE. VOL. 2 : L'AFFERMAZIONE FERRARI, 1944. || L' UOMO. VOL 1. LA NATURA. VOL. 2- L'ORIGINE E I DESTINI. FERRARI, 1944.
CORDOVANI:
CORSO UNIVERSITARIO DI TEOLOGIA CATTOLICA. 3 VOL., 1) IL RIVELATORE. 2) IL SALVATORE, 3) IL SANTIFICATORE.
GUZZETTI G.B.
La morale cattolica
FALCON GIUSEPPE
Manuale di apologetica.
Marco Marchesini
ancora un sentito ringraziamento alla signora "mic" e al signor Dante Pastorelli da Parte di Padre Luigi Bertocci o.f.m.cap. ( P.S. spero che vi sia pervenuto il mio ringraziamento per le vostre risposte nel post precedente)
RispondiEliminaCordovani, che con Parente, fece condannare un'opera di Congar, e Guzzetti, ottimo moralista, son autori da leggere tranquillamente. S'impara sempre qualcosa.
RispondiEliminaGrazie a lei Padre Luigi!
RispondiEliminaRicordo tanti suoi interventi. Di incoraggiamento c'è sempre bisogno...
Tempora bona veniant, Regnum Christi veniat!
Padre Luigi, cerchiamo di fare il nostro dovere di amare la Chiesa pur soffrendo.
RispondiEliminaPer vent'asnni almeno nel bell'oratorio di S. Francesco Poverino la Messa è stata celebrata da un Suo confratello bravissimo, p.Paolo Andreini scomparso pochi anni fa. E di bravi cappuccini, anche qui a Firenze, ad es. p. Lamberto Tozzi, ce ne sono ancora. Non lasciateci soli in questi tempi di resistenza e speranza, di amarezza e di abbandono nel Signore.
Nel congedarsi dalla riunione, è stato augurato di proseguire il dialogo che permetterà l'esito positivo di una soluzione per il bene della Chiesa e delle anime.
RispondiEliminaPerfetta applicazione del "dialogo allargato", che non mira socraticamente all'emergere della Verità, ma all'accomodamento, se non ai banchetti ed alle prebende. La Chiesa continua nell'opera che dettò Paolo VI: chiacchierare ad oltranza.
P.S. Se Pastorelli insulta, lo pubblicate; se io rispondo a tono, no. Molto corretto, chapeau!
Perfetta applicazione del "dialogo allargato", che non mira socraticamente all'emergere della Verità, ma all'accomodamento, se non ai banchetti ed alle prebende. La Chiesa continua nell'opera che dettò Paolo VI: chiacchierare ad oltranza.
RispondiEliminaNo, caro Giorgio, non si prosegue il dialogo ad oltranza, ma si prosegue nel mettere in campo l'inversione di rotta rispetto a Paolo VI e annessa conciliarite spinta.
Quanto alla censura: nel cancellare lo spam mi sono accorta, mentre sparivano i commenti, di aver cancellato anche un post. Poteva essere il suo... mi spiace. Ma mi capita, purtroppo di dover fare attenzione perché non so per quale meccanismo, molti finiscono nello spam.
Grazie a Lei, Mic: anche se non sono d'accordo con quanto sostiene, Le riconosco una educazione e una serietà che, ad es., faccio fatica a trovare presso "MiL" (in particolare Roberto mi pare della razza peggiore: quelli che si credono intelligenti e non lo sono. Ieri l'ha trattata veramente male). Sono certo che si è trattato di un errore, e mi perdoni per la mia foga. Cari saluti
RispondiEliminaGrazie a Lei, Giorgio. Ieri sono rimasta molto sorpresa della 'sparata' di Roberto (poco equilibrio e nervi scoperti). Credo di avergli risposto con poche sentite ed efficaci parole.
RispondiEliminaSi può non essere d'accordo e ragionare civilmente. Anzi le ragioni degli altri ci aiutano a ridimensionare, modificare o confermare le nostre convinzioni.
Il confronto ci aiuta a non essere autoreferenziali.
Oltretutto le ragioni dei "timorosi" le comprendo, anche perché non ho certezze assolute; ho solo una grande Speranza cristiana, che non è superficiale ottimismo.
Spero che la realtà non ci deluda. Intanto, coraggio avanti, con fiducia, impegno e preghiera...
Io non sono affatto rimasto sorpreso dal comportamento di Roberto. A differenza di lei e di Colafemmina, mi è sempre sembrato un ipocrita ed un esteta compiaciuto dei suoi articoletti. Il suo sostegno di personaggi impresentabili come Tornielli (che scrive su "La Stampa"!), de Mattei (vice del CNR per meriti "di guerra") e Introvigne (appena è uscito dalla Fraternità, ha rubricato quest'ultima tra le "sette") lo dimostra. Gli ipocriti, gli affaristi e i liberal-conservatori sono molto peggiori del più folle dei sedevacantisti. Io non sono sedevacantista, ma mi rendo conto che:
RispondiElimina1) umanamente, come sacerdoti e come studiosi, don Ricossa, don Nitoglia e molti altri sono stimabilissimi; per questo non capisco perchè li si attacchi come se fossero appestati. V'è anche da considerare che, a differenza di moltissimi altri (v. nomi citati sopra, e mi astengo dal farne altri per carità), non si ricevono gli onori del mondo ad essere "sedeprivazionisti";
2) è vero che la tesi della sede vacante pone problemi teoretici non marginali; ma è altrettanto vero che certe posizioni della FSSPX ("il papa c'è, ma gli resistiamo") o della FSSP ("facciamo finta di nulla, ma a volte diciamo la verità in confessionale": non parlo a vanvera, mi creda) sono ancor più problematiche. Paradossalmente, se fossero vere le premesse da cui partono, avrebbero ragione i Modernisti, cui riconosco maggior coerenza di tanti cattolici "di destra": se non fosse che i Modernisti negano la Verità e la nozione stessa di Verità, e quindi le loro fumisterie valgono zero.
Grazie, cordiali saluti
Giorgio, don Curzio non è sedevacantista ne sedeprivazionista ne aderente alla tesi del cassiciacum e sono sicuro che anche se avesse delle legittime perplessità come molti, si risolveranno sicuramente per il bene una volta conosciuto il preambolo!
RispondiEliminaDon Camillo: le sue obiezioni, oltre che rabbiniche, sono errate. Don Curzio ha pubblicato vari articoli sul tema. Uno si intitola "sedevacantismo mitigato", o qualcosa del genere. Non recita l'"una cum" nel Canone. Non parli di ciò che non sa, o di ciò che vuole ridurre ai suoi "desiderata". Saluti
RispondiEliminaNon recita l'"una cum" nel Canone.
RispondiEliminaè sicuro di questo? A me risulta che si è dissociato ufficialmente dalla tesi di Cassiciacum.
Di certo si colloca tra gli intransigenti; ma non sarebbe mai arrivato ad affermazioni come alcune di mons. Tissier (che spero le riveda) e don de Cacquray (che in parte ha già ridimensionato).
La prego di rispondermi su l'"una cum", se ne è certo.
Mic sono solo illazioni e calunnie. Conosco bene don Curzio e so con certezza che celebra UNA CUM e messale 1962. Giorgio è un troll che neanche legge bene quel che scrive don Curzio.
RispondiEliminaDon Camillo, ti ringrazio della precisazione; ma ti prego di dissentire da Giorgio senza per questo definirlo un troll.
RispondiEliminaBeh non conoscendo come disquisiscono i rabbini (che evidente lo scrivente ben "conosce" O_o' ) dico solo che dallo suo scritto c'è evidente malafede.
RispondiEliminaNon so quando avrei insultato Giorgio, tuttavia mi sembra che i suoi commenti d'insulti ne contengon parecchi.
RispondiEliminaDunque,
RispondiEliminala consegna della bozza per la Prelatura personale, è un concreto elemento di maggiore intesa e di avanzamento nel percorso intrapreso.
La soluzione si avvicina.
Don Curzio Nitoglia non è più sedevacantista a partire dalla seconda metà del 2007, come scrive egli stesso: vedi http://www.doncurzionitoglia.com/IpotesiVelletri.htm , nota 1\b.
RispondiEliminaè sicuro di questo? A me risulta che si è dissociato ufficialmente dalla tesi di Cassiciacum.
RispondiEliminaDi certo si colloca tra gli intransigenti; ma non sarebbe mai arrivato ad affermazioni come alcune di mons. Tissier (che spero le riveda) e don de Cacquray (che in parte ha già ridimensionato).
La prego di rispondermi su l'"una cum", se ne è certo.
Ne sono certo: non voglio far nomi, ma mi è stato assicurato da fonti attendibilissime. Una volta, entrando ad Albano, definì Ratzinger con un aggettivo non propriamente di stima.
Qui due articoli a sostegno di quanto vado dicendo:
1) http://www.doncurzionitoglia.com/monstissier_falsa_teologia_bxvi.htm
Mi pare che qui ci sia coincidenza di vedute tra Tissier e Nitoglia: l'unica differenza è che il primo considera BXVI papa;
2) www.doncurzionitoglia.com/SedevacantismoMitigato.htm
A questo punto, non volendo mettere in dubbio la buona fede di nessuno, a differenza di Don Camillo, debbo pensare che don Camillo non sa leggere, e che Dante Pastorelli non sa quel che scrive (mi definì "cretinetto" solo ieri).
Un po' più di coerenza non farebbe male a nessuno. Prego rispondere nel merito. Saluti cari
Come immaginavo: le mi nostalgie, ovviamente, non interessano. Nostalgico ha detto...
RispondiEliminaRestando "fuori" dalla comunione visibile la missionarietà è fatalmente ridotta e l'ordine di Cristo resta ingabbiato in ambiti marginali.
Sarà.
Certo è che ricordo con affetto certe occasioni, in cui, IN CUI SI TOCCAVA CON MANO L'UNIVERSALITà DELLA CHIESA. Nel priorato della FSSPX,si era a tavola, con accanto una famiglia americana (padre di origine tedesca "palestrato", forse ex-marine, madre messicana con un'avvenenza da far invidia a Jennifer Lopez e sei figli, da 25 ai 3 anni e settimo in arrivo); una signora brasiliana; due anziane signorine sarde; un diplomatico francese, con la moglie medico omeopata, anche loro con una vagonata di figli dietro; un monaco carmelitano indiano; un gruppo di signore inglesi, devote a Sant'Ildegarda; un fedele neozelandese; madre e figlia singalesi; un sacerdote franco-cambogiano, con la famiglia, padre cambogiano, madre francese e 5 tra fratelli e sorelle; un cinese di Singapore, maestro di Kung Fu ed un gruppo di scuot svizzeri
Cercate su Google:
RispondiElimina"IPOTESI DI VELLETRI".
Preciso anche che la mia fonte affermò che l'allora superiore del distretto italiano concesse a Don Curzio la facoltà di celebrare non "una cum". Ad Albano molti sorridono sugli "sfoghi" di Don Curzio su Ratzinger, ma alla fine molti --a mia conoscenza tutti, tranne un sacerdote-- sono d'accordo con lui sul fatto che l'attuale pontefice (per chi lo considera tale) non professa la fede cattolica integrale: il che è, a mio avviso, la pura verità, oltre ad essere facilmente dimostrabile. Che poi ci sia un "salto" non automatico tra ciò e la sede vacante è chiaro; anche se non ho mai capito come un non cattolico possa essere papa. Effettivamente, un "autore approvato", S. Roberto Bellarmino, conferma le tesi sedevacantiste, anche se io non ho mai abbracciato nè la tesi di Cassiciacum nè quella della vacanza totale (che vorrei fare, in altro senso).
RispondiEliminaInfine: Da Silveira afferma in un suo breve articolo che l'eresia riguarda anche gesti, atti ed omissioni (parla del "Magistero Ordinario"). Assisi 1-2-3 e gli accordi con i protestanti su un tema (giustificazione "sola fide") su cui caddero gli anatemi di Trento mi sembra possano rientrare, almeno in parte, in questa categoria. Con ciò non sto dicendo che BXVI non sia papa, o che mi stia antipatico: solo che quanto di fatto da lui ritenuto non coincide con la fede cattolica professata fino al 1962. Questo è oggettivo. Urlare allo scandalo e stracciarsi le vesti solo se si accenna alla possibilità che una tesi "sedevacantista" sia legittima, o quantomeno verosimile, mi pare ipocrita, visto che qui tutti sanno, più o meno, quello di cui parlano.
RispondiEliminaRipeto: un concilio ecumenico che insegna errori mi pare una contraddizione in termini; un papa non cattolico, poi, una assurdità tale che, se non vi fossero elementi probanti, bisognerebbe riderne. Eppure, almeno su alcuni punti, parrebbe così: a meno che, chessò, la Verità si adatta alle situazioni, o Pio X non era cattolico.
Giorgio eviti le idiozie che va dicendo su don Curzio.
RispondiEliminaIl fatto che critichi (come molti) Ratzinger non ne fa un sedevacantista.
Carlo
Visto che si insiste sul presunto 'sedevacantismo' di don Curzio, riporto qui di seguito il suo testo a cui faceva riferimento il link da me sopra riportato:
RispondiElimina"Ricordo, inoltre, che ho lasciato formalmente la “Tesi” solo nell’agosto del 2007, onde per otto mesi, pur stando presso “sì sì no no” (dall’8 gennaio 2007) e non nella FSSPX (che sono due enti realmente distinti) con la quale collaboravo allora e collaboro ancor oggi solo “ab extrinseco”, ero ancora propenso ad assentire alla “Tesi” di p. Guérard (non più a quella di Verrua, dalla quale ho preso pubblicamente le distanze nel novembre-dicembre 2006) come la più verosimile o probabile soluzione del problema dell’autorità nella crisi attuale che attraversa la Chiesa, senza farne più “una specificazione di un atto di fede”, né un cavallo di battaglia. Prima di abbandonarla definitivamente ho voluto ri-studiarla con calma e ponderazione, soprattutto alla luce dell’elezione di Benedetto XVI, che non è considerato dalla Tesi di p. Guérard neppure materialmente “Papa”, senza lasciarmi condizionare dalle polemiche o “pressioni” dei “tesisti”, dalla fretta o precipitazione. A tutte le persone che mi chiedevano quale fosse la mia posizione ho risposto, sino all’agosto del 2007, che ero ancora legato alla “Tesi”, senza mentire. Poi, quando sono giunto alla certezza (rafforzata dalla imbarazzata ed imbarazzante “volutamente non risposta” assordante dei “tesisti”) che tale Tesi non stava più in piedi, dacché il “materialiter”, per ammissione previa di p. Guérard, è finito nel 2005 (con l’elezione di Benedetto XVI), l’ho abbandonata e l’ho detto chiaramente a chi me lo ha chiesto."
Spero che basti.
Per tornare in tema:
RispondiEliminala Prelatura personale, così com'è, non soddisfa pienamente le esigenze della FSSPX, ma la si presume suscettibile di adeguati adattamenti canonici.
Questo non tanto per salvaguardare la FSSPX com'è oggi, ma per garantire la sua capacità di crescita per poter davvero influire sulla restaurazione.
E' il suo avvenire che va preservato dai vescovi, purtroppo, in larga parte avversi.
Bonomelli ebbe dei problemi.
RispondiEliminaSto leggendo da poco invece i due volumi di Zacchi, che mi sembrano in perfetta linea col Magistero e con la tomistica.
Nel vol. l'uomo c'è un parte sull'evoluzionismo, che mi sembra che l'autore comunque alla fine non accetti...invece la spiegazione sull'anima mi sembra ottima e approfondita.
Comunque le saprò dire proseguendo, tempo permettendo, la lettura.
La saluto
La Prelatura SPX sarà totalmente diversa da quella dell'OD.
RispondiEliminaA o voce chiara o bisbigliato o sottovoce, credo proprio che don Curzio pronunci le parole citando Benedetto XVI, così come fa il sottoscritto, circa poi la convinzione interiore... lasciamo al buon Dio di sapere!
RispondiEliminaCom'ebbi tempo fa a scrivere, Nitoglia non è più sedevacantista, ma non fa parte della Fraternità né s'è riconciliato con la S. Sede
RispondiEliminaUno dei tanti chierici vaganti profughi da scelte erronee e perniciose.
COSA MI ASPETTAVO.
RispondiEliminaHo diverse volte in passato frequentato i convwegni di Rimini (abbastanza noiosi e ripetitivi) e quelli ben più consistenti di Albano, collaborando alla correzione delle boze degli atti di uno d'essi. Le facce erano sempre quelle, da un anno all'altro. E le donne, soprattutto, ignoranti ed irritanti, a parte qualcuna di cultura come la defunta amica prof. Chiara Asselle nel cui villino ora c'è la sede fiorntina della S. Pio X.
Confrontare un gruppo di persone, ribadisco al 99% sempre le stesse, che si riuniscono per un convegno con la possibilità di evangelizzare centinaia di persone nelle parrocchie mi sembra un'assurdità.
Ricordo con piacere i discorsi di Spadafora e di alcuni teologi molto ben formaiti.
Inoltre, ho domandato a tutti i sacerdoti di Albano (non all'attuale priore, di cui però conosco le posizioni, e non ad un sacerdote non italiano) se si potesse dire che Ratzinger, il papa, professa la fede cattolica integra. La risposta di tutti è stata: "no". Questo è facilmente dimostrabile e, a parte le carambole e i giochetti da teologi annoiati, costituisce un problema. In qualunque modo a si voglia pensare, la colpa della "crisi" non è dei settori "duri" della Fraternità, ma di chi ha contribuito a scatenarla. L'italiano medio, invece, la addossa a poveracci che l'hanno subita e che, magari sbagliano, cercano di arginarla. Questo è spregevole. Ricordo anche che don Camillo ha insultato quello che ritiene essere papa, in questo ripreso da Pastorelli varie volte: mi pare strano, per un prete cattolico. E' chiaro che tra chi ha contribuito alla crisi c'è anche l'attuale pontefice, che ha corretto di suo pugno un documento destinato ai colloqui dicendo che condizione necessaria per l'accordo con la Fraternità è l'accettazione di tutto il magistero conciliare e postconciliare e dei cinque papi (uno ha governato per 33 giorni, magari qualcuno oggi molto in alto ne sa qualcosa). Questo voi non lo dite: mentre Colafemmina l'ha scritto. Dunque, la Chiesa è un pò come il PD, per voi: dentro tutti per fare numero e governare, salvo poi cadere dopo 5 giorni. Il "nemico interno", e mi pare evidente che questo sia il problema --che non è don Curzio, che non conta nulla--, se c'è, deve esser combattuto: non ci si può accordare con esso.
RispondiEliminaCaro Giorgio,
RispondiEliminami spiace non aver pubblicato i suoi ultimi commenti su Don Curzio.
Primo perché se n'è già già parlato abbastanza e non è l'argomento di questa discussione. Secondo, perché riferimenti puntuti ai suoi interlocutori, provocherebbero da parte loro repliche altrettanto puntute, che non dovrebbero trovar posto in un ambiente cristiano.
Si possono esprimere le proprie idee senza spostare gli epiteti sul piano personale. E, in ogni caso, c'è modo e modo di farlo. Vale per lei e vale per tutti.
Mi pare che non valga mai per Pastorelli, che da buon toscano insulta chi non si adegua alle sue "idee". Ma ho notato che da quelle parti si usa così. Tra l'altro, io cercavo di supportare quanto da lei richiesto. Io non insulto mai per primo, ma credo di aver diritto alla replica: è legittima difesa, soprattutto quando l'interlocutore insulta.
RispondiEliminaGiorgio,
RispondiEliminaconosco anch'io i sacerdoti di Albano e le loro posizioni. Così come conosco le intemperanze di Don Camillo, il quale, tuttavia, negli ultimi tempi ha maturato un nuovo stile e un nuovo approccio alla problematica in questione, com'è giusto che sia. Un approccio più equilibrato e sereno, ma non meno fermo. E così dovrebbe essere per tutti, come sta dando esempio Mons. Fellay.
Dico ancora a Giorgio che si è salvato e ce le ripropone con puntigliosa ostinazione tutte le frasi dette nei confronti di Don Curzio, peraltro riferite esclusivamente al periodo -superatissimo- in cui era sedevacantista, che de hoc satis!
RispondiEliminaE' il motivo per cui, come già detto, ripeto BASTA!
MIC, come puoi permettere ad un anonimo di scrivere che tutti i sacerdoti di Albano dicono che il Papa non professa l'integra fede cattolica?
RispondiEliminaMa chi è costui? Come può esprimere i presunti giudizi dei preti di Albano? E se se li è inventati? E se non ha capito niente, cosa assai facile? Ma cancella tutto questo zozzume!